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Forti, lavoratori e onesti

Dalla documentazione sui sodalizi dei Lombardi al Corso, di S. Mariadi Loreto, di S. Rocco a Ripetta, di S. Giacomo in Borgo e sugli istitutidella Consolazione, del S. Giovanni, del S. Giacomo e di Ponte Sistoabbiamo potuto riscontrare la presenza a Roma, nel secolo XVII, di unaquantità pressochè impensabile di Valtellinesi. Di loro ben 429 erano fac-chini. Un ulteriore studio su questa particolare tipologia di nostri emigra-ti ci ha portato a rintracciarne altri. Anche in questo caso il loro numerosembra incredibile, se non fosse documentato da precisi riscontri negliStati delle anime e nei vari atti di battesimo, matrimonio e morte che liriguardano. Come al solito ci sono delle imprecisioni – a volte – riguardola loro età e l’esatta grafia dei nominativi o della provenienza. Sappiamoperò che i parroci delle parrocchie di appartenenza nell’Urbe si preoccu-pavano soltanto di renderli individuabili ai fini della frequentazione deisacramenti.

Dove lavoravano esattamente tutti questi fachini dalla Voltolina e per-ché mai erano così numerosi ?

La maggior parte risultano addetti alle dogane di Roma. Quanto al numero era dovuto al fatto che si trattava di uomini forti, e

quindi in grado di sopportare pesi e fatiche non comuni, lavoratori, e quin-di affidabili per un’attività non certo tra le più ambite, onesti, e quindimolti di loro pressochè indispensabili per le mansioni di controllo e fidu-ciarie a cui venivano preposti.

Più specificatamente i Valtellinesi erano assunti dalle dogane delloStato Pontificio in Roma nella qualità di :

- facchino (baiulus)- facchino di grano- facchino voltatore o conciatore di grano- facchino misuratore di frumento- primo misuratore di grano- caporale dei misuratori- facchino capo- facchino di vino- facchino de arte de sale

C’era anche chi, arrivato a una certa età, si metteva in proprio asso-ciandosi ad altri dello stesso mestiere, sempre convalligiani e per lo più

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originari come loro dello stesso paese. In tal caso diventava:

- facchino magazziniere

Altri poi svolgevano questa attività presso istituti o al servizio di tutti.Così che abbiamo anche :

- facchino d’ospedale- facchino di palazzo- facchino di piazza.

I misuratori di frumento avevano la loro Corporazione, una delle dodi-ci Università aggregate a S. Maria dell’Orto a Trastevere, oppure faceva-no parte come i fornai del sodalizio della Madonna di Loreto; mentre ifacchini di vino e gli altri erano a loro volta congregati alla Compagnia diS. Rocco a Ripetta o all’Arciconfraternita dei Lombardi al Corso.

Riguardo alle Dogane Pontificie, nel Seicento, va ricordato che a Romaesisteva la Dogana di Terra, situata nel rione di S. Eustachio e col daziodel grano dislocato a Campo dei Fiori; la Dogana di Ripa, sul Tevere,presso il porto di Ripa Grande; la Dogana di Ripetta, anch’essa sulTevere, al punto d’incontro fra la via della Scrofa e quella di Ripetta; laDogana della Grascia, che si teneva sotto il Campidoglio a CampoVaccino, per l’approvvigionamento e la vendita del bestiame da macelloed anche dei grassi, l’olio, il pesce, frutta e verdura nonché vari generi ali-mentari; la Dogana di Borgo e la Dogana della Pescaria, entrambe postenei rispettivi approdi sul Tevere. Tranne quest’ultima, in tutte le altre cilavoravano i nostri convalligiani.

Valtellinesi della Dogana di Terra

Nel rione di S. Eustachio, a lato di piazza Navona e dietro palazzoMadama, si trovava la Dogana di Terra. Qui affluivano le merci prove-nienti per via terrestre soprattutto dall’Umbria, dalla Toscana e dal regnodi Napoli.

La cosiddetta Dogana Vecchia era ubicata in un edificio dell’omonimovicolo, tra la piazza di S. Eustachio e quella di S. Luigi dei Francesi. Sulfinire del secolo venne trasferita nelle vicinanze.

Gli uffici della Dogana Nuova furono impiantati in piazza di Pietra,usufruendo dell’antico portico di Antonino Pio. Il pontefice InnocenzoXII, come ci fa sapere il Moroni (106), diede l’incarico all’architetto

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Francesco Fontana affinchè erigesse la fabbrica chiudendo gli intercolun-ni, creando un cortile spazioso e realizzando magazzini per le merci chegiornalmente vi sarebbero state introdotte, nonché uffici per i ministri.L’edificio venne completato nel 1695.

La maggior parte dei nostri convalligiani che lavoravano alla Doganadi Terra stavano a Campo de’ Fiori. Ci furono tuttavia alcuni di loro cherestarono a prestare servizio prima alla dogana vecchia poi a quella nuova.Per comodità, a gruppi o con le famiglie, abitavano in zona: nel rione diS. Eustachio e nel rione Pigna. Molti ci passarono tutta la vita, come dadocumentazione:

BARTHOLOMEO GROSSO 22 maggio 1602 di Giovanni è detto Il tartaglia; fachino della Uoltolina dopo aver ricevuto i sacramenti muore

e viene sepolto nella chiesa di S. Maria in Via Lata sua parrocchia, nel rione Pi-gna (101d).

GIACOMO del COPPA 15 agosto 1617di Pietro de Libero muore ed è sepolto nella chiesa di S. dalla Pioda Marcello. Abitava nella parrocchia di S. facchino Maria in via Lata (102d).

GASPAR FASANO 45 a. 1629ANDREA PAINO 28 a. abitano tutti assieme nella Casa delliPIETRO MAZOZOLA 25 a. Facchini, situata nelle vicinanze del GIOVANNI CALINO 26 a. Pantheon e parrocchia di S. Maria adTOMASSO del PEDICOL 25 a. Martyres (103d).BARTHOLOMEO PELLINO 28 a.BONETTO de BONETTO 30 a.BATTISTA LO FOLLO 28 a.

GIOVAN ANTONIO 36 a. 1630BERNARDONE nella stessa abitazione i facchini si sonoGIACOMO CIVASCELLI 24 a. alternati (104d).SIMONE VIS DOMINI 30 a.BENEDETTO VIS DOMINI 34 a.GIOVANNI VALENA 30 a.PIETRO VALENA 29 a.ANTONIO SGUZZIRII 25 a.LORENZO da S. Martino 23 a.

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Nel 1658 nella casa, prima occupata dai nostri, si sono insediati deifacchini milanesi. Una decina di anni dopo tornano dei Valtellinesi(105d):

ANTONIO TOMASETTI 30 a. 1669da ValtollinaBARTOLOMEO TOMASETTI 25 a.suo fratelloGIOVAN ANTONIO da Scen 20 a.ANTONIO di GAGINO 20 a.GIOVANNI DOMENICO RODELLI 22 a.

ALESSANDRO BARONCINO 40 a. una squadra decisamente numerosa di de Valtellina convalligiani, che abitano in un’altraANDREA STELLONI 55 a. Casa delli Facchini attigua (106d).ALESSANDRO GUAI 38 a.BATTISTA GUAI suo fratello 30 a.GIOVANNI MAZZOLA 25 a.DOMENICO FERRATINO 25 a.STEFANO COCCO 26 a.AMBROSIO MASOLATA 35 a.BATTISTA MASOLATA 26 a.MARTINO MASOLATA 21 a.fratello di BattistaDOMENICO MORELLO 24 a.GIOVAN PIETRO BARONCINO 25 a.PIETRO TOGNETTI 20 a.

MARTINO BROCCO 3 agosto 1611di Andrea muore e viene sepolto nella basilica didella Valle Tellina S. Marco (107d).

ANTONIO fachino della Voltolina 19 ottobre 1623viveva nella parrocchia di S. Marco.Passò da questa presente vita, avendoricevuto tutti i sacramenti e fu seppelli-to nella chiesa della Madonna diLoreto. Evidentemente faceva parte diquella Confraternita (108d).

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PAOLO D’ANTONIO 1630della Voltolina abitano tutti assieme in una casa delliMARTINO D’ANTONIO Facchini nella parrocchia di S. MarcoMARTINO D’AMBROGIO (109d).GIUANNE de Mel

ANDREA POLETTI abitano alcune case più avanti. Con uno dalla Voltolina di loro c’è anche la moglie, che si deve GIOVAN BATTISTA adattare a quella sistemazione precariada S. Bernardo della Voltolina (110d).ANDREA della TeresaGIOVANNI di SUENINIGIOVAN PIETRO di Jacomo del barPAOLO di BERNARDINIPIETRO BRESSOGIOVAN PIETRO SCHIENACRISTOFANO di PietroMARGARITA moglie milanese

In casa di Martino Trapolini 1640LORENZO TRAPOLINI Un facchino valtellinese con famiglia eMARTIA TRAPOLINI convalligiane della Costiera dei Cech.LIVIA TRAPOLINI La loro abitazione è situata a S. MarcoBETTA SCINETTI (111d).MADALENA SCINETTIFLAMINIA MASCETTI

In casa delli fachini 1641BERNARDO RAPOLINI abitano anche loro a S. Marco (112d). ANDREA RAPOLINI di BernardoGIOVAN PIETRO SCINETTILORENZO GUSELLINIDOMENICO ROSATIAMBROGIO ROSATIANDREA SCIUCCHE’GIOVANNI SCIUCCHE’GIOVANNI MARIAGIOVAN PIETRODOMENICO ROSATIGIORGIO VALENAGIORGIO D’ANTONIOVINCENZO RAVETTA

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GIOVAN ANTONIO REPELINO 4 settembre 1641di Cino muore e viene sepolto nella chiesa di

S. Maria del Pianto (113d).

In casa delli Fachini 1647ANDREA SCIUCCHE’ i primi due sono gli stessi presenti findella Valtellina dal 1641. Anche qui i Valtellinesi sonoGIORGIO VALENA aumentati (114d).ANTONIO SCIUCCHE’GIOVANNI PRADE’altri 10 facchini

In casa del Caspano abitano poche case più avanti (115d).GIOVAN BATTISTA CASPANOGIUSEPPE CASPANOBERNARDINA moglie

In casa delli fachini 1652BERNARDO RAPOLINI I primi quattro ci stanno fin dal 1641.ANDREA RAPOLINI Anche qui c’è un facchino che deveAMBROSIO ROSATI vivere con la famiglia assieme a tuttiVINCENZO RAVETTI gli altri (116d).

DOMENICO RAPOLINI 42 a.MARGARITA moglie 44 a.MAURITIA figlia

PIETRO VALENAANDREA PEDRENICARLO RAPOLINIDOMENICO CAMILLOANTONIO da MelloANDREA PENNONI

GIUSEPPE ROMAGIOLI 13 novembre 1659di Giovan Pietro muore e viene sepolto nella basilica dide Scino in Valtellina S. Marco (117d).

Facchini 1666PIETRO GARZETTI Abitano anche loro nella parrocchia di GUGLIELMO GULLOTTI S. Marco al rione Pigna (118d).PIETRO PONCETTA

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ANTONIO RICCIANTONIO GIOVANNINISILVESTRO CAPORALEPIETRO CAPOLINOBARTOLOMEO GALENNEMARTINO GALENNE

LORENZO BARRI Vivono nella casa appresso (119d). MARIA MADDALENA moglieGIUSEPPE FRANCESCO figlio

Facchini pigionanti 1667ANDREA BERTO Dopo una bottega di falegname c’è laANDREA DI GIANNI loro abitazione a S. Marco (120d).GIOVANNI GIANNOLINIMASSIMO PRASOLLANOANTONIO TRIALPIETRO BONETTOANTONIO CAPORALEPIETRO TRAPPOLINOPIETRO RICCILORENZO BRANCAMATTEO BALUNOGIOVANNI MAZZOLI

GIUSEPPE BRANCHI 61 a. 1683APOLLONIA moglie 46 a. Il Valtellinese ha una moglie che è più

giovane di 15 anni. Avremo modo di con-statare che non è certo l’unico (121d).

GIOVAN PIETRO di BONO 3 novembre 1601d’Arden della Voltulina della parrocchia di S. Eustachio, fac-

chino della Dogana nell’omonimorione, muore dopo aver ricevuto tutti isacramenti. E’ sepolto nella chiesa di S.Eustachio (122d).

PIETRO TARTAGLIA 23 luglio 1604della Voltulina muore ed è sepolto nella chiesa dellafacchino della Dogana sua parrocchia di S. Eustachio (123d).

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DOMENICO del MOTTO 1 giugno 1608della Voltulina muore. Sepolto in S. Eustachio (124d).della terra di Piazza Longafacchino della Dogana

DOMENICO PELANDA 16 settembre 1612del q. Pietro morì nella Dogana. Viene sepolto in S.di Biolo Eustachio .

MARTINO del CAMERO 22 settembre 1616di Biolo diocesi di Como muore. Sepolto in S. Eustachio (126d).facchino della Dogana

ALBERTO de ALBERTI 2 ottobre 1616della Voltulina diocesi di Como muore. Sepolto in S. Eustachio (127d).facchino della Dogana

LORENZO MESCIA 40 A. 22 marzo 1648da Arden muore e viene sepolto nella basilica di nella Voltulina diocesi di Como S. Maria sopra Minerva. Evidentementefachino della Dogana faceva parte di una delle Confraternite

che in quella stupenda e importante chie- chiesa avevano la loro sede (128d).

MARTINO GIANNINI 12 ottobre 1651del Tognolo muore. Sepolto in S. Eustachio (129d).di Biolo della Valtelina Lago di Como

In DoganaGIOVAN PAOLO GRAZIOLI 30 a. 1661del q. Antonio abitano tutti assieme in una casa dellaGIUSEPPE GRAZIOLI figlio 15 a. parrocchia di S. Eustachio (130d). LORENZO del q. Martino 30 a.di MossiniGIOVANNI suo fratello 30 a.CARLO CATINACCI 39 a.di GiovanniBARTOLOMEO MORELLI 30 a.del q. Giacomo

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BARTOLOMEO FRANCIOLI 50 a.di Antonioaltri 8 facchini sui 30 a.

DOMENICO MARTINELLI 6 aprile 1678del q. Andrea e di Giovanna, abitava negli edifici del monastero di già sposi di Cevo S. Prassede. Muore e viene sepolto in

S. Eustachio (131d).

MARTINO MOLTA 26 a. 6 ottobre 1678del q. Andrea anch’egli, come tanti convalligiani dalloe di Petronilla Morelli, stesso ingrato mestiere, muore nel fioregià coniugi della terra di degli anni.Viene sepolto in S. Eustachio Ca del Picco parrocchia di S. Bartolomeo di Caspano diocesi Comense (132d).Unus ex ministris Doganae

GIUSEPPE CAMERA 51 a. 1689del q. Bartolomeo il facchino della Dogana abita con ladi Caiolo moglie nelle vicinanze del posto di GIULIA CARONA moglie 56 a. lavoro. Li troviamo fino al 1694. Dopodel q. Bartolomeo sono presumibilmente tornati nella loroda Cevo di Voltolina Valle (133d).

GIOVAN PAOLO GRAZIOLI 40 a. un gruppo di facchini della Dogana cheLORENZO GRAZIOLI 45 a. lavorano e vivono insieme. Li troviamo DOMENICO ZECCA 35 a. anche nel 1690 e nel 1691. Poi segueANTONIO CIOCCHINI 45 a. un’ alternanza (134d).PAGANINO RONCAIOLO 35 a.GIOVANNI PANIGA 30 a.PIETRO PANIGA 30 a.PIETRO GIANNI 30 a.FRANCESCO FACCHINO 40 a.

DoganaPIETRO PANIGA 26 a. 1692BARTOLOMEO PANIGA 35 a. Tranne il primo facchino, che è rimasto,FRANCESCO ZANNINI 40 a. hanno preso il posto dei precedenti con- ANTONIO MALANI 60 a. valligiani (135d).PIETRO FOLLA 40 a.ANTONIO PICCINI 42 a.BARTOLOMEO BAROLI 32 a.

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MARTINO DI GIANNI 28 a.altri 2 facchini

CARLO TOGNETTI 45 a. un altro gruppo di Valtellinesi che, in CARLO ANTONIO TOGNETTI 50 a. quello stesso anno, lavorano e vivono GIUSEPPE TOGNETTI 27 a. assieme. Anche nel 1693 sono presentiANTONIO BAULERI 46 a. (136d).GIUSEPPE SARTORI 27 a.ANTONIO FRANSCI 27 a.altri 2 facchini

gli stessi di sopra 1694 ANDREA CORMELLO 38 a. in un paio d’anni il gruppo è triplicato. DOMENICO CIVENA 42 a. Nel 1695 li ritroviamo (137d).CARLO ANTONIO SPEZIALE 42 a.altri 10 facchini

GIACOMO della Voltolina 20 a. 1644voltatore di grano Giacomo, che sta all’ospedale infermo,PIETRO della Valtillina 30 a. è pigionante nella stessa stanza col facchino compagno nella parrocchia di S. Maria in

Publicolis nei pressi della Dogana (138d).

GIOVANNI GALLINA 60 a. 1665fachino da Voltolina abita nella parrocchia di S. Stefano del

Cacco al rione Pigna (139d).

Casa di facchini da vino 1678GIOVAN ANTONIO GIANNINI 35 a. Vivono tutti in questa stessa casa nellada Valtellina parrocchia di S. Agostino, al rione di S.GIOVANNI CAMERA 25 a. Eustachio (140d).STEFANO di Torci 20 a.PIETRO FICONI 30 a.DOMENICO MORELLI 27 a.DOMENICO CIAMPINI 26 a.NATALE MANCINI 29 a.LORENZO MANCINI 24 a.

In aggiunta ai convalligiani, che si sono stanziati l’anno precedente, cisono con loro altri Valtellinesi facchini di vino:

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DOMENICO BARATTA 30 a. 1679PIETRO PRANDINI 30 a. La maggior parte dei facchini di vino GIOVANNI del CAMER 32 a. svolgevano la loro attività a Ripetta e a STEFANO del SORIE’ 25 a. Ripa Grande. Ce n’erano tuttavia di quel-

li che lavoravano anche altrove comeappunto gli appartenenti a questa Com-pagnia (141d).

Sei anni dopo non solo li ritroviamo tutti, ma ci rendiamo contoche sono ancora aumentati. Ai soliti 12 si sono infatti aggiunti i seguenticonvalligiani:

ROMEDIO CIAMPINI 45 a. 1685STEFANO DI STEFANO 31 a. La convivenza di ben 16 persone per GIUSEPPE MANCINI 20 a. anni non dev’essere stata delle più sem-TOMASO MANCINI 17 a. plici (142d).

Tutti questi facchini lavorano e stanno insieme fino al 1689. L’annosuccessivo smobilitano in tanti. Si ritrovano solamente in tre:

DOMENICO MANCINI 1690PIETRO CIAMPINI Veniamo a sapere che abitavano, nel lo- STEFANO TORCI ro rione di S. Eustachio, nel cantone in

faccia alle Monache chiamato IsolaGrande (143d).

Poco più avanti della loro abitazione ne troviamo comunque un’altra diValtellinesi:

Casa di FacchiniANTONIO RUFFONI 56 a. Un’ annotazione a lato precisa che sonoFRANCESCO PAINI 40 a. tutti dalla Voltolina (144d).GIOVANNI FIORELLI 35 a.GIOVANNI GUSME’ 28 a.DOMENICO JACCHINI 23 a.ANDREA FEROLA 20 a.

Pur abitando nello stesso rione della Dogana di Terra, questi due fac-chini si sono messi in proprio e che l’attività sia sufficientemente redditi-zia lo si deduce dal fatto che il primo ha messo su famiglia:

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Casa Magazziniera di Vino 1699MENATTI del q. Francesco 36 a. Il piccolo nucleo si è installato nella ca- FALLAGRANO vedova del sa della vedova.q. Gaudenzio moglieFRANCESCO figlio 9 a.MADALENA figlia 8 a.ANGELA figlia 5 a.MICHEL ARCANGELO da Castel Gandolfo Il Valtellinese è definito da Castelfratello del Menatti 29 a. Gandolfo per il suo ultimo luogo diANDREA GATTI 23 a. provenienza e residenza. Molti nostri di Battista convalligiani, appena arrivati a Roma tro- facchino dalla Voltolina trovavano infatti una sistemazione imme-

diata nelle vicinanze dell’Urbe o ai Ca- stelli Romani (145).

Poco più avanti, in questa parrocchia di S. Agostino, c’è un secondoinsediamento di Valtellinesi. Abitano a piano terra:

Casa di FacchiniGIOVANNI CASIMIRO 33 a. E’ riportato che questi ha la moglie al del q. Lorenzo paese (146d).dalla VoltolinaGIOVANNI POLI 50 a.di PietroGIUSEPPE CROTTO 28 a.di PietroANTONIO del q. Giovanni 35 a.

C’è poi una terza abitazione con dei convalligiani, che hanno indub-biamente tanto in comune:

Casa FacchiniDOMENICO CIAMPINO 41 a. Per i primi tre emigrati veniamo a sapere del q. Tomaso che hanno lasciato la moglie al paese.dal BioloANTONIO MANCINI 50 a.del q. DomenicoGIOVANNI TOGNOLO 38 a.dal Biolo

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VINCENZO BONOLE 25 a.di Giovanni di RoncajaVINCENZO da Sciermine 25 a.

Il parroco, nella sua visita pasquale alle case, compilando il registrodello Stato delle Anime ha scritto Sciermine così come gliel’ha detto l’in-teressato: ossia Cermeledo, pronunciato secondo la forma dialettale deiCech (147d).

Ecco un altro dei nostri convalligiani che, a fine secolo, mette su casaa Roma. Il Valtellinese è della parrocchia di S. Marco, nel rione Pigna. Ilmatrimonio non viene però celebrato in questa basilica, ma nella chiesa diS. Nicola ai Cesarini, stesso rione, poiché ci si sposava nella parrocchiadella sposa (148d):

15 gennaio 1685GIOVANNI BARILANIfiglio del quondam Guglielmodella Valle di S. Giacomo di Campodolcino,diocesi di Como,della parrocchia di S. Marco,sposaCATHERINA CICHERI romanafiglia del q. Settimio.

Tra i Valtellinesi che si mettono al servizio di nobili romani, alla finedel Seicento, nel palazzo dell’Eccellentissimo Principe e Gonfaloniere delPopolo Romano Don Giovanni Battista Pamphili, pronipote di papa Inno-cenzo X, assieme a cocchieri e a garzoni di stalla abbiamo (149d):

PIETRO TOGNA 1695facchino

L’anno successivo viene sostituito da un altro Togna :

BARTOLOMEO TOGNA 1696facchino

Trascorso qualche anno, mentre troviamo un Giacomo Guarescho adoccupare il posto del nostro, constatiamo che il Valtellinese ha un precisoincarico:

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BARTOLOMEO TOGNA 1699facchino di Casa

Evidentemente, pur nella sua umile mansione, ha saputo farsi apprez-zare.

Valtellinesi della Dogana di Campo dei Fiori

Fin dalla seconda metà del Quattrocento, una disposizione del pontefi-ce Paolo II (1664-71) stabiliva il Dazio del Grano a Campo dei Fiori, dovegià risiedeva il Gabelliere della Dogana de’ Cavalli e, unitamente a que-ste bestie e agli asini, si vendevano anche biade e granaglie. L’Annona diRoma, che gestiva l’approvvigionamento dei cereali per l’Urbe e sovrin-tendeva alla loro vendita, nonché alla molitura e alla panificazione, rego-larmente aggiornata dai ministri delle Dogane di Ripa Grande e di Ripettae dai custodi delle Porte di Roma, aveva per lo più concentrato il suo mer-cato di terra in questa piazza. Qui teneva una residenza con due ministri.I suoi misuratori di frumento operavano con due Compagnie: una seden-te in Banchi e l’altra a Tor de’ Conti (107). Una gran parte dei portatori,misuratori e facchini di grani dell’Annona era costituita dai nostri emi-grati Valtellinesi. C’erano inoltre altri convalligiani che a Campo de’ Fiorie dintorni lavoravano come facchini di vino. La documentazione che liriguarda è decisamente rilevante:

Misuratori di granoMICHELE RIAMOLDI 36 a. 1634MARTINO SPALLATO 28 a. Occupano assieme una delle numeroseJACOMO POLA 45 a. case della Compagnia dell’Annunziata,JACOMO CHIESA 27 a. in via del Biscione, nella parrocchia diBARTOLOMEO BOLLA 30 a. Grotta Pinta, al rione Parione (150d).ANDREA BOLLA 25 a.MAFFEO DEL FORNO 24 a.DOMENICO RUMIGETTO 22 a.BARTOLOMEO ROMIGETTO 30 a.PIETRO DEL FRA 35 a.

Una ventina di anni dopo, nella stessa casa di proprietà del pio sodali-zio, vicino alla Hosteria del Biscione, troviamo sempre dei Valtellinesi:

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Misuratori di grano 1657SIMON BONOLO Rispetto al passato, i convalligiani cheCRISTOFANO DELLA GOLA occupano l’abitazione sono altri. Hanno ANTONIO NERI però mantenuto la professione dei pre-ANDREA COPPA decessori (151d).ANDREA ZAMPINOANTONIO TOGNINOPIETRO GIANONIPIETRO MIOZZAROFRANCESCO CAIOLO

In poco tempo questi misuratori di grano aumentano. Ai nove lavora-tori se ne aggiunge un numero consistente (152d):

DOMENICO DE CARPESINO 1660ANTONIO GIOUANNINOGIACOMO GIANELLIGIOVANNI TARCABARTOLOMEO GORNAVINCENZO FRANCHETTISILVESTRO BERNICA

Nell’Isola del Paradiso, a un centinaio di metri da Campo de’ Fiori,risiedono ancora altri Valtellinesi. Stavolta la parrocchia è quella di S.Lorenzo in Damaso. Il rione è lo stesso:

Mesuratori di grano 1640TOMASSO MARTINOLI la loro presenza si riscontra per un paiocaporale de Mesuratori d’anni (153d).DOMENICO MARTINOLI anni 18 figlioGIOVANNI D’ANTONIOGIOVANNI CERESILORENZO CERASIGIACOMO MARTINOLIANDREA MARTINOLIANDREA BOLLAGIOVANNI BONESIPIETRO D’ANTONIOLORENZO BONESI

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BARTOLOMEO MARTINOLI

Nella stessa casa dell’orzarolo valtellinese PAOLO CIAMPINI abita-no un gruppo di convalligiani (154d):

FacchiniDOMENICO SCETTIANTONIO di SCALCIPIETRO GRATENOANTONIO di MERCURIOPIETRO PULCINELLADOMENICO SCETTI altro

Poche case più avanti ce n’è un altro nutrito gruppo (155d):

Misuratori di granoFRANCESCO MATERNINBARTOLOMEO FIOREGIACOMO CHIESACHRISTOFANO ARDIGNTOMASSO VALMALAGIOVANNI CIAMPINOLORENZO MANCINIGIOVAN BATTISTA CIAMPINIGUGLIELMO FAZINI

Sempre per gli anni 1640-41, nella stessa zona, all’Isola di S. Marco,altro gruppo ancora di nostri emigrati. Abitano nella Casa dei Bresciani(156d):

FacchiniTOMASSO GIACOMOLI 25 a.ROMEDIO VANNOLI 41 a.PIETRO MANCINI 23 a.DOMENICO CONTI 25 a.GIACOMO FIORONI 22 a.ANTONIO MESCIO 21 a.ANTONIO de MENIGA 35 a.ANTONIO GIANNOLO 25 a.LORENZO CONCIA 50 a.

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MARTINO BERTONI 41 a.GIOVANNI CEFFI 50 a.

Trascorsi una decina d’anni, all’Isola del Paradiso troviamo sempreTomasso Martinoli. Ha una sua nuova Compagnia di convalligiani (157d):

Misuratori di grano 1650TOMASSO MARTINOLI caporale dei MisuratoriGIOVANNI MARTINOLIDOMENICO DELLA PASQUINAGIOVANNI FRETTOPIETRO CERRESIBARTOLOMEO MARTINOLIANTONIO BARISELLIAGOSTINO MARTINOLILORENZO BONESEDOMENICO SONGINILORENZO MARTINOLIPIETRO BONESELORENZO CERASEGIOVANNI DELLA PASQUINAGIOVANNI D’ANTONI

Sette anni dopo c’è ancora il nostro Caporale dei facchini misuratori digrano con familiari e parenti vari, che il suo grado gli deve aver facilitatodi chiamare a Roma. C’è anche qualche vecchio compagno e tanti nuoviValtellinesi (158d):

TOMASSO MARTINOLLI 65 a. 1657BARTOLOMEO MARTINOLLI 35 a.figlioTOMASSO MARTINOLLI 21 a.fratelloGIOVANNI MARTINOLLI 35 a.LORENZO MARTINOLLI 38 a.DOMENICO SONGINO 40 a.GIOVANNI CAVIATONE 50 a.LORENZO ROMESIO 38 a.PIETRO POLO 45 a.BARTOLOMEO POLO 40 a.BARTOLOMEO CALLINA 40 a.

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LORENZO RUSPAROLO 24 a.GIOVANNI CERESA 25 a.

LORENZO CERESA 1658ANTONIO D’ANTONIO Una nota, a lato dei loro nominativi, liGIOVAN BATTISTA MARTINOLI qualifica per Compagni: ossia fanno GIOVANNI MARTINOLI tutti parte della stessa Compagnia di

Facchini (159d).

Poco più avanti, nello stesso isolato, altra Casa di Facchini (160d):

Facchini di vinoPAOLO BONINO 21 a.MARTINO ZANNI 33 a.MARTINO TONASSA 38 a.PIETRO GIANARDINI 41 a.PIETRO LESENA 36 a.

Alcuni Valtellinesi, che una quindicina d’anni prima vivevano altrove,sono ora tutti assieme in questa casa di Misuratori alli Ciampini. Anchestavolta ne compaiono di nuovi (161d):

GIOVANNI MARTINOLI 50 a. 1673della ValtellinaTOMASSO MARTINOLI 35 a.fratelloJACOMO D’ANTONIO 38 a.AGOSTINO MARTINOLI 32 a.LORENZO CERASA 29 a.PIETRO BONESE 29 a.JACOMO MARCHESE 30 a.GIOVANNI MASCIADRELLI 32 a.BARTOLOMEO PIANTONI 30 a.JACOMO MARTINOLI 33 a.GIOVANNI BELLINI 32 a.

Andando avanti, sempre all’Isola del Paradiso, c’è un’altra “colonia”di Valtellinesi. Abitano in una casa tra il palazzo dei signori Massimi equello spigionato – cioè non affittato – dei Vitelli (162d):

GIOVANNI PINOLO è definito Svizzero.

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DOMENICO CASCIONIODOMENICO ANNESIJACOMO PULI Sono tutti qualificati come facchini.GUGLIELMO BORLINIFRANCESCO GARICCIOTTIPIETRO BIONDIJACOMO BIGNODINO

Proseguendo per la stessa Isola verso la piazza di Campo de’ Fiori,alcuni nostri emigrati hanno affittato una stanza (163d):

FacchiniSILVESTRO GAVAZZI 40 a.della ValtellinaANTONIO CAVO 25 a.FRANCESCO CRAPEL 38 a.JACOMO CRAPEL 36 a.GIOVAN PIETRO PIDOCH 35 a.GIOVANNI BONDON 35 a.

Arrivati a questo punto, il registro su cui sono annotati gli Statid’Anime per gli Anni 1673-1674 ci fornisce l’elenco completo delle isolein cui era stata suddivisa la parrocchia di S. Lorenzo in Damaso da noipresa in considerazione. Ai fini di un orientamento generale lo riportiamo:

Vicolo de LeutariIsola del TassiPalazzo del signor Principe PanfilioIsola del GalliVicolo dell’AquilaIsola del Manini, o SilvestriIsola de’ PollaroliIsola del PichiFontana BrugiataAlbergo del MorettoIsola del ParadisoIsola di CiampiniIsola di Campo di FioreCortile della NaveFacciata di Campo di FioreScaletta

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Isola di S. MarcoIsola de PizzicaroliCancellaria

Anche nel 1674 il solito gruppo dei Martinoli e degli altri sono tuttipresenti. Nuovi compagni li affiancano (164d):

Misuratori alli Ciampini 1674DOMENICO MARTINOLI 37 a.BARTOLOMEO MARCHESE 37 a.JACOMO BARISETTO 33 a.PIETRO FONTANA 32 a.

All’Isola di Campo di Fiore, in una casa dalle stanze affittate a variefamiglie stanno a pigione dei facchini valtellinesi (165d):

GIOVANNI BIGIOLIEREPIETRO ROMIGIOLOLORENZO CERTANAGIOVANNI FOLINIANTONIO DI GIOVANNIJACOMO D’ALESSIOGIOVANNI PETRUCCI

Nella Facciata di Campo di Fiore un convalligiano, di cui abbiamo pre-cedentemente riscontrato la presenza assieme a compagni della stessaterra e che si è sposato, vive ora con la sua famiglia in una stanza (166d):

STEFANO MARTINOLI 49 a.da ValtellinaMADDALENA VIRGILII 35 a.romana moglieTOMASSO figlio 13 a.JACOMO 5 a.MARGHERITA 7 a.VIRGINIA 3 a.ISABELLA 6 a.

Nella stesso isolato, un poco più avanti, alcuni facchini si adattano aloro volta a vivere tutti assieme anch’essi in una stanza (167d):

PAOLO MAFFEI da Voltolina

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MARTINO DELL’ACQUAGIOVANNI de BALESTRAANDREA di TONEIMAFFEO DELL’ACQUAPIETRO DELL’ACQUA

E più avanti ancora, sempre in una stanza (168d):

Facchini MisuratoriANTONIO BARATTA 40 a.STEFANO BORNIGA 40 a.JACOMO MAZARA 45 a.GIOVAN BATTISTA PANICA 25 a.PIETRO SONGINO 25 a.

Alcuni anni dopo nella Facciata di Campo di Fiore, una stanza vicinoall’abitazione di Stefano Martinoli, che col passare del tempo è riuscito asistemarsi con la famiglia in una casa e che viene riportato come romano- erroneamente, o così inteso per “adozione” visto gli anni che si trovanell’Urbe, perché non è nato a Roma ma in Valtellina -, è occupata da altriconvalligiani (169d):

Fachini dalla Voltolina 1682TOMASO CAMERINOPASQUALE di BernardoDOMENICO ANTONIO CALCIOLOMICHELANGELO di JacomoFELICE di VittorioPIETRO PAOLO COLETTAPIETRO ROSTOSANTI BELARDINO alias Moscatello

Nella vicina osteria alloggiano ancora altri facchini della nostra terra(170d):

GIOVAN ANTONIO del RE milaneseANTONIO della VoltolinaJACOMINO BONINOANTONIO MARCHETTO della Voltolina

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Inoltre, negli abbaini, hanno trovato una sistemazione sotto tetto unsecondo gruppo di facchini:

PAOLO del q. Giovan Antonio della VoltolinaANTONIO del MAFFE’MARCO di StefanoGIOVANNI MARIA COLA dell’Antonio

Tutti questi facchini vivono qui perché godono presumibilmente di untrattamento di favore: il gestore dell’hosteria è il valtellinese GIOVANANTONIO BARONI, aiutato dallo zio MARTINO BARONI e di certoanche dai conterranei.

Anche nell’ultimo decennio del secolo i convalligiani, che risiedononella parrocchia di S. Lorenzo in Damaso e che lavorano a Campo deiFiori, proseguono ad essere un numero di tutto rispetto (171d):

TOMASO BOLGIA 47 a. 1694 della VoltolinaGIOVANNI BOLGIA nipote 24 a.GIOVANNI CIUENA 17 a. Questo cognome, presumibilmente, si ri-DOMENICO MARTINOLI 42 a. chiama all’origine di Chiavenna dei no-GIACOMO ROMIGLIOLI 24 a. stri due emigrati: Ciuena è la forma dia-GIOVAN BATTISTA CIUENA 40 a. lettale.

Alla Facciata di Campo di Fiore, nella seconda casa vicino al cantoneun facchino misuratore di grano che già conosciamo si è sposato (172d):

DOMENICO SONGINI 49 a.della VoltolinaFAUSTINA MARCIANI moglie 30 a.romanaMARGARITA figlia 2 a.DOMENICO figlio 8 mesiCatarina nipote romana 15 a.

Nella casa attigua si è piazzato un secondo Valtellinese con lo stessocognome, forse un fratello o un parente, ed anche con la stessa attività(173d):

PIETRO SONGINI 50 a.misuratore

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MARIA DIONISII moglie 29 a.romanaGIOVANNI figlio 9 a.CATERINA figlia 10 a.ANTONIO 8 a.FRANCESCO 6 a.INNOCENTE 4 a.RAIMONDO 7 a.CAETANO 5 a.GIOVANNI DOMENICO 2 a.

L’anno dopo nelle vicinanze della piazza di Campo dei Fiori, oltrepas-sata la casa di un brigliozzaro, alcuni facchini di vino valtellinesi sonofinalmente riusciti a mettersi in proprio (174d):

Magazzino di Vino 1695MARTINO TOGNINOMICHELE TOGNINO è a Frascati dichiara una nota a lato; MENICO TOGNINO sta ai Castelli precisa un’altra nota; VINCENZO TOGNINO è a Marino dice una terza annotazione;GIOVAN PIETRO VOLTUNI sta ai Balestrari si puntualizza per lui.

Frascati, Marino, i Castelli… i nostri sapevano bene dove trovare delbuon vino !

Appresso al magazzino stavano altri convalligiani (175d):

FacchiniPIETRO FOLINI 40 a.DOMENICO MOTTA 29 a.ANDREA SCIGULIN 38 a.MATTEO TROMBE’ 30 a.ANTONIO BOIANI 28 a.

I Valtellinesi che lavoravano a Campo dei Fiori, quando si sposavanoed avevano figli, li battezzavano prevalentemente nella chiesa di S.Lorenzo in Damaso. Se numerosi furono i nostri convalligiani che si stan-ziarono in quella zona, c’è da dire che anche i battesimi dei loro figli nonrisultano certo limitati. Durante tutto il Seicento. Ci limitiamo a proporneuna parte, come dagli stessi atti di battesimo:

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22 gennaio 1600GIOVANNI nato il 22 del q. GIOVANNI BALLABENI dalla Voltolinae di Donna PELLEGRINA sua moglie romana di questa parrocchia. Padrino Federigo de Pizzi e madrina Silvia Colonna (176d).

17 giugno 1600GIOVAN BATTISTA di MARTINO SPALLA dalla Uoltolina e di FEDARICHAsua moglie.Padrini: GUGLIELMO SCHENA e madrina Donna GIOVANNA DE ROSSI(177d).

6 luglio 1600SIMONE nato il 6 di DOMENICO DE SIMONI dalla Voltolina e Donna ISA-BELLA sua moglie della parrocchia di S. Maria di Grotta Pinta.Padrino Battista Ballasoni e madrina Donna Speranza moglie di mastroAntonio Portughese (178d).

2 settembre 1601BARBARA nata il 28 passato da ANTONIO PETRETTI dalla Voltolina e daDonna MARIA sua moglie della parrocchia dei SS. Vincenzo e Anastasio.Padrino Nicolò Benigno e madrina la signora Olimpia Rosa Felici (179d).

14 gennaio 1603SOFIA nata il 12 da ALESSANDRO PADELLINI romano e di SUSANNA suamoglie della parrocchia di S. Maria del Pianto.Padrino Giovanni Brengo da S. Sofia e madrina Elena … (180d).

8 settembre 1606AGATA di STEFANO MAZZA di Vincenzo da Ponte, diocesi Comense, e diDonna CATARINA sua moglie figlia di Tomasso de Cenci.Padrino Giovan Battista Lucatelli milanese e madrina Donna VittoriaLucatelli (181d).

26 maggio 1607JACOMO di DOMENICO del CARRO della Voltolina e di MARGARITA suamoglie.Padrino Taddeo Raimondi e madrina Antonia Cucarelli (182d).

26 giugno 1607GIOVAN ANTONIO di DOMENICO BASSALORO della Voltolina e diMARIA di questa parrocchia.Padrino il signor MARIO MORONI e madrina Donna Lucrezia moglie diGiovan Paolo Barasi (183d).

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29 febbraio 1608VINCENZA di STEFANO del MAZZA da Ponte e di CATARINA a S. Tommasode Cenci.Padrino Luigi Filippo de Guaschi e madrina Donna Vittoria di GiovanBattista ciambellaro (184d).

23 febbraio 1610PIETRO nato il 22 di PAULO COMPAROLI della Veltolina e di GENTILE diCittà di Castello sua moglie parrocchia di S. Caterina della Rota.Padrino FILIPPO CORTI e madrina Isabetta Bruscia (185d).

19 novembre 1614CESARE nato il 16 di PAOLO COMPAROL del Lago di Como e di GENTI-LE sua moglie della parrocchia della Chiesa Nuova.Padrino Giovan Battista cremonese e madrina Donna Marta Petrucci roma-na (186d).

6 settembre 1650ANTONIO GIORGIO nato il primo settembre da GIORGIO DUBIN diocesidi Como e da LORETA Scolastica romana, coniugi della parrocchia di S. Ma-ria in Publicolis.Padrino Giorgio Piatti di Gravedona ed Elisabetta Pasta Calda ostetricaromana (187d).

8 settembre 1650DOMENICO nato il 4 da LORENZO BARRUZIO de Valtelina de Arden, dio-cesi di Como, e da ORTENSIA GIANINI romana, coniugi della parrocchia diS. Maria in Monticelli.Madrina Santa moglie di Ippolito Desideri (188d).

Nell’ultimo decennio di secolo si diffuse l’usanza di dare più nomi aibattezzati: un sistema per accontentare nonni paterni e materni, che desi-deravano far chiamare come loro i nipotini. Anche i valtellinesi seguironoquesta “moda”:

4 febbraio 1691FLAMINIA GIOVANNA COSTANZA nata il 25 gennaio dal signor PIETROSONGINO de Valtellina e da FAUSTINA Marciani romana.Padrino Paolo Canavasio romano e madrina la signora Francesca Catalaniromana (189d).

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6 gennaio 1692GIOVANNA FRANCESCA INNOCENZA BENEDETTA nata il 2 da PIETROSONGINO e signora FAUSTINA Marciani, coniugi di questa parrocchia.Padrino Illustrissimo Don Antonio Roccio, e per esso il rev. don Carlo DeAngelis, e madrina signora Elisabetta Marciani (190d).

21 giugno 1692FLAVIA PETRONILLA nata il 14 da GIOVANNI MANCINO de Biolo dioce-si Comense e da MARTA Santelli da Giove.Padrino Illustrissimo Giovan Antonio Sampieri e madrina Donna MariaManfroni, e per essa Orsola De Rubeis (191d).

24 luglio 1694GIACOMO BERNARDO DOMENICO nato il 19 da PIETRO SONGINO diValtolina, diocesi di Como, e da FAUSTINA Marciani romana.Padrino PINO DEL BELLO da Valtellina e signora MADDALENA FARINAdi Marino (192d).

12 febbraio 1695FRANCESCO MARIA INNOCENZO AMBROGIO nato il 7 da LORENZOGAVAZZI di Voltolina e dalla signora ANGELA CATERINA Galli romana,coniugi di questa parrocchia.Padrino Eccellentissimo Francesco Maria Costantini di Ascoli e la signoraCecilia Mida romana (193d).

1 luglio 1695PIETRO CESARE FELICE nato il 30 giugno dal signor CARLO PRANDINIda Voltulina e da MARIA ANTONIA Valentini con parrocchia di S. MariaEgiziaca.Padrino PIETRO CESARI di Voltulina e madrina signora Agnese Poli terna-na (194d).

27 ottobre 1696FEDERICO SIMONE nato il 26 da GIOVAN PIETRO CAMERA e da BAR-BARA Vidman romana con parrocchia di S. Carlo ai Catinari.Madrina Ursula Vidman (195d).

Abbiamo anche due gemelle valtellinesi :

25 febbraio 1697ELENA ANNA e MARGARITA CECILIA nate questo stesso giorno da

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LORENZO GAVAZZI di Valle Tellina, diocesi di Como, e dalla signoraANGELA Galli di questa parrocchia.Padrino di entrambe il signor Pietro Galli e madrina Lucia Rapagnani per laprima e per la seconda Faustina Ferrocci (196d).

15 febbraio 1699FRANCESCO FILIPPO GREGORIO nato il 13 da GIOVAN PIETRO CAME-RA e da BARBARA Vidman romana con parrocchia di S. Carlo ai Catinari.Padrino Francesco Fracassi senese e madrina Ala De Santis romana (197d).

A proposito di nomi, il numero maggiore di quelli imposti a un neona-to riguarda il figlio del conte Fabio Lucatelli di Cesena (198d). Venneinfatti battezzato come FABIO SEBASTIANO FRANCESCO GIOVAN-NI ANTONIO MARIA MELCHIORRE IGNAZIO GAETANO FILIPPODEODATO ILARIO!… Una volta finito di essere chiamato, il bambinodeve aver rischiato di essere diventato grande.

Tanti anche i Valtellinesi della parrocchia di S. Lorenzo in Damaso,che non sono più tornati nella loro terra d’origine:

PIETRO del GHIDOL 17 febbraio 1603della Voltolina muore ed è sepolto nella chiesa di S. Lo-facchino in Campo de Fiori renzo in Damaso (199d).

JACOMO di Domenico della Voltolina 16 maggio 1615aiutante di cantina del Principe Peretti fu ammazzato ai Leutari (200d).JACOMO MAGRINO DEL CUCCO 4 marzo 1619della Vuoltolina di Biolo muore in casa di Antonio pollarolo vici-misurator de grani no alla piazza dei Muratori (201d).

DOMENICO del MOTTO di Giovanni 20 settembre 1622della Voltolina muore. Sepolto in chiesa (202d).misuratore in Campo de Fiore

DOMENICO del MOTTO di Andrea 22 settembre 1622della Voltolina muore. Sepolto in chiesa (203d).misuratore in Campo de Fiore

ANDREA COVA del q. Pietro 28 luglio 1623della Voltolina abitante al Paradisofacchino muore. Sepolto in chiesa (204d).

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BARTOLOMEO RAIETTA 21 agosto 1623della Voltolina muore a S. Salvatore in Campo nel vico-35 anni lo della Goletta a Campo di Fiore.facchino Sepolto in chiesa (205d).

PIETRO MARTINELLO 21 febbraio 1624dalla Voltolina abitava in strada de Massimi, muore.25 anni Sepolto in chiesa (206d).facchino

MARTINO PELLINO del q. Remedio 13 maggio 1625da Piazza Longa dalla Voltolina abitava nel vicolo della Corte Savella,33 anni muore. Sepolto in chiesa (207d).facchino

GIOVANNI CAMARINO 6 ottobre 1626dalla Valtolina muore. Sepolto in chiesa (208d).

PIETRO BUFFONE 4 novembre 1626 di Valtolina muore. Sepolto in chiesa (209d).25 annifacchino a Campo de Fiore

ANDREA GRAZIOLI 20 ottobre 1628di Valtolina muore. Sepolto in chiesa (210d).facchino sotto piazza di S. Maria de Planeta

GIOVANNI MOTTA 17 luglio 1629dalla Valtulina muore. Sepolto in chiesa (211d).40 annifacchino in Campo de Fiore

PIETRO CRACOLO 12 ottobre 1634di Valtellina muore nella casa affittata a Campo de60 anni Fiore. Sepolto in chiesa (212d).

ANTONIO PRANDINI 12 gennaio 1636di Valtellina muore in casa conducta a Campo de55 anni Fiori. Sepolto in chiesa (213d).

GIUSEPPE de MINIMI 16 luglio 1636

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di Valtellina muore nella casa affittata in piazza delle30 anni Carrette. Sepolto in chiesa (214d).

DOMENICO MARTINOLI 4 agosto 1637di Valtellina muore in casa affittata al Paradiso ed è36 anni seppellito in chiesa (215d).

ANDREA RICCI 8 febbraio 1638de Valtellina muore in casa affittata al Paradiso ed è30 anni seppellito in chiesa (216d).

TOMASO MARTINOLI di Giacobbe 5 maggio 1638de Valtellina muore in casa affittata al Paradiso ed è28 anni seppellito in chiesa (217d).

PIETRO MARTINOLI 6 agosto 1638de Valtellina muore. Sepolto in chiesa (218d).43 anni

GIOVANNI FIORONI 27 settembre 1647di Piazza Lunga nella casa a Campo de Fiore morì e fu in Valle Telina seppellito in questa Basilica di S. Lo-

renzo in Damaso (219d).

A metà del secolo, quando infierì la peste nell’Urbe, ci furono vittimeanche fra i Valtellinesi. Fra loro, un convalligiano in particolare arrivatoad occupare col suo duro lavoro un posto d’una certa responsabilità e, perla sua attività, indubbiamente ambito (220 d):

25 giugno 1656 (a lato c’è la famigerata scritta con la crocetta del contagio di peste)

GIOVANNI BELARDINELLI di Voltolina, di 35 anni in circa, infermo nelpalazzo dell’Eminentissimo CARDINALE BARBERINI, della sua famigliaFacchino Capo a vicolo de Leutari, rese l’anima a Dio e il suo copro daiDeputati della Sanità per sospetto di contagio fu seppellito il giorno seguen-te in luogo per questo assegnato.

Com’è plausibile, dal giugno a tutto il dicembre di quello stesso anno,numerosissimi risultano i decessi per peste. Poi a cominciare dall’annosuccessivo:

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LORENZO BIGIOLLI 17 gennaio 1657de Arden de Voltolina abitava in piazza dei Pollaroli, muore.60 anni E’sepolto in chiesa (221d).facchino

GIACOMO RASPAROLI di Antonio 3 ottobre 1659di S. Martino di Voltolina abitava all’Isola di Ciampini, muore.30 anni Sepolto in chiesa (222d).

PIETRO MARTINOLI di Giovanni 19 luglio 1666di Valle Tellina abitante all ’Isola dei Signori Ciampini 19 anni muore d’infarto. Sepolto in chiesamisuratore di grano (223d).

ANTONIO D’ANTONIO 19 ottobre 1666da Valle Tellina era marito di MARIA MARTINOLI,33 anni abitante presso i Signori Ciampini, morìmisuratore di grano e il suo corpo fu seppellito il 20 in que-

sta Chiesa nella tomba dei Confratelli del Santissimo Sacramento (224d).

BARTOLOMEO D’ANTONIO 9 settembre 1669di Cevo diocesi Comense marito di Maria Vannella e abitante nel-45 anni le vicinanze della casa dei Ciampini,misuratore di grano morì di morte improvvisa senza riceve-

re li sacramenti per la rapiditate della morte. Il suo corpo viene sepolto ilgiorno 10 nella chiesa di S. Lorenzo in Damaso, fatte prima le ricognizioni me-diche del caso e con l’autorizzazione perper la sepoltura (225d).

LORENZO BAROLI di Giacomo 2 gennaio 1671di Valle Tellina degente nella parrocchia dei SS. 35 anni Quirico e Giulitta e che in seguito fu

trasferito ad vaporius sotto la parroc-chia di S. Stefano del Cacco e lì ricevu-ti i Sacramenti morì. Per sua disposi-zione dichiarata, dopo essere statoesposto, il suo corpo fu sepolto nellachiesa di S. Lorenzo in Damaso (226d).

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PASQUINO PIANTON 18 dicembre 1672 del q. Martino abitante a Campo de Fiore, muore ed èdi Valle Tellina sepolto in chiesa (227d).28 anni

FRANCESCO TAVELLA 8 agosto 1676da Valtelina marito di Margherita, ex improviso 6anni accidenti, rese l’anima a Dio dopo aver ricevuto

tutti i sacramenti in comunione conSanta Madre Chiesa e fu seppellito inquesta nostra Basilica (228d).

GIACOMO PANIGA del q. Pietro 13 luglio 1678da Caspano de Valtellina muore. E’ sepolto in chiesa (229d).diocesi di Como19 annimisuratore di frumento

ANTONIO BARATTA 23 gennaio 1679di Piateda in Voltolina muore. E’ sepolto in chiesa (230d).marito di Margarita 45 anni

GIACOMO BARIGELLI 21 marzo 1679da Civo in Voltolina nella casa affittata, che è detta dai marito di Caterina D’Antonio Ciampini, muore ed è sepolto in chie-38 anni sa (231d).misuratore di frumento

GIUSEPPE MARCHESINI 14 settembre 1685di Voltolina abitava in una strada quae vulgo dici-

tur delle Carrozze. Muore ed è sepolto inchiesa (232d).

L’attività che riguardava il Dazio del Grano, l’Annona e i suoi lavora-tori era costantemente regolamentata da disposizioni di legge. Ordini,bandi, editti, capitoli per appalti, divieti, monitori e perfino motupropri ebrevi si susseguirono per tutto il secolo. Ne ricordiamo alcuni:

- 1601, giugno 21“Ordini da osservarsi dai portatori, misuratori e facchini di grani” in Roma,emanati dal cardinale camerlengo Pietro Aldobrandini (233d).

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- 1603, giugno 10“Ordini da osservarsi nel vendere e comprare grani e biade in Campo di Fiore”,emanati dal cardinale camerlengo Pietro Aldobrandini (234d).

- 1603, luglio 5“Ordini da osservarsi dai portatori…” rinnovati dallo stesso cardinale (235d).

- 1604, giugno 12“Ordini da osservarsi dai portatori…” sempre da parte dell’Aldobrandini (236d).

- 1604, luglio 13“Ordine ai facchini che misurano il grano in piazza Campo di Fiore di non oltre-passare la selciata che circonda la detta piazza, sotto pena di tre tratti di corda,della frusta, della berlina e di multe ad arbitrio”, emanato dal cardinale camer-lengo Pietro Aldobrandini (237d).

Abbiamo sempre, nel contempo, testimonianze della presenza di nostriconvalligiani addetti alle granaglie a Campo dei Fiori e che si erano stan-ziati non solo nei rioni Parione, Pigna e S. Eustachio, dove abbiamo avutomodo di rintracciarne tanti, ma anche nei rioni S. Angelo, Ponte, Regola,Campo Marzio, Trevi e Monti. Eccone una parte:

BARTOLOMEO CASTELLI 6 novembre 1601di Voltolina abitante al rione S. Angelo in una stanza38 anni affittata nella parrocchia di S. Gregoriofacchino al Ponte Quattro Capi, colpito da morte

improvvisa passa a miglior vita. Vienesepolto nella chiesa di S. Gregorio(238d).

Nella parrocchia di S. Salvatore in Campo al rione Regola, dietroCampo dei Fiori, si era insediata una numerosa “colonia” di Valtellinesi.Nel vicolo della Goletta, accanto a una Hosteria troviamo (239d):

Casa di Pichini 1602abitata da spallati PIETRO CRACCOLOPIETRO SPALLATOGIACOMO CRACCOLOGIACOMO BUFFONE

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GIACOMO DELLA CHIESAANDREA FEROLOANDREA MOTTABARTOLOMEO DI STANAVINCENZO GRATIOLOPIETRO FONTANA

Alcune case più avanti ci sono altri facchini valtellinesi (240d):

PIETRO DELL’HERBA abitano nella casa di proprietà della BARTOLOMEO DELL’HERBA parrocchia di S. Lorenzo in Damaso.GIACOMO DELL’HERBAGIOVANNI MURETTIGIACOMO della BIANCAGIACOMO detto CHIOCCAMATTEO anche lui detto CHIOCCAGIOVANNI MORETTIGIACOMO DEL BIANCO

E, sempre nello stesso vicolo, troviamo un gruppo consistente di conval-ligiani – molti omonimi – e non meglio qualificati (241d):

BioliDomenico alloggiano insieme nella casa di un certoGiouanni Giovan Battista De Marchi, che a sua Giouanni volta vi abita con tre fratelli.GiouanniPietroPietroTomasoPietroDomenicoGiacomoAntonioMartinoTomaso

Proseguono intanto i provvedimenti, che vengono regolarmente ag-giornati:

- 1606, maggio 18

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“Ordini da osservarsi nel vendere e comprare grani e biade in Campo di Fiore”in Roma, emanati dal cardinale camerlengo Pietro Aldobrandini (242d).

- 1606, maggio 31“Ordini da osservarsi dalli portatori, misuratori di grani, e facchini” in Roma,emanati dal cardinale camerlengo Pietro Aldobrandini (243d).

- 1607, giugno 18“Ordini da osservarsi dalli portatori…”, emanati dal solito camerlengo (244d).

- 1607, dicembre 19“Editto di notifica dell’apertura di un magazzino di farina a Campo de’ Fiori,per servizio dei poveri”, emanato dal camerlengo (245d).

- 1608, giugno 14“Ordini da osservarsi dalli portatori…”, emanati dal camerlengo (246d).

- 1609, giugno 15“Ordini da osservarsi dalli portatori…”, emanati dal camerlengo (247d).

- 1610, giugno 7“Ordini da osservarsi dalli portatori, misuratori e facchini deputati a misuraregrani ed altre biade per la città di Roma, fuori della piazza di Campo diFiore” (248d).

Nel rione Ponte, in questo periodo, presso la parrocchia di S. Cecilia aMonte Giordano - situata fra piazza Navona e piazza della Chiesa Nuova- un gruppo di facchini valtellinesi abitano sotto casa (249d):

GIOUANNI de FAZZINO 1611CESARE TREUIGANTOMATTEO RASPINOPIETRO CASCHETTODOMENICO del PARRINOPIETRO FAZZINOJACOMO FAZZINIGIOVANNI di Mele Mele dovrebbe stare per Mello.

Nel rione Campo Marzio, in piazza di S. Lorenzo in Lucina, un altrogruppetto di sei convalligiani si stanziano per otto anni. Di quattro abbia-mo i nominativi (250d):

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Fachini di grano 1611 - 1618 BERNARDO di Voltolina del Comune d’ArdennoBATTISTA BERTINOTTOGIOVAN ANTONIO CASTELLOANTONIO GANDELINO

In un quinquennio, i facchini che abitavano sotto casa a S. Cecilia aMonte Giordano sono stati sostituiti da altri convalligiani. Il loro numeroè aumentato (251d):

GIOVANNI PINOLLE 1616JACOMO de SOCHIPAOLO de POLIANTONIO di…BATISTA del NEGRIBATISTA CAPELETTOGIOVANNI GUARESCHOGIORGIOBATISTA BIANCOJACOMO GUIROJACOMO DI PIETROGIOVAN MARIAENRICO de FENAIABATISTA BAGGIULO

Anche nella casa degli spallati a San Salvatore in Campo ai facchini,stanziatisi nel 1602, se ne sono aggiunti altri (252d):

GIOVANNI dalla FONTANA 1616 - 1620GIOVANNI FERONIOGIOVANNI CASSINELLODOMENICO MOTTA

Più avanti, dopo l’abitazione dei due archibugieri valtellinesi CRISTO-FARO e TOMMASO PAINO, ancora dei convalligiani facchini (253d):

MARTINO BONINO 1616 - 1620ANTONIO DELLA GATTAMATTEO DEL NERO

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BATTISTA DEL NEROGIOVANNI BONINI

L’anno dopo, finalmente, scopriamo i cognomi dei BIOLI ed altresìche la loro attività di facchini non riguarda le granaglie, ma il vino (254d):

Facchini di vino 1621DOMENICO COVAIAANDREA CAMERINIGIOVANNI BAROLAGIOVANNI CAMERINILORENZO COVAIADOMENICO CAMONICALORENZO BIASOLALORENZO PAPINOGIACOMO PALINAGIOVANNI COPPA

Nell’abitazione accanto all’osteria gli spallati non ci sono più. O,meglio, due di loro che sono rimasti, Domenico Motta e GiovanniFontana, hanno costituito una nuova compagnia di facchini tutti valtelli-nesi (255d):

Compagnia del Gallo 1621DOMENICO FONTANAGIOVANNI CRACOLADOMENICO CAMERINOGIOVANNI BUFFONEPAGANO FONTANAANDREA CRACOLAPIETRO RONCAIOLAPIETRO BUFFONEDOMENICO MOTTAGIOVANNI FONTANAGIACOMO CARRA

Un paio d’altre case più avanti ecco altri convalligiani (256d):STEFANO DEL NERODOMENICO DEL NEROPIETRO DEL NEROGIACOMO DEL NERO

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GIUSEPPE MANINIPIETRO GAGLIGIOVAN ANTONIO GREGORI

E non è finita. Nell’abitazione attigua ancora Valtellinesi (257d):

Facchini di vinoCompagnia dei PalombiGIOVANNI CIAPPAMATTEO BAIETTAPIETRO PETRICCIOLOGIACOMO BUFFONEPIETRO MUZIOGIOVANNI MASSIMODOMENICO BAGINIPIETRO MOTTOSIMONE PIETROCCIOLOGIACOMO RIBUCCIOLORENZO CIORINO

Nel rione Monti, l’anno successivo, alla parrocchia di S. Lorenzo cisono tre gruppetti di Valtellinesi che abitano nella casa di mastro GiovanAntonio muratore (258d):

PIETRO AMBROSINO 1622facchino dalla Voltolina alloggiano a pianterreno.PIETRO MARTINOTTIfacchino dalla Voltolina

LORENZO di TARQUINIO facchini stanno di sotto. PIETRO di TARQUINIO da VoltolinaPIETRO MASEDA

GIORGIO DI GIOVANNI della Giorgia anche loro di sotto.dalla Voltolinacon sua moglieMARTINO della MenichaGIOUANNI di ThomassoGIOUAN ANDREA CAPORALE

Continuano anche le disposizioni di legge:

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- 1624, maggio 13“Ordini da osservarsi dalli portatori, misuratori e facchini, deputati a misurargrani e altre biade per la città di Roma, e fuor dalla piazza di Campo di Fiore”,emanati dal cardinale camerlengo Ippolito Aldobrandini (259d).

- 1625, giugno 19“Ordini con le norme da osservarsi da coloro che vendono o comprano grani ebiade in Campo di Fiore” (260d).

- 1625, giugno 19“Ordini da osservarsi dalli portatori…”, emanati dal camerlengo (261d).

A piazza S. Lorenzo in Lucina, i facchini di grano valtellinesi hannolasciato il posto a convalligiani misuratori (262d):

PIETRO CIAMPINI 1626BERNARDO BERTINELLIGIOVANNI SAVETTAJACOMO RUMIGETVINCENTIO RUMIGETLORENZO CASTELLITOMASSO GANDELINOLORENZO GANDELINO

L’anno dopo vengono emesse disposizioni di legge importanti (263d):

1627, giugno 10“Ordini coi quali si regola il commercio dei grani e delle biade in Campo de’Fiori”, emanati dal cardinale camerlengo.

Nello stesso anno, la casa occupata dai misuratori di grano valtellinesia piazza S. Lorenzo in Lucina risulta occupata da altri convalligiani(264d):

Facchini da vino 1627JACOMO D’AGOSTINOAGNELLINO SALVISIOBENEDETTO FAROVINOPIETRO di CAPIOLAGIOVAN PIETRO di CANAPIETRO D’AGOSTINO 14 a.

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Nel 1628 si registrano due nuovi arrivi. Sono tutti presenti anche nel1629.

Gli altri facchini di vino al vicolo della Goletta, tranne Giovanni Ca-merino, Lorenzo e Domenico Covaia, cedono a loro volta il posto a quel-li che evidentemente li sostituiscono anche nel lavoro (265d):

Compagnia dei Bioli 1629TOMASSO TOMASSETTILORENZO DI STEFANOLORENZO PAPINOANTONIO del SCIGOLOMARTINO del CAMEROMARC’ANTONIO GIOVANNINIDOMENICO GIOVANNINITOMASSO GIOVANNINIANTONIO del CAMEROREMEDIO del CAMEROLORENZO COVAIADOMENICO COVAIAGIOVANNI CAMERINO

Degli altri Valtellinesi che alloggiano nello stesso vicolo, accanto all’o-steria, ne sono rimasti un paio. Gli altri sono cambiati. Ecco come si pre-senta il gruppo rinnovato (266d):

Compagnia del GalloPIETRO CRACCOLAANTONIO BUFFONEGIACOMO BIANCOLORENZO FEROLABARTOLOMEO CRIMONESECARLO della MILANESEGIOVANNI CRACCOLAANDREA CRACCOLA

L’anno seguente i componenti di queste due Compagnie aumentanoancora (267d):

Compagnia dei Bioli 1630GIOVANNI CAMERA

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MARTINO GIANNINIGIOVANNI CAMERA altroANTONIO CAMERABARTOLO BAROLAANTONIO CICALALORENZO PAPATOMASSO CITTITOMASSO TOMASSETTIDOMENICO GIOVANNINILORENZO DI STEFANO

Compagnia del GalloPIETRO PAOLO MARTINELLICARLO MARTINELLIPIETRO MARTINELLIBATTISTA SCOLAROBARTOLOMEO CREMONESEANTONIO BUFFONEANTONIO DELL’HORTOGIOVANNI GROSSOCARLO GROSSOLORENZO FEROLAPIETRO CRACCOLAGIOVAN GIACOMO CARRA

Sempre nel vicolo si è installato un terzo gruppo di Valtellinesi (268d):

Compagnia dei FedeliVINCENZO RONCAIOLOGIOVANNI ANDRIONIPIETRO PETRUCCIOLOANTONIO del FOLLAJACOMO della CHIESA

Più avanti ancora, nella casa di Salomonii, troviamo infine ALTRI 7FACCHINI VALTELLINESI di cui è riportato solamente il nome e la pro-venienza dalla nostra generosa Valle (269d).

In questo stesso anno, a S. Lorenzo in Lucina, i facchini da vino hannorestituito l’alloggio a Lorenzo Gandelino, tornato dopo tre anni con unasua nuova squadra. Evidentemente i Valtellinesi si scambiavano le abita-zioni (270d):

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Misuratori di grano 1630LORENZO GANDELINOPIETRO PALOMBOANDREA BARTORIGIOVAN PIETRO MIGRINILORENZO SQUADRAANDREA RONCHAIOLJACOMO VANON

L’anno dopo, i misuratori sono ancora aumentati. Ai soliti si sono ag-giunti (271d):

JACOMO POLA 1631ANDREA MARTINOLOPIETRO GAGIOLO

Nel frattempo, al vicolo della Goletta, i componenti delle prime dueCompagnie di Valtellinesi si sono sistemati tutti assieme in una stessacasa. Tranne Antonio Camera per il primo gruppo ed Antonio Buffone peril secondo, tutti gli altri sono cambiati. Si ha l’impressione che per i nostriemigrati non ci sia mai un momento di calma. Sono costantemente inmovimento. Proprio una vita non facile (272d):

Compagnia dei Bioli 1631ANTONIO CAMERALORENZO CAMERAMARTINO CAMERALORENZO CAMERAGIOVANNI GIANINILORENZO COVAIAGIACOMO GALERA

Compagnia del GalloANTONIO BUFFONEGIOVANNI MOTTAGIOVANNI GIROLLOMARTINO GIERASIMONE RONCAIOLOANDREA BERTONEANTONIO ALBERTICARLO DI GIOVANNI BIOLLO

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C’è poi la terza squadra di convalligiani. E anche qui ne è rimasto unosolo degli anni precedenti, Antonio Folla. Gli altri sono forze nuove (273d):

Compagnia dei FedeliANTONIO FOLLAMUZIO MESCIAANTONIO DI MATTIAANTONIO CIAPPADOMENICO VALLA’

E l’anno successivo, sempre nel vicolo della Goletta andando versoCampo de’ Fiore, abbiamo addirittura un quarto gruppo dei nostri (274d):

Compagnia dei Facchini della Trinità 1632JACOMO COVAIA Il nome della Compagnia è dovuto allaGIOVANNI CRACOLO piazza della Trinità, tra Campo dei FioriMATTEO NIGROLA e piazza di S. Salvatore in Campo, dove iLORENZO TOGNETTO suoi componenti avevano sede.LIONARDO FOPAL

Nello stesso anno uno dei tanti Valtellinesi che lavorano al Dazio delGrano, nella piazza di Campo dei Fiori, abita con la famiglia nella stradaSalara - quella che noi chiamiamo “antica”, situata dietro piazza delCampidoglio parallelamente a via dei Fori Imperiali - in casa di taleClemente Gargiolo scarpellino, che ci vive a sua volta (275d):

GIACOMO GABBANO misuratore dalla VoltolinaDonna ROMEA moglieMARGARITA figlia 8 a.FRANCESCO figlio 7 a.MARTHA figlia 5 a.LUCIA figlia 2 a.ANTONIO FRANCESCO putto a balia

Sempre in quell’anno, oltre ai ricorrenti Ordini da osservarsi dalli por-tatori, misuratori e facchini deputati a misurar grani e altre biade per lacittà di Roma…, viene emanato un documento interessante che riguarda

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anche i nostri lavoratori (276d). Lo riportiamo:

PRECETTOai Facchini Misuratori

di Campo di Fiore

Ippolito di S. Angelo in Pescaria Diacono Cardinale Aldobrandino della S.R.C.Camerlengo

P.mo Con il presente Precetto d’ordine espresso di N. S. datoci a bocca, e per auto-rità del nostro Officio di Camerlengato, comandiamo, ed ordiniamo che fra iltermine di tre giorni prossimi li facchini quali vorranno lavorare con la quar-ta nella Piazza di Campo di Fiore debbano fare le Compagnie vere, reali chenon passino il numero di dieci Compagni per ciascheduna compagnia, e darela nota vera, e reale così delli nomi di dette Compagnie, come dei Compagnie Monsignor Prefetto dell’annona, ed alli Commissarj di detta Piazza.

2.° Che li Compagni di dette Compagnie per l’avvenire non possano mutarsi,cacciarsi, o riceversi di nuovo senza prima parteciparne detti Commissarj, esenza l’approvazione di Monsignor Prefetto, sotto pena di 25 Scudi per ognivolta che si contravverrà, e per qualsiasi persona.

3.° Che nessun Facchino, o persona che non sia alcuna di dette Compagnie,possa sotto qualsivoglia pretesto stare assistere o misurare in detta piazza, nepossino li Facchini, e misuratori di dette Compagnie chiamare a lavorare, oper loro ajuto altri, che li Compagni della sua Compagnia, acciò non si com-mettino fraudi sotto la pena di 25 Scudi per ogni volta che si contraverrà, edaltre pene ancora corporali ad arbitrio nostro, e di Monsignor Prefetto,dichiarando che il Compagno sarà tenuto per l’altro in quanto alle pene pe-cuniarie.

4.° Che nessuno de suddetti facchini o misuratori ardischi di andare per le porte,e per le Strade ad incontrare li grani, biade, e legumi che entrano in Roma,ne trattar con li Padroni, che li condurranno, sotto pena di Scudi Cento, e ditre tratti di corda, ed altre pene maggiori come sopra.

5.° Volendo Noi che il presente precetto affisso che sarà in Campo di fiore, astrin-ga ognuno come se fosse personalmente intimato. In fede. Dato in Roma nella Camera apostolica il dì 15 Giugno 1632.

Visa Octavianus Raggius annonae PrefectusRufinus Plebanus

Die Mense et anno quibus supra supradictum Preceptum affixum et publicatum fuit

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ad valvas Revd. Cam : Ap.lica in Campi Florae ac alie locis solitis et consuetis urbisper me Michael Angelum alterium apostolicum Cursorem.

Augustinus de Bolis pro Mag. Cursor

Tra i Valtellinesi più longevi, in quel periodo, nell’Urbe abbiamo tro-vato:

17 marzo 1633GIACOMO di Valtellinain età di 94 anniabitante nelle case di proprietà della parrocchia di S. Lucia della Tinta morì e fu sepol-to nella nostra Chiesa (277d).

Abbiamo altresì la testimonianza della presenza di un altro facchino(278d):

GIOUANNI TOGNETTI 1683della Voltolina abita nella strada delle Quattro Fontane.

Quanto alle disposizioni di legge:

- 1634, giugno 20“Editto col quale si ordina ai venditori e compratori di grani, biade e legumi inCampo de’Fiori, di denunziare ai commissari della piazza i generi acquistati edil prezzo relativo”, emanato dal cardinale camerlengo Ippolito Aldobrandini(279d).

- 1634, giugno 22“Precetto col quale si regolano le compagnie dei facchini di Campo de’ Fiori”,emanato dal cardinale camerlengo (280d).

- 1636, giugno 20“Editto col quale si ordina ai compratori e venditori di grani, biade e legumi inCampo de’Fiori di denunziare ai Commissari della Piazza i generi acquistati edil relativo prezzo”, emanato dal cardinale camerlengo (281d).

- 1636, giugno 30“Motuproprio col quale si sostituiscono ai subappaltatori le comunità delloStato Pontificio per l’esazione della gabella di un giulio per ogni rubbio di granomacinato”, emanato da papa Urbano VIII (282d).

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- 1637, giugno 1“Ordini coi quali si regola il commercio dei grani e delle biade in Campo de’

Fiori”, emanato dal cardinale camerlengo (283d).

Nel rione Monti, in una delle case di proprietà della Compagnia dellaMadonna di Loreto dei Fornari, si è insediato un gruppo di Valtellinesi(284d):

Facchini da grano 1645JACOMO CAPORALE 30 a.CARLO PULITO 20 a.PIETRO ROSSO 40 a.PIETRO BARTELLI 36 a.PIETRO PULITO 30 a.CARLO BULLI 40 a.JACOMO BERNARDO 27 a.GIOUANNI D’OMODEI 30 a.NAZZEI PUNCINI 22 a.

Un paio d’anni dopo, nella solita abitazione, sono rimasti soltanto iprimi due convalligiani. Nel non comune avvicendamento dei nostri fac-chini e misuratori di granaglie constatiamo che, ancora una volta, tutti glialtri compagni sono stati sostituiti. Ecco i nuovi Valtellinesi (285d):

PIETRO AMBROSINO 39 a.CARLO GIOMELLO 23 a.BATISTA BULLO 24 a.GIO: BATTISTA MARANGONI 25 a.CARLO ANTONIETTO 29 a.GIOVANNI DOTTINO 26 a.

I nostri abitano accanto alla chiesa di S. Maria di Loreto, del cui soda-lizio – occupando la casa e data la loro professione – presumibilmentedevono aver fatto parte. Un’annotazione ci fa sapere che in questo tempiosono addetti ben 10 sacerdoti. Un numero rilevante, che rende l’idea del-l’importanza sia della chiesa che della sua Confraternita.

I nostri, come abbiamo già sovente trovato, stanno anche vicino a un’o-steria: l’Hostaria della Croce Bianca, gestita da tale Bartolomeo Vachini,con tre garzoni tra cui il valtellinese ANDREA BOTTA.

Insomma, vivendo in quel posto, hanno a pochi passi il sacro e il pro-fano.

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Al rione Trevi, nella strada di S. Nicola, troviamo:

GERONIMO CEVO 1651facchino la stessa casa è affittata di sotto ad una famiglia

di Acquasparta e di sopra ad una di fiorentini(286d).

Al rione S. Angelo, nella parrocchia di S. Tommaso a’ Cenci, vive-vano altri convalligiani:

8 maggio 1651GIOVANNI facchino dalla Voltolinadopo essere stato confessato e comunicatoandò all’ Ospedale Fate bene Fratelli,dove morì (287d).

1 settembre 1652GIOVANNI BALLETTI della Vultulinadi circa 90 anniabitante in questa parrocchiafacchino della Compagnia della SS. Trinitàmorì e fu seppellito nella tomba della Compagnia (288d).

In quel periodo proseguono le disposizioni in merito all’attività dei no-stri emigrati:

- 1651, giugno 3“Ordini da osservarsi nel vendere e comprare grani e biade in Campo di Fiore”,emanati dal cardinale pro-camerlengo Lorenzo Raggi (289d).

- 1652, giugno 3“Ordini da osservarsi nel vendere e comprare grani…”, emanati dal cardinalepro-camerlengo Lorenzo Raggi (290d).

- 1652, luglio 6“Ordini e provisioni da osservarsi dalli misuratori de grani con la rubbiatella”,emanati dal prefetto dell’annona mons. Lazzaro Pallavicini (291d).

Anche nella seconda metà del Seicento, la presenza dei Valtellinesi aCampo dei Fiori è rilevante:

Facchini dalla Uoltolina 1664PIETRO MESCIO 25 a. Abitano al rione Campo Marzio, nella

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PIETRO GUAZZA 30 a. parrocchia di S. Nicola dei Prefetti PIETRO BERTINELLI 27 a. (292d).

Facchini Misuratori di Grano 1669GIOVANNI PETRUCCI 61 a. Vivono, sempre in Campo Marzio, nella del q. Tomasso da Valtellina parrocchia dei SS. Celso e GiulianoJACOMO PETRUCCI 23 a. (293d).di LorenzoANTONIO CIAMPINI 41 a.del q. GiovanniSEBASTIANO COPPINO 21 a.del q. SebastianoPAOLO CARLINI 50 a.di AntonioGIOVANNI MARCHETTI 28 a.del q. DomenicoREMEDIO PETRUCCI 40 a.di TomasoPIETRO TAIEGIO 26 a.del q.GiacomoGIOVANNI MOTTA 35 a.di Giovan DomenicoJACOMO LITTI 27 a.del q. PaoloLORENZO CIAMPINI 20 a.fratello di Antonio

L’anno dopo viene emessa un’importante disposizione di legge cheinteressa anche i nostri lavoratori:

- 1670, giugno 4“Bando col quale si notifica il monopolio concesso a Pier Maria Gherardi eGiuseppe Tapignetti di misurare grani e biade in Campo di Fiore con rubiatellee quarte”, emanato dal tesoriere generale monsignor Girolamo Gastaldi (294d).

In quello stesso anno al rione Regola, nella parrocchia di S. Maria delPianto, alloggia un’altra numerosa colonia di nostri emigrati (295d):

JACOMO MAFFIOLI 55 a. 1670facchino da Voltolina

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DOMENICO TOGNOLINO 25 a.compagnoGREGORIO GIULIANO 27 a.PIETRO MOLADORE 30 a.PIETRO PONCETTA 27 a.MICHELE ZOPPO 26 a.GIUSEPPE D’ALOTTO 26 a.BERNARDO MAFFIOLI 28 a.GIOVAN ANTONIOdella BARONA 32 a.JACOMO AMBROGINO 33 a.

Facchini 1675GIOVAN BATTISTA di PETRINO 23 a.di GiovanniGIOVANNI della Menica 20 a.della ValtolinaANDREA BIGIOLLI 25 a.BATTISTA GIUSTI 26 a.

Facchini 1675PIETRO BELLOTTI 73 a.BERNARDO DEL PIANTO 21 a.GIACOMO DEL PIANTO 30 a.GIOVANNI DEL PIANTO 25 a.ANDREA PONCIETTA 16 a.GIOVAN BATTISTA PONCIETTA 22 a.GIOVAN ANTONIO PONCETTAPIETRO RIZZOLO 25 a.GIOVANNI de TOGNA 25 a.DOMENICO MOZADONE 30 a.BARTOLOMEO DELLA ZOPPA 30 a.MICHELE TARGA 30 a.GREGORIO GIULIANO 35 a.DEFENDINO FIORINO 35 a.

Piccola considerazione: per chi come i nostri Bernardo DEL PIANTO,Giacomo DEL PIANTO, Giovanni DEL PIANTO siano stati portati dallecircostanze della vita ad abitare proprio nella parrocchia di S. MARIADEL PIANTO… è indubbiamente un caso molto particolare !…

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Nel medesimo rione, ma nella parrocchia di S. Salvatore in Campo, anco-ra un nutrito gruppo di valtellinesi (296d):

GIACOMO ROMIGLIOLO 55 a. 1677 facchinoFacchini pigionanti vivono assieme alla Casa delle Muratte. GIACOMO MONASAT 26 a.di Pietrodalla ValtollinaEVANGELISTAD’EVANGELISTA 38 a.del q. PietroGIACOMO DELL’AGOSTO 30 a.del q. AndreaCARLO PUNGERINI 27 a.MARTINO GIANNONE 27 a.GASPARO PUNGERINI 23 a.

Casa dei Facchini l’abitazione è ubicata nel vicolo adiacen- GREGORIO CARLINI 25 a. te all’Hostaria di S. Lorenzo in Damaso.dalla Val TollinaBERNARDO del BOFF 23 a.GIOVAN PIETRO della GERLA 25 a.GIOVANNI BALESTRERI 25 a.da PontePIETRO BORGOGNONE 26 a.

Magazzino de Vini dell’Apollinara cioè in piazza di S. ApollinarefacchiniANTONIO PIETRETTI dalla Voltolinadel q. PietroANTONIO DEL MASdi GiacomoPIETRO FUMASIdi DomenicoTOMASSO FALDARINIdi GiacomoAGOSTINO DELLA MARCAGIUSEPPE FALDARINI

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Casa della SS. Concettionein S. Lorenzo in DamasoGIOVANNI MARTINOLI 46 a.dalla ValtolinaPASQUA DELL’ORSO 43 a. genovese moglieAGOSTINO figlioGIOVAN BATTISTA figlioGIACOMO figlioBERARDINO figlioGIOVAN PIETRO PENTOLASCA garzone 28 a.

Appartamento di sopraBERARDINO FALDERINI 30 a. dalla Val TollinafacchinoVERONICA NATALE 23 a. romana sua moglie

Altre stanze al pariFacchiniANTONIO di RICCI 24 a.BARTOLOMEO BARATTI 45 a.ANDREA PULETTI 60 a.GIUSEPPE PULETTI 23 a.

Sempre in questa parrocchia di S. Salvatore in Campo, l’anno dopo,ritroviamo quasi tutti i nostri. Cambiano soltanto gli occupanti della Casadi Facchini. Ecco i nuovi arrivati (297d):

BATTISTA TOGNIOLATTI 1678DOMENICO BAROLIGIOVANNI GIORDANI

Più avanti, nella casa dell’Ill.mo Santa Croce, ci sono:

FacchiniANTONIO CAO dalla Valtolina 50 a.BATTISTA dalla COLOMBERA 21 a.JACOMO TUJA 23 a.

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ANTONIO MONINO 20 a.FRANCO della CHRISTINA 29 a.

Avanti ancora in stanza nel cortiletto:

GIOVAN ANTONIO del RE da Ciuezna diocesi di Como “Ciuezna” dovrebbe stare per Chiavenna.JACOMO CACIOLI dalla VoltolinaPIETRO COTTA dalla Voltolina

Alla Casa delle Muratte, oltre ai soliti facchini, un altro Valtellinese:

STEFANO BURNAL 25 a.

E nell’adiacente vicolo delle Muratte:

Casa di FacchiniGREGORIO CARLINI 26 a.dalla Voltolina

ANTONIO CANTONE 24 a.GIOVANNI BALESTRER 28 a.GIOVANNI FERRARI 29 a.PIETRO BONGIOGNO 28 a.GIOVAN PIETRO TOMEI 28 a.ANTONIO d’Albaredo 23 a.PAOLO RAINA 23 a.TOMASSO CASA NOVA 26 a.

Al rione Trevi, nella parrocchia dei SS. Apostoli, assieme a due fac-chini milanesi abita anche un nostro convalligiano (298d):

MARTINO MASOLATTA 35 a. 1680de Voltolinafacchino

Al rione S. Angelo, nella parrocchia di S. Tommaso ai Cenci, consta-tiamo infine un ulteriore insediamento di Valtellinesi (299d):

Casa dei Misuratori di GranoGIOVANNI BELLINO di Martino 40 a.da VoltolinaCARLO BELLO di Gabriele 25 a.PIETRO SMACHETTO di Filippo 25 a.

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PIETRO SIMONI di Giovanni 30 a.AMBROGIO MENAZATO 23 a.FRANCESCO BELLO di Gabriele 30 a.GIOVANNI ORSINO 30 a.GIOVAN GIACOMO GRATIOLI 30 a.BARTOLOMEO GIORGINO D’ANTONIO 20 a.

Botte da orbi

Sul posto di lavoro, ma più frequentemente quando avevano terminatola fatica quotidiana e si ritiravano a consolarsi in qualche hostaria, primao poi i facchini finivano con l’essere coinvolti in qualche rissa, dove spes-so e volentieri volavano botte da orbi. Il risultato era quello di dover anda-re, pesti e malconci, a farsi medicare nei “Pronto Soccorso” dell’epoca:l’ospedale della Consolazione o la bottega del più vicino magister barbi-tonsor, ossia barbiere, che allora esercitava anche la medicina. In questicasi, per legge, bisognava compilare un verbale da consegnare alla curiadi Governo da chiunque medicasse un ferito (108).

Nelle Relazioni dei Chirurghi e dei Barbieri erano solitamente riporta-ti il nome del relatore, le generalità del ferito, il tipo di lesione che avevarichiesto l’intervento medico e, se nota, l’identità dell’aggressore nonchéla motivazione che aveva causato il danno. Il Tribunale del Governatoredi Roma avrebbe poi deciso se fosse stato il caso di adottare provvedi-menti in merito. Fatto, questo, che - per evitare ulteriori grane e problemi– portava spesso i feriti a dichiarare di non conoscere l’aggressore e chesi trovavano in quelle condizioni per essere caduti.

Di queste relazioni, diverse riguardano anche i Valtellinesi. Specifi-catamente ai nostri facchini ne riportiamo alcune:

30 ottobre 1600Maestro Michele Blasi barbiere a S. Lorenzo in Damasorichiesto che medicasseMICHELE GIACOMELLIabitante in via Giulia di fronte al palazzo dell’Ill.mo Cardinal Farneseferito all’occhio sinistroper un sasso lanciato da uno sconosciuto (300d).

12 febbraio 1601M. Giacomo Gregori barbiere a S. Rocco

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richiesto affinchè medicasseGIACOMO BERTOLA di Vultolina facchinoabitante dietro al palazzo dell’Ill.mo Carlo Dessaferito in testa nella parte sinistraper la bastonata di uno sconosciuto (301d).

25 aprile 1601M. Gerolamo Casentini barbiere in Campo de Fiore a via del Pellegrinorichiesto che medicasseVINCENZO BESESTI facchino di Voltulinaabitante in via della Goletta sopra il fornaioferito in fronte nella parte sinistrada un sasso lanciato da sconosciuto.Senza pericolo (302d).

19 ottobre 1609M. Felice barbiere in Campo de Fiorerichiesto che medicasseFRANCESCO de Voltolina facchino in Campo de Fiorelì abitante in casa in società con altri facchiniferito al capo alla parte destrada GIOVANNI FONTANA facchino abitante nel vicolo della piazza del Duca.Senza pericolo (303d).

30 luglio 1625M. Agostino Monticelli barbitonsore in piazza St. Pantaleorichiesto che medicasseGIACOMO CARRA baiulum a Campo de Fioreferito al capo nella parte destracon un bastone da uno sconosciuto (304d).

14 ottobre 1625GIOVAN MARIA ALBERTI baiulusabitante vicino a S. Maria in Viaferito al ciglio destro e dalla parte sinistradixit di essere caduto (305d).

8 novembre 1635M. Bartolomeo barbitonsore alla Chiavica di S. Luciarichiesto che medicasseVINCENZO TAVAGLIA de Valle tellina facchinoferito in bocca

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300

disse casualmente cum baculo.Senza pericolo (306d).11 febbraio 1636M. Ludovico barbitonsore alla Colonna Traianarichiesto che medicasseANTONIO GUATTI di Valle tellina baiulumcontuso in faccia nella parte sinistra con lividi ed escoriazionida parte di Andrea e compagni.Abitano tutti a San Lorenzolo a Macel de Corbi (307d).

Nella maggior parte dei casi, sono più che evidenti le motivazioni pre-testuose addotte dai feriti per evitare di denunciare i loro aggressori.

Investigazioni del Tribunale Criminale

Quando però le risse creavano situazioni insostenibili, che rischiavanodi protrarsi nel tempo, si ricorreva alle querele. Bastava la sola querela perfar carcerare l’accusato sulla base di semplici sospetti. Era tuttavia tassa-tivo, come stabilito fin dal 1548 da Paolo III con la Bolla Ad unus apo-stolicae servitutis, che gli indizi dovessero sopravvenire entro le 48 oredall’arresto.

Anche i verbali delle investigazioni necessarie per il processo investi-gativo erano svolte dal Tribunale Criminale di Roma con una certa solle-citudine (109).

Alcuni casi riguardavano i nostri Valtellinesi:

10 maggio 1610BARTOLOMEO RAIETTI di Voltolinafacchino a S. Marcellofa querela controPIETRO RASCA facchino di Voltolinaabitante in casa del signor Arcangelo Mandoliidenuncia:“esso nella casa a S. Marcello dove noi abitiamo detto Pietro mi assaltò senza causaalcuna, et me dette molte botte con una cucchiara di ferro per la testa che mi ammac-cò et gonfiò la testa in più luoghi et poi mi buttò per terra facendomi anco uscir delsangue dalla bocca, et l’altro giorno ancora mi diede delli pugni et mi venne al letto lasera per ammazzarmi, et questo me l’ha fatto perché gli ho fatto presentare un monito-rio da monsignor Governatore che debbia partire da detta casa per essere così scan-daloso et lui non vuol partire et di più disse che si voleva nettare il culo con quel moni-torio che gli hanno fatto…”

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li testimoni sonoBARTOLOMEO JACOMONIJACOMO FINIGIOVANNI CIAPPA (308d)-

11 ottobre 1624ANTONIO MAZZA di Valtolinafacchino nella piazza di S. Sistofa querela controANDREA FORNONCINI figlio di GiacomoDOMENICO ROSSI di MontagnaTOMMASO SCHOANDREA CASTIGLIONEGIOVANNI MARIANO calzolarodenuncia“Mi hanno pigliato et buttato in terra, dandomi pugni et bastonandomi.”(309d)

“Imbriaco et bastonatore”

Dalle querele si arrivava anche ai relativi processi. Uno di questi,istruito come al solito presso il Tribunale del Governatore, vide coinvoltoun nostro convalligiano in una situazione alquanto pittoresca ed altresìdovuta all’inadeguatezza delle umili dimore di quel tempo. La testimo-nianza, anche se un po’ confusionaria, ci sembra talmente “gustosa” daproporla pressochè come nell’originale (310d):

Martedì 28 luglio 1637Querelante la signora EMILIA vedova di Andrea BENTIVOGLIO romana

controLORENZO DI VALLE TELLINA abitante in piazza del Paradiso.

“Vostra Signoria deve sapere che domenica sera prossima passata circa alle ore tre,essendo io in casa mia posta in questa piazza del Paradiso, nella qual casa abita ancoil detto querelato et perché della detta casa abita anco Giulia moglie di Marchiorreforiero, che sta in un appartamento su le stanze del detto Lorenzo et le dette tre oreessendo nell’appartamento mio detta GIULIA, se ne andò nelle sue stanze et l’andò adaccompagnare PAULA mia figliola et perché per andare alle stanze della detta Giuliasi passa dalle stanze del detto Lorenzo querelato.”“Nel ritornare la detta PAULA mia figliola volse fare a basso detto LORENZO, che sene fece avanti et essendo come si suol credere imbriaco non voleva lasciar passare

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detta mia figlia et, cominciando quella a strillare, detto querelato diede di mano ad unbastone, con il quale offese detta PAULA mia figlia zitella in un braccio solamente, cheanco se riconosce il livido e, strillando quella, corsi io et CARLO mio figlio per reme-diare all’impertinenza del detto querelato. Et corse anco CESARE BONETTI et MAR-TA sua moglie, padrone della casa, et dopo ANTONIO altro suo figlio, che era in grandifficoltà, fu remediato all’insolenza del detto querelato, che col bastone in mano tira-va contro tutti, restando in detta zuffa offesi quasi tutti noi altri.”“Che perciò io ne do querela contro detto Lorenzo per le insilenze fatte a detta miafiglia e seguentemente a tutti noi altri. Così per remediare al maggior male, facendoistanza che sia castigato per giustizia.”

Intervengono anche i sopracitati CESARE BONETTI e la moglieMARTA, che confermano la testimonianza della querelante.

Molestie a una gallina

Un altro processo, stavolta a difesa di un Valtellinese facchino di gra-naglie presso la Dogana del Dazio, dove l’elemento “scatenante” è costi-tuito da una gallina affamata ed impertinente (311d):

31 marzo 1651

ANDREA VIOLE di Voltolina figlio del q. Paoloha ferita con sangue inferta. Interrogato su cos’ha

avuto riferisce:

“Signoria Vostra, io sono venuto qui in questo officio perché sono stato ferito come laS. V. vede. Dirò alla S.V. come è successo questo fatto… ritrovandomi io poco fa, alle…potevano essere le ventuno ore incirca, nella piazza delle Carrette in Campo de Fiore,ho tirato il mio cappello a una gallina. E così Titta, garzone d’Antonio carrettiero dellaVoltolina, me ha detto perché io avevo tirato alla gallina.”“Et io li ho risposto che li ho tirato il cappello perché la detta gallina stava a magnar-se del miglio alla bottega dell’orzarolo.”“Et lui me ha soggiunto che, se mi coglievo quella gallina, lui me dava questa bacchettasulla testa. Chè teneva in mano una bacchetta con la frusta da carrettiero.”“Et io gli ho risposto che bisognava me avesse colto perché altrimente io averia coltolui.”“Allora esso Titta con quella bacchetta della frusta me l’ha data in testa, et poi nel nasoet nella bocca, dove sono restato ferito nelle labbra, sì come S.V. puote vedere. Cheancora adesso mi esce sangue dalla bocca…”Il notaio mette a verbale:

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“Vidi dalla bocca del detto interrogato uscire qualche quantità di sangue. E tutto ciòho annotato qui ad ogni buon fine ed effetto.”

Il Valtellinese precisa:“Per il che sono comparso in questo tribunale a darne querela tanto contro esso Titta,come anco contro sua madre, che ha corso al rumore et l’ha aiutato. Et a prova del tuttosi ponno esaminare tutti quelli artigiani intorno.”

Un colorito e “ruspante” episodio di vita che sa di ambiente paesanonell’Urbe Caput Mundi.

Un monumento ai Facchini

In una città definita la piazza universale di tutte le professioni, gli emi-grati valtellinesi portatori e misuratori di granaglie non hanno certo sfigu-rato. Così numerosi e ben organizzati, con un’iperbole si può dire che nelSeicento abbiano retto Roma sulle loro spalle. Alcuni avranno anche avu-to qualche problema con la legge, tuttavia mai particolarmente grave. Inostri riuscirono ad inserirsi bene nella struttura socio-economicadell’Urbe. Molti hanno messo su casa in questa città e i figli sono diven-tati romani. La popolazione li ha sempre guardati con simpatia, forse perquel loro modo testardo di affrontare la vita con un costante impegno inun lavoro così usurante.

In via Lata, a pianterreno di palazzo De Carolis, si trova una delle piùantiche fontane di Roma: quella del Facchino, con la berretta e il cami-ciotto della sua corporazione, occupato a lasciar zampillare l’acqua dalbarile che sta trasportando.

Un monumento molto particolare, fatto erigere nel Cinquecento daGregorio XIII a ricordo del facchino Abbondio Rizio, famoso per la suaforza nel sollevare pesi enormi ed anche fondatore del sodalizio degliacquaroli, facchini specializzati nel trasporto di acqua.

E’ curioso, ed ironico, che questi lavoratori instancabili e grandi esti-matori di vino siano stati immortalati mentre trasportano acqua. E pensa-re che il Garzoni, già nel 1589, consigliava: Se vuoi buon vino ancoraparla in un tratto con un di loro – così si esprime riferendosi ai facchini– perché sono prattici delle cantine di tutti i gentiluomini e cittadini, esanno dov’è il dolce, dove il garbo, dove il piccante, dove il grande, doveil piccolo, dove il bianco, dove il nero, dove il vecchio, dove il nuovo, e

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con tre sorsi d’un bicchiero cortesemente ti fanno il saggio, ti dicono s’èbuono o no… (110). Per questo poi erano particolarmente adatti i Valtel-linesi sia perché provenienti da una terra dove ben si sapeva come pro-durre buoni vini, sia perché molti lavoravano proprio come facchini divino e, comunque, nessuno di loro fu mai astemio.

Quanto all’acqua c’è da dire che i facchini si limitavano a portarla aglialtri. Loro, coi soldi guadagnati, potevano bere del vino nell’osteria sottocasa. Era forse l’unico diversivo, anche per i nostri emigrati, in quella vitadi sacrifici incommensurabili.

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