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Il disastro in Giappone: cosa è successo? La causa Il Giappone è uno stato dell’est asiatico; geograficamente, un arcipelago che è composto da 6852 isole di origine prevalentemente vulcanica situato nell’Oceano Pacifico. La sua “sfortunata” collocazione geografica implica una massiccia presenza di scosse di assestamento, dovute al movimento delle placche sopra il mantello. L’11 marzo 2011 si è infatti scatenato uno dei terremoti più violenti degli ultimi secoli. Nonostante l’epicentro del sisma si trovasse in mare, è stato abbastanza vicino da radere al suolo un paese che è da sempre stato abituato a fronteggiare situazioni del genere; rende l’idea il confronto col vicino terremoto in Abruzzo di magnitudo 6: questa scossa è stata mille volte più devastante e ha raggiunto un magnitudo pari a 8.9. Le prime conseguenze Il sisma citato in precedenza non ha destato molte preoccupazioni nella popolazione giapponese, infatti questa ha imparato a difendersi dalle scosse d’assestamento negli anni. La devastazione che oggi regna in quelle strade è opera dello tsunami liberato nel momento in cui la terra si è mossa. Questa enorme massa d’acqua ha letteralmente sommerso il paese toccando anche i 13 metri d’altezza e ha portato via ogni cosa. Tsunami e terremoto uniti hanno ucciso tra i 20 e 30 mila uomini. La popolazione, costretta a vivere sulle strade spoglie piene di resti di città fantasma devono far fronte ad un trauma psicologico rilevante e alla presenza di ingenti radiazioni liberate dalle centrali nucleari colpite dal disastro. Questa è una catastrofe dalla quale il Giappone ~ 1 ~

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Il disastro in Giappone: cosa è successo?La causa

Il Giappone è uno stato dell’est asiatico; geograficamente, un arcipelago che è composto da 6852 isole di origine prevalentemente vulcanica situato nell’Oceano Pacifico. La sua “sfortunata” collocazione geografica implica una massiccia presenza di scosse di assestamento, dovute al movimento delle placche sopra il mantello. L’11 marzo 2011 si è infatti scatenato uno dei terremoti più violenti degli ultimi secoli. Nonostante l’epicentro del sisma si trovasse in mare, è stato abbastanza vicino da radere al suolo un paese che è da sempre stato abituato a fronteggiare situazioni del genere; rende l’idea il confronto col vicino terremoto in Abruzzo di magnitudo 6: questa scossa è stata mille volte più devastante e ha raggiunto un magnitudo pari a 8.9.

Le prime conseguenze

Il sisma citato in precedenza non ha destato molte preoccupazioni nella popolazione giapponese, infatti questa ha imparato a difendersi dalle scosse d’assestamento negli anni. La devastazione che oggi regna in quelle strade è opera dello tsunami liberato nel momento in cui la terra si è mossa. Questa enorme massa d’acqua ha letteralmente sommerso il paese toccando anche i 13 metri d’altezza e ha portato via ogni cosa. Tsunami e terremoto uniti hanno ucciso tra i 20 e 30 mila uomini. La popolazione, costretta a vivere sulle strade spoglie piene di resti di città fantasma devono far fronte ad un trauma psicologico rilevante e alla presenza di ingenti radiazioni liberate dalle centrali nucleari colpite dal disastro. Questa è una catastrofe dalla quale il Giappone faticherà a uscire, anche con tutto l’aiuto possibile della comunità internazionale.

Il vero dramma: il disastro a Fukushima

La forza della natura si è scatenata e non ha risparmiato nulla. Nemmeno le più moderne centrali nucleari di Fukushima hanno resistito all’incredibile impatto del sisma. In un primo momento due delle tre centrali si sono spente a dovere, mentre la terza ha avuto problemi tecnici. Questo malfunzionamento ha liberato una nube radioattiva che ha inquinato l’ambiente circostante, fino ad un aumento di radioattività 10000 volte superiore al normale. La tensione aumenta sempre di più in questi giorni, perché al momento non c’è modo di arrestare la liberazione di radioattività. I rischi derivanti riguardano le persone e gli ecosistemi vicini a Fukushima e la contaminazione della popolazione mondiale su larga scala attraverso la catena alimentare. L’allarme è stato lanciato solo da qualche giorno, quando ci si è resi conto che la situazione è più grave di ciò che si pensava. A rendere ancora più amara la sconfitta di fronte al fato è il fatto che il disastro si sarebbe potuto

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evitare eseguendo gli appositi controlli alle centrali, che, non revisionate in tempo, hanno dato sfogo ad anomalie che sono state e purtroppo saranno letali per molte persone.

I rischi per l’Italia

Il Giappone è molto lontano da noi: è praticamente dall’altra parte del globo. Secondo gli esperti meteorologi, la nube radioattiva sta già sorvolando da giorni i cieli europei ma è molto diluita dal lungo viaggio, quindi da questo punto di vista non corriamo nessun rischio. Sono state infatti riscontrate tracce anomale di radiazioni, ma assolutamente ininfluenti per la salute della popolazione italiana. Un grande rischio che corriamo è invece la contaminazione attraverso la catena alimentare. Siamo memori dei disastri dei cibi radioattivi a Chernobyl, quindi siamo attenti e preparati, ma l’attenzione deve comunque essere alta sotto tutti i fronti.

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Cannone ad acqua

Sezione del nocciolo del reattore

Struttura semplificata della centrale di Fukushima

Acqua

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Gli effetti delle radiazioni

Ricerca svolta da:• Filippo Zucchetti

• Alberto Archetti

• Boris Ervas

• Caterina Fumagalli

• Valentina Acerbis

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