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ZONA NORD SAVIGNANO SUL RUBICONE Chiesa di Santa Lucia 8 – 15 – 22 ottobre 2013

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ZONA NORD

SAVIGNANO SUL RUBICONE

Chiesa di Santa Lucia

8 – 15 – 22 ottobre 2013

BIBBIA ED EUCARESTIA

I incontro di formazione: martedì 8 ottobre⁰

TRACCIA DELLA SERATA:

Eucaristia e Bibbia

Es. 12, 1 – 14Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'Egitto: "Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: "Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco, con la testa, le zampe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato, lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! In quella notte io passerò per la terra d'Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d'Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell'Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d'Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne.

Es. 16, 1 – 36Levarono le tende da Elìm e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elìm e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dalla terra d'Egitto. Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: "Fossimo morti per mano del Signore nella terra d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine". Allora il Signore disse a Mosè: "Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che avranno raccolto ogni altro giorno". Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: "Questa sera saprete che il Signore vi ha fatto uscire dalla terra d'Egitto e domani mattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha inteso

le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?". Mosè disse: "Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore". Mosè disse ad Aronne: "Da' questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: "Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!"". Ora, mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco, la gloria del Signore si manifestò attraverso la nube. Il Signore disse a Mosè: "Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio"". La sera le quaglie salirono e coprirono l'accampamento; al mattino c'era uno strato di rugiada intorno all'accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c'era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l'un l'altro: "Che cos'è?", perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: "È il pane che il Signore vi ha dato in cibo. Ecco che cosa comanda il Signore: "Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone che sono con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda"". Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto, chi poco. Si misurò con l'omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo; colui che ne aveva preso di meno, non ne mancava. Avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. Mosè disse loro: "Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino". Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro. Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva. Quando venne il sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa. Allora tutti i capi della comunità vennero a informare Mosè. Egli disse loro: "È appunto ciò che ha detto il Signore: "Domani è sabato, riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani mattina"". Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi. Disse Mosè: "Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del Signore: oggi non ne troverete nella campagna. Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà". Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. Disse allora il Signore a Mosè: "Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi? Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova". Il popolo dunque riposò nel settimo giorno. La casa d'Israele lo chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianco; aveva il sapore di una focaccia con miele. Mosè disse: "Questo ha ordinato il Signore: "Riempitene un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatto uscire dalla terra d'Egitto"". Mosè disse quindi ad Aronne: "Prendi un'urna e mettici un omer completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri discendenti". Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose per conservarla davanti alla Testimonianza. Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino al loro arrivo in una terra abitata: mangiarono la manna finché non furono arrivati ai confini della terra di Canaan. L'omer è la decima parte dell'efa.

1Re 17, 7 – 16Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non era piovuto sulla terra. Fu rivolta a lui la parola del Signore: "Àlzati, va' a Sarepta di Sidone; ecco, io là ho dato ordine a una vedova di sostenerti". Egli si alzò e andò a Sarepta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: "Prendimi un po' d'acqua in un vaso, perché io possa bere". Mentre quella andava a prenderla, le gridò: "Per favore, prendimi anche un pezzo di pane". Quella rispose: "Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po' d'olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo". Elia le disse: "Non temere; va' a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d'Israele: "La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra"". Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia.

Mt. 14, 13 – 20Avendo udito questo, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: "Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare". Ma Gesù disse loro: "Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare". Gli risposero: "Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!". Ed egli disse: "Portatemeli qui". E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene.

Mt. 26, 26 – 29Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo". Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio".

LABORATORIO: A partire dal tema della serata e dai brani biblici meditati,costruiamo una scheda per costruire un incontro per il catechismo delle elementari o per il gruppo delle medie ( ACR/oratorio/gruppo parrocchiale … ).

SCHEDA 1

ETA’: elementariBRANO BIBBLICO: 1Re 17,7-16

Iniziamo l’incontro con la lettura del brano, spiegandogli la figura del profeta.Con l’aiuto di un cartellone facciamo una specie di “traduzione google” del brano riportandolo ai giorni nostri, in modo da farglielo capire meglio.Poi lasciamo spazio alle riflessioni e domande dei bimbi, magari facendo venir fuori anche esempi concreti.

Facciamo vedere una giara e un orcio, per fargli vedere la differenza e le varie quantità di farina e olio che contenevano. Poi gli facciamo impastare delle piccole pagnotte di pane a tutti i bimbi e infine gli spieghiamo che come la vedova con quel poco, mangiò per diversi giorni; anche loro con quel poco sono riusciti tutti a fare una pagnotta di pane. Facendogli capire che questo accade a chi crede.

Concludiamo con il gioco del telefono senza fili, per fargli capire che come il profeta con la forza dello Spirito Santo, diffonde dovunque la viva testimonianza del Cristo. Anche loro se non avessero ascoltato il loro amico che gli diceva la parola, non potevano dirlo all’altro suo amico.

SCHEDA 2 ETA’: BRANO BIBBLICO: 1 Re 17, 7-16Focus sui temi: fiducia in Dio e nel prossimo, ruolo della Chiesa come mediazione

Gioco di fiducia: i ragazzi a coppie dovranno tentare, uno alla volta, di lanciarsi all’indietro verso il compagno, che è pronto a prenderlo per non farlo cadere. Chi si fida dell’altro al punto di lasciarsi andare?

Brainstorming con cartellone sulla parola “fiducia”, con riflessione su “ciò che mi permette di fidarmi dell’altro” e collegamenti con l’esperienza di gioco appena vissuta.(Uno dei motivi principali per cui ci fidiamo di qualcuno e di Dio è la conoscenza, alla quale si giunge tramite un rapporto mantenuto e approfondito nel corso del tempo).

Lettura collettiva del brano biblico. Ritroviamo nel brano, con l’aiuto dei catechisti/educatori, i temi affrontati (fiducia, ecc..)

Preghiera.

SCHEDA 3ETA’: medieBRANO BIBBLICO: 1 Re 17, 7-16Abbiamo scelto di elaborare il brano 1 Re 17, 7-16 e di mettere a fuoco la figura del profeta come voce di Dio in mezzo ai poveri; di sottolineare l’attenzione di Dio verso i poveri e di esaltare la figura della donna che ha grande fiducia nel profeta come uomo di Dio, come mediatore fra Dio e gli uomini.

Per fare questo abbiamo scelto di presentare ai ragazzi la figura di DON ORESTE BENZI, sacerdote e figura cristiana molto importante nel nostro territorio, il quale ha incarnato per tutta la sua vita il ruolo di “mediatore” fra Dio e gli uomini ed è stato sicuramente colui che, nel nostro territorio e non solo, ha dato voce agli ultimi.

Si è scelto anche di fare conoscere ai giovani la comunità Papa Giovanni XXIII di cui egli è stato fondatore.

COME STRUTTURARE IL TEMA:

1° INCONTRO

Lettura del brano biblico 1 Re 17, 7-16 Lettura e breve spiegazione della vita di Don Oreste Benzi e di come nasce la comunità

Papa Giovanni XXIII

2° INCONTRO

Portare ai ragazzi una testimonianza diretta di una persona che ha conosciuto Don Oreste Visita ad una struttura della comunità Papa Giovanni

SCHEDA 4 ETA’: elementariBRANO BIBBLICO: 1 Re 17, 7-16

Viviamo con i bambini una breve liturgia della luce, accendiamo un cero e con una preghiera ci prepariamo ad ascoltare il brano della Bibbia.

Ci accertiamo che tutti abbiano capito il brano e con parole nostre lo rendiamo più chiaro e comprensibile.

Naturalmente dovremmo accennare alla figura del profeta: chi è, cosa dice e soffermarci sul fatto che è colui che parla per nome e per conto di Dio. Nel nostro caso è Dio stesso che si preoccupa dei più poveri e se ne prende cura. Un Dio attento a tutte le necessità e soprattutto vicino alle paure e alla sofferenza.

Cerchiamo di far interiorizzare ai bambini il brano della Bibbia facendoli intervenire e chiedendo loro quali sono i punti che li hanno colpiti di più.

Possiamo fargli fare anche un disegno della vicenda raccontata nel brano, oppure fargli fare una breve drammatizzazione.

Concludiamo con un canto liturgico che fa riferimento alla figura del profeta.

SCHEDA 5ETA’: medie/ superioriBRANO BIBBLICO: Es 12,1-14Partendo da un’attività ludica, (gioco a coppie, percorso ad ostacoli dove un membro della coppia viene bendato e l’altro deve guidarlo nel percorso), si vuole portare i ragazzi a riflettere sul concetto di fiducia.Domande per riflettere:

Cosa hai provato? Cosa ti ha colpito maggiormente? Come ti sei sentito?

Si arriva così a riflettere sulla fiducia.DISCUSSIONE

Come vivi la fiducia nel tuo quotidiano? Come mi fido degli altri? Io ho fiducia nell’altro? Io sono degno della fiducia degli altri? Capitano delle delusioni, queste come ti cambiano?

Lettura del brano e commento.

Ti rendi conto che dove la fiducia dei/nei tuoi coetanei non basta, arriva Dio?

DIO AGISCE E TI DONA ESATTAMENTE QUELLO DI CUI HAI BISOGNO!

SCHEDA 6 ETA’: BRANO BIBLICO: Es 12, 1-14Introduzione al tema della libertà/schiavitù

“Linea del tempo” alla schiavitù; quali sono le schiavitù del giorno d’oggi? Figure da ritagliare dal giornale e da dividere in categorie. Soluzioni: abolire o usare in modo più consapevole? Quali sono le alternative,cosa si può

valorizzare? PREGHIERA: “non aspettare” Madre Teresa di Calcutta

SCHEDA 7ETA’: elementariBRANO BIBBLICO: Es 12,1-14

Tema scelto: simbologia dell’agnello e del sacrificio nella Bibbia.

I° propostaMetodologia:

1. Proposta di un cartone animato sul tema scelto e quindi raccolta delle domande da parte dei bambini, avendo l’accortezza di portare la discussione sul tema dell’agnello e del sacrificio.

2. Presentazione della simbologia pasquale cristiana e confronto con la Pasqua ebraica, cercando di far si che siano i bambini stessi a cogliere ed esplicitare le analogie e le differenze.

II° propostaMetodologia:Per catturare l’attenzione dei bambini, il catechista/educatore premette che alla lettura del brano biblico seguirà un gioco a squadre.Dopo la lettura del passo biblico da parte del catechista/educatore, i bambini sono divisi in due gruppi.Ad ogni gruppo sono consegnati alcuni disegni relativi al brano letto da riordinare nella giusta sequenza.Le immagini sono un pretesto per spiegare il testo; il catechista/educatore, senza ignorare eventuali domande e richieste da parte dei bambini, commenta le diverse immagini, soffermandosi sul tema dell’agnello, presentando la simbologia pasquale cristiana e confrontandola con la Pasqua ebraica.

SCHEDA 8

ETA’ : medie e superioriBRANO BIBLICO : Es. 12,1-14

1) Riflessione sul seguente tema: Dio che interviene e libera- Di fronte alla sofferenza, Dio non si ferma semplicemente ad osservare, ma bensì interviene in aiuto dell’uomo, in quanto mosso da compassione nei suoi confronti;- Dio sta dalla parte dei poveri, dei sofferenti. Dio ha infatti posto la sua tenda in mezzo a noi: Gesù è l’uomo che vive accanto all’uomo e in mezzo ai poveri. Lui stesso si è fatto servo e si è donato totalmente e questo stesso dono è per sempre, Gesù non ritira mai tale dono, diviene perenne.

2) Ulteriore riflessione: ma se il dono è per sempre, se davvero ha posto la sua tenda in mezzo a noi, come si manifesta? In che senso “interviene”? e in che senso “ci libera”? esiste ancora la schiavitù oggi? In che consiste? Da che cosa dobbiamo essere liberati? Quali, i “condizionamenti”?

3) AttivitàPensato per i ragazzi delle scuole superioriPrima di discutere insieme sul tema della schiavitù, proponiamo ai ragazzi un’attività.

Pensato per i ragazzi delle scuole medie

Prima di passare all’attività, possiamo provare a facilitarla facendola precedere da un brain-storming, in modo tale da raccogliere alcune parole/idee intorno al concetto di schiavitù

attività:

- Dividiamo i ragazzi in gruppi, in maniera tale che ognuno abbia modo di partecipare attivamente (perciò gruppi di 4-5 ragazzini)- Forniamo loro giornali di vario genere (quotidiani, giornali di moda, ecc…) e materiale da bricolage (fogli/cartelloni, forbici, colla, pennarelli, ecc…)- A questo punto i ragazzi cercheranno/sceglieranno immagini che esprimano o rappresentino per loro ciò che è la schiavitù oggi e a scelta potranno incollarle ed intitolarle oppure semplicemente selezionarle per poi esporle oralmente.- L’attività avrà una durata indicativa prestabilita, al termine della quale i vari gruppi torneranno a riunirsi tutti insieme per esporre il loro lavoro e le loro idee alla collettività e per discuterne insieme e riflettere sul tema.

Attività alternativaRiflessione sul seguente tema: quali sono i sentimenti che ci rendono schiavi? E quali sono invece i sentimenti che ci liberano? (condivisione, accoglienza…)

SCHEDA 9

ETA’ : quarta elementare (cammino di prima comunione)

BRANO BIBLICO: Mt 14,13-20

Creare un po’ di attesa,parlando loro di desideri e bisogni delle persone della forma sia del cibo che di amore ,ricordando che essendo molte persone ad ascoltare Gesù sicuramente, è era molto desiderio di incontrarlo. Leggere un racconto

Leggere il Vangelo di Giovanni (6,1- 6,15) Fare un cartellone con Gesù,il ragazzo,i pesci e la folla seduta ma con le mani alzate al cielo

(Gesù in primo piano grande e il ragazzo vicino a lui mentre la folla più in secondo piano) Lasciamo un posto vuoto nel cartellone per scrivere la preghiera “Cristo non ha le mani” Dare ai ragazzi tante mani piedi,cuori e volti,ritagliati; su questi durante la settimana

scriveranno tutte le volte che sono andati incontro, sorridendo,aiutando amando …. Per poi in seguito applicarle al cartellone.

SCHEDA 10ETA’: BRANO BIBBLICO: Mt 14,13-20

Frase di riflessione: la generosità del ragazzo, Dio ha bisogno di noi per i miracoli

Fare capire che i ragazzi devono fare la loro offerta al Signore durante l'Eucarestia donando qualcosa di sè come: l'attenzione, la partecipazione, l'impegno a catechismo ecc

Svolgimento dell'incontro:

fare leggere più volte il brano del Vangelo, sottolineare le parti che hanno colpito di più i ragazzi e poi ,senza l'aiuto del brano, fare delle domande(Dividendo il gruppo in due squadre) a cui devono rispondere dopo aver realizzato una staffetta.

È bello anche creare una scenografia all'interno dell'aula, mettendo un pane e dei pesci, di cartoncino o altro materiale, e fare in modo che ogni squadra riceva un pane o un pesce ad ogni risposta corretta, affinché la moltiplicazione si ripeta la moltiplicazione, grazie alla generosità, all'impegno e partecipazione di tutto il gruppo.

SCHEDA 11 ETA’: elementariBRANO BIBBLICO: Mt 14,13-20

Dopo la lettura del brano del Vangelo e una breve spiegazione mettendo in evidenza che la narrazione del miracolo dei pani e dei pesci è un primo avvio all'incontro dei bambini con Gesù nell'Eucarestia, che vivono la domenica e che li renderà protagonisti nel giorno della Prima Comunione, si è pensato di far fare ai bambini una drammatizzazione della parabola perché riteniamo che renderli attori e protagonisti del racconto abbia un- effetto positivo e sia ricordato nel tempo.

Si realizzerà una scenetta, si può pensare ad una minima scenografia ad esempio creando una barca o comunque qualcosa che renda l'idea. Un adulto rappresenterà Gesù, alcuni bambini i discepoli e altri la folla. Gesù racconterà delle storie alla folla e opererà dei miracoli pensati in precedenza con i bambini.

Come pani e pesci si faranno preparare ai bambini dei cartoncini a forma di pani e pesci in cui ognuno scriverà delle azioni buone che può "donare" agli altri.

I bambini che rappresentano i discepoli, porteranno i 5 pani e i 2 pesci. Nel momento del miracolo, dai 5 pani e 2 pesci, verrà fuori un cesta (o qualcosa di simile), colma di pani e di pesci con su scritto le buone azioni e i buoni propositi che ogni bambino si impegna a compiere.

Infine, Gesù chiamerà per nome i bambini consegnando ad ognuno un po' di pani e di pesci, spiegando che Gesù conosce il nome di tutti, ognuno di noi è indispensabile al Signore.

A nostro parere il fine della parabola è quello di far percepire che "anche" un bambino può e deve "collaborare" con Dio, attraverso gesti d'Amore e di solidarietà verso chi è nel bisogno. Gesù fa il miracolo ma ha bisogno di tutti noi per rénderlo concreto!

SCHEDA 12ETA’BRANO BIBLICO: Mt. 14,13-20

Lettura del brano del Vangelo Si propone di realizzare la drammatizzazione del brano dando rilievo ad alcuni momenti più

importanti quali:

-La compassione e tenerezza di Gesù verso la folla;-La generosità del ragazzo che offre i propri cinque pani e due pesci,pensando che il gesto possa essere preceduto da un breve momento di titubanza sulla scelta fra preservare i propri poveri averli donati staccandosi da qualcosa che nell’ immediato Appare importante per la vita materiale

- Lo spirito di condivisione e solidarietà che nascono dall’incontro e dal comando di Gesù;

La drammatizzazione potrebbe anche rappresentare un’esperienza di vita concreta che testimoni la ricompensa spirituale,oltre che materiale, che riceve chi dona con gioia condividendo i propri averi con chi è nel bisogno.

La lettura del brano e la drammatizzazione potrebbero anche essere seguiti da un cartone animato,disegni,favola (per le elementari) o un video e canto (per le medie) incentrati sul tema della generosità e della capacità di condivisione.

Si propone di rafforzare l’incontro di catechismo con un’esperienza presso la Caritas o un istituto di accoglienza e di aiuto: i bambini/ragazzi potrebbero essere invitati a consegnare ai propri coetanei un gioco al quale sono affezionati o del cibo che piace particolarmente a bambini/ragazzi,che i riceventi non avrebbero facilmente occasione di avere.

SCHEDA 13ETA’: elementariBRANO BIBBLICO: Mt 14,13-20

Accogliamo il gruppo e recitiamo la preghiera del Padre Nostro.

GIOCO: Li dividiamo in due squadre e si mettono a cercare i pesci e i pani che abbiamo nascosto nella stanza. (Ritagliamo pesci e pani su carta/cartoncino). Una volta trovati i pani e i pesci nascosti vengono portati in una cesta posta nel mezzo della stanza.

Ora ci raccogliamo per la lettura del Vangelo, accendiamo prima un piccolo cero come segno di luce.Silenzio – risonanza – cosa ti è piaciuto in questa parabola?

DRAMMATIZZAZIONE: mettiamo in scena il contenuto di questa parabola.Personaggi: Gesù, le folle, malati, discepolicinque pani, due pesci (usando i cartoncini)12 contenitori, ceste.

Riprendiamo la cesta dei pani e dei pesci e la mettiamo al centro.Su due cartoncini abbiamo precedentemente scritto:1) Nella mia giornata, dal risveglio a quando vado a dormire penso e riconosco tutto quello che ho ricevuto dalla mamma, papà, fratelli, nonni,maestri, compagni…. oppure non mi rendo conto del bene ricevuto da loro?2) Io cosa dono ai miei cari e tutte le persone che si impegnano e mi aiutano a farmi crescere serenamente? So ringraziare? Sono generoso?Tutti insieme ci confrontiamo raccontando ognuno la propria esperienza.

Dalla cesta che avevamo posto al centro i bimbi prendono un cartoncino, dove scrivono una preghiera personale e la scambieranno con i loro compagni.

Concludiamo con un canto:- Pane del cielo- Dove troveremo tutto il pane

SCHEDA 14ETA’: elementariBRANO BIBBLICO: Mt 14,13-20

TEMA: “Generosità e Condivisione”

- Inizio con canto “L’acqua, la terra, il cielo”- Dialogo con i bambini per comprendere e confrontarsi sul tema della generosità del ragazzino.

La Comunità Cristiana deve rifare ciò che ha fatto Gesù, deve essere generosa e capace di condividere ciò che Dio ci ha donato.

- Ci procuriamo un’immagine di carta/cartoncino (sul tema del brano di Vangelo) e la suddividiamo in tante tessere. Sul retro di ogni tessera scriviamo il nome di ciascun bambino e la distribuiamo a ognuno.

- Formiamo poi il puzzle tutti insieme, sottolineando l’importanza che riveste ciascuno di noi per portare a termine l’opera. Ognuno di noi deve essere in grado di condividere i doni che Dio ci ha dato, con la sua stessa generosità.

- Preghiera finale: Padre Nostro

SCHEDA 15ETA’: BRANO BIBBLICO: Mt 14,13-20

Spunti: a. Compassione di Gesù verso le folle

b. La generosità del ragazzino che dona i 5 pani e i 2 pesci

c. Noi stessi

INCONTRO

1. Iniziamo la serata accogliendo i ragazzi e facendo una preghiera semplice.

2. Lettura del brano: Mt 14, 13-20Avendo udito questo, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: "Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare". Ma Gesù disse loro: "Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare". Gli risposero: "Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!". Ed egli disse: "Portatemeli qui". E, dopo aver ordinato alla folla di

sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene.

3. Gioco: Fune dei vestiti più lunghi Si dividono i ragazzi in più squadre (es. 20 ragazzi divisi in 5 squadre da 4 ragazzi). Ogni ragazzo si deve “spogliare” di ciò che ha indosso di superfluo (es. foulard, giubbotto, scarpe, calzini, felpa, ecc), tenendo comunque un certo decoro, poiché siamo in un contesto di fede e di cristianità. Alla fine del gioco vince il gruppo che ha fatto la fune di vestiti legati insieme più lunga.

4. Attività : Visione di una scena del film “San Francesco d’Assisi”. Nella scena si vede Francesco che si spoglia di tutti i suoi averi e il Vescovo di Assisi lo compre con un mantello.(Vescovo = Gesù, quindi Gesù che ci protegge)

5. Domande di riflessione ai ragazzi: a. Parliamo del confronto tra il pezzo del film visto, il Vangelo letto e il gioco fatto

assieme: cosa li accomuna?b. Spiegazione degli educatori.c. Dibattito con i ragazzi su come si fa oggi, nel nostro piccolo, ad essere generosi.

6. Conclusione dell’incontro: Proposito: “Io mi impegno a .........” Si fa una preghiera inerente al tema trattato e alla fine ogni ragazzo ed educatore dice il suo impegno.

PREGHIERASignore, insegnaci a non amare solo noi stessi,a non amare soltanto i nostri cari,a non amare soltanto quelli che ci amano.Insegnaci a pensare agli altri,ad amare anzitutto quelli che nessuno ama.Concedici la grazia di capire che in ogni istante,mentre noi viviamo una vitatroppo felice e protetta da te,ci sono milioni di esseri umani,

che sono pure tuoi figli e nostri fratelli,che muoiono di famesenza aver meritato di morire di fame,che muoiono di freddosenza aver meritato di morire di freddo.Signore abbi pietà di tutti i poveri del mondo;e non permettere più, o Signore,che noi viviamo felici da soli.Facci sentire l'angoscia della miseria universalee liberaci dal nostro egoismo.

SCHEDA 16ETA’: BRANO BIBBLICO: Mt 14,13-20

SOLO UNA BACCA – Bruno Ferrero

Il piccolo stagno sonnecchiava perfettamente immobile nella calura estiva.Pigramente seduto su una foglia di ninfea, un ranocchio teneva d'occhio un insetto dalle lunghe zampe che stava spensieratamente pattinando sull'acqua. Presto sarebbe stato a tiro e il ranocchio ne avrebbe fatto un solo boccone, senza tanta fatica.Poco più in là, un altro minuscolo insetto acquatico, un ditisco, guardava in modo struggente una graziosa ditisca. Non aveva il coraggio di dichiararle il suo amore e si accontentava di ammirarla da lontano.Sulla riva a pochi millimetri dall'acqua un fiore piccolissimo, quasi invisibile, stava morendo di sete. Proprio non riusciva a raggiungere l'acqua, che pure era così vicina. Le sue radici si erano esaurite nello sforzo.Un moscerino invece stava annegando; era finito in acqua per distrazione. Ora le sue piccole ali erano appesantite e non riusciva a risollevarsi, e l'acqua lo stava inghiottendo.Un pruno selvatico allungava i suoi rami sullo stagno. Sulla estremità del ramo più lungo, che si spingeva quasi al centro dello stagno, una bacca scura e grinzosa, giunta a piena maturazione, si staccò e piombò nello stagno.Si udì un "pluf!" sordo, quasi indistinto, nel gran ronzio degli insetti.Ma dal punto in cui la bacca era caduta in acqua, solenne e imperioso, come un fiore che sboccia, si allargò il primo cerchio nell'acqua, lo seguì il secondo, il terzo, il quarto...L'insetto dalle lunghe zampe fu carpito dalla piccola onda e messo fuori portata dalla lingua del ranocchio.Il ditisco fu spinto verso la ditisca e la urtò: si chiesero scusa e si innamorarono.Il primo cerchio sciabordò sulla riva e un fiotto d'acqua scura raggiunse il piccolo fiore che riprese a vivere.Il secondo cerchio sollevò il moscerino e lo depositò su un filo d'erba della riva, dove le sue ali poterono asciugare.

Quante vite cambiate per qualche insignificante cerchio nell'acqua.

MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI(Vangelo di Giovanni, capitolo 6, vv 1-15)

1 Dopo questi fatti, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, 2e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. 3Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 5Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: "Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?". 6Diceva così per metterlo alla

prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. 7Gli rispose Filippo: "Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo". 8Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 9"C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?". 10Rispose Gesù: "Fateli sedere". C'era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. 11Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. 12E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: "Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto". 13Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.14Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: "Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!". 15Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

CRISTO NON HA MANI

Cristo non ha maniha soltanto le nostre maniper fare oggi il suo lavoro.

Cristo non ha piediha soltanto i nostri piediper guidare gli uomini sui suoi sentieri.

Cristo non ha labbraha soltanto le nostre labbraper raccontare di sé agli uomini di oggi.

Cristo non ha mezziha soltanto il nostro aiutoper condurre gli uomini a sé.

Noi siamo l'unica Bibbiache i popoli leggono ancorasiamo l'ultimo messaggio di Dioscritto in opere e parole.

E ora tocca a voi battervi gioventù del mondo;siate intransigenti sul dovere di amare.

Ridete di colore che vi parleranno di prudenza,di convivenza,che vi consiglierannodi mantenere il giusto equilibrio.

La più grande disgraziache vi possa capitareè di non essere utili a nessuno,e che la vostra vitanon serva a niente.

SCHEDA 17ETA’: elementariBRANO BIBBLICO: Mt 14,13-20

L’incontro ruota attorno alla storia riportata qui sotto. È scannerizzata direttamente dal libro quindi non è da seguire l’ordine lineare delle pagine,ma l’ordine logico.

EUCARESTIA E LITURGIA

II incontro di formazione: martedì 15 ottobre.⁰

TRACCIA DELLA SERATA:

EUCARESTIA E LITURGIA(Due parole greche il cui significato è: rendimento di grazie-azione di popolo)

- Spiegazione parti della Messa:1. Ingesso e atto penitenziale2. Liturgia della Parola3. Liturgia eucaristica4. Riti di conclusione

LE PARTI DELLA MESSA

La Messa si svolge in due grandi momenti, che formano un unico atto di preghiera:

- La LITURGIA DELLA PAROLA: che comprende la proclamazione e l’ascolto della Parola di Dio:

- La LITURGIA EUCARISTICA: che comprende l’offertorio, la “grande preghiera” che contiene le parole della Consacrazione e la Comunione.

Tre parole riassumono in modo sintetico il significato della Messa: eucarestia,epiclesi,anamnesi.

1. Ingresso e atto penitenziale- Canto di ingresso- Saluto del celebrante- Atto penitenziale e Kyrie- Gloria - Colletta-2. Liturgia della Parola- Prima lettura (Parola di Dio- Rendiamo grazie a Dio)- Salmo- Seconda lettura- Acclamazione del Vangelo (Alleluia o Gloria e onore a Te Signore Gesù)- Vangelo (Parola del Signore- Lode a te o Cristo)- Omelia - Credo - Preghiera universale

3. La liturgia Eucaristica comprende: Offertorio-Preghiera Eucaristica- ComunioneOFFERTORIO

- I doni indispensabili sono il pane non lievitato ed il vino con qualche goccia d’acqua- Si possono aggiungere altri doni,dal significato immediato,che rappresentano l’offerta di

quella comunità e di quella celebrazione e della “stagione” che si sta vivendo- Il celebrante si lava le mani dicendo: “ Lavami,Signore, da ogni colpa,purificami da ogni

peccato- Il celebrante invita tutta l’assemblea ad unirsi alla preghiera di offerta e l’assemblea

risponde- L’Offertorio si conclude con la “preghiera sulle offerte”

PREGHIERA EUCARISTICA

- Prefazio e Santo- Epiclesi (preghiera di invocazione dello Spirito sul pane e sul vino)- Anamnesi di Consacrazione – Racconto dell’istituzione dell’Eucarestia- Acclamazione e professione di fede nel mistero pasquale di tutta l’assemblea- Anamnesi della storia della Salvezza- Epiclesi di comunione per la Chiesa (invocazione dello Spirito per la comunione nella

Chiesa)- Anamnesi di intercessione unitamente alla Chiesa del Paradiso : per il Papa, per il Vescovo,i

preti e l’intero popolo di Dio,per i defunti…- Dossologia finale ed il grande Amen.

COMUNIONE

- Padre Nostro- Preghiera di “Embolismo” (completamento) del “liberaci dal male” del Padre nostro,che si

conclude con un’acclamazione di lode (dossologia: Tuo è il regno…)- Rito della pace- Frazione del pane e immistione di un frammento di ostia nel calice- Agnello di Dio ed acclamazione del celebrante “Ecco l’Agnello di Dio” con risposta del

popolo- La Comunione nella mano o in bocca. La processione per ricevere l’eucarestia. L’Amen- Il canto. Il silenzio- La preghiera dopo la comunione

4. Riti di conclusione- Benedizione finale- Avvisi- Congedo dell’assemblea- Canto finale

LABORATORIO: I gruppi, a partire dagli spunti della riflessione del sacerdote e dalla condivisione del singolo gruppo ,preparano una scheda per strutturare un incontro di catechesi. La catechesi presenterà una delle 4 parti della Messa (ingresso e atto penitenziale,liturgia della Parola, liturgia Eucaristica, riti di conclusione) per i bambini delle elementari oppure per i ragazzi delle medie.

SCHEDA 1 ETA’: elementariFOCUS: prima parte della Liturgia: accoglienza

Paragoniamo l’ingresso in chiesa con l’ingresso a casa di un amico:- Il canto d’ingresso può essere ricollegato al gesto di suonare il campanello quando si arriva

da un amico,- L’atto penitenziale si può rimandare al pulirsi le scarpe sull’uscio prima di entrare in casa- Il Gloria e la colletta possono essere un saluto vero e proprio. Esclamazioni come : “come

stai?” oppure “che bella casa che hai!!” Rimanendo sulla preghiera di Colletta : si può far scrivere ad ogni bambino una preghiera; tutte le preghiere insieme verranno rimescolate e distribuite nuovamente. L’impegno di ogni bambino sarà di pregare (in silenzio) con la preghiera ricevuta la domenica a Messa proprio nel momento della Colletta.

SCHEDA 2 ETA’: FOCUS: prima parte della Liturgia: accoglienza e atto penitenzialeACCOGLIENZA

Affidare ai bambini il servizio della distribuzione dei foglietti e dei libretti all’ingresso della Chiesa.

Creare atmosfera di festa per rendere il momento bello come

ATTO PENITENZIALE Prendiamo un piatto e davanti ai bambini lo rompiamo. I cocci che si creano rappresentano

il peccato che incrina il nostro rapporto con Gesù. Ogni bambino,dopo un breve esame di coscienza, scrive su un coccio un proprio errore,atteggiamento negativo,un peccato.Con tutti i cocci insieme si realizza una croce di creta (oppure con cartoncino,….) segno che Gesù in croce ha portato tutti i nostri cocci salvandoci.

Chiediamo ad ogni bambino di scrivere la propria personale richiesta di perdono.

SCHEDA 3 ETA’: II mediaFOCUS: prima parte della Liturgia: accoglienza e atto penitenziale

Canto gioioso Gioco sull’accoglienza :

o quando ti senti accolto?quando non ti senti accolto?? Atto penitenziale- il Signore è misericordioso

o Cartellone Signore Pietào Sensibilizzare i ragazzi sui propri peccati

Riconciliati con l’amico con cui hai litigato Per rendere la Messa più partecipata dai ragazzi : invitarli con gioia a partecipare e

aspettarli fuori dalla chiesa. Si può anche sottolineare la preghiera personale tra il gloria e la colletta.

SCHEDA 4ETA’: medieFOCUS: liturgia della Parola

Primo momento di accoglienza Gioco del canzoniere: ogni volta che si indovina una canzone ( oppure quiz) si riceve una

candela (reale oppure su cartoncino). Alla fine del gioco vince la squadra con l’angolo più illuminato

RIFLESSIONE sul gioco: il momento del Vangelo durante la Messa è il punto di Luce ed è perciò indispensabile un ascolto vero. Infatti la squadra che è diventata più luminosa è quella che è riuscita ad ascoltare meglio.

Seconda attività sull’ascolto della Parola. Mettiamo sul tavolo un grande vaso vuoto e trasparente. Chiediamo ad ogni bambino di mettere nel vaso un oggetto una scritta che rappresenta la propria quotidianità,un pensiero che abbiamo sempre in mente come il cellulare,un videogioco, il giocattolo preferito. Quando il vaso è pieno si prova a far entrare la Bibbia nel vaso;ma il contenitore è troppo pieno . Così tutte le volte che ci prepariamo ad ascoltare la Parola di Dio dobbiamo liberare la mente da tutti i pensieri,le preoccupazioni;da tutto ciò che ostacola la comprensione più profonda . Dobbiamo essere come un vaso vuoto,pronti ad ACCOGLIERE la Parola di Dio.

Leggiamo insieme il Vangelo Lc 8,16-18

SCHEDA 5ETA’: medieFOCUS: liturgia della Parola

Ci si divide in 4 gruppi ognuno dei quali riflette su una delle 4letture della domenica. Dopo questi 10 minuti circa,ci si ritrova tutti e si condivide in grande gruppo.

I catechisti/educatori presentano hai ragazzi la spiegazione “temporale” delle letture: il perché e “percome” si trovano nel lezionario.

Gioco a staffetta con l’obiettivo di ricostruire l’ordine dei libri della Bibbia.

SCHEDA 6ETA’: elementariFOCUS: offertorio- preghiera Eucaristica

Si chiede ai bambini di portare qualcosa di proprio,di caro da poter offrire poi alla Caritas. Insieme ai bambini si apparecchia la mensa Eucaristica come una vera e propria riunione

famigliare; non togliendo,tuttavia,l’importanza del momento.

** con questo incontro si prediligono i gesti piuttosto che le parole,chiamando in gioco sé stessi in prima persona.

SCHEDA 7ETA’: FOCUS: offertorio- preghiera Eucaristica

Insieme al gruppo di ragazzi si fa il pane (e se fosse possibile anche il vino) da portare a Messa e anche a casa per condividere insieme alla famiglia quest’esperienza.

Si legge insieme il Vangelo dell’ultima cena sottolineando l’aspetto della presenza CORPO e SANGUE di Cristo.

Si può invitare un sacerdote che sceglie un miracolo eucaristico da raccontare ai ragazzi.

SCHEDA 8ETA’: elementariFOCUS: comunione + congedo

I bambini vengono divisi in “famiglie” di 3-4 componenti. Ogni famiglia con una rappresentazione sviluppa il tema della cena: dalla preparazione fino al ringraziamento della figura del padre per il cibo ricevuto.

Successivamente suona una campana e tutti i bambini si recano in una stanza dove è stato preparato un altare. “Ogni famiglia” porta le pagnotte della propria cena e queste verranno suddivise con tutti i partecipanti della mensa.

Spiegazione del gesto e ricollegamento al momento della liturgia Eucaristica. Canto finale di ringraziamento

** anche in questo incontro,per la tematica affrontata, si è scelto di prediligere il gesto che ha un impatto maggiore rispetto le parole.

SCHEDA 9ETA’: elementariFOCUS: comunione + congedo

Leggiamo il brano Biblico dell’ultima cena,segue con una piccola analisi. Riprendiamo il tema della comunione soffermandoci sulla preghiera del “Padre nostro”

e sullo scambio della pace come condivisone, comunione con i fratelli. Simulazione dell’ultima cena con preghiera e canti per aiutare la comprensione del

momento.

CONGEDO:

“ITE MISSA EST” lasciare ai ragazzi il compito,l’impegno di invitare e accompagnare a Messa un amico o un famigliare che non partecipano frequentemente alla S.Messa.