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| $umeri, una civiltà misteriosal ì contesto stor ico e cul turale in cui nacque i l mitodel l 'Epopea di Ci lgamesh si col lega al la civ i l tà deiSumeri .
Al la metà del lV mi l lennìo a.C., o forse molto pr ima,
come le più recenti ricerche archeologiche sembranoconfermare, i Sumeri, un popolo di orìginì ancora In-certe, si stanziarono nella parte meridionale deìla Me-sopotamia (<terra tra due fiumi>>; dal greco mésos,< che sta nel mezzo >, e potamos < fiume >).
Abili in numerose arti, costruirono splendide cittàcome Ut Uruk, Erìdu, Kish e Nippur. Questi centri ur-bani, in origìne semplici villaggi fortrfrcati, appartene-vano a un dio, erano cioè consacrati a lui, e ìl re diconseguenza dìventava una sorta di <servitore> deldio. Ogni divinltà curava le fortune e il benessere dellapropria città e aveva la sua dimora ìn un tempìo, unedìficio riccamente decorato e spesso completato daunaziggurat, una specie di montagna sacra in minia-tura, lo spazio privilegiato in cui glì dèi incontravanoglì uomìni.
Nel la pr ima metà del l l l mi l lennio, verso i l 2400 a.C.,il re Sargon, di stirpe semita, conquisto la terra di Su-
mer; fu poi la volta dei Babilonesi e degli Assiri, che
tuttavia assorbirono molt i e lemenri cul tural i sumerìci .
rt lJepopea di Gilgail!esh*La struttura del poema. kpopea di Cilgamesh, che
precede l 'epica omerica dì almeno mil ìecinquecento
anni, ha come protagonista un re che governò la città
sumera di Uruk sacra al dro Anu e dove, a quanto si
dice, ebbe iniz io Ia scr i t tura sul le tavolere d'argi l la.
Ci lgamesh sarebbe vissuto nelìa pr ima metà del l l l
mi l lennio a.C. e viene rndicaro come i l quinto sovrano
del la drnast ia che regnò dopo i l d i luvio universale.
ll poema è formato da una serie di episodì che narra-
no gli eventi principali della sua vita. Questi episodi
sono suddivisi rn 12 canti in versi, di circa 300 righe l'u-
no, incisi su altrettante tavoletre in caratteri cuneiformi,per un totale approssimativo di 3500 versi. Dì questi
solo un migliaio e giunto fino a noì dopo i rirovamenti
archeologici nelle città di Ur e di Ninive, in particolare
nella celebre biblioteca del re assìro Assurbanipal (668-
626a.C.),che conteneva innumerevoli tescì di argomen-
co storico, scientitico, religroso e letrerario.
Bassorilievo con zigg urat ea lcune d iv in i tà , I l m i l lenn io a .C.Berl ino, Museo del VicinoOriente.
l l m i t o e i m i t i
Uautore. Non abbiamo notizie attendibili sull 'autore
del poema che, secondo alcuni studiosi, si potrebbe
arribuire al sacerdote Sinleqiunnini, vissuto probabil-
mente nel Xlll-Xll secolo a.C., secondo le indicazroni
di un catalogo conservato proprio nella biblioreca di
Assurbanipal. Alwi studiosi invece escludono che l'au-
rore si possa identrficare, perciò tepopea di Cilgamesh
sarebbe opera di un anonimo'
La formazione del testo' È possìbile che vari raccon-
ri sulle avventure di Crlgamesh presentassero una for-
ma scritta già nei primi secoli del ll millennio a'C', ma
che fossero recirati, esistendo dunque in forma orale,
già molto pr ima.Cl i episodi pir) s igni f icat iv i , come quel lo del di luvio '
appartenevano alla tradizione Ietteraria sumera ln se-
guito si sovrappose altro materiale, proveniente da
opere in l ingua babi lonese e assira e r isalentÌ a epoche
diverse. La stesura frnale, la più completa, è quella in
lingua neo-assira del Vll secolo a.C', quando rl re As-
surbanipal ordìno di raccogliere le varie parti e di ira-
scriverle. ll poema fu pero redatto anche in hittita'
accadico e hurrira.Con il passare del tempo si comincio a perdere me-
moria del nome e del le imprese del procagonista f ino
a quando, nella metà del XIX secolo, il testo fu risco-
perto, prima in accadico a Ninive, nel 1853, poi nella
versione sumerica pir) antica, grazie a una missione
archeologica americana, che scavò a Nìppur fra il
1888 e i l 1889.ll lavoro di numerosi specialisri porto alla prima edi-
zione del poema nel 1928: sì trata pero di un lavoro
sempre < in divenire>, perché di frequente vengono col-
mate le lacune del testo e 14 datazione retrocede' Oggt'
soprattutto per merito delle ricerche dello storico ame-
ricano Samuel Kramer (1897-1990) dell'università della
Pennsylvania, sì ritiene che la storia di Cilgamesh risalga
addirrtura al ll l millennio a'C.
I personaggi' l l proragonista del poema è, come si e
detto, il re Cilgamesh, eroe e semidio, figlio di un
mortale e della dea Ninsun
Questa doppia natura condiziona la sua vita tanro
che è sempre vivo in lui rl conflitto tra l'aspirazione
all' immortalità e la rassegnata accettazione-dell' idea
che I'uomo è morrale. La paura della morte ta senttre
prù forte a Cilgamesh il desiderio di raggiungere la
gloria compiendo grandì imprese: è un aspetto della
sua personalità che lo rende simile al guerriero greco
Statua di Gilgameshin alabastro, Vl l l secolo
a.C. Parigi, Museodel Louvre.
Achille, celebre personaggio dell' l l iade' Lamore per t
viaggi e le avventure, da solo o piu spesso in compa-
gnia dell'amico Enkidu, l 'altro proragonista del poe-
Àa, Io avvìcina invece a Odrsseo (o Ulisse), un altro
eroe del l 'eprca omerica.Tunavia, mentre Odisseo viaggia allo scopo di torna-
re a casa, nell' isola di ltaca, ben diversa è la vicenda di
Cilgamesh, che ha perduto il suo migliore amico' Enki-
du, e deve imparare a fare a meno della sua presenza'
cosa difficile, se non insopportabile' Leroe sumerico
fallisce nella sua ricerca della vita eterna, che è soltanto
illusione, accenando così la sconfitta e la debolezza
della sua natura mortale' Quesra è dunque la vera sa-
oienza: affrontare la vita con coragglo e aglre seconco
elevarr princìpr di moralità e di giustizia'
Lo stile. ll racconto delle imprese di Cilgamesh ricor-
re a uno strle che presenta le carateristiche essenziali
del linguaggio del mito
1. Luso di epi tet i , che rendono immediaramente
r iconoscibi le i l personaggio o i l luogo di cuì sì
parla:- il dio Shamash èglonoso;- la dea Ninsun è la grande regtna;- la città di Uruk è il grande mercato'
2. La ripetizione di un verso o di parti di esso' In
tal modo si sottolinea di volta in volta l' impor-
I mitì del l 'ant ichità
tanza di un fatto, si metcono in evidenza i sentl-
menti di un personaggìo oppure sl creano emo-
zioni nel letore, soprattutto timore e meravlglla'
come leggiamo nell'esempio, che descrive il
cammino di Cilgamesh nella tenebrosa monta-
gna di Masu:- Dopo due leghe, l'oscurità era t'itta e non c'era
luce alcuna...;- Dopo tre leghe, I'oscurità era f rtta e non c'era luce
alcuna.. . ;- Dopo quattro leghe,I'oscurità era t'itta e non c'e'
ra luce alcuna...
lgnoriamo per quanto tempo il poema sla stato re-
citato ma il fatto che questa tecnica si sia conserva-
u suggerisce che la tradizione orale fosse ancora
viva dopo che il testo fu messo per iscritro'
3. ll ricorso alle figure retoriche' Prevalgono le figu-
re che rendono più rntenso ìl significato e tra
queste in Particolare:- l 'enumerazione; il dio Shamash dà a Gilgame-
sh alcuni aiutanti: I grandi venti designò' il vento
del Nord, il turbine,la tempesta e il vento gelato'
la but'era e il vento ardente:- l ' iperbole; a proposito della montagna di Ma-
su il narracore dice che Isuoi picchi gemellisono
alti quanto il muro del cielo, i suoi poggi scendo'
no giù sino agli lnt'eri;
Lastra decorativa con Gilgamesh fra due semidei che
sostengono i l disco solare { lX sec' a'C } '
- la similitudine; qualcuna è ispirata all 'ambito
milirare (Citgamesh si abbatté sui leoni come
unafreccia scoccata dalla corda), altre ai feno-
meni naturali (come Juoco ardente, .come una
piena distruggitrice erano i venti), altre ancora
infine alla vrta quotidrana (il dio della tempesta
inJranse la terra come un coccio)'
4. La presenza della paratassi' Nella costruzione del
periodo troviamo spesso le coordinate per asin-
deto, cioè semplicemente accostate mediante la
punreggiatura, per dare ritmo al racconto e facilr-
tare la comprensione degli eventi, come vedlamo
nelle parole di Enkidu che descrive a Cilgamesh
un sogno che I'ha sconvolto (balenavanoJulmini'
un Juòco divampava, le nubi si abbassavano l ")
Poi itfutgore scomparve, ilt'uoco si estinse)'
Lo svolgimento del PoemaGilgamesh incontra Enkidu' Leroe semidivrno Cil-
gaÀesh, figlio di un mortale e della dea Ninsun' è do-
Iato di grandi qualità: saggio, bello, coraggioso e forre'
ha cosciuito le mura di Uruk, la cirtà su cui regna' e il
tempio d iAnu, ì ld io de lc ie lo 'Ma i sudditi sono adirati perché agìsce con prepo-
tenza: infatri obbliga gli uomini a lavorare per lui e ne
seduce le mogli. Le lamencele del popolo giungono
agli dèi che si rivolgono alla dea Aruru, esortandola a
.i""r" ,n rivale per Cìlgamesh, che in tal modo potrà
dìstrarsi e lasciare in pace la città' Così da un pizzico di
argllla nasce il selvaggio Enkidu, che ìgnora le,us11-
ze del vivere civile. Egli grunge a Uruk, sfida Gil-
gamesh vantando la propria forza e viene
sconfitto, ma tra i due nasce un forte lega-
me d'amicizia.
Awenture e sfide' ll dio Enlil ha decretato
che la vita di Enkidu sarà breve, per quanto
rìcca di imprese valorose. Cilgamesh, asseta-
to di gloria, propone all 'amico di recarsi nella
lontana Foresra dei Cedri per uccidere il guar-
diano del luogo, il gigante Humbaba, un guer-
riero terribile, grande come una macchina da
assedio. ll dio Sole, ìl brillante Shamash, assicura
il suo aiuto ai due eroi.
Compiuta l' impresa, Cilgamesh indossa le ve-
sti regali e la sua bellezzaeforza suscitano la pas-
sione di lshtar; la dea dell'amore, che glì si offre in
sposa. Ma il giovane rifiuta, ricordando la tragica
fine di molti suoi amanti, come per esempio il giar-
diniere lshullanu, che fu da lei sasformato in talpa per
aver disprezzaco le sue lusinghe amorose. Furibonda,
lshrar manda contro di lui il Toro del Cìelo ma Cilga-
mesh, con l'aiuto dell'amico, lo uccide..Cli dèi, in preda
all'ira, colpiscono Enkidu con una gravq malartia e lo
fanno morire.
Alta dcerca della vita eterna. Disperato, Cilgamesh
compie il prescritto sacrificio funebre e piange a lun-
go l'amico scomparso. Poi, colco dal terrore della mor-
re, decide di incraprendere un viaggio alla ricerca
dell' immortalità, che gli dèi hanno concesso a un solo
uomo, Utnapishtim (<Colui che vide la vita>) un
rempo re di Shuruppak e unico sopravvissuto al dilu-
vio universale. Egli abica molto lontano e conosce I
segreci der vivi e dei morti.Cilgamesh affionta gli Scorpioni, creature terrificanti
metà uomini e metà draghi, che gli concedono di atra-
versare la montagna di Masu, sempre awolta nelle te-
nebre. Uscito alla luce del sole, si ritrova sulla riva del
mare, nel giardino degli dèi, dove fiori e piante sono
farti di pietre preziose. Poi incontra Siduri, una fanciulla
che gli consiglia di chiedere aiuto al barcaiolo Urshana-
bi per solcare l'Oceano e piu olue le Acque della Morte.
Giunto infine alla meta, nella rerra di Drlmun, l 'eroe
apprende il racconto del diluvio che distrusse l'umani-
tà. Dopo essersi messo in salvo con la moglie, Utnapi-
shtim, che era un uomo giusto, riceve dagli dèi la vita
eterna come ricompensa.
ll fallimento dell' impresa. Luomo spiega a Cilga-
mesh che avrebbe ottenuto l ' immortal i tà se fosse
l l m i to e imì t i
r iusci to a r imanere svegl io sei giorni e sei nott i . l l
giovane pero fallisce la prova. Allora, come gli sug-
gerisce Utnapishtìm, trova la pranta del la giovinez-
za, che cresce sott'acqua e ha le spine come le rose'
Tuttavia un serpente, attratto dal dolce profumo
del fiore, la ruba. Cilgamesh, reso saggio dall'espe-
rienza, comprende che il suo destino non è quello
di essere immortale, ma un re giusto e forte, e che
dopo la sua morte resteranno la gloria e il rlcordo
del le sue gesta. Torna quindi a Uruk, dove muore,
pianto dal popolo.
Gli dèi del cieloÈ tipico dei poemi antichi uno stretto rapporto cra gli
eroi, generalmente semidivini, gli uomini e gli dèi,
sDesso coinvolti nelle vicende umane' Poiché non fa
eccezione neppure Lepopea diCilgamesh, vediamo le
divinità principali, suddivìdendole, per meglio eviden-
ziarne le caratteristiche, in tre gruppì e cominciando
dalle divìnità celesti.
AdadDio della tempesta, è rappresentato con un tridente
in mano; lo accompagnano Sullat e Hanis, personifi-
cazione dei venti di bufera.
An o AnuRe degli dèi e degli uomini, è turavia soggero a Nam-
tar; il Fato o Destino. Figlio primogenito delle acque pri-
mordiali, rappresenta il firmamentq il clelo superiore'
Dalla sua unione con la Terra o Ki, è nato Enlil, che a sua
volra ha generato altri dèi. Sua moglie è la dea Anrum'
Bassori l ievo proveniente dal la Mesopotamia, r isalente al 2300 a.C., raff igurante alcune divinità;
tra esse si riconoscono Eé e Shamash (rispettivamente secondo e terzo da destra). Londra, British Museum,
I mitì del l 'antìchità
Enl i lDio del vento, patrono della città di Nippur. Nel poe-
ma è l'esecucore degli ordini di Anu e appare per lopiu nel suo potere distrutt ivo.
lshtar (o lnanna)Regina del c ielo, è f ìgl ia di Nanna e di Ningal. Dlvini tàdal duplice e contrastante aspetto, è venerata comedea dell'amore e della guerra, incantevole e tremendaal pari deìla greca Afrodite. In lei si fondono la benevo-la dea sumerìca Inanna e la semitica lshtar, chiamata<Signora dei dolor i e del le batagl ie>.
Nanna (o Sin)Dio del la Luna, è f lg l io dì Enl i l e padre di Shamash e dilshtar. Naviga su un battelìo portando ìuce nel cielonotturno ed è onorato in particolare nella città dì Ur.
NinurtaDio della guerra, è Ia personrficazione del vento del Sud.Costruisce uno sbarramento contro le acque deglì Inferi
e combafte molte creature mostruose.
Shamashldentifìcato con rl Sole, vede tutto e sa tutto. Presiedeagìr oracol i , è legisìatore e giudìce:a lur i mortal i pos-
sono appellarsi per ottenere gìustizia. Sua moglie eAia, I'aurora.
Gli dèi della terra e delle acqueEaDio della sapienza, gli sono consacrate le acque dolci,che rendono fertìli i campi. Amante della pace, ha untempio nella crttà di Eridu, sul Colfo Persico. Defìnitonel poema come un dio di vasta intelligenza e grande
forza, è il benefattore degli esseri umani, che ha creatoe che cont inua a colmare di doni.
NinhursagDea della vegetazione, ìl suo nome significa <la Ma-dre>; è detta anche Ninru, <Signora del la nascira>, oAruru.
NingirsuDio della fertil ità e dell' irrigazione dei campi, è il pro-prietario di un glardino abbellìto da ogni genere dipianta. Secondo la tradizione, è figlio di una capra.
NisabaDea del grano, ha lunghi e fluenti capelli.
SumuqanDio deglì animali, ha un aspetto selvaggio ed è rico-
perto dr un folto pelo.
Gli dèi degli lnferil l regno degli Inferi, chiamato Kur, è un vasto spazio
collocato sotto Ia superficie della terra ma sopra le ac-
que infer ior i ( l 'Apsu o i l <grande abisso>). Vi s i arr iva
penetrando in una montagna e poi percorrendo un
cammino tortuoso, labirintico, la via da cui non c'è ri '
torno.Poco pr ima dì morire, Enkidu, l 'amico di Ci lga-
mesh, vede in sogno questi luoghì oscuri.
AnunnakiAbìtanti del mondo celeste, a causa delle colpe com-
messe sono stati confinati negli Inferi, dove svolgono
la funzione di giudici .
EreshkigalRegina degli Inferi, è una dea che in origine forse aveva
caratteristiche celesti, perché viene deta <la sorella
maggiore di lshtar>. È stata condotta nell'aldilà dopo
che il cielo fu separato dalla terra.
NergalMarito di Ereshkigal, è il tenebroso dìo della pestilenza.
i
Part icolare di r i l ievo raff igurante una divinità mesopotamica(probabilmente Nergal), l l l mil lennio a.C.
ItII
I
i.-
r-l l m i t o e i m i t i
--*---
dall 'Epopea Gilgameshdi
Seguendo la tradizione dell'epica, una breve introduzione, o prologo, apre il poema. ll testo presenta tn sintesi il per-
sonaggio, I'eroe Cilgamesh, re di [Jruk, sovrano t'orte e saggio, che gli dèi dotarono di coraggio e bellezza, viaggiatore
instancabile e costruttore di opere straordinarie. ln questo brano la versione in prosaJacilita la lettura.
Proclamero al mondo le imprese di Gi lgamesh, I 'uomo cui erano note tut te le cose, i l reche conobbe i paesi del mondo. Era saggio; vide misteri e conobbe cose segrete; unracconto egl i c i reco dei giorni pr ima del Di luviol . Fece un lungo viaggio2, fu esausto,consunto dat la fat ica; quando r i tornò si r iposo, su una pietrar l ' intera stor ia incise.
Quando gli dèi crearono Gilgamesh gli diedero un corpo perfetto. ilsole glorioso Shama-sh lo dotò dibellezza, Adad, dio della tempesta, 1o doto di coraggio, i grandi dèi reseroperfetta la sua bellezza, al di sopra di ogni altro, terribile come gran toro selvaggio. Perdue terzi lo fecero dio e per un terzo uorîoa.A Uruks costruì mura, un gran bastione, e il tempio del sacro Eanna per Anu dio delf i rmamento e per Ishtar dea del l 'amore6. Guardalo ancor oggi. i l muro esterno lungo i l toquale corre il cornicione brilla dello splendore del rame e il muro inlerno non ha eguali.Tocca la sogl iaT: e ant ica.Avvicinati alla dimora di Ishtar, nostra signora dell'amore e della guerra, all 'Eanna chenessun re dei nostri giorni, nessun uomo vivente possono eguagliare. Sali sulla muragliadi Uruke percorrila, ti dico; osserva il terrapienos delle fondamenta, esamina la muratu- 15ra. non è forse di mattone cotto e di buona fatturae? I sette saggil0 posero le fondamenta.
Lepopea di Gilgamesh, a cura di N. K. Sandars, trad. i t . di A. Passi, Adelphi, Milano 1994
Prologo r---^-"'--'
1. Diluvio: molt i racconti antichi fannoriferimento a una tremenda catastrofe,caratferizzata da violente inondazionir \ r è n t i r Ì i t F m n F < t ,
2. un lun$o viagjgio: esploro terre scono-sciute, giungendo ai confini del mondo.3. pietra: o stele, cioè una lastra di pie'l ra o d i marmo. con inc is ion i per com-
Genere: racconto*' - 5òîì óéilé"f iì 'tdÉd ó;
memorare imprese, grandi personaggioppure offerte votive agl i dèi.4. Per . . . uomo: l 'eroe era nato dal l 'u-nione del la dea Ninsun con un morta-1e, i l re Lugalbanda.5. Uruk: la cit tà del la Mesopotamia me-r id iona le su l la qua le G i lgamesh regna.6. i l tempio .. . amore: i l luogo di culto
consacrato al dio Anu e al ia dea Ishtar.7. soglia: entrata.B. terrapieno: rinforzo fatto di terra,col locato ai la base del le mura.9. di buona fattura: ben costruito.10. I sette saggi: esseri mit ici cheavrebbero col laborato al la [ondazionedella cit tà.
' ; ' ln pr imo piano
I temi e i personaggil l prologo fa un breve cenno alla natura semidivina diCilgamesh e non allude a una giovinezza che avrebbepotuto essere animata da imprese straordinarre, comedi solito ci ìmmaginiamo riguardo alle origini di un eroe.
In realtà, aglì inizi della storia lo vediamo gìà adulto, su-periore a rutti per forza, bellezza e coraggio: doni checome nelle fiabe, gli furono accribuici dagli dèi alla nascita.Tuttavia colpiscono ancor piu le sue qualità spirituali. Cil-gamesh e saggig sapiente e ama indagare cio che apparemisterìoso e nascosto alla comune esperienza umana.
Proprio questa brama di conoscere Io spinge a viag-giare, a vedere luoghi lontanr, affrontando molti peri-coli. Forse unico fra tutti gli eroi dell'epica, è anche uncostruttore e lascia opere ìmponenti, che il tempo haconservato all 'ammirazione degli uomtni. Si trattadunque di un personaggio complesso, capace anchedi evolversi e di maturare.
ll narratore ribadisce con forza il suo scopo, apren-do rl poema con un verbo alla prima persona Procla-merò. ln tal modo egl i af ferma con chiarezza di volerraccontare la vicenda di Cilgamesh senza ricorrereal l 'a iuto di una drvini tà, come accade invece nel l 'epica
I mit i del l 'ant ichità
greca e latina, nella quale il poeta invoca appunto laMusa del canto epico.
La consapevolezza delle proprìe capacità e dellapotenza deì l ' ispirazione sì r iveìa anche nel tono vìvacecon cui l 'autore sì rivolge al destinatario, il lectore,apostrofandolo con una serre di verbi (Cuardalo; Avvi-ctnatt; percorrila, ti dico; osserva) per invitarlo ad am-mirare le opere fatte edificare da Cilgamesh. Abbiamodavvero l' impressione di essere guidati per mano,Dronti a (entrare> in una storìa affascinante.
VERSO LE COMPETENZEr Comprensione e anal is i
1. ll prologo è composto da due sequenze: indicane tl^ ^ n + ó n l r + n c n o n l ì o n d n l a r i a n a n + n ^ ^ r r ^ f îu u l r L E r r u t v ù u u v l r v l l u 9 l d l l ) P U J L d u u l r v L L o .
| ̂ - . ; -^ î fesenta:Ld pr i l r ro ùuvutri l4o P
A. le caratteristiche dell'eroe.B. i l personaggio di Enkidu.G. l 'eroe in lotta contro un toro.D. la nasci ta semidivina del l 'eroe.
La seconda sequenza presenta:A. le caratteristiche dell'eroe.B. i l personagglo di Enkldu.C. le opere architettoniche dell'eroe.D. le grandi imprese del l 'eroe.
2. Ouali aspetti della personalìtà di Gilgamesh emergo-no dalle frasi sotto nportate?1. I'uomo cui erano note tutte le cose (r. 1l'.
A. indiscreto.B. sapiente.
2. il re che conobbe i paesi del mondo (rr.1-2\:
A. viaggiatore.B. vagabondo.
3. Gl i dèi diedero a Gi lgamesh:A. un corpo deboìe e poco attraente.B. un corpo perfetto, bellezza e coraggio.C. un corpo perfetto e un brutto caratlere.D. un corpo perfetto e scarsa tntelligenza.
4. Ouali imprese dell'eroe sono ricordate nel testo?
5. Sottolinea la similitudine contenuta nell'espressioneterribile come gran toro selvaggio (r. 7). Di Gilgameshessa evidenzia:A. il comportamento brutale.B. la scarsa cultura.C. un aspetto animalesco.D. la forza tremenda
I Riflessione sulla l ingua mi$5,1#ì.16. Fai l'analisi logica della frase Tocca la soglia: è antica
(t .12).
7. Gli dèi diedero a Gilgamesh rl coraggio: con l'aiutodel drzionario digi tale, spìega i l s igni f icato del leespressioni sottolineate nelle frasi che seguono.1. Abbìamo affrontato quella dìfficoltà con il corag-
oio del la disoerazione.2. Almeno Beatrice avesse rl coragglo delle sue
azroni!
r Scrittura
8. lspirandot i al prologo, immagina che Gi lgamesh de-
scriva ìn breve se stesso, dal punto di vìsta fisico epsicologico.
r Confronto e discussione
9. Che cosa è più importante nel mondo di oggi: l 'a-
spetto fisico oppure la cultura e le doti spiritualì? Di-
scutine in classe.
dall' Epopea di Gilgamesh
Utnapishtim Genere: racconto
ela grande pioggra Sottogenere: mitologico
Gilgamesh vuole ottenere l'immortalitò. Cosi dectde di parlare con Utnapishtim, l'unico essere umano che si è sottratto
alla morte e ha conquistato la vita eterna, che trascorre, inseme alla moglie, su un'isola lontanissima. Leroe gtunge qui
dopo aver afrontato un lungo viaggto, superando ostacoli e vincendo creature mostruose, decise a impedirgli il cammino.
(Per poter raggiungere te, Utnapishtim, i1 lontanor, del quale parlano gli uomini2io girovagai, andando in ogni dove,attraversai paesi pieni di insidie, e navigai per tutti i mari,il mio viso non assaporò sufficientemente il dolce sonno;mi ammalai quasi per mancanza di sonno;i l mio cuore era pieno di angoscia.Che cosa ho guadagnato con le mie fatiche?Per me non c'è stata protezione alcuna,e le mie disavventure mi hanno ridotto in miserialu.Utnapisht im parlo a lui , a Gi lgamesh:uPerché, o Gilgamesh, vuoi prolungare il tuo dolore?Tu, che gli dèi hanno creato con la carne di dèi e di uomini;tu, che g1i dei hanno fatto simile a tuo padre e a tua madre,proprio tu, Gilgamesh, ti sei ridotto come un vagabondolEppure, per te un trono è stato deciso nel l 'assemblea degl i dèi3.Perché ti sei agitato tanto? Che cosa hai ottenuto?Ti sei indebolito con tutti i tuoi affanni;hai soltanto riempito iltuo cuore di angoscia.Hai soltanto avvicinato il giorno lontano della verità4.Lumanità è recisa come canne in un canneto.Sia il giovane nobile come la giovane nobile sono preda della morte.Eppure nessuno vede la morte, nessuno vede la faccia della morte,nessuno sente la voce della morte. La morte malelica recide I'umanità.Noi possiamo costruire una casa, possiamo costruire un nido,i fratelli possono dividersi 1'eredità, vi puo essere guerra nel paese,possono i fiumi in$rossarsi e portare inondazione:il tutto assomiglia alle libellule che sorvolano il fiume,il loro sguardo si rivolge al sole, e subito non c'è piu nullasu.Gilgamesh parlo a lui, al lontano Utnapishtim:nlo guardo a te, Utnapishtìm,le tue fattezzeó non sono diverse, uguale a me sei tu.Perciò dimmi: come sei entrato nella schiera degli dèi, ottenendo la vita?".Utnapishtim parlò a lui, a Gilgamesh:
f . il lontano: Utnapishtim vive nell'i-sola di Di lmun, ai confini del mondo.2. gli uomini: Gilgamesh non è del tut-to umano, essendo figlio di un morta'le, il re Lugalbanda, e della dea Ninsun.3. un trono ... dèi: la sorte deoli uomi-
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ni è fissata dagli dèi. Poiché questi ulti-mi l'hanno eletto sovrano, egli deveritenersi prediletto dalle divinità.4. il giorno ... verità: il momento dellamorte.5. il tutto ... nulla: Utnapishtim am-
monisce il re a considerare che nessunessere vivente, neppure lui, così favori-to dalla vita, puo sottrarsi al propriodestino.6. le tue Îattezze: il tuo aspetto.
l c
I mit i del l 'ant ichità
uUna cosa nascosta, Gilgamesh, ti voglio riveiare,
e il segreto degli dei ti voglio manifestare.
Shuruf,pakT -tna città che tu conosci, che sorge sulle rive dell'Eufrate -
questa citÈ era $ià vecchia e gli dèi abitavano in essa'
Bramòs i1 cuore dei $randi dèi di mandare i1 diluvio'
Prestarono ilgiuramento il loro padre Ane,
40 Enlil, I 'eroe, che li consiglia,Ninurta. i l loro maggiordomo.Ennugi, il loro controllore di canali.
Ninshiku-Ea10 aveva giurato con loro.
Le loro intenzioni quest'ultimo perÒ ie rivelo ad una capanna:
45 Capanna, ascolta; parete, comprendil
Uomo di Shuruppak, figlio diUbartutu,
abbatti la tua casa, costruiscÍ una nave,
abbandona la ricchezza, cerca la vital
Fai salire sulla nave tutte le specie viventil
50 La nave che tu devi costruire - le sue misure prendi attencamente,
eguali siano la sua lunghezza e la sualarghezza -
tu la devi r icoprire come l 'Apzurr.
Appena l 'a lbaspuntò ,s i racco lseat to rnoametu t to i lPaese 'Al quinto giorno disegnai lo schema della nave;
55 la sua superficie era grande come_un campo'
le sue paret i erano al te 1 20 cubit i ' ' '
I l bordo della sua copertura raggiungeva anch'esso 120 cubiti.
Io tracciai il suo progetto, feci il suo modello:
suddivisi la sua superficie in sei comp arti, innalzai fino a sette pianil5'
óo La sua base suddivisi per nove voltera'
Nel suo mezzo infissi pioli per le acque'
scelsi le pertichel5 e approntai tutto ciò che serviva alla sua costruzione.
Tre sar di bitume grezzol' versai nel forno, tre sar di bitume iine impiegai'
Come approvvigionamento macellai buoi,
65 giorno dopo giorno uccisi pecore;
irostotT, birrà, olio e vino gli artigiani bevvero come fosse acqua d-el fiume,
essi celebrarono una festa come se fosse la festa del Nuovo Anno18'
Al sorgere del sole io feci un'unzionele; al ffamonto la nave era pronta.
Tutto ciò che io possedevo, lo caricai dentro:
70 sulla nave feci salire tutta la mia famiglia e i miei parenti,
gli animali della steppa, tutti gli artigiani feci salire sulla nave.
7. Shuruppak: città della Mesopotamiameridionale in prossimità dell'Eufrate,della quale Utnapishtim era originario.8. Bramò: ebbe un intenso desiderio.9. An: padre degli dèi, è i l dio deì cielo.
10. Ninshiku-Ea: I'appellativo Nln-
shiku signif ica -saggio".11. Apzu: I'abisso sotterraneo degli In-
feri, ricoperto flalla superficie terre-
stre.12. l2O cubiti: il cubito è una misura
di lunghezza equivalente a poco piu di
mezzo metro, Perciò la nave è alta e
larga circa ó0 metri.
sono 42.
stabilmente I'una all'altra.15. Nel suo .. . pert iche: possiamo ipo-
úzzare che la sezione centrale dellabase della nave sia rinîorzata con mas-
sicci pioli o pali portanti, che le per-
mettono di affrontare l'enorme pres-
me è una sostanza, qui non lavorata,
dell'uva.18. Nuovo Anno: anticamente I'anno
iniziava con l 'equinozio di primavera.19. un'unzione: un rito di purificazio-ne, che prevede l'aspersione del corpo
con ol io profumato.
13. suddivisi . . . piani: al l , interno di sìone del le acque. È utnapishtim in
questa strutrura si innalzano sette pia- persona a scegìierli'
ni, a loro volta divisi in sei comparti, 1ó. Tre ... grezzo il sar è una misura di
cioè grandi sranzonì. In rotale gli spazi capacità usata in Mesopotamia. Il bitu-
14. l,a sua ... volte: probabilmente il per impermeabilizzare le imbarcazioni.
îondo piatto della nave risulta compo' 17. mosto: succo, non ancora fermen-
sto da nove sezioni quadrate, legate .tato, che si ottiene dalla pigiatura
l l m i t o e i m ì t i
Yinizio del diluvio me lo aveva indicaro Shamash2o:uAl mattino faro scendere focacce, la sera faro piovere una pioggia di $rano;allora sali sulla nave e chiudi la poria,Venne i l momento indicato:al mattino scesero focacce, la sera una pioggia di grano.Io allora osservai le lattezze del giorno:a guardarlo i l g iorno incuteva paura.Entrai dentro la nave e sprangai la mia porta.Appena spunto I 'a lba, dal l 'or izzonte sal ì una nuvola nera.Adad2l all ' interno di essa luonava continuamente.I l mio palo d'ormeggio srrappo al loraErragalz2.Va Ninurta, le chiuse d'acqua abbatte23.Gli Anunnaki2a sollevano fiaccole,con la loro luce terrÍbile infiammano il Paese.Il mortale silenzio di Adad avanza nel ciclo.in tenebra tramuta ogni cosa splendente.I I Paese come un vaso egl i ha spezzato.Per un giorno intero la tempesta infurio,i lvento del sud si af fret to per immergere le montagne nel l 'acqua.come un'arma di battaglia, la distruzione si abbatte sugli uomini.A causa del buio il fratello non vede piu suo fratello,dal c ielo gl i uomini non sono piu vis ibi l i .Gli dèi ebbero paura del diluvio,indietreggiarono, si rifugiarono nel cielo di An.Gli dèi, accucciati come cani, si sdraiarono là fuorilSei $iorni e sette nott i soff ia i l vento, infur ia i l d i luvio, l 'uragano l ivel la Í l paese25.
Quando giunge il settimo giorno, la tempesra, il diluvio cessa la bataglia.Si calo il mare, il vento cattivo cesso e il diluvio si fermo.Io osservo i l g iorno. Vi regna i l s i lenzio.Ma I ' intera umanità è r idiventata ar l l l Ia26.Come un tetto era pareggiato il Paese.Apri i a l lora lo sportel lo e la luce bacio la mia faccia.Mi abbassai, mi inginocchiai e piansi .Sulle mie guance scorrevano due fiumi di lacrime.Scrutai la distesa delle acque alla ricerca di una riva:finché ad una distanza dÍ dodici leghe2T non scorsi un'isola.La nave si incagl io sul monte Nisir28.ll monte Nisir prese la nave e non la fece piu muovere.Quando giunse i l sett imo giorno, feci uscire una colomba, la l iberai .La colomba ando e ritorno,un luogo dove stare non era visibile per lei, torno indietro.
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20. Shamash: i l dio Sole, che presiedealla guerra e al la giust izia.21. Adad: f igl io di Enl i l , è i l dio del lerempesie.22. Erragal: il dio delle pesrilenze.23. Ya .. . abbatte: i l dio Ninurta, r icor,dato poco prima come maggiordomodegli dei, apre le dighe che rrarrengonoIe acque.
24. Anunnaki: la denominazione col-lett iva degl i dèi del cielo.25. l ivel la i l Paese: spiana i l terr iroriosumero.26. l'intera... argilla: è una suggesti-va merafora per indicare che gl i esseriumani sono stat i distrutt i , tornando aquella polvere con la quale gl i dèi i iavevano plasmati.
27. dodici leghe: la Iega e un'unirà dimisura del la distanza, del valore corr i-spondente a quattro-seì chi lometri aseconda del le regioni. Lìsola dovrebbequindi essere a una disianza di cin-quanra-sessanta ch i lomef r i .28. Nisir: i l monte su cui si ferma lanave di Utnapishtim.
I mit i delì 'antichità
Feci uscire una rondine, la liberal; ando la rondine e ritornÒ.Feci uscire un corvo, lo liberai.
ormai defluiva2eAndo il corvo, e questo vide che l'acquaeg l i mang iò , s ta rnazzò. so l levo Ia coda eFeci allora uscire ai quattro venti tutti gli
non torno.occupanti della nave e feci
29. defTuiva. si abbassava.30. Sette . . . mirto: è probabile che iramì odorosi del le piante citate sianousati per accendere il fuoco sotto i^ r r î t t ^ r . l i . i \ / r c i
31. Gli dèi . . . profumo: le divinità sem-
r*B#..# lr primo piano
un sacnl lc lo.Posi I'offerta sulla cima del monte.Sette e sette vasi vi collocai. in essi versai canna, cedro e mirio30.Gl i dèi odorarono j l buon profumorr.Gli dèi si raccolsero come mosche intorno all 'offerente.Enlil salì allora sulla nave, prese la mia mano e mi fece alzare,prese mia moglie e la fece inginocchiare al mio fianco.Tocco la nostra fronte e stando in mezzo a noi ci benedisse:uPrima, Utnapisht im era uomo,ora Utnapisht im e sua mogl ie siano simi l i a noi dèi .Risieda Utnapishtim lontano, alla foce dei fiumi32.Essi allora mi presero e mi fecero abitare lontano, alla foce dei fiumi.
Ed ora, chi potrà far radunare per te gli dèiin modo che tu trovi la vi ta che tu cerchisJ?u.
La saga di Gitgamesh, a cura di G. Pett jnato, Mondadori, Milano 2004
brano apprezzare le offerte sacrificalidei soprawissuti, che rappresentanoun omaggio al la loro pofenza e bontà.32. alla foce dei fiumi: con questaespressione si designa un Paese miste-r ioso.
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33. Ed ora .. . cerchi: gl i dèi non si r iu-niranno di nuovo per decidere, comehanno fatto per lui, di dare o di rifiuta-re l ' immortal i tà a Gilgamesh. Nessunaltro mortale, tranne utnapishtim, r i-ceverà mai il medesimo onore.
I temi e i personaggiEnkidu, amico fraterno di Cilgamesh, è morto e questiè terrorizzato all ' idea dì dover morire, un giorno. ll pen-
sìero della fine lo ossessiona talmente che egli si reca,dopo aver superato fatiche e ostacoli dì ogni sorta, aiconfini del mondo, per parlare con un uomo cui gli dèi,benevoli, hanno concesso ìl dono dell' immortalità.
Utnapishtim è il suo nome ed è un sopravvissuto aldiluvìo che le divinità celestr hanno scatenato sul ge-nere umano riducendolo ìn polvere, ritrasformandolocioè in quell'argilla con la quale l'avevano creato.
Dunque nel mito sumerico ìl racconto del dìluvionon ha valore ìn se stessq ma serve a giustificare lècce-zionale condizione in cui si trovano Utnapishtim e lamoglie. Sia nella Bíbbta sia in questo brano la sventuraè causata dal desiderio divìno di punire glì uomini: per-
che immorali e malvagi nel testo biblico; perche chias-sosi e fastidiosi in quello sumerico, dove glì dèi, nonpotendo piir sopportare ìl rumore deglì uomìni, cheimpedisce loro di riposarsi, decidono dì distruggerli.
È dunque una specie di capriccio a porre f ìne al ìavi ta del l 'umanità: s i t rat ta ìnsomma di un'azione chenon ha f ini educat iv i , ma che conduce a una (com-
pensazione>, appunto ì ì dono del la vi ta eterna a
Utnapishtim, quasì vi fosse la necessità di un risarci-mento, come se gli dèi si fossero pentiti dì cro che, af-frettatamente e forse alquanto sconsideratamente,hanno commesso. Risulta interessante il fatto che, nelmito sumerico, sulla nave si imbarchino, oltre alla fa-miglia del protagonista, anche gli artigìani, quasi a vo-ler sottolineare lbbbìigo di preservare la cultura, Ia ci-viltà, l 'abilità manuale, per non ricomìnciare da zero,com'era accaduto agli uomini dopo il diluvio descrittone l laBtbb ia .
Osserviamo infine che ben diverso è il Dio biblìco ri-spetto agli dei sumeri, crudeli, rmpulsivi e vigliacchi, terro-rizzari dal dìsastro che essi stessì hanno inviato sulla Terra.ll Dìo degli lsraeliti invece non mostra familiarità verso gli
esseri umani, rispettosi e pieni di timore nei confronti di
una divinità dal potere e dalla forza sconfinate.
s,:&lL---
Lo stileLo stile del brano risulta coinvolgente grazie all 'uso di
tecniche narrat ive che ne facl l i tano l ' immediata
comprensione da parte del lettore o dell'ascoìtatore: si
pensi al la r ipet iz ione insist i ta di alcuni vocabol i ; al la
sintassi semplice, con una prevalenza delle coordina-
te; al dialogo tra i personaggi e al racconto nella forma
del discorso diretto, con cui Utnapishrim rÌevoca i
s iorni terr ibi l i del di luvio.Non mancano le figure retoriche del significato, tra
cui spiccano le numerose simi l i tudini , per lo pìu trat-
re dalìa vi ta quocidiana e con una predi lezione per i l
confronto con il comportamento animale, osservato
con acutezza (assomiglia alle libellule, come cani, come
mosche ecc.) e ritenuto capace di alludere a concetti
complessì come la fragilità e l'effimera durata della vi-
ta umana.llsenso del testo è reso piir evidente anche dall' iper-
bole: sulle guance del superstìte scorrono due Jìumt di
lacrime, espressione efficace nel descrivere l' immenso
sollievo per Ia fine della catastrofe. Lurgenza del narra-
tore dì giungere al termine della dolorosa rìevocazione
si nota anche nel climax discendente (Si calò tl mare, tl
vento cattivo cessò e il diluvio stJermò), che sostiruisce
un senso di quiete alla furia scatenata della Natura.
Ricordiamo infine Ia presenza costante delle ripeti-
z ioni o anafore, t ip iche del lo st i le del mito e forse, per
i l let tore moderno, ìndice di scarsa or igìnal i rà dal pun-
to di v ista composir ivo. Tuttavta questa scelta narrat i -
va, pressoché obbligata nell'antichità, facilrtava la
composizione e la memorizzazione deì versi in opere
di sol ì to molto lunghe, mettendo anche in evidenza
le fasi piu drammatiche del la vicenda.
VERSO LE COMPETENZEr Comprensione e anal is i
1. Che cosa suggerisce il saggio Ea a Utnapishtim?
2. Elenca rn srntesi le fasi dì costruzione della nave.
l l m i t o e i m i t i
3, Oualì elementi caratterlzzano il tenìbile diluvio?
4. Come si conclude il racconto?
5. Ouale carafiere molto umano si puÒ riconoscere In
Gi lgamesh?
6. Come reagiscono gli dèi allo scatenarsi del diluvio?
7. Ouale messaggio, dall'elevato contenuto moraìe,
Utnapisht im trasmette a Gi lgamesh?
8. Ouale fìgura retorica riconosci nella frase Lumanita è
recisa come canne in un canneto (v 20)? Ouale con-
cetto mette rn evidenza?
9. Sottolinea e spiega la figura retorica contenuta nella
frase Aprii allora lo sportello e la luce bacio la mia
faccia lv.103]r.
10. Sottolinea nel brano alcuni esempi di ripetizione e
spiegane la f unzìone.
s Riflessione sulla l ingua mfrÍ$Íî,Ì.111. Ouale funzione svolge nel l 'anal is i logica l 'espressio-
ne sottolìneata nella frase Enlil allora sali sulla nave?
12. Utnapishtìm fa uscire un corvo dopo il dìluvio: a qua-
le oggetto, usato nelle guerre anlìche, st riferisce la
parola <corvo>? Rispondi con l 'a iuto del diz ionario
digi tale.
n Scrittura
13. Riassumi, seguendo la traccia proposta, ìl discorso
che Grlgamesh rrvolge a Utnapìshtim, una volta giun-
to sull' isola dove ilvecchìo risiede (vv 'l-32).
- Un viaggro faticoso.- La risposta di UtnaPlshtim.- La dchiesta di Gì lgamesh'
14. lspirandot i al l 'episodio del di luvio ' ìmmagtna di esse-
re uno dei pochi sopravvlssuti a una guerra nucleare:
come vedi l 'esistenza sul pianeta nell'era post-ato-
mrca?