È Nato il Salvatore - Santa Fara

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È Nato il Salvatore Anno XI n. 12 Bari, 25 Dicembre 2002 Natale di Nostro Signore Gesù Cristo ruolo del censimento in un libro di vita”. (Orige ne, in Lucam homilia 12; PG 13,1828). Il luogo Nell’occasione del censimento Maria e Giu seppe salgono a Betlemme. È conosciuta per es sere la città di Davide, ma al suo nome è legato un oracolo messianico del profeta Michea: E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele (5,1). La sto ricità del luogo della nascita di Gesù è attestata da una salda tradizione e dall’archeologia. Dopo i vangeli, la più antica testimonianza sul luogo della nascita di Gesù (verso la metà del II sec.) è del filosofo e martire Giustino, originario di Flavia Neapolis, odierna Nablus, in Palestina: “Al momento della nascita del bambino a Be tlemme, poiché non aveva dove soggiornare in quel villaggio, Giuseppe si fermò in una grotta prossima all’abitato e, mentre si trovavano là, Maria partorì il Cristo e lo depose in una man giatoia, dove i Magi, venuti dall’Arabia lo trova rono” . In particolare la menzione della grotta come abitazione di fortuna, va riconosciuta come un’eco della viva tradizione locale, attestata anche nell’antico apocrifo detto Protoevangelo di Giacomo (II sec.), ripetuta da Origene (III sec). Questa medesima grotta fu circondata dalle magnifiche costruzioni dell’imperatore Costanti no e di sua madre Elena non molto dopo il 325 d. C., come ci narra lo storico Eusebio di Cesarea, contemporaneo ai fatti. Nel 386, san Girolamo si stabilì nei pressi della basilica, con la nobile matrona romana Paola e altri seguaci, vivendo una vita monastica, dedicandosi allo studio della Bibbia e producendo la sua celebre versione latina (Vulgata), che divenne poi uffi ciale nella chiesa d’Occidente. La nascita La nascita avviene nella maniera più sempli ce e più umile: Un figlio avvolto in fasce e de “...ma l’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc 2,1011). Con questo annuncio dell’angelo viene presen tato ogni anno l’inizio di un’epoca nuova, di un’u manità nuova attraverso il Natale di Gesù Cristo. Il messaggio dell’angelo è ricco di contenuti, con temi che sono cari all’evangelista Luca. In ascolto del testo lucano cerchiamo di cogliere il messaggio in tutta la sua forza, perché ci aiuti a vivere questo Natale con spirito rinnovato. Dentro la storia L’evento che ci sta a cuore è situato in un con testo storico preciso: durante il regno di Cesare Augusto, in occasione di un censimento, mentre era legato di Siria Quirinio (Lc 2,12). Al di là di tutte le discussioni sulla data, cogliamo la preoc cupazione di Luca di inserire la nascita di Gesù nel contesto della storia universale. Il Messia li beratore è atteso non solo da Israele ma da tutta l’umanità. “ In questo censimento di tutta la terra, scrive Origene, Gesù Cristo doveva essere inclu so. Il suo nome doveva essere scritto con tutti co loro che allora si trovavano nel mondo, affinché potesse santificare il mondo e trasformare il 25 Dicembre 2002 Natale del Signore continua a pag. 2 )RJOLR GL LQIRUPD]LRQH VHWWLPDQDOH GHOOD 3DUURFFKLD6DQWXDULR 6DQWD )DUD 3HULRGLFR JUDWXLWR D GLVWULEX]LRQH LQWHUQD

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È Nato il Salvatore

Anno XI ­ n. 12 ­ Bari, 25 Dicem

bre 2002 ­ Natale di Nostro Signore Gesù Cristo

ruolo del censimento in un libro di vita” . (Orige­ ne, in Lucam homilia 12; PG 13,1828).

Il luogo

Nell’occasione del censimento Maria e Giu­ seppe salgono a Betlemme. È conosciuta per es­ sere la città di Davide, ma al suo nome è legato un oracolo messianico del profeta Michea: E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele (5,1). La sto­ ricità del luogo della nascita di Gesù è attestata da una salda tradizione e dall’archeologia.

Dopo i vangeli, la più antica testimonianza sul luogo della nascita di Gesù (verso la metà del II sec.) è del filosofo e martire Giustino, originario di Flavia Neapolis, odierna Nablus, in Palestina: “Al momento della nascita del bambino a Be­ tlemme, poiché non aveva dove soggiornare in quel villaggio, Giuseppe si fermò in una grotta prossima all’abitato e, mentre si trovavano là, Maria partorì il Cristo e lo depose in una man­ giatoia, dove i Magi, venuti dall’Arabia lo trova­ rono” . In particolare la menzione della grotta come abitazione di fortuna, va riconosciuta come un’eco della viva tradizione locale, attestata anche nell’antico apocrifo detto Protoevangelo di Giacomo (II sec.), ripetuta da Origene (III sec). Questa medesima grotta fu circondata dalle magnifiche costruzioni dell’imperatore Costanti­ no e di sua madre Elena non molto dopo il 325 d. C., come ci narra lo storico Eusebio di Cesarea, contemporaneo ai fatti. Nel 386, san Girolamo si stabilì nei pressi della basilica, con la nobile matrona romana Paola e altri seguaci, vivendo una vita monastica, dedicandosi allo studio della Bibbia e producendo la sua celebre versione latina (Vulgata), che divenne poi uffi­ ciale nella chiesa d’Occidente.

La nascita

La nascita avviene nella maniera più sempli­ ce e più umile: Un figlio avvolto in fasce e de­

“ ...ma l’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc 2,10­11).

Con questo annuncio dell’angelo viene presen­ tato ogni anno l’inizio di un’epoca nuova, di un’u­ manità nuova attraverso il Natale di Gesù Cristo.

Il messaggio dell’angelo è ricco di contenuti, con temi che sono cari all’evangelista Luca. In ascolto del testo lucano cerchiamo di cogliere il messaggio in tutta la sua forza, perché ci aiuti a vivere questo Natale con spirito rinnovato.

Dentro la storia

L’evento che ci sta a cuore è situato in un con­ testo storico preciso: durante il regno di Cesare Augusto, in occasione di un censimento, mentre era legato di Siria Quirinio (Lc 2,1­2). Al di là di tutte le discussioni sulla data, cogliamo la preoc­ cupazione di Luca di inserire la nascita di Gesù nel contesto della storia universale. Il Messia li­ beratore è atteso non solo da Israele ma da tutta l’umanità. “ In questo censimento di tutta la terra, scrive Origene, Gesù Cristo doveva essere inclu­ so. Il suo nome doveva essere scritto con tutti co­ loro che allora si trovavano nel mondo, affinché potesse santificare il mondo e trasformare il

25 Dicembre 2002 ­ Natale del Signore

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Foglio di informazione settimanale della Parrocchia-Santuario Santa Fara. Periodico gratuito a distribuzione interna.

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posto in una mangiatoia , serviranno da segno ai pastori.

Il Segno l’Annuncio ai Pastori: Non si tratta di gente disprezzata ma quello di “pastor i” è un titolo onorifico ed ha lo scopo di mettere in evidenza che nella persona di Gesù bambino è già presente il Messia. Essi ricevono la rivelazio­ ne divina attraverso l’annuncio degli angeli.

Attraverso le sue parole i pastori vengono evangelizzati trovano qui l’essenza dell’euange­ lizestai è il verbo della predicazione cristiana che contiene : una grande gioia tipica dei tempi mes­ sianici che tutti attendevano.

È Arrivata la Pienezza dei Tempi: “oggi vi è nato nella Città di Davide un Salvato­ re che è Cristo Signore” si tratta di un oggi che abbraccia il passato, il presente e il futuro perché portatore di salvezza per tutta l’umanità.

Nella Città di Davide: il Messia è della stirpe di Davide e qui viene presentato con titoli.

Salvatore: È il titolo principale perché dona la speranza di salvezza per tutta l’umanità. Luca lo aveva già anticipato nel canto di Zacca­ ria: ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide suo servo (1,69). Ha suscita­ to Giovanni Battista “ per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati” .

In Gesù Cristo la liberazione tocca le profon­ dità dell’uomo e, nella sua nascita, ogni uomo può celebrare la rinascita della sua vita e della sua speranza.

Cristo Signore: Sono titoli che apparten­ gono alla Chiesa primitiva e sono consegnati ai pastori perché, evangelizzati, possano a loro volta incominciare la loro opera di evangelizza­ zione, portando l’annuncio della nascita del Mes­ sia all’intero popolo di Israele e a tutta l’umanità.

Il Segno: nulla di eclatante, ma la gloria di Dio si manifesta nel contrasto con la povertà ter­

rena: Il neonato avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia: Nella sua nascita sembra essere anti­ cipata la sua sepoltura e viene compresa insieme tutta la storia della salvezza.

Gloria nei Cieli e Pace sulla Terra: così viene annunciata la salvezza. Il canto degli angeli sottolinea il culmine dell’opera di Dio in Gesù Cristo. Si tratta di una creazione nuova. Laddove lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque, ora, in Gesù Cristo la pace vera e la salvezza si diffondono per tutta la terra.

Con poche parole viene annunciato l’evento decisivo per la storia di tutta l’umanità: Nella na­ scita di Gesù Cristo è possibile la rinascita di un mondo nuovo dove la pace vera illumina il senso più profondo della storia di ogni uomo.

Si celebra continuamente il Natale del Signo­ re là dove risorge la speranza di un presente mi­ gliore e di un futuro sereno dove Cristo può ri­ nascere e crescere nel cuore di ogni creatura, in sapienza, in età e in grazia davanti a Dio e da­ vanti agli uomini.

Abbiamo inaugurato una chiesa dedicata ai santi apostoli Pietro e Paolo in Albania, nel vil­ laggio di Hajmel e, contestualmente all’inaugu­ razione, venivano ricordati sacerdoti e seminari­ sti, di questo villaggio, torturati ed assassinati dal regime comunista che stroncava con il terrore e la violenza qualsiasi segno di rinascita della fede. La nuova chiesa è stata edificata sul luogo del martirio. Una folla immensa venuta dai vari vil­ laggi mi dava la certezza che Cristo era nato nel cuore di tutta quella gente.

Era il 26 di ottobre 2002 ma ho celebrato in anteprima il natale più bello della mia vita per­ ché spezzate le catene della schiavitù, vinto il giogo del regime comunista, la gente cantava la gioia della nascita della comunità ritrovatasi nella fede intorno a Gesù Cristo.

P. Diego Pedone

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Carissimi, spero non vi meravigliate se que­ st’anno ci siamo leggermente discostati dalla maniera tradizionale di presentare il presepe. Ma spero anche sia forte e chiaro il messaggio che in modo semplice abbiamo voluto comunicarvi. Anzitutto l’aspetto missionar io: La barca e la capanna ci portano alle nostre due rispettive mis­ sioni: L’Albania e il Mozambico dove operano i nostri frati cappuccini di Puglia.

Una barca, gentilmente prestata, ma che ha solcato più volte il nostro mare è evocatrice della vita dura dei pescatori, ma è anche parte della vita e attività di Gesù. Allo sfondo sulle pareti due quadri di Luca Turi ricordano il momento drammatico di quello sbarco nel porto di Bari. In quella miriade di persone certamente vi erano tante mamme in attesa. Ma, a causa della moltitudine non si fece in tempo a prender­ le in considerazione. Molte dovettero tornare indietro. Avranno portato a compimento la loro maternità? Solo Dio lo sa.

Ora la barca è vuota: le frontiere sono chiuse a tutti i clandestini, quindi anche a coloro che si affacciano per la prima volta nel mondo. Ma Gesù dalla barca annunciava la lieta novella alle folle. Gesù saliva più volte sulla barca per andare all’altra riva. Sali anche tu sulla barca che è la Chiesa e stai tranquillo: il t imon ier e è Lu i: Cristo. Con Lui ogni tempesta si può sedare, torna il bel tempo torna la pace. Quella pace che auguro a te, in questo santo Natale, e a tutti i tuoi cari.

Una capanna: Ci spostiamo in terra africana. All’interno della capanna, accanto alla scena rac­ colta e silenziosa della natività, potrai ammirare un gruppo artististico di statue provenienti dal

Mozambico. Puoi gustare la dolcezza della maternità, il cacciatore che procura il cibo per la famiglia, la Regina di Saba posta davanti alla culla in cerca della nuova sapienza che solo in Cristo si può trovare e vari attrezzi di vita quoti­ diana che mettono in risalto la semplicità della vita ed il forte senso della famiglia. Tuttu canta la gioia della vita che viene accolta con suoni e danze. È Natale, ma non solo per noi, bensì per tutti coloro che credono che nell’accoglienza della vita si fa una vera esperienza di Dio.

Se tuo figlio ti domanderà: Mamma, papà, a quando la la sorellina o il fratellino? Che cosa gli risponderai? Anche tu fai i tuoi calcoli? Non sei ancora pronto ad accogliere la vita che viene? Guarda la semplicità del presepe, guarda le popolozioni più semplici e disponi il tuo cuore a fare festa se il Signore farà visita alla tua fami­ glia. È sempre benedetto il frutto del grembo di ogni donna..

Un Presepe Speciale

La Comunità dei frati cappuccini, insieme al Parroco e a tutti i collaboratori e collaboratrici augurano a tutti un felice Natale ed sereno anno nuovo.

Felice Anno Nuovo

Buon Natale

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Santa Fara Redazione: Tel. 080.561.82.36 Via G. Bellomo, 94 ­ Bari e­mail: [email protected]

Responsabile P. Diego Pedone Parroco­Rettore

Redazione P. Francesco Neri

Orario Sante messe: (ora solare)

Cripta dal lunedi al sabato ore 07.30 Chiesa dal lunedi al venerdi ore 18.30

sabato ore 18.00 domenica

ore 9.30 ­ 10.45 ­ 12.00 ­ 18.00

Per infomazioni e richiesta di documenti, l’ufficio

parrocchiale è aperto solo il Mercoledi ed il Venerdi

dalle ore 16.30 alle ore 18.30

Al largo il barcone traballa con il suo carico di sperduti. Ha guadagnato acqua sulle vedette militari deviando e accelerando rapidamente. Dal lato è stata calata una rete, perché sembri un’imbarcazione di pescatori. Avanza con un’andatura naturale, nel fruscio dell’acqua e sotto le ultime luci delle stelle che rendono il mare cento volte più grande. A bordo le riserve d’acqua sono scarse, gli uomini stanchi e spa­ ventati, le donne stremate e infreddolite. Paura e scoraggiamento: molti si lamentano come in una stanca deriva. Le voci si susseguono e rimbom­ bano nello spazio della notte.

In disparte, smarrita, una giovane guarda si­ lenziosa davanti a sé, alla ricerca della riva. Re­ spira affannosamente, è piegata, le braccia na­ scoste sotto il busto, quasi a proteggere il grem­ bo dolorante. La costa della Puglia è ancora in­ visibile. Ascolta i tonfi regolari che salgono dallo scafo, mentre solleva e abbassa lo sguardo dalla distesa del mare a quella del cielo, pregan­ do per suo figlio che sta per nascere. Dio ti pro­ tegga, piccola Madonna d’Albania!

Tutt’a un tratto, in lontananza, s’intravvedono scintille di fuochi e qualche palazzo, il chiarore della luna scioglie argento nel mare... e, nella notte di Natale, si rinnova il miracolo. Gli incre­ duli soccorritori la sbarcano asciutta, mentre stringe a sé la felicità insieme al suo fagottino. La gente fa festa e intona un canto che profuma di vento del Sud e di accoglienza. Una luce si ferma tremolante sui suoi occhi, lei guarda in alto riconoscente. É la notte in cui le stelle in­ crociano la cometa e le foglie degli alberi trema­ no senza vento. Una grotta marina è il loro primo riparo; qui, camminando sulla sabbia, pe­ scatori e marinai arrivano a gruppi e, chinati, si fanno commossi il segno di croce. Come per un fervore improvviso di fede e di pietà recitano: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli!”

Questa è la storia che racconta la barca del nostro Presepe. (I.T.)

Presepe sul Mare donna intrepida e forte madre coraggiosa Tu hai conosciuto la gioia di aver detto “si” al progetto del tuo Signore. Ma poi è cominciato il tuo lungo viaggio colmo di sofferenza e di dolore. Hai conosciuto il freddo la fame, la sete, la povertà ma soprattutto il rifiuto degli uomini ben pensanti, il rifiuto ostinato di chi avrebbe preferito il tuo figlio in un cassonetto. Si, santa madre di Dio solo per te non si trovò posto nell’albergo, non si trovò posto per il tuo primogenito luce dei tuoi occhi splendore del mondo. Il tuo figlio nasce in una stalla nel rispetto degli animali e nell’incomprensione degli uomini. Santa madre di Dio rendi i cassonetti testimoni del rifiuto della vita rendili nuove culle accoglienti nuovi presepi, dove ci sei sempre tu a protezione della vita nascente. Conserva la vita dei neonati rifiutati, sii loro scudo e protezione. Santa Maria nutri e proteggi questi tuoi figli abbandonati e spalanca le porte di molti cuori all’accoglienza delle vite rifiutate. Rendi fecondo il grembo di chi cerca la vita, ma rendi grande il cuore di tutti perché ci sia sempre disponibilità ad accoglierla. Amen.

P. Diego Pedone

Santa Madre di Dio