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UNA GIORNATA PER CONOSCERE…..UNA VITA PER NON DIMENTICARE
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.[1] »
I FATTI STORICI
Nel 1933, in Germania, salì al potere il partito nazista di Adolf Hitler, che instaurò un regime dittatoriale: tutti i
diritti democratici vennero soppressi, i partiti e al libertà di stampa aboliti, ogni forma di opposizione al regime annientata. Nel 1935 vennero poi emanate le leggi di
Norimberga: in nome del mito della razza ariana vennero aboliti i diritti civili degli ebrei e di altre etnie e di gruppi invisi al regime, come gli zingari e gli omosessuali. Era
l’inizio di una persecuzione che avrebbe portato nel giro di dieci anni allo sterminio di circa sei milioni di ebrei in
tutta Europa. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, in tutti i territori occupati dai nazisti gli ebrei
vennero catturati e inviati nei lager, dove chi era impossibilitato a lavorare veniva immediatamente
eliminato. Coloro che erano in grado di lavorare morivano facilmente a causa delle disumane condizioni di lavoro e
di vita, oppure si ammalavano.
IN ITALIA
In Italia gli ebrei cominciarono ad essere perseguitati a partire dal 1938, quando
Mussolini, imitando Hitler, emanò le leggi razziali.
Con le leggi razziali gli ebrei non possono più sposare cittadini ariani e vengono esclusi da tutte le scuole statali,
non prestano più servizio militare né possono apparire sull’elenco telefonico. La discriminazione colpisce in forma
traumatica la comunità ebraica italiana; fortemente assimilata nella cultura e nei costumi alla circostante
società.
TALE ESPRESSIONE È PRINCIPALMENTE NOTA PER ESSER STATA NEGLI ANNI TRENTA-QUARANTA UNA DELLE BASI
DELL'IDEOLOGIA NAZISTA E DEL GENOCIDIO DELLE "RAZZE NON-ARIANE" PRESENTI IN
EUROPA; CON IL TERMINE VENIVANO INDICATI GLI EBREI (SHOAH) E GLI ZINGARI
(PORAJMOS), NONOSTANTE ENTRAMBI I GRUPPI FOSSERO DI LINGUA INDOEUROPEA
RAZZA ARIANA
Il Grande Dittatore film diCHARLIE CHAPLINDopo la fine della seconda guerra mondiale Chaplin ebbe a dire che se all’epoca della lavorazione del film avesse conosciuto la realtà del nazismo e le atrocità dell’olocausto, probabilmente non se la sarebbe sentita di realizzare un film che si prendesse gioco di quei criminali.
La differenza principale fra il concetto di etnia e quello di razza è che l'etnia si basa sulla storia comune di una determinata popolazione, resa più forte dall'avere una stessa religione, una stessa lingua e cultura, mentre le catalogazioni razziali sostengono di basarsi su comuni tratti fisici e genetici
OLOCAUSTODalla seconda metà del Novecento il
termine "olocausto" è stato utilizzato per descrivere lo sterminio subito dagli ebrei d'Europa da parte della Germania nazista
di Adolf Hitler
Guarda il video
GENOCIDIOLa Shoah è piuttosto un genocidio, ovvero un’azione criminale che,
attraverso un complesso e preordinato insieme di azioni, è finalizzata alla distruzione di un gruppo etnico, nazionale, razziale o religioso.
GHETTO
I ghetti furono realizzati nel corso del 1940 e in parte nel 1941 Le modalità di istituzione dei ghetti fu quasi ovunque la stessa. Innanzitutto veniva nominato un Consiglio ebraico (Judenrat), cui le autorità tedesche facevano riferimento per qualsiasi questione riguardante la popolazione ebraica (normalmente gli appartenenti al Consiglio ebraico erano personalità di spicco della comunità). Poi veniva individuata una zona: a Lodz, per esempio, venne scelto un quartiere di catapecchie, Baluty, dove abitavano già sessantaduemila ebrei, e dove ne sarebbero stati fatti confluire altri centomila. Al contempo, veniva imposto ai non ebrei della zona l’allontanamento dalle proprie case. Avvenuto il trasferimento, gli ebrei erano isolati dal resto del mondo, imprigionati in attesa di una sorte sconosciuta: i ghetti erano stati pensati come sistemazione transitoria in attesa della deportazione sistematica verso i campi di sterminio, che iniziò nella primavera del 1942.
La deportazione è il trasferimento coattivo di un individuo o un
gruppo di individui poi obbligati a risiedere in un luogo diverso dal proprio dove vi vengono condotti
con la forza.
DEPORTAZIONE
LAGER
Cos'è un lager? | Son recinti e stalle di animali strani, | gambe che per anni fan gli stessi passi, | esseri diversi, scarsamente umani, | cosa fra le cose, l'erba, i mitra, i sassi; | ironia per quella che chiamiam ragione, | sbagli ammessi solo
sempre troppo dopo: | prima sventolanti giustificazioni, | una causa santa, un luminoso
scopo. | Sono la furiosa prassi del terrore | sempre per qualcosa, sempre per la pace; | sono
un posto in cui spesso la gente muore;
CAMERE A GAS
Le camere a gas furono l'efficiente mezzo di esecuzione che consentì alle SS di annientare in pochi mesi un popolo intero.
SOLUZIONE FINALE
La "soluzione finale" non prevedeva dunque superstiti: una parte delle vittime sarebbe stata stroncata dal
lavoro e dai maltrattamenti; l'altra, la più resistente, sarebbe stata "trattata
di conseguenza", cioè eliminata.
SS
Le SS - abbreviazione del tedesco Schutzstaffel[?•info] («squadre di protezione») - erano un'unità paramilitare d'élite del Partito Nazista.
ANNA FRANKAnna Frank è una ragazza tedesca di origine ebrea, nata a Francoforte nel 1929,
che, prima di morire a soli 16 anni nel campo di concentramento di Bergen Belsen, ci insegna il valore della bontà nonostante il mondo disumano in cui si trova a vivere. Perseguitati dai tedeschi, per la loro origine ebraica, lei, la sua famiglia e in seguito la famiglia Van Daan e il Dottor Dussel, furono costretti a stare nascosti in un alloggio segreto, fino a quando furono scoperti dalle SS.
È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora,
nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo
che puo' sempre emergere. »(Diario di Anna Frank)
Antirazzismo, democrazia e libertà non sono concetti astratti, ma valori da
costruire ogni giorno su terreni concreti perché la Memoria non diventi un puro
esercizio di retorica, ma ci aiuti a capire chi vogliamo essere oggi.
Ins. Cristina Verde
APPROFONDIMENTISul nostro sito scolasticowww.28circolo.na.it
Vi consiglio: Narrazione multimediale della classe V A della Scuola Primaria “Molino Vecchio” di Gorgonzola (MI) pubblicata su POLI- CULTURACliccate suLa shoah Lo sterminio ebraico