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92° anno XCII N. 2 Febbraio 2013 in cruce gloriantes MENSILE DELL’AZIONE CATTOLICA TICINESE Grazie Benedetto XVI Grazie Benedetto XVI IN QUESTO NUMERO: 2 Vicini al Santo Padre 3 Una generazione sempre online ma con i piedi per terra! 5 AC, pioniera della rete 8-9 ACR: Sul palco come nella vita 10-13 Giovani: Siamo piccole luci per gli altri 14 Unione Femminile: Facciamo riscoprire la gioia di Credere 16 Nuova rubrica per l’Anno della Fede

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92° anno XCII

N. 2

Febbraio2013

in cruce gloriantes

MENSILE DELL’AZIONE CATTOLICA TICINESE

Grazie Benedetto XVIGrazie Benedetto XVI

In questo numero:

2Vicini al Santo Padre

3 Una generazione sempre online ma con i piedi per terra!

5AC, pioniera della rete

8-9ACR: Sul palco come nella vita

10-13Giovani: Siamo piccole luci per gli altri

14Unione Femminile: Facciamo riscoprire la gioia di Credere

16Nuova rubrica per l’Anno della Fede

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2 Spighe Febbraio 2013

Il signore ci ha donato un papa straordinario. Benedetto XVI an-che in queste dimissioni ci dimostra come e quanto si può amare la Chiesa: in questi ultimi suoi giorni di pontificato cerchiamo di imitar-lo, nella preghiera, nell’avere il co-raggio di fare scelte forti, anche di capire cosa il signore vuole per noi

e per la Chiesa. Preghiamo lo spiri-to santo per il nuovo papa, oltre che per il nuovo vescovo.

Dedicheremo il prossimo numero di Spighe a questi importanti av-venimenti della vita della Chiesa e del mondo.

L’Azione Cattolica Ticinese

nel prossimo numero

“Ho sentito quasi fisicamente, in questi giorni per me non facili, l’amore che mi portate. Continuate a pregare per me, per la Chiesa, per il futuro Papa, il signore ci guiderà. (...) mi sostiene e mi illumina la certezza che la Chiesa è di Cristo, il quale non le farà mancare la sua guida e la sua cura. ringrazio tutti per l’amore e la preghiera con cui mi avete accompagnato”

Papa Benedetto XVI

Dimissioni di Benedetto XVI

L’AC è vicina al Papa e al suo gesto di umiltà e amore

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Febbraio 2013 Spighe 3

dal vice-presidente

una generazione sempre “online” ma con i piedi per terra

Anche nel web i fedeli fanno sentire la loro vicinanza al Pontefice

Glossario 2.0

Social Network: piattaforma informatica su internet per relazioni sociali. Iscriven-dosi è possibile creare un proprio profilo, e trovare così altre amicizie preesistenti o estendere la propria rete di contatti.

Facebook: il social network con più utenti iscritti al mondo, lanciato da mark Zu-ckenberg nel 2004, ha attualmente rag-giunto la soglia di 1 miliardo di iscritti. Creare un profilo, scambiare messaggi, far parte di gruppi di interesse..questo è Face-book!

Twitter: social network gratuito dove gli utenti iscritti possono “cinguettare” (to tweet) con messaggi di massimo 140 ca-ratteri di lunghezza. molte personalità, tra i quali anche il Papa, usano questo mezzo di comunicazione, assieme a altri 500 mi-lioni di utenti.

YouTube: piattaforma di proprietà di Go-ogle Inc. raccoglie e permette la condivi-sione di video. In Youtube è presente an-che un canale per le attività del santo Padre Benedetto XVI: si chiama “the Va-tican – Youtube” e lo si trova su http://www.youtube.com/user/vaticanit.

Smartphone: dispositivo mobile di nuova generazione. oltre a telefonare e mandare sms, lo smartphone permette la piena ge-stione e utilizzazione di applicazioni ad esempio per l’email, calendario, gestione dei contatti, ecc.

Iphone: famiglia di smartphone dell’Ap-ple Inc. Con l’uscita del nuovissimo appa-recchio Iphone 5 questo apparecchio di-venta il telefono portatile di punta livello mondiale.

L’evoluzione del mondo della comu-nicazione è in grande visibilio. se pensiamo alla velocità con cui negli ultimi decenni si è espanso internet dal canonico Web 2.0, ovvero la semplice ricerca di informazioni, ad un concetto di connessione totalita-ria, il cambiamento è notevole. que-sto cosiddetto Web 4.0 permette a ogni singolo utente una vita virtuale completamente interconnessa con la propria vita reale, un abbattimento della divisione che c’è tra offline e online, che sembra essere protagoni-sta del nostro presente e prossimo fu-turo. se da una parte questo “cam-biamento epocale” è inarrestabile, dall’altra non possiamo nemmeno permetterci di rimanere a guardare. È di questo parere anche la Chiesa, che non vuole assolutamente rima-nere indietro. Il tema della “Chiesa in rete”, che verrà trattato e ampliato in questo numero di Spighe, si può declinare in svariati modi. Basti ve-dere come il Papa stesso abbia deciso di aggredire il progresso permetten-dosi un account personale, o quasi, su uno dei social network più famosi al mondo, twitter. Il cinguettio del Papa nell’universo virtuale vuole es-sere, a parer mio, un invito a tutti i cristiani del mondo a non nascon-dersi dietro lo schermo, ma di usare i

nuovi media per lanciare un messag-gio di pace e di Fede. Ma c’è di più: la reazione mediatica e tecnologica sui social network al suo annuncio di pochi giorni fa, può solo essere vista come positiva. Infatti il suo gesto di grande umiltà che ha com-piuto, ha fatto il giro del mondo in pochi click. Ciò significa che la Chiesa si sta avvicinando a questo grande universo informatico. sono finiti i tempi in cui la tecnologia ve-niva vista come un mostro. Guarda-re con positività questi nuovi mezzi ci permette di affrontarli e mallearli con cognizione, senza cadere nei pe-ricoli che in essi di nascondono, per-ché, è inutile negarlo, pericoli ce ne sono. ma le potenzialità sono innu-merevoli: una su tutte la possibilità di raggiungere frange della nostra so-cietà con le quali spesso si fatica a mettersi in contatto. Penso ad esem-pio ai giovanissimi utenti di Facebo-ok, myspace, Google+, … che su questi social network si confrontano e pongono domande. È inoltre asso-lutamente eccezionale il modo con cui i (giovani) fedeli dimostrano il loro attaccamento e la loro vicinan-za al Santo Padre in questo momen-to delicato, attraverso post, condivi-sioni, tweet, like, +1 ecc.L’uso dei mezzi informatici di nuova generazione, internet, i social net-work, gli smartphone, tutto questo grande via vai di comunicazione at-traverso l’etere è un’opportunità. Co-me Cristiani dobbiamo essere in gra-do di coglierne le potenzialità e di usarle per fare il bene senza però rin-chiuderci in questo universo alterna-tivo. Il contatto umano, lo sguardo di

una persona, la voce, il sorriso di un amico, l’emozione non si trovano in questo “nuovo mondo”. occorre quindi riuscire ad essere “online”, mantenendo però i piedi per terra!

Luca Cetti (vice-presidente)

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4 Spighe Febbraio 2013

Chiesa in rete

ogni anno, mondialmente, si dedi-ca una giornata alle Comunicazioni sociali. È l’unica giornata mondiale stabilita dal Concilio Vaticano II (“Inter Mirifica”, 1963) e viene cele-brata in molti paesi, su raccoman-dazione dei vescovi del mondo, la Domenica che precede la Penteco-ste (nel 2013 il 12 maggio).quest’anno si tratta della 47.ma Giornata mondiale delle Comuni-cazioni sociali e il tema scelto dal Papa Benedetto XVI, è legato al mondo virtuale: “reti sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione”. nell’Anno della Fede la comunicazione è infatti un’urgenza da approfondire e una

prospettiva da considerare. La tec-nologia e i social network ora così popolari hanno portato l’interazio-ne a confrontarsi con nuove dina-miche più immediate, più veloci. È anche attraverso questi mezzi che l’uomo enuncia le sue domande di Fede e la Chiesa deve per questo motivo adattarsi a questi nuovi mezzi di comunicazione, diffonden-do il suo messaggio di evangelizza-zione considerando che l’uomo, og-gi, sente il bisogno di esprimersi anche in un ambiente digitale. re-centemente Benedetto XVI ha ri-badito che “la comunicazione non è propaganda, ma luogo di relazione. e la chiesa stessa si fonda su due messaggi: sulla comunicazione del messaggio e sulle relazioni di comu-nione. La rete e la Chiesa sono due realtà da sempre destinate a incon-trarsi”. Benedetto XVI invita così anche il mondo ecclesiale ad ap-procciarsi alla rete. Con le sue pa-role non fa altro che portare avanti il messaggio già chiaro nel docu-

mento redatto negli anni ’60 dal Concilio Vaticano II, Inter Mirifica (tra le meraviglie) che regola i rap-porti tra Chiesa e strumenti di co-municazione: “La Chiesa nostra madre riconosce che questi stru-menti se bene adoperati, offrono al genere umano grandi vantaggi, per-ché contribuiscono efficacemente a sollevare e ad arricchire lo spirito, nonché a diffondere e a consolidare il regno di Dio”. Da Radio Vaticana negli anni ’30, a twitter e Youtube dell’era moder-na… uno sguardo spirituale sulla rete in continua evoluzione!Per saperne di più vi invitiamo a leggere i documenti intitolati “La Chiesa e Internet” (oltre al docu-mento Inter Mirifica) resi disponi-bili dal Pontificio Cosiglio delle co-municazioni sociali su www. vatican.va, con le relative racco-mandazioni sull’uso del web.

I.I

social network: tema della giornata mondiale delle comunicazioni sociali

nuovi strumenti per parlare di Lui

Anche Benedetto XVI è su Twitter

“Il signore vi benedica e vi protegga nel nuovo anno”. È il primo tweet inviato da Be-nedetto XVI nel 2013 dall’account @Pontifex, subito dopo l’Angelus e la messa della Giornata mondiale della Pace. Il suo account, in 8 lingue, ha superato 1 milione e 600 mila follower. ma 140 caratteri non sono riduttivi per parlare di Fede? La risposta è data da Antonio spadaro (in un’intervista per Avvenire del 4 dicembre 2012), nominato dal Papa consultore di due Pontifici consigli della Cul-tura e delle Comunicazioni sociali, il quale sottolinea come nell’essenzialità di brevi messaggi si possono esprimere pensieri profondi: “se pensiamo alla tradizione della Chiesa, che nella brevità delle antifone oppure un versetto della scrittura ha trovato lo stile per trasmettere il messaggio di salvezza, possiamo dire che la comunità ecclesiale è abituata a comunicare anche con poche decine di caratteri”. Ci teniamo a riportare la domanda di un follower: “come vivere la fede in Gesù in un mondo senza speranza?”. essenziale e ricca la risposta di Benedetto XVI: “Con la certezza che chi crede non è mai solo. Dio è la roccia sicura su cui la vita e il suo amore è sempre fedele”.

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Febbraio 2013 Spighe 5

Chiesa in rete

AC, presenza pionieristica in retequasi vent’anni fa, l’Azione cattoli-ca ticinese fu una fra le prime – se non la prima – espressioni della Chiesa ticinese ad aprire una sua presenza fissa nella grande rete. E per essa, furono i giovani a meritar-si sul Giornale del Popolo un plauso per la loro iniziativa. Internet si trovava ancora in una fa-se piuttosto embrionale, l’uso dell’e-mail come mezzo di comunicazione era piuttosto raro, il concetto di so-cial network che conosciamo oggi non esisteva, i telefoni cellulari era-no ancora roba da ricchi. esisteva però già un piccolo net-work di Azione cattolica: merito di tanti pionieri, soprattutto italiani, che ne approfittavano per discutere di Chiesa e di informatica con i mezzi rudimentali (e poco costosi) di cui si disponeva allora.Col tempo la presenza della Chiesa nella grande rete è andata ingran-dendosi, la Conferenza episcopale già verso la fine del secolo passato è riuscita a coordinare la preparazio-ne dei siti delle singole diocesi. man mano che internet prendeva piede fra la gente comune, i fedeli, en-trando in moltissime case, sono comparsi nuovi siti internet. ma spesso si tratta di vetrine: sono bel-le, anche ricche, ma spesso immo-bili. Prive di interattività. Poco in-clini ad adattarsi alle richieste dei “naviganti” e a intavolare discus-sioni con loro. Come certi confes-sionali, sono contenitori bellissimi ma immutabili nel tempo. e in in-ternet si invecchia più velocemente che nella dimensione terrestre.solo negli ultimissimi anni, con

l’avvento dei social network come Facebook e dei telefonini multime-diali che permettono a chiunque di essere costantemente collegato a internet, la Chiesa ha iniziato a rendersi conto che la presenza in rete non può essere statica. Anche in questo caso, è stata l’Azione cat-tolica – questa volta italiana – a co-gliere forse un po’ prima di altri l’importanza di avere una propria presenza nelle “reti sociali”. ora quella che sta conoscendo il “bo-om” principale da noi è twitter. Ba-sti pensare che anche il Papa di re-cente ha aperto un suo profilo multilingue ed ha iniziato a “cin-guettare” la dottrina della Chiesa.non a caso il messaggio di papa ratzinger in occasione della festa di san Francesco di sales, il 24 gen-naio, è stato dedicato al tema “reti sociali: porte di verità e di fede, nuovi spazi di evangelizzazione”. Il messaggio è chiaro: il cristiano non si tira indietro di fronte a un am-

biente che può apparire caotico e “urlante” come quello dei social network. Ma deve approfittarne per stabilire nuovi contatti e diffondere la Parola di Gesù in forma… digita-le. Cogliendo le opportunità offerte dai nuovi strumenti, accompagnan-do al testo immagini e suoni.Una comunicazione efficace, ri-chiede dunque immaginazione e coinvolgimento. e su questo punto da noi occorre migliorare. Perché se è vero che non mancano le presen-ze della Chiesa ticinese nei network sociali, la compartecipazione sugge-rita dal Papa è ancora un obiettivo da raggiungere. e perché, come scrive ratzinger, “il coinvolgimento autentico e interattivo con le do-mande e i dubbi di coloro che sono lontani dalla fede, ci deve far senti-re la necessità di alimentare con la preghiera e la riflessione la nostra fede nella presenza di Dio, come pure la nostra carità operosa”.

Togn

I primi passi fatti dall’Azione Cattolica per discutere di Chiesa anche nel web

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6 Spighe Febbraio 2013

Chiesa in rete

quando penso al linguaggio degli adolescenti di oggi ed alla loro capa-cità tecnica di reperire le informazio-ni, mi chiedo: ma noi adulti siamo ancora capaci di comunicare, di spie-gare, di dire qualcosa ai ragazzi? sia-mo ancora in grado d’insegnare?!? mi ricordo da ragazzo, tredicenne o quattordicenne… mi sfuggivano un sacco di cose che i grandi mi diceva-no! ma ci deve essere qualcosa di più, qualcosa d’invisibile agli occhi, che nelle esperienze umane più buone ci fa vedere un riflesso di un amore più grande. e al di là dell’insegnamento tecnico che dobbiamo ai nostri figli, alle nuove generazioni, cosa dobbia-mo dare? Cosa dobbiamo dire? Come trasmettere la vera gioia dell’umano, del rapporto vero, con le persone e ciò che ci circonda? I genitori, diceva la psicologa Franca Feliziani-Kannheiser1, hanno il compito di creare quel momento di aspettazione che è luogo di elaborazione del desi-

derio, del pensiero … e non dire tut-to o dare tutto e subito. sono le ideo-logie a dare le formule risolutorie (fittizie) su tutto, noi dobbiamo susci-tare la domanda. Chiaramente, poi, su alcune questioni dev’essere chiaro il no o il sì, per la sopravvivenza del giovane, affinché non si trangugi la candeggina! I genitori sono anticipa-tori di senso2. occorre semplicemen-te sapere quale senso diamo ai nostri figli … quale speranza dare! Che progetto proporre! Che testimonian-za diamo? Dov’è la fede nella vita di noi adulti? La prima forma di fede, ha scritto il teologo molari, è quella re-lativa agli ideali che ispirano la co-munità in cui una persona nasce. ogni gruppo sociale per sopravvive-re deve formulare progetti, rinnovare impegni. Per poterlo fare ha bisogno di riferirsi a valori accolti senza riser-va, ad ideali non ancora pienamente verificati. L’accoglienza di questi ide-ali avviene inizialmente sotto l’in-

flusso di testimoni: genitori, amici, ambiente sociale. La fiducia suscitata da coloro che amando offrono la vita fa cogliere gli ideali che essi perse-guono. un bambino non crede nel bene o nella giustizia, ma nei suoi ge-nitori, negli adulti che ama. se le for-me infantili della fede si poggiano esclusivamente sulla testimonianza degli altri, rischiano, però di cadere se più tardi non diventano frutto di una scelta consapevole. È questo il punto, la mancanza di una scelta consapevole, ma con un aggravante; ossia che l’accoglienza di questi idea-li, che noi chiamiamo appunto cri-stiani, non sono affatto più garantiti dai genitori.Allora occorre riquestionarci, ripar-tire da loro, dai nativi digitali, i tredi-cenni di oggi, in quanto i nostri esempi ed il simbolismo didattico che proponiamo anche a scuola, con l’antico intento di avvicinare i gio-vani, è ormai lontano. torniamo alla domanda: come comunicare con le giovani generazioni?Il Papa ha dato il buon esempio e, al di là di un’utilità immediata che qualcuno ha messo in discussione, promuove sempre più una Chiesa in rete. sempre più via facebook e via twitter ci giochiamo e veniamo in-terpellati per consulenza pastorale e molti sono i siti in funzione anche nella vicina penisola; significa stare al passo coi tempi senza però modifi-care la sostanza del messaggio3. La posta elettronica è ormai già desueta. Le chat sono la formula magica ed istantanea alla domanda di comuni-cazione! nella chat di facebook li trovi tutti. mi è capitato di contatta-

questi nativi digitali, sempre connessi, sempre presenti: tra il limite e il desiderio

e noi, rimaniamo sull’albero?

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Febbraio 2013 Spighe 7

re degli adolescenti alle 7-7.30 del mattino, o anche alle 7.54, per invi-tarli al campo estivo piuttosto che al nostro campo invernale o ad altri eventi. ebbene, mai avrei preteso ri-sposta in tempo reale! si trattava di un mio momento libero che volevo far fruttare, essendo il mantenimen-to dei contatti con i ragazzi uno dei compiti che dovrebbe avere l’assi-stente; avrei atteso la risposta con calma. Invece erano tutti lì, in rete, connessi, pronti a rispondere! era come averli in casa! Con l’iphone at-tivo e connesso continuamente, il giovane è sempre sintonizzato sulla chat! se penso a vent’anni fa e al mio modo di sentire i ragazzi, ossia per telefono, devo dire che da quel punto di vista la mia vita, la proce-dura ed il metodo adottato sono mol-to diversi. Chi l’avrebbe mai detto!? Da queste esperienze evinco che queste nuove tecniche mediatiche sono una risorsa e non da demoniz-zare, a meno che non si voglia rima-nere isolati, su un albero. tuttavia però credo anche che facebook, in-ternet e le chat in generale nascon-

dano oltremodo delle insidie. Lo psi-coterapeuta e conoscente Graziano martignoni parla di “vita da palom-bari”, senza più contatti veri, con la chat sempre in funzione. In Giappo-ne li chiamano Hikikomori4. Il fenomeno dell’hikikomori può esse-re considerato una volontaria reclu-sione, una ribellione della gioventù giapponese alla cultura tradizionale e all’intero apparato sociale da parte di adolescenti che vivono reclusi nella loro stanza senza alcun contatto con l’esterno, connessi 24 ore su 24 nelle chat. una forma di anacoretismo moderno? Inquietante! non è ancora così da noi, ma per quanto? Ancora una volta i saggi latini avevano ra-gione: in medio stat virtus. occhio al-la lama a doppio taglio, ragazzi, geni-tori, educatori! Il troppo storpia! martignoni parla di un’ideologia igienico-sicurizzante. meglio preve-nire incontri maldestri o perniciosi per la propria integrità psico-fisica. Si chiama preventivismo oggi. non è certo facile, ma occorre continua-mente riconoscere il limite, saper in-dividuare l’estremo e saper decodifi-

care il desiderio, in quanto il desiderio è percepito da tutti. non educhiamo il giovane a diventare pa-lombaro, intoccabile, fruitore unica-mente di tecniche virtuali di comu-nicazione. educhiamolo all’equilibrio, a sani rapporti sociali, umani, all’aria aper-ta, a semplici esperienze di vita con-divise, che altrimenti rischiano di diventare un antico ricordo di qual-che decennio fa, quando le colonie erano enormi, l’AC era presente con centinaia di aderenti, lo scautismo andava alla grande … ma questa è un’altra storia, con implicazioni so-ciologiche più complesse. non lasciamoci sopraffare dall’indi-vidualismo, dalla frammentazione sociale, dal solipsismo, soccombendo sotto di essi. Diamo i limiti ma susci-tando il desiderio … cum grano salis! twitter e chat sì, ma … con il senso delle cose e della vita sempre all’oriz-zonte, luminoso. Buona missione a tutti gli educatori cristiani!

Don Rolando Leo (assistente giovani)

1 nostra relatrice ai corsi d’aggiornamento diocesano per catechisti, di cui mi occupo.2 Citazione della Kannheiser ad una conferenza del 26 gennaio 2013.3 e qui penso ai contenuti della fede, all’evangelizzazione, alla pastorale.4 Letteralmente “stare in disparte, isolarsi”: è un termine giapponese che si riferisce a coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, spesso cercando livelli estremi di isolamento e confinamento a causa di vari fattori personali e sociali delle loro vite. Il ter-mine si riferisce sia al fenomeno sociale in generale che a coloro che appartengono a questo gruppo sociale. Il fenomeno, già presente in Giappone dalla seconda metà degli anni ottanta, ha incominciato a diffondersi negli anni duemila an-che negli stati uniti e in europa.

Una vita “slow”

oggi siamo connessi 24 ore su 24 alla rete, controlliamo più volte l’arrivo di messaggi da tutti i canali digitali ai quali siamo iscritti, perché non vogliamo perderci nulla e sapere tutto subito. questa frenesia porta sicuramente ad una nostalgia della lentezza, quasi al bisogno di “disintossicarsi” dal virtuale. È l’idea portata avanti da slow Communication, un gruppo nato in Veneto, fondato da Andrea Ferrazzi, che si ispira ai concetti di Cittàslow e slow Food, che vuole sot-tolineare gli effetti collaterali del troppo uso del web. slow Communication invita a soffermarsi di più nella lettura, concentrarsi maggiormente, assorbire notizie ma con spirito critico e cercare, a volte, di restare… sconnessi!

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8 Spighe Febbraio 2013

ragazzi

Carissimi Bambini e Ragazzi,come promesso stavolta vi parlerò di ciò che sta crescendo a Bioggio, nel Basso Malcantone (un po’ di geografia non fa mai male...)

sabato 12 gennaio una decina di simpatici ed esuberanti bambini si sono lanciati nell’avventura teatrale organiz-zata dall’ACr. sono venute anche alcune mamme, che naturalmente sono state subito coinvolte. Giochi per fare conoscenza, per imparare a osservare, mimare, reagire in fretta e chi più ne ha più ne metta (oh, guarda, fa pure rima!).Volete sapere come si chiamano i nostri coraggiosi attori in erba che si sono già iscritti? Pietro, rebecca, teresa, Giulia, elena, Luca, marco, simone e due o tre che ancora ci devono pensare. non vedo l’ora di presentarveli in scena e loro scoppiano dalla curiosità di conoscere il titolo della pièce che pre-senteremo alla festa del Primo maggio! ma... dovranno portare ancora un po’ di pazienza: il titolo e la trama verranno svelati al momento buono. un po’ di suspence ci vuole, non vi pare?A proposito di pazienza: già durante il nostro primo incontro abbiamo scoperto insieme alcuni “ingredienti” im-portanti per essere un buon gruppo di teatro.eccone alcuni:

FANTASIA, BUONA MEMORIA, CORAGGIO, SOSTEGNO RECI-PROCO, FIDUCIA NEL GRUPPO, SOLIDARIETÀ, RISPETTO, COM-PRENSIONE, IMPEGNO, OBBEDIENZA, PERSEVERANZA E... PA-ZIENZA, appunto!

non sono forse tutte cose importanti anche nella vita quotidiana, in famiglia, a scuola e nei nostri rapporti di amicizia?sì, vero? ecco perché il teatro può diventare un trampolino per una vita ... più vita!Il ghiaccio è rotto, l’avventura è iniziata. Fe-deli al nostro proposito per il 2013 “Dai il meglio di te!” noi daremo il meglio di noi per essere pronti all’appuntamento del 1.maggio, alla Festa dei Bambini. Intanto, fra prove e spuntini, giochi, lavori manuali con stoffa, forbici, pennarelli e l’immancabile visitina a Gesù in chiesa, stiamo pure pensando a che nome darci! Ve lo diremo... il 1.maggio! Abbiate...pazienza anche voi!

sul palco come nella vita!

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Febbraio 2013 Spighe 9

Vi lascio con qualche immagine dei nostri primi incontri e una citazione tratta da un simpaticissimo libretto, che consiglio caldamente a tutti: “La leggenda di Fra’ Bislacco”, di Lia Cerrito, ed. san Paolo.Fra’ Bislacco si chiedeva: “Come mai i cristiani, appartenenti a una religione così lieta (infatti la Bibbia è piena di feste!), hanno il muso lungo e quando pregano non fanno che sospirare?”“spensieratevi!”, ripeteva... In Paradiso, secondo Fra’ Bislacco, un posto privilegiato sarebbe spettato agli attori comici, agli umoristi e ai clowns. “quelli”, asseriva con entusiasmo, “quelli sono autentici benefattori dell’uma-nità”. Fra’ Bislacco aveva capito che anche l’allegria e il teatro, se messi al servizio del Bene, cioè di Gesù, pos-sono essere strumenti di santità.Allegria, allora, siamo sulla buona strada!

Ciao Bambini! “spensieratevi”!!! La vostra Rina

Nasciteil 12 gennaio 2013 è nato stefano, di Luca milesi e milena milesi-Allegri.

il 23 gennaio 2013 è nato marco, di simone e Laura Cavadini.

Benevenuti Stefano e Marco! un caro augurio da tutta la redazione di spighe!

Come ricevere Spighe per un anno intero (e più)

Care lettrici, cari lettori, per sostenere l’AC e ricevere spighe potete aderire all’opera dell’Azione Cattolica ticinese nei seguenti modi:- come aderente attivo, pagando la quota sociale- come aderente sostenitore, sottoscrivendo un abbonamento alla rivista Spighe - come aderente simpatizzante, versando una libera offerta, riceve la rivista all’inizio dell’anno pastorale e

in occasione dell’assemblea

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10 Spighe Febbraio 2013

giovani

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Febbraio 2013 Spighe 11

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12 Spighe Febbraio 2013

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Febbraio 2013 Spighe 13

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14 Spighe Febbraio 2013

unione femminile

Care amiche,quest’anno chi chiederà le carte-impegno dell’unione Femminile riceverà in allegato anche la lettera che trovate qui sotto. una lettera che esprime riconoscenza per tutto il lavoro fatto ma che vuole essere anche uno stimolo per tutto quello che ancora c’è da fare. Ho pensato di pubblicarla anche su “spighe” perché molte sono le don-ne vicine all’uFCt che però non possono (più) contare sulla presen-za di un gruppo nella loro parroc-chia e che quindi non avrebbero occasione di leggerla.

e spero possa capitare tra le mani anche di persone che vicine ancora non sono ma che leggendola restino incuriosite e desiderose, forse, di sa-perne di più di questo gruppo di donne che desidera vivere la fede in maniera semplice e concreta là do-ve vive: in famiglia, in parrocchia, nel quotidiano e nelle sue mille dif-ficoltà di ogni giorno. Per il 2013 l’unione Femminile ha in serbo di-verse proposte: si inizia con il pelle-grinaggio a taizé in aprile, a caval-lo di maggio/giugno verrà proposto un fine settimana a Camperio con don Valerio Lazzeri allo scopo di

staccare per qualche giorno la spina da tutte quelle che sono le nostre molteplici attività e ritagliarci una parentesi di silenzio, a metà giugno ci sarà un incontro sempre a Cam-perio con Paola mescoli-Davoli sul tema delle relazioni familiari (in particolare dedicato all’essere e di-ventare nonne e al delicato rappor-to suocera-nuora). mentre proseguono gli incontri mensili con le suore Clarisse di Ca-demario a Cademario e gli incontri settimanali di walking spirituale a mendrisio.

uFCt, quest’anno riparte per un cammino di fede e condivisione

“Facciamo riscoprire la gioia di credere”

Mendrisio, gennaio 2013

Care donne dell’Unione Femminile Cattolica Ticinese, care amiche,

Di cuore grazie per avere, anche quest’anno, richiesto le carte-impe-gno. Lo so, ogni anno si fa un po’ più di fatica. Ogni anno c’è qualcuno che dà forfait. Qualcuno che non viene più. Qualcuno che non c’è più. E questo, comprensibilmente, ci rattri-sta. Ogni anno però, l’arrivo delle carte-impegno, segna anche una ri-presa. Un nuovo anno da affrontare: insieme, in amicizia tra di noi e insie-me al Signore. Un anno di grazia da vivere fino in fondo e rendere specia-le. E questa è una cosa bella. So che per voi, fedelissime, l’Unione Femminile ha rappresentato tanto. Una fetta importante della vostra vita l’avete investita proprio tra le sue file. Molte di voi hanno iniziato da bambi-

ne per poi proseguire tutto l’articolato cammino con cui l’associazione ac-compagnava ogni tappa e ogni età della vita. In un crescendo di espe-rienza e responsabilità. Oggi moltissime cose sono cambiate. Per infiniti motivi. Le nostre condizio-ni di vita sono generalmente migliora-te, il benessere materiale pure, ma la felicità non è cresciuta in maniera proporzionale. Per cui oggi ci trovia-mo tutti più benestanti, ma più spersi, più soli. Oserei dire, meno felici che non in passato. E forse è per questo, che così tenacemente cercate, cerchia-mo, di portare avanti la nostra Unio-ne Femminile. Per quello che ci ha dato, ma soprattutto per quello che può ancora dare a chi viene dopo di noi. Abbiamo una missione da com-piere: “far nuovamente scoprire la gioia di credere agli uomini e alle don-ne del nostro tempo”. Lo ha detto il Papa inaugurando questo Anno della

Fede e l’ho voluto incidere sulle nostre carte-impegno di quest’anno. È una bella, importante missione che ci terrà impegnate parecchio sull’arco di quest’anno (e anche oltre…) ve lo as-sicuro. Non ci sarà da annoiarsi. E molte saranno anche le attività che ci attendono, quest’anno. Io sarei felicis-sima di venire a parlarvene di perso-na. Lì dove vivete. Nelle vostre par-rocchie. Nel corso di uno dei vostri incontri.

È quindi un arrivederci, quello con cui vi saluto, rinnovandovi il mio commosso grazie per tutto il vostro impegno e la vostra vicinanza nella preghiera, che sento in maniera estre-mamente concreta e che mi fa andare avanti con fiducia…nonostante tutto!

Corinne Maffezzoli-ZauggPresidente unione Femminile

Cattolica ticinese

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Febbraio 2013 Spighe 15

Una proposta

In occasione dell’Anno della Fede la nostra diocesi offre molte occasioni di fare dei pellegrinaggi per approfondire e rafforzare la nostra fede. Come unione Femminile abbiamo deciso che in particolare seguiremo quello che ci porterà a taizé. È un’occasione bella per trascorrere un po’ di tempo insie-me, per percorrere un tratto di strada in comune e perché no, per capire meglio dove questa avventura dell’unione Femminile ci porterà e che cosa il signore vuole che attraverso essa si compia e in sostanza, che cosa deside-ra da ciascuna di noi.

n.B. naturalmente i mariti e gli accompagnatori sono i benvenuti!

Dal 2 al 5 aprile 2013, A Taizé, Cluniy, Paray-le-Monial, Ars.

Opera Diocesana PellegrinaggiVia Nassa 64

Casella postale 6516CH-6901 Lugano

Telefono 091 922.02.68Fax: 091 923.13.93

e-mail: [email protected]

associazione

I prossimi appuntamenti con l’ACT

26 febbraioAngolo d’Incontro a Giubiasco, ore 20.15: incontro di riflessione con il nostro Vescovo sulla sua lettera pastorale “Credo, signore, ma tu accresci la mia fede”.

2 marzoSeminario S. Carlo, Via Lucino 79 a Breganzona, dalle 9.30 alle 16.30: “…e i due saranno una sola carne”. Incontro con Fabia Ferrari, insegnante di metodi naturali e esperta in educazione alla sessualità e all’affettività.La giornata è dedicata in particolar modo a chi è sposato da diversi anni o a “coppie mature”, ma sarà anche un grande arricchimento per coppie giovani.Costo Fr. 20 per coppia aderente (Fr. 30 per non aderenti). Programma separato per i bambini. Per il pranzo portare qualcosa da condividere.

8 marzoChiesa del Crocifisso a Minusio, ore 20.15: Adorazione Eucaristica guidata da don Pio Camilotto.

23 marzouniversità della svizzera Italiana, Lugano, ore 20: Cammino della speranza.ogni anno in tutte le diocesi del mondo, il sabato precedente alla Domenica delle Palme è, per volere del Beato Giovanni Paolo II, GIornAtA monDIALe DeLLA GIoVentÙ! Anche noi, viviamo questo evento attorno al nostro Vescovo, ascoltando una testimonianza e vivendo un momento di cammino (interiore e fisico) con canti gioiosi. Quest’anno, a portare la sua testimonianza, ci sarà Pietro Sarubbi che ha intrpretato Barabba nel film “The Passion” di mel Gibson.

Il Seminario San Carlo vi invita alla prossima Adorazione Eucaristica per i sacerdoti e le nuove vocazioniMercoledì 13 marzo 2013www.seminariosancarlo.ch - www.facebook.com/seminariosancarlo.lugano

Per maggiori informazioni vi potete rivolgere al segretariato:091 950 84 64 Azione Cattolica Ticinese - Corso Elvezia 35 - 6900 [email protected] iscrizioni vanno inviate per scritto a uno degli indirizzi sopra indicati.

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anno della Fede

tanti contributi per riscoprire la bellezza della Parola

una nuova rubrica per l’Anno della Fede

Varcare la “porta della Fede” e ri-scoprire il gusto di nutrirsi della Pa-rola di Dio. È questo che Papa Be-nedetto XVI ci invita a fare quest’anno, immettendoci insieme a lui in un cammino che dura tutta la vita. L’11 ottobre 2012 il Papa ha infatti inaugurato l’Anno della fe-de, stessa data in cui ricorreva il cinquantesimo anniversario dell’a-pertura del Concilio Vaticano II e i vent’anni dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, voluto da Papa Giovanni Paolo II,

che racchiude la bellezza e la forza della fede cristiana. sono dunque questi i nostri “accompagnatori” in questi mesi in cui siamo chiamati a riannunciare Cristo nel mondo contemporaneo, con l’aiuto ap-punto di questi importanti testi. La redazione di spighe vi propo-ne una nuova rubrica proprio de-dicata all’Anno della Fede, per poter rispondere, insieme a voi lettori, a questo grande invito del Papa. Grazie ai contributi di Don Sandro Vitalini, il biblista Er-nesto Borghi, Don Roberto Roffi, Giorgio Zappa, Don Libe-ro Gerosa e delle Suore di Ca-demario, affronteremo impor-tanti temi che ci porteranno a riflettere sulla nostra fede e ad assaporare la bellezza della Parola che ci accompagna ogni giorno, anche nella quotidianità. Papa Benedetto XVI parla di “desertificazione” spirituale, e oggi i segni di una forte “sete di Dio” sono molti! Per questo il Pontefice ci invita ad un “pelle-grinaggio nei deserti del mondo moderno, in cui portare con sé

solo ciò che è essenziale: il Vangelo e la fede della Chiesa”. Con questa nuova rubrica anche spighe decide di mettersi in cam-mino!