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22 giugno 2017

Raffica di pignoramenti di conti bancariinteressate otto banche

ASCEA

Stile Libero“MARIA DELL’IMMACOLATA”

Via Nitti,1 Agropoli

Direttore ResponsabileFlorigi Raimondo

Autorizzazione n. 134 dell 11maggio 2007 del Tribunale di

Vallo della Lucania

anno n.10 giugno 2017

Redazione di ASCEA - Via Oberdan, 10tel. 338 4722640

[email protected] in 1.000 copie

Nel nostro Comune diAscea, la società “GAMMA Tri-buti srl” è preposta alla riscos-sione dei tributi ma, lapopolazione si lamenta del fattoche ha iniziato la procedura dipignoramento dei conti correntiper la riscossione dei tributievasi, senza aver dato la pos-sibilità di contestare le sommeiscritte a ruolo.

Alla notifica della comunica-zione della suddetta societànella quale si comunicava ilblocco dei conto correnti, vale a

dire che le banche dovevanotrattenere le cifre ai clienti e ver-sarle alla società Gamma, èscoppiato un putiferio. Molti cit-tadini si sono risentiti, altri sonocaduti nello sconforto perché sesono debitori nei confronti del-l’Ente Comune è perché nonhanno potuto e non possonoonorare. Altri invece, si sonosentiti trattati con violenza ehanno rimpianto Equitalia. Altriancora i sono sentiti traditi nellafiducia che hanno riposto negliamici, in quelle persone che nelbene e nel male dovrebberostare a loro fianco.

Alla fine non sappiamo se ilbuon senso ha illuminato la so-cietà o gli amministratori hannoritenuto doveroso intervenire e

quindi, rinunciare all'azione dipignoramento crediti verso terzifino alla definizione del conten-zioso, con una comunicazionescritta e pubblicata sul sito delComune di Ascea. A questopunto però, si presentano conirruenza alcune domande.Come mai la società Gammasi è ravveduta ed ha rinunciatoall'azione di pignoramento? Chiha subito il sequestro forzosodei propri risparmi anzitempo,ha diritto ad un risarcimento?La società di riscossione ha ri-spettato i tempi di azione, con-sentendo al contribuente didifendersi?

Queste sono le domande ri-volte ai Tributaristi esperti al finedi verificare la corretta proce-

dura utilizzata dalla GammaTributi s.r.l.

A seguito degli accertamentitributari, effettuati dalla PubblicaAmministrazione (Uffici Finan-ziari, Enti Pubblici Territoriali), ilcontribuente può, nei sessantagiorni dalla notifica, espletaretutte quelle attività che giustifi-cano il mancato pagamento deitributi e, qualora la pretesa risultiillegittima e/o infondata, richie-dere l'annullamento dell'atto no-tificato.

Tutto questo deve avvenirenel termine perentorio dei sud-detti sessanta giorni. Gli stru-menti messi a disposizione delcontribuente sono: l'Autotutela,l'Accertamento con adesione,la procedura di reclamo/media-zione, ed in ultima ipotesi il ri-corso in CommissioneTributaria nei suoi due gradi(provinciale e regionale). Per ipiù virtuosi, qualora non ab-biano ottenuto giustizia al se-

condo grado della Commis-sione Tributaria, possono pro-seguire il giudizio in Corte diCassazione.

Il contribuente deve porre at-tenzione al fatto che l'eserciziodell'autotutela non interrompe iltermine dei sessanta giorni perla proposizione dell'eventualericorso.

Queste sono le banche inte-ressate dalla società GAMMA.

1.Bcc Comuni Cilentani 2 Banca P.e. R.3.Banca del Cilento di Sa-

sano e Vallo di Diano e dellaLucania

4. Unicredit S.p.A. 5. Poste Italiane S.pA 6. Banco di Napoli S.pA 7. Banca Monte P. di Siena 8. Banca di Credito Coope-

rativo Monte Pruno di Roscignoe di Laurino

Gian Domenico Pica

Quando i ricordi diventano lo specchio

L’Opinione di Florigi Raimondo

Mi rifiuto ... a prescindere mirifiuto e non intendo né rifletteree tantomeno discuterne i mo-tivi. Potrei spaziare dalla politicaalla società, dall’ignoranza diuna certa parte del popolo allaprotervia di quelli che riman-gono fuori dall’elenco, inveceno. Rimango chiuso nei mieipensieri senza toccare ciò cheè fuori da me. Mi sforzo di tenerfuori tutto e tutti, io sono mio enon appartengo a nessuno.

Ho detto una stupidaggineperché appartengo al mondo,alla mia società, alla mia fami-glia, ai miei ricordi. Non imma-ginate quanti ne ho chiusi nelcuore e nella mente chespesso escono per andare il li-bera uscita. Vogliono usciretutti, anche quelli che mi hannofatto soffrire. Passano e ripas-sano aggiungendo semprequalche particolare rimastoprima ad allora in ombra.

A raccontarli tutti è impossi-bile, eppure qualcuno di loro ri-torna sempre, come la dolce epiccola alsaziana. Dalle mon-tagne dell’Alsazia, con la granmère, la nonna, erano venutein Romagna a fare il bagno,

prendere il sole e divertirsi.Josy Anne aveva poco più didiciotto anni, minuta, biondinae con due occhietti vispi e sor-ridenti. L’avevo conosciuta al-l’uscita del cinema diMiramare. Un ciao, da dovevieni e prendi un gelato conme? E lei subito chiese che la-voro facessi e se potevamovederci l’indomani.

Non era possibile incontrarci,ero comandato di servizio per24 ore all’ingresso dell’aero-porto. Invece, il giorno dopo sipresentò all’ingresso e chiesedi me. Le guardie – conoscen-domi - la fecero passare. Ci in-trattenemmo nella salad’attesa e andò via al tramonto.Mi salutò dandomi la mano e ilgiorno successivo andai a

prenderla all’hotel Jolì. La granmère volle conoscermi e conun sorriso la lasciò scendere esalire sulla mia cara Lambretta250 TV.

Furono quindici giorni intensidi racconti, carezze e tanti baci.Non andammo oltre e fu ungrande sacrificio. Non parlavabene l’italiano ma si faceva ca-pire mentre io volevo parlaresolo francese per rinverdire imiei studi. Sulle montagne al-saziane gestiva, con la nonna,un piccolo hotel frequentato dasciatori di quasi tutta l’Europa egli italiani erano sempre lamaggioranza.

Eppure, ogni volta è una sof-ferenza. Quanto eravamo gio-vani e com’ero io: con la pelleliscia, senza rughe, muscoliscattanti e voglia infinita diamare. Com’ero giovane. E avolte mi viene da ridere. Imma-ginate se i nostri ricordi, tutti,dovessero invecchiare connoi? È un’astrusità, un eventoimpossibile. Ma li abbiamo vis-suti e fanno parte di noi, sono ilnostro bagaglio e se li dimenti-cassimo non saremmo più noi.E allora … mi rifiuto, a prescin-dere … a non ricordare.

Questo

giornale è

consultabile

on line, in for-

mato PDF, su

www.

cilentoterramia.it

FRAZIONIAlimentari di Nicola FIERRO – MandiaCircolo Monte Carmelo - CatonaCircolo ENAL - TerraduraASCEASUPERMARKET Veneroso Giuseppa SALI E TABACCHI - VACCARO - Via S.AntonioBAR MILLENNIUM di Schiano Loredana SUPERMERCATO SIDIS di Cammarano V.SIDIS BAZAR di Cammarano Valerio BAR G&G SNACK di Perretta Massimo e DianaFERRAMENTA COLORI FAI DA TE di D’Angelo ASCEA MARINAALIMENTARI Isabella MassimoEDICOLA Aniello Zollino EMPORIO TABACCHI di Feola De Marco & C. OK MUSIC - EDICOLA di Salvatore Tortora

BAR CENTRALE di Montuori P. & C. sas ALIMENTARI di Martuscelli Patrizia

Alfa Gamma - Libreria Cartoleria - Via Oberdan 25FRUTTA E VERDURA di Luigi FierroPASTICCERIA SANTOROCAFFE’ STAZIONE di P. D’Angiolillo & C.BAR - Gelateria COCO BEACH CIRCOLO - CULTURALE “PARMENIDE”PIANA DI VELIASUPERMERCATO Cascone AntonioBAR CASCONEGARDEN CENTER di Castiello Daniele ALIMENTARI Sansone Antonietta AREA DI SERVIZIO IES/Piana di VeliaAREA DI SERVIZIO IES/StampellaPASTICCERIA “MARRON GLASSE’“MACELLERIA TRAMA

Il giornale è distribuito presso i seguenti esercizi commerciali:

La Fondazione Alario inaugura il fondo librario

“Francesco ed Elio Bruno”“Maggio, caldo ti ritrovo” inprogramma giovedì 25maggio, alle ore 11:00,presso la Biblioteca dellaFondazione Alario perElea-Velia di Ascea.

L'iniziativa - promossa nel-l'ambito de "Il Maggio deiLibri" 2017, di cui uno dei fi-loni tematici riguarda, que-st'anno, gli anniversari discrittrici e scrittori illustri - èdedicata a FrancescoBruno, proprio in vista del-l'anniversario dei 118 annidalla sua nascita.

Per l'occasione partecipe-ranno l'Istituto Compren-sivo "Parmenide" di Asceae l'IIS "Cenni Marconi" diVallo della Lucania, i cuistudenti saranno coinvoltiin un reading di poesie del-l'insigne letterato, alla pre-senza degli studiosi chehanno analizzato la suaproduzione letteraria, tracui - auspichiamo forte-mente - il prof. D'Episcopo,

da anni impegnato nella di-vulgazione e nella valoriz-zazione dell'attivitàcritico-letteraria di France-sco Bruno.

Al reading seguirà l'inaugu-razione del fondo librario“Francesco ed Elio Bruno”:3.300 opere di pregio, affe-renti i settori di critica e let-teratura comparata,letteratura italiana, saggi-stica e filosofia, sottopostenegli ultimi anni al pro-cesso di indicizzazione nelcatalogo collettivo nazio-nale SBN, in modo da assi-curarne la fruizione suvasta scala.

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giugno 2017 33

Porta Rosa, le terme ellenistiche (non visitabili), il pozzo sacro, l’ascle-peion e tutti i reperti archeologici velini oltre che il pensiero parmenideo,sono la sacra eredità che arricchiscono Ascea. Da uno stato di abban-dono tanto che se ne erano perse le tracce, ultimamente è meta di sco-laresche, visitatori stranieri, famiglie che intendono trascorrere unagiornata diversa. Dai settemila visitatori l’anno si è passati ai trenta –quaranta – cinquantamila. Sono numeri che inorgogliscono ma non ras-sicurano di aver raggiunto la vetta del massimo, perché non scaturisconodall’appeal del luogo ma a fattori quale l’evoluzione culturale, l’opera delMinistro Dario Franceschini.

Elea – Velia da qualche lustro è abbandonata. Si parla e ci si fa cam-pagna elettorale dei tanti finanziamenti ottenuti per migliorarne le condi-zioni, ma l’erba è sempre alta insidiosa per le sorprese che puònascondere. Per qualche tempo, un anziano signore che evidentementeaveva trascorso una vita di lavoro e di ordine, non sopportando l’abban-dono si è procurato falce e zappetta e ha fatto un po’ di pulizia. È statoallontanato.

Ma parlare di Elea-Velia non si può trascurare colui che la ha scoperta:Mario Napoli. Non abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscerlo mane abbiamo sentito tanto parlare e abbiamo goduto, ci siamo esaltati alleparole del racconto.

Quando si parla di Mario Napoli con gli asceoti che l’hanno conosciuto,si ha l’impressione di aver perso la grande occasione di conoscere unapersona straordinaria. Si parla di domande insistenti, quasi a livello d’in-terrogatorio, sulla posizione di una località chiamata “Vucculo”. MarioNapoli era impegnato nella costante ricerca della memoria del popolo,del suo linguaggio, della simbiosi tra la terra e l’uomo che porta con séinformazioni preziose non sempre apprezzate.

In molti lo ricordano sempre in movimento, impaziente e nello stessotempo gentile, sorridente, disponibile. Indubbiamente, nei racconti c’è unpizzico di mitizzazione del personaggio, ma la merita tutta e forse anchedi più. Nel suo breve passaggio per la nostra provincia ha scoperto aPaestum “La Tomba del Tuffatore” nel 1968, unico esempio a noi noto,nel mondo greco, di tomba a cassa affrescata con rappresentazioni fi-gurative. Arrivò nel 1960 quale soprintendente di Salerno e Potenza esembrò che ogni cosa prendesse nuova vita. La carica ricoperta gli con-sentì di promuovere e svolgere in prima persona importanti ricerche ar-cheologiche. La sua attenzione fu principalmente per Elea – Velia e lesistematiche campagne di scavo gli permisero di disegnarne il volto to-pografico, portandone alla luce il quartiere meridionale, il quartiere por-tuale e tratti delle notevoli fortificazioni, del centro abitato e dell’acropoli.Porta Rosa fu scoperta l’8 marzo 1964 e nel suo nome è contenuto unomaggio alla moglie, Rosa De Franciscis sorella di Alfonso, un altrogrande archeologo napoletano, amico di Mario Napoli, e non perché deiparticolari cromatismi assunti dal monumento nell’ora dell’alba e del tra-monto.

Fu tra i primi a promuovere collaborazioni internazionali, aprendo leporte degli scavi a tanti stranieri, in particolare ai giovani. Peculiarità co-stante della sua ricerca fu, infatti, il volere accanto a sé giovani studiosie studenti universitari, come a voler assicurare, un futuro alle terre chetanto amava e cui ha dedicato la sua vita di "archeologo militante".

Nei sedici anni di lavoro nella nostra Elea - Velia, Mario Napoli resuscitòdalla terra e dalla memoria storica il quartiere meridionale, quello por-tuale, le fortificazioni, il centro abitato, l'acropoli, il teatro e la splendidaPorta Rosa.

È tutto ciò che oggi, a distanza di oltre trenta anni, e dopo il passaggiodi qualche soprintendente più vandalo che scienziato - tanto da definire"falso storico" il teatro e smontarne le pietre - è possibile visitare.

Durante la soprintendenza della dottoressa Giuliana Tocco ci sono statialtri scavi e preziosi ritrovamenti ma risepolti per paura dei ladri.

a cura di Florigi Raimondo

Porta Rosa:la meraviglia architttonica

della

Magna Graecia

Mario Napoli con il busto di Parmenide

Asclepeion

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giugno 201744 ASCEA

La vita ci appartiene non per iltempo che abbiamo trascorsoma, per le esperienze che ab-biamo vissuto, e quando si ha lapossibilità di ricevere e dareamore in maniera che ci appaga,si riscopre che la vita è bella, e bi-sogna viverla anche quando si èanziani.

Va considerato inoltre che il fu-turo appartiene a tutti ma, in par-ticolare è di quelle persone checredono nella bellezza dei proprisogni: chi non crede è destinatoa vivere nella sua profonda soli-tudine.

C è da dire anche che in amoreesiste un troppo presto, ma, nonun troppo tardi.

Il sesso tra anziani scandalizza,il pensare che sia permesso solo

ai giovani, è sbagliato! Vivere in un piccolo paese è dif-

ficile rimanere anonimi, c è sem-pre un soprannome checontraddistingue l’uno dall’altro lapropria esistenza, laddove poi sifonde pettegolezzo e fantasianegli Intrecci di vite vissute.

Il raccontarsi degli anziani è unrestituire alla persona dignità esenso della vita, dire a una so-cietà esisto anch’io, perché, pur-troppo, ci si dimentica di loro.

In tutte le civiltà del mondo,l’anziano tramanda i propri ricordie ascolta quelli degli altri, è unoscambio di comunicazione moltoimportante. Ma, per i giovani, unafigura che va perdendosi ormai,essi non sono quelli che si ve-dono seduti al bar giocando a

carte o abbandonati a se stessi ochiusi negli ospizi, ma preziosicontenitori di vite vissute, pilloledi saggezza, generazioni a con-fronto tra passato e presente,conservatori di tradizioni, dialettiecc.

Ma soprattutto sono la vita che

si riavvolge come un gomitolo.Ogni filo una storia di vita vissuta,testimoni di generazioni del pas-sato. L’avvolgere e lo svolgere ilfilo della nostra esistenza nelraccontarsi e nel raccontarci.

Angelina Silvestre

Vite vissute: gl i anziani

Siamo a giugno, il mese del grano, esperiamo che sia asciutto come amaggio. Dice il proverbio: “acqua regiugno rovina lo munno”.

Ormai l’orto è in produzione, si rac-colgono i primi pomodori in serra e nelfrutteto incominciano a maturare qual-che pesca precoce. Nell’orto seminarebietola, finocchio, lattuga da taglio earachidi: questo frutto secco crescesotto terra come le patate e come taliva coltivato. In semenzaio cavolo cap-puccio, cavolo verza, indivia scarola,cicoria. In giardino potare gli arbustiprivi di fiori. Con la luna crescente, se-minare all’aperto: basilico, bietola daorto, cardo, carota , fagiolo, rucola ezucchino. Per i frutti e gli ortaggi nonancora in maturazione effettuare i se-guenti accorgimenti:

pesco: con le temperature alte el’umidità, è soggetto a l’oidio e la moni-lia, crittogame che provocano il mar-ciume dei frutti. Trattare in prevenzione

almeno ogni 15 giorni con prodotti fito-sanitari abbinandolo a un insetticidacontro la cidia, insetto che depone leuova nei frutti rendendoli inutilizzabili,lo stesso insetticida proteggerà lapianta anche dagli afidi.

Vite: siamo tra la fioritura e l’accre-scimento degli acini, i grappolini pos-sono essere attaccati da tignolette etripidi. Insieme al trattamento control’oidio e la peronospora aggiungere uninsetticida per eliminarli.

Pero: i frutticini sono quasi formatied in questa fase possono essere at-taccati dalla carpocapsa, lepidotteroche depone le uova sui frutti da cuinasce una larva che scava una galle-ria fino al centro del frutto facendolo ca-dere. L’umidità sempre presenteprovoca la ticchiolatura sulle foglie, perevitarlo trattare con un insetticida abase di clorpirifos e a base di penco-nazolo oppure con zolfo bagnabile.

Melo: le patologie sono le stesse delpero.

Olivo: la fioritura è quasi terminataper le varietà di olivo sensibili tipo fran-toio, leccio e le varietà da tavola, effet-tuare un trattamento contro la tignolacon un insetticida a base di deltame-trina, contro l’occhio di pavone usareun funcicida a base di ossicloruro di

rame , e per la cascola aggiungere unconcime a base di boro.

Pomodoro: controllare se avete unattacco di tuta obsoluta (tignola del po-modoro), controllando le foglie le quali,se attaccate, si accartocciano e pre-sentano parti secche, prevenirleusando insetticidi a base di clorpirifos inmezzo ai filari e sulla vegetazione cir-costante per eliminare le farfalline chesi annidano di giorno, e sulle pianteusare insetticidi a base di spinosad mi-scelato con un ossicloruro di rame.Questi ultimi sono a bassa carenza .

Curiosità: Legumi cibo deipoveri…e cibo del futuro

Fagioli, fave, piselli, cicerchie, ceci,lenticchie, sono stati il cibo dei poveri.Per secoli hanno sfamato i nostri an-tenati quando la carne era un lusso esi mangiava solo alle feste. Oggi si sof-

fre di colesterolo e obesità e legumi ecereali non si mangiano più. Per sfa-mare un vitello all’ingrasso, occorronocirca 2.200 kg di legumi e cereali perfarlo crescere fino a 300 kg di carne .Se invece di allevare vitelli usassimo lestesse proteine e carboidrati per gliumani, avremmo 1900 Kg. Di cibo inpiù.Un altro legume, introdotto di re-cente in occidente è la soia. Questo le-gume contiene grassi, albumine e altriprincipi nutritivi importanti . Dalla soia siricava olio, farina, latte e un surrogatodel caffè. Essendo dieci volte più ener-getico del fagiolo e trenta volte menogasso della carne, perché non provarea cambiare? Magari resta qualcosaanche per chi non ha nemmeno i fa-gioli.

Daniele Castiello

“Tra maggiu e giugnu fa buonu lu fungu.”

Omignano ScaloVia Nazionale

Si è spento Domenico Chieffallo, scrit-tore e giornalista, nome legato ad unaserie di libri sulla realtà sociale del Ci-lento e del meridione d'Italia. Tra le sueopere Un grido dai bassifondi (1983)giunto in breve tempo alla terza edi-zione, delinea una panoramica della so-cietà meridionale attraverso nuovi evecchi problemi. In Terra, fucili e basti-menti (1984) ha narrato l'epopea conta-dina del Sud attraverso le primesommosse, il brigantaggio post-unitarioe l'emigrazione. Con Nel regno della lupara (1985) ha af-frontato il problema mafia, in una di-mensione storico sociale che rivela lacomplessa tematica di uno degli aspettipiù inquietanti della realtà sociale delmeridione. Nel 1989 pubblica La lunganotte della camorra, con cui denuncia leradici sociali della criminalità napoletanae offre una panoramica sulle multiformiattività dell'organizzazione. Di assolutovalore i suoi studi sul Cilento, fra i quali:Cilento: contadini, galantuomini e bri-

g a n t i(1989),nel qualeripercorreil brigan-taggio nelCi lentodal 1400a tutto il1800; Ci-lento oltreoceano(1994),primo volume di una trilogia dedicata al-l'azione cilentana dall'unità d'Italia al se-condo dopoguerra; Cilento eMezzogiorno (1996) in cui propone unapanoramica di vecchi e nuovi problemisociali; Le terre dell'abbandono, dedi-cato all'emigrazione cilentana in Europadal secondo dopoguerra ai giorni nostri;Novecento Cilentano, Cent'anni di lotte,speranze, delusioni in una realtà rurale,dedicato alla storia del Cilento nel XXsecolo.

Morto Domenico Chieffallo, il Cilento perdeuno dei suoi studiosi più importanti

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giugno 2017ASCEA

Al via a Castellabate, tra i primi co-muni del Cilento, un progetto speri-mentale di scontistica sulla Tassa Rifiutilegato alla raccolta differenziata: il si-stema “Premialità”. Al fine di ottenereun significativo beneficio ambientale, ri-durre i conferimenti abusivi di rifiuti pe-ricolosi e incentivare la raccoltadifferenziata, verrà premiato il compor-tamento virtuoso volto alla salvaguar-dia dell’ambiente. I cittadini potrannoconferire direttamente presso l’IsolaEcologica del comune determinate ti-pologie di rifiuti quali ingombranti, pic-coli elettrodomestici, TV, monitor,stampanti, lampadine, accumulatoriesauriti, oli minerali e vegetali, carta ecartone, imballaggi di plastica, vetronegli orari di apertura al pubblico delcentro (martedì, mercoledì, giovedì,sabato e domenica). L’agevolazionespettante sarà quantificata attraversoun sistema di conferimento informatiz-zato dei rifiuti, attivo il martedì e il gio-vedì dalle 8 alle 12:30 che, attraverso latessera sanitaria dell’intestatario della

TARI, quantificherà il numero di pezziconferiti o il peso di vetro, multimate-riale, carta e cartone, plastica, asse-gnando i relativi punteggi che darannodiritto ad una riduzione in bolletta. Sod-disfatto l’Assessore all’Ambiente Do-menico Di Luccia: «Un altro importantepasso avanti per Castellabate, un co-mune dotato di un’isola ecologica at-

trezzata che, grazie alla collaborazionedei cittadini, ci consente di proseguirenell'opera di miglioramento della ge-stione complessiva del ciclo dei rifiuti»,e aggiunge:«L’innovativo progetto diraccolta eco-punti rappresenta un’op-portunità per tutti che produrrà beneficimisurabili per l’ambiente e per la co-munità».

Castellabate - Sistema premialità: più differenzi e più risparmi

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Un vero dilemma, così all’apparenza appare ASCEA e il suo popolo. Nelle varie amministrazioni che si sono susseguite,si nota una differenza di rapporto e comunicazione con il popolo Diplomatica l’una, l’amico di tutti, il classico vicino di casache s interessa di tutto e di niente, l’altra un prendere le dovute distanze per evitare il coinvolgersi in problemi e fatti altrui.Ma ahimè, tra finte diplomazie e finte distanze ci sono lacune che non si riescono a colmare.

Questo paese dovrebbe trarre maggiori risorse dal turismo, ma, è inutile dirlo il popolo per chi fitta case nel periodo estivo,gli è bastata la tassa di soggiorno a carico del turista. E poi? Tutto il resto, una retorica noia! D’altra parte cosa offre Asceaal turista che investe i suoi soldi? Il commento di una straniera: peccato! Cucina, flora, fauna, mare paesaggi mozzafiato,ma i servizi sono all’ultimo posto! Una storia millenaria in cui la filosofia si fonde con i più grandi esponenti della storia delmondo Parmenide, Senofane, Pitagora, quante lacrime stanno versando inondando Velia, conosciuta dovunque ma stra-niera in patria. È il marciapiede a Catona? E’evidente che ci sarà un affluenza notevole di macchine che per i pedoni l’ob-bligo del marciapiede! Ma Catona si prepara per la stagione turistica? Sempre da un turista: ma a che servono i tavoli e lepanche in legno, il selciato sulla strada che sovrasta la via del mare, se non se ne conosce l’esistenza? E chi si va a se-dere? Certo, è piacevole una passeggiata nel parco nazionale del Cilento con l erba alta che sovrasta i tavoli in compa-gnia di animali striscianti. Ma, sempre il turista," e la stazione? Sembra la stazioncina di un vecchio film del farwest, arrivi enon sai dove andare e se non viene nessuno a prenderti ti arrangi da solo, tanto gli alberghi mandano i loro pulmini.

Su una panchina sporca non ci si può sedere e per l’igiene e per l’immondizia ammucchiata .E che dire poi dell’irrespon-sabilità lavorativa svolta all’interno di un istituzione pubblica: l’improvvisazione del personale non adatto e incompetente creasituazioni a discapito del cittadino, in più, libri che vanno e vengono, ma chi li legge? Non si sa! Un vero caos, e come di-rebbe il caro Amato Totò " e io pago". E per finire abbiamo anche lidi/ristoranti spostabili: oggi qua domani la! Come le rou-lotte, i camper. Signori turisti la stagione estiva sta per prendere il via, buone vacanze!

Angelina Silvestre

Il popolo non è del comune ? Ma il comune non è del popolo? Solocontro tutti o tutti contro il solo?

Pisciotta, turisti spennati da taxiabusivo: imprenditore li accompa-gna gratis e si scusa: «Non è questoil Cilento»

Due turisti giapponesi, dalla sta-zione di Pisciotta a Camerota,hanno pagato 35 euro a bordo di untaxi abusivo. Una cifra eccessiva sesi considerano le distanze e la man-canza di altri mezzi di trasporto. Unastangata anche scontata, perché iltassista aveva chiesto dapprima lasomma di 50 euro, che evidente-mente è sembrata eccessiva ai duenipponici.

E’ quello che è capitato a due gio-vani turisti giapponesi, Khenta eRisa, che hanno scelto un bed andbreakfast di Camerota, Re Merlo,per le loro vacanze nel Sud Italia.Entusiasti del Cilento, del mare edelle sue bellezze paesaggistiche.Della colazione e dell’accoglienzache gli ha riservato Mary Coppola,

la proprietaria della struttura, allaquale la coppia ha confidato labrutta sorpresa che li ha attesi allastazione di Pisciotta.

Se per una città il taxi è il primo bi-glietto da visita, per il Cilento è l’ospi-talità. Così un giovane imprenditoredel posto, informato dalla titolare delb&b, ha sentito il «dovere» di resti-tuire ai due turisti l’immagine bella eospitale del Cilento, con un gestosimbolico ma significativo in terminieconomici ed esperienziali, accom-pagnando gratuitamente i due turistinel viaggio di ritorno da Marina diCamerota alla stazione ferroviaria diPisciotta. «Mi sono scusato con loroa nome del territorio – ha detto Ales-sandro Infante – Le persone del sollevante sono riservate e non sem-pre reagiscono alle ingiustizie. Mihanno sorriso confermando il loro ri-torno nel Cilento nelle prossime set-timane».

Pisciotta, turisti spennatida taxi abusivo

Da domenica 11 giugno l’Alta Velocitàarriva ad Agropoli. Alle ore 13.22 è pre-vista la prima sosta del Freccia Rossaproveniente da Milano. Il ritorno per ilcapoluogo lombardo è alle 15.41. Il ser-vizio sarà attivo ogni sabato e domenicafino al 16 settembre e collegherà la sta-zione di Agropoli alle principali città ita-liane. “Grazie alla Regione Campania con ilpresidente De Luca,- ha dichiaratoFranco Alfieri, sindaco di Agropoli - i col-legamenti e i trasporti nel corso del-l’estate saranno potenziati. E,finalmente, un Freccia Rossa fermerànella nostra stazione. Un servizio di ec-cellenza, che permetterà di raggiungerecon maggiore facilità il nostro territorio.Sarà anche una preziosa occasione dipromozione turistica, perché Agropoli eil Cilento saranno pubblicizzati sui principali canali di Trenitalia.E’ un traguardo importante che, unitoalla conferma del Metrò del Mare per iprossimi quattro anni e alla riaperturadella Cilentana, garantirà al Cilento diproporsi con maggiore forza nei circuitituristici».

L’alta velocità nelCilento

Giallo a Cannalonga

A Cannalonga, in località Nocel-lito, degli operai hanno rinvenutodei resti umani sotterrati. La sco-perta è avvenuta mentre i lavora-tori stavano scavando nel terrenoper piazzare dei pali. E’ scattato subito l’allarme: Cara-binieri della compagnia di Vallodella Lucania, la scientifica di Sa-lerno coordinati dalla magistraturastanno lavorando pr dare delle ri-sposte.Secondo una prima ricostruzione,gli operai avrebbero per prima tro-vato un paio di scarpe, poi delleparti di un corpo ormai in avan-zato stato di putrefazione. La onada tre giorni e off limits.

Il cinghiale sta diventando il pro-blema italiano. Dal territorio delParco Nazionale del Cilento, aquello del Pollino, la Calabria con laSila e tutto il dorsale appenninicovede presente, numeroso, il cin-ghiale. Dopo il bagno nel mare az-zurro calabrese sono stati avvistatidue 'cinghiali metropolitani' sul lun-gomare e sulle spiagge di Genova.

I due ungulati erano già stati inter-cettati dai vigili urbani mentre cara-collavano tra auto e moto. Perimpedire che mettessero a repenta-glio l'incolumità di automobilisti emotociclisti gli agenti della poliziamunicipale sono riusciti a dirottarliverso la spiaggia libera di San Giu-liano chiudendo poi l'unico ingresso.

La mattina successiva però i duecinghiali sono stati nuovamente vistivicino a uno dei più esclusivi stabili-menti balneari della città. Sul posto

gli agenti della polizia municipalee gli agenti dell'ex polizia provinciale.Nei giorni scorsi un cinghiale ha at-traversato la strada e fatto cadereuno scooterista sulle alture dellacittà, al confine fra i comuni di Ge-nova e di Ceranesi. In 5 giorni sonoarrivati 22 avvistamenti di cinghiali incittà alla centrale operativa della po-lizia municipale.

Cinghiali su lungomare di GenovaIn 5 giorni ai vigili urbani 22 segnalazioni di ungulati

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66 giugno 2017

Carabinieri Ascea Marina Tel: 0974972081 Fax: 0974972668.

Farmacia Della Ferrovia Del Dottor Antonio Celentano EC.S.A.S. 10, Via Della Ferrovia - 84046 Marina Di Ascea (SA)tel. 0974 972070

Farmacia comunale - Via XXIV Maggio, 16, 84046 Ascea SATel.0974 978954

TAXI (noleggio auto con autista) Bertolini 3337300760

COMUNE ASCEA 0974977008

Autolinee RIAG - C.so Elea, 189 - Ascea Marina (SA). Tel: 0974971757 Fax: 0974 1848880 cell: 348 9247944.

Il continuo afflusso di migranti che sta invadendo l’Italia e l’Eu-ropa, sta creando seri problemi sia per l’ospitalità e sia per lanecessità di integrarli. La popolazione sta per dividersi in favo-revoli e contrari all’afflusso. Si suggeriscono progetti d’integra-zione, di regolarizzazione dell’ingresso, di chiusura dellefrontiere. Pochi prendono in considerazione i motivi di questefughe dai paesi di origini. Fuggono dalla fame, dalle guerre, daisoprusi, le vessazioni, la violenza. È gente che vuole vivere inpace, lavorare dignitosamente, vivere onorevolmente. Ma que-sti desideri sono frustrati dalla nostra indifferenza.

Qualche giorno fa un emigrante dalla pelle nera ha fatto il girodei negozi per chiedere lavoro. “Solo mangiare, solo dormire. Iocome schiavo, niente paura”. Non sappiamo se qualcuno gli hadato lavoro ma credo che il cuore e la generosità non abbianotradito ciò che ci rende orgogliosi, l’ospitalità.

Nomi e date, sbiaditi dal tempo e

dalla memoria, non possono continuarein questo cammino dell’oblio. Quei

nomi sono i nostri nonni, padri, fratelli equelle date sono il momento storico in cui

hanno donato la vita. E non ci sono morti eccel-lenti o più eroi degli altri: eroi lo sono tutti. Sulfronte russo, in Cirenaica, in Albania e Grecia,sul Carso o a Trieste non sono andati a spassoma chiamati a combattere dai responsabili deltempo e loro hanno ubbidito scrivendo la storia

con il loro sangue. Non possiamo dimenti-carli sono la nostra storia e ci apparten-

gono, ci arricchiscono. Senza di lorosaremmo più poveri e non avremmo

nessun futuro.

La nuova schiavitù

Anche quest’anno è stata stilata la clas-sifica delle Bandiere Blu e per l’estate2017 in Italia il riconoscimento è statodato a 342 litorali, con la Campania alprimo posto tra le regioni del Sud conben 15 bandiere.La lista è stata pubblicata dalla ong da-nese Foundation for EnvironmentalEducation (Fee). Come sappiamo, leBandiere Blu indicano che l’acqua delmare in quella zona è eccellente e pro-prio tra i principali criteri di valutazione c’èla balneabilità. Tra gli altri criteri la vege-tazione, la pulizia, l’accessibilità, i mezzidi trasporto sostenibili.Bandiere Blu nel Cilento• Capaccio – Varolato /La Laura/Casinad’Amato – Licinella – Torre di Pae-stum/Foce Acqua dei Ranci• Agropoli – Torre San Marco – Trentova– Spiaggia Libera Porto – LungomareSan Marco

• Castellabate – Lago Tresino – MarinaPiccola – Pozzillo/San Marco – PuntaInferno – Baia Ogliastro• Montecorice – San Nicola – BaiaArena – Spiaggia Agnone – SpiaggiaCapitello• San Mauro Cilento – Mezzatorre• Pollica – Acciaroli – Pioppi• CasalVelino – Lungomare/Isola – Do-minella/Torre• Ascea – Piana di Velia – Torre del Te-legrafo – Marina di Ascea Pisciotta –Sud (Ficaiola, Torraca, Gabella) – Nord(Pietracciaio, Fosso della Marina, Ma-rina Acquabianca)• Centola – Marinella – Palinuro (Le Sa-line, Le Dune, Porto)• Vibonati – Torre Villammare – SantaMaria Le Piane – Oliveto• Sapri- Cammarelle -Lungomare diSapri – San Giorgio

Bandiere Blu 2017: Ascea c’è. NUMERI UTILI

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giugno 2017 77ASCEA

Maddalena De Leo a Bitonto, 13 maggio 2017

Barbara Buttiglione

In qualità di Presidente dell’Associa-zione Culturale ANTE LITTERAM sonodavvero onorata di aver finalmente quiaccanto a me una donna che con il suolavoro e la sua passione è diventata perme un punto di riferimento e un modello:la Professoressa Maddalena De Leo,Responsabile per l’Italia della BrontëSociety. Ecco, Prof, vorrei cominciareproprio spiegando cosa è la BS, qual èla sua mission e quale ruolo lei ricopre inquesta straordinaria organizzazione.

«PROF DE LEO: La Brontë Society èuna delle piu’ antiche società letterariedel mondo, essendo stata fondata nel1893 con lo scopo di preservare i ma-noscritti e tutti gli importanti ‘memorabi-lia’ riguardanti la famiglia Brontë. Inparticolare io, in quanto fondatrice sin dal1997 della Sezione Italiana di questasocietà, ne sono oggi la rappresentanteper la nostra nazione. Il mio compito èquello di coordinare le varie iniziativeprovenienti da tante giovani appassio-nate e socie italiane che oggi, semprepiù numerose, si scoprono ‘filobron-tëane’ con la voglia di saperne sempredi più sulle autrici inglesi Charlotte, Emilye Anne Brontë. Sono inoltre consulenteeditoriale per l’Italia del periodico inter-nazionale Brontë Studies, ove vengonopubblicati a scansione trimestrale i mi-gliori e più originali articoli su tutto ciò cheriguarda l’argomento in questione».Dunque la BS è una fonte insostituibiledi notizie e dati certi sulla famiglia Brontëcon il compito di custodire materiale per-sonale e letterario di inestimabile valore.Ho utilizzato consapevolmente il termine‘famiglia’ invece di sorelle, poiché oltre alreverendo Brontë che ha avuto un ruolonon secondario nella formazione deisuoi figli, con il termine ‘sorelle’ esclude-remmo il ‘fratello nell’ombra’ o ‘brother inthe shadow’ il sensibile e dimenticatoBranwell. Al contrario, egli merita a pienotitolo il disseppellimento avvenuto di re-cente grazie al nostro amico il Prof SilvioRaffo che ha pubblicato la traduzionedelle liriche di Branwell con una bellis-sima introduzione, e alla Prof che ha de-dicato il concorso della sezione italianaproprio a Branwell. Ci parla di questoconcorso?

«Ho appena concluso anche que-st’anno quella che è ormai la sesta edi-zione del Premio letterario intitolato a me

e alle Brontë. Quest’anno il tema eraproprio Branwell, il fratello poco cono-sciuto che, con la sua vita dissipata, reseproblematica la vita di tutta la famiglia.Sono pervenuti complessivamente dieciracconti, quest’anno presenti nell’ anto-logia che come ogni anno realizzosenza alcuna esclusione, stranamenteaventi tutti un comune denominatore: ilriscatto postumo della vita sprecata edell’operato di un giovane di talentotanto spesso vituperato nell’arco degliultimi due secoli. Molto simpaticamentealcune volte le autrici fanno parlareBranwell in prima persona perché eglicon un sincero ‘mea culpa’ possa di-scolparsi personalmente presso i po-steri, ammettendo quelli che in vitafurono i propri errori. Il racconto vincitoreè davvero molto originale in quanto èproprio il fantasma di Branwell a parlarea noi moderni dalle sale della NationalPortrait di Londra, ove il suo famoso di-pinto delle sorelle è in mostra perma-nente».

I suoi lavori di traduzione rivestono unvalore letterario ed intellettuale immensopoiché senza di essi non potremmo ot-tenere la piena comprensione del geniobrontëano. Ci vuole parlare del valoresingolo di ognuno di questi suoi lavori?

«Storie di Geni e di Fate, pubblicatodalla casa editrice L’Argolibro con il testoinglese a fronte, contiene tre raccontiscritti da Charlotte a soli 13 anni, neiquali è già evidente la sua sbrigliata fan-tasia di adolescente che la porta ad im-maginare mondi fantastici e regnifiabeschi dove i geni sono in un certosenso gli arbitri del destino dell’uomo ene dominano le azioni. Siamo già in pre-senza di una prosa articolata e scandita,dove le descrizioni precise e spesso im-maginarie del paesaggio ci dannol’esatta percezione della cultura chequesta adolescente della prima metàdell’Ottocento già aveva immagazzinatoleggendo libri come Le Mille e una Notteo autori quali Walter Scott e Shake-speare. Nel volume Juvenilia, pubblicato daRobin – La Biblioteca del Vascello, hoinserito invece solo quattro dei tantissimiracconti appartenenti al ciclo di Angria, ilmondo fantastico dei giovani Brontënato dalla collaborazione di Charlotte eBranwell – ne ho tradotti altri in una pre-cedente pubblicazione risalente al2004.I primi due racconti appartengonoad una fase ancora di tarda adole-scenza, mentre gli ultimi due possonoessere considerati dei veri romanzibrevi, con trame e personaggi che pos-sono considerarsi autonomi dalla sagaimmaginata. ‘I Componimenti di Bruxel-les’ pubblicato da Ripostes comprende

invece tutti i componimenti (complessi-vamente trenta) scritti dalle due sorelledurante la loro permanenza in Belgio aBruxelles negli anni 1842-43, tradotti dame dal francese per quanto concernequelli di Emily e che già avevo pubbli-cato nel 2002 Per quel che riguardaquelli di Charlotte li ho tradotti tutti dallaversione inglese della studiosa miaamica Sue Lonoff ma in alcuni momentiriferendomi anche al testo francese e ri-sultano assolutamente inediti in linguaitaliana».

La magia di Haworth, il villaggio dove lafamiglia Brontë ha vissuto più a lungo,la canonica, la brughiera, il Brontë’s walk(il cammino delle Brontë) sono mete ir-rinunciabili per gli appassionati, anchequesti luoghi sono sotto la tutela dellaBS. Lei ci è stata più di una volta vero?

«Ad oggi sono stata a Haworth ottovolte e lo considero il mio ‘paese d’ele-zione’. Non mi stanco mai di tornarciperché lì davvero tutto è magico ed ognivolta mi capita qualcosa di imprevedi-bile, dalla passeggiata a sorpresa in bru-ghiera propostami da qualche abitantedel posto alla meravigliosa e imprevistaluna piena notturna».

Qui a Bitonto abbiamo celebrato nelmese di novembre scorso il bicentena-rio della nascita di Charlotte con ungrande successo di pubblico. Io perso-nalmente sono già proiettata al 2018,anno del bicentenario della nascita diEmily (che è la mia preferita). Immaginoche Charlotte sia stata celebrata in tuttaEuropa. Ce ne vuole parlare?

«Certamente Charlotte è stata ri-cordata in tutta Europa, ma particolar-mente a Haworth con una mostraimportantissima patrocinata dalla fa-mosa autrice Tracy Chevalier, autricedel romanzo ‘La ragazza dall’orecchinodi perla’. E non solo ci sono state ele-brazioni in Europa ma in tutto il mondo

e persino in Australia. A New York, adesempio, è stata allestita per la primavolta un’interessantissima mostra di do-cumenti, indumenti e manoscritti prove-nienti da Haworth nel secondosemestre dello scorso anno.L'Italia ha celebrato il bicentenario diCharlotte Brontë in vari modi e la Se-zione Italiana della Società Brontë èstata ovviamente coinvolta attraversome che ne sono la rappresentante, Nell’aprile 2016 presi parte a due trasmis-sioni radiofoniche, la prima su RaiRadio2 (Ovunque6) e la seconda suRai Radio3 (Farhenheit), dove parlai diCharlotte, della sua importanza oggi edel ‘femminismo' che pervade tutta lasua opera. Il 21, suo giorno natale, sitenne a Napoli la principale conferenzaitaliana organizzata dal Ministero deiBeni Culturali, dalla Biblioteca Nazionaledi Napoli e la Brontë Society. Numerose

sono state inoltre nel corso del 2016 leiniziative scolastiche nelle varie zonedella nostra nazione e le pubblicazioni ele ristampe italiane dedicate a questaautrice».Uno dei testi di riferimento per gli ap-passionati brontëani è sicuramente lacelebre biografia di Charlotte ad opera diMiss Elizabeth Gaskell, disponibile in ita-liano, che naturalmente vi consiglio dileggere. Tuttavia c’è un altro testo che,per quanto pare sia leggermente ro-manzato, fornisce un meraviglioso ri-tratto di Branwell, The Infernal World ofBranwell Brontë scritto da Daphne DuMaurier nel 1960, come dice il Prof Sil-vio Raffo ‘colpevolmente mai tradotto initaliano’. Io lo sto leggendo in originale etrovo che sia appassionante ed intri-gante, molto ben scritto e molto detta-gliato. Quando secondo lei giustizia saràfatta finalmente? «Mi dispiace dover smentire l’amicoRaffo, ma su questo testo, che in effettidobbiamo definire abbastanza roman-zato, vige ancora il diritto d’autore, chedura settant’anni dopo la morte dell’au-tore. La Du Maurier è morta nel 1989, isuoi figli e i nipoti sono ancora viventi ela casa editrice Gollancz difficilmente ce-derebbe tali diritti anche solo per la tra-duzione in lingua italiana. Diconseguenza bisognerà aspettare an-cora più di quarant’anni, o in alternativaimparare a leggere in lingua inglese…..»Bene, io esprimo la mia enorme soddi-sfazione nell’aver avuto la Prof qui da-vanti a tanti lettori interessati ed attenti, laringrazio personalmente e di cuore perla fiducia e la stima concessami. Vi invitoa cercare su Facebook le pagine dellaBrontë Society e della Sezione Italianacosì da essere sempre informati ed ag-giornati sulle novità che fortunatamenteci sono continuamente. Vi ringrazio an-cora per la vostra attenzione e vi augurouna bellissima serata.

BARBARA BUTTIGLIONETorrione Angioino di Bitonto ove il 13 maggio si è tenuto l'evento'.

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88 giugno 2017ASCEA

Ci sono ricordi che pur non affollando lamente e tormentarla, affiorano e rivivonoinconsapevolmente nelle occasioni piùimpreviste. Fanno parte di quel bagaglioche è diventato la sostanza della nostraeducazione. Ci hanno formato e infor-mato su che cosa è la vita, la nostracome quella degli altri. Arrivano senza ri-chiami, magari con un gesto involonta-rio, una parola sussurrata, o solo unatteggiamento.

È capitato ieri pomeriggio. Stavo se-duto sul terrazzo a crogiolarmi a un soleche non splendeva da qualche tempo.Pensieri incolori andavano con una leg-gerissima brezza e il gatto di mia moglie,Pallina, che poi è un maschio, saliva escendeva dall’albero di prugna posto nelgiardino di Ettore, il cane lupo grande,grosso e fesso dei vicini che vengonosolo d’estate.

Il nostro cane che osservava il sali-scendi non diede segno di niente mascodinzolò quando mi vide. Jean è uncane serio, abbaia soltanto agli estraneie se una persona la vede per la se-conda volta, non lo è più. Spesso dicoche le manca solo la parola tanto chequando scendo in giardino, mi si avvi-cina e si lascia carezzare. Poi si allon-tana e torna al suo posto ecco chequalcosa si apre nella mente. E’ un

giornodi aprile di tanti anni fa, quando avevoappena quindici, sedici anni.

L’aria era tiepida e il sole splendeva almassimo. E mi vidi camminare per unviottolo di campagna alla ricerca di unacasupola, “U Mazzeno ri zi Rosina”.Nella mia mano destra avevo unabusta, una delle prime di plastica, condentro un chilo di spaghetti, un chilo difarina, uno di zucchero, cioccolatinivarie, caramelle e un minuscolo pac-chetto di caffè. Era il regalo a Zi Rosinada parte dell’ECA comunale.

Nei giorni precedenti ne avevo portatitanti altri a Baronia, Casaline, Stampella,a Vreccia, Santa Maria. Li avevo lasciaticon gli auguri di buona Pasqua da partedell’Amministrazione comunale cheaveva scelto me per tale compito per-ché conoscevo le campagne e i suoiabitanti, ero il figlioccio del sindaco e miopadre uno dei due vigili urbani. Non ri-cordo se ricevetti un compenso e anchese non lo fui, sono felice lo stesso.

Mi avevano accolto nella loro casa of-frendomi uova, vino, patate, e qualchemamma volle fare il caffè e offrirmelo. Fuun ricevere continuo e nessuno mi la-sciò uscire dalla sua casa a mani vuote:qualcosa avevo portato e qualcosa do-vevo accettare. Una signora mi diede trepatate, mentre un’altra prima mi aveva

messo in tasca due uova e poi me litolse: “Sei un ragazzo e camminando lefarrai rompere”. Uscì da casa e tornò im-mediatamente con una mozzarella. Laavvolse nella mortella, poi in un foglio dicarta molto robusto e: “Questa, anchese cade, non si rompe”.

Zi Rosina era rimasta una delle ultimepersone che avrei dovuto visitare. Lasua casa, o meglio “U Mazzeno”, era dif-ficile raggiungerlo. Bisognava salire peril viottolo scavato nella pietra arenaria dapersone e animali per secoli fino a“Tempa delle Case”. Arrivati in cima, bi-sognava svoltare a destra e camminareper un sentiero che si stende da nord asud della collina e ne determina la partedestra e la sinistra. Di tanto in tanto, fragli arbusti di erica e mortella, s’intravedeil castello di Velia come la ciminiera diuna locomotiva che corre verso il mare.Percorso quasi un chilometro si arrivaad una doppia curva a gomito e all’uscitadalla seconda, un viottolo appena ac-cennato si diparte e scende. Intorno cisono alberi di frutta, e una macchia di gi-nestre, di solito dai fiori primitivi, na-sconde il tetto di Zi Rosina.

Quel giorno mi trovai davanti alla portachiusa. Ne approfittai per sedermi sulsedile di pietra e rinfrescarmi sotto il mi-nuscolo pergolato. Girai lo sguardo in-torno per scoprire dove fosse, ma nonvidi nessuna sagoma. Da lì a qualcheminuto un cagnolino, trafelato e con lalingua di fuori, venne a giocare fra i mieipiedi. Era tutto nero con qualche mac-chia minuscola di bianco sparsa senzaordine. Lo accarezzai, giocai con luicome con un vecchio amico ma unavoce tremolante interruppe il feeling.

“Non sa aprire ancora la porta di casa,devi aver pazienza …” Una donnetta ru-gosa mi si parò davanti. Era vestitacome la mia nonna: gonna lunga, bustocon le stecche d’osso, tovaglia in testa’grembiule nero e letteralmente scalza.

“Ti sei perso? … fra queste campa-gne …”. “Sono venuto per conto del-l’Amministrazione Comunale. Ho dadarvi questo – e mostrai la busta - con gliauguri di buona Pasqua”.

Zi Rosina aprì la porta del suo Maz-zeno, fece entrare il cane e richiuse. Nondisse una parola, né fece alcun cenno.

Da quel poco che avevo intravisto den-tro di quel locale, c’era un camino, unpagliericcio gonfio di pannocchie, qual-che oggetto appoggiato alle pareti, at-trezzi da lavoro e appesi al centro deltetto una catena di cipolle e agli. Le pa-reti erano bianche di calce come la pa-rete con la porta, che rimaseinesorabilmente chiusa.

Attesi qualche minuto, convinto cheZi Rosina avesse bisogno di rimaneresola per qualche istante, ma a distanzadi qualche minuto abbondante, la situa-zione non cambiò.

Bussai alla porta e attesi risposta. Si-lenzio. “Devo solo consegnarvi questabusta. Dentro ci sono spaghetti, della fa-rina, zucchero, cioccolatini, caramelle ecaffè”. La porta rimase chiusa e Zi Ro-sina non diede segno di vita. “Aprite. Mifate preoccupare”.

“Sto benissimo, ragazzo mio, ma tenne può ì”. Finalmente si sentì la voce.

“Aprite, prendete sta busta ed io mene vado subito”. La porta si aprì lenta-mente e la figura di Zi Rosina fu inon-data di luce. Aveva le mani piene dicipolle selvatiche. Me le mostrò e:

“Queste le ho cavate stamattina ed èil pranzo e la mia cena. Se vuoi lasciarela busta devi prenderle tutte. È l’unicacosa che posso offrirti. Non si prendemai niente se non si da qualcosa incambio”.

Gli occhi mi si riempirono di lacrime eil sole, il cagnolino nero con macchiebianche che mi giocava fra i piedi, la fi-gura di Zi Rosina che era diventata gi-gantesca, stavano per farmi svenire. Leimi prese per mano e mi fece sederesulla pietra sotto il pergolato. La brezzae un sorso d’acqua dalla “Mummula riSessa” mi rimisero in sesto. Con due fo-glie di fico intrecciate, Zi Rosina fece unasorta di sacchetto e vi ripose le cipolleselvatiche. Con un rametto lo chiuse eme lo stese. Io allungai la busta con unamano e con l’altra presi il suo sacchetto.Sapevo che era il pranzo e la cena malei, volendo, con due spaghetti e un po-modoro avrebbe festeggiato la Pasqua.

16.02.2015

Quattro cipolle selvatiche di Florigi Raimondo

... e per finire... e per finire

O c i u c c i o p ò c a g n àO c i u c c i o p ò c a g n à

p u r e s t a l l ap u r e s t a l l a

m a n ’ a d d i v e n t a m a im a n ’ a d d i v e n t a m a i

c a v a l l ’ e c o r s ac a v a l l ’ e c o r s a

Sussurri, pensieri e veleniLa rubrica di Angelina

Angelina Silvestre tramite il giornale pro-pone di aprire una finestra per colloqui conchiunque. Lo scopo è quello di stabilire uncontatto diretto lettori-giornale.

Mister X 1) Che cosa fare per sedurre un uomo o unadonna e legarli a se? 2) Qual è il segreto di far durare a lungo una re-lazione?Essere divertenti, leggeri, imprevedibili. Mai diretutto di se subito ma, lasciare che sia lui o lei chelo scopra man mano. Essere sempre seducenti, laseduzione è un gioco che fa impazzire sia lui chelei. Curare la persona, stuzzicare con gli sguardi econ paroline maliziose. Non essere pesanti, ap-

piccicosi, gelosi quanto basta. Ascoltare quando si vuole sfogare. E poi ogni rapporto va rav-vivato se no è noia! Tenere viva la passione, i brividi della trasgressione l’adrenalina a mille.L’essere anche un po’ misteriosi e riservati attira l’attenzione. Ma soprattutto il segreto stanel capire e farsi capire, meno critiche e più complimenti e poi la noia e l’abitudine fanno mo-rire l’amore. Sta a te non farlo morire. Tieni sempre viva la passione...come? Dai libero sfogoalla tua fantasia.... Mister X due domande un unica risposta. L’una è legata all’altra.

3) Ma siamo veramente liberi nella società contemporanea o è illusione?Non è la società che condiziona la nostra libertà, ma siamo prigionieri di noi stessi per i troppicondizionamenti, pregiudizi, dipendenze. Noi dipendiamo da altri sin dalla nascita, da chi cinutre, ci fa crescere, ci educa e chi ci impone anche delle scelte. Froid sostiene che il com-portamento umano è determinato da influenze all’interno o all’esterno della persona. Lescelte, gli errori e tutto quanto succede fa parte di un processo di evoluzione della coscienzache osserva, si evolve si trasforma e determina i cambiamenti che si manifestano con sen-sazioni, pensieri , azioni ed emozioni. Ogni persona è libera di scegliere da se solo se la suavolontà delibera e determina liberamente ogni scelta nella sua vita.

Angelina Silvestre