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I fiumi E uno dei testi più importanti e riusciti dell'Allegria e dell'intera opera ungarettiana; una specie di autopresentazione (o addirittura autobiografia) in versi. ll poeta, in un momento di riposo dalla guerra, ha fatto il bagno nel fiume lsonzo, che scorre lungo il fronte orientale. A sera rlpensa a quell'esperienza (cfr. prima.strofa), e si rende conto che l'acqua dell'lsonzo ha rievocato e come riepilogato in se stessa quella di altri tre fiumi - Serchio, Nilo, Senna- rappresentativi di altri momenti della vita del poeta (cfr. ultima strofa). All'interno di questa cornice si inserisce la rievocazione del bagno nell'lsonzo (dalla seconda alla penultima strofa), che a poco a poco suscita I 'evocazione *metaforica degli altri fiumi ricordati (a partire dalv.42). L'immersione nell'acqua del fiume comporta due conseguenze: una regressiva e una purificatrice. La purificazione permette al poeta di sentirsi in armonia con l'universo, di percepire la propria esistenza (e il proprio stesso corpo) come una parte del tutto, alla stregua di un «sasso» (v. 15). La regressione permette invece di recuperare anche la dimensione temporale, cioè il proprio passato individuale, facendone quasi un attributo del presente: anche la storia della propria vita diventa per il poeta recuperabile come ricchezza presente, in nome della generale condizione di «armonia".

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I fiumi

E uno dei testi più importanti e riusciti dell'Allegria e dell'interaopera ungarettiana; una specie di autopresentazione (oaddirittura autobiografia) in versi.ll poeta, in un momento di riposo dalla guerra, ha fatto il bagno nel fiume lsonzo, che scorre lungo il

fronte orientale. A sera rlpensa a quell'esperienza (cfr. prima.strofa), e si rende conto che l'acquadell'lsonzo ha rievocato e come riepilogato in se stessa quella di altri tre fiumi - Serchio, Nilo, Senna-rappresentativi di altri momenti della vita del poeta (cfr. ultima strofa). All'interno di questa cornice siinserisce la rievocazione del bagno nell'lsonzo (dalla seconda alla penultima strofa), che a poco a pocosuscita I 'evocazione *metaforica degli altri fiumi ricordati (a partire dalv.42).L'immersione nell'acqua del fiume comporta due conseguenze: una regressiva e una purificatrice. Lapurificazione permette al poeta di sentirsi in armonia con l'universo, di percepire la propria esistenza (e il

proprio stesso corpo) come una parte del tutto, alla stregua di un «sasso» (v. 15). La regressionepermette invece di recuperare anche la dimensione temporale, cioè il proprio passato individuale,facendone quasi un attributo del presente: anche la storia della propria vita diventa per il poetarecuperabile come ricchezza presente, in nome della generale condizione di «armonia".

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La struttura e !a metrica La poesia si compone disessantanove versi strutturati In quindici strofe di varialunghezza (da due a otto versi). Le due strofe più lunghesono la prima e l'ultima (otto e sette versi rispettiva-mente): il che pare assegnare loro una funzione specialeall'interno della complessa struttura del componimento,sottolineando il loro carattere di "cornice,,, owero dicontenitore generale. D'altra pafie, mentre la prima eI'ultima strofa si riferiscono a un momento notturno (cfr.i w 7-8 e 66), le strofe dalla seconda alla quattordice-sima narrano di una esperienza mattutina (cfr. l,attaccodella seconda: «Stamani..."). La prima e l,ultima strofaparlano dunque al presente di un momento notturno nelquale il soggetto ripensa a un fatto accaduto la mattina,e narrato nelle strofe dalla seconda alla quattordicesima.I versi spaziano dal bisillabo (v. 37) all'endecasillabo (cfr.v. 1). A misure imparisillabe (itrisillabicome iw.4 e 6, i

quinari come i w. '12 e 14, i settenari come il v. 11, i no-venari come il v. 9) si alternano versi parisillabi (senaricome i w. 7 e 10, ottonari come il v. 5, sdrucciolo). L,al-ternanza di parisillabi e imparisillabi ostacola ogni facilecantabilità e costringe a una lettura che conferisca aogni verso e a ogni parola il massimo di rilevanza espres-siva e di importanza semantica. ln questa direzione vaanche la coincidenza, caratteristica della maggiore poe-sia ungarettiana, di verso e vocabolo (cfr. i w 20,26,31, 35, 37, 41, ecc.).

Le scelte stilistiche e Ia forza della presenza Lasottolineatura della concret ezza delle situazioni rappre-sentate e della presenza puntuale del soggetto è unadelle caratteristiche dello stile ungarettiano nell' Al leg ria.ln questo testo tale sottolineatura si affida innanzituttoalla insistenza del pronome *deittico "questo',. Esso ri-

torna ben nove volte (w. 1 ,2,22, 45, 4Z ,52,52, 61 , 63),rafforzato fls «qui» (v. 28) e da "quelle,/"quel" (vv. 36 e58). Un allro mezzo attraverso il quale l,esperienza s'im-pone nella sua immedialezza, quasi raggiungendo Ia"presa diretta" della cronaca, è il passaggio dìi tempipassati della rievocazione (passato prossimo e imper-fetto: w. 9,12, 14,16, 18, 2j,25,29) at presente (w27, 33,38, 39, 45, 47, 52, 51,61). tn questo modo, fral'altro, si introduce l'idea, centrale nel testo, della rever-sibilità tra presente e passato e tra luoghi fislcamentediversi e lontani; cioè s'introduce il tema simbolisticodellecorrespondances. La presenza, infine, del soggettoè garantita dal suo denunciarsi in ognuna Oette quinOicistrofe per mezzo di aggettivi o di pronomi personali.

La narrazione di una esperienza Come già è sug-gerito dalla struttura, la poesia ricostruisce una espe-rienza che per il soggetto ha rappresentato un impor-tante momento di autocoscienza, e una importantepossibilità esistenziale di capire se stesso. Tale espe-rienza è costituita da un bagno nel fiume Isonzo, duranteuna pausa dei combattimenti. L'immersione nell,acquaha favorito la rinascita di immagini legate alle fasi pre-cedenti della vita del poeta, dandogli per un attimo l,il-lusione di poter recuperare quelle fasi lontane e diversedella propria vita, unificandole ora in un'unica identità.La poesia racconta di questo momento magico, e rac-conta della impossibilità di prolungare tale momentouna volta finita I'esperienza che lo ha originato: già lasera seguente, guardando il cielo, il poeta sente nuova_mente lo smarrimento inesorabile del proprio passato,volgendosi verso di esso con "nostalgia» (v. 63), guar-dando al futuro con ansia e trepidazione, e sentendo ilmistero incomprensibile della propria vita.

La natura e il soggetto: le correspondances sim-bolistiche La natura è introdotta in questo testo comeil riferimento privilegiato di una ricerca di identità e di si-gnificato da parte del soggetto, secondo i modi dellatradizione simbolistica. L'inconciliabilità o la difficoltà direlazione inaugurata da Leopardi con il Canfo notturnoe ripresa nel Novecento dagli espressionisti e poi, origi-nalmente, da Montale, è qui contraddetta: raccolto nellacalma di un paesaggio serale, il poeta s,interroga sulsenso della propria esistenza, riuscendo a trovare, senon una risposta esplicita, senz'altro una via di accessoal significato di essa e al reperimento della propria iden-tità. La natura, innanzitutto, è antropomorfizzata, cometestimonia per esempio l'impiego dell'aggettivo "muti-lato" (v. 1) a proposito di un albero. E all'antropomorfiz-zazione della natura corrisponde, come già in d,Annun-zio, Ia naturalizzazione dell'uomo (il poeta è "come un[...] sasso" del fiume: v. 15). lnoltre la natura è il teatrodi un principio centrale nella *poetica del Simbolismo: ilparticolare contiene in sé Ia via d'accesso all'universale.lnfatti a partire dal contatto con l'acqua dell'lsonzo ilpoeta ha raggiunto tutti gli altri fiumi legati alla propriaesistenza. Nel luogo puntuale dell'esperienza si è con-

centrato tutto lo spazio circostante e nel momento pun_tuale di essa si è concentrato tutto il tempo. ll particolarepresente diviene per via analogica ogni altro par-ticolare,anche lontano e diverso, grazie allo scorrere del sogEettolungo somiglianze anche minime. È introdotto cosià,at-tra parte, un altro aspetto centrale del Simbolismo, la fi-ducia nelle correspondances: ogni cosa rimanda a un,al-lra, e, anzi, ogni cosa è (o può essere, per l,esperienzaprivilegiata del poeta) un'altra: l,lsonzo è il Serchio, è ilNilo, è la Senna. Cioè: questa cosa è un,altra cosa. Vigein questo modo un principio di logica simmetrica cÀesmentisce i princìpi della logica aristotelica. Lo slitta_mento dal fiume singolo e specifico alla categoria uni-versale di fiume è introdotto per mezo dell,ampliamento,sempre per via analogica, dell'identità stessa del poeta,assimilato a una «reliquia», a un «sasso», 2 s1.1 «gq16[glg»e a un «beduino» (w. 11, 15, 19,24).

La logica simmetrica Come si è accennato al puntoprecedente, sembra valere in questo componimento ilprincipio della "logica simmetrica", quella che caratleriz-zerebbe il funzionamento dell'inconscio secondo il pen-siero del grande psicoanalista cileno lgnacio Matte

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L'allegria di Ungaretti capitolo lV12 tfiumi

Blanco: mentre la logica razionale e cosciente funzionasecondo i princìpi aristotelici (identità, non contraddizioneeterzo escluso), e cerca peftanto la specificità dei diversifenomeni e insiste dunque sulle differenze anche minimetra un dato e l'altro dell,esperienza, al contrario la logicasimmetrica dell' inconscio sarebbe piuttosto attratta dalleanalogie, e tenderebbe a formare classi, o inslemi, fondatlsulla identità anche di un solo carattere (è per questoche due persone o due fatti diversi possono iondersi, inun sogno, profittando del fatto di avere, per l,inconsclo,qualcosa in comune). Dietro l,affermazione ungarettiana"qyesto fiume, I'lsonzo, è un altro fiume, e cioé O il Ser_chio., il Nilo, Ia Senna,, (non assomiglia a un altro fiume,ma è un altro fiume) si vede proprio il funzionamento dellalogica simmetrica, per la quaie (e per I'inconscio) duefiumi possono essere la stessa cosa (di qui la simmetria)anche se sono, per la razionalità, diversi e lontani. Comespesso awiene nella poesia, la razionalità e l,inconscioqui non si escludono ma collaborano nella definizione diuna esperienza profonda e coinvolgente dell,io.

L'attualizzazione e la valorizzazione L,attua lizzabi_lità di questo testo deriva dal fatto che esso

"iààn""ntrusul.significato dell,esperienza per il soggetto e sulla pos_sibilità di rielaborarla utilmente. ln palrtìcolare, decisivo: ulgl" per noi, e soprattutto nella prima giovinezza, itte_ntativo di opporsi al sentimento di distruzi"one e di inu_tilità che nasce al cospetto della dispersion" t"mporat",tutto finisce, si annulla, viene dimenticato, e l,identitàdel soggetto sembra in pericolo a causa di'queste per_dite irreparabili. Come l,esperienza Oet Oagnonàl,lsonzodiviene per Ungaretti il momento Oi un pos"sibile recuperodel proprio passato e del suo significato per lui, cosìper ognuno di nol giungono momenti simili, nei quali siha per un attimo l,impressione che anche cÉ cne cisembra dimenticato e perduto stia in verità dentro dinor, magari profondamente sedimentato e rimosso. Laforma poetica è un modo, in questo

"u"o, p"i tentare

un recupero del passato, una ridefinizione della propriaidentltà e un raf,fozamento dell,io; anche sà siìratta oioperazioni tutt'altro che facili.

@ Elenca i fiumi dellavita di Ungaretti, precisando dovesi trovino e a cosa rimandino nella sua biografia.

Un paesaggio simbolico

@ Che relazione sussiste fra il paesaggio in cui il poetasi trova e un circo?

@ Perché Ungaretti afferma di essersi *disteso / inun'urna d'acqua"?

La precarietà dell,io

@ ll.poetasi paragonaaun *acrobata, (v. 19), poi a unubeduino" (v. 24): per quale ragione?ll ritrovamento di sé

@ Quale funzione riveste l,lsonzo per Ungaretti?

Che valori sono attribuiti al Serchio e al Nilo?

Cosa è rimasto dell'esperienza parigina nel poeta?

Una logica razionale?

lO Quale logica governaatuo parere il testoungarettiano? puoi trovarne esempi in altri testi a tenoti?

Ungaretti e d,Annunzio

@ Poni a confronto la metrica e la sintassi del testo conquella. della Pro ggia nel pinelo dannunziana (cfn vol 5,Parte Undicesima, cap. XIl, T2); sottotinea à motivaanalogie e differenze.

Ungaretti e Moammed

@ Prova a immaginare e descrivere la parigi di MoammedSceab (cfr. Tl , p. I 31) e quella del giov;À Ungareti.

@

o

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La ricerca di un«paése innocente,,:la dimensionedell'assoluto nellapoesia di Ungaretti

f I paesaggio dell'Allegria è animato

I OaA dialettica spaziale tra unaI natura sconvolta dalla violenzadella guerra (.,maCerie", «fango») euna natura posta invece sotto il se-gno dellavitalità (luce, cielo, acque).Domina tuttavia in Ungaretti una de-cisa tendenza alla interiorizzazionedella realtà esterna: la compenetra-zione tra io e natura si manifestanell'uso privilegiato di *analogie e*sinestesie umanizzanti che dannorilievo simbolico o espressionistico ai

sobri riferimenti oggettivi al paesaggio

t,brandello di muro,, uMa le mie uda/ feriscono / come fulmini / la cam-pana fioca / del cielo,); cfr. T3, SanMartino del Carso e Solitudine, quinon riportata.ll poeta si riconosce nelle cose conun sentimento *panico di parteci-pazione altutto (.M'illumino / d'im-menso», .Mi trasmuto / in volo di nu-bi,,), che è tuttavia diverso dal vitalismoestetizzante di d'Annunzio . I fiumi (T2)

mostrano in modo esemplare questaaspirazione ungarettiana a ricercarela proprra identità nella felicità naturale.

L'immersione nelfiume è infattiun ritodi purificazione dalle scorie della storia

l"panni / sudicì di guerra,') e di ridu-zione all'essenzialità del puro ritmoesistenziale: in cio il panismo di Un-garetti rivela una profonda tenden-zaalla regressione e alla confusio-ne nella vita cosmica (le acque sonoUn'"Urna,, Una CUlla).

Perciò anche iltempo siferma e Ia ri-capitolazione della vita passata si con-centra nel "qui e ora" dell'lsonzo, cheriassume le aspirazioni di tutte le altreepoche della vita. La sensazione diarmonia con l'assoluto come indistin-to, che per un attimo il poeta attinge,si rivela nella metafora finale in cui lavita del poeta, ncorolla / di tenebre",si confonde nella vastità della naturanotturna.La natura è infatti percepita da Un-garetti positivamente, come unicorifugio contro l'angoscia e la pre-carietà della storia.La tensione verso la quiete e l'as-soluto si inscrive, coerentemente,in un clima senza durata, che spiegala brevità deitesti. Anche nella poesiapiù lunga e articolata, I fiumi (T2), il

recupero della dimensione temporaleawiene attraverso la ricerca, nell'in-Ianziae nella gìovinezza, degli attributidella maturità, instaurando una so-stanziale reversibilrtà tra passato e fu-turo.Nella poesia /n memoria (Tl) il tempoe senza sviluppo, si ingorga, va versola disintegrazione. Il tempo ristagnanella "quiete" e nell'immobilità (cfr. an-che Natale, T4), nella pietrificazione

tragica (cfr. San Martino del Carso,T3) o si impenna in un improwisoslancio vitale (Veglia, T5), Da qui laprevalenza del presente, l'uso di *deit-

tici, l'estrema concentrazione del ver-

so che annienta ogni sviluppo logi-co-temporale, Ie .metafore fulmineein cui analogie e sinestesie esaltanola simultaneità delle percezioni.

La temporalità dell' Alleg ria, che pu-re emerge da un contesto di bru-ciante storicità, si pone decisamen-te al di là di ogni confronto con Iaragione e Ie ideologie e proietta laricerca del senso della vita nella ten-

sione verso un legame tra indi,'l-rrnre totalità umana e naturale.Sentimento del tempo, la rac::rtmsuccessiva all' All eg ri a, approfonc s:questa tendenza alla astoricità rite-Iando la coscienza di un profonndm

dissidio tra tempo terreno ed ete;.-nità. Al paesaggio realistic: :!espressionist tco dell' Al I eg ri a sube::aun paesaggio mitico, fuori del te-:r:e dello spazio o proiettato nell'a: aLa poesia La madre (cfr. cap. Ili. TSr

è indicativa della nuova dimens :,-ereligiosa (già presente negli ultimì::sndell'Allegria; cfr. T15 on line, :--ghiera) che assume la ricerca u.:=rettiana di assoluto: la vita terr':-e(,,muro d'ombra,,), vincoli umani e j-fettivi sono annientati e sublimati -e-l'eternìta. L'attenzione si conce^:=sempre di più sull"'Oltretempo-Caino (cfr. cap. lll, T6) l'aspirazic-eall'innocenza e alla purezza è c:--trapposta alla crudeltà delle puls:-rvitali e si configura esplicitamente :,:-me perdita dicoscienza disé, del p.:-prio "corpo" e della propria "ffien-to-c'nella congiunzione dell'"anima" c-'-l'assoluto della «primavera eterna,Dal panteismo naluralistico dell'A =gna si trapassa a un panteismo r: -gioso, ìn cui l'esistenza terrena rc,-ha più consistenza e valore. Di c-l'insistenza sul tema della morte, cl'+persiste nel Dolore, dove la «putazzE,

diventa la speranza di ricongiung -

mento con il figlio morio (cfr. "Fa dolc,:e forse qui vicino passi,,). Anche u-testo direttamente ispirato alla tragec,adella seconda guerra mondiale, con eNon gridate piu (cfr. cap. lll, T7), ca-povolge il rapporto tra i vivi e i morl;la storia e ridotta a grida, a rissa; soi:dai morti viene un messaggio di pace

e una paradossale riaffermazione devalore della vita. I

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.,t-::':?^":rg - ::l7'ffi^:::j:r':':^:yr?:::" A dirrerenza de,,,esaitazionu ",.o,"u

l.(presa di coscienza ;;:J1["Jfr::y;:H;,,H.,,:[f, ,:;r1f,:.,i[L1l#,T]::"^,"X.ffidglla condizione u "on

t" stesso attingù ,À;*."n- do si carica di una soggettività osses-y.T3.L?.:i :5[1jJg1iff; )::.ÌXT" et* ;ì;., #il,#,".p",,"n.a anonimaesti stesso - t,idea di uccidere o di es_ ;;,##;;"":"i:[Tffiffi:,fl::::",:::: ii**:::t3,11ra ri ,o

" iiÀi.t.,o prorondo del,esistenza

tf,ffi,Éei'$",':,tÉft: *+ut*#tlu:,ru ff**ttiflfiffi:lò aiutarci a capire Ie ragioni pro- iu-'o ou quetta trageàà "r,l

pouuua trasto, un moto di reazione istintiva e':nde per cui Ungaretti' anarchico, i;;;, a incontrarli

"on ir *..u"ro, di viscerare attaccamento ara vita. E

: trovò nel t 9t 4 a sostenere violen_ f"fi ,rarr, tt naufragb e i,as,sduto) f

,u.rft*à_o"1,attimo, "l,esaltazione

:emente la causa dell'intervento in ;, oul it duprice régistro lerrz//e- qr""ì ""1;àggia

dero srancio vita_guerra de''rtaria. Non sitratta soro di ,r,r,"^1"^::f1r"., o1 ,*|arte, ra te, cnescaìurisce _ osserya ir poeta.,ln'adesione ideologica al nazionali_ Éoiring"nr" scottante delie occa_ _ dal continuo rischio della morte dasmo populista diffuso tra molti intel- sioni qrotioiro", oriililià,,,, ,"n- .;il;;. Aregria di naufragi,,ti_ettuali, ma detta ricerca, da parte der ;";=";;;,,;liJ"oon1lì'[r"r"n.u

toro originario de*opera, sottorineai-T,9;l"Yi,i,i?7iiijX3i"[fl, 3Si- ;i;;*t" e ara causari-tioàra

"to- questa-dupiice tensione: ra vita arno un poeta / un srido unanime' (crr' I o,.,.u e ra viorenza de,a suerra, an- I:,T:J["J,il::i#j#,i"ilr",.""",';lL1' unanimr'smo) Essere soldato cnl quanoo non .i a""uÀÈano r, pri- di fericità

" oi ,r"roramento nera

significa per l'emigra-to perenne- ilJiuno, .ono *à pr".J# oin ., natura (cfr. tnumi,T2) o ,impurso aramente sradicato, trovare una pa_ nei iesti deil,Altegria.L, Lno-r"nofo spinta vitale (cfr. Vegfia, T5). ln Fratetti,tria' ricongiunnutt'u":,?]-ol,e origini gà o""tt,"u o ,up-pr".àntàta-nerre oi- qui non an1àtogizzata, ra soridarietàataviche: *ln questa uniforme / di tuo .trroni materiali (,aria crivJhta,, "al_ umana, che scatta in un incontro not-soldato / mi riposo / cgme fosse Ia Oeio mutitato,, ubrandello-oirrro,, turno disoldati, non ha tanto un ca_culla di mio padre' (cfr' /laira) Non lAuietta oi macerià,,,-,."o]rorsno rattere morare o patriottico, ma è unac'è' tuttavia' in Ungaretti' esaltazione ni'.:à"r,o», *u un"oru pij'spesso rivorta spontanea, un,istintiva riaffer-

i:::iff"i,H}.":,i#,[#H- ;il]Til s3::#ii,i,! 1,,* , ,, mazione oài àmprice e nudo esistereme desiderio di quiete e di resres- ir rjà a rronte sisposria dera sua ,"J?ffiJ%"n:;[;:ffi;.::ffi#:a;5ff;ìli?i:tarita

desriartriuoÀinie *'iàì,a e oiventa ra;il;;'u"".- e irmoto diresistenza, che riarrerma_coerenterrente, Unsare*iparrecipo lr,':;[,i!ffi:""x;:Tt?i;:: ,::J[i*:,.fm.,T,Iffi,f,,:alla guerra come semplice fante, con- òi,J"irr*r," ,N;il;;;oJ.,u non ,nu ,i.Éo.tà

"àntinua e insopprimibire

dividendo l'esperienza anonima e il J;Jt*""i, d'odio pe, ir-n!il'ico, no aila distruzione. Netta è ra differenzafango delle trincee. La realtà della ò"l, ÀÀ.rno, c,è la presa Oi coscien- rispetto a ReOora che, in Voce di ve_

ftr1ir1ffift:,.:;iflÌ:il Alg{Ul;;; Hffi;:5,, o",,i,ài,ipr,. pu,tu Dodicesima,potere micidiale derle nuove.tecnolo- oer|estrema precarietà oerra rorffi !lx;Jb,]"ìi,5)J;l,u*n,lu;*!gie di uccisione di massa' fece ben #Jl" (cfr. MDl) n éoiauli'irrl t^ ,u,

"À"-Àà uiiientato fedi e varori,

presto cadere ogni ideologia celebra- ;;.;;in, oetta vitain f **ài utu.,rì- senza possibitità arcuna di risarcimen_tiva' La guerra' denudala oi og;i ;; ,, àr]" naturare É"rr"ìòÈ

" ,i to, se non nera residua, spasmodica

mito e fede, è rappresentata nJta "ÀàÀuìnu "ondizione

pur"ni" oi in_ tensione aila vàna ricerca di un sensosua insensata tragicità come pura stabirità e di distacco. dera vita. r

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ismo

Prende il nome di Unanimismo una dottrina filosofico-letteraria fondata nei primi anni del Novecento dalloscrittore francese Jules Romains. Prendendo atto delletrasformazioni sociali legate alla nascita delle masse eall' urbanizzazione, I' Unanimismo considera superata laconcezione tradizionale dell'individuo quale entità se-parata e autonoma di sensibilità e di riflessione. AI postodella soggettività individuale si sono affermate forme disoggettività collettiva, cui lo scrittore di oggi deve esse-

re in grado di dare voce. lnfatti le possibilità di realizza-zione per l'individuo passano ormai necessariamen'teattraverso l'identificazione in un'anirna collettiva, in unpunto di vista "unanims" (di qui il nome della dottrina).Tale punto di vista collettivo varia a seconda delle situa-zioni che lo ingenerano. Nel caso per esempio di Unga-retti, che nelle poesie di guerra si riferì all'Unanimismo,la condizione collettiva da esprimere è quella dei soldatiin trincea.

nome di Unanimismo una dottrina filosofico-