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INDICE

1 RIFERIMENTI NORMATIVI

2 GENERALITA’ SULL’IMPIANTO

2.1 Componenti dell’impianto

2.2 Tubazioni antincendio

2.3 Attacchi per mandata per motopompa

2.4 Custodia delle bocche di incendio

2.5 Estintori

2.6 Segnaletica di sicurezza

3 PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO

3.1 Ubicazione

3.2 Strutture e materiali

3.3 Superfici e destinazione dei locali

4 AREE A RISCHIO SPECIFICO

5 AFFOLLAMENTO E VIE D’USCITA

6 SCHEDE CARICO INCENDIO

7 DIMENSIONAMENTO IMPIANTO

7.1 Perdite di carico distribuite

7.2 Perdite di carico localizzate

8 CALCOLO DELLA RETE

9 IMPIANTI NELL’EDIFICIO

10 SCHEMA RILEVATORI INCENDIO

11 INSTALLAZIONE GRUPPO DI POMPAGGIO

11.1 Alimentazioni

11.2 Caratteristiche gruppo pompe

11.3 Requisiti funzionali di prestazioni

11.4 Posizionamento delle pompe

12 INSTALLAZIONI VARIE

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12.1 Ancoraggio

12.2 Drenaggi

12.3 Alloggiamento delle tubazioni fuori terra

12.4 Attraversamento di strutture verticali e orizzontali

12.5 Sostegni

12.6 Valvole di intercettazione

12.7 UNI 45

12.8 Segnalazione

12.9 Misuratori di pressione

12.10 Misuratori di portata delle alimentazioni

12.11 Indicatori di livello

13 COLLAUDI E VERIFICHE PERIODICHE

13.1 Collaudi degli impianti

13.2 Operazioni preliminari

13.3 Esecuzione del collaudo

13.4 Prova delle alimentazioni

13.5 Esercizio e verifica dell’impianto

14 CONCLUSIONI

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1 - RIFERIMENTI NORMATIVI

Agli impianti idrici antincendio si applicano le seguenti norme tecniche:

- Norma UNI 10779 "Impianti di estinzione incendi: reti di idranti"

- Norma UNI 9490 "Apparecchiature per estinzione incendi. Alimentazioni idriche

per impianti automatici antincendio"

- Circolare del Ministero dell'Interno n° 24 MI.SA. del 26/1/1993. Impianti di

protezione attiva antincendio.

- D.M. 30/11/1983 Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione

incendi.

- Legge n. 46 del 5/3/1990 norme per la sicurezza degli impianti

- D.P.R. n. 447 - Regolamento di attuazione della Legge n° 46 del 5/3/1990 in

materia di sicurezza degli impianti.

Sono state considerate inoltre le seguenti norme tecniche emanate dall’UNI

- UNI 802 : Apparecchiature per estinzione incendi - Prospetto di tipi unificati

- UNI 804 : Apparecchiature per estinzione incendi - Raccordi per tubazioni

flessibili

- UNI 805 : Apparecchiature per estinzione incendi - Cannotti filettati per raccordi

per tubazioni flessibili

- UNI 807 : Apparecchiature per estinzione incendi - Cannotti non filettati per

raccordi per tubazioni flessibili

- UNI 808 : Apparecchiature per estinzione incendi - Girelli per raccordi per

tubazioni flessibili

- UNI 810 : Apparecchiature per estinzione incendi - Attacchi a vite

- UNI 811 : Apparecchiature per estinzione incendi - Attacchi a madrevite

- UNI 813 : Apparecchiature per estinzione incendi - Guarnizioni per raccordi e

attacchi per tubazioni flessibili

- UNI 814 : Apparecchiature per estinzione incendi - Chiavi per la manovra dei

raccordi, attacchi e tappi per tubazioni flessibili

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- UNI 6363 : Tubi di acciaio, senza saldatura e saldati, per condotti di acqua

- UNI 7125 : Saracinesche flangiate per condotti di acqua. Condizioni tecniche di

fornitura

- UNI 7145 : Gaffe per tubazioni a bordo di navi - Prospetto dei tipi unificati

- UNI 7421 : Apparecchiature per estinzione incendi - Tappi per valvole e raccordi

per tubazioni flessibili

- UNI 7422 : Apparecchiature per estinzione incendi - Requisiti delle legature per

tubazioni flessibili

- UNI 8478 : Apparecchiature per estinzione incendi – Lance a getto pieno –

dimensioni requisiti e prove

- UNI 8863 : Tubi senza saldatura e saldati, di acciaio non legato filettabili secondo

UNI-ISO 7.1

- UNI 9485 : Apparecchiature per estinzione incendi – Idranti a colonna soprasuolo

di ghisa

- UNI 9486 : Apparecchiature per estinzione incendi – Idranti sottosuolo di ghisa

- UNI 9487 : Apparecchiature per estinzione incendi – Tubazioni flessibili

antincendio du DN 45 e 70 per pressioni di esercizio fino a 1.2 MPa

- UNI 9488 : Apparecchiature per estinzione incendi – Tubazioni semirigida di DN

20 e 25 per naspi antincendio

- UNI 9490 : Apparecchiature per estinzione incendi – Alimentazioni idriche per

impianti automatici antincendio

- UNI EN 671-1 : Sistemi fissi di estinzione incendi – Sistemi equipaggiati con

tubazioni – Naspi antincendio con tubazioni semirigide

- UNI EN 671-2 : Sistemi fissi di estinzione incendi – Sistemi equipaggiati con

tubazioni – Idranti a muro con tubazioni flessibili

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2 – GENERALITA’ DELL’IMPIANTO

La prevenzione incendi in questo complesso scolastico è individuata

dall’attività art. 85, scuole di ogni ordine e grado “TIPO 5” con oltre 1200 presenze,

riportata nel D.M. 16/02/1982.

La rete idrica antincendio sarà asservita ad un gruppo di pressurizzazione dal

quale si dipartirà una condotta in acciaio zincato del diametro nominale 100

La condotta prevederà un attacco per autopompa da mm 70 conforme UNI

esterno al volume protetto ed una rete costituita da un anello al piano terra e da tre

montanti del diametro nominale 80. Le derivazioni dal diametro nominale 40

collegheanno gli anelli agli idranti da 45 mm conformi a UNI.

Saranno previste tre cassette portaidranti per piano, ubicate in prossimità

delle scale.

2.1 – COMPONENTI DELL’IMPIANTO

I componenti dell’impianto saranno costruiti, collaudati ed installati in

conformità alla specifica normativa vigente.

La pressione nominale dei componenti del sistema è superiore alla pressione

massima che il sistema può raggiungere in ogni circostanza e comunque non

minore a 1.2 MPa.

2.2 – TUBAZIONI ANTINCENDIO

Le tubazioni flessibili antincendio saranno conformi alla UNI 9487 e quelle

semirigide alla UNI 9488 ed avranno una lunghezza non inferiore a 30 metri, ed il

complesso lancia - tubazione flessibile stesso sarà tale da consentire di

raggiungere con il getto ogni punto dell'area protetta dall'idrante.

2.3 – ATTACCHI PER MANDATA PER AUTOPOMPA

L’attacco per autopompa comprenderà i seguenti elementi:

Bocchetta di immissione conforme alla specifica normativa di riferimento,

con diametro non inferiore a DN 70, dotati di attacchi a vite con girello (UNI

8808-75) protetti contro l’ingresso di corpi estranei nel sistema;

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Valvola di intercettazione che consenta l’intervento sui componenti senza

vuotare l’impianto;

Valvola di non ritorrno o altro dispositivo atto ad evitare fuoriuscita d’acqua

dall’impianto in pressione;

Valvola di sicurezza tarata a 12 bar, per sfogare l’eventuale

sovrapressione dell’autopompa.

L’impianto sarà dotato di attacchi per autopompe con le seguenti

caratteristiche:

Accessibili alle autopompe, in modo agevole e sicuro, in ogni tempo anche

durante l’incendio;

Adeguatamente protetti da urti, o altri danni meccanici e dal gelo;

Opportunamente ancorati al suolo o ai fabbricati;

Dotati di tappo di protezione a chiusura rapida con catenelle di ancoraggio.

Gli attacchi saranno contrassegnati in modo da permettere l’immediata

individuazione dell’impianto che alimentano e saranno segnalati mediante cartelli o

iscizioni riportanti la seguente targa

ATTACCO PER AUTOPOMPA VV.F

Pressione massima 12 bar

Impianto …………………………………………………………………….

2.4 – CUSTODIA DELLE BOCCHE DI INCENDIO

Le custodie delle Bocche da incendio, installate in punti ben visibili, saranno

munite di sportello in vetro trasparente facilmente frangibile e avranno dimensioni

tali da consentire di tenere a sportello chiuso tubazione flessibile e lancia

permanentemente collegate.

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2.5 – ESTINTORI

Come attrezzature mobili di estinzione saranno installati a parete, distribuiti

nei locali dell'edificio e nelle aree a rischio specifico, in prossimità degli accessi,

lungo i corridoi e nei disimpegni estintori portatili del tipo approvato dal Ministero

dell'Interno, disposti come nei disegni di progetto.

2.6 – SEGNALETICA DI SICUREZZA

Verranno installati, distribuiti nei locali dell'edificio e nelle aree a rischio

specifico, un congruo numero di cartelli segnaletici di sicurezza di cui al D.P.R.

8.6.1982 n° 524, indicanti la posizione degli estintori e degli idranti, le vie d'esodo,

di uscita e l'ubicazione degli interruttori generali dell'impianto elettrico.

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3 - PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO

3.1 - UBICAZIONE

Il Liceo Scientifico Statale “Archimede” di Acireale occupa i locali di un

immobile realizzato nel 1976 dall’Impresa Geom. Michele Scuto su progetto

dell’Ing. Agatino Musumeci ed è stato progettato esclusivamente per assolvere a

tale destinazione

Era costituito da tre corpi di fabbrica non collegati tra di loro dove trovavano

posto in uno le aule, i servizi e le aule speciali, in un altro le due palestre con i

servizi e gli spogliatoi e nell’ultimo l’alloggio del custode.

L’edificio che ospita le aule, ( Corpo A ), è costituito da tre livelli ed ha

l’ingresso principale al piano terra, anche se attualmente si utilizza anche l’uscita di

sicurezza posta al primo piano di fronte al cancello che consente l’accesso

all’intera struttura.

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Nell’ampio atrio d’ingresso sono ubicati l’ascensore e due scale che

consentono i collegamenti verticali.

L’edificio ( Corpo B ) ospita le due palestre, i servizi ed il locale caldaia che ha

un ingresso esterno. L’edificio è ad una sola elevazione .

Recentemente sono stati aggiunti altri due corpi fabbrica posizionati vicino alla

palestra ( Corpo D – E ) e sono in corso, anche, dei lavori di ristrutturazione per

convertire il locale alloggio custode ( Corpo C ) in locale aule. Questi tre corpi sono

ad una sola elevazione e non fanno parte di questo adeguamento.

Il complesso “Archimede” è servito da accessi pedonali e carrabili

direttamente dalla pubblica Via Ludovico Ariosto e Via Cecilia Deni. Questi accessi

immettono nell’ampio cortile adibito a parcheggio. Recentemente si è cercato di

regolamentare gli ingressi pedonali e veicolari. Infatti dalla Via Ludovico Ariosto

ora sono stati aperti tre ingressi pedonale e uno veicolare per i docenti, mentre da

Via Cecilia Deni è consentito l’ingresso ai soli motoveicoli degli alunni.

La rete viaria che circonda il complesso scolastico consente l'avvicinamento

dei mezzi di soccorso dei VV. F. in tutte le sue zone facilmente.

3.2 - STRUTTURE E MATERIALI

L'edificio presenta una struttura portante del tipo intelaiata in c.a., con solai

misti eseguiti in opera, coperture piane praticabili, tamponamenti esterni del tipo

prefabbricati in cemento vibrato e tramezzature interne con mattoni forati.

E’ costituito da un piano terra e due elevazioni. Per quanto riguarda i materiali

impiegati, in particolare negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale e nei

passaggi in genere non esistono arredi particolari, tendaggi o rifiniture con

materiali combustibili.

L'arredamento dei locali è limitato a quello tipico della destinazione scolastica

e degli uffici, con scrivanie, sedie, poltroncine, armadi metallici, classificatori ecc.

3.3 - SUPERFICI E DESTINAZIONE DEI LOCALI

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Alle misurazioni effettuate il “CORPO A” sviluppa:

un volume totale di circa mc. 18881.44

una superficie coperta di mq. 1979.85

una superficie complessiva di mq. 6049.23 dei quali:

Piano terra mq. 1979.85 x 3.13 = mc. 6196.93

Piano primo mq. 1979.85 x 3.13 = mc. 6196.93

Piano Secondo mq. 1979.85 x 3.13 = mc. 6196.93

Copertura mq. 109.68 x 2.65 = mc. 290.65

mq 19.36 x 2.65 = mc 51.30

Il “CORPO B” sviluppa:

un volume totale di circa mc. 6573.36

una superficie complessiva di mq. 1244.05 dei quali:

zona palestre mq. 1011.75 x 5.76 = mc.5827.68

zona servizi mq. 232.30 x 3.21 = mc.745.68

Il volume totale dei Corpi A e B è di mc. 25.506 per una superficie

complessiva di mq. 7310.

Le destinazioni di ciascun ambiente sono riportate nei disegni allegati.

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4 - AREE A RISCHIO SPECIFICO

All’interno del complesso adibito a scuola si individua un’area a rischio

specifico, l’aula magna, dotata di posti fissi ma ha una capienza certamente

superiore a 100 posti ed è servita attualmente da una sola via di fuga.

Trattasi di una sala di mq 377.00 lordi che occupa l'ala Sud al secondo piano

del “CORPO A” e viene destinata alle riunioni assembleari o rappresentazioni

teatrali. Si prevede di renderla agibile per un numero massimo di 250 posti.

Il locale è con pavimento piano e verrà dotato di un sistema indipendente di

vie d’esodo con la realizzazione di una scala d’emergenza posizionata nelle

vicinanze della zona palco.

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5 - AFFOLLAMENTO E VIE D'USCITA

Attualmente l’edificio ospita 49 aule con una presenza di 1274 alunni e si è

rilevata inoltre la presenza di 40 persone per i servizi d’ufficio e 80 professori per

un totale di 1394 persone.

Nel caso di utilizzo dell’aula magna si ipotizza un affollamento di 250 persone

e l’utilizzo in ore serali o distinte dall’attività didattica.

La distinta dell’affollamento per piano è così ipotizzata:

Piano terra 19 aule x 26 = 494

Docenti e non = 40

Totale = 534

Piano primo 18 aule x 26 = 468

Docenti e non = 60

Totale = 528

Piano Secondo 12 aule x 26 = 312

Docenti e non = 30

Aule Magna = 250

Totale = 592

Per quanto riguarda i percorsi d'uscita la distribuzione degli ambienti lungo

due corridoi con al centro il vano scala consente che essi non siano superiori a

circa 40 metri e facilmente individuabili.

La scale interne sono una del tipo "a giorno" ed una del tipo “protetta”

costituite da rampe rettilinee con gradini a pianta rettangolare, aventi alzata di 17

cm e pedata di 30 cm mentre i corridoi sono larghi circa 3.60 metri.

Le uscite di sicurezza ed i relativi moduli sono così distinti per ogni piano:

Piano terra (5x 2) = 10 moduli e si ha quindi 534/10

= 53,40 < 60

Piano primo (3 x 2) + (1 x 3) = 9 moduli e si ha quindi 528/9 =

58,66 < 60

Piano Secondo (4 x 2) + (1 x 3) = 11 moduli e si ha quindi 592/11

= 53,82 < 60

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A vantaggio di sicurezza non sono state considerate vie d’esodo una scala

interna perché non a prova di fumo.

Le porte delle uscite d’emergenza sono quindi sufficienti per modulo e numero

alle esigenze dell'affollamento ipotizzabile. I percorsi e le vie d'uscita sono

segnalati e dotati di punti luce d'emergenza che li rendono facilmente individuabili.

Le vie d’esodo sono state dimensionate per due situazioni diverse che sono

quelle relative al normale affollamento della scuola e quella relativa all’esercizio

dell’Aula Magna. Si avranno pertanto due sistemi di vie d’esodo.

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6 - SCHEDE CARICO INCENDIO

Aula Tipo da mq 25,00

N° Materiali di arredo presenti Kcal Kcal Totali

1 Scrivania di metallo 199.206 199.206

27 Sedie non imbottite 15.946 430.542

2 Armadio con classificatore 478.142 956.284

14 Tavolino con piedi in metallo 59.976 839.664

TOTALE 2.425.696

Q = 2.425.696 / 25,00 = 97.027,84 Kcal/mq

Q = 97.027,84 / 4400 = 22,05 Kcal/mq

Archivio Documenti da mq 16,00

N° Materiali di arredo presenti Kcal Kcal Totali

2 Armadio con classificatore 478.142 956.284

1 Casellario per archivio 478.142 478.142

2 Scrivania piccola 278.936 557.872

2 Sedia non imbottita 15.946 31.892

TOTALE 2.024.190

Q = 2.024.190 / 16,00 = 126.5111,88 Kcal/mq

Q = 126.511,88 / 4400 = 28,75 Kcal/mq

Aula Magna

N° Materiali di arredo presenti Kcal Kcal Totali

3 Banco da lavoro 199.206 597.618

250 Sedie non imbottite 15.946 3.986.500

1 Apparecchio radio 19.992 19.992

12 Poltrone 79.730 956.760

TOTALE 5.560.870

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Q = 5.560.870 / 284,00 = 19.580,53 Kcal/mq

1 Teatro ( mq 94,00 ) = 80.920,00 Kcal/mq

Totale 100.500,53 Kcal/mq

Q = 100.500,53 / 4400 = 22,84 Kcal/mq

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7 - DIMENSIONAMENTO DELL'IMPIANTO

L'impianto idrico antincendio è stato progettato con caratteristiche idrauliche

tali da garantire una portata minima di 360 l/min. per ogni colonna ed il

funzionamento di almeno due colonne.

L’alimentazione idrica è in grado di assicurare l’erogazione ai tre idranti più

sfavoriti di una portata minima pari a 120 l/min. con una pressione al bocchello non

inferiore a 1,5 bar per una durata di almeno 60 min.

L'impianto sarà alimentato da riserva idrica con apposito impianto di

pompaggio idonei a conferire permanentemente alla rete le caratteristiche

idrauliche sopra citate. In particolare, sono stati previsti serbatoi avente la capacità

utile di 34 mc, uno esistente realizzato in calcestruzzo ed interrato nell'area

esterna della capacità di 24 mc ed un serbatoio esterno della capacotà di 10 mc,

un gruppo di pressurizzazione composto da motopompa, una elettropompa

principale accoppiata a motore elettrico, una elettropompa pilota, un

pressurizzatore da 24 lit. e due pacchi batterie per l’avviamento del motore diesel.

due elettropompe, una di riserva all'altra, aventi la portata di 720 l/min e la

prevalenza di 53 m.c.a. alimentate con linea preferenziale direttamente dal punto

consegna ENEL. Per maggior dettagli vedi voce di Analisi Prezzi

La rete antincendio è costruita da una maglia chiusa in acciaio zincato,

diametro nominale 80 mm, che si sviluppa ad anello internamente all’edificio.

La maglia è collegata al serbatoio di alimentazione tramite una condotta di

adduzione sempre in acciaio zincato DN 100. Dalla maglia staccano 3 colonne,

ciascuno a servizio dei piani superiori, collegate tramite una tubazione DN 50. Il

collegamento agli idranti è realizzato tramite tubazione DN 40 in acciaio zincato.

Il dimensionamento dell’anello è stato effettuato con il metodo dei “percorsi”; il

metodo è iterativo e in sintesi consiste in quanto segue: posta la condizione di

progetto di contemporaneo funzionamento dei tre idranti, scelti fra quelli

idraulicamente più sfavoriti, conosciamo il valore di portata richiesto; si sconnette

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la maglia e si fa una prima ipotesi di distribuzione della portata nei semi anelli; si

calcolano le perdite distribuite; le iterazioni procedono variando la distribuzione

della portata fino a verificare la continuità nel punto di sconnessione, garantendo

che le perdite nei due semi anelli differiscano per un prefissato.

7.1 – PERDITE DI CARICO DISTRIBUITE

Per il calcolo delle perdite distribuite abbiamo utilizzato la formula di Hazen

Williams:

887,485.1

85,1

10605,0

LDc

QH ,

essendo:

H la perdita espressa in Kpa;

Q la portata espressa in l/min;

c il coefficiente di Strickler espresso in m1/3/s;

D il diametro espresso in mm;

L la lunghezza del tratto espressa in m.

I tre idranti più sfavoriti sono certamente quelli posti al piano secondo, a

causa delle loro posizioni geodetiche.

7.2 – PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Le perdite di carico localizzate sono dovute:

Ai raccordi, curve, Ti e raccordi a croce, attraverso i quali la direzione del

flusso subisce una variazione di 45° o maggiore;

Alle valvole di controllo e allarme (per le quali le perdite ci carico da

assumere sono quelle specificate dai costruttori o nei relativi certificati

di prova) e a quelle di non ritorno.

Le perdite localizzate sono state trasformate in “lunghezze di tubazione

equivalente” come specificato dalla Norma UNI 10779, ed aggiunte aala lunghezza

reale della tubazione di uguale diametro e natura.

Nella determinazione delle perdite di carico localizzate si è tenuto conto che:

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Quando il flusso attraversa un Ti e un raccordo a croce senza cambio di

direzione, le relative perdite di carico possono essere trascurate;

Quando il flusso attraversa un Ti e un raccordo a croce in cui, senza

cambio di direzione, si ha una riduzione della sezione di passaggio, è stata

presa in considerazione la “lunghezza equivalente” relativa alla sezione di

uscita (la minore) del raccordo medesimo;

Quando il fusso subisce un cambio di direzione (curva, Ti o raccordo

croce), è stata presa in considerazione la “lunghezza equivalente” relativa

alla sezione d’uscita.

Per il calcolo viene impostata la prevalenza residua minima da assicurare al

terminale di erogazione idraulicamente più sfavorito, nell’ipotesi che tutti i terminali

della rete eroghino simultaneamente una portata minima.

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8 – CALCOLO DELLA RETE

Calcolo portate e perdite anello

tratto lunghezza diametro portata costanti cadente cadente m mm l/min kPa m.c.a.

1-2 1 81,6 265,3 84 0,249 2-3 11 81,6 145,3 84 0,898 3-T 15 81,6 25,3 84 0,048

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totale perdite semianello 1,196 0,120

1-4 32 81,6 94,7 84 1,184 4-T 3 81,6 25,3 84 0,010

35 totale perdite semianello 1,194 0,119

Calcolo delle perdite distribuite dell'adduttrice

adduttrice 60 106,2 360 84 7,277 0,728curve 20 106,2 360 84 2,426 0,243

totale

perdite 9,702 0,970 (A)

Perdita nella porzione di anello interessata 1-2 1 81,6 265,3 84 0,249 0,025 (B)

Calcolo perdite colonna e manichetta sfavorita

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2-2' 11 53,8 120 84 4,795 2'-2'' 15 42,5 120 84 20,614 curve 20 53,8 120 84 8,719

tes 16,5 42,5 120 84 22,675

totale perdite addutrice manichetta 56,803 5,680perdite manichette + efflusso 290,000 29,000prevalenza geodetica 11,000

totale

perdite 346,803 45,680 (C)

Perdita di imbocco serbatoio - pompa DN

D (mm) 106,2

Q v DH

l/min m/s m 360 0,677692 1,126352 (D)

Prevalenza richiesta alla pompa somma di A B C D 47,802

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9 – IMPIANTI NELL’EDIFICIO

A servizio della scuola e della palestra per riscaldamento ed acqua sanitaria vi

è una centrale termica per la quale sono ancora in corso lavori di completamento e

che pertanto è esclusa da questo progetto.

E’ stata solo previsto la formazione di un interruttore di sezionamento della

linea generale e relativo telecomando di sicurezza ad azione positiva, inseriti nel

sottoquadro palestra.

L'edificio è dotato di impianto ascensore in vano proprio in c.a. avente una

corsa sopra il piano terreno di circa 8 metri.

Il locale macchine ascensore è posto nella parte alta del vano corsa, avente

accesso tramite porta incombustibile e dotato di finestra di aerazione dall'esterno.

In prossimità della porta di accesso alla cabina al piano terra è installato un

interruttore elettrico generale.

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10 - SCHEMA RILEVATORI

Rilevatore ottico

Pulsante indirizzato per impianto di allarme

LEGENDA SIMBOLI

Centrale allarme incendio

Pannello ottico acustico

Sirena di allarme antincendio

O A

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11 – INSTALLAZIONE GRUPPO DI POMPAGGIO

Il gruppo di pompaggio e tutto l’impianto idrico risultano essere conformi a

quanto disposto dalla norma UNI 9490 “Apparechiature per estinzione incendi.

Alimentazioni idriche per impianti automatici antincendio”. Essa definisce le

caratteristiche che devono presentare le alimentazioni idriche ad azionamento

automatico utilizzate per gli impianti automatici antincendio.

In particolare vengono rispettate le prescrizioni che riguardano le seguenti

sezioni:

11.1 – ALIMENTAZIONI

L’alimentazione dell’impianto idrico antincendio sarà data conformemente a

quanto indicato al punto 4.9 della Norma.

Tutte le alimentazioni sono situate nella stessa proprietà in cui sono installati

gli impianti.

Gli impianti sono dotati di attacchi, che ne consentono il rincalzo di

emergenza mediante le autopompe dei vigili del fuoco e conformi alle

specificazioni di cui al punto 4.5 della Norma.

L’impianto antincendio ha alimentazione a suo esclusivo servizio.

11.2 – CARATTERISTICHE DEL GRUPPO POMPE

Il gruppo pompe, le condotte e le relative apparecchiature saranno protetti

contro gli urti. Gli spazi disponibili e l’ubicazione dei macchinari permetterà le

operazioni di manutenzione, anche in loco, e di ispezione senza difficoltà.

L’accesso ai quadri delle pompe sarà impedito a persone non autorizzate; gli

addetti tuttavia potranno accedere senza difficoltà in ogni tempo.

Il gruppo pompe sarà ad avviamento automatico e sarà minito di:

Una targa inamovibile e chiaramente leggibile indicante i suoi dati

caratteristici;

Dispositivo per lo spurgo dell’aria eventualmente intrappolata nella parte

superiore del corpo pompa;

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Dispositivi per il mantenimento di una circolazione continua d’acqua

attraverso la pompa per evitarne il surriscaldamento quando funziona a

mandata chiusa.

I motori del pruppo di pompaggio saranno di tipo elettrico e saranno in grado

di erogare la potenza assorbita dalla pompa a qualunque portata lungo tutta la sua

curba caratteristica.

Le caratteristiche costruttive della elettropompa corrispondono a quelle

specificate dalla CEI 2-3.

L’alimentazione di energia elettrica al motore sarà disponibile in ogni tempo.

Essa sarà garantira da un gruppo motopompa accoppiato al gruppo pompe.

L’interruttore sulla linea sarà protetto contro la possibilità di apertura

accidentale o di manomissione e chiaramente segnalato mediante cartelli recanti

l’avviso:

“ALIMENTAZIONE DELLA POMPA PER GLI IMPIANTI ANTINCENDIO. NON

APRIRE L’INTERRUTTORE IN CASO DI INCENDIO”.

La linea di alimentazione del quadro di controllo sarà protetta da fusibili ad

alta capacità di rottura. Indicatori luminosi segnaleranno che l’energia elettrica è

disponibile al motore. Tutte le lampadine spie saranno duplicate.

Le linee saranno realizate con cavi resistenti al fuoco almeno 3 h,

conformemente alla CEI 20-36.

Il quadro elettrico oltre alle normali apparecchiature necessarie per il

funzionamento dei motori, comprende per ognuna di questi:

Un amperometro;

Un voltpmetro per il controllo della tensione di ciascuna fase;

Una lampadina spia gialla indicante eventuali interruzioni di corrente;

Un selettore a tre posizioni (automatico-manuale-arresto) con chiavetta di

manovra estraibile esclusivamente nella posizione “automatco”;

Pulsanti di arresto e marcia con le relative lampadine spia;

25

Un contattore senza potenziale (una presa con interruttore) liberamente

utilizzabile.

11.3 – REQUISITI FUNZIONALI DI PRESTAZIONE

Le pompe saranno conformi alla UNI ISO 2548. La curva caratteristica

portata-prevalenza sarà tale che la prevalenza diminuisca costantemente con

l’aumentare della portata ma con variazione ridotta: la prevalenza a portata nulla è

minore della massima di non più del 5%.

11.4 – POSIZIONAMENTO DELLE POMPE

Il gruppo di pompaggio sarà installato in posizione sottobattente; infatti il loro

asse si troverà al di sotto del livello minimo dell’acqua di almeno 0,60 m.

L’imbocco della condotta di aspirazione di ciascuna pompa sarà posizionato

come indicato nel punto 4.9.7 e 4.9.8 delle UNI 9490 rispettivamente.

La condotta di aspirazione sarà orizzontale ed avrà pendenza in salita verso

la pompa e, comunque, per evitare la formazione di sacche d’aria sulla condotta

stessa, sarà installato un vuoto-manometro in vicinanza della bocca diaspirazione

della pompa.

La condotta di mandata di ciascuna pompa sarà direttamente collegata al

collettore di alimentazione dell’impianto e corredata nell’ordine di:

Un manometro tra la bocca di mandata della pompa e la valvola di non-

ritorno;

Una valvola di non-ritorno posta nelle vicinanze della pompa, con a

monte il relativo rubinetto di prova; un tubo di prova con relativa valvola

di prova e misuratore di portata con scarica a vista; saranno inoltre

previsti degli attacchi per verificare la taratura dell’apparecchio tramite un

misuratore portatile;

Un collegamento al dispositivo di avviamento automatico della pompa;

Una valvola di intercettazione.

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Il dispositivo di avviamento automatico di ciascuna pompa è costituito da un

pressostato tarato in modo da avviarla quando la valle si riduce ad un valore

compreso tra il 75 e 85% di quella prodotta dalla pressione a pompa funzionante a

mandata chiusa.

Sarà installato almeno un pressostato per ciascuna pompa. Dovranno essere

installati dispositivi per avviamento manuale di ogni pompa mediante simulazione

di caduta di pressione nel collettore di alimentazione dell’impianto.

Ogni caduta di pressione, tale da provocare avviamento di una o più pompe,

azionerà contemporaneamente un segnale diallarme acustico e luminoso in locael

permanentemente controllato; l’avviamento della pompa non provocherà la

tracitazione del segnale; l’alimentazione elettrica di tale dispositivo di allarme sarùà

indipendente da quella delle elettropompe e delle batterie di accumulatori utilizzate

per l’avviamento delle motopompe di alimentazione dell’impianto.

27

12 – INSTALLAZIONE VARIE

Le tubazioni saranno installate tenendo conto dell’affidabilità che il sistema

deve offrire in qualunque condizione, anche in caso di manutenzione e in modo da

non risultare esposte a danneggiamenti per urti meccanici.

12.1 – ANCORAGGIO

Le tubazioni fuori terra saranno ancorate alle strutture dei fabbricati a mezzo

di adeguati sostegni.

12.2 – DRENAGGI

Tutte le tubazioni saranno svuotabili senza dovere smotare componenti

significative dell’impianto.

12.3 – ALLOGGIMENTO DELLE TUBAZIONI FUORI TERRA

Le tubazioni fuori terra saranno installate in modo da essere sempre

accessibili per interventi di manutenzioni.

12.4 – ATTRAVERSAMENTO DI STRUTTURE VERTICALI E

ORIZZONTALI

Nell’attraversamento d strutture verticali o orizzontali, quali pareti o solai,

saranno previste le necessarie precauzioni atte ad evitare la deformazione delle

tubazioni o il danneggiamento degli elementi costruttivi derivanti da delimitazioni o

da cedimenti strutturali.

12.5 – SOSTEGNI

Il tipo di materiale ed il sistema di posa dei sostegni delle tubazioni saranno

tali da assicurare la stabilità dell’impianto nelle più severe condizioni di esercizio

ragionevolmente prevedibili.

In particolare:

I sostegni saranno in grado di assorbire gli sforzi assiali e trasversali in

fase di erogazione;

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Il materiale utlizzato per qualunque componente del sostegno sarà non

combustibile;

I collari saranno chiusi attorno ai tubi;

Non saranno utilizzati sostegni aperti (come ganci a uncino o simili);

Non saranno utilizzati sostegni ancorati tramite graffe elastiche;

Non saranno utilizzati sostegni saldati direttamente alle tubazioni ne

avvitati ai relativi raccordi.

Ciascun tronco di tubazione sarà supportato da un sostegno, ad eccezione

dei tratti di lnghezza minore di 0,5 meri, dei montanti e delle discese di lunghezza

minore a 1,0 metro per i quali non sono richiesti sostegni specifici.

Il posizionamento dei supporti garantirà la stabilità del sistema, in generale la

distanza tra due sostegni non sarà maggiore di 4,0 metri per tubazioni di dimensioni

minori a DN 65 e 6,0 metri per quelle di diametro maggiore.

12.6 – VALVOLE DI INTERCETTAZIONE

Le valvole di intercettazioni della rete di naspi saranno installate in posizione

facilmente accessibile e segnalata. La distribuzione delle valvole di intercettazione in

un impianto sarà accuratamente studiata in modo da consentire l’esclusione di parti

di impianto per manutenzione o modifica, senza dovere ogni volta mettere fuori

servizio l’inetro impianto.

Ogni collettore di alimentazione sarà dotato di valvola di intercettazione

primaria in modo tale da potere essere selezionato singolarmente.

Le valvole di intercettazione saranno bloccate mediante apposito sigillo nella

posizione di normale funzionamento, opprure sorvegliate mediante dispositivo di

controllo a distanza.

Le valvole saranno conformi alla UNI 6884 e, se a saracinesca, alla UNI 7125.

Le valvole devono avere PN compatibile con le caratteristiche degli impianti. Le

valvole saranno costruite in modo che sia possibile individuare con immediatezza

se sono aperte o chiuse; su di esse sarà chiaramente indicato il senso di chiusura.

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Le valvole di non ritorno, sia orizzontali che verticali ,saranno:

Esclusivamente del tipo a pressione differenziale;

Costruite in ghisa o in bronzo o in acciaio, con sedi di tenuta in metallo o in

metallo e gomma; quelle di dimensioni minori di DN 65 possono essere

filettate, quelle di dimensioni maggiori sono flanfiate UNI 2223;

Munite di pannello di ispezione facilmente amovibile tale che attraverso di

esso sia possibile accedere a tutti gli organi interni.

Le valvole di sicurezza saranno conformi alla UNI 6884 e, se a saracinesca,

alla UNI 7125. Le valvole devono avere PN compatibile con le caratteristiche degli

impianti. Le valvole saranno costruite in modo che sia possibile individuare con

immediatezza se sono aperte o chiuse; su di esse sarà chiaramente indicato il

senso di chiusura

12.7 – UNI 45

Gli UNI 45 saranno posizionati in modo che ogni parte dell’attività sia

raggiungibile con il getto dell’acqua di almeno un UNI 45 e saranno installati in

posizione ben visibile e facilmente raggiungibile, in ogni caso senza ostacolare

l’eventuale esodo dai locali.

Quelli all’interno del fabbicato saranno ubicati nel rispetto del criterio generale

di cui sopra ed in modo che:

Ogni apparecchio protegga non più di 500,0 mq;

Ogni punto dell’area protetta disti al massimo 20,0 metri da essi.

12.8 – SEGNALAZIONI

I componenti della rete saranno segnalati conformemente alle normative

vigenti. Tutte le valvole di intercettazione riporteranno chiaramente indicata la

funzione e l’area controllata dalla valvola stessa.

12.9 – MISURATORI DI PRESSIONE

I misuratori di pressione o depressione avranno fondo scala non minore di

150 % della massima pressione o depressione di esercizio prevista. Essi saranno

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collegati alle tubazioni tramite un rubinetto di intercettazione e corredati di un

gruppo di prova che consenta il rapido collegamento di strumenti di controllo senza

dover intercettare l’alimentazione.

12.10 – MISURATORI DI PORTATA DELLE ALIMENTAZIONI

I misuratori di portata saranno di tipo idoneo per verifica delle alimentazioni

secondo i procedimenti indicati nelle UNI ISO 2548 e UNI ISO 3555 con

tolleranza 1,5 %.

12.11 – INDICATORI DI LIVELLO

Gli indicatori di livello permetteranno la lettura diretta del livello sul posto; non

sono ammesse spie direttamente incorporate nel fasciame dei serbatoi.

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13 – COLLAUDI E VERIFICHE PERIODICHE

13.1 – COLLAUDI DEGLI IMPIANTI

La ditta installatrice rilascerà al committente la dichiarazione di conformità

dell’impianto, relativamente alla sua installazione ed ai suoi componenti, nel

rispetto delle prescrizioni di legge vigenti in materia.

Il successivo collaudo includerà le seguenti operazioni:

Acceramento della rispondenza della installazione al progetto presentato;

La verifica della conformità dei componenti utilizzati alle disposizioni della

normativa richiamate dalla presente norma tecnica;

La verifica della posa in opera “a regola d’arte”;

L’esecuzione delle prove specifiche di seguito elencate.

Ogni sezione dell’impianto sarà trattata come un nuovo impianto; allo stesso

dicasi per le modifiche quando variano in modo significativo le caratteristiche

dell’impianto.

13.2 – OPERAZIONE PRELIMINARI

Il collaudo sarà preceduto da un accurato lavaggio delle tubazioni, con

velocità d’acqua non inferiore a 2 m/s.

13.3 – ESECUZIONE DEL COLLAUDO

Saranno eseguite le seguenti operazioni minime:

Esame generale dell’intero impianto comprese le alimentazioni, aventi

come particolare oggetto la capacità e la tipologia delle alimentazioni, le

caratteristiche delle pompe, i diametri delle tubazioni, la spaziatura degli

attacchi UNI 45, i sostegni delle tubazioni;

Prova idrostatica delle tubazioni ad una pressione dialmeno 1,5 volte la

pressione di esercizio dell’impianto con un minimo di 1,4 MPa per 2 h;

Prova delle alimentazioni;

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Verifica del regolare flusso nei collettori di alimentazione, aprendo

completamente un UNI 45 terminale per ogni ramo principale della rete a

servizio di due o più UNI 45;

Verifica delle prestazioni di progetto con riferimento alle portate e pressioni

minime da garantire, alla contemporaneità delle erogazioni, ed alla durata

delle alimentazioni.

13.4 – PROVA DELLE ALIMENTAZIONI

La prova delle alimentazioni sarà eseguita in conformità a quanto specificato

dalla UNI 9490.

13.5 – ESERCIZIO E VERIFICA DELL’IMPIANTO

L’utente è responsabile del mantenimento delle condizioni di efficienza

dell’impianto, che rimangono sotto la sua responsabilità anche esistendo il

servizio di ispezione periodica da parte della ditta installatrice o di altro

organismo autorizzato.

L’utente pertanto provvederà a quanto segue:

Sorveglianza dell’impianto;

Manutenzione dell’impianto secondo la specifica normativa tecnica e/o

attenendosi alle istruzioni fornite dalla ditta installatrice;

Verifica periodica dell’impianto, almeno due volte all’anno, da parte di ditta

o personale specializzato, allo scopo di accertare la funzionalità

dell’impianto e la sua conformità alla presente norma.

L’utente terrà un apposito registro, firmato dai responsabili, costantemente

aggiornato, su cui annotare;

I lavori svolti sull’impianto o le modifiche apportate alle aree

protette(ristrutturazioni, variazioni di attività, modifiche strutturali, ecc.)

qualora questi possano influire sulla efficacia della protezione;

Le prove eseguite;

I guasti e, se possibile, le relative cause;

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L’esito delle verifiche periodiche dell’impianto.

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14 – CONCLUSIONI

Tenuto conto di quanto riportato ai precedenti paragrafi e che:

il Liceo occupa i locali di un immobile per assolvere alla destinazione specifica

in questione;

l'affollamento ipotizzabile massimo è di 1394 fra alunni, professori e personale

di servizio;

sono già in atto o verranno attuati tutti i sistemi di protezione passiva ed attiva

di prevenzione incendi;

vengono rispettate le normative di sicurezza del lavoro e prevenzione degli

infortuni in ambienti destinati a pubblici uffici;

le aree a rischio specifico e gli impianti sono protetti nel rispetto della normativa

vigente;

si può concludere che l'immobile si trova nelle condizioni di poter aver rilasciato il

certificato di prevenzione incendi.

Aci S. Antonio li, Novembre-2009 Il progettista

Ing. Orazio Urso