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Resi noti i nomi degli assessori (due le donne) della giunta Ferro; Marco Veronese vicesindaco. Sabato 16 luglio l’atteso annuale grande concerto dell’orchestra e coro Serafin davanti al municipio. Messe nell’ex-circolo Acli e nell’ex-Hobby Center che sostituiscono la chiesa di Taglio di Po in restauro. Gran concerto in piazza Come chiesa provvisoria CHIOGGIA 6 CAVARZERE 19 POLESINE 20 Nuova giunta al lavoro Anno LXXII - n. 27 - 10 luglio 2016 servizi quotidiani su: www.nuovascintilla.com Twitter e Facebook Anno 72 | n. 27 | 10 luglio 2016| € 1,20 | Sede: Chioggia (VE), R.ne Duomo 735 | tel. 0415500562| www.nuovascintilla.com | [email protected]| Poste Italiane abb.post.D.L.353/2003 (L. 27/2/2004 n°46) art.1,c.1/ NE-PD Filiale di Chioggia Viale Stazione, 53 tel 041 5500980 [email protected] Filiale di Chioggia Mercato Ittico Via G. Poli. 1 tel 041 3036181 [email protected] Filiale di Sottomarina Viale Venezia, 6 tel 041 5507300 [email protected] La 79.ma ...meraviglia Ai nostri lettori e a tutti gli amici ospiti offriamo l’inserto “Litoralestate” con il saluto del vescovo ai turisti, gli orari estivi di tutte le messe del territorio, uno sguardo al nostro lungo litorale veneziano-rodigino e una rassegna delle molte sagre, tra le quali eccelle a Chioggia la “Sagra del pesce” 79ª edizione. pp I-VIII EDITORIALE N el giorno stesso in cui il nuovo sin- daco di Chioggia al mattino presen- ta la sua giunta e in serata affronta per la prima volta il Consiglio comunale, venerdì 8 luglio inizia in città anche la tra- dizionale Sagra del pesce, che si prepara a celebrare l’anno prossimo l’80ª edizione... Ci auguriamo sia un buon auspicio per tut- ti, per un incremento positivo della vita cittadina e insieme dell’ospitalità ai visi- tatori. Ma di sagre paesane, di varie fogge ed estrazione, è disseminato un po’ tutto il nostro territorio ed è la forma più accat- tivante con cui anche zone meno vocate al turismo, nell’entroterra veneziano e rodi- gino, si rendono in questo periodo estivo particolarmente accoglienti e appetibili. La nostra diocesi, in realtà, ha soprattutto un lungo litorale che offre innumerevoli pos- sibilità di svago e di incontro per decine di migliaia di visitatori e vacanzieri che - sole permettendo - prendono d’assalto spiagge e mare: dai lidi di Pellestrina e Ca’ Roman a quelli di Sottomarina e Isolaverde, a Ro- solina Mare ed Albarella fino a Barricata e Boccasette. Senza dimenticare il turismo di visitazione che -oltre a Chioggia città d’ar- te - si può sviluppare sempre più e meglio nella nostra laguna sud, nelle valli e lungo i vari rami del Delta del Po, nello straordi- nario contesto del Parco. Come sottolinea il vescovo Adriano nel suo cordiale e affet- tuoso saluto annuale agli ospiti estivi - che pubblichiamo qui, nell’inserto “Litoralesta- te”, tradotto anche in varie lingue - benes- sere fisico e benessere spirituale sono stret- tamente uniti, magari proprio attraverso il benessere “relazionale”: vivere alcuni giorni di riposo occupandosi delle buone relazioni con il creato, con le cose, con le persone e anche con il Signore “rasserena i pensieri e riporta la pace interiore”. E’ anche il nostro augurio a quanti in questi mesi arriveran- no, fugacemente o soffermandosi per al- cuni giorni, nelle varie zone e località del territorio diocesano. Possano incontrare luoghi e persone che favoriscano momenti di distensione e di crescita interiore oltre che di svago e di festa. Anche agli operatori turistici, così numerosi e impegnati in que- sti mesi, va infatti l’augurio per un’attività che favorisca - come ancora ricorda il vesco- vo - “condivisione, armonia e concordia”, oltre che un giusto ritorno economico. Quest’anno si aggiunge una dimensione spirituale in più con l’opportunità di una chiesa giubilare proprio sulla spiaggia di Sottomarina nell’anno della misericordia: un biglietto da visita d’eccezione per dare e ricevere di più... V. T. Estate accogliente di Vincenzo Tosello Aula studio del Seminario: alcune riflessioni... il vescovo Adriano a pag. 17 041 5542688 www.bagnieuropaidrofollie.it

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Resi noti i nomi degli assessori (due le donne) della giunta Ferro; Marco Veronese vicesindaco.

Sabato 16 luglio l’atteso annuale grande concerto dell’orchestra e coro Serafin davanti al municipio.

Messe nell’ex-circolo Acli e nell’ex-Hobby Center che sostituiscono la chiesa di Taglio di Po in restauro.

Gran concertoin piazza

Come chiesaprovvisoria

CHIOGGIA 6 CAVARZERE 19 POLESINE 20Nuova giunta al lavoro

Anno LXXII - n. 27 - 10 luglio 2016

servizi quotidiani su: www.nuovascintilla.com Twitter e Facebook

Anno 72 | n. 27 | 10 luglio 2016| € 1,20 | Sede: Chioggia (VE), R.ne Duomo 735 | tel. 0415500562| www.nuovascintilla.com | [email protected]|Poste Italiane abb.post.D.L.353/2003 (L. 27/2/2004 n°46) art.1,c.1/ NE-PD

Filiale di ChioggiaViale Stazione, 53tel 041 [email protected]

Filiale di ChioggiaMercato ItticoVia G. Poli. 1tel 041 [email protected]

Filiale di SottomarinaViale Venezia, 6tel 041 [email protected]

La 79.ma ...meraviglia

Ai nostri lettori e a tutti gli amici ospiti offriamo l’inserto “Litoralestate” con il saluto del vescovo ai turisti, gli orari estivi di tutte le messe del territorio, uno

sguardo al nostro lungo litorale veneziano-rodigino e una rassegna delle molte sagre, tra le quali eccelle a Chioggia la “Sagra del pesce” 79ª edizione. pp I-VIII

EDITORIALE

Nel giorno stesso in cui il nuovo sin-daco di Chioggia al mattino presen-ta la sua giunta e in serata affronta

per la prima volta il Consiglio comunale, venerdì 8 luglio inizia in città anche la tra-dizionale Sagra del pesce, che si prepara a celebrare l’anno prossimo l’80ª edizione... Ci auguriamo sia un buon auspicio per tut-ti, per un incremento positivo della vita cittadina e insieme dell’ospitalità ai visi-tatori. Ma di sagre paesane, di varie fogge

ed estrazione, è disseminato un po’ tutto il nostro territorio ed è la forma più accat-tivante con cui anche zone meno vocate al turismo, nell’entroterra veneziano e rodi-gino, si rendono in questo periodo estivo particolarmente accoglienti e appetibili. La nostra diocesi, in realtà, ha soprattutto un lungo litorale che offre innumerevoli pos-sibilità di svago e di incontro per decine di migliaia di visitatori e vacanzieri che - sole permettendo - prendono d’assalto spiagge e mare: dai lidi di Pellestrina e Ca’ Roman a quelli di Sottomarina e Isolaverde, a Ro-solina Mare ed Albarella fino a Barricata e Boccasette. Senza dimenticare il turismo di visitazione che -oltre a Chioggia città d’ar-te - si può sviluppare sempre più e meglio nella nostra laguna sud, nelle valli e lungo

i vari rami del Delta del Po, nello straordi-nario contesto del Parco. Come sottolinea il vescovo Adriano nel suo cordiale e affet-tuoso saluto annuale agli ospiti estivi - che pubblichiamo qui, nell’inserto “Litoralesta-te”, tradotto anche in varie lingue - benes-sere fisico e benessere spirituale sono stret-tamente uniti, magari proprio attraverso il benessere “relazionale”: vivere alcuni giorni di riposo occupandosi delle buone relazioni con il creato, con le cose, con le persone e anche con il Signore “rasserena i pensieri e riporta la pace interiore”. E’ anche il nostro augurio a quanti in questi mesi arriveran-no, fugacemente o soffermandosi per al-cuni giorni, nelle varie zone e località del territorio diocesano. Possano incontrare luoghi e persone che favoriscano momenti

di distensione e di crescita interiore oltre che di svago e di festa. Anche agli operatori turistici, così numerosi e impegnati in que-sti mesi, va infatti l’augurio per un’attività che favorisca - come ancora ricorda il vesco-vo - “condivisione, armonia e concordia”, oltre che un giusto ritorno economico. Quest’anno si aggiunge una dimensione spirituale in più con l’opportunità di una chiesa giubilare proprio sulla spiaggia di Sottomarina nell’anno della misericordia: un biglietto da visita d’eccezione per dare e ricevere di più... V. T.

Estate accoglientedi Vincenzo Tosello

Aula studio del Seminario:alcune riflessioni...

il vescovo Adriano a pag. 17

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2 domenica 10 luglio 2016nuova Scintilla ATTUALITÀ

ECONOMIAATTENTATO IN BANGLADESHMolte circostanze favorevoli per il Belpaese, meteo permettendoIl terrorismo, purtroppo, ci accompagnerà a lungo

Il turismo torna a sorridereL’orrore della III guerra mondialeParliamoci chiaro. Nel settore turistico – come in tanti altri – vige

il principio: mors tua vita mea. E la vita, quest’estate, scorre ab-bondante tra le spiagge e le montagne italiane. Non c’è località

che abbia di che lamentarsi, salvo un tempo atmosferico ancora non eccezionale. La Liguria celebra un vero boom, le seconde case di cui è tempestata sono state quasi tutte riaperte; pure la Sardegna ha di che felicitarsi, nonostante il costo non sempre giustificato dei collegamenti con il continente. La Puglia è ormai diventata una meta sia di qualità che di quantità: da molto tempo nel Gargano, da un decennio pure nel Salen-to fin su a Monopoli. Adriatico e Versilia come al solito. Sta tornando faticosamente sulla scena pure la Calabria che – nella costa alto-tirrenica – ha avuto per anni gravissimi problemi con depuratori non funzionanti e rifiuti versati in mare. Problema a quanto pare risolto. La montagna sta avendo un vero boom da qualche anno a questa parte. È diventata la meta numero uno di migliaia di sportivi di qualsiasi tipo, dalla mountain bike al trekking, dal parapendio alla canoa. Chi ha investito in infrastrutture in linea con le richieste della clientela, sta raccogliendo ottimi frutti. In-fine i laghi – con quello d’Iseo che è letteralmente preso d’assalto da chi vuole camminarci sopra usando la struttura dell’artista bulgaro Christo – e le città d’arte, dove si vedono sempre di più occhi a mandorla. Certo: c’è chi invece sta andando maluccio, chi non vede tutto questo boom, chi si aspettava qualcosa di più o lo ha ottenuto a suon di offerte e sconti. Ma in linea generale (e salvo imprevisti) il 2016 dovrebbe dare soddisfazioni al comparto turistico italiano, forse la principale industria del Paese. Ma se c’è chi ride, è perché qualcuno sta piangendo. Il boom italiano è anche quello di una bella fetta di Mediterraneo. Non quella fetta, però, che in-vece ha visto sparire flussi turistici un tempo abbondanti. La Tunisia, ad esempio. La Turchia, dove le disdette piovono a dirotto. L’Egitto, ormai da tempo in crisi. E la ragione di questi crolli è da imputare alla serie di attentati che quasi ogni dì funesta quelle terre, dove spesso i turisti stra-nieri sono proprio i bersagli preferiti. Alla fine le compagnie aeree hanno cancellato i voli, le agenzie turistiche non vendono più pacchetti viaggio, le catene alberghiere muovono in ritirata, i charter non decollano. Una vera mazzata per economie non certo floride, che dal turismo ricevevano linfa vitale. E si registrano pure numeri in calo per un altro caposaldo del turismo europeo: la visita alle capitali. Parigi spaventa, molti hanno rinviato o cancellato. Londra pure, per diverse ragioni. Ma ogni metro-poli viene vissuta con ansia dalla massa turistica. Meglio l’agriturismo in campagna, con cibo biologico, piscina e vista sulla città d’arte, che ri-schiare la vita per un viaggio “esotico”. Nicola Salvagnin

Necessarie quattro azioni per contenere il terro-rismo: annientare il

Califfato, rafforzare la rete di intelligence, eliminare le cause di risentimento e frustrazione, infine avviare un’azione culturale incessante a tutti i livelli, un dia-logo coraggioso e costruttivo con i cittadini europei di fede islamica, con gli intellettuali e le autorità religiose dei Paesi arabi, che abbia come fine quello di contemperare affermazione delle rispettive iden-tità e rispetto per ogni persona.

L’attentato in Bangladesh ci ha improvvisamente ricordato le parole di papa Francesco sulla “terza guerra mondiale a pezzi” più di quanto non fac-ciano le stragi in Turchia o le autobombe in Iraq. È normale che sia così, la morte di nostri concittadini ci tocca più della scomparsa di persone a noi lon-tane. Tuttavia, non possiamo permetterci di perdere com-pletamente di vista “gli altri pezzi”, perché mancheremmo di rispetto alle vittime e perde-remmo la visione d’insieme su ciò che sta accadendo.Perderemmo la prospettiva di papa Francesco, per capirci. La terza guerra mondiale a pezzi è “mondiale” perché tocca conti-nenti diversi e perché contiene un elemento di scontro ideolo-gico che seppure non sempre unitario e perfettamente coe-rente, emerge in molte zone se-gnate dal conflitto e a fungere da fattore unificante. È invece “a pezzi” perché radicata in tan-te tensioni e cause di scontro a carattere fortemente locale e perché non è combattuta da poche grandi potenze in grado di operare su scala globale, ma da molti attori non-statali che usano strategie non conven-zionali contro stati che devono adeguarsi e agire di conseguen-za.Arriviamo dunque al perché di questi recenti attentati e al nes-so fra questi e l’Isis. Il sedicente Stato islamico ha da subito alternato terrorismo e metodi di combattimento volti al con-trollo del territorio fra Siria e Iraq. Inizialmente gli attacchi

terroristici servivano a indebolire i governi arabi considerati asser-viti all’Occidente e a far scappare gli occidentali dal territorio che sarebbe dovuto diventare del “ca-liffato”. In seguito, il terrorismo è stato usato per colpire i Paesi im-pegnati nella lotta all’Isis. Adesso che questo ha perso il controllo su gran parte del territorio conqui-stato in precedenza ed è in forte difficoltà, il terrorismo rappre-senta un tipo di lotta privilegiato, poiché necessita di poche risorse finanziarie, organizzative e di ar-mamenti.In realtà, non sappiamo quanti de-gli attentati rivendicati in qualche modo dall’Isis nell’ultimo anno siano stati effettivamente ordinati a Raqqa ed eseguiti seguendo una catena di comando che collegava la Siria ai luoghi delle stragi, ma nella logica della guerra mondiale a pezzi non fa molta differenza. Certamente, controllare gli spo-stamenti di persone da e verso la Siria, l’Iraq, il Pakistan, l’Afgha-nistan e altri Paesi è importante a fini investigativi, ma la logica della violenza nella guerra mon-diale a pezzi è ugualmente chiara. Chi vede nell’avvento del califfato globale l’orizzonte entro il quale la propria frustrazione personale o l’esclusione politica del proprio gruppo potrà trovare finalmente una soluzione, cercherà di soste-nere l’Isis come e dove sarà in grado di farlo. Per questo motivo, purtroppo, dobbiamo aspettarci altri attentati in futuro.Cosa possiamo fare?Prima di tutto, l’Isis va annien-tato perché deve essere chiaro che l’orizzonte del Califfato non si concretizzerà mai. In secondo luogo, è necessario rafforzare la rete di intelligence sia in Italia

che all’estero, consolidando la cooperazione con i nostri alleati e lavorando per standard comuni, almeno in Europa. In terzo luogo è necessario un lavoro politico ad ampio spettro che elimini le cause di risentimento e frustrazione. In Europa questo vuol dire lavorare meglio sulle politiche d’integra-zione, mentre in Medio Oriente si deve operare per la costruzione di regimi inclusivi e per l’isolamento degli Stati che finanziano il ter-rorismo. Infine, serve un’azione culturale incessante a tutti i livelli, un dialogo coraggioso e costrutti-vo con i cittadini europei di fede islamica, con gli intellettuali e le autorità religiose dei Paesi ara-bi, che abbia come fine quello di contemperare affermazione delle rispettive identità e rispetto per ogni persona. È un lavoro lungo, complesso e costoso, ma ci sono poche alternative.

Stefano Costalli

Vecchio continente alla prova

Il virus nazionalista del BrexitIl referendum ha portato il Regno Unito - in crisi di

identità - a un ulteriore isolamento, mentre non pochi cittadini invocano un ripensamento. Intanto l’onda

populista si diffonde, dall’Austria alla Francia alle nazioni dell’Europa centro-orientale. L’impresa dell’integrazione comunitaria ha dalla sua parte razionalità e futuro, ma occorre una consapevole mobilitazione culturale e politica.Più volte è stato detto che il motivo della decisione della popolazione del Regno Unito di lasciare l’Ue sia un malessere rispetto all’“Europa” che imperversa non solo nel Regno Unito, ma in tutto il continente e che è annuncio di disintegrazione dell’Unione. Se si osserva più da vicino, però, si può notare che la decisione in favore del “Brexit” non è per forza di cose espressione di una crisi dell’Ue ma piuttosto appare come il risultato di un’atavica crisi d’identità britan-nica e del sistema politico del Regno Unito. Dimo-strazione ne è la grande confusione che è scoppiata sull’isola dopo il risultato del referendum.La speciale sensibilità britannica rispetto al con-tinente e al processo d’integrazione europea, a cui fin dall’inizio la politica britannica ha partecipato con un po’ di riluttanza, ha poco a che fare con l’euro-pessi-mismo, l’euro-scetticismo e l’ostilità verso il progetto di unificazione che vediamo in altri Paesi. C’è solo una cosa in comune: il nazionalismo, che – nonostante le brutte esperienze che tutti gli europei hanno in qual-che modo vissuto nel secolo scorso – si diffonde di nuovo come un virus. Questa volta il nazionalismo è alimentato da una generale perdita di sovranità degli Stati nazionali e dall’illusione che otterrebbe migliori risultati per il proprio Paese una politica nazionale che non dovesse render alcun conto alla Comunità dei vicini. La perdita di sovranità tangibile e visibile in particolare attraverso la moneta comune è la ragione della dura opposizione dei nazionalisti che sono sul piede di guerra contro l’euro. Non vogliono ricono-scere, e tanto meno accettare, che in un contesto di globalizzazione, gli Stati-nazione possono crescere

e svolgere i propri compiti solo se condividono la propria sovranità con i vicini. Per i cittadini dei Paesi dell’Europa centro-orientale, che hanno riottenuto la loro indipendenza solo da pochi anni e hanno così potuto unirsi al movimento di unificazione europea, non deve essere facile seguire questa intuizione. Tut-tavia in questi Paesi – nemmeno in Polonia o in Un-gheria – non sono state assunte iniziative che potreb-bero mettere in questione la loro adesione all’Unione europea. Nella coscienza del popolo è troppo profondo il legame tra la nuova libertà e la loro appartenenza all’Europa democratica, cioè all’Unione europea. In Francia, Paesi Bassi e Austria, ma anche in Italia o nei Paesi Scandinavi, per problemi “caserecci” ma di cui si attribuisce la responsabilità all’Unione europea, i partiti e i movimenti xenofobi, populisti e antieuro-pei hanno successo, a dispetto delle condizioni strut-turali, culturali e sociali, al punto che buona parte delle persone in questi Paesi potrebbe essere disposta a lasciarsi coinvolgere nell’avventura nazionalista. L’e-sempio che ora dà il Regno Unito in questo contesto dispiega tra l’altro il suo effetto intimidatorio. L’Unio-ne europea potrà trarre beneficio dal “Brexit” se negli Stati membri si trarranno le giuste conclusioni dal di-sastro e dall’isolamento a cui la politica britannica ha portato il Paese e i cittadini britannici. Adesso, sulla base di quanto è già stato realizzato, c’è la possibilità di compiere i prossimi passi verso una “unione sempre più stretta” di Stati e popoli d’Europa, a cui ci invitava-no i padri fondatori 70 anni fa. L’impresa dell’unifica-zione dell’Europa, che nell’attuale crisi di lungo corso è attaccata non solo dai soliti scettici, ma anche dai movimenti nazionalisti, xenofobi e nostalgici, merita di essere difesa. Ha, dalla propria parte, razionalità e futuro e ha già dimostrato in passato che è in grado di contrastare le crisi. Per far questo occorre affrontare le cause stesse della crisi, mobilitando dal punto di vista culturale e politico tutte le forze che potranno condur-ci oltre. Thomas Jansen

3domenica 10 luglio 2016nuova ScintillaCHIESA E SOCIETÀ

Don Ioculano (Cei): “Maggiore attenzione verso i marittimi” Mons. Sigalini: “Non abbiamo bisogno di slogan, ma di fatti concreti”

La domenica del mareNel 1975, i cattolici insieme

con i rappresentanti di altre Confessioni cristiane,

impegnati nell’accoglienza dei ma-rittimi nei vari porti sparsi per il mondo, hanno ritenuto opportuno promuovere una giornata per far conoscere, a un più vasto pubblico, il lavoro di milioni di persone che trascorrono buona parte della loro vita sulle navi. Un lavoro, quello dei marittimi, dal quale tutta l’umanità, che produce o che consuma, trae bene-ficio. E così, ogni anno, la seconda domenica di lu-glio viene celebrata, in tutto il mondo, la “dome-nica del mare” (l’anno scorso, come si ricorderà, la messa “nazionale” per l’occasione fu trasmessa dalla chiesa di S. Andrea in Chioggia, ndr).Una giornata speciale per ricordare i maritti-mi e pregare per loro, per le loro famiglie e per quanti si dedicano al loro servizio. La “dome-nica del mare” torna puntuale per accendere i riflettori su un settore pastorale di cui, forse, si parla poco nel corso dell’anno. Non un ap-puntamento qualsiasi, dunque. Tutt’altro… E sono i numeri a confermarne l’importanza. “Quasi 1.200.000 marittimi di tutte le nazio-nalità (in gran parte provenienti dai Paesi in via di sviluppo) - ricorda il Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti nel messaggio per questo evento - trasporta-no, a bordo di 50.000 navi mercantili, circa il 90% di ogni tipo di merci”. Come dimenti-carsi di tutte queste persone e del loro lavoro, spesso nascosto? Proprio per questo motivo la Conferenza episcopale italiana ha costitu-ito nel marzo 2012 l’Ufficio nazionale per la pastorale del mare. A dirigerlo è don Natale Ioculano (nella foto), che conferma: “L’Ufficio risponde a un’attesa pastorale della gente di mare e di tutte quelle persone che in un modo o in un altro frequentano o attraversano i nu-merosi porti del nostro territorio”.Don Ioculano, il 10 luglio viene celebrata la “domenica del mare”. Qual è il senso di questo appuntamento annuale?Quello dei marittimi è un lavoro da cui tutta l’umanità, che produce o che consuma, trae beneficio, ma di ciò non ci si rende conto. La “domenica del mare”, nel far acquisire la con-sapevolezza dell’interdipendenza dei mondi lavorativi, promuove una maggiore solidarietà verso chi, per tante ragioni, ha meno possibi-lità di far sentire la propria voce. La via del mare è luogo di vita perché è strada che muove le persone, i loro affet-ti, i loro sogni, le loro attese, le loro spe-ranze, ma è luogo anche di tante ferite per i marittimi.È vero! Le ferite sono tante. Vorrei indicarne due. In primo luogo è noto che il trasporto via mare è il più globalizzato. In esso, causa la perdurante crisi, si avverte una maggiore pressione del cosiddetto dumping sociale, che da un lato mortifica il valore della professio-nalità, e quindi dell’impegno profuso, dall’al-tro crea esclusi. E i marittimi italiani ne sanno qualcosa. La seconda ferita riguarda un diritto negato. Ultimamente, infatti, sono sempre di più i porti italiani nei quali ai marittimi è im-pedito di scendere a terra: occorre indagarne le cause per trovare una soluzione.Quali le possibili soluzioni per un con-testo che appare così isolato e, quindi, maggiormente vulnerabile?È propria del sistema marittimo l’impossibi-lità di creare alleanze globali tra i lavoratori. Ho letto con interesse una pubblicazione sul lavoro a bordo delle navi, curata dall’Univer-sità di Genova, e mi ha confermato nell’idea che in un sistema globalizzato si può invertire un processo solo se si è capaci di un’incidenza globale e di tutti. Si tratta, perciò, di porre segni reali e concreti di solidarietà verso i ma-rittimi e provare a costruire una loro unità. È

necessario che siano i marittimi stessi i protagonisti del cambia-mento. Parlando di mare non si può non pensare alle situazioni d’urgenza umanitaria nel Mediterraneo. In che modo l’apostolato del mare può farsi prossimo a chi sceglie le rotte della speranza?Nel 2015, in 15 porti, si sono registrati 934 sbarchi per un to-

tale di 149.029 persone accolte. L’apostolato del mare italiano, facendo seguito all’invito del Consiglio permanente della Cei, ha avviato un dialogo con le Chiese locali per mettere a loro servizio la sua competenza. Si tratta di un servizio in collaborazione con altri enti e associazioni in modo che, insieme, comple-tino quanto necessario e utile per una piena accoglienza. La vita è un dono ricevuto e, pro-prio per questo, l’impegno può diventare un atto d’amore restituito anche a questi fratelli che fuggono dalla morte per la guerra o per la fame. Una nota particolare viene data all’ap-puntamento della “domenica del mare” dal Giubileo della misericordia. Quale può essere la Porta Santa dei marittimi? E cosa significa attraversarla?L’immagine della Porta da attraversare si co-niuga, con grande efficacia, a quella del mare. In fondo, il mare è come una grande porta che viene “attraversata” dai marittimi, ma non solo. Una porta che può fare paura, ma che apre anche alla speranza. Pensiamo agli sbarchi dei migranti, ad esempio. Da Trieste ad Augusta sono tanti i porti italiani che, in modo differente, accolgono e danno il calore della casa. La Porta Santa del mare, dunque… Attraversarla significa creare un luogo stabile e concreto di accoglienza. Se così sarà, questa Porta sarà un ponte permanente che unisce la gente di mare alla Chiesa e viceversa. Insom-ma, una Porta che, seguendo le indicazioni e la testimonianza di papa Francesco, resti aperta anche per il futuro.Sono trascorsi quattro anni dalla costitu-zione dell’Ufficio nazionale per l’aposto-lato del mare: qual è il suo bilancio? Quali i principali fronti su cui lavorare?Il bilancio è senz’altro positivo e ne sono te-stimonianza i continui segnali che giungono dalle diocesi costiere che apprezzano la scelta della Cei di cui l’Ufficio incarna e promuove le linee pastorali. Papa Francesco, nel salutare i direttori degli Uffici della segreteria generale, ha detto: “Il vostro è un lavoro nascosto, è come le radici di un albero o come le fonda-menta di un edificio, non si vedono ma se non ci fossero, non ci sarebbero nemmeno loro”. In questa prospettiva posso dire che sono pronti alcuni progetti che partiranno in autunno. Riguarderanno i pescatori e i ma-rittimi residenti, un maggior coinvolgimento nell’accoglienza dei migranti che sbarcano nei porti e un incremento delle associazioni “Stel-la Maris”. Tre progetti in cui saranno coinvolti anche altri Uffici pastorali della segreteria generale.Il Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti continua a chiedere ai vescovi, in particolare delle diocesi marittime, d’istituire e sostene-re l’apostolato marittimo. Al riguardo, come è la situazione in Italia?La scelta della Cei è già una risposta. L’istitu-zione di un apostolato del mare nelle Chiese locali è conseguenza di una trama di relazioni che nascono, si coltivano e crescono intorno a un lavoro comune, come ha detto il papa a Firenze. In questo senso la situazione italiana è un cantiere aperto nel quale s’intravedono segnali positivi grazie all’impegno dei diversi Uffici pastorali secondo le loro peculiarità.

APOSTOLATO DEL MARE COP. Centro orientamento pastorale

La sinodalità nella parrocchia

Si è tenuta nei giorni scorsi a Foligno la 66ª Settimana nazionale di aggiornamento del Centro orientamento pastorale. Per mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente del Cop, “è importante educare i religiosi e le religiose che già sperimentano

la sinodalità nella vita comunitaria, ma che poi sembrano dimenticarsene nel rapporto con le persone. E poi i presbiteri, perché sinodalità significa ascoltare: chi alla fine prende le deci-sioni, deve sapere che prima c’è stata una discussione che ha toccato determinati punti”. La necessità di riforma che riguardi procedure, ordinamenti e prassi delle istituzioni ecclesiasti-che” e preveda anche “un aggiornamento del codice di diritto canonico, che è rimasto molto indietro rispetto alle definizioni e decisioni conciliari”.Puntare sulla parrocchia per rispondere alla crisi di appartenenza che si vive a ogni livello, favorendo il confronto con le persone all’insegna della sinodalità. È la con-vinzione che anima il Centro orientamento pastorale (Cop), che nei giorni scorsi si è riunito a Foligno per la 66ª Settimana nazionale di aggiornamento sul tema “Riconci-liarsi nella comunità. Educarsi alla misericordia, al dono, all’impegno”. Per mons. Do-menico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente del Cop, “la riconciliazione e la mi-sericordia declinata nella vita, nelle strutture, nelle relazioni interne ed esterne della comunità cristiana, nei suoi rapporti con il mondo, nella sua forza evangelizzatrice ci pare la cifra del nostro aggiornamento e ci ha portato a sognare una Chiesa i cui tratti essenziali qui vogliamo offrire, descrivere e aiutare a diventare prassi concreta”.Affrontare le grandi sfide del presente. “Parlare di riconciliazione è utile perché ci permette di affrontare anche la questione del conflitto”, prosegue mons. Sigalini: “Non c’è perdono o riconciliazione se non c’è una pace da fare, e non c’è pace da fare se non c’è da superare un conflitto. Oggi siamo chiamati ad accettare i nostri conflitti, le tensioni, i punti di vista diversi e talvolta opposti anche nella Chiesa”. Quanto allo stile sinodale nelle parrocchie, il rischio è che ci si fermi alle teoria: “Non abbiamo bi-sogno di slogan, ma di fatti concreti. È importante educare i religiosi e le religiose che già sperimentano la sinodalità nella vita comunitaria, ma che poi sembrano dimen-ticarsene nel rapporto con le persone. E poi i presbiteri, perché sinodalità significa ascoltare: chi alla fine prende le decisioni, deve sapere che prima c’è stata una discus-sione che ha toccato determinati punti”. Un’impostazione pastorale che non toglie autorità al presbitero anzi, osserva il vescovo, “pone fine ai discorsi ormai stantii sul clericalismo e i laici addormentati”: “Non ci interessano queste contrapposizioni ma le grandi sfide del presente che, da soli, non possiamo affrontare”.Bisogno religioso. La parrocchia, dunque, vissuta come “ponte e non muro, croce-via di bisogni e di solitudini che cercano compagnia e prospettive, che non ha paura di essere minoranza perché non è affatto settaria, tiene aperta la tensione a salvare e accogliere tutti, ha sempre questa bella caratteristica di essere cattolica, contro la tentazione di farsi intimistica e gruppettara o lobby che si specializza in cose che non sono per tutti”. Uno sforzo ulteriore è richiesto, invece, nel modello pastorale che viene proposto: “Chi vive tra la gente, soprattutto nelle periferie, sa che le persone av-vertono un grande bisogno religioso. Ma noi proponiamo troppo spesso spazi chiusi e lontani, che non facilitano l’incontro con le domande che il popolo ha nel cuore”. Per essere capaci di rispondere alle urgenze delle persone, spiega mons. Sigalini, la strada da percorre è soltanto una: “È indispensabile che il pastore abbia l’odore delle pecore. Il parroco è l’uomo dei legami, non l’uomo che comanda. È colui che tiene le relazioni nella comunità con pazienza e accuratezza, stimolando la vita parrocchiale che non deve essere retta soltanto da lui ma anche dai laici e dai collaboratori”.Vicini e lontani. Ma è difficile coniugare la cura pastorale delle poche pecore che sono rimaste nel recinto e la tensione missionaria ad uscire per cercare chi è lontano? “È un’opera che non va fatta in due tempi. Le pecore che stanno dentro si curano aiu-tandole a proporsi a quelle che stanno fuori. Ad esempio se il sacerdote si fa accom-pagnare dalle persone che vivono in un territorio, allora è possibile raggiungere tante situazioni altrimenti inarrivabili”. D’altra parte, ribadisce mons. Sigalini, papa France-sco è stato chiaro nella Evangelii Gaudium: “Se ci sono strutture ecclesiali che possono arrivare a condizionare un dinamismo evangelizzatore, nessuno può negare la neces-sità della loro riforma, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione nel mondo at-tuale, più che per l’autopreservazione”. Se il Consiglio pastorale è simile a una piazza, “dove chiediamo informazioni per sapere cosa si dice in giro”, il passo da compiere è in direzione di “una riforma che riguardi procedure, ordinamenti e prassi delle istituzio-ni ecclesiastiche” e preveda anche “un aggiornamento del codice di diritto canonico, che è rimasto molto indietro rispetto alle definizioni e decisioni conciliari”.Il futuro della parrocchia, conclude mons. Sigalini, “sta nella qualità del legame che si stabilisce tra le persone e il prete, ma anche tra le persone che abitano il territorio e chi lo vive occasionalmente”. Riccardo Benotti

Il Papa pellegrino ad Assisi, il 4 agosto

Papa Francesco sarà pellegrino alla Porziuncola, ad Assisi, nel pomeriggio del 4 agosto prossimo. Lo hanno annunciato il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sor-rentino, il ministro generale dell’Ordine dei Frati minori, padre Michael A. Perry,

il ministro provinciale dei Frati minori dell’Umbria, padre Claudio Durighetto, e il custode della Porziuncola, padre Rosario Gugliotta, in comunione con tutta la Famiglia francescana. L’occasione è offerta dall’VIII centenario del Perdono di Assisi, che cade provvidenzialmente nell’Anno Santo straordinario della Misericordia. “Papa Francesco – riporta una nota dei Frati minori – si farà pellegrino in forma semplice e privata nella basilica papale di Santa Maria degli Angeli, dove si raccoglierà in preghiera e offrirà il dono della sua parola. La notizia è stata oggi comunicata dal presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, mons. Rino Fisichella”. A proposito della Por-ziuncola, recentemente il papa si è così espresso: “Il cammino spirituale di San Francesco iniziò a San Damiano, ma il vero luogo amato, il cuore pulsante dell’Ordine, lì dove lo fondò e dove infine rese la sua vita a Dio fu la Porziuncola, la ‘piccola porzione’, l’angolino presso la Madre della Chiesa; presso Maria che, per la sua fede così salda e per il suo vivere così intera-mente dell’amore e nell’amore con il Signore, tutte le generazioni chiameranno beata”.

4 domenica 10 luglio 2016nuova Scintilla CHIOGGIA

La collaborazione al nostro giornale e altri aneddoti interessanti sul suo impegno pubblico

Una personalità poliedrica e generosaConosceva Chioggia (e la sua storia) ed

i chioggiotti meglio di un chioggiotto. Luigi (Gigi) Tomaz - ora scomparso -,

chersino purosangue, era il classico esempio di persona poliedrica, culturalmente parlan-do. Sapeva di tutto. Di qualunque cosa tu gli parlassi, dimostrava di esserne a conoscenza. Parlare con lui era un piacere. Era un parla-tore nato. Lo si ascoltava sempre con grande attenzione. Sì, d’accordo, aveva il suo carat-tere un po’ “burbero” - solo apparentemente però -, ma al suo interno celava un’abbon-dante dose di ironia e soprattutto di gene-rosità. Generosità materiale ma soprattutto generosità morale. Ed era un uomo profon-damente religioso. Fino a che le gambe lo hanno retto, aiutandosi faticosamente con le sue stampelle, non mancava fino a qualche mese fa mai alla Messa prefestiva, celebrata nella “sua” chiesa di S. Giacomo, la chiesa dove si era sposato con l’adorata moglie Anna Maria Tesserin, che lo ha amorevol-mente assistito fino all’ultimo. Gigi bastava saperlo prendere per il verso giusto e ti gua-dagnavi la sua stima e la sua amicizia. Venen-do al mio rapporto personale con lui, ricordo di alcune interviste rilasciatemi ai tempi di Radio Chioggia Libera e registrate a casa sua, dove mi accolse sempre con molta gentilez-za, dimostratami soprattutto quando a lui, ormai pittore conosciuto e affermato, chiesi di abbellire con un suo disegno la copertina del mio primo libro di poesie “Ciósa mia cara” nel 1981, una richiesta che accettò vo-lentieri e che mi riempì di soddisfazione...Con questo mio contributo desidero eviden-ziare della complessa figura di Gigi Tomaz, in particolare quella di fugace collaboratore del nostro settimanale “Nuova Scintilla”, al quale è rimasto sempre fedele abbona-to. Per la verità, più che in articoli, la sua collaborazione consisteva in vignette poli-tico-umoristiche. Infatti, pochi anni dopo essere approdato giovanissimo (aveva solo 16 anni!) nel 1947 a Chioggia con il padre e i due fratelli minori, “profugo giuliano” (come allora si diceva), proveniente dalla sua Cher-

so e fuggito all’occupazione “titina”, aderì quasi subito alla GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica), allora spiritualmente diretta a Chioggia dall’indimenticabile don Galileo prof. Bernardinello e guidata a livello nazionale dal presidente Carlo Carretto. Fra-ternizzò ben presto con gli allora altrettanto giovanissimi Felice Casson, Michele Bighin, Gildino De Gobbi, Bonaventura Gamba e con gli altri tantissimi giovani iscritti all’asso-ciazione. Ben presto s’inserì anche nelle file della nascente Dc locale, divenendo, in poco tempo (a 31 anni), già nel 1952, delegato del gruppo giovanile del partito e nel 1954 segretario di zona (mandamento di Chiog-gia, Cavarzere e Cona). Cominciò così in contemporanea anche la sua, seppur breve, collaborazione a “Nuova Scintilla” sfruttan-do in particolare le sue doti di disegnatore, anche se esordì con un articolo di cronaca, in qualità di addetto stampa della Giac locale, in occasione della “tre giorni” svoltasi a fine 1950, nel n. 50, in seconda pagina, su tre colonne, particolarmente frizzante (com’era suo costume) e firmato ‘Luigino Tomaz’ dallo strano titolo “Non lo sapete? Alla spiaggia c’è stato il terremoto”. L’anno seguente (1951), in coincidenza con la tradizionale “tre gior-ni” per dirigenti della GIAC, nel n. 41 del giornale riappare la firma di Luigi Tomaz “in un vivace articolo intitolato su quattro colonne (‘E poi dicono che non c’è vita’) dove – dopo aver sottolineato che la conferenza più bella era stata quella di mons. Alfieri sul tema ‘La famiglia’ – si propone di tesserare un più consistente numero di giovani e di offrire un orientamento alla gioventù: To-maz cita anche le parole del presidente Felice Casson, che invita tutti a ‘ritornare alla Giac quanto ricevuto’ e – ribadendo le parole del presidente regionale dei Comitati civici, pre-sente la domenica precedente a Chioggia al Convegno degli Uomini di AC – sottolinea il grande ruolo che dovrà svolgere la Giac nelle prossime elezioni dei ‘liberi comuni’” (cfr. V. Tosello, Vent’anni di storia nelle pagine del set-timanale della diocesi di Chioggia ‘Nuova Scin-

tilla’ (1945-1965), Chioggia 2005). Frattanto si intensifica l’attività di Gigi Tomaz in cam-po politico locale nelle file della Dc, tanto che entra ben presto nel Consiglio comunale nel 1956 e diviene anche assessore a varie mansioni con il sindaco Marino Marangon. Più avanti diventa “leader della cosiddetta corrente di Base e poi di Forze Nuove e si schiera, insieme a Michele Bighin e Amelio Boscolo Chio, tra i sostenitori delle posizioni più avanzate nel dialogo della Dc locale con gli altri partiti, promuovendo l’apertura a sinistra e proponendo anzi nel 1968 già una forma di collaborazione con il Pci, che rifiutò l’offerta” (cfr. V. Tosello, op. cit.). Ma a quei tempi imperversava la guerra fredda Ameri-ca-Russia, e già nel primo dopoguerra, poco dopo il suo arrivo a Chioggia, Gigi Tomaz, sfruttando le sue doti di disegnatore, crea una curiosa e incredibile immagine “Stalin = Garibaldi” riprodotta in modo strano e soprattutto bivalente (si ricorderà che il simbolo scelto dal Pci allora era la faccia di Stalin), in cui il dittatore sovietico appare notevolmente dileggiato… Tomaz si improv-visa curiosamente anche abile recensore di libri: infatti presenta, accanto alla classica rubrica del maestro Mario Chiereghin, il libro di I. Tiozzo e A. Comparato “Chioggia nella navigazione interna”, Vicenza, 1960 (n. 17 del 1960). Alla vigilia delle elezioni poli-tiche del 1956 riappare una vignetta curata da Tomaz a propaganda della Dc (n. 45 del 6 novembre). La fattiva collaborazione del professore a “Nuova Scintilla” si concretizza nel novennio ’52-’60 insieme ad Antonmaria Scarpa. Mario Chiereghin, “pibli” (proba-bilmente tale Boscolo Cherubino Lisetto), don Angelo Paternostro (sotto alcuni pseu-donimi) e Bruno Salvagno. Direttore era allora l’indimenticato mons. Mario Alfieri. In occasione delle elezioni del 1963 ricom-paiono le solite satiriche vignette disegnate dalla inesauribile penna di Gigi Tomaz (nei nn. 10, 11, 12, 14 e 15 aprile). Nel n. 17 del 28 aprile, domenica delle votazioni, Tomaz si sbizzarrisce nel pubblicare delle vignette

ironiche su tutti i partiti corredate da… stro-fe poetiche. Cessa praticamente qui, si può dire, la sua collaborazione al nostro giornale, preso com’è da pressanti impegni politici, specie in campo locale, dove risulta tra i più eletti nello scudo crociato, fino al suo sfal-damento. Tomaz fu sindaco di Chioggia per due mandati dal 1973 al 1976 e dal 1978 al 1983 per poi passare come consigliere in Re-gione, pur continuando ad essere sempre le-ader della scena politica locale, prima con la Dc e poi contribuendo a fondare il Ccd locale e perfino un periodico, che ebbe però vita breve. Non ultimo, è d’obbligo ricordare l’i-deazione, da parte di Tomaz, della testata di “Nuova Scintilla”, con cui il settimanale uscì dagli anni ’50 agli anni ‘60, com’egli ricorda in un’intervista rilasciata il 30 gennaio 2003 all’attuale direttore, mons. Vincenzo Tosello: “Mons. Alfieri mi disse: «Guarda che c’è da fare una nuova testata per il nostro settimanale». Io allora disegnai Chioggia sullo sfondo col ponte di Vigo e la colonna del leone, ma poi mi disse-ro che si sarebbe celiato troppo in merito alla questione del ‘gato’ e quindi sostituii la colonna del leone con l’immagine della Madonna del ‘Refugium peccatorum’ venerata nei giardini del Sagraéto”. Questo il Gigi Tomaz nelle vesti di collaboratore di “Nuova Scintilla” e di uomo pubblico, il quale era solito ripetere una bat-tuta, a proposito del suo impegno politico, che suonava press’a poco così: “Da quella vol-ta, eravamo nel 1952, per quarant’anni non si liberarono più di me!...”

Angelo Padoan

RICORDANDO GIGI TOMAZ

BIBLIOGRAFIA DI LUIGI TOMAZ

– Disciplina del commercio dei molluschi lamellibranchi, in “Atti del convegno sulla pesca nell’Adriatico”, Venezia, 28-2-1974- La Mala Visina. Sui misfatti brentani dei governi veneti dal doge Soranzo al prof. Bernini, presidente della Regione, Venezia, 1982 (premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri 1985 per la saggistica storica)- Appunti per la collocazione di Chioggia nella storia della Navigazione interna, Padova, 1982- Polialfabestiario, Chioggia, 1985 (opera umoristico-politica con disegni)- Il presepe nella storia e nell’arte, ed. Nuova Scintilla, Chioggia, 1995 (con disegni dell’autore)- Una pace amara (sul “trattato” di pace 1947). Dopo 50 anni brucia ancora la condanna del Diktat, Chioggia,1997- La comune civiltà tra le due sponde adriatiche. Dalla preistoria all’Evo moderno

in “Storia, cultura, attualità dell’Adriatico Orientale”, Pescara, 1999- L’esodo dei Giuliano-Dalmati e l’attuale dramma dei Balcani. Una storia senza fine? Nel 50ennale della Carta (straccia) dei diritti dell’uomo, Mestre, 1999- Il campanile di S. Catterina, in “Chioggia”, n. 16, 2000, pp. 33-57- L’arte dell’Istria e la sua presenza nell’arte veneta e italiana (con disegni di monumenti), in “Contributi alla conoscenza della storia e della cultura dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia” (Atti del Convegno di aggiornamento per insegnanti di scuola media superiore), Treviso, 2000- Chioggia e gli esuli Giuliano-Dalmati, in “Chioggia”, n. 26, 2005, pp. 69-90- Chioggia, gli anni del boom. I manifesti di Luigi Tomaz, in “Chioggia”, n. 32, 2008, pp. 129-161

Opuscoli politici:- Il granchio pregresso. Qualche critica al cosiddetto “libro bianco” della giunta socialcomunista sull’Amministrazione 1980-83, s.d.- Male non fare, paura… avere, Conselve 1987- I gialli del Palazzo, Conselve, 1989- Così o così, Conselve, 1990.Libri editi in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, tutti stampati presso Think Adv di Conselve:- Le quattro giornate di Cherso 12-15 giugno 1797, in difesa del leone di San Marco… , 1996;- Le chiese minori di Cherso, 1998;- Dalla parte del leone. La resistenza popolare marchesca in Veneto Istria e Dalmazia nel 1797. Dalle Pasque veronesi del “ti con nu – nu con ti” di Perasto, 1998;

- In Adriatico nell’antichità e nell’alto medioevo. Da Dionigi di Siracusa ai dogi Orseolo, 2003;- La Galìa Chersana. Un’isola e la sua galea per sei secoli nell’Armata di San Marco, 2003;- I giuliano-dalmati nella storia del confine orientale prima del 1919, 2005; - Architettura adriatica tra le due sponde. Gli storici possono sbagliare, le pietre no. Saxa loquuntur, 2006;- Francesco Patrizio da Cherso. Un grande italiano del Rinascimento, 2007;- Il confine d’Italia in Istria e Dalmazia. Duemila anni di storia, 2007;- La magnifica comunità di Cherso, Comune autonomo nel golfo di San Marco, 2010;- In Adriatico nel secondo millennio. Dai Dogi Orseolo alla prima guerra mondiale, 2010.

(a cura di A. P.)

5domenica 10 luglio 2016nuova ScintillaCHIOGGIA

Rinnovo delle cariche: Enzo Naccari è il nuovo presidente Gare di vela per diversamente abili

Cambio guida, il lavoro prosegue Sport e integrazione

Nel calendario del Rotary Club il mese di giugno segna il termine di

un’annata e l’inizio di quella nuova con l’alternarsi delle cariche tra il presidente uscente e il nuovo eletto che subentra col suo consiglio direttivo. Quest’anno la cerimonia delle consegne è iniziata con la visita del Museo Diocesano, dove mons. Giuliano Marangon ha narrato la rocambolesca storia di un antico dipinto di cui si erano perse le tracce ma che fu poi ritrovato a Roma e recuperato dalla Diocesi di Chioggia in quanto appartenuto ad una antica parrocchia del basso Polesine. La visita è continuata nella biblioteca e nella sala dedicata all’artista chioggiotto Aristide Naccari. Poi nell’annesso chiostro del museo, il presidente uscente Luciano Oselladore ha ringraziato il vescovo mons. Adriano Tessarollo e mons. Giuliano Marangon per la loro cordiale ospitalità, quindi esprimendo soddisfazione per aver concluso bene una “entusiasmante esperienza”, ha ringraziato i componenti del suo direttivo per il lavoro svolto insieme nell’attuazione completa di tutte le numerose iniziative programmate. In particolare ha citato i “service” attuati in beneficio della comunità locale come la “Rotary Social Card”, in favore delle persone e famiglie più bisognose, lo Screening cardiologico a tutti ragazzi di 5ª elementare, eseguito gratuitamente dall’equipe guidata dal primario Roberto Valle dell’ospedale cittadino e la fornitura di un nuovo strumento al reparto di pediatria, dello stesso ospedale, per l’assistenza ai piccoli pazienti affetti da una patologia respiratoria. “Il Rotary Club è sempre più presente laddove sono richiesti interventi di carattere sociale, umanitario e culturale” ha affermato

Luciano Oselladore, nominando, tra l’altro, gli insigni relatori che hanno portato il loro contributo di alto profilo su numerosi temi di varia umanità. A nome di tutto il club ha espresso inoltre il plauso per l’ingresso, nel club di Chioggia, per la prima volta nella sua storia, di un socio donna, l’ing. Stefania

Fattoruso. Infine ha ricordato il gradimento di tutti i partecipanti alla visita all’Expo di Milano e il viaggio a Roma per il Giubileo. Le insegne del comando sono passate quindi al nuovo presidente Enzo Naccari (nella foto), chioggiotto verace, ufficiale della marina mercantile, dal 1983 socio della CLAM e di altre aziende ittiche di cui ricopre l’incarico di responsabile commerciale nazionale e estero. Enzo Naccari è sposato con Anna Ferrarese, insegnante nella scuola primaria, padre di due figlie, Ilaria laureata in scienze dell’educazione e Gaia laureata in scienze motorie, tuttora universitaria a Padova dove intende conseguire una seconda laurea in fisioterapia. Di Enzo Naccari è nota la grande passione per la navigazione a vela e la pesca subacquea, due discipline sportive che pratica sognando una vita in libertà navigando il Mediterraneo in lungo e in largo. Nel suo intervento d’insediamento il neo presidente, visibilmente emozionato, si è impegnato a svolgere il mandato con determinazione e volontà avendo sempre presenti i valori sociali, umanitari e culturali del Rotary che ispirano l’altruismo, la solidarietà da compiere con azioni concrete. Infine, presentando il suo direttivo, ha auspicato una continua ed efficace presenza e collaborazione di tutti i soci affinché il Rotary Club sia sempre attivo, forte e determinato nel fare del bene ovunque sia chiamato a farlo.

Achille Grandis

Un’abbuffata di medaglie, con l’olimpionica

chioggiotta Silvia Zennaro testimonial d’eccezione al 1° “Memorial Marco dall’Oro”, sullo specchio d’acque antistante rivetta Vigo. Come è stato spiegato nella conferenza stampa di presentazione di venerdì 1° luglio scorso, 9 team avrebbero dovuto cimentarsi su tre barche a vela perfettamente eguali. Ogni equipaggio, composto da un osservatore, un coach timoniere, due atleti special olympics e un assistente, si doveva alternare a bordo delle tre imbarcazioni a vela classe Este 24, grazie all’uso dei gommoni. Il temporale di sabato pomeriggio ha però reso impossibile dare il via alla prima parte della regata. Il perdurare del tempo incerto anche la domenica ha consigliato, poi, agli organizzatori una variazione del programma e di fare una veleggiata con cinque dodici metri a bordo dei quali sono saliti tutti gli atleti. In una di queste c’era la testimonial Silvia Zennaro che ha elargito con la sua grande simpatia tantissimi consigli ai ragazzi. Da Vigo i genitori degli atleti visibilmente emozionati e tantissimi appassionati di vela e curiosi hanno potuto assistere a questa insolita regata che ha visto tutti vincitori. L’appuntamento segna l’esordio della vela nel contesto delle attività ufficiali di Special Olympics in Italia, segue l’ottimo esito della prima sperimentazione svoltasi durante i XXX Giochi Nazionali Estivi “Venezia 2014” sulle acque del bacino di San Marco, ed è stata dedicata alla memoria di Marco Dell’Oro, prematuramente scomparso l’anno scorso, anima del progetto e figura di riferimento per tutto il mondo Special Olympics. La manifestazione è stata organizzata grazie al Team Regionale Veneto Special Olympics, in collaborazione con “TuttaChioggiaVela” asd, Circolo Velico “Il Portodimare” asd, “Il Diporto Velico Veneziano” asd, Lega Navale Italiana Sezione di Chioggia e Circolo Nautico Chioggia asd. In solenne stile olimpico la sera di sabato 2 luglio, presso Piazzetta Vigo, alla presenza delle massime autorità cittadine, dell’on. Diego Crivellari, del consigliere regionale Erika Baldin e della presidente della Fondazione “Ars Medica” (Ordine dei Medici Chirurghi della Provincia di Venezia) dott.ssa Ornella Mancin c’è stata l’apertura ufficiale dei giochi con tanto di accensione del tripode olimpico da parte del tedoforo. Special Olympics è una realtà presente in Italia da 30 anni. L’Associazione è nata negli anni ’60 del secolo scorso negli Stati Uniti, grazie alla famiglia Kennedy, con lo scopo di permettere a chi ha qualche disabilità cognitive di potersi allenare, di giocare e fare squadra come tutti gli altri ragazzi. Come ha affermato la direttrice regionale, Elisabetta Pusiol, nella conferenza di presentazione “perché anche i nostri ragazzi diversamente abili possano riempire con lo sport il loro tempo libero, spesso vuoto”. “L’impegno, l’entusiasmo e l’emozione di questi atleti sono la grande caratteristica di un evento al quale non si può non partecipare” ha detto, quindi, Nicoletta Codato direttrice provinciale per la provincia di Venezia. Soddisfatto di questa nuova esperienza Davide Ravagnan, anima del progetto “TuttaChioggiavela” assieme alla moglie e tra i promotori della manifestazione: “Siamo contenti di come sono andate queste giornate, nonostante il tempo. Soprattutto perché in questi giorni abbiamo avuto molte nuove richieste di partecipazione da parte di ragazzi e dei rispettivi genitori. Il nostro programma futuro è quello di far sì che questo evento possa essere esteso in ambito nazionale con il conseguente incremento delle imbarcazioni e degli atleti partecipanti”. (foto di Stefano Scarpa) R. Donaggio

ROTARY CLUB CHIOGGIA SPECIAL OLYMPICS

SANT’ANNA DI CHIOGGIA. Grato ricordo del medico condotto

L’ultimo saluto al dottor Modonese

La comunità di Sant’Anna ha dato l’ultimo saluto, giovedì 30 giugno, al

“suo” medico condotto, Giu-stiniano Modonese, che per circa un quarto di secolo, fino agli anni ’90, aveva seguito con grande sollecitudine pratica-mente tutta la popolazione, suscitando stima e simpatia per la sua particolare generosità nell’esercitare l’arte medica al servizio delle persone e delle famiglie. “Un uomo molto devoto – così lo ricorda il figlio Daniele -, mi ha insegnato l’importanza della famiglia, del lavoro e dell’onestà. L’onestà, la generosità e la bontà lo hanno contraddistinto per tutta la vita e le numerose testi-monianze ricevute in questi giorni oltre a numerosi biglietti di ringraziamento trovati frugando nei suoi documenti, me lo hanno confermato”. Giustiniano – chiamato anche Giusto – era nato a Venezia nel 1930 e si era poi trasferito da ragazzo con la famiglia a Chioggia. Laureato in medicina e chirurgia all’Università di Padova, si era specia-lizzato in ostetricia e ginecologia; nel 1957 aveva iniziato l’attività come aiuto chirurgo e ostetrico presso l’ospedale di Chioggia e dal 1962 inizia la sua attività di medico condotto, prima a Ca’ Bianca e Valli e poi, dal 1968, nella popolosa frazione di Sant’Anna di Chioggia con circa 3000 mutuati. È stato contemporaneamente anche medico di riparto delle Ferrovie, medico di controllo dell’Actv, medico sportivo del Chioggia-Sottomarina. Nel 1979-80 fu per 18 mesi Ufficiale sanitario del Comune e nel 1984 dirigente dell’assistenza domiciliare e respon-sabile dell’educazione sanitaria nell’Uls di Chioggia. Ottenuta l’idoneità con un corso biennale a Perugia e Ancona, divenne pure Dirigente sanitario e am-ministrativo del Comune e poi dell’Uls, assumendo anche per un breve periodo l’incarico di Direttore

sanitario all’ospedale di Chiog-gia. “Per quasi 30 anni – com’egli stesso ebbe a scrivere – reperibile permanentemente via filo (telefo-no fisso), come tanti altri medici condotti, capaci di fare diagnosi anche senza una TAC!”. Ormai in pensione dal 1994, si era dedicato alla pesca dello sgombro in mare, ma soprattutto alla vita familiare, alla cura delle adorate nipotine e ai viaggi (proprio nel febbraio

di quest’anno aveva voluto ripetere l’affascinante viaggio in Australia e Nuova Zelanda compiuto nel 2007: vedi foto). Giustiniano Modonese è stato an-che per una decina di anni (dal maggio 1996 al di-cembre 2007) collaboratore fedele e appassionato del nostro settima-nale diocesano “Nuova Scintilla”, curando la rubrica “Educarsi alla salute”, nei cui articoli ha effuso la sua esperienza di educatore sa-nitario, aiutando i lettori ad avere un’attenzione e una cura particola-ri per la salute propria e per quella dei familiari. Durante il funerale, in una chiesa gremita, la sua figura è stata ricordata con affetto e rico-noscenza, anche a nome di quanti l’hanno conosciuto, da don Mario Pinton che ha presieduto il rito. Il dr. Modonese, morto il 27 giugno, lascia la moglie Mariella – si spo-sarono nel lontano 1963 in una ce-lebrazione presieduta dal vescovo Piasentini! – e i figli Alberto, Laura e Daniele, oltre alle care nipoti Giorgia, Lorenza e Vittoria. A tutti le condoglianze anche del nostro giornale. (Vito)

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6 domenica 10 luglio 2016nuova Scintilla CHIOGGIA

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“Sagra del pesce da leggere”

SAGRA DEL PESCE 2016 - Da venerdì 8 a domenica 17 luglio

RIFIUTI SPIAGGIATI

I nomi dei cinque nuovi assessori: due le donne, Marco Veronese vicesindaco

Lettera a Luca Zaia

Varata la giunta Ferro

Lettera al presidente della Regione Luca Zaia per chiedere più attenzione sul tema dei rifiuti spiaggiati. Dopo

le rimostranze verbali, la direzione del villaggio Isamar passa alle vie di fatto e scrive al governatore Zaia, all’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, al neo sindaco di Chioggia Alessandro Ferro e alla direzione del Consorzio di Bonifica Delta del Po. Il direttore del villaggio, Roldo Canal, si lamenta per la scarsa attenzione che le istituzioni hanno per Isola Verde e per le strutture che vi lavorano. In particolare per la spiaggia poco pulita e per un arrivo massiccio dal fiume Adige di tronchi e fogliame che si accumulano sull’arenile con tutte le conseguenze del caso, sempre nei primi giorni di giugno. «In quei giorni - spiega Canal - il personale di Veritas è passato a pulire, ma tra prima e dopo il passaggio si è vista ben poca differenza. Quando ci sono queste emergenze si deve rispondere prontamente e con mezzi e uomini in numero idoneo per riportare la situazione alla normalità. Faccio anche presente che la presenza di rami e fogliame ormai si ripete ogni anno e sempre a inizio giugno. Difficile pensare che sia una casualità. Forse qualcuno, in qualche punto del fiume Adige probabilmente fuori comune di

Chioggia, anziché conferire il prodotto lo getta in acqua? Anche per questo motivo la Regione dovrebbe porsi delle domande: è giusto che siano le attività turistiche locali a pagare quasi in toto la pulizia di una battigia che accoglie rifiuti che arrivano da mezzo Veneto? Io credo proprio di no». C’è poi un altro problema. All’altezza dello sbarramento del cuneo salino è presente una grande quantità di legname, detriti e rifiuti che, da un momento all’altro, potrebbero arrivare sulla spiaggia. «Ora temiamo che l’improvvisa e incontrollata discesa a mare di tutto quel materiale - spiega Canal - diventi sempre più ingestibile. Chiediamo un sopralluogo e un intervento delle autorità competenti in tempi celeri, in modo da risolvere il problema alla fonte e non dopo che sono stati arrecati danni irreparabili alle spiagge, con un’enorme amplificazione dei costi di asporto, pulizia e ripristino».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

La presentazione ufficiale della nuova giunta Ferro, programmata per venerdì mattina 8 luglio - il giorno stesso del

primo Consiglio comunale previsto in sera-ta - alla conferenza stampa delle 11, è stata anticipata mercoledì dalla pubblicazione di tutti i nomi e profili all’albo pretorio. Il de-creto delle nomine (nr. 23 del 06.07.2016) a firma del neosindaco Alessandro Ferro è apparso sull’albo del Comune di Chioggia, consultabile anche sul sito web. Dal decreto si può dedurre intanto che il sindaco intende tenere per sé i referati degli affari istituziona-li, della pesca, delle frazioni, dell’avvocatura civica, della legge speciale, del personale e dei servizi demografici, che non compaiono tra i compiti assegnati. Risulta che tutti i nuovi assessori sono stati designati a seguito di curricula presentati e visionati dai responsa-bili locali del Movimento 5 Stelle.Vicesindaco è Marco Veronese, vigile del fuoco, 45 anni di Chioggia, unico dei consi-glieri eletti che entra in giunta. Il vicesindaco avrà pure i referati dello sport, della polizia locale, della protezione civile, della sicurezza, dell’informatizzazione, dell’ambiente, della portualità e della innovazione. Essendo in-compatibile per legge il ruolo di consigliere comunale e di membro della giunta, Verone-se lascia il posto di consigliere al primo dei

non eletti tra i candidati del M5S, Luciano Passarella.Al dottor Daniele Stecco, 38 anni di Arzi-gnano (Vicenza) , vanno i referati di bilancio, finanze, tributi, partecipate e politiche comu-nitarie. A lui anche il compito di individuare i bandi europei, elemento sempre ribadito come fondamentale dal neo sindaco per il reperimento di nuovi fondi.La dott.ssa Angela D’Este, 38 anni di Vene-zia - una delle due donne presenti in Giunta - si occuperà degli eventi, del turismo, del commercio, delle attività economiche e pro-duttive e del Suap (sportello unico attività produttive).All’avvocato Patrizia Trapella, 49 anni di Bollate (Milano), vengono affidati i referati delle politiche sociali e sussidiarietà, casa, istruzione, pari opportunità, politiche giova-nili, statuto-regolamenti e cultura.Infine l’architetto Marco Boscolo Bielo, 49 anni di Chioggia, avrà i referati di urbanisti-ca, edilizia scolastica, edilizia privata, lavori pubblici, servizi manutentivi, trasporti, de-manio, patrimonio e demanio turistico.La nuova giunta che affiancherà il sindaco Ferro nella guida della città è quindi compo-sta da cinque assessori (compresa la carica di vicesindaco): primo confronto in Consiglio Comunale venerdì sera 8 luglio alle 20. (n.s.)

Sagra del Pesce di Chioggia dall’ 8 al 17 luglio 2016, uno degli eventi folkloristico - gastronomici più attesi

del Veneto al via nella sua settantanovesima edizione. Durante i dieci giorni di questa edizione, viste le presenze degli ultimi anni, saranno sicuramente superati i 100.000 coperti nei sette stand distribuiti tra il corso del Popolo e l’isola di san Domenico. Una festa dei sapori del mare, della laguna e della terra: antipasti di vongole, peoci, fasolari, sarde in saore, bolliti misti vari e capesante; Primi piatti nella più rigorosa tradizione chioggiotta (spaghetti alle vongole, con ragù di fasolari e pasticci vari di pesce e verdure). Secondi piatti di sogliole, scampi, mazzancolle e pesce azzurro alla griglia, frittura di pesce, con contorni di verdure locali. Pane e dolci tipici locali sempre innaffiati con vino veneto e perché no, con birra al radicchio di Chioggia . Tutto il programma della manifestazione è stato presentato mercoledì 6 luglio scorso in sala del Consiglio presente il nuovo sindaco arch. Alessandro Ferro, il suo capo gabinetto Gilberto Boscolo, il dirigente dott. Paolo Ardizzon e il presidente della Pro loco di Chioggia Marco Donadi. Per l’occasione è stato presentato alla stampa il progetto editoriale “Sagra del Pesce da leggere”, una pubblicazione con tiratura di 20.000 copie a cura della Pro loco, testi del prof. Sergio Ravagnan, patrocinata dall’Amministrazione Comunale e realizzata da Speak Out per i tipi di Con i Piedi per Terra. Dopo avere porto ai presenti i saluti e augurato agli organizzatori e agli ospiti una Buona Sagra del Pesce, il sindaco ha tra l’altro sottolineato come questa pubblicazione sia “una vera guida turistica

a 360°, con informazioni utili sulla pesca, sui nostri prodotti ittici, sulla nostra tradizione culinaria e orticola. Essa vuole aiutare chioggiotti e ospiti a ripercorrere la storia della Sagra, che nel corso degli anni è cresciuta tanto da ricevere a livello nazionale il riconoscimento di Meraviglia italiana”. Il dirigente responsabile del settore Turismo ha quindi presentato i gruppi che gestiranno gli stand e sottolineato che “in questa edizione, dopo la positiva esperienza dell’anno scorso relativamente ai parcheggi scambiatori l’attenzione sarà rivolta alle navette che saranno raddoppiate, cui farà da supporto

anche il trenino Chioggia- Sottomarina. Da quest’anno, infine, ci saranno a disposizione dei turisti per ogni informazione, oltre alla pubblicazione tanto esaustiva, anche alcune persone come guide distribuite nel territorio”. (Foto Donaggio) R. D.

I SETTE STANDImpronta - presso l’Isola di S. DomenicoUISP - davanti a Palazzo MorosiniCoop. Sciabica - davanti al MunicipioAsi Ciao - fronte ufficio postale e S. GiacomoTeatro&Musica - fronte Cassa di Risparmio Coop. Vongolari - in Campo S. Martino O. P. I Fasolari - in campo Duomo.* Info: ProLoco (davanti a palazzo Morari)

Sulla Sagra vedi anche l’inserto: pp. IV-V.

MERCATINO ARTIGIANALE - Ogni ve-nerdì sera la piazza centrale del Villaggio Isamar di Isola Verde ospita il mercatino artigianale che vede la presenza di ban-cherelle allestite a pochi metri dalla spiag-gia con prodotti esclusivamente “fatti a mano”. L’obbiettivo di questo progetto è far conoscere e valorizzare la cultura vene-ta e i suoi prodotti tipici che tutto il mon-do ci invidia.

BLITZ CONTRO GLI ABUSIVI - La mat-tina di mercoledì 29 le forze dell’ordine hanno scoperto in via Aldebaran a Sotto-marina la presenza di almeno 35 venditori ambulanti in un edificio a tre piani. Questi, costretti a pagare l’affitto, vivevano in con-dizioni tragiche e il locale sovraffollato era a rischio esplosione. Gli extracomunitari sono risultati quasi tutti con il regolare permesso di soggiorno, mentre il proprie-tario del palazzo sarà sottoposto ad un interrogatorio per abuso edilizio.

“TITOLI MINORI” - Sono di nuovo a rischio tutti i servizi di animazione e lu-doteche offerti dalla cooperativa “Titoli minori”. Il 20 luglio scade la proroga firma-

ta a marzo dall’ex sindaco Casson: ritorna dunque il rischio della cancellazione dei servizi per minori di tutto il territorio con la conseguente chiusura di ludoteche, servizi per disabili e bambini in situazioni disagiate, con conseguenti problemi per le famiglie e lo spettro della cassa integrazio-ne per i lavoratori di questo settore.

LIBRETTI CONTRO IL CANCRO - Que-sto progetto riprende l’idea dell’infermiere Massimo Boscolo Bisto, scomparso a causa di una malattia incurabile. Si tratta di una cartellina contenente 4 libretti sul cancro per informare il paziente e aiutarlo a con-vivere con la malattia. Il progetto, unico del Veneto, è del tutto gratuito.

CARTELLI ANTI-MANCIA - La direzione dell’Asl 14 ha disposto una serie di cartelli nel parcheggio dell’ospedale che vietano la “mancia” agli extracomunitari che si propongono come guardiani delle auto in cambio di qualche spicciolo. Per ora questi cartelli non hanno portato a particolari effetti in quanto gli abusivi continuano a presentarsi nei parcheggi dell’ospedale.

Lisa Turcato

BREVI DA CHIOGGIA

7domenica 10 luglio 2016nuova ScintillaVITA DIOCESANA

La messa del sacerdote novello chioggiotto don Giovanni Caruso Spinelli, della comunità S. Pio X Parrocchia B.V. della Navicella, anniversario dall’Apparizione

Fra tradizione e innovazione Festa a MariaPrima messa solenne a

Chioggia nella chiesa dei padri Filippini del con-

cittadino don Giovanni Caruso Spinelli domenica 3 luglio. Il no-vello sacerdote, che è stato ordi-nato mercoledì 29 giugno scorso a Ecône in Svizzera, è originario della parrocchia di San Martino di Sottomarina, fa parte della fraternità sacerdotale di San Pio X ed ha quindi celebrato la messa in latino, secondo il rito di San Pio V. Una messa molto partecipata per la presenza di tanti amici e parenti venuti anche da fuori Chioggia, di com-pagni di liceo e di molti sodali di Comunione e Liberazione locali e non, gruppo ecclesiale in cui il giovane sacerdote si è formato da bambino e nella prima giovi-nezza. Nella celebrazione euca-ristica il novello sacerdote, che vestiva impeccabili paramenti liturgici adeguati con tanto di manipolo e berretta crucis, è stato assistito dal superiore generale per l’alta Italia della Comunità in piviale, dal diacono e suddiacono in dalmatica, da alcuni sacerdoti e chierici e da una specifica corale. Da sottoli-neare la partecipazione del po-polo presente in chiesa sempre all’altezza nei diversi momenti dei canti. L’ingresso processio-nale con l’antifona “Asperges me, Domine, hyssopo et mun-dabor” ha veramente commosso perché ci ha riportati alla nostra fanciullezza, ai tempi degli ul-timi anni di vita del Venerabile filippino padre Raimondo Cal-cagno, quando, con i numerosi padri della Congregazione allora presenti a Chioggia, oltre all’a-more per Cristo, alla Carità e alla Chiesa ha fatto crescere in noi l’amore verso le cose belle e soprattutto fatte bene, come può essere una messa cantata

Piuttosto intenso il programma delle celebrazioni litur-

giche e dei momenti ri-creativi predisposto nel-la parrocchia della B.V. della Navicella nell’anni-versario dell’Apparizione della Madonna sul terri-torio clodiense. I festeg-giamenti sono iniziati giovedì 9 giugno con una bella rappresentazione di canti, danze e recitazioni cadenzate da riflessioni su quello che i lupetti (grup-po scout Chioggia 2) han-no vissuto ad Assisi prima di Pasqua e durante tutto quest’anno entrando gra-dualmente dentro la storia di S. Francesco. Il giorno dopo, venerdì 10 giugno, ha ripreso la festa popolare che ha visto un bel numero di persone darsi da fare. Numerosi sono stati i ragazzi e i giovani che hanno dato un notevole contributo e sono stati sempre uno sprone anche per tutti gli altri. La sera di martedì 21 giugno si è tenuto il consueto pellegrinaggio dalla Basilica di S. Giaco-mo al Santuario della Navicella. Una moltitudine di popolo era presente e, in maniera ordinata e discreta, ha recitato lungo le vie della città, il S. Rosario che aveva come tema la Misericordia. Il 24 giugno del 1508 la Madonna durante l’Apparizione chiedeva al popolo chioggiotto di con-vertirsi. Ecco quindi che la preghiera, l’aprire il cuore a Lei, serve prima di tutto a noi, perché così può cambiarci e stringerci a sé, donarci grandi grazie e soprattutto convertirci. Prima di raggiungere la chiesa, una so-sta in via Fossetta dove eravamo attesi e siamo stati accolti con gioia. In chiesa poi abbiamo ricevuto la benedizione con un frammento dello zoc-co su cui si è seduta Maria durante l’Apparizione. Venerdì 24 giugno, nel teatro della Parrocchia, i cabarettisti Carlo Pastori e Walter Muto hanno raccontato a circa 200 ragazzi e a molti adulti la vita di San Giovanni Bosco, attraverso la musica e le canzoni con un’esplosione di entusiasmo e di commozione. È stato un viaggio nel tempo per conoscere la vita di questo meraviglioso prete che amava i giovani e che, attraverso il gioco, l’istruzione e l’avviamento al lavoro li introduceva al senso della vita, alla preghiera, all’amore a Gesù e a Maria. Ma il momento culminante delle celebrazioni è stato sabato 25 giugno alle ore 21 con la S. Messa Solenne presieduta dal nostro vescovo Adriano e concelebrata dal vicario genera-le, dal parroco don Alfonso Boscolo e da diversi sacerdoti di Sottomarina e Chioggia, presente anche il neosindaco Alessandro Ferro, alla sua pri-ma uscita ufficiale. Nel corso della celebrazione, all’offertorio, si è avuto anche il gesto significativo del parroco della Navicella e di un parrocchia-no che hanno donato due cuori votivi per grazia ricevuta all’immagine della Madonna della Navicella, come segno speciale di devozione, affetto e gratitudine. (Foto Donaggio) Paola Boscolo

ria. Ho capito che la Santa Messa è contemporaneamente Sacrificio di Cristo e Banchetto Eucaristico e che nella “messa tridentina” tutto converge verso il Sacrificio di Cri-sto mentre la Parola è riservata al sacerdote. Nella Messa post-conci-liare, invece, tutto converge verso il “banchetto eucaristico”, fatto della Parola e del Corpo di Cristo, tutte e due per tutti! Ho capito che anche la messa di papa Ghisleri nel secolo XVI rappresentava allora, cinque secoli or sono, una innova-zione se non una rottura con il pas-sato, con la tradizione, sia nell’uso dei nuovi abiti liturgici (con la sostituzione della pianeta all’antica casula più pesante e ingombrante), del libro di preghiere (nuovo mes-sale), nei gesti rituali e in alcune forme musicali. Ho capito pure che riforma non vuole dire sciatteria; non vuole dire vivere il sacro come non lo sia affatto, in fretta e con superficialità. Essere moderno non vuole dire definire tutto quello che sa di passato come qualcosa di ammuffito e stantio. Ho capito che il canto gregoriano è un grande patrimonio della Chiesa che deve essere salvato e reintrodotto come si deve. Tradotto in vernacolo o di-rettamente in latino, esso ha anco-ra tanto da dirci. E soprattutto che una messa in italiano celebrata o concelebrata come si deve può ele-vare l’anima dell’uomo d’oggi più di quanto possa fare quella in latino.

Ruggero Donaggio

CHIESA DEI FILIPPINI SOTTOMARINA

celebrata “in terzo”. Nulla deve essere improvvisato, ci in-segnavano allora i padri. E così è stato per tutta la messa di don Giovanni: l’incedere, i gesti,

le diverse intonazioni, l’uso degli oggetti sacri; tutto è stato impron-tato alla sacralità del momento, culminante nella Consacrazione. In questa messa “tridentina” si percepiva la bellezza di Dio e del suo Regno celeste, anche grazie al suono dell’organo e al canto gre-goriano! Eppure... Una così bella esperienza, nello stesso istante in cui la vivevo mi ha fatto apprezza-re di più la nuova messa secondo la riforma liturgica voluta dal Conci-lio Vaticano II. Dopo che il suddia-cono ha cantato in latino l’epistola dando le spalle al popolo e il diaco-no la pericope del Vangelo sul lato sinistro dell’abside, ho capito che la tradizione non deve essere solo qualcosa di statico fatta di passato. Ho capito che tradizione vuole dire tramandare anche quello che noi siamo diventati grazie alla Sacra Scrittura, sperimentata e vissuta dopo averla compresa per quel tanto che ci è dato comprendere in questo nostro momento della sto-

BORGO SAN GIOVANNI. Una comunità in festa

La chiesa al centroAll’inizio dell’estate, quando la scuola è da

poco finita, nel nostro quartiere si festeggia la natività di San Giovanni Battista a cui è

intitolata la nostra chiesa. È l’inizio di una festa che ci apre al periodo delle vacanze e delle piacevoli serate d’estate. Si respira un clima di speranza nel nome di colui che per primo ha annunciato Cristo e che ci richiama a godere della possibilità di condivi-dere insieme questo momento. Significativa perciò la proposta di iniziare la vigilia (23 giugno), ritro-vandoci insieme per cantare i Vespri e ascoltare un concerto dei cori “San Giovanni”-“V. Bellemo”, diret-to dai maestri Carlo Oro e Francesco Bertotto, che hanno eseguito brani del nostro concittadino mons. Vittore Bellemo. Serata di grande bellezza, che apre l’anima alla preghiera e alla lode e fa gustare la pre-senza fra di noi di una Bellezza più grande. Si condi-vide la preparazione, sempre con un po’ di affanno, affinché tutto sia pronto per tempo. Si condividono le idee su come organizzare le serate e si condivide la fatica dei giorni di lavoro. I ragazzi e i giovani si lasciano coinvolgere con entusiasmo nel servire ai tavoli o aiutare in cucina. Sicuramente tutto si po-trebbe realizzare anche meglio, ma ognuno mette il proprio cuore in ciò che fa. In quest’anno giubilare non poteva mancare una bella mostra di pannelli

con riprodu-zioni di dipinti provenienti dalla nostra diocesi, che descrive la grande mise-ricordia di Dio Padre attraver-so alcune pa-rabole e i fatti della vita di Gesù. Le persone che l’hanno visitata si sono lascia-te accompagnare in questo percorso di misericordia, sorprendendosi di quanto sia attuale, più umana e bella la proposta di vita che Gesù ci fa. Le molte per-sone presenti alla festa nelle diverse serate hanno dimostrato che è un piacere trovarsi insieme la sera a mangiare, ad ascoltare un po’ di musica, visitare le mostre e contribuire alla pesca di beneficenza. Tutte queste persone hanno annunciato, con il loro lavoro o con la sola presenza, il Vangelo della gioia. La gio-ia di poter allietare le serate e mostrare una comuni-tà viva. La gioia di far capire che la chiesa è al centro del quartiere e della nostra vita. Una gioia che viene dall’amore a Gesù. Sandra e Antonella

Volontari Insieme Solidali

Capitello e immagini sacre

Continua l’operato dei VIS (Volonta-ri Insieme Solidali), alla ricerca, su richiesta, di posizionare immagini

sacre nella diocesi e nel Veneto. A Ca’ Lino di Chioggia in via San Giuseppe al civico 48/A all’esterno della recinzione li-mitrofa alla strada che dalla chiesa porta alla sponda dx del Brenta, sabato 2 luglio alle 18 è stato benedetto da don Rober-to Boscolo Fiore un capitello tutto inox (nella foto), dedicato al padre putativo di Gesù. Nonostante la titubanza provocata da una rovinosa tempestata mista a ven-to e pioggia che aveva colpito il territorio, si è proceduto comunque al rito, confidando proprio nell’aiuto di S. Giuseppe secondo la convinzione degli organizzatori. Un grazie alla famiglia Orlando e Modestina per la loro disponibilità. Nei giorni scorsi, inoltre, è stata consegnata una sta-tua della Madonna di Fatima alta 60 cm a don Giovanni Natoli parroco di Volto di Rosolina per la recita del rosario lungo le vie del paese ad ot-tobre, mese del rosario e ricorrenza della chiesa intitolata alla Madonna del Rosario; alle suore dell’Immacolata di S. Chiara di Sant’Anna un’im-magine della “Madonna missionaria” attorniata da fanciulli di varie raz-ze (la suora che l’ha ricevuta è filippina); una statua della Madonna della pace alta 90 cm alle suore di Misurina nel Cadore (dove ospitano bimbi e persone con problemi allergici e di respirazione); una statua di Maria Immacolata alta 60 cm al rettore del Seminario di Chioggia, don Dani-lo Marin. (R. T.)

Viaggio in Giordania, per preparare l’esperienza estiva dei giovani italiani

La richiesta di fede tra chiese sorelle

Mi sono recato in Gior-dania alla fine di giu-gno con altri tre di-

rettori di Caritas diocesane del Veneto per preparare una espe-rienza estiva che si svolgerà ad agosto per un gruppo di giova-ni italiani che condividerà due settimane con i cristiani della parrocchia san Giuseppe La-voratore ad Al Mafraq, centro abitato a 80 chilometri a nord di Amman e ultima cittadina giordana prima del confine con la Siria, da cui dista 15 chilo-metri (sono arrivato al confine con la Siria prendendo verso sera un taxi con una persona del luogo…). Esperienza bre-ve, significativa e intensa, per gli incontri fatti e per i giorni particolari che hanno visto i tragici eventi di Istanbul (era-vamo proprio nel luogo esatto dell’attentato 48 ore prima) e di Dacca. Accanto a questa op-portunità, l’incontro e la cono-scenza un po’ più approfondita della situazione dei cristiani della Giordania dove questi sono una piccola minoranza. Nella parrocchia dove eravamo ospitati, su una popolazione di circa 60.000 abitanti i cattolici sono poco più di 500, mentre i cristiani appartenenti ad altre Chiese sono circa 2.000. Oltre alla programmazione di una relazione solidale con Caritas Giordania, molto ben strutturata con l’apporto fondamentale di personale e operatori Caritas che gravitano nel Movimento dei Focolarini, direttore compreso, la nostra visita intendeva anche dare uno sguardo sulle condizioni dei circa 300.000 rifugiati si-riani che l’Alto Commissariato dell’ONU assiste nella periferia di Al Mafraq. Tutto questo mi ha portato a vivere questi tre

L’educazione dei figli

Il papa ha voluto dedicare il 7° capitolo della sua esortazione apostolica al tema dell’educazione. Troppo importante, se si pensa che nel bene o nel male “i genitori incidono sempre sullo

sviluppo morale dei loro figli”. Per cui la famiglia deve rendersi con-to che ha una grande responsabilità nel sostenere, accompagnare, guidare, e dunque è suo compito conoscere e discernere tutto ciò a cui i figli sono esposti. La strada è quella del dialogo condotto con semplicità e accompagnato dall’affetto, pur nella consapevolezza di non poter avere “il controllo di tutte le situazioni”. Per cui il dialo-go deve servire non tanto a “dominare spazi” attraverso il controllo ossessivo, ma di “generare processi” di maturazione della libertà. La preoccupazione è di intercettare e far crescere le convinzioni, gli obiettivi, i desideri, il progetto di vita, in modo da “promuovere libertà responsabili”. Certamente i genitori hanno dei partner im-portanti, come ad esempio la scuola, “per assicurare un’istruzione di base ai propri figli”, ma “non possono mai delegare comple-tamente la loro formazione morale”, perché questa avviene per esperienza ed imitazione, per cui sarà proprio l’ambito familiare a garantirla. L’azione positiva non è frutto di un giudizio corretto, ma di un’attrattiva che superi tutte le altre, numerose e a volte più accattivanti. È frutto di sane abitudini, maturate attraverso una “ripetizione cosciente, libera e apprezzata di certi comportamenti” acquisiti nell’ambito familiare. È questione di libertà, quella che si coltiva con “proposte, motivazioni, applicazioni pratiche, stimoli, premi, esempi, modelli, simboli, riflessioni, esortazioni, revisioni” e si traduce in “virtù”, ossia in “un principio interno e stabile dell’a-gire”. Per giungere a questo traguardo è importante anche che “il bambino e l’adolescente si renda conto che le cattive azioni hanno delle conseguenze”, per cui anche la sanzione ha un suo valore edu-cativo per lo stimolo che può produrre nel cercare costantemente e nello scegliere il bene.Non è tutto così semplice ed immediato, per cui sono necessari sia per i genitori che per i figli il realismo e la pazienza. “Quando si propongono i valori, bisogna procedere a poco a poco, progredire in modi diversi a seconda dell’età e delle possibilità concrete delle persone, senza pretendere di applicare metodologie rigide e immu-tabili”. Per questo la famiglia è “la prima scuola dei valori umani” e il contesto educativo per eccellenza dove si formulano i giudizi critici e si matura la “capacità di attendere”, dove viene avviato il processo di “socializzazione”, dove si impara ad applicare quella “ecologia integrale” che mette in un rapporto corretto anche con le cose materiali. Anche la sessualità va educata. Non basta offrire delle informazioni, è necessario trasmettere i significati dell’agire sessuale perché venga inteso e vissuto come linguaggio dell’amore. L’educazione sessuale percorre le vie della custodia del pudore, del rispetto della persona, della logica del dono, del servizio alla vita, della disponibilità all’interscambio dei ruoli. Infine, “l’educazione dei figli dev’essere caratterizzata da un percorso di trasmissione della fede” e “la famiglia deve continuare ad essere il luogo dove si insegna a cogliere le ragioni e la bellezza della fede, a pregare e a servire il prossimo”.

don Francesco Zenna

CARITAS DIOCESANASGUARDO PASTORALE

8 domenica 10 luglio 2016nuova Scintilla VITA DIOCESANA

aspetti nel breve spazio di quasi una settimana. La prima percezione è stata quel-la di toccare con mano la situa-zione/condizione di minoran-za che oggi vivono i cristiani in Medio Oriente. Non è facile per noi – credenti di provata tradi-zione – capire questa situazione, perché assume i volti di una ap-parente semplicità nella percezio-ne che i cristiani hanno di essere in una sorta di fortezza assediata e nel contempo di considerarsi come l’ultimo e forse l’unico ba-luardo di fronte all’Islam conqui-statore. La percezione dell’Islam come una entità con la quale non è possibile alcuna forma di dialogo, è chiara…. Sicuramente la figura di papa Francesco gode di molta stima tra i cristiani, ma si coglie che la percezione di una

Chiesa che in fondo apre le porte agli immigrati islamici lascia mol-to perplessi. Ancora, l’impressio-ne chiara – vista dalla minoranza cristiana – che con l’Islam non sia possibile alcuna forma di dialogo, è indubbiamente un dato proble-matico che va considerato. Sono impressioni e percezioni che mi sono nate nei tanti dialoghi avuti proprio in questi giorni di permanenza presso la parrocchia cattolica di Al Mafraq, dove si ha proprio l’idea di essere – anche logisticamente – all’interno di una piccola fortezza circondata – se non proprio da nemici – da una popolazione islamica appena appena tollerante nei confronti della presenza cristiana.L’altro aspetto che ho potuto constatare è stato il grande la-voro che la Caritas Nazionale Giordana sta facendo con i profughi cristiani e non, che si sono riversati in territorio Giordano. La Giordania ha di suo una popolazione di circa sei milioni di abitanti e in questo momento sta ospitando nel proprio territorio circa quattro milioni e mezzo di profughi dalla Siria e dall’Iraq. La fragile economia giordana – basata sul turismo che è in crisi per il pericolo attentati – non riusci-rebbe a ‘reggere’ una tale onda migratoria, per questo la popo-lazione dei rifugiati è assistita in grandi campi profughi dall’Alto Commissariato ONU per i rifu-giati, che però è a tempo e non durerà in eterno. La situazione e le storie che ho potuto ascoltare sono evidentemente dramma-tiche e tragiche, ma ho potuto anche leggere la grande fede che accompagna la vita dei cristiani fuggiti da Aleppo, da Mosul, da Homs… storie come quella di Salim che, prima di fuggire dalla propria casa senza poter portare via nulla, ha bagnato il suo orti-cello con acqua per poi respirare l’odore della terra, per portare con se l’unico ricordo che gli è consentito avere. Ora Salim - che è quasi cieco - ha imparato a memoria il salmo 134 (“Ecco, be-nedite il Signore…. Voi che state nella casa del Signore durante le notti…) e lo prega ogni giorno.L’ultimo aspetto che mi è sem-brato significativo è stato il rapporto di condivisone con i giovani cristiani della parrocchia, che ospiteranno un gruppo di nostri giovani italiani ad ago-sto. Accanto alla programmazio-ne delle attività tipiche dei nostri Grest come giochi, lavori di grup-po, sport, musica e altro, ci viene fatta una esplicita richiesta: “Fate venire giù da noi giovani che sap-piano fare e insegnarci la lectio divina, perché abbiamo bisogno di imparare a pregare e a coltiva-re la nostra dimensione spiritua-le”. Accanto a chi si è portato via l’odore della terra, la domanda di un aiuto non economico ma di fede tra chiese sorelle mi è sem-brato il miglior ricordo da ripor-tare in Italia e in diocesi.

MC

CHIESA TRIVENETA. Convegno “Aquileia 2”, gli atti on line (www.cet.chiesacattolica.it)

Testimoni di Cristo, in ascoltoDa qualche giorno sul sito della Conferenza

Episcopale Triveneto www.cet.chiesacatto-lica.it (vi si accede attraverso l’ampio riqua-

dro posto sulla colonna di sinistra dell’home page) è on line tutto il prezioso materiale elaborato dalle Chiese del Nordest prima, durante e dopo il secon-do Convegno ecclesiale triveneto (denominato in breve “Aquileia 2”) che ha vissuto i suoi momenti culminanti d’incontro a Grado e Aquileia dal 13 al 15 aprile 2012 ed era scandito dal tema - motto “Testimoni di Cristo, in ascolto”.Nell’ampio contenitore sono quindi ora raccolti e riuniti - ma soprattutto resi disponibili a tutti - ab-bondanti e significativi documenti tra i quali:- la traccia iniziale di lavoro per le Diocesi e che aveva avviato il percorso verso il Convegno eccle-siale triveneto “Aquileia 2”- le riflessioni di Papa Benedetto XVI pronunciate durante la sua visita pastorale ad Aquileia e Vene-zia nel maggio 2011;- le testimonianze e il lavoro svolto, nella fase di preparazione ad “Aquileia 2”, di ogni singola Dioce-si della Conferenza Episcopale Triveneto;- tutti i momenti e i testi del Convegno svoltosi nell’aprile 2012, dalle relazioni alle comunicazioni sul discernimento operato nelle Diocesi, dalle ome-

lie alle meditazioni durante gli incontri di preghie-ra fino alle attualissime “proposizioni” elaborate, in quegli stessi giorni, dai 10 gruppi di lavoro nei quali i delegati si erano suddivisi;- la nota pastorale dei Vescovi del Triveneto, uscita nell’Epifania 2013 e a seguito del Convegno eccle-siale “Aquileia 2”.Proprio in quest’ultimo testo, i Vescovi della Cet concludono la loro riflessione con queste parole: “Confidiamo nel sostegno vicendevole tra le nostre Diocesi per essere all’altezza della missione che il Signore, oggi, ci affida come “nuova evangeliz-zazione” nel Nordest. Nei giorni di Convegno a Grado e ad Aquileia abbiamo sperimentato la gioia di essere insieme, pur nella consapevolezza delle fatiche e delle difficoltà che oggi le nostre comuni-tà attraversano in questo tempo di complessità e di transizione… Questa esperienza di comunione ha ravvivato la nostra speranza che trova in Gesù Cristo il suo fondamento e la sua forza”.

Sempre sul sito della Cet è, intanto, in fase di com-pletamento anche la sezione dedicata ad “Aquileia 2” che conterrà ed evidenzierà una selezione dei principali materiali prodotti in occasione del se-condo Convegno ecclesiale triveneto.

CARITÀ DEL PAPA

È stata attivata la possibilità di donare al Santo Padre

mediante carta di credito, chiamando il numero (0039) 06 04 06.Una voce registrata vi guiderà nella donazione. È importante avere a portata di mano il numero della carta di credito, la data di scadenza e il codice a tre cifre riportato sul retro.In caso di chiamata effettuata con cellulare, arriverà automaticamente un sms di avvenuta donazione. Il costo della chiamata è quello di una telefonata da rete fissa italiana. I dati inseriti verranno trattati ai soli fini del servizio e secondo la vigente normativa sulla privacy.

Donare con carta di credito

Inserto al numero 27 di “Nuova Scintilla” del 10 luglio 2016

Litoralestate

Buona estate 2016 Ich wünsche Ihnen, dass Sie Tage verbringen, in denen Sie auch auf Ihr gei-stiges Wohlbefinden achten, aus dem sowohl das relationale als auch kör-perliche Wohlbefinden Nutzen schöpft.

Die sinnvolle Nutzung von Ruhezeit mit dem Geschaffenen, mit den Menschenund mit den Dingen und mit dem Herrn in einem Moment des Gebets oder einerguten Lektüre, hellt die Gedanken auf und bringt inneren Frieden. "Das ganzematerielle Universum ist eine Sprache der Liebe Gottes" (Laudato sì, n. 84).Haben Sie keine Angst, diese Zeit als eine angemessene Zeit anzusehen, um"die Liebe Gottes zu erfahren, die tröstet, verzeiht und Hoffnung gibt" (Miseri-cordiae vultus, Nr. 3), vor allem in diesem Jahr der Barmherzigkeit.Auch Ihnen, liebe Reiseveranstalter, während ich Ihnen wünsche, dass Ihre Ar-beit profitabel ist, eine Einladung den Gästen eine Atmosphäre von "Treffen undAustausch, Harmonie und Eintracht" zu bieten (Botschaft zum Tag des Touris-mus 2015).Die Schaffung dieses guten Klimas ist auch eine Investition für die Zukunft, mitder man seiner Arbeit einen wirtschaftlichen Aspekt gibt, was auch den Quo-tient der Zufriedenheit Ihrer Arbeit erhöht.Allen einen schönen Sommer.

✠ Bischof Adriano

Guten Sommer 2016

My hope is that you may spend days in which to take care of your spiritualwell-being, from which one derives real physical and relational benefit.The wise use of rest time occupied in communing with creation, with

people and with things, and with the Lord in a few moments of prayer or goodreading, cheers the thoughts and brings inner peace. "The entire material uni-verse is a language of love from God" (Laudato sì, no. 84). Do not be afraid,then, to consider this time as an appropriate one to "experience the love ofGod who consoles, who forgives and gives hope" (Misericordiae vultus, no. 3),especially in this year of Mercy.And to you, our dear tour operators, I hope that your work is profitable; an in-vitation to the joy of offering our guests an atmosphere of "meeting and ex-change that fosters sharing, harmony and concord" (Message of World TourismDay 2015).The creation of this good climate is an investment for the future, and it also giveseconomic purpose to your work, which will also increase your job satisfaction.A good summer to all.

✠ Bishop Adriano

Good summer 2016

Il mio augurio che possiate trascorrere giorni nei quali prendersi cura anchedel benessere spirituale dal quale trae vero vantaggio anche il benessere re-lazionale oltre che fisico.

Il saggio uso del tempo di riposo occupato nelle buone relazioni con il creato,con le persone e con le cose e con ilSignore in qualche momento di pre-ghiera o di buona lettura, rasserena ipensieri e riporta la pace interiore.“Tutto l’universo materiale è un lin-guaggio dell’amore di Dio” (Laudatosì, n. 84). Non abbiate timore,quindi, di considerare questo tempocome tempo opportuno per “speri-mentare l’amore di Dio che consola,che perdona e dona speranza” (Mise-ricordiae vultus, n. 3) soprattutto inquest’anno della Misericordia.Anche a voi, cari operatori turistici,mentre auguro che il vostro lavorosia proficuo, un invito alla gioia dioffrire e favorire per gli ospiti unclima di “incontro e scambio che fa-vorisca la condivisione, l’armonia ela concordia” (Messaggio per la Gior-nata mondiale del Turismo 2015).Creando questo buon clima si fa un

investimento anche per il futuro, e sidà una finalità anche economica al proprio lavoro, cosa che aumenterà anche ilquoziente della vostra soddisfazione per il vostro lavoro.A tutti buona estate.

✠ Vescovo Adriano

II Litoralestate

La Porta Santa …sulla spiaggiaSOTTOMARINA - Le proposte e iniziative giubilari estive nella chiesa B. Vergine di Lourdes

Èormai passato un mese – tuttogiugno – da quando è stataaperta la “Porta Santa” pratica-

mente sulla spiaggia, nella chiesadella Beata Vergine di Lourdes di Sot-tomarina.Il vescovo Adriano, infatti, seguendole indicazioni di Papa Francesco, hapensato che, oltre alla cattedrale incentro storico a Chioggia, quellachiesa del litorale di Sottomarina po-tesse diventare luogo giubilare. Siamo“chiesa in uscita” che va incontro atutti, e dunque certamenteanche ai numerosi turisti che inquesti mesi affollano le nostrespiagge.Queste le scansioni e le inizia-tive che caratterizzano l’attivitàpastorale “straordinaria” nellachiesa parrocchiale della BeataVergine di Lourdes - che proprioin questi giorni celebra anche lafesta della compatrona S. MariaGoretti – grazie alla presenza co-stante del monaco di città padreCesare Mucciardi.

Tempo giubilare: da sabato 4giugno (apertura della PortaSanta) a sabato 3 settembre(ore 20.45, chiusura della PortaSanta ed Eucaristia presiedutadal vescovo Adriano e concele-brata dai sacerdoti del Vicariato chepossono partecipare).Alle persone offriamo: l’ascolto dellaParola, la catechesi e la lectio divina;la celebrazione dell’Eucaristia; il per-dono del Signore nel sacramento della

Riconciliazione; tempi di preghiera co-munitaria e silenziosa; proposte digesti di misericordia e di carità; il per-corso giubilare.La settimana giubilare: al mattinodal lunedì al sabato, ore 7.15, Lodi eS. Messa. Lunedì, ore 20.45, S. Messae preghiera alla Madre della Misericor-dia (S. Rosario sul Piazzale davantiall’Immagine della Madonna di Lour-des). Martedì, ore 20.45, S. Messa eCoroncina della Divina Misericordia.Possibilità di accostarsi al sacramento

della Confessione fino alle ore 22.Mercoledì, ore 20.45, S. Messa giubi-lare con partenza dal Piazzale e attra-versamento della Porta Santa. Omelia– catechesi sulla misericordia (sacer-doti a rotazione). Giovedì, ore 20.45,

S. Messa e Adorazione Eucaristica(fino alle ore 22 – una parte comuni-taria e una parte silenziosa). Venerdì:ore 20.45 S. Messa e Lectio sul Van-gelo della domenica. Sabato sera ore20.45: celebrazione dell’Eucaristia.Domenica: ore 7.15 – 10 – 18 –20.45, celebrazione dell’Eucaristia.Apertura della chiesa: mattino ore 6 –12.30; pomeriggio ore 15.30 – 22.

Presenza del vescovo9 luglio (sabato): ore 20.45, S. Messa

in onore di S. Maria Goretti. 12 luglio(martedì): ore 21.15 Lectio sulle Para-bole della Misericordia. 23 luglio (sa-bato): ore 20.45, S. Messa. 6 agosto(sabato): ore 20.45, S. Messa. 19 ago-sto (venerdì): ore 21.15, Lectio su untesto evangelico di Luca. 27 agosto(sabato): ore 20.45, S. Messa. 3 set-tembre (sabato): ore 20.45, chiusuradella Porta Santa e S. Messa.

Iniziative dove la misericordia sitrasforma in caritàOfferte per la realizzazione dell’Empo-rio della solidarietà e per l’aiuto ai po-veri del vicariato (apertura e chiusuraPorta Santa, mercoledì giubilare e uncassettone permanente).1ª domenica del mese: “Progetto na-scita” (Gruppo Movimento per la Vita).3ª domenica del mese: Raccolta ge-neri alimentari Banco San Martino +raccolta permanente generi alimentario buoni spesa in offerte. Raccolta per-manente di pannolini e vestiti perbambini (Gruppo S. Gianna BerettaMolla). Giornata pro Seminario nelle

zone estive (17 luglio). 25 e 26 giugno: Gruppo missionarioGiovanni Paolo II (per le famiglie po-vere). 10 luglio: Serve di Maria Addolorata(Missioni Burundi). 13 e 14 agosto: “AbbiamoRISO”(amici della Comunità Missionaria diVillaregia).Percorso Giubilare (da fare con il sus-sidio di preghiera preparato): Sul Piaz-zale davanti alla Madonna; Porta Santa(Porta dello Spirito Santo - porta di

destra); percorso interno incon-trando i Santi della misericordia(S. Leopoldo e San GiovanniPaolo II) e due Sante donne in-namorate di Gesù (S. Maria Go-retti e Santa Bernardetta); sostaal Battistero; davanti al Croci-fisso; in adorazione dell’Eucari-stia.Ogni giorno (escluso il lunedì) p.Cesare sarà in chiesa per il sacra-mento della confessione o per undialogo spirituale. Al mattino:mercoledì, venerdì e sabato ore8.30 – 11. Al pomeriggio: mar-tedì, mercoledì, giovedì, venerdìe sabato ore 16 – 18. Alla dome-nica: prima o dopo la S. Messa p.Cesare o un altro sacerdote con-fessore. Il martedì sera anchedopo la S. Messa delle ore 20.45

p. Cesare assieme a qualche altro sa-cerdote confessore.

Altri momenti particolariFesta di Santa Maria Goretti (Messagiubilare nella memoria liturgica il 6luglio – S. Messa del vescovo sabato 9luglio – un momento di festa con ibambini e i ragazzi e le loro famiglie). Il Perdon d’Assisi (1° e 2 agosto). Preparazione alla Solennità dell’As-sunta (12 agosto, Rosario itinerante,ore 21, dalla Chiesa del Buon Pastorea Madonna di Lourdes; 13 agosto e 14agosto, flambeaux dopo la S. Messaserale e decina del Rosario davanti allaMadonna sul Piazzale). Solennitàdell’Assunta: Processione mariana daS. Martino (S Messa, ore 21) a Ma-donna di Lourdes. Esperienza dell’alba alla diga (in ungiorno di agosto con partenza dalPiazzale Madonna di Lourdes fino alladiga in bici, l’attesa del sorgere delsole, la preghiera delle lodi, il ritornoin chiesa, la S. Messa e… la colazioneinsieme sul Piazzale).

il prossimo appuntamentocon

È previsto per domenica 7 agosto

Litoralestate

IIILitoralestate

ORARI SS. MESSE VICARIA DI CA’ VENIER

FERIALI PREFESTIVE FESTIVE

VILLAREGIA 18.30 18.30 9.30 Unità Pastorale

CA’ VENIER 18 (gio) - 9.30 BOCCASETTE 18 (mar) - 8 PILA 18 (mer) - 9 CA’ ZULIANI 18 (ven) 18 -

Unità Pastorale CA’ MELLO 17.30 (mer) - 9 TOLLE 8.30 (ven) 18.30 10 POLESINE CAMERINI 17.30 (mar - gio) 17.30 11

Unità Pastorale

SCARDOVARI 9 (mer) 18.30 (no mer) 18.30 8 - 11

BONELLI - - 9.30 Unità Pastorale

CA’ TIEPOLO 8 (no sab) 17.30 (Molo)18.30

9.30 - 11 18.30

DONZELLA Asilo:17.30 (mar-gio-ven) - 8 S. GIULIA 8.30 (mar) - 8.30 OCA MARINA 8.30 (mer) - 9.45 PISANA - 18.45 - S. ROCCO - 17.30 -

ORARIO ESTIVO SS. MESSE VICARIA DI LOREO

FERIALI PREFESTIVE FESTIVE

CA’ CAPPELLINO - - 9.30 (Mea) - 11 DONADA 8 18.30 7.30-9.30-11-18.30

ROSOLINA MARE 21 (no venerdì)

Chiesa dell’Immacolata: 19 (solo venerdì)

21 8 - 10.30 - 19

TAGLIO DONADA 18 (no giovedì) S.Pasquale: 18 (giovedì)

18 9 - 10.30

VOLTO 19 19 9 Unità Pastorale

LOREO 9.30 (mar) - 18 (lun-mer-gio-ven) 18.30 7.30 - 9.30 - 18.30

CAVANELLA PO Festiva 10.30, a domeniche alterne dal 3 luglio MAZZORNO SINISTRO Festiva 10.30, a domeniche alterne dal 10 luglio TORNOVA - 8.30

Unità Pastorale

ROSOLINA 9.30 (ven) 19 (mar-mer-gio)

21 Villaggio Norge: 9 10.30 - 19

ALBARELLA 8.30 19 8.30 - 12.30 Unità Pastorale

S. BARTOLOMEO Clarisse: 7 18 18 Clarisse: 7

8 - 10.30 -18 FORNACI - 17.30 8 – 10.30

Unità Pastorale

SCALON 18.30 Oratorio S.Giusto: 18.30

18.30 8 - 9.30 - 11 - 18.30

CA’ CAPPELLO - - 9.30 PORTO LEVANTE - - 11.15

Unità Pastorale

TAGLIO DI PO 8.30 - 18.30 Casa di Riposo: 1018.30 8 - 10 - 18.30

MAZZORNO DESTRO - - 17

ORARIO ESTIVO SS. MESSE VICARIA CHIOGGIA - PELLESTRINA

FERIALI PREFESTIVE FESTIVE

CATTEDRALE 8 - 10 (solo mercoledì) 18 10.15 - 12 - 18

B. SAN GIOVANNI 8 18.30 7.45 - 9.30 - 11.15 18.30

CA’ BIANCA 18 18 10 CHIESA CIMITERO 17.30 17.30 9.30 SALESIANI 7.20 - 9 (solo mer.) - 18.30 18.30 9 - 10.30

UNITÀ PASTORALE CENTRO STORICO

FILIPPINI 10.30 (solo mercoledì) - 17.30 17.30 11 S. ANDREA 10.15 18.30 10 - 19 S. DOMENICO - - 9 S. GIACOMO 9 (solo mercoledì) - 18 18 8 - 9.30

UNITÀ PASTORALE PELLESTRINA

OGNISSANTI 8 (solo sabato) - 18 (mar e gio) 18 9.30 S. ANTONIO 17.30 (lun - mer - ven) 17.30 11 S.MARIA DEL MARE - - 10 S. PIETRO 17 (mar - gio) 17 9 S. STEFANO 9 (lun - mer - ven) - 10.30 SANTUARIO 9 (solo mercoledì) - 18

ORARI ESTIVI SS. MESSE - VICARIA DI SOTTOMARINA

FERIALI PREFESTIVE FESTIVE

CA’ LINO 20.30 (Isolaverde)

20.30 (Isolaverde)

Chiesa: 10 Isamar 8.30

Isolaverde: 19.30

UNITÀ PASTORALE

B. V. DI LOURDES Casa S. Luigi: 77.15 - 20.45 20.45 7.15 - 10 - 18 - 20.45

S. MARTINO 8.30 21 8.30 - 10.30 - 21

UNITÀ PASTORALE

B. M. V. DELLA NAVICELLA 8.30 - 19 19 8.30 - 10.30 - 19

BRONDOLO - 18 9 - 10

UNITÀ PASTORALE

BUON PASTORE (tenda)

7.30 (no sab) 18.30

18.30 - 21

7 - 8.30 - 18.30 - 21 Chiesa: 10

Camp. Intern: 19.45 SPIRITO SANTO 9 19 9

UNITÀ PASTORALE

CAVANELLA D’ADIGE - 17 11 S. ANNA 18.30 18.30 9.30

ORARIO ESTIVO DELLE MESSE VICARIA CAVARZERE

FERIALI PREFESTIVE FESTIVE FORESTO - 17.30 8 - 10.30 ROTTANOVA 9 (lun - mer - ven) 18 8 - 10.30

Unità Pastorale

S. MAURO DI CAVARZERE

Canossiani: 7.15 8 (gio) - 9 (no gio e ven)

9.30 (ven) 18.30

18.30 8 - 9.30 - 11 - 18.30

PASSETTO - - 10 CA’ BRIANI - - 10

Unità Pastorale S. PIETRO DI CAVARZERE - 17.30 11

DOLFINA - - 9 S. GAETANO - 19 -

Unità Pastorale CA’ EMO 17.30 (lun-mar-mer) 18.15 11.15 FASANA 17 (gio-ven) 17 10

BOTTI BARBARIGHE - - 9 Unità Pastorale

PETTORAZZA GRIMANI 18.30 18.30 9 - 10.30

PETTORAZZA PAPAFAVA 18 - 8 - 18.30

Unità Pastorale S. GIUSEPPE DI CAVARZERE 21 (gio) 18 7.30 - 10.30 - 18

BOSCOCHIARO 9.30 (mar) 18 (giov o ven) 18 8 - 10.30

VILLAGGIO BUSONERA 9.30 (mer) - 9.30

Orari delle Ss. Messe

La centesima meraviglia d’Italia è la Sagra del pesce di Chioggia

CHIOGGIA - La celebre sagra estiva premiata dalle istituzioni, dal web e dagli oltre centomila visitatori

Ha ricevuto la qualifica di mera-viglia italiana da parte delForum nazionale dei giovani.

Da poco tempo la Sagra del pesce diChioggia, arrivata alla sua settantano-vesima edizione, è diventata formal-mente una delle cento meraviglied’Italia. Già lo sapeva la realtà delweb, che sul sito di turismo interna-zionale Paesi online aveva premiatoChioggia tra le migliori destinazioninella categoria “viaggio nel gusto”proprio per la sua offerta gastrono-mica.Grazie alla celebre sagra chioggiottal’eccellenza ittica di questa città è dinuovo in piazza, tutte le sere, fino alprossimo 17 luglio. Ogni estate, in-fatti, il Corso del popolo accoglie piùdi centomila visitatori divisi tra tavoliall’aperto, ristoranti e palchi, in unacittà, quella di Chioggia, definita nonsolo meraviglia nazionale dalle istitu-zioni e località top rated dalla Rete,ma inserita anche tra le bellezze ita-liane nel progetto Panorama, realiz-zato in occasione di expo 2015.Organizzata da Proloco e Comune diChioggia, la Sagra del pesce 2016 al-lestisce sette stand gastronomicipronti a servire verso le ore 20. Sonochioschi tipici in legno, con addobbilegati alla tradizione marinara delpaese, dal forte richiamo lagunare, di-stribuiti davanti a Palazzo Morosini, alMunicipio, al Monumento ai Caduti, aSan Domenico, alla Cassa di Rispar-

mio, a San Martino e al Duomo. Moltiriescono a sfiorare le 1.200 presenzeserali. Ognuno di essi, allestiti dalleassociazioni locali e dalle Cooperativedi produttori, propone un diversomenù a prezzo contenuto, completo diantipasto e dolce, con servizio al ta-volo e piatti della tradizione chiog-giotta cucinati al momento.Tra i primi più gettonati della festa lapasta al sugo bianco di fasolari, le lin-guine ai gamberi, calamari e radic-chio, il pasticcio e gli gnocchetti allecapesante e funghi porcini. E poi ilpesce azzurro, le sogliole ai ferri, lafrittura di gamberetti con calamari, leseppioline, le sardine, i sardoni, lechile e le anguele (acquadelle), le

vongole in cassopipa e il saore.Tra tutti i tipi di molluschi, il fasolaroè protagonista indiscusso della sagra.Si tratta di un mollusco simile a unagrande vongola. Viene proposto inmolti modi: gratinato, al ragù, pastic-ciato, ma soprattutto crudo.Oltre alla diffusione dei prodotti itticila festa promuove le eccellenze orti-cole e della panificazione legate alterritorio: la sagra celebra i sapori delmare, della laguna e della terra, comeil radicchio e il carciofo violetto diChioggia, la cipolla bianca, la zucca,la carota. Non possono mancare nem-meno bossolà, papini, sbreghe e bis-siole che rappresentano il pane e idolci tipici locali.«È stato evidente negli ultimi anni unprogressivo e costante aumento delle

presenze turistiche anche durante igiorni infrasettimanali» sostengonogli organizzatori. È questa escalationdi cittadini e turisti, invogliati dallespecialità della sagra, a portare i ri-storatori del centro storico di Chioggiaa offrire contemporaneamente, per chidecide di non sedersi ai tavoli deglistand, pesce fresco di prima scelta aglistessi prezzi.Dai palchi allestiti alle due estremitàdel Corso, ogni anno la Sagra delpesce di Chioggia regala ai visitatoridue eventi a serata. Dalle 21:30 ilpalco rosso in Piazzetta Vigo e il palcoverde di Porta Garibaldi alternano mu-sicisti, comici e vari artisti per l’interadurata della sagra. Ci sono animazioni,spettacoli di cucina, gadget, musicaleggera, folk, jazz, pop, rock e sinfo-nica, comicità, gag, varietà, parodie,cabaret, teatro e danza, con coverband e artisti noti della scena localecome i Caffe Sconcerto, la compagniadel Teatro dei pazzi, e i complessi PiGreco e Truma. Da segnalare il con-certo sinfonico di domenica 10 luglio“A.L.M.C. in Forum Pianistico Città diChioggia” eseguito dall’orchestra sin-fonica diretta dal maestro Perini e l’Arena Artis Accademia in “WhiteSound” la stessa sera; i Pi greco inconcerto lunedì 11; i Truma con “Lamusica folk della Laguna” martedì 12;gli Arena Artis Accademia in “Big BandJazz”, un concerto diretto dal maestroVianello, e di nuovo jazz con A.L.M.C.e Veneto Jazz in “New School All StarsBand” sabato 16.

IV Litoralestate

«Èuna boccata d’ossigeno per la pesca di questa città la Sagra del pesce diChioggia». Secondo la Pro Loco la celebre festa paesana estiva dal ri-

chiamo internazionale si trasforma in veicolo di promozione per il territorio ein vetrina per il prodotto ittico locale.A onor del vero, il mercato Ittico all'ingrosso di Chioggia è già riferimento peril mercato italiano della pesca: vi attraccano le maggiori flotte da pesca delPaese.Qui il mercato del pesce ha origini millenarie, perché la pesca è sempre statalinfa economica della città. Il mercato al minuto si trova tra la piazza e il canalVena, dietro Palazzo Granaio. Ospita una trentina di postazioni di pescivendoli,che vendono tutte le specialità di pesce, favorendo un punto d'incontro anchetra pescatori “foresti”.Crocevia del comparto ittico chioggiotto, il mercato ittico è presente invece dal1960 sull'Isola dei Cantieri, tra i canali di Lusenzo e San Domenico. È collegatoal ponte translagunare che unisce Chioggia a Sottomarina. Si estende su un to-tale di 11 mila metri quadri, di cui 5 mila coperti da un padiglione centrale. Aisuoi due piazzali laterali scoperti attraccano invece i pescherecci.

Favole sotto le stelle prima della nanna

CHIOGGIA - Due mini rassegne per bambini di tutte le età. Fiabe sul ponte e PiccolinChiostro in piazza Vigo e in campo Marconi

Laguna, fauna e Kayak: itinerari e serate a tema

CHIOGGIA - Le serate natura per grandi e piccini tra tartarughe marine, gufi e civette. Poi tutti a remare tra i canali

Atu per tu con la natura di Chiog-gia. Quest’estate è possibile im-mergersi nella più profonda

ambientazione lagunare. La città re-gala a curiosi e avventurosi lezionidettagliate sulla sua fauna ed escur-sioni in kaiak tra le sue acque.Anche quest’anno le Serate natura2016 stanno radunando nell’aulamagna del Palazzo Grassi di Chioggiaappassionati di zoologia in un ciclo diincontri sulle peculiarità naturalistichedel territorio lagunare. Organizzati dalCentro di educazione ambientale edall’Assessorato all'ambiente, con lacollaborazione dell'Associazione Hylanaturalisti associati, di Bluscienza, delmuseo di zoologia adriatica GiuseppeOlivi e dell’Università degli studi diPadova, i primi appuntamenti si sonogià addentrati nel mondo delle vecchie

Spazio ai bambini nella kermesseSogno d’estate 2016, che dedicaloro due interi cicli d’eventi. “Fa-

vole sul ponte”, a cura della fonda-zione Aida e a ingresso gratuito,propone a grandi e piccini racconti difine serata in piazza Vigo, alle ore21:15. Il prossimo 18 luglio sarà lavolta di “Chi dorme non piglia pesci:storie di mare, pesci, pescatori e leg-gende marine”, l’8 agosto saranno rac-contate le “Fiabe nel bosco, nel maree… in cantina. Fiabe tradizionali enon, ricche di avventura, divertimentoe un po’ di paura”. Per finire, il 22agosto, la narrazione delle “Fiabe diVenezia… e dintorni. Fiabe che si nar-ravano a Venezia ai tempi di Goldonie che forse si raccontano ancora oggia Venezia e nel Veneto”La baby rassegna “PiccolinChiostro”,alle 21.15 nel chiostro del museo ci-

e nuove specie di uccelli in laguna, os-servabili di recente in barena percor-rendo il ponte translagunare, nelmondo dei delfini, i cui avvistamentisono sempre più frequenti nelle acquevicine ai lidi di Sottomarina e del-l’Isola Verde, e nel mondo dei pipi-

strelli di città, sfatandone falsi miti edando indicazioni utili nel caso capi-tino in casa. Gli appuntamenti serali acarattere divulgativo, il cui ingresso èlibero, occuperanno ancora i prossimidue venerdì, dalle ore 21 in poi. Sa-ranno tenuti da naturalisti e biologidelle cooperative Hyla e Bluscienza, dinuovo alla scoperta delle peculiaritànaturalistiche chioggiotte. Venerdì 15luglio sarà la volta delle “Tartarughemarine nelle acque di Chioggia”: unresoconto sullo stato di questi animaliche sempre più spesso si incontranonelle nostre acque e che vengono soc-corsi dai nostri pescatori quando tro-vati in difficoltà. A chiudere il ciclosarà il secondo capitolo de “Il popolodella notte”, venerdì 22 luglio. Unaserata dedicata ai gufi e alle civetteche vivono in città e sostano quotidia-

namente vicino alle nostre case.Proseguirà invece fino alla fine di ot-tobre il progetto “Il kayak ci guida…conosciamo Chioggia e la laguna sud- Escursioni nei canali tra storia e cul-tura”, realizzato dall'associazioneCanoa kayak Chioggia in collabora-zione con la Pro Loco. L’unico prere-quisito consiste nel saper nuotare, ilresto è in mano agli istruttori checondurranno chi vorrà alla scopertadella laguna sud, osservando la cittàdi Chioggia da una diversa prospet-tiva. Gli itinerari tra i canali permet-teranno poi di ammirare monumenticome il forte San Felice, la chiesa diSan Domenico, gli squeri, il museo ci-vico, la cattedrale, la chiesa dellaSantissima Trinità, il campanile diSant'Andrea, Palazzo Grassi e il Pontedi Vigo.

VLitoralestate

vico di San Francesco in campo Mar-coni 1, nel corso delle serate raccoglieinvece le esibizioni più curiose. Il 21luglio attende il suo “Circo di legno”,uno spettacolo di marionette conacrobati, animali esotici, pagliacci,ritmo e sorprese. Il 28 luglio è il turnodi “Gnam!... Ma quando si cresce,nonna?”, in cui due fratelli ricordanole estati passate in campagna a casadella nonna. L’11 agosto è la volta di“Fragile, Duo poeticomico. Due simpa-tici e stralunati personaggi alle presecon un mare di... scatole”. Il 18 ago-sto Un “Mago di Oz” reinterpretato dalTeatrino dell’erba matta, sorprenderà ibambini con teatro di figura, ombre,pupazzi e tanti colori. Non potevamancare neppure Gian Burrasca, il 25agosto, con la “Storia di un bambinoche combina tanti guai ma è altruistae ha un forte senso della giustizia”.

Il Goldoni itinerante en plain air e l’aurora ballata in riva al mare

CHIOGGIA - La rassegna culturale Sogno d’estate 2016 conduce teatro, danza e musica negli scorci più suggestivi della sua città

Vivere la vivacità goldoniananegli stessi luoghi dei suoi rac-conti, en plein air. Anche que-

sto è reso possibile dalla rassegnaSogno d’estate 2016, una carrellatadi manifestazioni teatrali, musicali edanzanti che da anni mette in luceparticolari scorci di Chioggia, che di-ventano veri palcoscenici per glispettacoli dal vivo.Patrocinata da Regione Veneto, cittàdi Chioggia, Comune di Cavarzere,Rete eventi, Città metropolitana diVenezia, Ministero dei beni e delle at-tività culturali e del turismo e Arte-ven, la kermesse propone eventigratuiti e a pagamento.Proprio “Le baruffe in calle”, arrivatealla loro ventesima edizione, affian-cano spettatore e attore per calli,rive e campielli dell’isola di San Do-menico, in una rivisitazione ancor piùscoppiettante de “Le baruffe chioz-zotte” di Carlo Goldoni, a cura diPierluca Donin con gli attori del Pic-colo teatro città di Chioggia. Danzatori e musicisti si inseriranno asorpresa tra interpreti e uditorio con-

“Dall’alba al tramonto”. Si dividono indue momenti: “L’attesa”, in pienaestate, con gli spettacoli in spiaggia,in riva al mare, al sorgere del sole, e“Il riposo”, in settembre, con i con-

certi nel chio-stro della chiesadi Santa Cate-rina. Nei primi,la parola, lamusica, ladanza, l’aurora,il mare e l’at-tesa di unnuovo giorno sifonderanno apartire dalle4:30 del mat-tino del 16 lu-

glio, di fronte a Sand beach, e dalle5 a.m. del 13 agosto, di fronte aiBagni Padoan. Gli spettacoli del tramonto si ter-ranno tutti in settembre, dalle ore19, nel chiostro della chiesa SantaCaterina: tra gli imperdibili “Lirica esacralità” del coro lirico patavinoGiovanni Verdi con musiche di Bel-

lini, Verdi e Mascagni (il 9 settem-bre), il concerto “Riscrivere” del duoDissonance, con musiche di Bach ePiazzolla (il 16 settembre), e “Musicacelestiale” di Ensamble G. Zarlino,concerto per violini, bassi e organocon musiche di Corelli, Vivaldi e Mo-zart (il 23 settembre).I concerti gratuiti, in collaborazionecon Veneto jazz e Associazione liricomusicale clodiense, stanno inveceanimando diverse locaton cittadine:mancano ancora all’appello la “FinaleForum pianistico Città di Chioggia”,categoria seniores solisti con orche-stra, il 10 luglio alle ore 21.30 inpiazza Vigo, il concerto “Jazz newschool - All stars band” il 16 luglioalle 21:30 nello stesso luogo, la“Combo’s night” il 22 luglio alle21.30 in campo Duomo, la “Bigband’s night” il 23 luglio alle ore21:30 sempre in campo Duomo, la“Serata di musica barocca” del 6 ago-sto alle 21.15 nel chiostro dellachiesa Santa Caterina e la “Soas Cei-lidh band” il 17 settembre alle ore21:30 nelll’auditorium San Nicolò.

VI Litoralestate

fondendo realtà e fantasia. Tra le no-vità di questa edizione spiccano i“Concerti per Goldoni”, con i musici-sti di Asolo Musica. Sono eventi d’apertura che introdu-cono “Le baruffein calle” in ogniserata di scena,dall’1 al 5 agostoalle ore 20.La sorpresa piùatipica di Sognod’estate 2016 sonogli eventi gratuiti

Spiagge, sole e sagre paesane a Porto TolleIl giovane territorio del Delta, fra i

più estesi del Veneto, è straordi-nariamente ricco di ambienti natu-

rali che hanno segnato negli anni lastoria, le tradizioni e l'economia di chici abita. Le lagune stanno favorendo lapesca dei molluschi - la cozza gode delmarchio Dop - per mentre il suo maredà vita ad un settore che ha nei dueporti di Pila e Scardovari punti impor-tanti per il suo sviluppo in termini dipescato e di posti di lavoro. Una mari-

Barricata e Boccasette Sagre dappertutto

Di notevole interesse sono i duelidi di Porto Tolle: Barricata eBoccasette.

Va evidenziato lo storico Villaggio tu-ristico di Barricata in località Bonelli:un Villaggio internazionale con 47anni di esperienza, meta per quasitutto l'anno di migliaia di turisti pro-venienti da tutta Europa; animazioneper bambini, villaggio e campeggio a4 stelle nel Parco del Delta del Po conparco acquatico e ranch interno per gliamanti di cavalli, un negozio dove nonmanca niente. Sicuramente da visitare.Dicevamo delle spiagge.Barricata. La spiaggia è lunga 3 chi-lometri, vera e propria isola tra unramo del Po e il mare, raggiungibiletramite un suggestivo ponte pedonalemobile (si dice che verrà ristrutturato)che permette di attraversare il Po diTolle per riversarsi sulla spiaggiaamata dai giovani che frequentano nu-merosi i Ristobeach, Sole luna, daGuera, Molo 104, Olimpo, Baraonda,Bagno celeste, Jamaica, Rosa deiventi. Bene organizzata, la spiaggia èresa un gioiellino, nonostante le con-tinue mareggiate che provocano danninon indifferenti, di cui però non ri-mane traccia grazie alla caparbietàdell'uomo che ripristina tutto. Glistessi servizi, pur nelle situazioni con-tingenti, sono sufficienti per noncreare problemi alle migliaia di visita-tori che salgono le scalinate dell'ar-gine di Bonelli per arrivare sul lido.Non ci si deve aspettare una spiaggiasuper attrezzata (ma i servizi ci sono

Innumerevoli nel territorio di PortoTolle, le manifestazioni e feste po-polari o sagra che sono iniziate

sin dal mese di maggio con il Parco inbici a Santa Giulia, seguito dalla sagradella cozza sempre a Santa Giulia e aPolesine Camerini. Nel mese di giugnofesta del patrono S. Cuore di Gesù aCa' Tiepolo, e poi a Ca' Mello presso lacorte Zanellato “Appuntamento incorte”, il 17-18 birrabilandia a Don-zella per terminare a fine giugno conla Festa del Redentore e del pescatorea Scardovari. In luglio troviamo la sagra paesana aDonzella dal 15 al 17; Tolle paese infesta nei giorni 22-25; a Boccasette,

sagra di S. Giacomo dal 29 luglio al 1°agosto; il concerto dei Ragazzi del Poil 25 luglio presso area musica Sevenbar. Dal 12 al 15 agosto tutti a Ca' Venierper la rinomata sagra dell'Assunta equindi Musicassociando a Ca' Tiepolodal 24 al 28 agosto.Da definire da parte della Pro Loco glispettacoli in piazza che tanto suc-cesso hanno avuto negli anni passati.Infine, sono già annunciati gli eventi disettembre: è in programma dal 1° al 4la 53ª Fiera del Delta e nei giorni 10 e11 la 6ª edizione della Festa del riso.A tutti Buon divertimento!

(a cura di Luigino Zanetti)

neria tra le prime per il pesce azzurroe un mercato dei mitili veri tesori.Altro cardine dell'economia è l'agricol-tura che è riuscita col riso ad ottenereil marchio Igp.Oggi Porto Tolle sta scommettendosullo sviluppo del settore turistico.Nasce ad hoc, grazie all'Amministra-zione comunale e la Pro Loco, VisitDelta, sito web che raccoglie le infor-mazioni su palazzi storici, corti, la ci-viltà contadina, elementi ambientali,

VIILitoralestate

tutti) e ci sono comunque prospettivedi miglioramento: la caratteristica diBarricata è quella di essere parte in-tegrante di un'area inserita nel Parcodel Delta del Po, con la sua sofficesabbia, il mare bello con fondali sab-biosi ideali per fare il bagno.Boccasette. Si tratta di un vero e pro-prio scanno sabbioso collegato allaterraferma con un caratteristico pontein legno. Un luogo ancora intatto, 300metri di spiaggia, meta di migliaia dituristi che fino a metà settembre lofrequentano sempre di più. Ci si arrivalungo una strada panoramica costeg-giata dalle valli che la caratterizzano:spesso, con un po’ di fortuna, si pos-sono ammirare centinaia di aironirossi per scatti di foto a iosa. Nell'areadi Scano palo vi sono tre ristobeach:Scano palo Bellan, Girotti e Bagno az-zurro Simonetta. Per chi piace la foto-grafia c'è solo l'imbarazzo della scelta:da una parte il mare meraviglioso conle luci del faro di Pila e la grande sa-goma del rigassificatore, dall'altra lefoci del Po di Maistra e le valli Chiusae Ripiego. Un paesaggio da non per-dere, in spiaggia tanta animazione esoprattutto del buon pesce servito inmille modi.Sulle spiagge, ci spiega il vice sindacoMirco Mancin, funziona il servizio am-bulanze con medico: sono posizionatenell'ambulatorio a Boccasette e inquello del Villaggio internazionale aBarricata; orario: prefestivi e festividalle ore 8.30 alle 19 fino alla primadomenica di settembre. (L. Zanetti)

ma anche prodotti tipici, itinerari etanta ospitalità con gli agriturismi,l'ittiturismo, i ristoranti tipici e glialtri ambienti che danno entusiasmo eserenità a quanti entrano nel territorioda Ponte Molo, Ca' Venier, Santa Giu-lia, Scanarello. "Da noi si trova la ga-ranzia di una vacanza completa riccadi esperienze ed emozioni" così ebbea dire Michela Ferrarese, assessore co-munale al turismo, all'indomani dellapresentazione del sito Visit Delta. Il

Comune di Porto Tolle vuole sempre dipiù farsi conoscere e scoprire, attra-verso proposte e itinerari di qualità,unici al mondo, soprattutto per un tu-rismo di visitazione, lento, per trovareogni cosa, a diretto contatto con lanatura, le persone, le tradizioni delluogo. Benvenuti quindi amici turisti,Porto Tolle vi vuole affezionati. Na-tura, arte e cultura, eventi, iniziativee tantissime occasioni per stare beneveramente e insieme. (Luigino Zanetti)

LitoralestateVIII

Assessorato alla Cultura e Arteven“Sogno d’estate”, spettacoli teatrali, Piazza del donatore, ore 21,15

6 Luglio “Mataz teatro”: “Le allegre Comari” da “Le allegre comari di Windsor” di W. Shakespeare

13 Luglio Teatro “Bresci”: “La valigia dell’attore”

Comitato cittadino di Villaggio BusoneraVillaggio Busonera: “Festa della birra” dal 7 al 10 luglio

Assessorato alla CulturaCavarzere, 16 luglio, ore 21.15, Piazza del Municipio

“Lirica sotto le stelle”, concerto Lirico Sinfonico con l’Orchestra e il Coro “Tul-lio Serafin” di Cavarzere. Dirige il M° Renzo Banzato

Comune di Cavarzere – Comitato Notte BiancaCavarzere, piazza del Municipio e centro cittadino

“Notte bianca al quadrato”, 23 e 24 luglio

Comitato XXI Maggio di Boscochiaro organizza:“Boscochiaro in festa” dal 28/07 all’1/08

Comitato S. Gaetano“Sagra di San Gaetano”, località S. Gaetano dal 4 all’8 agosto

“I Pavanello art studio” e “Bar Venezia” organizzano:“Cavarzere sotto le stelle”,

piazza della Repubblica, domenica 7 agosto dalle ore 21.30

Comitato cittadino di Rottanova“Ferragosto rottanovano” dal 5 al 22 agosto.

Cavarzere e frazioniMANIFESTAZIONI ESTATE 2016

A Rosolina Mare e ad AlbarellaSe non fosse per il bel tempo che

era stato clemente nel mese dimaggio ma nelle scorse settimane

si è fatto tantodesiderare, glioperatori turisticidella riviera bal-neare rodiginasono pronti peruna stagione altop. Rosolina Marecon i suoi dodicistabilimenti - ilclub Rosapineta,il bagno Bellarosa, il Serenella, l’Arco-baleno, il Primavera, il Perla, l’Happydays, l’Azzurro, il Belvedere, il Granso,il bagno Dal Moro, il Tamerici e il Ta-merici dog - è organizzata al massimoper garantire la migliore efficienza aibagnanti sia come servizi sia come no-vità. Non dimentichiamo inoltre cheper il secondo anno consecutivo lanota località balneare ha ottenuto ilriconoscimento Bandiera blu. “La no-vità di quest’anno è che alcuni bagnihanno adottato il sistema di servizioprenotazione on line, infatti c’è unaapp dove ognuno si può scegliere ilposto dell’ombrellone. In questo modosi può prenotare e pagare con la cartadi credito, una volta che la persona ar-riva in spiaggia evita di fare la fila per

prendere l’ombrellone e può andare di-rettamente nel posto che ha scelto. Loscontrino cartaceo oppure sul cellulare

e lo esibisce al ba-gnino” spiega ilpresidente del con-sorzio operatoribalneari (Cob) Fer-dinando Ferro, tito-lare dei bagni Ferro.Serate musicali,eventi a tema e la“notte bianca” unmega evento chesarà organizzato

nella spiaggia libera con un palco al-lestito per l’occasione dove suone-ranno famosi dee jay e ospitiinternazionali. Poco distante c’è anche l’isola di Alba-rella, l’isola vip di Marcegaglia tourismche quest’anno, oltre a riproporre ini-ziative di carattere culturale, ospita ilcirco femminile di Mosca, i cantantiLuca Barbarossa, Manuela Villa, Anto-nella Ruggero e molti comici delle piùfamose trasmissioni televisive comeZelig e Colorado. Un’altra spiaggia piena di fascino sitrova a Scano Cavallari nella Marina diPorto Levante, concepita come spiag-gia libera dove il turista può ammirareil panorama del Delta del Po in tutto ilsuo fascino. (Barbara Braghin)

17domenica 10 luglio 2016nuova ScintillaVITA DIOCESANA

COMMENTANDO...

Aula studiodel Seminario:qualche riflessione

Ricorre in questa domenica il 25.mo anniversario dalla

morte di don Agostino Bonivento. In occasione del 20.mo anniversario, quindi cinque anni fa, è nata l’idea di valutare l’ipotesi che la Chiesa di Chioggia potesse offrire un ‘servizio culturale’ ai giovani di Chioggia, facendo rivivere, magari in forma ‘aggiornata’ quel servizio che don Agostino aveva promosso anche a livello nazionale attraverso la FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana). L’idea metteva assieme anche l’iniziativa dei Giovani Lyons che volevano pure promuovere un servizio ai giovani di Chioggia facendosi promotori di un luogo di studio e di incontro per loro. Detto fatto, in pochi mesi, con l’impegno del Seminario diocesano e dei Giovani Lyons e altri sponsor, si è attrezzata un sala del Seminario e poi gradualmente una seconda perché potessero prestarsi a questo servizio. Non mi soffermo su tanti particolari, ma qualche annotazione mi sento di farla, invitando magari altri interessati ad aggiungerne altre. E parto dalle più banali.Per quelle aule ci passo più volte al giorno, dato che vado a pranzo e a cena in Seminario. Mi meraviglio nel vedere luci accese senza necessità, luci che rimangono accese anche quando gli studenti lasciano le aule, senza che manco venga in mente a nessun di loro di spegnerle. Mi domando: ma questi giovani sanno da dove proviene quell’energia elettrica? Hanno un po’ di coscienza ecologica? E poi sanno che essa ha un costo che viene pagato con le piccole offerte di donatori sempre più in diminuzione? Sanno che autogestione significa che ognuno deve prendersi cura? Mi chiedo se il “tutto gratuito” sia educativo, o se non abitui all’idea che tutto arriva ‘a costo zero’! Ma, e questa è la cosa più ancora importante, ho cercato di dare qualche stimolo ai responsabili per offrire anche qualche proposta sia di cultura e formazione religiosa o anche di riflessione e formazione sociale significativa per i giovani della nostra città. Di fatto il risultato è stato nullo, né qualcuno si è mostrato interessato. Anche quei giovani che all’inizio parevano interessati all’iniziativa, sono praticamente scomparsi. In ultima analisi mi pare che l’interesse sia quello di avere un luogo in cui poter studiare, luogo offerto gratuitamente, per il quale non ci si sente minimamente responsabili, che si trova sempre e comunque in ordine e disponibile, magari con un numero maggiore di ore e giorni di apertura. Certo anche questo è un servizio agli studenti, è luogo di incontro, di possibilità di studio anche condiviso e altro. E tutto questo non è poco, forse troppo poco rispetto alle attese per cui é nato. Pare che agli utenti interessi principalmente o esclusivamente un luogo, con massima disponibilità di utilizzo individuale o concordato tra amici, a costo zero per l’utente ma non per l’offerente. Pensiamoci, sia da parte degli utenti come da parte dei gestori, se sia il caso di proseguire ed eventualmente a quali condizioni. Avanti dunque con le proposte che giustifichino e permettano la continuità di questo servizio, attraverso la partecipazione attiva e il contributo degli utenti stessi.

+ Adriano Tessarollo

PAROLA DI DIO 15ª domenica del tempo ordinario CLETTURE: Dt 30,10-14; Dal Salmo 18; Col 1,15-20; Lc 10,25-37

Ama il prossimo tuo come te stessoDt 30,10-14. “Obbedirai alla voce del Signore… e ti convertirai al Signore tuo Dio…”.Dopo un lungo periodo di esilio in Israele, qualche segno fa sperare che la presente situazione possa anche terminare. Guardando indietro in quella propria storia di sofferenza, nasce l’interrogativo di sempre: come questa grande e lunga catastrofe è stata possibile? Dov’era Dio e perché non ha difeso il suo popolo? Forse Dio era venuto meno alle promesse fatte al suo popolo? Ma il profeta che scrive queste pagine invita a guardare la storia da un altro punto di vista: non quello che ha fatto o non ha fatto il Signore, ma quello che ha fatto o non ha fatto il suo popolo. L’Alleanza del Sinai impegnava reciprocamente Dio e popolo! La presente situazio-ne d’esilio mostrava che l’alleanza era stata violata proprio da parte del popolo. Ma ora era tutto finito? Certamente no! Le poche righe ascoltate mostrano che Dio interverrà cambiando il cuore del suo popolo (conver-sione) e mettendolo in grado di obbedire ai suoi insegnamenti: “Obbedi-rai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti… Ti convertirai al Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima”. Conver-sione e fedeltà sono annunciate non come imposizione ma come dono di Dio stesso attraverso il dono dello Spirito Santo. La docilità alla Parola di Dio non sarà impossibile per l’uomo, essa sarà alla sua portata: “Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te… questa parola è nella tua bocca e nel tuo cuore perché tu la metta in pratica”. Grazie all’incarnazione, morte e risurrezione di Gesù e al dono dello Spi-rito Santo, ora la Parola del Signore è alla nostra portata. La nuova alle-anza conclusa in Cristo rende possibile ciò che l’antica legge solo esigeva. La Legge è divenuta Grazia.Dal Salmo 18. “I precetti del Signore, fanno gioire il cuore”.La seconda parte del Salmo 18 canta la ‘Legge del Signore’ come privi-legio dato a Israele perché potesse conoscere la perfezione di Dio, la sua bontà, la sua giustizia e fedeltà. Per questo la Legge del Signore, i suoi precetti, comandi e insegnamenti, sono cantati come dono che rende l’uomo saggio e rendono limpida e giusta la sua condotta, liberandola dall’abbrutimento del peccato.Col 1,15-20. “Gesù Cristo è immagine del Dio invisibile”.Diverse volte uomini della Bibbia hanno espresso il desiderio di conosce-re-incontrare Dio. Pensiamo alla domanda di Mosè rivolta a Dio: “Mo-strami la tua gloria!” (Es 33,18), o a quella dell’apostolo Filippo a Gesù: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. A quella domanda Gesù risponde: “Filippo, chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv14,8). Quello che di sé Dio può manifestare all’uomo è visibile in Gesù Cristo. In questo senso va intesa l’espressione “Gesù Cristo è immagine del Dio invisibile”: in Gesù Cri-sto Dio si è fatto visibile. Si potrebbe dire che egli, vero sacramento del Padre, contiene ciò che manifesta. Gesù Cristo è il ‘prototipo del Padre’. La dignità di Cristo è definita in rapporto a Dio, del quale è reale manife-stazione, e in rapporto unico con Dio rispetto ad ogni altra creatura che partecipa alla vita divina attraverso Cristo e in unione a lui. Gesù è come il centro vitale in cui tutto si incontra e vive. In rapporto alla Chiesa Cri-sto è come il capo rispetto a tutto il corpo: è un tutt’uno con essa, ma ne è anche il principio vitale ed organizzatore. Nel disegno di Dio (piacque a Dio) in Cristo abita tutta la sua stessa ricchezza di vita e di doni e attra-verso di Lui essa è riversata sugli uomini.Lc 10,25-37. “Chi è il mio prossimo?”Ascoltando questa pagina mi chiedo se noi anzitutto che l’abbiamo ascol-tata, e quanti altri, oggi ci poniamo questa domanda: “Cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. Ma riteniamo importante porci questa doman-da, ha senso porci questa domanda? Forse ne comprendiamo l’importan-za ascoltando la risposta di Gesù. Per Lui la risposta appare ovvia. Se la nostra vita ha a che fare con Dio bisogna capire cosa Dio si aspetta da noi e cosa ci può offrire in cambio. Ed ecco riassunta brevemente la rispo-sta giusta che dà lo stesso ‘esperto nella conoscenza della parola di Dio: “Amerai il Signore tuo Dio… e il prossimo tuo come te stesso”. Ma il dibattito allora, come oggi, verte su chi debba essere considerato ‘prossimo’. Allora Gesù racconta una storia, che descriveva la realtà di quei giorni e di quei luoghi, dove convivevano vicini e anche mescolati assieme gruppi etnici e religiosi che, pur avendo origini comuni, marcavano notevoli differen-ze di tradizioni e di costumi. Se ti imbatti in un uomo moribondo, che non può parlare e presentarsi, che per il luogo dove si trova e per il fatto che non ha alcun segno distintivo, non riesci sapere se è dei ‘tuoi’ o è di altra etnia o religione, sei tenuto a prenderti cura di lui? Tre personaggi, ben classificati, un sacerdote, un levita, un samaritano, sfilano accanto a quest’uomo. Solo quest’ultimo si prende cura di quello ‘sconosciuto sventurato’, prestandogli le prime cure e consegnandolo ad una locanda perché lo curi fino a guarigione: per questo anticipa due denari assicu-rando che salderà il conto per le cure prestate al suo ritorno. Per Gesù quest’ultimo ha osservato il comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso”, gli altri due no! Quello ha imitato Gesù, provando compassione per quell’uomo nel bisogno, perché anche Dio è ricco di compassione verso tutti senza fare distinzione di persone, perché tutti gli sono egual-mente figli. Papa Francesco sogna una Chiesa ‘samaritana’ e ‘albergo’ che deve prendersi cura degli uomini che incontra bisognosi di misericordia. E noi? Cosa significa per noi qui e ora: “Vai e fa’ anche tu lo stesso”?

+ Adriano Tessarollo

AGENDA DEL VESCOVO

VICARIO GENERALE

Domenica 10 luglio: ore 10.15, in Cattedrale, S. Messa con memoria del 25° dalla morte di don Agostino Bonivento e della sua opera alla ‘FUCI’.Lunedì 11: incontro con la Comunità missionaria di Villaregia.Martedì 12: in mattinata, a Pellestrina, incontro con gruppi “estate ragazzi”; ore 21.15, a Madonna di Lourdes, lectio (meditazione): “Le parabole della misericordia”.Mercoledì 13: ore 9-12.30 udienze; ore 20.30, in vescovado, gruppo di lavoro sulla “Casa Madonna del Divino Amore”.Venerdì 15 luglio: ore 11.45, in Via Poli, inaugurazione nuovo Centro spedizione molluschi.

Il vicario generale sarà presente nel suo ufficio tutte le mattine da lunedì 11 a giovedì 14 luglio, martedì in Seminario e gli altri giorni in Curia.

25° DI MONS. BONIVENTOLa Chiesa diocesana ricorda questa domenica 10 luglio, con la messa presieduta dal vescovo Adriano alle 10.15 in cattedrale, la figura di mons. Agostino Bonivento nel 25° anniversario della scomparsa.Don Agostino diresse il nostro settimanale diocesano, firmandolo per oltre vent’anni (dall’8 maggio 1960 al 3 gennaio 1982), con penna brillante e con piglio sicuro, affrontando le grosse problematiche che si affacciavano nella vita ecclesiale e in quella socio-politica. Era stato anche alla guida degli Uomini di Azione Cattolica e seguì per qualche tempo le Guide Scout, mentre per il culto gli era stata affidata la chiesa rettoriale di S. Francesco; nel 1962 cominciava la sua lunga attività di insegnante di religione, prima all’Istituto magistrale “C. Goldoni” e poi all’Istituto tecnico “A. Righi”. Il vescovo mons. Piasentini lo nominò, a soli trentatré anni, Rettore del Seminario diocesano, incarico che egli svolse dal 1968 al 1981 – continuando dunque anche durante il successivo episcopato di mons. Sennen Corrà, che ugualmente ne apprezzò la ricca personalità; nel frattempo otteneva il dottorato in teologia con una tesi molto apprezzata sulla comunione ecclesiale. La sua lungimiranza rese don Agostino promotore di varie iniziative di ampio respiro: nel 1976 fondò l’emittente di ispirazione cristiana “Radio Chioggia Libera” e fu pure lui a ispirare e a istituire la Scuola Media cattolica “Paolo VI”. Vennero poi gli anni “romani” con l’incarico, affidatogli dall’Episcopato italiano nel 1981 e rinnovatogli per tre mandati, di guidare la Fuci (Federazione Universitaria Cattolica Italiana): il riconoscimento di “protagonista della rinascita della Fuci” la dice lunga sul ruolo da lui rivestito nel decennio 1981-1991 della storia della Federazione e della stessa Chiesa italiana. Alla sua Chiesa locale volle infine lasciare una perla della sua intelligenza e della sua devozione: l’agile biografia “sul filo dei ricordi” di P. Raimondo Calcagno (“Lasciateli giocare”, Chioggia 1989).

18 domenica 10 luglio 2016nuova Scintilla VITA DIOCESANA

Per il ricordo di padre Venanzio e del beato Marco a Chioggia

Presenza a sorpresa

A Chioggia, una volta l’an-no! Nel tempo del solsti-zio d’estate, quando nel

2008 – a 99 anni – l’indimenti-cabile padre Venanzio entrò nel “giorno senza tramonto”. È bel-lo tornarci, per pregare là dove è sbocciata la fede di un grande e santo frate, incarnata in un popolo devoto; e per rivedere i suoi amici, soprattutto sacer-doti, che quella fede “naturale” continuano a proporre nelle chiese e basiliche, fra le calli di un centro “unico” come la vicina Venezia.Quest’anno anche una sorpresa. È venuta pochi minuti prima dell’inizio della Messa program-mata come al solito nella chiesa del Cimitero, dove i frati cap-puccini sono ancora “invocati”. È capitato lì alla chetichella a ce-lebrarla l’arcivescovo mons. De Antoni, per molti don Dino; a confermare un legame di amici-zia con padre Venanzio dettato dai comuni natali in questa città e anche dalla stessa “militanza” nel Tribunale Ecclesiastico Re-gionale Triveneto: un servizio che per entrambi fu assai lungo e impegnativo e che il secondo sente ancora con riconoscenza aiutato agli esordi dal primo (padre Venanzio di quel Tribu-nale era stato presidente).Il celebrante non ha mancato di rimarcare il fondamentale ap-porto dato da padre Renier alla conoscenza e in specie per la beatificazione (27 aprile 2003) di Marco d’Aviano: all’antico confratello il frate chioggiotto è associato nel ricordo e nella stima di tutti, mentre Chioggia ha “suoi” motivi per onorare

le chiese di Chioggia dall’allora vicario generale della diocesi): egli lo aveva “rivisto” a Gorizia, città della formazione agli studi del futuro cappuccino, da questi amata poi sempre “con le viscere del core”, specie nelle persone de-gli “esemplarissimi e devotissimi padri della Compagnia di Giesù” (lettera ai deputati di Gorizia 28 agosto 1682) che nel prestigioso Collegium goriziano ebbero allievo Carlo Domenico Cristofori, poi Marco d’Aviano. Ma è la volta che offre ora l’occa-sione ai collaboratori pordenonesi di padre Venanzio di unirsi agli auguri chioggiotti e isontini a mons. De Antoni di un buon 80° compleanno nel giorno solenne per il nostro Friuli Venezia Giulia (12 luglio) dei suoi santi patroni Ermacora e Fortunato, martiri aquileiesi come i Felice e Fortuna-to da poco ri-onorati nel giubileo a Chioggia come protettori.

Walter Arzaretti (Pordenone)

Oltre l’ignoranza religiosa

Suor Carmelina Mericio lascia Porto Viro

Laici “ignoranti”: si può dire? Si può dire dei laici delle due specie. Laici perché

non religiosi o addirittura atei; tranne alcuni attenti e informati, abbiamo di fronte una platea di persone che parla di fede e giudica preti e cristiani senza cognizione di causa, spesso dominate dal pregiudizio; ripetono luoghi comuni, frasi fatte, schemi, contrapposizioni. Peccato non poter interloquire con persone capaci di reggere il carico della propria umanità e di quella altrui.Poi ci sono i laici ‘cristiani’, i nostri ‘buoni fedeli’. In un certo nucleo di persone attempate permangono vive le buone nozioni dell’antico catechismo, a volte anche aggiornate. Un breve filone di cristiani ha partecipato a corsi di teologia o a percorsi di spiritualità, e manifesta spezzoni di buone conoscenze. Si distinguono persone che fanno una buona esperienza cristiana partecipando alla parrocchia o percorrendo il cammino dei movimenti; normalmente la loro conoscenza è filtrata attraverso la vita e vi prevalgono contenuti specifici. Per il resto dei battezzati, nel caso migliore siamo fermi alle conoscenze che risalgono ai tempi della prima comunione, con rare incursioni fino alla scuola media. Il vuoto è palese nei riguardi della liturgia, di cui non si conoscono né ritmi né contenuti, e della Bibbia, a volte nemmeno sfiorata; il cuore del cristianesimo viene spesso ridotto a una serie di precetti morali. Il generale basso livello delle comunità cristiane non rivela innanzitutto l’evidente

confusione morale, ma piuttosto la superficiale o inconsistente conoscenza dei contenuti della fede e l’inaridirsi della esperienza cristiana.Eppure accadono fenomeni semplici e straordinari. Di fronte all’annuncio chiaro dei misteri cristiani, le persone si ridestano e si contagiano. Un piccolo uditorio resiste una sera alla settimana per quasi due ore di fronte a intense lezioni di teologia, che non evitano l’impatto diretto con i misteri della fede; varie persone si prendono la briga di leggere testi di buona divulgazione storica, letteraria, biblica, teologica, spirituale. Incontri settimanali di parrocchie e gruppi percorrono sistematicamente la Parola di Dio e l’annuncio della fede.E dunque? Si incontrano in convergenza due movimenti, l’uno di offerta, l’altro di domanda. Quando offriamo ai laici cristiani i contenuti saporosi e convincenti della fede cristiana, li vediamo attenti e partecipi. Da parte loro, i cristiani desiderosi dovranno essere accompagnati a ritagliarsi un tempo settimanale di conoscenza religiosa, nel contesto di una comunità vissuta, arrivando a scoprire un gusto nuovo della vita. Non poche persone percorrono - durante le vacanze e non solo - tomi robusti di teologia, mentre altre si lasciano affascinare dai mistici. Conoscenza ed esperienza della fede cristiana: che cosa c’è di più bello e di attraente del conoscere la Persona amata?

don Angelo

Suor Carmelina Mericio, calabrese di origine, appartiene alla Congre-gazione “Ancelle parrocchiali dello

Spirito Santo” fondata da Madre Giuditta Martelli, nata nel 1893, Congregazione approvata dal Vescovo nel 1933, dopo che madre Giuditta aveva avuto una esperien-za di “monaca di casa”. Dopo un decennio di presenza a Porto Viro, suor Carmelina, nata proprio nel 1933, torna nella Casa generalizia di Roma. Era giunta a Contarina, nella parrocchia di san Bar-tolomeo, chiamata dall’allora parroco don Sergio Bergamo, il 16 settem-bre 2006, assieme a suor Grace e Teresita, nel tempo sostituite da suor Yultiana (ora a Roma) e da suor Emerenziana e suor Consolata a cui si è aggiunta suor Maria Goretti. Fino al 2011 hanno servito la parrocchia contarinese, poi la Comunità religiosa si è trasferita nell’asilo di Donada da dove svolgono la loro missione religiosa sia a Donada che a Contarina. Sono le uniche suore presenti in città oltre alle monache “Clarisse” di in-dirizzo contemplativo. Purtroppo sono le uniche suore rimaste in Porto Viro dopo che se ne sono andate, per carenza di vocazioni, suore di diver-se Congregazioni che erano presenti a San Bartolomeo, Donada, Taglio di Donada, Ca’ Cappello, Fornaci e nella Casa di cura e nella struttura per anziani “Sacro Cuore”. Suor Carmelina ha offerto il suo carisma pastora-le in tanti paesi, fra cui la Tailandia, dove ha servito per cinque anni come missionaria. Ora è arrivato il momento del saluto che, nella sua umiltà, ha accettato solo in forma strettamente privata il 30 giugno presso l’A-silo. La partenza è stata programmata per il 2 luglio. Traspariva la sua emozione. “Obbedienza” ai superiori, d’accordo, ma suor Carmelina ha confidato: “La mia casa resta il Veneto”. Francesco Ferro

NEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA I GIORNI

il beato “d’Europa” (anzitutto l’ordinazione sacerdotale nella cappella del Vescovado). Convinto è stato perciò alla fine da parte di mons. De Antoni il porgere al tradizionale “bacio” dei presenti la reliquia di chi, avendo divulgato a raggio continentale l’Atto di dolo-re perfetto (recitato alla messa) e predicato con ardore la penitenza, è da considerarsi tra gli apostoli che “hanno fatto della misericor-dia la loro missione di vita” (cfr Misercordiae Vultus 24). Concetto espresso pure dall’immagine ri-traente il beato frate abbracciato al crocifisso, con una lacrima di pentimento agli occhi, che fa da sfondo alla foto che campeggia su un pieghevole divulgato dal Comitato B. Marco in quest’anno di misericordia in molti luoghi del Nord Est.Non era la prima volta che don Dino accostava il Beato Marco (ri-cordo un pellegrinaggio di duecen-to pordenonesi nel 1994 guidato su e giù per i ponti e dentro e fuori

SABATO 16 LUGLIO. La festa in varie comunità della diocesi

Madonna del monte CarmeloSabato 16 luglio ricorre la

festa della Madonna del monte Carmelo. Narrano

le cronache che nel secolo XIII degli eremiti edificarono una cappella dedicata alla Madre di Dio sul Monte Carmelo. Il seguente 6 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino Gesù in braccio, apparve al primo Padre generale dell’Ordine carmelitano, il beato Simone Stock, consegnando lo “scapolare” - indumento costituito da due rettangoli di tessuto uniti da due strisce dello stesso tessuto che vengono posate sulle spalle - unitamente al “privilegio sabatino”, ossia la promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte. Nella chiesa cattedrale di Chioggia, dove si trova, nel secondo altare della navata destra, un’artistica seicentesca statua di marmo africano della Madonna del Carmine, la sera della festa, dopo

il canto dei vesperi e il panegirico, si snodava la processione lungo il Corso fino all’altezza della basilica di san Giacomo, con il gruppo ligneo della Madonna del Carmelo, contornato dal bellissimo apparato ligneo dorato (vedi foto) - ora presente al Museo diocesano - il tutto portato a spalla dai netturbini della città. Parimenti nell’isola di Pellestrina è molto

sentita la devozione alla Madonna del Carmine, cui fa riferimento pure il messaggio dell’Apparizione di Maria Ss.ma avvenuta davanti all’oratorio dei santi Vito e Modesto il 4 agosto 1716 - tra poco, quindi, ricorderemo il 3° centenario - quando la “Signora” ha chiesto la celebrazione di sante Messe in suffragio delle anime del Purgatorio, perché la flotta della Serenissima repubblica risultasse vittoriosa contro i Turchi, come effettivamente poi avvenne. Sempre a Pellestrina, anche il dipinto, su un coperchio di botte, che si trova nell’altare del santuario della Madonna dell’Apparizione e dei santi Vito e Modesto, raffigura la B.V. del Carmine. In diocesi, le chiese dedicate con questo titolo sono: “B.V. del Carmine” a Donzella e “B.V.M. del Carmelo” a Bonelli in Comune di Porto Tolle; a Ca’ Emo, invece, in Comune di Adria, con il titolo di “B.M.V. del monte Carmelo”.

Giorgio Aldrighetti

19domenica 10 luglio 2016nuova Scintilla

Parrocchia San Giuseppe.

“El filò d’estate 2016”Ritorna anche quest’anno

“El Filò d’estate 2016”, un’iniziativa di successo

voluta ed organizzata dal parro-co di S. Giuseppe, don Francesco Andrigo, insieme al gruppo dei collaboratori parrocchiali. Ogni giovedì, dal 16 giugno e fino al 28 luglio prossimo, dopo la celebrazione posticipata della S. Messa alle 21, si sono tenute e sono previste diverse iniziative di aggregazione sociale. Come spiega il parroco don Francesco nel volantino illustrativo: “Il Filò, veglia nella stalla, da filare, tessere. Si usava nella società contadina, nelle stalle delle

barchesse, “far filò”, chiacchierare e raccontare ai bambini storie e fiabe intorno al fuoco, le sere d’in-verno. Anche noi abbiamo bisogno di ritornare a scoprire la gioia di stare insieme, raccontarci la vita… Si è iniziato giovedì 16 giugno e nella serata di giovedì 23 giugno la Messa alle 19 e dopo la cena d’estate, abilmente preparata dai bravi volontari. Giovedì 30 giu-gno, dopo la S. Messa alle 21 un “Assaggio di Teatro” con la Filo-drammatica di Cavarzere, giovedì 7 luglio la S. Messa delle 21 è dedi-cata alla preghiera per le vocazioni e l’intrattenimento del “Filò” è affidato alle fisarmoniche di Ales-

sandro Bertin e Valter Cattaldo, ambedue originari di Brugine. Per giovedì 14 luglio, dopo la S. Mes-sa delle 21, la proiezione del film “Chiamatemi Francesco”, mentre il 21 luglio la serata verrà dedicata al ballo con il “Gruppo Sportivo Sanze” dei maestri Morena e Siro Baldin, insieme ai “Mini Ballerini”. Per concludere il “Filò d’Estate”, giovedì 28 luglio, è previsto il concerto dell’esuberante cantante cavarzerano “John Ferrarese” che, anche gli scorsi anni, si è esibito davanti ad un numeroso pubblico. Al termine di ogni serata un buon gelato offerto dal Gruppo Parroc-chiale che tanto si adopera per far vivere queste sere d‘estate in spiri-to di comunione e di amicizia.

Raffaella Pacchiega

CAVARZERE

Crollo nella Barchessa Lirica sotto le stelle

L’antica Barchessa di vil-la Labia di Cavarzere, da decenni in stato di

abbandono e incuria, ha ceduto alle ingiurie del tempo: una par-te rilevante del tetto, quella che volge a levante, è crollata, trasci-nando nella rovina anche alcuni muri di sostegno sottostanti. Il grave fatto, che ha danneggiato il grande complesso architettonico e artistico degli omonimi nobili veneziani (si spera in maniera non irreparabile), ha destato vivo rincrescimento in paese, sia per la struttura artistica compromessa sia per il valore storico- paesaggi-stico che villa Labia rappresenta da secoli per Cavarzere: una resi-denza nobiliare (con un vasta pro-prietà agricola) dalla quale è de-rivato il toponimo della contigua località Ca’ Labia, motivo per il quale si spera da parte di autorità comunali e cittadini in un urgente intervento risanatorio del danno, anche con il necessario intervento della Soprintendenza alle opere d’arte di Venezia. Non è un fatto trascurabile che villa Labia rap-presenti una traccia significativa del passato di Cavarzere, una tra le pochissime ancora conservate dalle distruzioni belliche, che rasero pressoché al suolo il capo-luogo. Un pregevole patrimonio di interesse pubblico. Insensibile negligenza? L’attuale residente e proprietaria, l’ultima erede di Gio-vanni Converso, sostiene di non avere i mezzi economici necessari per far fronte all’intervento ripa-ratore (ma sembra esserci di mez-

zo anche una questione di successione tra i nipoti). Nel complesso re-sidenziale, che sorge di fronte allo scolo Tar-taro, è inserita anche la chie-setta-oratorio del 1728 dedi-cata alla Beata Vergine Assunta, fiancheggiante l’ex statale per Adria. Il sacro edi-ficio che custodisce tre artistiche statue di Carrara, raffiguranti la Vergine e due angeli ai lati, e at-tribuite a uno dei Bonazza o alla sua scuola (c’è chi parla anche del Marinali), viene aperto ogni anno ai fedeli in concomitanza con la ricorrenza del 15 agosto e nel 1945 si salvò miracolosamente, unitamente alla villa (trasformata in un ospedale da campo), dal bombardamento aereo che an-nientò lungo la Cavarzere-Adria la 76ª divisione corazzata tedesca.Il luogo in cui sorse villa Labia era chiamata un tempo “Corcognan” ed è ora denominato Ca’ Beadin. Fu il tempo in cui, nel 1716, i terreni vallivi, di proprietà co-munale, vennero ceduti al conte Paolo Antonio Labia, che mutò la landa incolta (nella quale gravava il diritto di “vagantivo”, cioè lo sfruttamento gratuito di raccolta, caccia e pesca) in campi fertili. La tenuta Labia venne interamente acquistata, nel 1801, dal notaio Marcantonio Mainardi, detto

Mercante (dal quale derivò il to-ponimo Marcanta, lungo il Gorzo-ne). Alla sua scomparsa, parte dei terreni, il palazzo e la barchessa, compreso l’oratorio, passarono al maggiore dei quattro figli, Fran-cesco. Nel 1856 il Mainardi lasciò il suo podere e gli edifici alla ni-pote Lauretta (andata in sposa a Francesco Beadin) dalla quale la proprietà passò infine a Giovanni Converso, detto “Nanin”, il cui ricco casato era soprannominato “Franzin” (nomignolo derivato da Francia, forse luogo di origine della famiglia).La grandiosa barchessa ospitava un tempo sotto il suo porticato gli strumenti agricoli da lavoro (carri, aratri, ecc.) e nella parte sovrastante il fieno e i cereali. Ac-canto all’attuale barchessa di villa Labia si trova anche una stalla, dove un tempo venivano ricove-rati i cavalli da tiro e le mucche da latte e da lavoro, pure abbando-nata e in stato di degrado. Tutto il complesso è circondato da un fitto bosco.

Rolando Ferrarese

Giunge alla 5ª edizione l’atteso Concerto Lirico Sinfonico che l’Or-chestra Sinfonica e Coro “T. Serafin”, sotto la direzione del M° Renzo Banzato, terranno sabato 16 luglio in Piazza Vittorio

Emanuele II a Cavarzere, che diverrà così un teatro a cielo aperto dove risuoneranno le pagine più celebri del repertorio lirico europeo: auten-tiche “perle della musica”, che daranno vita ad un vero e proprio “Gran Galà dell’Opera”. Il concerto, realizzato dall’Assessorato alla Cultura del-la Città di Cavarzere, è stato reso possibile grazie alla generosità ed alla disponibilità di alcune importanti realtà economico-produttive che ope-rano nel territorio. Adriatic Lng da diversi anni è presente in loco garan-tendo il proprio sostegno alle attività culturali ed offrendo la possibilità di allestire appuntamenti di qualità. La Ditta Turatti è anch’essa costan-temente impegnata nella promozione di iniziative di rilevanza culturale finalizzate alla valorizzazione dei talenti del territorio. Il concerto poi si inserisce all’interno dell’8ª edizione degli “Appuntamenti in corte”, ampio carnet di eventi promosso da Bancadria (altra realtà che da molti anni è vicina alla realtà di Cavarzere) in vari comuni del Veneto. Nel

corso della serata, che sarà presentata dalla giornalista di Rete Veneta Vanessa Banzato, risuoneranno le pagine selezionate dalle opere mag-giormente significative del repertorio operistico europeo: le sinfonie, le ouverture, le arie, i duetti, i cori e i concertati tratti dalle opere più ama-te e conosciute di G. Rossini (Guillaume Tell), G. Bizet (Carmen), G. Ver-di (Aida, Nabucco), G. Puccini (Madama Butterfly, Turandot, Tosca), P. Mascagni (Cavalleria Rusticana), J. Offenbach (Les contes d’Hoffmann). Una parte del concerto sarà dedicata a W. A. Mozart (musicista di cui ricorre quest’anno il 260° anniversario della nascita), con l’esecuzione di alcune pagine selezionate da Don Giovanni, dramma giocoso nel quale si rispecchiano i tratti salienti della produzione teatrale del compositore salisburghese. Inoltre anche quest’anno il M° Banzato ha selezionato alcune composizioni particolarmente interessanti, ma che piuttosto raramente vengono proposte in ambito concertistico: è il caso del ma-estoso “Finale del IV Atto” da “I Lombardi alla prima crociata” di Verdi, possente concertato per soli coro e orchestra, o del coinvolgente affresco sinfonico corale “Tout change et grandit en ces lieux” da “Gullaume Tell” di Rossini, che prevede la presenza, accanto all’orchestra e al coro, di tutti i solisti. La Piazza del Municipio, dominata dalle linee sobrie di Palazzo Barbiani, ospiterà pertanto una produzione musicale di notevo-le spessore artistico, che prevede il coinvolgimento dei qualificati pro-fessori dell’Orchestra Sinfonica “T. Serafin”, affiancati dai componenti dell’omonimo Coro, ai quali si aggiungeranno quattro solisti vocali di particolare rilievo nel panorama della lirica internazionale, per un totale di oltre cento esecutori: il tutto sotto la direzione del M° Renzo Banzato, compositore, direttore d’orchestra, pianista, direttore di coro, docente presso il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria e fondatore dei due com-plessi musicali. Il M° Banzato si avvarrà della presenza del basso Gabrie-le Sagona, del tenore Francesco Medda, del mezzosoprano Erica Zulikha Benato e del soprano Miranda Bovolenta. Indubbiamente un program-ma di grande fascino e notevole suggestione, ma soprattutto un ap-puntamento con la grande musica che non mancherà di attirare (come nelle quattro precedenti edizioni) un pubblico numerosissimo. Alla luce di queste premesse il concerto si preannuncia assai interessante e cer-tamente sarà apprezzato dai numerosissimi appassionati che seguono sempre con grande entusiasmo le esibizioni dell’Orchestra Sinfonica e Coro “T. Serafin”. La manifestazione si avvale del proficuo supporto di numerose realtà culturali e associative del territorio: Conservatorio “Buzzolla” di Adria, Comitato Cittadino di Grignella, Gruppo Comunale Volontari Protezione Civile di Cavarzere, Parrocchia di S. Mauro, Gruppo Solidarietà S. Giuseppe, Unitalsi (Sottosezione di Chioggia), Pro Loco, Circuito International Radio. L’orario d’inizio è fissato alle ore 21; in caso di sfavorevoli condizioni meteorologiche il concerto si svolgerà domenica 17 luglio. L’ingresso è libero, ma su prenotazione; la prenotazione dei posti si potrà effettuare presso il foyer del Teatro Comunale “T. Serafin” di Cavarzere da lunedì 11 a venerdì 15 luglio (ore 10-12).Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Orchestra Sinfonica e Coro “T. Serafin” di Cavarzere (tel. 335-6139668), oppure l’Ufficio Cultu-ra della Città di Cavarzere (mail: [email protected]). Nella foto: L’Orchestra Sinfonica e Coro “Tullio Serafin” (n. s.)

VILLA LABIA MUSICA IN PIAZZAUn antico fabbricato di pregevole architettura V edizione del Concerto dell’orchestra sinfonica e coro “Serafin”

BREVI DA CAVARZERE

* BENEFICENZA - La sera di venerdì 22 luglio prossimo, nella sede del patronato S. Pio X, in via T. Serafin, alle 20.45, ci sarà una cena di beneficenza in favore delle Missioni Canossiane. Coloro che intendono parteciparvi devono dare la loro adesione, almeno qualche giorno prima, ai Padri Canossiani.* CONFESSIONI - Questi gli orari nei quali ci si può confessare per l’Anno della Misericordia nel duomo di S. Mauro: la domenica alle 7.45, alle 9, alle 17.30 e alle 18.30; il lunedì, martedì e mercoledì alle 8.45, alle 9.45, alle 17 e alle 18.30; il venerdì alle 8.30, alle 11.30, alle 17e alle 18.30; il sabato alle 9, alle 10, alle 16.30 e alle 18.30.

* INCONTRI - Questi i giorni e gli orari degli incontri formativi di preghiera nella cappella del Crocefisso del duomo di S. Mauro: ogni giorno, alle 18, santo Rosario; ogni giovedì, alle 17.30, incontro con la Parola di Dio per tutti. L’incontro del mercoledì del “Rinnovamento nello Spirito” è sospeso fino a settembre.* FILM SUL PAPA -Nella parrocchia di S. Giuseppe di Cavarzere, alla sinistra dell’Adige, è in programma per giovedì 14 luglio la proiezione del film sul papa “Chiamatemi Francesco”, subito dopo la santa Messa delle ore 21.

Rolando Ferrarese

20 domenica 10 luglio 2016nuova Scintilla POLESINE

TAGLIO DI PO

La chiusura della chiesa parrocchiale di San Francesco d’Assisi di piazza Venezia a Taglio di Po, per lavori

importanti di restauro conservativo, è stata effettuata dopo la celebrazione del-la Messa delle 8.30 di lunedì 6 giugno. Al mattino dello stesso giorno sono ini-ziati i lavori di trasferimento degli arredi (banchi, panchine, sedie, etc.) portando-li sia nell’ex circolo Acli dove, dopo alcu-ni importanti interventi di adeguamen-to e dipintura delle pareti sia interne che una parte anche di quelle esterne, sono iniziate subito, con la Messa della sera, le celebrazioni liturgiche. Da allora, per un primo e breve periodo, le celebrazioni

liturgiche sono state effettuate nell’ex circolo Acli di via Dante, angolo piazza Venezia, adeguatamente preparato (l’e-dificio è di proprietà della parrocchia), con il posizionamento di oltre 150 sedie, mentre i funerali venivano celebrati nella chiesa di S. Bartolomeo Apostolo a Porto Viro. Quasi contemporanea-mente si è lavorato per la sistemazione anche dell’ex Hobby Center di Leopoldo Foschini, in via Trento, dotato pure di un ampio parcheggio interno, messo a disposizione della parrocchia gratuita-mente, dov’erano già stati portati tutti i banchi, le panchine, una parte delle sedie (per oltre 200 posti) ed altri arredi

PORTO TOLLE

Futur-E: bando di “pubblico disinteresse”È amareggiato Claudio Bellan, Sindaco di Porto Tolle.

Ancora assenti la Regione del Veneto (senza giusti-ficazioni...) e l’Ente parco regionale (d’accordo?) nel

secondo appuntamento in sala consiliare per fare il punto della situazione, dopo il focus romano alla presenza del sot-tosegretario Baretta per il Governo, di Enel e del Comune di Porto Tolle. Ma anche per arrivare a chiudere il cerchio, confezionando una commissione di lavoro che segua passo per passo tutto quanto possa servire per dare stimolo a questa fase delicata in attesa che entro ottobre, in base al bando emesso da Enel, vi siano le manifestazioni d’interes-se per il sito dell’ex centrale Enel, di Valle Lustraura a Pole-sine Camerini per 380 Ha. Bellan è molto preoccupato per l’atteggiamento di Enel che non gradisce alcune critiche fat-te nella precedente riunione, ma si ha la sensazione che vo-glia arrivare alla vendita dell’area senza la necessaria bonifi-ca. Anche l’on. Diego Crivellari parla di situazione delicata. Per Enel diventa quasi un obbligo partecipare allo sviluppo del territorio, mentre è essenziale che la Regione sia al ta-volo di lavoro. Dal canto suo il consigliere Graziano Azzalin dice apertamente che Enel prende in giro tutti e adopera due pesi e due misure rispetto ad altri siti, mentre ritiene poco incisiva la presenza del Governo. Pure la collega Patri-zia Bartelle non digerisce il fatto che il territorio possa esse-re scavalcato dal Politecnico di Milano nelle eventuali scelte per l’uso dell’area. Diventa fondamentale a questo punto il tavolo locale accodandosi al direttore di Cna Alessandro Monini che ha peraltro ben visto una seria vertenza territo-riale e la Regione non può ignorare la situazione.Per Moscatoba, Cisl Rovigo-Padova, Enel deve scendere a

La Giunta comunale ha deliberato, anche per il 2016, l’affidamento del servizio ambulanze e primo soccorso per le due località balneari di Barricata e

Boccasette. Le ambulanze saranno garantite nei giorni festivi e prefestivi dalle ore 8.30 alle 19 fino al 4 settembre ed il servizio sarà svolto dalla Cooperativa sociale fra militi volontari della Croce Verde di Porto Tolle. Le ambulanze stazioneranno a Barricata, presso l’ambulatorio di Villaggio Barricata, e a Boccasette, presso l’ambulatorio comunale. L’ambito d’intervento naturalmente sarà quello delle due spiagge e gli operatori lavoreranno in stretta collaborazione con i gestori dei bagni che per lo stesso periodo garantiranno anche il servizio di salvamento balneare. Da ricordare che l’Uls ha disposto a Barricata l’attivazione del servizio di medicina turistica che prevede la presenza di un medico, fino al 28 agosto, nei giorni prefestivi e festivi, dalle ore 8 alle ore 20. I locali adibiti ad ambulatorio medico per l’espletamento del servizio sono stati individuati all’interno del Camping Villaggio Barricata ed il medico risponde al numero 0426 389930. “Con questa iniziativa - scrive il vice sindaco Mancin - daremo maggiore sicurezza alle decine di migliaia di bagnanti che frequentano le nostre spiagge soprattutto nel fine settimana. Queste postazioni di primo intervento con ambulanze, garantiranno un primo soccorso ed, eventualmente, a seguito di autorizzazione del 118, potranno procedere al trasporto del paziente nella struttura ospedaliera”. L.Z.

Secondo il programma Ptc16 incominciano a pren-dere forma i primi lavori pubblici. Sono nelle scuole. Saranno molti gli interventi nelle nostre scuole dalle

elementari di Scardovari e Donzella, all’asilo nido di Ca’ Tie-polo e la scuola media di Ca’ Tiepolo per un totale di circa € 1.650.000.Il vice sindaco così ci informa della situazione: “L’intervento in corso alla scuola di Viale della Repubblica a Scardovari è finalizzato al consolidamento strutturale con una serie di lavori che vanno dalla rimozione dei serramenti, alla nuova pavimentazione nel sottoportico, al ripristino ed imperme-abilizzazione della pensilina del portico ad importanti rin-forzi e consolidamenti vari”. La scuola di Scardovari è stata inaugurata nel 1974 ed il costo dell’attuale intervento è di € 175.000, di cui 71.687 euro provenienti da un contributo regionale, e € 103.313 provenienti da entrate proprio dell’En-te. Conclude Mancin: “Con l’apertura del cantiere alla scuola di Scardovari di fatto abbiamo attivato il primo cantiere di Ptc16, Porto Tolle cantieri 2016, una serie di interventi im-portanti per riqualificare strade, scuole, spazi ed edifici pub-blici, opere a servizio del sociale, della pesca e del turismo, complessivamente parliamo di quasi 12 milioni di euro di lavori. In generale stiamo procedendo speditamente con gli appalti e gli affidamenti delle opere programmate nel Piano 2015, e tutto questo, è sempre bene ricordarlo, grazie alla virtuosità del nostro bilancio e alla capacità progettuale degli uffici che ci hanno dato - hanno dato all’Amministrazione Bellan - la possibilità di programmare e realizzare opere im-portanti, attese da tempo”. L. Zanetti

BARRICATA E BOCCASETTE

CA’ TIEPOLO. Si parte da ScardovariSi è parlato molto del danno causato dall’embargo russo

Ambulanza e primo soccorso

Cantieri nelle scuole

La chiesa “provvisoria”

patti con noi, attirbuendo la non partecipazione della Re-gione ad una tattica di difficile comprensione. Il segretario del Pd Massimino Zaninello vede la strada in un documento votato dal Consiglio comunale allargato a enti e istituzioni locali, per rimuovere la latitanza di Enel coinvolgendo poi il Governo e la Regione. Per la Cgil del segretario Fulvio Dal Zio diventa obbligatorio fare un consiglio comunale e inter-rogare il Governo su Enel. Per Imo Greguoldo di Coldiretti Porto Tolle diventa necessario che il terreno non usufruito venga concesso ai coltivatori della zona. “La Regione non può ignorare i problemi di Porto Tolle - chiosa Roberto Za-netti -, fuggire vuol dire disconoscere le convenzioni sotto-scritte col territorio”. Anche Alessandro Faccioli, dirigente “Impresa pesca Coldiretti”, è d’accordo per un comitato ristretto che prema sul Governo in merito a quanto Enel non fa per il Delta. Per la consigliera comunale Silvana Mantovani ci si sente presi in giro. L’ing. Giancarlo Manto-vani, direttore del Consorzio di Bonifica Delta Po, si è detto stupito che non siano interpellati gli enti territoriali, prefe-rendo tecnici esterni, ed è favorevole ad aprire una vertenza territoriale. Secondo il capo gruppo consiliare Gianluca Fattorini, in tutto questo ci rimettono quanti speravano che molto presto a Porto Tolle ci sarebbero state opportunità di lavoro. Gli ha fatto eco la consigliera comunale Silvana Mantovani: “Tutto questo è uno schiaffo al territorio”.Poi la decisione di stilare un documento che sarà sottoposto al prossimo tavolo tecnico. Si farà un consiglio comunale aperto? A questo punto entra in scena l’istituzione per cam-biare l’atteggiamento, quasi di disinteresse, dell’Enel.

Luigino Zanetti

COLDIRETTI VENETO. Presente a Verona con oltre mille partecipanti la Coldiretti polesana

Tour “Le ragioni del cuore”

Novemila partecipanti, 100 Sindaci, il Ministro Maurizio Martina, il Governatore

Zaia con l’Assessore regionale Pan e alcuni consiglieri regionali, il Presidente Moncalvo, le 7 provincie del Veneto, la Delegata nazionale dei giovani Gardoni, migliaia di bandiere gialle della Confederazione più rappresentativa dell’agricoltura italiana, tutti nell’11ª tappa del Tour 2016: “Le ragioni del cuore”. Tutti con l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti sullo scenario agricolo veneto attuale, le problematiche del settore agricolo ed agroalimentare, quali la redditività delle imprese agricole, la tutela delle produzioni agricole made in Italy, la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti, la difesa e la valorizzazione dei territori. Con un grido finale: stop al rinnovo delle sanzioni contro la Russia da parte dell’Ue a quasi due anni dall’inizio dell’embargo russo con un bilancio sull’impatto del blocco commerciale sul sistema agroalimentare. Sono

stati esposti i surrogati del made in Italy che minacciano i nostri prodotti banditi dagli scaffali dei supermercati russi. Molti i cartelli nel superbo Center Cattolica di Verona che hanno richiamato l’Italia a rivedere la situazione. Mele, kiwi, pesche, formaggi, prosciutti e i numerosi surrogati che spopolano negli scaffali.È il Veneto la regione che paga il conto più salato dell’embargo russo, oltre 100 milioni di euro che ora si sommano ai rischi del Brexit, ha detto il presidente di Coldiretti Veneto Martino Cerantola. A sua volta il Presidente nazionale Roberto Moncalvo: “Come spesso accade la guerra e le sue conseguenze uccidono il commercio “buono” e fanno proliferare quello “cattivo” e c’è il rischio che, per l’export agroalimentare made in Italy, nel Paese di Putin si possa giungere ad un punto di non ritorno con la perdita definitiva degli spazi commerciali e sarà difficile poi recuperarli”. Getta acqua sul fuoco il Ministro Martina

sottolineando che sono scelte di ambito internazionale, di cui l’Europa è protagonista, che noi non possiamo mettere in discussione in ragione della delicatezza del problema di politica estera. Ed è un grande problema. Per Zaia pieno sostegno agli agricoltori secondo cui l’embargo è una battaglia da vincere. Per Tosi: “l’interesse nazionale viene prima di tutto. La Brexit? Una scelta illogica, insensata”. Molto apprezzato poi il dibattito intervenuto tra la Giunta nazionale e alcuni rappresentanti veneti titolari di aziende diversificate nei loro prodotti.Chiudiamo questo nostro servizio evidenziando che la provincia di Rovigo è stata rappresentata da circa 1.000 coltivatori, unitamente ad alcune cooperative di pescatori che hanno seguito la mattinata a Verona. Così il presidente Mauro Giuriolo: “Dobbiamo lavorare per recuperare i rapporti commerciali con la Russia perchè il danno per i nostri produttori è troppo elevato e non possiamo permetterci di perdere un mercato così determinante. Carne, frutta e formaggi: dal Polesine partivano settimanalmente autotreni di frutta destinata alla Russia prima dell’embargo”. L. Zanetti

della chiesa in ristrutturazione, compresa la grande Croce in legno massiccio oltre ad alcune statue in gesso, alcune delle quali dismesse negli anni perché sostituite con altre in legno. Tutte le statue, compresa quella della Madonna del Vaiolo, sono rimaste nella chiesa in ristruttura-

zione, adeguatamente coperte e protette dalla polvere. Non sono mancati alcuni momenti di “incertezze” su cosa fare e di confusione, so-prattutto in quale luogo si sarebbero effettuate le celebrazioni... anche per i frequentatori della chiesa ma, ora, pare che tutto sia rientrato e la situazione è tranquilla. Fatte alcune esperienze, positive e negative, il parroco ha deciso l’orario e il luogo delle Messe: giorni feriali alle 8.30 e alle 18.30 nel salone dell’ex Circolo Acli; sabato alle 18.30 (Messa prefestiva) e domenica alle 8, 10.30 e 18.30 nell’Ex Hobby Center in via Tren-to. Anche i funerali si è iniziato a celebrarli in via Trento ma, se qualcuno vuole una chiesa, “è sempre a disposizione quella di S. Bartolomeo Apostolo di Porto Viro - ha detto padre Luigi - e per questo dobbiamo ringraziare il parroco don Giuseppe Cremonese”. G. Dian

21domenica 10 luglio 2016nuova ScintillaPOLESINE

TAGLIO DI PO

Sono iniziati, in viale J. F. Kennedy, i lavori dell’ultima parte della lunga serie di

interventi per il miglioramento e potenziamento della rete Enel nel centro urbano di Taglio di Po. La ditta Simet srl di Albignasego (Padova), che opera per conto di Enel, ha chiesto al Comando di Polizia locale di modificare la via-bilità nel tratto di viale Kennedy compreso tra l’incrocio con via Garibaldi e la rotatoria, di fronte

al centro commerciale Aliper del centro abitato del capoluogo, per la posa, con scavo, di un cavidot-to. In questo modo, nel periodo che va da lunedì 4 a venerdì 29 lu-glio 2016, nei giorni feriali, dalle 8 alle 17, salvo diversi termini per finire i lavori per motivazioni tec-niche o metereologiche, si potrà garantire la circolazione ordina-ria, ma anche, a causa delle ca-ratteristiche tecniche delle strade in questione e del traffico che vi

BREVI DAL DELTA

Cambia la viabilità

*BAGNINO EROE: Martino Schincariol, un assistente-bagnino di 23 anni di Taglio di Po, domenica scorsa nella spiaggia di Isola Verde ha salvato la vita ad una ragazzina moldava di 12 anni che stava per affogare a causa della forte corrente. Il bagnino, vedendo le difficoltà della ragazza, si è lanciato in acqua salvando non solo la ragazza ma anche il fratello che, tendando di aiutarla, si era trovato in difficoltà a tornare a riva.

*“ESOBIZ” LA MANO BIONICA: Luca Bizzi di Ariano, studente di quinta dell’istituto “Marconi” di Cavarzere, con la sua invenzione “Esobiz” si è classificato al primo posto nella categoria “Sensibilità al sociale” del concorso nazionale “Creare con l’elettronica” che si è svolto a Napoli. “Esobiz” consiste in un apparecchio cibernetico esterno in grado di ristabilire le capacità della mano che ne è rivestita, guidando i movimenti delle dita.

*“AIUTIAMOLI A VIVERE”: La fondazione “Aiutiamoli a vivere” del Delta anche quest’anno, per tutto il mese di luglio, accoglierà i 20 bambini bielorussi ospitati nel Polesine. L’iniziativa consiste in una vacanza terapeutica per i bambini provenienti dalle zone di Chernobyl dove 30 anni fa è avvenuto il disastro alla centrale nucleare.

*BRACCONAGGIO: Durante uno dei soliti controlli della Polizia provinciale è stato portato alla luce un altro episodio di bracconaggio. Due grosse reti abusive calate nel Po nel tratto di Maistra sono state scoperte e sequestrate; al loro interno sono state trovate moltissime carcasse ma anche qualche pesce ancora vivo che è stato subito liberato.

Lisa Turcato

ZONA ARTIGIANALE DI TAGLIO DI PO

ENTE PARCO DEL DELTA DEL PO

Lavori in viale Kennedy

A Scardovari e Barbamarco

Piattaforma di stoccaggio della Bierreti srl

Salvaguardia degli habitat

È ormai giunto alle ultime operazioni il cantiere per la rea-lizzazione della piattaforma logistica di stoccaggio della Bierreti srl nell’area artigianale di Taglio di Po, frutto di

una grande idea imprenditoriale di tre giovani soci: Roberti-no Bonato, originario di Taglio di Po ma residente a Piano di Ariano nel Polesine, e i fratelli Carlino e Massimiliano Ripepi, originari di Chioggia ma residenti a Porto Viro. La cerimonia inaugurale è in programma sabato 9 luglio alle 18.Il costo complessivo dell’opera, come da preventivi, è di € 2.533.000, il cui piano di rientro dell’investimento, compren-sivo di tutti i servizi che verranno offerti, si aggira attorno ai 7 anni, nell’ipotesi peggiore di realizzare la costruzione senza alcun contributo di enti terzi, inclusi interessi e le spese di funzionamento correnti della struttura. I tre soci sono già titolari di un’avviata azienda di trasporti refrigerati nazionali e internazionali (Inghilterra, Benelux, Danimarca, Francia e Germania), con sede operativa in via delle Industrie a Porto Viro, e dispongono di 32 trattori stradali, 2 bighe, 4 motrici, 1 Fiat Daily, 52 semirimorchi e la collaborazione di circa 30 tra

Martedì 28 giugno, al centro visitatori, sede operativa dell’Ente Parco Regionale Veneto Delta del Po, a Porto Viro, con grande soddisfazione delle diverse

cooperative pescatori del territorio, sono stati aggiudicati altri lavori di salvaguardia degli habitat in laguna a Scardovari e Barbamarco, per un importo progettuale di 1 milione e 900 mila euro. Questo affidamento, insieme a quello per la laguna del Canarin porta l’impegno della Regione, attraverso l’Ente Parco “Ente strumentale della Regione”, ad una quantità di lavori, da effettuare entro il prossimo anno 2017 per un valore complessivo di circa 3 milioni 200 mila euro. Il Parco vuole rendere gli interventi compatibili anche per l’aspetto produttivo delle lagune essendo delle indispensabili risorse economiche per centinaia di famiglie del delta polesano. In definitiva, il

padroncini/trazionisti. Questi sono fermamente convinti che l’idea di questo investimento debba essere l’alba di una nuova frontiera, poiché rappresenta come la società voglia ampliare gli attuali orizzonti relativi all’autotrasporto attraverso nuo-ve attività. L’investimento è complesso ed unico nel suo gene-re, all’interno di un ampio raggio chilometrico ed è inerente al settore economico trainante della zona, che sorge a ridosso della statale 309 Romea, crocevia fondamentale del trasporto merci su strada ancora per moltissimi anni, considerato che il DEF (Documento Economico e Finanza 2016 del Ministero dell’Economia) per il momento ha accantonato il progetto della futura Romea commerciale.Si tratta di una piattaforma per lo stoccaggio e la distribuzio-ne dei prodotti alimentari a temperatura controllata, a caval-lo tra via Avogadro e via del Lavoro, che nasce su un’area di oltre quattro ettari attigui di terreno al fine di possedere tut-to lo spazio necessario per compiere, eventualmente, anche successive attività di espansione, magari con dei “magazzini doganali”. Sono state costruite due celle a bassa temperatura (minimo sino a -28°) capienti la prima di 464 posti pallet, la seconda di 1.120 posti pallet con aree differenziate per lo stoccaggio, il picking ed il transito. I due magazzini sono col-legati da un’anti-cella da 0-4 gradi aperta su un lato, in quat-tro punti, per permettere l’installazione dei punti di carico/scarico della merce.

G. Dian

Parco sta realizzando una prova concreta di cosa significa sostenibilità ed essere Riserva di Biosfera MAB Unesco in cui la presenza dell’uomo è elemento importante dell’azione di tutela dell’ambiente. “Il Parco – ha affermato con forza Mauro Giovanni Viti, da 18 mesi commissario dell’Ente Parco Regionale Veneto Delta del Po – anche con questa ultima azione, sta dimostrando che non è vincolo assoluto ma una grande opportunità di crescita e sviluppo sostenibile del territorio. La sinergia tra diversi enti, sotto la guida dell’assessore regionale Cristiano Corazzari, ancora una volta è stata vincente”.“La concretezza del Parco – aggiunge il suo direttore, Marco Gottardi, sempre molto impegnato e attento ad utilizzare tutti i bandi europei per finanziamenti di progetti da realizzarsi sul territorio – vuole essere motore di sviluppo e tutela del territorio, in sinergia con tutti gli enti che credono nel nostro Delta”.

Giannino D.

XI “Delta in vespa”

Le avverse condizioni metereologiche hanno condizio-nato in maniera forte l’affezionata partecipazione di tantissimi vespisti, soprattutto delle provincie del Ve-

neto e del Friuli Venezia Giulia, all’11° Raduno Nazionale “Il Delta in Vespa” di domenica 3 luglio, organizzato dal Vespa Club “Delta Po” di Taglio di Po, con il patrocinio del Co-mune e del Vespa Club Italia. Nonostante queste difficoltà, al rauno hanno parecipato oltre 300 vespisti, provenienti ga ogni parte del centro-nord d’Italia e circa 6/700 persone in piazza, attente, soddisfatte e curiose di conoscere il passa-to! Tra questi anche il pliricampione Italiano ed Europeo di gimkana-vespe, Adelino De Stefani di Porto Tolle. Il vespa club presente al raduno, proveniente da più lontano, è stato quello di Aosta (km 475) e l’equipaggio composto da Laura Pastinese e Gerardo Blasotta, è stato premiato. Speaker del-la manifestazione il giornalista free lance Leandro Maggi, curatore del sito polesinetv. Sulla grande piazza IV Novem-

transita, garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti della stra-da. A tal proposito il comandante della Polizia locale, vicecommis-sario Maurizio Finessi, ha emesso l’ordinanza n. 34/2016 con la quale riconosce la necessità di adottare gli opportuni provvedimenti in relazione alle caratteristiche della strada ed alle esigenze del traffico per consentire l’effettuarsi degli interventi in condizioni di massi-ma sicurezza a garanzia dell’inco-lumità delle persone che operano nel cantiere e senza alcun pericolo per la circolazione. Nel rispetto del Nuovo Codice della Strada, il comandante Finessi ha ordinato

l’istituzione del “senso unico alter-nato mobile”, regolato da movieri o da semaforo durante l’orario e i giorni come richiesto dalla ditta Simet “in via continuativa per l’in-tera giornata o nei periodi necessa-ri per i lavori come da indicazione segnaletica sul cantiere, nel tratto di viale Kennedy compreso tra l’in-crocio con via Garibaldi e la rota-toria”. Tale disciplina della circola-zione potrà essere estesa anche ad altri periodi di tempo prestabiliti di lavoro, a garanzia della sicurez-za e della pubblica incolumità. La ditta Simet è autorizzata al posi-zionamento di reti brenta al fine di garantire la sicurezza del cantiere

mobile opportunamente segnala-to ai sensi del Nuovo codice della Strada. Importante per i cittadini è sapere poi che giovedì prossimo la Giunta approverà il progetto preli-minare per il completamento della riqualificazione di tutto il viale Kennedy, da via Romea comunale alle rampe che portano alla statale 309 Romea (circa 600 metri) con prolungamento della pista ciclo pedonale sulla parte sud e i mar-ciapiedi sulla parte nord, l’asfalto, la nuova illuminazione pubblica e l’arredo urbano. Questi lavori po-trebbero iniziare nei prossimi mesi di settembre/ottobre 2016.

Giannino Dian

bre, fin dal primo mattino sono cominciati ad arrivare i vespisti i quali, dopo aver parcheggiato con ordine sulla piazza, si sono iscritti e hanno ricevuto i ga-dget: una toppa a ricordo del raduno; diverse confezioni di sale offerte dalla compagnia Cis di Porto Viro e un chilo di riso Igp del Delta del Po, offerto dal Consorzio Risicoltori Polesani (consigliere, Giorgio Uccella-tori) di Taglio di Po. Il parroco frate Luigi Bettin - presente il sindaco Francesco Siviero con gli assessori Davide Marangoni e Doriano Moschini, il comandante della stazione dei carabinieri, Giuseppe Atti-sani, la Polizia locale con Maurizio Finotti, il responsabile della Protezione civile, Ivano Domenicale e il presidente del Vespa Club Delta del Po, Daniele Lazzarin con il vice Leopol-do Foschini e il segretario Mirco Bagatin - ha impartito la

benedizione a tutti i vespisti presenti, a coloro che erano in piazza per la ma-nifestazione, augurando “buona festa”. Dopo il saluto del sindaco Siviero, è iniziato il tour per l’Isola di Ariano, sempre sulla strada arginale del Po passando da Ca’ Vendramin, Rivà, S. Basilio, Ariano Polesine e Corbola-cen-tro, Mazzorno Destro con un indimen-ticabile buffet nella sala delle ex-scuole elementari e poi all’Hotel Ristorante Mancin per il pranzo a base di pesce. Prima del pranzo le premiazioni del

Vespa Club più numeroso al raduno: Cavarzere con 18 vespe e tra i più numerosi della Provincia: Badia Polesine con 15, Rosolina con 5 e Rovigo con 3. Premiata la vespa più sim-patica: una GS 150 VS5 di Lorenzo Pellacani del Vespa Club Modena. Un gagliardetto a tutti i Vespa Club presenti con l’auspicio per il futuro raduno: una migliore giornata estiva e il ritorno di tanti forzati assenti! Giannino Dian

22 domenica 10 luglio 2016nuova Scintilla SPAZIO RAGAZZI

Utili note sulla gallina Impegno e divertimento- La gallina è un uccello domestico che vive volentieri in gruppo.- È in grado di imparare nuovi comportamenti.- Alcune galline sono dominanti ri-spetto ad altre (beccano per prime il cibo, scelgono per prime il luogo in cui deporre le uova...)- Il piccolo della gallina è il pulcino.- Il maschio della gallina è il gallo.- La gallina è un uccello che non vola a lunga distanza: può saltare un recinto o salire sopra un ramo.- La gallina è onnivora: si nutre di semi, insetti, lombrichi, lucertole, piccole serpi, ortaggi...- Becca anche la sabbia e inghiotte piccoli sassi: le sostanze minerali ingoiate rendono migliore il guscio dell’uovo; i frammenti presenti nello stomaco aiutano la sua dige-stione.- Le galline amano razzolare tra l’erba e sul terreno, raspando in cerca di cibo.- D’estate hanno bisogno di zone d’ombra e di acqua fresca.- Amano anche i ‘bagni di sabbia’ che aiutano a tenere pulite le piu-me e ad allontanare acari e paras-siti vari.- Le galline che vengono allevate per deporre uova sono chiamate ovaiole (la regina delle ovaiole è la gallina padovana).- In primavera aumenta la depo-sizione delle uova, perché è in au-

mento la luce solare (necessitano di quattordici ore di luce, poi rien-trano nel pollaio).- La gallina che cova le uova è chia-mata chioccia.- La chioccia sceglie il nido in cui covare e, a volte, preleva uova da altri nidi e le trasporta nel suo; altre volte sceglie un nido che ne contenga già alcune.- Accade anche che qualche chioc-cia litighi per occupare il posto di un’altra.- Le galline allevate secondo na-tura vivono dai cinque agli undici anni, a seconda della razza.- Le galline selezionate per depor-re le uova vengono allevate, per la maggior parte, dentro gabbie di metallo e trascorrono la loro vita senza mai toccare terra, il più delle volte in luoghi chiusi e illuminati artificialmente per ventun ore (più luce equivale ad una maggior produzione di uova); sembra an-che che spesso vengano nutrite in modo non proprio adatto.- Le galline ovaiole, purtroppo, hanno pure vita breve: a dodici mesi iniziano a produrre meno uova e vengono uccise (in modo spesso crudele) per essere vendute.- A dispetto di mamma chioccia (che in natura difende i suoi pic-coli dalle aggressioni di animali estranei), parte dei pulcini maschi ha vita breve, anzi brevissima:

pure loro vengono uccisi in modo crudele.- I polli da carne (negli allevamenti intensivi) vengono abbattuti, inve-ce, quando arrivano a sei-quattor-dici settimane di vita.- Notizia quasi incredibile: sembra che si possa adottare a distanza una gallina o affittarla, con annes-so pollaio!

a cura di A. Rosteghin

Cari lettori, dopo questa breve rassegna sul mondo animale (ricordate l’elefante, la rondi-ne, la mucca?) desidero citare queste parole tratte dall’en-ciclica “Laudato Si’”, dono prezioso di papa Francesco: “È vero anche che l’indifferen-za o la crudeltà verso le altre creature di questo mondo fini-scono sempre per trasferirsi in qualche modo al trattamento che riserviamo agli altri esseri umani. Il cuore è uno solo e la stessa miseria che porta a mal-trattare un animale non tarda a manifestarsi nella relazione con le altre persone”.

Alfreda Rosteghin

Abbiamo vissuto due settimane ricche di giochi, amicizia, musica e spensieratezza in parrocchia a Sant’Anna. Una trentina di bambini iscritti con dodici aiuto animatori e due

animatrici grandi con il supporto di parecchi adulti e la presenza del sacerdote ci hanno fatto fare l’esperienza di una mini-estate ragazzi.

Dopo la prima esperienza vissuta negli anni scorsi alla Casa “Ma-donna del Divino Amore” con la presenza di Valerio e Alessandra, il nostro parroco ha proposto ad entrambe le comunità dell’unità pastorale questa possibilità. Alla mattina i primi ad arrivare a turno erano gli aiuto animatori con gli occhi assonnati ma disponibili ad iniziare la giornata disponendo il materiale, sempre con la musica a pallettone. Poi la giornata iniziava con la preghiera in chiesa nella prima settimana animata da Cesare Bellemo, la seconda settimana la preghiera è stata guidata dal parroco. Nel primo giovedì è venuto a salutarci il vescovo Adriano, che ha condiviso la preghiera e si è fermato con gli animatori. Le attività proposte sono state la danza, scelta in prevalenza dalle bambine e dai più piccoli, il lavoro ma-nuale con le perline, il dash, la cartapesta, le forme di sale. Natural-mente non sono mancati i tornei di calcio e di palla prigioniera, che i ragazzi conoscono con altri nomi. L’uscita alla piscina al mercoledì e i giochi con l’acqua del venerdì sono stati momenti di gioia e di-vertimento scatenato. Tutti si sono dati da fare e anche se qualche momento di incertezza o qualche pausa troppo lunga c’è stata, possiamo dire che tutti siamo stati ben impressionati dal lavoro di squadra che si è fatto. La serata finale di venerdì 8 luglio vedrà insieme i genitori e i ragazzi con la possibilità di ammirare i balli preparati, i lavoretti che si sono realizzati nei laboratori e qualche momento di sana allegria. Noi bambini e ragazzi di questa attività vogliamo ringraziare tutte le persone che ci hanno accompagnato e fatto giocare e divertire; ci auguriamo di crescere in numero e im-pegno per la prossima estate. Vogliamo ringraziare pure gli sponsor delle magliette, degli zainetti, delle merende. Una esperienza che ci auguriamo si prolunghi in qualche appuntamento autunnale e in-vernale. Anna e Irene

CARI LETTORI SANT’ANNA DI CHIOGGAA proposito di animali Gradita “mini-estate ragazzi” in parrocchia

CHIOGGIA. Serve di M. Addolorata: incontri giovanili mensili narrati da una protagonista

Conoscere Dio, col sorrisoSono una ragazza del gruppo

che quest’anno ha preso parte a un viaggio con Dio.

Non preoccuparti, non abbiamo viaggiato in giro per il mondo, ma abbiamo fatto un viaggio an-cora più bello, abbiamo viaggiato nella vita di tutti i giorni per accorgerci come Dio è sempre presente accanto a noi.Se pensi che ai vari incontri ci siamo semplicemente seduti attorno a un tavolo a leggere la parola di Dio sbagli, ad ogni incontro abbiamo fatto molto di più. Ogni incontro si apriva con una preghiera, ma non la solita preghiera che reciti ogni dome-nica a Messa, la preghiera che apriva i nostri incontri era una preghiera divertente che coin-volgeva tutti in modi diversi: chi suonava, chi cantava, chi ballava, ma una cosa che facevamo tutti era pregare con il sorriso e rivol-gevamo il cuore a Dio. Il sorriso è un dono prezioso che Dio ci ha fatto e questo le suore (le Serve di Maria Addolorata di Chiog-gia, ndr) lo sapevano bene e per questo ci proponevano sempre dei giochi che non ce lo facevano perdere. I giochi che ci venivano proposti all’inizio non avevano un nesso con Dio secondo noi, ma dopo averli fatti e aver capito che Dio si presenta in ogni cosa che ci circonda, come ad esempio nel dono dell’olfatto o della vista, quei giochi ci davano un grande insegnamento che poi approfon-

divamo in una pro-posta seguita da dibattito e condivi-sione. A volte l’in-contro continuava con una merenda o una cena per farci sentire ancora di più una famiglia e condividere così un altro dono che Dio ci permette di avere, una tavola piena di cose da mangiare.Gli incontri iniziavano con il sorriso e finivano allo stesso modo facendoci tornare a casa con un sorriso sul volto che era contagioso per le persone che ci circondavano e che nel nostro sorriso vedevano quello di Dio. A volte l’incontro mensile veni-va sostituito da una festa per i giovani, da un pellegrinaggio, da un incontro per la GMG o da un’uscita al cinema che ci facevano scoprire un altro modo per stare con Dio e con altre per-sone che, come noi, erano lì per Dio. Questi incontri alternativi diventavano argomento di con-fronto nell’incontro successivo in modo tale che quelle feste o quei pellegrinaggi venissero capiti a fondo come qualsiasi altro tema che trattavamo negli altri incontri. Ed è stato proprio uno di questi incontri alternativi a concludere questo viaggio: il 25 e il 26 giugno 2016 abbiamo

trascorso un weekend insieme a Crespano del Grappa per vedere il luogo spirituale delle nostre suore del Covolo e vedere un altro dono di Dio: la natura che ci circonda e che spesso noi dia-mo per scontato. Non mi sono dilungata nello spiegare le cose che abbiamo vissuto nel detta-glio perché non basterebbero tutte le parole per poterlo fare in quanto ogni esperienza ci ha regalato tantissime emozioni e ci ha dato molti insegnamenti che ci accompagneranno nella vita di tutti i giorni. L’unica cosa che posso dire per farvi capire meglio che splendide emozioni abbiamo vissuto è invitarvi a partecipare il prossimo anno agli incontri con noi e di aprire il vostro cuore a tutti gli insegnamenti che Dio ci vorrà donare nel nostro cam-mino. Io aspetto con entusiasmo il prossimo incontro e spero di vedervi (Info: 041400255).

Maura Incipini

SÌ ALLA VITA

Andrea Panetto figlio di Alessandro e Sara Pozzato, sposati a Donada il 28 giugno 2014, nato a Chioggia il 29 febbraio 2016, è stato battezzato il 25 giugno 2016 a Donada dal

parroco don Renato; madrina: Giorgia Panetto. Presenti circa 150 amici del volley femminile Ellepi, squadra di cui è stato presidente il “nonno” Gianfranco.

Nella foto (Crepaldi): da sinistra la madrina, il papà con in braccio Andrea, la mamma e don Renato.

LIBRI E RIVISTE

Attorno al delitto del Circeo

Il titolo non tragga in inganno: le scuole cattoliche non sono altro che un semplice pretesto

per l’autore onde imbastire un romanzo piuttosto lungo per questo genere letterario, ma che tuttavia si legge con interesse perché tratta di storie e di personaggi di oggi. I temi toccati da Albinati sono innumerevoli, alcuni scottanti altri meno. Egli parte da una scuola sì, ma poi dirotta subito verso un fattaccio tragico di alcuni anni fa, il cosiddetto delitto del Circeo, uno dei primi più appassionanti e feroci della cronaca nera, legato a giovani che hanno frequentato quella scuola. L’autore poi tocca temi quali l’educazione cattolica (vista da un’ottica tutta sua e in parte discutibile), la borghesia, il sesso, la violenza come risultato spesso poco sotterraneo delle frustrazioni che creano tutte queste cose insieme. Probabilmente questo è anche il romanzo della vita dell’autore, il quale cerca di mettere in gioco tutti i tasselli che la vita gli ha messo davanti, raccogliendoli tutti, uno per volta, cercando di capire la propria esistenza, quella della propria scuola, del quartiere e per comprendere infine il perché sia maturato questo orribile delitto. Un libro che, nonostante la sua insolita lunghezza, si legge volentieri.

A. P.Edoardo Albinati, La scuola cattolica, Rizzoli Ed., Milano 2026, pp. 1.294, € 22,00.

COSTUME & SOCIETÀ

GRANDI APPUNTAMENTI

Il triangolo novantenneRicorrenza per il tramezzino: veloce, pratico, per tutte le età

Sanguinetto

Se si parla di pausa pranzo veloce, le scelte va-riano in base alle fasce d’età, salvo eccezioni di chi prova un po’ di tutto non amando la

monotonia a tavola. I più giovani, soprattutto ma-schi, mettono alla prova la resistenza della mascel-la preferendo panini multistrato che traboccano di condimenti e salse. Le signore, imitate dalle ragaz-ze, si concentrano subito sulle insalate e quando vogliono concedersi uno strappo alla regola virano dritte verso le insalatone, con rinforzo di tonno, capperi e olive, poche aggiungono le uova per evitare di caricare troppo il piatto. Rimangono i si-gnori uomini, quelli che probabilmente più di tutti optano per il tramezzino. Componimento alimen-tare versatile, festeggia i 90 anni d’età e continua a registrare sempre un consistente numero di appas-sionati consumatori. I bar si sbizzarriscono nel fare gli abbinamenti più strani, rivisitando i classici in chiave moderna come suggeriscono gli chef vip che proprio non vogliono capire che la tradizione viene più apprezzata se rimane tale. E tra chi afferma che, proprio per i decenni di storia che si portano dietro, come la pizza più difficile da fare a regola d’arte è quella margherita, così i tramezzini che creano più aspettative sono quelli cotto-mozzarella e pomodoro-mozzarella, i più trasgressivi abbinano dolce e salato arrivando a piatti pressoché impro-ponibili come il gorgonzola sposato con il lampone. Il tramezzino vince molte competizioni quotidiane contro l’acerrimo nemico panino per il pregio di es-sere più comodo da mangiare, più elegante, meno

incline a macchiare la camicia di chi si trova a do-verlo trangugiare in una manciata di minuti. Ogni città vanta almeno un locale specializzato nella realizzazione di tramezzini e c’è da dire che l’unica categoria lasciata fuori dal conto, vale a dire quella delle persone più mature, se costretta a pranzare alla rinfusa, senza primo e secondo piatto con con-torno come fanno d’abitudine a casa, preferisce di gran lunga il tramezzino al panino. Il tramezzino, per dirla schietta, fa vergognare meno quando ci si trova a mangiarlo con qualcuno di fronte. Si pos-sono fare piccoli bocconi, le fette di pane sono più sottili e permettono di arrivare subito a tranciare l’insalata con i denti, senza l’imbarazzo della lattu-ga che pende sul mento. Il panino a tre strati è bello da vedere, ma per mangiarlo, a meno che non si sia tra compagni di classe, è meglio aspettare di tor-nare a casa o di essere soli in ufficio. Esistono però fauci specializzate nell’inghiottire maxi bocconi di panino senza conseguenze per trucco e vestiti e qualche fissato che pur di mangiarlo separa i piani. Divertente da vedere, ma qualsiasi piatto, che sia di alta cucina o meno, se viene scomposto perde la sua identità. Il tramezzino non corre questi rischi. L’unico abbinamento che poco gli si addice è quello con le creme spalmabili alla nocciola. In questo caso il panino lo batte di netto, complice il fatto che deve rivolgersi ad una platea più giovane che vede il tra-mezzino come pausa pranzo di chi lavora in ufficio con giacca e cravatta. Una platea ben nutrita.

Rosmeri Marcato

Continuando la serie di luoghi misteriosi del Veneto, eccoci a Sanguinetto in provincia di

Verona. Strano nome questo dall’o-rigine incerta. C’è chi dice derivi dal fatto che la cittadina fu costruita sopra territori intrisi di sangue per le furiose battaglie per la conquista del territorio, succedutesi nei secoli:

UNIVERSITÀ POPOLARE DI LOREO

Un anno di studi e incontriAncora un successo per i corsi accademici dell’Università popolare

di Loreo che negli spazi del Centro Parrocchiale chiude in bellezza un anno di studio, di incontri, di confronto e di crescita culturale e

sociale. Un momento conviviale rallegrato dai prodotti dell’“Ultimo Spic-chio” di Loreo e dai tanti dolci fatti in casa dalle signore partecipanti. Le lezioni, iniziate il 15 ottobre, sono pro-seguite con cadenza settimanale ogni giovedì pomeriggio registrando sempre una buona affluenza di “studenti”.Molti gli argomenti affrontati che hanno toccato i temi dell’arte, della musica, dei viaggi e della storia locale con insegnanti preparati che hanno saputo rinnovare gli in-teressi e le curiosità degli oltre venti partecipanti. L’assessore alla Cultura Luciana Berto, presente all’incontro conclusivo con il sindaco di Loreo Mo-reno Gasparini, ha sottolineato il valore di arricchimento dato dalla cultura e dall’aggregazione confermando l’appuntamento per i nuovi corsi già dal prossimo ottobre, aperti a chiunque desideri accrescere la propria dimen-sione culturale accompagnato da momenti di sana socialità. AbelNella foto: Ricordo della serata.

ASSOCIAZIONE LIRICO MUSICALE CLODIENSE

Festival “Musica in laguna d’arte”

L’ Associazione Lirico Musicale Clodiense, come ogni estate, organizza a Chioggia, col patrocinio dell’Amministrazione comunale, nel quadro dei masterclass di alto approfondimento

strumentistico che coinvolgono in città docenti e allievi da ogni parte del mondo, il festival “Musica in Laguna d’arte” 2016. Ecco gli appuntamenti di questo fine settimana:Venerdì 8 luglio: Forum pianistico “Città di Chioggia”, Cat. Juniores, Orchestra sinfonica di Chioggia, direttore Pietro Perini. Chiostro Museo Diocesano, ore 21.15, ingresso libero (in caso di pioggia c/o Auditorium S. Nicolo).Sabato 9 luglio: Concorso pianistico “Città di Chioggia”, Cat. Seniores, piano solo. Auditorium S. Nicolò, ore 21.15. Ingresso liberoDomenica 10 luglio: Forum pianistico “Città di Chioggia”, Cat. Seniores, Orchestra sinfonica di Chioggia, direttore: Pietro Perini. Piazza Vigo, ore 21.30, ingresso libero (in caso di pioggia c/o Auditorium S. Nicolo).

Che bei santi!Un ragazzo potrà cercarvi il suo proprio santo e verrà catturato dalla lettu-

ra. Oppure un papà e una mamma potranno, qualche sera, leggere al pro-prio figlioletto una vita, raccontata in modo compiuto e semplice, tale da

innamorare dell’identità del santo. Questo bel libro ne raccoglie una quarantina, dedicando a ciascuno 6-8 pagine ben scritte, con l’intermezzo di qualche dise-gno e la sottolineatura di qualche frase. Il racconto della vita dei santi è un modo bellissimo per insegnare il Vangelo e suggerire una vita buona, a imitazione di Cristo, che i santi hanno amato e seguito. È un respiro nuovo dato alla vita, e un percorso di concretezza che percorre tutte le condizioni dell’umana esistenza e tutti i tempi della storia della Chiesa. Il libro nasce dalla collaborazione di vari autori e vari illustratori e si presenta con una veste dignitosa e a prezzo molto contenuto. a. b.AA.VV., Il libro dei Santi, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2016, pp. 320, € 9,90.

Il volto dei santiPadre Sicari continua il suo cammino nel racconto della storia dei santi,

arrivando al quattordicesimo libro. Esposizione lineare e compiuta, con-testualizzazione storica adeguata, con riflessioni e attualizzazioni quan-

to basta. L’elenco dei santi è chiaramente legato anche all’attualità. Si comincia con Giovanni evangelista, fornendo inevitabilmente un ‘a fondo’ sul suo Vangelo; si prosegue con la grande Teresa d’Avila, con Marco d’Aviano tornato d’attualità, Gabriele dell’Addolorata amato dai giovani, i coniugi Martin che inaugurano la santità coniugale, Michele Agostino Pro martire della rivoluzio-ne messicana, e avanti con la meno nota Enrichetta Alfieri, protagonista di mi-sericordia, con Giovanni XXIII il papa del Concilio, Igino Giordani servo di Dio co-fondatore dei Focolarini, per finire con Lucia di Fatima serva di Dio. Per le letture dell’estate, un bel libro, facile e, nello stesso tempo, profondo, capace di informare e di educare. A. B.Antonio Maria Sicari, Il quattordicesimo libro dei Ritratti di santi, Jaca Book, Milano 2016, pp. 208, € 14,00.

23domenica 10 luglio 2016nuova ScintillaCULTURA-TEMPO LIBERO

un bel teatro integralmente rinno-vato nel 2009. A. P.

una versione etimologica piuttosto macabra. C’è chi invece sostiene che il nome tragga origine dalla varietà della pianta Cornus sanguinea, det-ta volgarmente “sanguinello”, arbu-sto caducifoglio che produce bacche rosse, presente in questo luogo. Situato nel cuore del paese, si erge il castello medioevale del XIV secolo, innalzato per volere degli Scaligeri, che oggi ospita gli uffici comunali e

24 domenica 10 luglio 2016nuova Scintilla SPORT

Torna Pradolin, preso Nnamani Oggi la finale

Comincia a prendere forma la nuova Clodiense Chioggia Sotto-marina che, salvo ripescaggio in Serie D, parteciperà al pros-simo campionato di Eccellenza. Il presidente Ivano Boscolo

Bielo ha messo a disposizione del nuovo tecnico De Mozzi tre acquisti importanti, oltre alla conferma di alcuni giocatori già presenti in rosa nella scorsa stagione. Dopo l’arrivo del centrocampista Ruben D’Incà (classe ’94) dal Belluno (70 presenze e 10 gol in e stagioni di Serie D), la società granata ha ufficializzato altri due acquisti: il difensore Nnamani ed il centrocampista Pradolin. Peter Nnamani (classe ’85) è nato a Lagos, in Nigeria, ed è in Italia da parecchie stagioni. Tanta Serie D per il difensore centrale per un totale di 234 presenze e 10 gol, ma anche due stagioni in Eccellenza con Porto Corallo e Nuorese. In D ha giocato con Siracusa (2 stagioni), Ragusa (3 stagioni), Gaeta (1 stagione), Porto Torres (1 stagione) e soprattutto Budoni (5 sta-gioni). Davide Pradolin è, invece, una vecchia conoscenza granata, avendo già giocato con la Clodiense una stagione e mezza, protago-nista della promozione in Eccellenza, ma anche del successivo cam-pionato di Serie D dove, l’allora squadra allenata da Mario Vittadello, sfiorò la promozione in C2. Classe 1983, nato a Mestre, Pradolin è un centrocampista esterno che può adattarsi a giocare anche in attacco. La carriera è di tutto rispetto. Dopo gli esordi con il Favaro in Eccel-lenza e 3 stagioni in D con il Santa Lucia di Piave, il grande salto al Venezia (1 anno in C2 e 2 anni in C1) dove in tre stagioni ha giocato 76 partite e messo a segno 11 gol. Dopo Venezia il passaggio alla Cre-monese in C1 (39 presenze e 1 gol in 3 anni), prima di approdare alla Clodiense (15 presenze e 7 gol in mezza stagione di Eccellenza e 31 presenze e 5 gol in Serie D). Dopo la parentesi a Chioggia, il passag-gio, con Vittadello, al Real Vicenza in C2 (21 presenze e 3 gol), quindi le ultime due stagioni in Serie D alla corte della famiglia Visentini al Delta Porto Tolle Rovigo (57 presenze e 6 gol). In granata torna anche Davdie Boscolo Gioachina, dopo la parentesi di Piove di Sacco. Novità anche nello staff tecnico con l’indimenticato bomber (più di 100 gol con la maglia del Chioggia Sottomarina) Emanuel Rizzi che sarà l’allenatore in seconda di De Mozzi. Il preparatore atletico sarà Andrea De Favari, mentre il ruolo di preparatore dei portieri è stato affidato a Marco Bruzzichessi. Enrica Mason sarà invece la responsa-bile della segreteria generale. Daniele Zennaro

Calci di rigore fatali per la Nazionale che ben ha figurato contro la più quotata Germania. I tede-schi, questa volta, sono riusciti nell’impresa di

eliminarci da una competizione calcistica, anche se si sono dovuti affidare proprio alla lotteria dei rigori e, dunque, anche ad una buona dose di fortuna che dagli undici metri non guasta mai. La gara tra gli azzurri e i teutonici è stata molto equilibrata. Nel primo tempo meglio l’Italia che ha controllato tranquillamente una Germania priva di idee. La ripresa si è divisa a metà. Nella prima parte si è fatta vedere la Germania che ha concretizzato la superiorità sul campo con il vantaggio siglato al 62’. Quindici minuti dopo è arrivato il pareg-gio degli uomini di Conte grazie ad un gol siglato da Bo-nucci dagli undici metri. Nei supplementari ha giocato meglio la Germania che, tuttavia, non ha creato poi

EUROPEICALCIO. Clodiense Chioggia Sottomarina

CALCIO PORTO TOLLE

Novità in arrivoAncora poche le notizie nelle tre società calcisti-

che di Porto Tolle. Iniziamo dallo Scardovari che ha concluso le trattative con il Porto Viro

per il trasferimento del centrocampista Nazzareno Vendemmiati, 35 anni, che dove ha giocato ha lasciato sempre il segno. Il neo presidente della società giallo-blù Stefano Pandora è stato l’artefice dell’acquisto, co-noscendone bene le doti e la voglia di far bene e con-segnando a Moretti un buon giocatore. Vendemmiati ha giocato in D con il Delta Porto Tolle, il Rovigo e l’Adriese, eccellenti campionati con l’Arianese di Avan-zi, poi col Sottomarina e per tre anni con la Copparese in Eccellenza. Un rinforzo che a Scardovari era atteso e per Nico Moretti, il trainer, una sicurezza in campo a fianco dei più giovani per uno Scardovari che nella

prossima stagione vuole volare alto. La tifoseria locale è su di giri in vista del raduno d’agosto per vedere all’opera la nuova rosa dei giocatori che si prepareranno al campio-nato di Prima categoria. Per il Porto Tolle 2010 nessuna notizia degna di rilievo dopo le prime mosse con l’acqui-sto di Turolla e Zanella. Interpellato il presidente Piero Carnacina ci ha solo confermato il raduno della squadra tra le mura amiche l’8 agosto. Sarà una rosa prettamente locale con gli innesti citati. Prevale la scelta di dare spazio ai giovani locali che tanto hanno dato nei passati cam-pionati. Non avrebbe senso cambiare linea. Nel Polesine Camerini c’è grande movimento. Si vuole tranquillizzare la tifoseria che la società farà il massimo per costruire una squadra competitiva in Terza categoria con l’obiettivo di vincere. Ecco quindi i primi tre acquisti: Simeoni, Gob-bato e Destro, di cui abbiamo già dato notizia. Il direttore sportivo Zerbin: “Stiamo trattando per altri due giocatori di cui, in giro, si dice un gran bene. Se sarà il caso ci pro-veremo”. L. Zanetti

granché. Fatali sono stati, dunque, i calci di rigore per una Nazionale che torna a casa a testa alta visto quello che ha fatto vedere sul campo. Con gli europei si chiude anche l’esperienza del commissario tecnico Antonio Conte a cui subentrerà a partire da settembre Giampiero Ventura. Nel momento in cui scriviamo gli europei proseguono tra sorprese e conferme. La Francia, squadra ospitante, parte con il favore dei pronostici, ma ha davanti a sé, il 7 luglio, l’ostacolo Germania, che non si presentava, comunque, insormontabile. L’altra finalista esce dallo scontro tra Gal-les e Portogallo: la gara disputata mercoledì 6 si presenta-va piuttosto equilibrata, visto che i lusitani erano arrivati alla semifinale con cinque pareggi di fila e grazie anche ad una buona dose di fortuna; il Galles aveva la possibilità di ripetere l’impresa di Danimarca e Grecia quando, nel 1992 e nel 2004, hanno conquistato, a sorpresa, il titolo europeo, ma niente da fare: il Portogallo entra di forza in finale vincendo per 2-0. Franco Fabris