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il Giornale Venerdì 25 giugno 2010 Cannavaro da rosso Quagliarella in offside TONY Ora a chi tocca riceverli a Palazzo Chigi? le pagelle degli Azzurri Sport MOVIOLA e FULMINI Da primi a ultimi. Le favole non possono durare in eterno. Neanche nelcalcio,anzispecialmentenelcal- ciodovepurenon esistono,per defi- nizione,impreseimpossibili.Equel- la di ieri sarebbe stata la più ordina- ria delle imprese: passare il turno conlaSlovacchia,sbarcando agliot- tavi andando incontro ad un proba- bile «liscio e busso» con l’Olanda. Quattro anni, a far data dalla notte teneradiBerlino2006, sonoun tem- po sufficientemente lungo per vive- re le favole, utilizzato poco e male nel tentativo, disperato, di duplica- re la magia riuscita a Duisburg. Si è chiusa ieri, nel tramonto precoce di Johannesburg, la favola del calcio italianocominciataquattroannipri- ma,nellanottemagicadiBerlinodu- rante la quale un plotone di arditi calciatori in maglia azzurra, guidati da un ispirato condottiero, riusciro- no a stregare il mondo e ad alzare al cielodiGermaniala coppadelmon- do soffiandola sotto gli occhi di Do- menech e della Francia intera. Non se l’aspettava nessuno e molti rima- serostregati daltrionfo dimentican- do che non siamo mai stati, nel frat- tempo,ilcalcio piùforte del mondo. Anzi, proprio in quegli stessi anni, come ha dimostrato l’europeo suc- cessivo, in Austria e Svizzera, è co- minciato un lento declino plastica- mente confermato e sconvolto dal recentissimo trionfo dell’Inter tutta straniera in Champions league. Le favole non possono durare in eterno ma possono e devono finire in un modo più dignitoso. E invece l’Italia 2010 di Lippi, per il congedo, hasceltounpassodisonorevoleper- chénon èriuscitaavincerenemme- no una delle tre partite del girone di qualificazione, ultima è finita con 2 punti miseri. E forse non è questa la vergogna peggiore da conservare in valigia prima di tornare a casa. Non è riuscita a vincere neanche l’ulti- ma,ladecisiva, alcospettodellaSlo- vacchia, pigra e contratta nelle pre- cedenti esibizioni ma ieri sciolta e malandrina, capace di infilzarci a suopiacimento.Le spiegazionipos- sono essere centomila, una sola ne rappresenta la sintesi: giusto così. Non è stata una questione fisica. Hanno corso, ma hanno corso ma- le, specie nel primo tempo. Ha gio- cato malissimo la più brutta Nazio- nale degli ultimi mondiali, orribile il primo tempo e Gattuso, sostituito, ne ha fatto le spese, coinvolto in una frazione giocata col terrore in testa e legambemolli.Anche gliultimi arri- vati, come Di Natale, hanno tradito le aspettative a dimostrazione che lo scarto tra il rendimento domesti- co e quello internazionale, è ancora troppo grande per lui. E persino De Rossi, il guastatore che ha tenuto in piedi la baracca con Paraguay e NuovaZelanda,si èdisunitofornen- do al rivale la palla del primo ko. In- siemeconChielliniarresosisull’ulti- mo contropiede slovacco: non tan- to i grandi vecchi hanno mancato l’appuntamento quanto la genera- zione di mezzo. L’arrivo di Quagliarella e di Pirlo, nellaripresa,ha regalatoidee eperi- colosità mai avute prima. L’attac- cante napoletano, liberato da Lippi nell’intervallo, da solo ha messo a ferro e fuoco la Slovacchia: ha rega- lato un mezzo gol fantasma, ha pro- vocato il primo sigillo, a porta spa- lancata di Di Natale, ha raggiunto il 2a2annullatoperunfuorigiocomil- limetrico, ha firmato il 2 a 3 che ha aperto il cuore degli italiani alla spe- ranza di una clamorosa rimonta. È stato un piccolo ciclone. Sarebbe stato utile scatenarlo prima, molto prima. Simone Pepe è stato scelto dal destino per lo snodo decisivo: ha «ciccato» in modo indecente la palla del possibile 3 a 3. Avrebbe re- galato all’Italia la qualificazione im- possibile. Non è il caso di maledire il cielo. Giusto così: quattro anni pri- ma, molti episodi, hanno avuto una piega favorevole. Una chiusura per Marcello Lippi, prima del congedo. Da coraggioso generale,sièpresotutteleresponsa- bilità del fallimento. Ha pensato, schierando gli stessi criteri del 2006, di duplicare quella spedizione. Si è incartatosulleconvocazioni eame- tà di ogni partita ha disfatto la tela. Ha sbagliato ma è giusto accompa- gnarlo fuori dalla Nazionale senza pugnalarlo alle spalle. RIDICOLIPPI desso si deve decidere. Chi sa- rà ricevuto, in forma stretta- mente privata a Palazzo Chigi? Gattuso? Pirlo? Quagliarella? Buffon? Cannavaro. Silvio Berlusconi vorrà imitare il suo collega francese Nicolas Sarkozy che ieri ha ospitato all’Eliseo Thierry Henry? Cose che ca- pitano nel calcio mondiale, laddove i politici o salgono sul carro del vincito- re o partecipano all’esecuzione dei passeggeri dello stesso veicolo. Dun- que ieri, in avenue Gabriel, entrata du Coq, alle spalle dell’ingresso principa- le dell’Eliseo, c’è stato lo storico in- contro, Sarko-Titì, roba illustre al punto che una vettura presidenziale è andata addirittura all’aeroporto Bour- get di Parigi dove ha prelevato l’ex ca- pitano della nazionale di Francia che ha dovuto lasciare la compagnia de- pressa dei suoi compagni reduci dal fiasco sudafricano e diretti a luoghi di vacanze milionarie. L’auto blu, in tut- ti i sensi visti i colori della nazionale, si è infilata di gran corsa nel palazzo presidenziale e il colloquio si è pro- tratto su temi vari, calci d’angolo, rigo- ri, formazione, Domenech, varie ed eventuali. Sarkozy ha convocato nelle prossi- me settimane gli Stati Generali del cal- cio, Domenech è come Luigi XV dopo di lui il diluvio, anzi anche durante lui. Intanto il presidente della repub- blica francese ha cancellato qualun- que premio ai giocatori. Quattro anni orsono Chirac, il premier del tempo, aveva ospitato gli sconfitti di Berlino onorando anche Zinedine Zidane, quello del coup de boule, della testata a Materazzi, come simbolo del Paese. La belle epoque è finita, adesso Sarkozy vuole vederci chiaro sul foot- ball più che sul G8 in Canada. Resta l’interrogativo iniziale: dopo la disfat- ta in Sudafrica quale rappresentante altissimo del nostro governo o delle istituzioni affronterà, alla moda fran- cese, l’argomento? Sarà Tremonti, tanto per tagliare ancora? Sarà Bossi che ammetterà di aver tifato per gli slovacchi? O sarà Fini che, per non smentirsi, esalterà l’avventura azzur- ra, celebrando Lippi e Cannavaro? Nelle prossime ore la verità, con tutti i particolari di cronaca. Prepariamoci intanto alle prime interrogazioni par- lamentari e a qualche lancio di pomo- dori al pullman azzurro. IERI IERI 2-3 Girone E ITALIA - SLOVACCHIA 0-0 Girone E PARAGUAY - NUOVA ZELANDA 1-3 Girone F DANIMARCA - GIAPPONE 1-2 Girone F CAMERUN - OLANDA Primo tempo orribile, De Rossi e Chiellini errori fatali Il napoletano entra tardi ma sfiora la grande impresa

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il Giornale Venerdì 25 giugno 2010

� � � � � � � � � � � � � �Cannavaro da rossoQuagliarella in offside

TONY

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Ora a chi tocca riceverlia Palazzo Chigi?

le pagelle degli Azzurri

Sport

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À Á Â Â Á Ã Á Ä ÅMOVIOLA

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e FULMINI

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possonodurareineterno.Neanchenelcalcio,anzispecialmentenelcal-ciodovepurenonesistono,perdefi-nizione,impreseimpossibili.Equel-ladi ieri sarebbe stata la più ordina-ria delle imprese: passare il turnoconlaSlovacchia,sbarcandoagliot-taviandandoincontroadunproba-bile «liscio e busso» con l’Olanda.Quattro anni, a far data dalla notteteneradiBerlino2006,sonountem-posufficientementelungopervive-re le favole, utilizzato poco e malenel tentativo, disperato, di duplica-re la magia riuscita a Duisburg. Si èchiusa ieri,nel tramonto precoce diJohannesburg, la favola del calcioitalianocominciataquattroannipri-ma,nellanottemagicadiBerlinodu-rante la quale un plotone di arditicalciatori in maglia azzurra, guidatidaunispiratocondottiero,riusciro-noa stregare ilmondo e ad alzare alcielodiGermanialacoppadelmon-do soffiandola sotto gli occhi di Do-menech e della Francia intera. Non

sel’aspettavanessunoemoltirima-serostregatidaltrionfodimentican-doche nonsiamomai stati,nel frat-tempo,ilcalciopiùfortedelmondo.Anzi, proprio in quegli stessi anni,come ha dimostrato l’europeo suc-cessivo, in Austria e Svizzera, è co-minciato un lento declino plastica-mente confermato e sconvolto dalrecentissimo trionfo dell’Inter tuttastraniera in Champions league.

Le favole non possono durare ineterno ma possono e devono finirein un modo più dignitoso. E invece

l’Italia 2010 di Lippi, per il congedo,hasceltounpassodisonorevoleper-chénonèriuscitaavincerenemme-no unadelle tre partite del girone diqualificazione, ultima è finita con 2punti miseri. E forse non è questa lavergognapeggioredaconservareinvaligia prima di tornare a casa. Nonè riuscita a vincere neanche l’ulti-ma,ladecisiva,alcospettodellaSlo-vacchia, pigra e contratta nelle pre-cedenti esibizioni ma ieri sciolta emalandrina, capace di infilzarci asuopiacimento.Lespiegazionipos-sono essere centomila, una sola nerappresenta la sintesi: giusto così.Non è stata una questione fisica.Hanno corso, ma hanno corso ma-le, specie nel primo tempo. Ha gio-cato malissimo la più brutta Nazio-naledegliultimimondiali,orribileilprimo tempo e Gattuso, sostituito,nehafattolespese,coinvoltoinunafrazionegiocatacolterroreintestaelegambemolli.Anchegliultimiarri-vati, come Di Natale, hanno traditole aspettative a dimostrazione chelo scarto tra il rendimento domesti-coequellointernazionale,èancoratroppo grande per lui. E persino DeRossi, il guastatore che ha tenuto inpiedi la baracca con Paraguay e

NuovaZelanda,sièdisunitofornen-do al rivale lapalla del primo ko. In-siemeconChielliniarresosisull’ulti-mo contropiede slovacco: non tan-to i grandi vecchi hanno mancatol’appuntamento quanto la genera-zione di mezzo.

L’arrivo di Quagliarella e di Pirlo,nellaripresa,haregalatoideeeperi-colosità mai avute prima. L’attac-

cante napoletano, liberato da Lippinell’intervallo, da solo ha messo aferro e fuoco la Slovacchia: ha rega-latounmezzogolfantasma,hapro-vocato il primo sigillo, a porta spa-lancata di Di Natale, ha raggiunto il2a2annullatoperunfuorigiocomil-limetrico, ha firmato il 2 a 3 che haapertoilcuoredegliitalianiallaspe-ranza di una clamorosa rimonta. Èstato un piccolo ciclone. Sarebbestato utile scatenarlo prima, moltoprima. Simone Pepe è stato sceltodal destino per lo snodo decisivo:ha «ciccato» in modo indecente lapalla del possibile 3a 3. Avrebbe re-galatoall’Italialaqualificazioneim-possibile.Nonèilcasodimaledireilcielo. Giusto così: quattro anni pri-ma,moltiepisodi,hannoavutounapiega favorevole.

Una chiusura per Marcello Lippi,prima del congedo. Da coraggiosogenerale,sièpresotutteleresponsa-bilità del fallimento. Ha pensato,schierandoglistessicriteridel2006,di duplicare quella spedizione. Si èincartatosulleconvocazionieame-tà di ogni partita ha disfatto la tela.Ha sbagliato ma è giusto accompa-gnarlo fuori dalla Nazionale senzapugnalarlo alle spalle.

RIDICOLIPPI

Ó Á Ô Õ Ä Å Ç Ç Á À Ä Ö É À Ö Ç Å

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desso si deve decidere. Chi sa-rà ricevuto, in forma stretta-mente privata a Palazzo Chigi?Gattuso? Pirlo? Quagliarella?

Buffon? Cannavaro. Silvio Berlusconivorrà imitare il suo collega franceseNicolas Sarkozy che ieri ha ospitatoall’Eliseo Thierry Henry? Cose che ca-pitano nel calcio mondiale, laddove ipolitici o salgono sul carro del vincito-re o partecipano all’esecuzione deipasseggeri dello stesso veicolo. Dun-que ieri, in avenue Gabriel, entrata duCoq, alle spalle dell’ingresso principa-le dell’Eliseo, c’è stato lo storico in-contro, Sarko-Titì, roba illustre alpunto che una vettura presidenziale èandata addirittura all’aeroporto Bour-get di Parigi dove ha prelevato l’ex ca-pitano della nazionale di Francia cheha dovuto lasciare la compagnia de-pressa dei suoi compagni reduci dalfiasco sudafricano e diretti a luoghi divacanze milionarie. L’auto blu, in tut-ti i sensi visti i colori della nazionale,si è infilata di gran corsa nel palazzopresidenziale e il colloquio si è pro-tratto su temi vari, calci d’angolo, rigo-ri, formazione, Domenech, varie edeventuali.

Sarkozy ha convocato nelle prossi-me settimane gli Stati Generali del cal-cio, Domenech è come Luigi XV dopodi lui il diluvio, anzi anche durantelui. Intanto il presidente della repub-blica francese ha cancellato qualun-que premio ai giocatori. Quattro anniorsono Chirac, il premier del tempo,aveva ospitato gli sconfitti di Berlinoonorando anche Zinedine Zidane,quello del coup de boule, della testataa Materazzi, come simbolo del Paese.

La belle epoque è finita, adessoSarkozy vuole vederci chiaro sul foot-ball più che sul G8 in Canada. Restal’interrogativo iniziale: dopo la disfat-ta in Sudafrica quale rappresentantealtissimo del nostro governo o delleistituzioni affronterà, alla moda fran-cese, l’argomento? Sarà Tremonti,tanto per tagliare ancora? Sarà Bossiche ammetterà di aver tifato per glislovacchi? O sarà Fini che, per nonsmentirsi, esalterà l’avventura azzur-ra, celebrando Lippi e Cannavaro?Nelle prossime ore la verità, con tutti iparticolari di cronaca. Prepariamociintanto alle prime interrogazioni par-lamentari e a qualche lancio di pomo-dori al pullman azzurro.

I E R II E R I

2-3

Girone E

ITALIA-

SLOVACCHIA

0-0

Girone E

PARAGUAY-

NUOVA ZELANDA

1-3

Girone F

DANIMARCA-

GIAPPONE

1-2

Girone F

CAMERUN-

OLANDA

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Primo tempo orribile, De Rossi e Chiellini errori fataliIl napoletano entra tardi ma sfiora la grande impresa

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SPORTil GiornaleVenerdì 25 giugno 2010

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ANCHE NEI MONDIALI PEGGIORI AVEVAMO VINTO ALMENO UNA PARTITALe eliminazioni azzurre al primo turno

Commissario tecnico

NOVO

Italia-Paraguay

2 - 0

Italia-Svezia

2 - 3

Commissario tecnico

CZEJSLER

Italia-Svizzera

1 - 4

Italia-Belgio

4 - 1

Italia-Svizzera

1 - 1

Commissario tecnico

FERRARI

Italia-Svizzera

3 - 0

Italia-Cile

0 - 2

Italia-Germania O.

0 - 0

1966

INGHILTERRA

1962

CILE

1954

SVIZZERA

1950

BRASILE

Commissario tecnico

FABBRI

Italia-Corea del N.

0 - 1

Italia-Urss

0 - 1

Italia-Cile

2 - 0

1974

GERMANIA

Commissario tecnico

VALCAREGGI

Italia-Polonia

1 - 2

Italia-Argentina

1 - 1

Italia-Haiti

3 - 1

2010

SUDAFRICA

Commissario tecnico

LIPPI

Italia-Slovacchia

2 - 3

Italia-N. Zelanda

1 - 1

Italia-Paraguay

1 - 1

(...) provarli, i pochi talenti, anchegiovani, del nostro football, hascelto la riconoscenza nei con-fronti di alcuni calciatori, ormaicampionialla memoria,emigran-ti e logori.

Ilsuoviso, duranteinovantami-nutidell’ultimamalinconica eag-ghiaccianteesibizionedellasqua-dra, è stato il riassunto di una sta-gione senza mai un’alba e subitotramontata. Si è messo le mani trai capelli, sconsolato, ha assistito,senza smorfie di rabbia, agli erro-ri e alle distrazioni dei suoi, giun-gendo le mani in preghiera, senzaunosolostrillo, forseavendointui-to che ormai era fatta, non per luima per la squadra. Non ha strettotra le dita il rosario, non ha bagna-to il prato con l’acqua benedetta,non ha urlato insulti all’arbitro,

ha recitato da Lippi. Attorno a lui, gliazzurri della panchina si agitavano,incitavano, strillavano. Il commissa-rio tecnico sembrava un estraneo, uninvitato di passaggio, rassegnato,una statua di cera, quasi imbalsama-to, immobile. Aveva perso l’arrogan-za che lo accompagna dalla nascita eche lo ha caricato durante gli incontricon i giornalisti, in queste settimane.Eralospecchio dellacrisi,della cadu-ta. Della fine.

La sua autodenuncia, in conferen-za stampa, con l’assunzione totale ditutte le responsabilità, è stata un’in-telligente mossa strategica e non ungrande atto di lealtà, come qualcunoromanticamente ha voluto leggere.Così facendo ha evitato di approfon-dire e giustificare gli errori tattici, lescelte tecniche, i continui cambi diformazione,leesclusioni illustri, sen-zamai unavera,serena,seccaspiega-zione.

Ilsuomerito, soprattuttopsicologi-co,diuntitolomondiale, ilquartodel-la nostra storia, non può essere di-scusso se non in malafede anche senonvannotrascuratigliepisodifortu-nati che ci portarono a quel trionfo inGermania. Quattro anni dopo sem-bratuttocancellato,comesenoncon-tasse più nulla.

L’uomo che sa andar per mare si èarenato stavolta su spiaggiole mode-ste, alla voce Paraguay, Nuova Zelan-da, Slovacchia, squadre e giocatorichehannotrovatogloriainsperata se-gnando cinque gol ai campioni delmondo.

Ci ha fatto fessi, nell’ultima partita,addiritturaconunadoppietta,unper-ticone che gioca in Turchia conl’Ankaragulu, una squadra che sem-braunapernacchia,definitiva.Diven-tano storiche le suedue torte in facciaele altrediKopunec,AlacarazeSmel-tz, cognomi efacce difficili daritrova-

reanchesull’album dellefigurinePa-nini.

Mai era accaduto nella storia dellepartecipazioni azzurre ai mondialichelanazionalenonriuscisseavince-re nemmeno una partita. È un altrodato da inserire nel glorioso albumprofessionale del viareggino.

Lippivainarchiviodasconfitto.Esi-birà la medaglia di Berlino e proveràa dire che in Sudafrica gli sono venutia mancare un paio di titolari impor-tanti, come Buffon e Pirlo, ma nonammetterà mai di avere sbagliato anon convocare Balotelli o Totti, Cas-sano o Del Piero. I capricci fanno par-te del suo carattere. Esce a testa bas-sa, nonostante abbia esibito il pettoal plotone di esecuzione in sala stam-pa. I fucili hanno sparato a salve,spiazzatidall’attodi eroismo delcon-dannato. Resta la delusione per lasquadra che si porta appresso le soli-te colpe di chi perde, resta la rabbiaper quegli ultimi venti minuti giocaticon il cuore in gola da venti milioni diitaliani davanti ai televisori, speran-do nel solito colpo della nostra sorteamica. Stavolta non è stata così.

MarcelloLippisaluta eseneva,sen-za applausi, senza rimpianti. Va rin-graziato per il passato, dimenticatoper il presente.

Nessunosaliràsulsuopullman.An-che perché lui è il primo a scendere.� � � � � � � � � � � � � �� � � � � � � � �

Macchécomprare le squadreMeglio gli arbitri

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Quattro anni dopoBerlinoil ct è rimasto solo sul carroLa sua autodenuncia è stata unamossa strategica per nascondereerrori tattici, scelte tecniche, cambi di formazioni, esclusioni illustri

dalla prima pagina

O G G IO G G I D O M A N ID O M A N I

16Girone G

COREA DEL NORD-COSTA D'AVORIO

Sky Mondiale 2

16Girone G

PORTOGALLO-BRASILE

Sky Mondiale 1

16Ottavidi finale

URUGUAY-COREA DEL SUD

Sky Mondiale 1

20,30Ottavidi finale

USA-GHANA

Rai 1Sky Mondiale 1

20,30Girone H

CILE-SPAGNA

Rai 1Sky Mondiale 1

20,30Girone H

SVIZZERA-HONDURAS

Sky Mondiale 2

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Processo » ¼ ½ ¾ ¾ ¿ À Á Â Ã Ä À Å À ¾ Â ½ ¾ ¿ Ã Ã ¿ Æ Â Â Ç ¾ Æ È É Æ Ê Ë À ¿ Å À ¼ ½ Á Ê ¿ Å ¼ ¿Ä Ç ¿ Ì À Æ Á Ë Ì À Ê ¿ Ã Ç Ì Å ¿ Â ¿ Ê ½ Á Í Î Ã Æ Á À Æ Í Ï Ð Ñ À Á Ò Ì Æ ¾ À Á ½ Í Ó Ó ½ Á Æ Ô Ì Æ Å Â À Æ Í Ð Õ

Ö × m � Ø Ø Ù � Ú � Û � Ü Ý � � �Qualcuno lo spieghi al Senatur:

non servecomprarele squadre, con-ta molto di più comprare gli arbitri.Sonoloroadavereinmanolachiave.Èstatodimostratoanchestavolta:unarbitro compiacente si sarebbe fattosfuggire il fuorigioco (difficilissimoda individuare) di Quagliarella, pri-madi mandarelapallainrete.Ecosadire del gol fantasma? Un fischiettoocchio di lince avrebbe visto il pallo-ne(cosa importa se era solo mezzo?)al di là della linea. Perfino la moviolahafaticatoamostrarelarealtà.Quin-distrepitasseropureglislovacchi:golè, quando arbitro fischia (leggi Vuja-din Boskov). Il resto sono chiacchie-re.Verocheincerti casicontalaban-dierina del guardalinee, ma un arbi-tro in gamba sa come cavarsela.

Ecco, sel’Italia avesseammorbidi-to l’arbitro forse saremmo a discute-re sul gol non gol, ma con gli azzurrinegli ottavi. Inutile inorridire, dicen-do: così non si fa. Vero, anche se ilmondo del pallone (compreso quel-loitaliano)nonsemprehaseguitotalconsiglio.Qualchecasoèrimastona-scosto. Qualche altro si è intuito. Al-tre volte basterebbe chiedere a vec-chicampioni,cheafinecarrierasonosempre ben informati.

Questo per dire che il Senatur, nel-lasua malriuscita battutadi spirito,èstato un po’ ingenuo: quando mai icalciatori si fanno comprare, sapen-dochebasta moltomenoperandareagiocareinItaliaoaltrove.Oggiserveunbuonprocuratore.Fral’altroilmi-gliore della compagnia (Hamsik) ègià sotto contratto. Difficile convin-cerlo.EVittek,quellodelladoppietta,guadagna sicuramentedi più in Tur-chia.Vistiinostritempidimagra.An-zi, ora ci vien il dubbio: non sarà chegli slovacchi ci hanno rubato l’idea?Quella dell’arbitro ovviamente.

Disastro Þ Á À Æ ß ß Ç Ì Ì À Â à À Ç ¼ ¿ Å ¿ Å ½ Á Ë ½ á á À ¿ Ì ½ ¼ ½ À Ê ¿ ¼ À Ç Å Ã ¿ Ì Å ½ ¿Â à ½ Á À à Æ â À ¾ Ã À ¾ ½ Ê Ë Ì ½ À Å Æ Ä Ä Æ Å Å ¿ ã ¼ Ç ½ Ë Æ Ì ½ á á À ½ Ç Å Æ ¾ Â ¿ Å Ä À Ã Ã Æ

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SPORT il Giornale Venerdì 25 giugno 2010

ä å æ ç è é é ê ë ì ë ì êL’ingleseWebb haappena

fischiatolafinedelmatch,Mar-cello Lippi fugge subito nellospogliatoio.Sulcampo lelacri-mediCannavaro,Quagliarellae Di Natale, ma anche l’incre-dulitàperun’eliminazionebru-ciante. «Ho dato il massimo,manonèbastato,èlafinediunsogno, il mio gol servirà soloper le statistiche», così l’attac-cantedelNapoli,ilmigliorenelpessimo pomeriggio degli az-zurri. «Ora ci faranno cavalieridellavergogna,abbiamotocca-toilfondocontrosquadresicu-ramente meno forti di noi, piùbruttadicosì nonsipotevaim-maginare»,ilcommentodiGat-tusochefacalareilsipariosullamagliaazzurradopodiecianniemezzo.«Unafiguravergogno-sa, forse c’era qualcosa chenonandava fin dall’inizio, ma-gari non c’era un gruppo fortecome nel 2006, si è chiuso unciclo», così Pirlo, che aveva re-cuperatoatempodirecordspe-rando che l’Italia facesse piùstrada in Sudafrica. «Non pen-savo di uscire al primo turno,

primadellapartitaerotranquil-lissimo - ammette con fran-chezzaDeRossi,chehachiusoiltorneoincaloeconunerroreche ha spianato la strada aglislovacchi-.Comeèstatopossi-bile? Sarebbe stato più facilespiegare se fossimo usciti conBrasile o Spagna, adesso ci sa-rebbe voglia di avere un’altrapartita a disposizione per ri-scattarci».

E Lippi? Il nostro ct non ave-va immaginato così il suo ad-dio. Amarissimo come le sueparole, un vero e proprio meaculpa sulla spedizione falli-mentare:«Miprendotuttelere-sponsabilità, nessuna esclusa.Se in un partita così importan-te la squadra si presenta con ilterrorenellegambe,nellatestaenelcuoreenonriesceaespri-mersipercomeeranecessario,significa che l’allenatore non

l’ha preparata bene sul pianotecnico, tattico e psicologico».L’uomo della notte di Berlinoescedallascenaazzurraconsa-pevole di aver sbagliato. Chel’organico non avesse qualità,erachiaro a tutti, ma Lippi nonè stato capace di trovare unasintesialsuolavoro,nonhada-to un modulo fisso né una ge-rarchia alla squadra. «Mi di-spiace damorire chiudere così4 anni fantastici, per me, per i

tifosi, per la federazione e pertutti-cosìilct-.Eroconvintissi-mo di questi ragazzi, non l’hopreparata come avrei dovuto.Nondicochepensavodivince-re il Mondiale, ma pensavo aqualche cosa di diverso. Primadella partita avevo detto ai ra-gazzi "finalmente è arrivato ilMondiale, stasera è dentro ofuori". Evidentemente ho sba-gliatoacrearequestipresuppo-sti psicologici, perché la squa-

dranonèpartita,nonhagioca-to, non ha costruito, insommanonhafattonulla.Lequalifica-zioni al Mondiale sono statenella normalità per una squa-dra come la nostra, la manife-stazione in Sudafrica è andatamolto male».

Ètempodiprocessi(«cisonoabituato e io mi sono già auto-condannato») ma si arrabbiaquandoqualcunogli chiedesei giocatori non avessero segui-

to un ct in scadenza. «Possia-mo dire loro tutto, ma non of-fenderli con insinuazioni diquesto tipo, non se lo merita-no».Certo,leassenzediBuffone Pirlo, seguite alla precariacondizione fisica di alcuni ele-mentichiave(vediCamorane-si, impiegato con il contagoc-ce), sono pesate. «Sarebberoservitimoltissimo,manoncer-co scuse, niente vittimismo. Èsempre il capo che deve pren-dersi la responsabilità. Credodi aver avuto una parte impor-tante quando abbiamo fattocerti risultati, ora ho una parteimportante nel fallimento».Per molti, è l’attuale livello delcalcioitalianoilveroresponsa-biledellabreveavventuramon-diale.«Nonèunmomentobril-lante, ma il calcio italiano nonè quello espresso oggi perun’oraeunquartodallanostranazionale».

«Ilcalcioitalianoèquesto,sein tre partite non ne vinci unama soprattutto ne perdi unaquandole avversarie sono Slo-vacchiaeNuovaZelanda,ègiu-sto tornare a casa», sottolineaBuffon,lacuiesperienzasuda-

fricana è durata 45 minuti pri-madiarrendersiaun’erniadeldisco. «La situazione del no-strocalciononèottimale-pro-segue-.Sedueannifasidicevache c’erano giocatori bolliti,vuol dire che in giro di megliononc’eraeancheoggineabbia-mo avuto conferma. Significache le alternative sono ridotte.Lippi lo conosco bene, sapevache questa sarebbe stata la suaultima esperienza in azzurro,avevaanchepiùvogliadelsoli-to.ladifferenzarispettoal2006èchenoncisonotantigiocato-ri come Totti e Del Piero. Oratoccherà a Prandelli, personapragmatica, che sa lavorarecon i giovani». «Gli faccio l’inbocca al lupo, l’augurio che glirivolgo è quello di farci risolle-vareilprimapossibile»,lachio-sa di Lippi che ora si prenderàun periodo di riflessione (lasquadra partirà stasera alle22.30 dal Sudafrica: l’aereo fa-rà scalo prima a Roma, poi allaMalpensa). Magari davanti almare di Viareggio, dove loaspettano gli amici di sempre,osullasuabarca.Conl’imman-cabile sigaro in bocca.

JOHANNESBURGdomenica 11 luglio, ore 20.30

W61-W62

FINALE 1°-2°FINALE 1°-2°Port Elizabeth

sabato 10 luglio, ore 20.30Perdente 61-Perdente 62

FINALE 3°-4°FINALE 3°-4°

Agli ottavi le prime due di ogni gruppo. La classifica è determinata nell'ordine da: punti; differenza reti; gol fatti; punti negli scontri diretti; differenza reti negli scontri diretti; gol fatti negli scontri diretti; sorteggio

OTTAVIOlanda - Slovacchia

Durbanlunedì 28 giugno, ore 16.00

53

1ªG - 2ªH

Johannesburglunedì 28 giugno, ore 20.30

54

Paraguay - Giappone

Pretoriamartedì 29 giugno, ore 16.00

55

1ªH - 2ªG

Città del Capomartedì 29 giugno, ore 20.30

56

QUARTIW53-W54

Port Elizabethvenerdì 2 luglio, ore 16.00

57

W55-W56

Johannesburgsabato 3 luglio, ore 20.30

60

W57-W58

Città del Capomartedì 6 luglio, ore 20.30

61

W59-W60

Durbanmercoledì 7 luglio, ore 20.30

62

SEMIFINALIQUARTI

W49-W50

Johannesburg

58

W51-W52

Città del Caposabato 3 luglio, ore 16.00

59

OTTAVIUruguay - Sud Corea

Port Elizabethsabato 26 giugno, ore 16.00

49

Usa - Ghana

Rustenburgsabato 26 giugno, ore 20.30

50

Argentina - Messico

Johannesburgdomenica 27 giugno, ore 20.30

52

Germania- Inghilterra

Bloemfontaindomenica 27 giugno, ore 16.00

51

venerdì 2 luglio, ore 20.30

MARCATORI

19 x 28mm

FOTO

3 golHiguain (Arg)Vittek (Svc)

Vittek

2 golForlan (Uru)Gyan (Gha)Tiago (Por)Elano (Bra)Luis Fabiano (Bra)David Villa (Spa)Donovan (Usa)Lee Yung-Soo (Cds), Honda (Gia)Holman(Aus), Eto'o (Cam)Uche (Nig)

C O S Ì V E R S O L A C O P PA D E L M O N D OC O S Ì V E R S O L A C O P PA D E L M O N D OSudafrica-MessicoUruguay-FranciaSudafrica-UruguayFrancia-MessicoMessico-UruguayFrancia-Sudafrica

1-10-00-30-20-11-2

0254

GS

4331

GF

0012

P

1111

N

2100

V

3333

Gio.

7441

PuntiURUGUAYMESSICOSudafricaFrancia

Classifica

11/611/616/617/622/622/6

AGruppo Sud Corea-Grecia

Argentina-NigeriaArgentina-Sud CoreaGrecia-NigeriaNigeria-Sud CoreaGrecia-Argentina

2-01-04-12-12-20-2

1655

GS

7523

GF

0122

P

0101

N

3110

V

3333

Gio.

9431

PuntiARGENTINASUD COREAGreciaNigeria

Classifica

12/612/617/617/622/622/6

BGruppo Inghilterra-Stati Uniti

Algeria-SloveniaSlovenia-Stati UnitiInghilterra-AlgeriaSlovenia-InghilterraStati Uniti-Algeria

1-10-12-20-00-11-0

3132

GS

4230

GF

0012

P

2211

N

1110

V

3333

Gio.

5541

PuntiUSAINGHILTERRASloveniaAlgeria

Classifica

12/613/618/618/623/623/6

CGruppo Serbia-Ghana

Germania-AustraliaGermania-SerbiaGhana-AustraliaGhana-GermaniaAustralia-Serbia

0-14-00-11-10-12-1

1263

GS

5232

GF

1112

P

0110

N

2111

V

3333

Gio.

6443

PuntiGERMANIAGHANAAustraliaSerbia

Classifica

13/613/618/619/623/623/6

DGruppo

Olanda-DanimarcaGiappone-CamerunOlanda-GiapponeCamerun-DanimarcaDanimarca-GiapponeCamerun-Olanda

2-01-01-01-21-31-2

1265

GS

5432

GF

0123

P

0100

N

3210

V

3333

Gio.

9630

PuntiOLANDAGIAPPONEDanimarcaCamerun

Classifica

14/614/619/619/624/624/6

EGruppo Italia-Paraguay

N. Zelanda-SlovacchiaSlovacchia-ParaguayItalia-N. ZelandaSlovacchia-ItaliaParaguay-N. Zelanda

1-11-10-21-13-20-0

1525

GS

3424

GF

0101

P

2132

N

1100

V

3333

Gio.

5432

PuntiPARAGUAYSLOVACCHIAN. ZelandaItalia

Classifica

14/615/620/620/624/624/6

FGruppo C. d’Avorio-Portogallo

Brasile-Nord CoreaBrasile-C. d’AvorioPortogallo-Nord CoreaPortogallo-BrasileNord Corea-C. d’Avorio

0-02-13-17-0

16.0016.00

2039

GS

5711

GF

0012

P

0110

NVGio.PuntiClassifica

15/615/620/621/625/625/6

GGruppo Honduras-Cile

Spagna-SvizzeraCile-SvizzeraSpagna-HondurasCile-SpagnaSvizzera-Honduras

0-10-11-02-0

20.3020.30

0113

GS

2210

GF

0112

P

0000

N

2110

V

2222

Gio.

6330

PuntiCileSpagnaSvizzeraHonduras

Classifica

16/616/621/621/625/625/6

HGruppo

2100

2222

6410

BRASILEPortogalloC. d'AvorioNord Coread

L’autocritica di Lippi: «Nonhopreparato bene la squadra sul piano tecnico, tattico e psicologico. Nonpensavodi vincere

ilMondialemaneanche di uscire così presto». Gattuso: «Ora ci farannoCavalieri della vergogna». Pirlo: «Chiuso un ciclo»

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SPORTil GiornaleVenerdì 25 giugno 2010

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simo risultatocon il minimosforzo. Un Para-guaypocobrillan-te si fa bloccaresullo 0-0 dallaNuova Zelandacheconcludeate-staaltailsuoMon-diale. Possessopalla abbastanzasterile per i suda-mericani, che im-pongono un rit-mo troppo bassoper far male. I«Kiwi»hannocon-trollato il matchsenza scoprirsipiù di tanto an-chequandolaSlo-

vacchia era passata in vantaggio e dava qualchechance ai neozelandesi. Finire imbattuti è giàun trionfo, per l’«Albaroja» di Martino la pro-spettiva di un ottavo non impossibile.

* + , - . . / 0 1 2 3 4 5 - 4 3 6 6 /Gli avversari degli azzurri?Per Caressa, gli azzurri stessi...

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BAFANA

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TV

(...) ce lo meritiamo. Sudafrica 2010 saràl’obbrobrio senza fine del nostro calcio,un ricordo che ci porteremo appressoper generazioni, la fascia di lutto di unmovimento sportivo che ci frega con lesue lusinghe e poi ci lascia senza niente.

Siamo già a casa, eliminati non daglialtri, ma da noi stessi. Siamo fuori con ilcaricodellanostramediocrità,dellasup-ponenzadichieraconvintodiesserepiùbravo dei bravi, della sfacciataggine dichi ha sostenuto che prima di partirenon ci fossimo dimenticati qualcuno oqualcosa. La personalità, il carattere, lavoglia.Le gambe. L’errore di Pepeall’ul-timosecondoèl’immaginedelcalcioita-liano: inconsistente, psicologicamenteinstabile, modesto. La Nazionale è lospecchiodi quello cheil sistema palloneoffre: un livello di decadenza diretta-menteproporzionaleairisultatidegliul-timianni.PerchédopoilMondiale2006,siamo andati in giro a raccattare sconfit-

tee brutte figure. Poi ecco il miracolo In-ter: campione d’Europa, campione ditutto. Però che c’entra l’Italia? Mou-rinho e Moratti hanno giocato e vinto lafinale senza neanche un italiano. L’Ita-lia è questa che abbiamo visto: un grup-poche avrebbepotutoesseremiglioratocon Cassano, con Balotelli, con Totti,conRossi,macheperlagranpartesareb-be rimasto comunque questo. Il proble-ma è che su 23 poi se ne scelgono 11 eallora qualcosa può cambiare: bastamettere dentro i migliori tra i mediocriperrenderemenosfacciatalanostrapo-chezza. Forse schierando i giocatori percondizione, capacità e voglia, inveceche per convinzione e logica personalece l’avrebbe fatta a passare il turno an-che un’Italia scadente come questa. DifronteavevaSlovacchia,NuovaZelandae Paraguay. Il girone più facile del Mon-diale. Uscire con l’Olanda agli ottavi difinale sarebbe stato dignitoso, farlo cosìè indecoroso. Perché ci credevamo an-che sotto uno a zero: con la fortuna, con

un golletto, con un errore degli altri, cisaremmo qualificati. Ci sperava un Pae-se che non credeva di essere messo cosìmale su un campo da calcio. L’abbiamoscoperto davanti alla tv e c’è venuta vo-glia di sotterrarci.

Tra l’onta e lo sfregio, l’Italia oggi è unsentimento spiacevole. Reclamerannoun gol annullato che forse era regolare,un tiro che forse aveva superato la linea.Lasciamo cadere ogni recriminazione,ragioniamosunoistessienonsuglierro-rideglialtri.Siamopiccolipiccoli.Siamoinadeguati. Lippi si prende le responsa-bilità che fanno parte del suo ruolo. «Ècolpa mia», dice. È il modo migliore pernon farsi chiedere nulla. Così parados-salmente esce meno bastonato lui oggidiquantosuccesseaSacchinel1994:per-se ai rigori in finale contro il Brasile e fumassacrato. Allora oggi è colpa nostra,anche. Troppo morbidi, troppo indul-genti:maiabbastanzacriticinonostantela pochezza devastante. Troppo pudoreneiconfrontidelct,comeseinfondofos-

simonoiadovergliqualcosa.Troppacle-menza con i giocatori vittime delle loropaureedellelorocarenzedipersonalità.

È stato un rapporto sbilanciato, dovel’Italiaha fattola figuradelcomprimariorispetto alla Nazionale. Ma perché? Ciavevano chiesto fiducia prima del Mon-diale. Gliel’abbiamo data per tifo, perpassione,perappartenenza.C’èquelre-trogusto sgradevole dell’amarezza,adesso.Cirestaaddosso.Dàfastidio.An-nichilisce l’orgoglio: Lippi e i giocatori sisono preoccupati di chi avrebbe tifatocontro.Idelusisonoglialtri:quellichecicredevano. Si pensa sempre ai nemici,però perdere gli amici è peggio. È la fine.OggiLippieigiocatorinonhannoamici.Non è una sconfitta normale: calpesta leaspettative di un Paese che nel calciononvedesolounpallonecherotola.Sba-gliato?Ècosìanchequandosi vince.Ab-biamopersopartita,qualificazione,futu-ro. Questo non passa facilmente, questoci resterà dentro. ¹ º » ¼ ½ ¾ ¾ ½ ¿ ½ À ½ Á Á º ¼

 à ' ( Ä # Å Ã Æ Ç ( )Per fortuna domani è un

altro giorno. E avremo, subito,un’altra Nazionale e un altrocalcio.Neancheiltempoditor-nare dal Sudafrica, con il falli-mentoinvaligia,edeccoilpen-sieroall’immediatofuturochepassa attraverso lo scontatopassaggio di consegne. ViaMarcelloLippi,ctchehavissu-to l’alfa e l’omega di due mon-diali, il trionfo e il cupo disa-stro, e dentro Cesare Prandel-li, faccia giovane e rassicuran-te di un giovane tecnico pienodiambizionieanchedibuonis-sime intenzioni.

ConMarcello Lippi, chiude-ranno la loro carriera azzurramoltissimideicavalieri di Ber-lino2006,acominciaredaGat-tusochel’hadichiaratointem-pi non sospetti. Non sarà il so-lo.Periprimitempi,peresem-

pio, non ci sarà neanche GigiBuffon, alle prese con l’inter-vento chirurgico alla schiena.Econlorosarannoaltreledefe-zioni: forse Zambrotta, poiCannavaro,capitanocoraggio-so in partenza per il Dubai,quindi Camoranesi e Di Nata-le, per questioni anagrafiche.

Prandelli ha deciso il suostaff,saràidenticoaquellocheaveva nella Fiorentina. E a Fi-renze fisserà la sua residenzanon soltanto per questione dicuore (si è da poco unito a unabella signora fiorentina). Co-verciano diventerà il suo uffi-cio quotidiano: da lì comince-rà a lavorare sulla Nazionaleche dev’essere rifondata per

motivi tecnici e anche per unaquestione anagrafica. La suamissione infatti è l’europeo2012chesigiocheràinPoloniaedUcrainaebisogneràmetter-si subito al pezzo per guada-gnarsi la qualificazione (con-tro Serbia, Slovenia e Irlandadel Nord): non è mai scontata,come ha dimostrato il gironci-no in Sudafrica, giudicato datuttinoiagevoleediventatoin-vece un calvario per Lippi e isuoi reduci.

Prandelli ha il vantaggio dinonaverepregiudiziediparti-re da zero, squadernando unanuova pagina senza dover da-re spiegazioni a nessuno. Po-tràguardarsiintornoeattinge-realsalvadanaiodelcalciona-zionale che non è granché, di-ciamolo subito. Cassano e Ba-lotelli (più Quagliarella) sono iduenomipiùgettonaticheco-minciano a circolare in queste

ore e che diventeranno il tor-mentone della sua gestione.Dovrà trovare il modo, lui cheèpersonaequilibrataerodata,

per addomesticarli alla disci-plina azzurra senza alteraregranché gli equilibri interni.Sarà dura recuperare Gilardi-no alla causa azzurra. Il mon-diale è stato un flop incredibi-le. Eppure il ct , nei tempi dellaviola, non lo ha mai lasciato apiedi.Anzihasacrificatopersi-no Pazzini pur di lascargli ilcampo libero da potenzialiconcorrenti.

Ilneo-ctpotràancheattinge-re a piene mani al lavoro con-

clusivodiLippi,inquestomon-diale da dimenticare. Peresempio Maggio e Criscito,con Marchetti portiere, sonotrenomidestinatiarestarenel-la lista che all’inizio sarà am-pia, molto ampia, per poi re-stringersi, inevitabilmente aitradizionali23daportareaVar-savia. Montolivo è un suo pu-pillo. É stato lui, Cesare Pran-delli,alanciarlodasosiadiPir-lo nella Fiorentina, sarà lui adaccompagnarlo per mano, alfianco del milanista sulle pri-me, e poi da solo, in modo daconsegnargli le chiavi del gio-co azzurro. Chiellini dovrà di-ventare la boa centrale di unadifesa tutta da ricostruzione,nella sua solidità, tattica e psi-cologica. E al suo fianco po-tranno arrivare Bonucci o Ra-nocchia visto che non sonopossibili strade di mezzo, peresempio il recupero di qual-chesudafricano,tipoBocchet-ti rimasto ai margini in questaoccasione. Sarà seguito San-ton, specie ora che la partenzadi Maicon per Madrid gli apri-rà un’autostrada nell’Inter.

Neanche Prandelli è dotatodellabacchettamagica.Dovràsperare che nel frattempo ma-turinoaltrivirgulti.Eincircola-zione non ce ne sono granchè.Bisognerà infatti aspettare alvarco l’under 19 che promettetanto. Sperando che qualchecoraggioso allenatore li facciagiocare in prima squadra.

RIPARTIAMO DA...

MARCHETTI(Buffon)

MAGGIO(Santon)

BONUCCI(Ranocchia)

MONTOLIVO CASSANO

MARCHISIO

DE ROSSI

CHIELLINI

PAZZINI

BALOTELLI(Quagliarella)

CRISCITO(Bocchetti)

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+ , $ ' - . , ( ) % % $ - / 0 - $ " 1 0 ' % $ " $ * ) 2 , ) % 3 * ) + , 1 $ 0 ' 0LaNazionale ingrata chehaucciso inostri sogniCiha tradito dopo aver chiesto fiducia.Ma èanche colpa nostra: troppo indulgenti e succubi del ct campione delmondo

Chiellini e Montolivo uomini chiave del nuovo tecnicoSanton osservato speciale. Ma come farà con Gilardino?

dalla prima pagina

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SPORT il Giornale Venerdì 25 giugno 2010

Gli azzurri fanno felicisoltanto i bookmaker

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® ¯ ° ± ² ³ ´ µ¶ · ¯ ´ ¸ ¯ ¹ º » ¼ ½ ¾ ¿ ¿ À Á  Á  ÀQuasi un derby milanese.

L’interista Eto’o stava per sa-lutare il Mondiale con il suosecondo gol (su rigore) chepotevaaddolcirel’eliminazio-ne del Camerun, aveva inter-rotto l’imbattibilità di Steke-lenburg dopo 245’ e potevadare un dispiacere all’amicoe compagno di club Sneijder.Il milanista Huntelaar sfruttauna respinta del palo sul tirodi Robben (bentornato!) el’Olanda avanza con il ventoin poppa. Unica come l’Ar-gentina a centrare tre succes-

si su tre con un solo gol subi-to, quasi ai livelli degli Euro-pei del 1998 quando in pan-china c’era Frank Rijkaard.

Non sarà esaltante la squa-dra di Bert Van Marwijk riccadi fuoriclasse, fa storcere labocca ai giornalisti di casache vorrebbero vedere piùspettacolo. Il credo del ct è unpo’ diverso («prima vincere,poi giocare») ma l’impressio-ne è che la nazionale arancio-ne possa crescere. Ieri è arri-vato il primo centro mondia-le di Van Persie, al gol nume-ro 19 con la nazionale, che haaperto le marcature contro

gliafricaniesièrivistoincam-poRobbenatresettimanedal-l’infortunio che rischiava difargli saltare il mondiale. Oranegli ottavi l’ostacolo Slovac-chia,noncertoinsormontabi-le anche se la squadra diWeissha fattofuori asorpresagli azzurricampioni del mon-do.

Dall’Olandaleaderdelgiro-ne allo scontro da dentro ofuoritraDanimarcaeGiappo-ne. Lo scandinavo Jorgensen,13 anni in Italia con le magliedi Udinese e Fiorentina e dagennaio di nuovo in patrianell’Aarhus, avrebbe voluto

sfidare l’Italia agli ottavi, manon ci sarà nemmeno lui. Lasuapartitafiniscedopo34mi-nuti,quandoinipponici sonogià avanti di due reti grazie al-le punizioni di Honda (bismondiale dopo la rete decisi-va al Camerun) e di Endo. MastavoltaloJabulanic’entraso-loinparte:Sorensenvienepri-ma beffato dalla parabolabenstudiatadelcentrocampi-sta del Cska Mosca, poi siste-mamalelabarrieraenonarri-va sul tiro teso del medianodel Gamba Osaka. La seratanegativa del portiere danese(su un altro piazzato di Endo

clamorosa papera e salvatag-gio del palo) fa il paio con labuona prova del Giappone,trascinatodaHonda.IlctOka-da aveva chiesto ai suoi unaprova da guerrieri, tanto daschierare un undici a trazio-ne anteriore, chiaro segnaledivolersiaccontentaredelpa-reggio pure sufficiente a rag-giungere gli ottavi (dove in-contrerà il Paraguay, primonel girone dell’Italia). I dane-si si svegliano tardi, Bendtnernon è al meglio, il terzo attac-cante Larsen dà più vivacitàalla manovra offensiva, ma larimonta si ferma al gol di To-masson (rigore sventato daKawashima, ma cucchiaiodella punta ex Milan sulla re-spinta). Nipponici agli ottavicome nel Mondiale di casa2002, scandinavi a casa.

taliaacasa,scommettitoriinguaia-ti. La vittoria della Slovacchia nonha comportato solo l’eliminazio-ne degli azzurri dal Mondiale, ma

ha lasciato a mani vuote anche gliscommettitori.Giàperchéilpopoloaz-zurro,benchécondizionatodaipareg-giconParaguayeNuovaZelanda,con-fidava in un colpo d’ala degli uominidi Lippi nell’ultima partita della primafase. Lotestimoniano le notizieforniteda Snai. Il 93,77% degli scommettitoriha puntato somme importanti (si par-la di quasi 8 milioni di euro, in giorna-ta i dati ufficiali) sul successo della no-stra nazionale bancata a 1,50. Tutti asecco.Maleanche il3,22%degliscom-mettitori che aveva tentato la strada,considerata già sufficientemente co-raggiosa, del pareggio offerto a 3,85. Agioire invece sono quei pochissimi (inpercentuale il 3,01%) che hanno pun-tato sull’affermazione della Slovac-chia e hanno moltiplicato per 7 gli eu-ro giocati. È andata malissimo anche achi, prendendo in considerazione ilbasso rendimento dei due attacchi,aveva privilegiato l’under a 1,60 inve-ce che l’over a 2,15 oppure il no goal(1,70) rispetto al goal (2,00). Ma c’è chiha incassato un piccolo tesoretto co-niugando coraggio, fortuna e compe-tenza.In52hannoindovinatoilrisulta-to finale di 3-2, offerto a 85. Vale a direche per ogni 10 euro scommessi, nehanno ricevuti 850. Applausi anche aquei 71 giocatori che hanno puntatosu Vittek quale primo marcatore. Laquota era a 71.

A gioire di questo come di altri risul-tati a sorpresa (le vittoria della Svizze-ra sulla Spagna, della Serbia sulla Ger-maniaedelMessicosulla Francia,ipa-reggi dell’Inghilterra con Stati Uniti eAlgeria) sono i bookmaker. E il motivoè semplice. I conti tornano quando avincere sono pochi giocatori, anche seingiococisonosommeimportanti. In-vece la perdita è certa in presenza dirisultati per così dire normali che pre-miano la stragrande maggioranza de-gli scommettitori. La vittoria della Slo-vacchiasull’Italia haportato soldisoloal 3% dei giocatori. L’altro 97% li ha la-sciato al banco. Più o meno le stessepercentuali delle altre due partite az-zurre.

La sorprendente dinamica dei risul-tati ha portato i quotisti di Snai a cam-biare le quote sulla nazionale vincen-te del Mondiale. Non da poco gli scos-soni. L’Olanda è scesa da 10 a 7,50,l’Uruguay da 22 a 20. Significativo ilpassoavantidella Slovacchia. Sela vo-letegiocarecampionedelmondo,sap-piateche è quotata a 200. In pole-posi-tionArgentina,Brasile(entrambeban-cate a 5) e Spagna (premiata con unaquota di poco più interessante, a 6). Seviassisteil fatto“c”,chestapercompe-tenzaefortuna,l’affareèfatto.Mabiso-gna avere coraggio, quel coraggio ve-nuto meno a Lippi il giorno delle con-vocazioni.

Ã Ä Å Æ Ç Ä È É Ä Ä É Ä Ê Ä Ë Ç Æ Ì Æ Ä Í Ä Ã Ä Ì Î Æ Ä Ï Ï Ð Å ÑTre vittorie. Agli ottavi troverà «l’insormontabile» Slovacchia

Ò ¿ » Ó Ô Â À Á ¾ Ò » ¼ ¿ ÂLi prendiamo, li ricopriamo

d’oroepoicifregano,MarekHam-sik come Michel Platini e DiegoMaradona nel mondiale dell’86,come Zinedine Zidane a Francia’98. Un contrappasso pesante co-me un macigno, la mamma chevederivoltarsiilfiglio,laserpecre-sciuta in casa, la vergogna dellavergogna, noi poi sappiamo in-zupparci tutta la tragicità chel’evento richiede. Campioni delmondodisindromedatradimen-to,gliinsegniamotroppecoseelo-ro ci ringraziano così. In Germa-nia quattro anni fa c’è andato tut-

tobene,Pavel Nedvedsiera com-portato come si deve, a Zidaneavremmo dovuto erigere un mo-numento. Ma in Messico nell’86ci avevamo messo molto del no-stro,MaradonaePlatinicelamise-rodentrocolsorriso,erabastatalaloro presenza a segarci le gambe.APueblacontroilPibeinodoredisantità, Bearzot decise una gab-

bia dove tutti dovevano tenered’occhioil principale. Fece ungolche ancora oggi, rivendendolo,sembra di poter fare qualcosa perevitarlo,conquellapallamoviola-tacheimpressionaGiovanniGallialpuntodalfargliritrarrelamano.Allora contro la Francia di MichelLeRoysicambia,simarcaauomoe tocca a Beppe Baresi. Platini ne-anchelonota,freddaGalliinusci-taeneppureesulta,ottavodifina-le,azzurriacasa.Quattroannido-po, Italia ’90, ci pensa l’atalantinoCaniggia,ancoraconlacollabora-zione di Maradona, a spegnere inostri sogni in semifinale beffan-do Zenga.

AFrancia’98,neiquarti,Zinedi-ne Zidane ci segna il primo rigoredella sequenza e poi si siede adaspettarel’inevitabile,azzurriaca-sa. Perlomeno Hamsik non c’hafatto gol. Ma c’era qualcuno sullesue tracce? Gattuso ha tentato dimettergli le mani addosso manonl’hapreso,maalmenoilnapo-letano non ha segnato, perchéquello che successe con il corea-no Ahn ce lo ricordiamo ancora.AhnJungHwaneraunattaccantesudecoreanodelPerugiadiLucia-no Gaucci e a Daejeon, il 18 giu-gno2002 ci feceungoldengolcheloresefamosonelmondoecispe-dì a casa. Alcuni testimoni che vi-

derolapartitaassiemealpresiden-te del Perugia, raccontarono chequandoilsudcoreanosbagliòcla-morosamente un rigore, Gauccistrizzòl’occhioperrassicuraretut-ti: «Se segnava, qui a Perugia nonce lo facevo più tornare». Dopo ilgol la tragedia: «Non intendo piùpagarelostipendioaunocheèsta-tolarovinadelcalcioitaliano»,dis-se Luciano Gaucci. Il caso arrivò

persinoaBruxellesconuneurode-putatoinglesecheGauccidirazzi-smo.

Potenza del calcio italiano chequando vuole sa reagire.

Gaucci si scusò maAhn pretesediessereceduto.VenireinItaliafulasuafortuna,inAsialegrandigrif-fefarannoapugniperaccaparrar-selo,badilatediyen,quandoanco-ra valeva molto, e un matrimonioglamour con la modella Lee HyeWon. In Sud Africa, per comple-tezza di informazione, Ahn JungHwan, 34 anni, numero 9, c’è an-cora,lasuaCoreadelSudèagliot-tavi.

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Le Roi ci fece fuori in Messico, Caniggia a Italia ’90Il coreano segnò il golden gol e scappò da Perugia

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