Sviluppo dellEnterprise application Lavaza. Prima puntata.

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Sviluppo dell’“Enterprise” application

Lavaza

Prima puntata

v. 3

Scopo dell’applicazione• Nel nostro dipartimento abbiamo una macchina per il caffè che utilizza

delle cialde preconfezionate. Tali cialde sono vendute in bustine che ne

contengono due al prezzo di ¤ 0.62. In genere vengono acquistati

gruppi di 5 bustine al prezzo di ¤ 3.10.

• Daniela, una delle nostre segretarie si occupa della vendita, e di

richiedere i rifornimenti quando è il momento.

• Le bustine sono fornite in scatole da 50.

• Daniela, per prevedere quando è il momento giusto di fare rifornimento,

è interessata a sapere quanti caffè ha ancora disponibili, ed a

informazioni statistiche riguardanti quanti caffè si vendono durante i vari

periodi.

• Molte volte noi acquistiamo i caffè a credito, e siamo molto smemorati.

• Quando Daniela non è presente in Dipartimento altro personale

amministrativo si occupa di venderci i caffè.

v. 3

Client Business Enperprise IS

Cosa mettere nei tre strati

…….. un solo tipo di application client

in ogni momento una sola istanza sarà in esecuzione (sulla macchina di Daniela o dell’altra persona che venderà i caffè in sua vece)

Un databasecontenente le seguenti informazioni• debiti (crediti ?) dei consumatori • numero di bustine vendute in ogni mese• il numero delle bustine disponibili • i soldi in cassa• quando sono stati fatti gli ordini (??)

v. 3

Application client

• funzionalita offerte– Registrare una vendita, classificata in a credito o in contanti

(facilitazioni per 5 bustine, una scatola)– Mostrare quante bustine sono disponibili– Mostrare le statistiche di vendita (bustine vendute in ogni mese)– Controllare se un consumatore ha dei debiti– Pagare un debito (totalemente o anche parzialmente ?)– Mostrare quanto ci deve essere in cassa– Registrare l’arrivo di un rifornimento di caffè

• GUI– schemino grafico– deve offrire mezzi per accedere alle funzionalità di cui

sopra

• descrivere operativamente le funzionalità di cui sopra, dopo aver definito gli altri due strati

Seconda puntata

v. 3

EIS tier

• In questa applicazione lo strato EIS contiene giusto un unico database

• Schema del data base

v. 3

Schema del databaseIn questo caso usiamo una notazione UML-like, self-explaining, ma è possibile usarne altre (es. entity relationship)

Consumer

name: Stringsurname: Stringlogin: String {quella che ogni personadel dipartimento usa nelsuo indirizzo di email}deb: Int {il debito corrente}

<<entity>>Sell

month: Intyear: Intquantity: Int key: int{= month * 37 * year * 43}

<<entity>>Refill

day: intmonth: Intyear: Intquantity: Int key: int{= day * 51 + month * 37 * year * 43}

<<entity>>

Situationcash: Euro{money contained in the cash}coffee: Int {number of packages available}quantity: Int key: int{ = 1, since there will be always a unique object of this class}

<<entity>>

in questo caso non ci sono relazioni tra le varie entità

v. 3

Business tier

• schema (software architecture)– mostra quante istanze di enterprise beans ci sono e

come interagiscono tra di loro

• gli enterprise beans, opportunamente classificati, utilizzati per questa applicazione

v. 3

Entity beans

• Lo schema del database presentato precedentemente definisce in modo ovvio quali saranno gli entity bean utilizzati nella nostra applicazione: uno per ogni relazione del database

• Quale tipo di persistenza avranno?– la persistenza gestita dal contenitore sembra

ragionevole in questo caso, pertanto scegliamo quella

v. 3

Session beans (1)• quali/quante/di che tipo sono le sessioni interattive

dell’application client (AC da ora in poi) con lo strato business ?– sono possibili varie scelte

* minimale ˚ un’unica sessione che inizia quando l’AC parte e finisce

quando l’AC termina l’esecuzione

* massimale˚ una sessione differente per gestire ogni funzionalità dell’AC

* preferita, una sessione per questi gruppi di funzionalità, che ragionevolmente saranno eseguiti assieme

˚ effettuare una vendita˚ controllare la situazione (bustine disponibili e soldi in cassa)˚ vedere le statistiche di vendita ˚ gestire il debito di un consumatore (controllare quanto deve, e

magari pagare)˚ registrare l’arrivo di un rifornimento di caffè

v. 3

Session beans (2)

H_Sell<<session>>

H_Debit<<session>>

Check<<session>>

Statistic<<session>>

H_Refill<<session>>

Vediamo ora grossolanamente che cosa fannopresentando possibili scenari (casi/esempi di esecuzione) delle loro attivitàper semplicità ora non consideriamo le possibili situazioni di erroreaggiungerle per esercizio

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H_Sell (gestire una vendita)

AC H_Sell Situation Sell {quella del mese corrente}sellMon(nPks)

sellMon(nPks)

sold(nPks)

AC H_Sell Situation Sell {quella del mese corrente}sellCred(lg,nPks)

sellCred(nPks)

sold(nPks)

Cosumer {quella con login = lg}

debit(nPks)

in contanti

a credito

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H_Debit (gestire i debiti)

AC H_DebitE = debitOf(lg)

Consumer {quella con login = lg}

E = get_deb()

pay(lg,E)

payed(E)

return

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Check (controlla situazione)

AC Check(E,pkg) = check()

Situation

(E,pkgs) = how()

v. 3

H_Refill (registra un rifornimento)

AC H_Refillarrived(nBox)

Situation

refill&Pay(nBox)

v. 3

Static (esamina le statistiche di vendita)

AC StatisticgiveData(today,y1,y2)

si:Sell i COD(y1,y2){quello di codice I}

qi = HowMany()

retrun (q1 :: … ::qk) COD(y1,y2) = { 1, …, k} =codici dei mesi trainizio anno y1 e l’ultimo mese dell’anno y2

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Message-driven beans

• Servono per questa applicazione ?– No; infatti, questa applicazione, come pure le sue

componenti, non devono ricevere comunicazioni asincrone da parte di altre entità

v. 3

Completare la definizione dei beans

• classificarli rispetto alle varie tipologie• definire le loro interfacce• definire i loro metodi

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Entity beans

• tutti con persistenza gestita dal container, e nessuno sarà remoto

Consumer

name: Stringsurname: Stringlogin: String {quella che ogni personadel dipartimento usa nelsuo indirizzo di email}deb: Euro = 0.00{il debito corrente}

<<entity>>

getDeb(): Europay(Euro)debit(Euro){la definizione di queste operazioni è piuttosto ovvia}

Refill

day: intmonth: Intyear: Intquantity: Int key: int{= day * 51 * month * 37 * year * 41}

<<entity>>

Sell

month: Intyear: Intquantity: Int {in bustine}key: int{= month *37 * year * 41}

<<entity>>

howmany(): Intsold(Int)

Situationcash: Euro{money contained in the cash}coffee: Int {numero di busitne disponibili }key: Int{ sempre = 1, dato che ci sarà sempre un unico oggettodi questa classe}

<<entity>>

refil&pay(nBox:Int){cash = cash - nBox * 31.00;quantity = quantity + nBox * 50}how(): Euro x Int{return cash, quantity}sellMon(nPkgs: Int){coffee = coffee -nPkgs; cash = cash + 0.62 * nPkhgs}sellCred(nPkgs: Int){ coffee = coffee - nPkgs}

v. 3

Sessions Beans (1)

• H_Sell remoto, statefull

H_Sell<<session>>

sellMon(nPkgs: Int){findSituation(1).sellMon(nPkgs);findSell(currentMonth).sold(nPkgs)}

sellCred(log: String, nPkgs: Int){findSituation(1).sellMon(nPkgs);findSell(currentMonth).sold(nPkgs);findConsumer(log).debit(nPkgs)}

month: intyear: intcurrentMonth =[derived] month * 31 * year * 37

v. 3

Sessions Beans (2)

• H_Debit remoto, statefull

H_Debit<<session>>

debitOf(lg: String): Euro{C = lg; findConsumer(C).getDeb();}pay(E:Euro){findConsumer(C).paid(E)}

C: String

• Check remoto, stateless

Check<<session>>

check(): Euro x Int{return findSituation(1).how(); }

v. 3

Sessions Beans (3)

• Statistic remoto, stateless

Statistic<<session>>

giveData(D: Date,Y1,Y2: Int): sequence(Int){L = [];for y = y1 to y2 do for m = 1 to (if yearOf(D) = y then monthOf(D) else 12) L = L.add(findSell(Y*41 + m * 37).quantity;return L;}

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Reusable components

• non abbiamo riusato niente, Ok• possiamo pensare qualcuna delel nostre

componenti in vista del riuso ? (ovviamente rendendole un poco più generale)

• Statistic…

• Situation

v. 3

Transaction

• ????

v. 3

Security

• quali problemi, al massimo il furto di qualche Euro da parte di un mio collega/personale delle pulizie

• autenticare l’unico utente

v. 3

Schema (architettura software)

Database

HSellSession

Bean

HDebitSession

Bean

CheckSession

Bean

StatisticSession

Bean

HRefillSession

Bean

ConsumerEntityBean

SituationEntityBean

SellEntityBean

EJB Container

ApplicationClient

v. 3

Esercizi

L0] Preparare uno schema per la GUI dell’application client di Lavaza.

L1] rifare la documentazione sul progetto di Lavaza presentato in questo documento utilizzando altri tipi di notazioni, precisando quale usate (es., UML puro preparato con tools, disegni & testo completamenti liberi)

L2] modificare il progetto di Lavaza secondo i vostri gusti, e modificare in modo corrispondente la documentazione presentato in questo documento

L3] Correggere un grossolano errore presente in questo progetto

Terza puntata

v. 3

Preparare gli enterprise beans

• Scrivere il codice• usando le appropriate API

– javax.ejb (fornisce le le interfacce necessarie per gli enterprise beans)

• compilarlo• impacchettarle aggiungendo il deployment

descriptor (per mezzo di tools) – caso session bean– caso entity bean

v. 3

Session bean (remoto)

• per costruire un session bean (sia esso HSell), occorre preparare il seguente codice– Session bean class (HSellBean) – Home interface (HSellHome)– Remote interface (HSell)

v. 3

Session bean class• caratteristiche

– implementa l’interfaccia SessionBean(in javax.ejb)– è pubblica [visibile ovunque]

– non può essere astratta [non può essere istanziata] o finale [non può avere sottoclassi]

– implementa uno o più metodi [devono differire per gIi argomenti] ejbCreate

* permettono di fare alcune cose subito dopo che il bean è stato creato (~inizializzazione)

– implementa i business metodi * quelli specifici delal sua attività e scopo

– gli argomenti ed i tipi devono essere validi tipi RMI se il bean permette l’accesso remoto

– contiene un costruttore pubblico senza parametri– non deve definire il metodo finalize [quello per distruggere un

oggetto direttamente senza aspettare il garbage colector]

v. 3

Home Interface• estende l’interfaccia javax.ejb.EJBHome • per un session bean lo scopo della home interface è di

definire i metodi create che I clienti remoti possono invocare

• ogni metodo create method nella home interface corrisponde ad un metodo ejbCreate nella bean class

• I tipi dei metodi create ed ejbCreate sono simili ma differenti per quello che segue– il numero e tipo degli argomenti devono corrispondere a a quelli del

corrispondente metodo ejbCreate – un metodo create ritorna il tipo della remote interface

dell’enterprise bean (ma un ejbCreate ritorna void) – la clausola throws del metodo create deve includere

java.rmi.RemoteException e javax.ejb.CreateException

v. 3

Remote Interface

• estende javax.ejb.EJBObject• definisce i metodi (relativi al) business che un

cliente remoto può invocare• I metodi definiti in una remote interface sono tali

che– ogni metodo dell’interfaccia remotadeve corrispondere

ad un metodo implementato nella enterprise bean class– il tipaggio del metodo deve essere identico a quello del

metodo corrispondente nella enterprise bean clas– gli argomenti ed i tipi devono essere validi tipi RMI– la clausola throws deve includere java.rmi.RemoteException

v. 3

Help Classes

• nessuna

v. 3

Per esercizio

• codificare gli altri 4 session beans• tutti remoti• qualcuno avrà anche qualche classe helper (Euro)

v. 3

Sources

• Tre file– HSellBean.java – HSellHome.java – Hsell.java

v. 3

Altre features degli enterprise beans

• Environment entries– permettono di parametrizzare un bean (qualunque genere) con dei

valori, che saranno poi forniti al momento dell’installazione [vedere dettagli nel tutorial]

– utili nell’applicazione Lavaza per* …………

• confrontare enterprise bean– metodo per fare ciò isIdentical– attenzione

* ok per statefull session bean

* sempre vero per stateless session beans

* per gli entity beans si può anche comparare le loro due chiavi primarie

• passare una referenza a se stesso– non si può usare this (identità maneggiata dal container)– usare il metodo getEJBObject dell’interfaccia SessionContext

v. 3

Entity beans (persistenza gestita dal container)

• tutti quelli dell’applicazione Lavaza sono di questo tipo

• inoltre nessuno è remoto• prendiamo esempio Consumer

– il container si preoccupa di farlo corrispondere alle tuple/righe di una relazione

– name: String

– surname: String

– login: String

– deb: Double

• Occorre definire– Entity bean class (ConsumerBean) – Local home interface (ConsumerHome) – Local interface (ConsumerPlayer)

v. 3

Entity bean class

• deve essere definita come pubblica ed astratta• deve implementare

– l’interfaccia EntityBean– zero o più metodi ejbCreate ed ejbPostCreate– i metodi per l’accesso get e set, definiti come astratti,

dei campi persistenti e relazione– i metodi select necessari, definiti come astratti– i metodi home– i metodi relativi al business specifico

• non deve implementare– i metodi finder– il metodo finalize

v. 3

Metodi accesso

• il container permette di accedere a dei campi virtuali corrispondenti agli attributi della relazione associata al bean

• es. per il campo Surname: Stringpublic abstract String getSurname();

public abstract void setSurname (String id);

• similnente per i campi corrispondenti alle relazioni (ma in questo caso non ne abbiamo nessuno)

v. 3

Metodi select

• per realizzare queries sul database espresse usando EJB QL– definite nel deplyment descriptor

• possono essere chiamati solo dai metodi dell’entity bean class, ma non dai clienti

• in genere ritornano una collection• non ce ne sono in Consumer

v. 3

Metodi

• Metodo ejbCreate – inizializza un’istanza di un entity bean assegnando gli

argomenti ai campi persistenti – dop il suo completamento, il container iniserisce una

nuova riga nel database– serve per Consumer ?– no, ma ci dovrebbe essere, manca la funzionalità per

inserire un nuovo Consumer (serve, per esempio quando ariva una nuova persona nel dipartimento

– esercizio: Modificare il progetto

• Metodo ejbPostCreate – come per ejbCreate , ma per inizializzare i campi

relazione

v. 3

Local Home Interface• definisce i metodi create, finder e home che possono

essere invocati dai clienti locali• regole sintattiche per un metodo create

– il nome inizia con create– ha lo stesso numero e tipo di argomenti come il corrispondente

metodo ejbCreate nella classe entity bean– ritorna il tipo local interface type dell’entity bean– la clausola throws include le eccezioni del corrispondente metodo

ejbCreate nella classe entity bean, ed anche javax.ejb.CreateException

• regole sintattiche per un metodo finder– il nome inizia con find– il return tipo è quello dell’interfaccia local del bean, o una collezione

di questi tipi– la clausola throws contiene javax.ejb.FinderException– il metodo findByPrimaryKey deve essere definito

v. 3

v. 3

Local Interface

• definisce i metodi business ed accesso che un cliente local può invocare (chiaramente definiti nella entity bean class)

• nel nostro caso solo pay, debit e getDebit

Fine lezione

v. 3

Application Client

• Un application client J2EE è un programma stand alone lanciato con una command line o dal desktop

• che gli enterprise beans in esecuzione su un application server J2EE

• in genere ha una interfaccia visuale basata su Swing/AWT

v. 3

Come collegarsi ai beans

• localizzare la home interface del bean di interesse – basato su JNDI……

XXXHome home = ….

• creare istanze XXX myBeanName = home.create();

chiamare i metodi business myBeanName.METH(…..);

• Al momento della creazione dell’applicazione verranno fornite le informazioni per realizzare la prima parte