Scuola per prevenire, scuola per recuperare Un ombrello a tante bacchette connesse da uno stesso...

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Scuola per prevenire,scuola per recuperare

Un ombrello a tante bacchette connesse da uno stesso tessuto teso verso un obiettivo comune:

riparare i nostri ragazzi

Convegno “Una sfida possibile” - Modena, 13 maggio 2011

LA RETE

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Elemento cardine dell’esperienza

Creare proposte, percorsi, attività cucite

addosso alle esigenze o alle difficoltà di ciascun

alunno, percorsi sia

complementari alla attività didattica sia alternativi a questa.

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Contesto socio - culturale

Istituto Comprensivo Trilussa - Milano

riconosciuto dal 1999 come “scuola in area a rischio”.

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Quarto Oggiaro presenta, rispetto alle altre zone di Milano, uno dei più elevati valori per quel che riguarda

l’indice del disagio grave:

•Condizione abitativa •Composizione delle famiglie •Livello d'istruzione•Tasso di disoccupazione •Condizione lavorativa •Problemi giudiziari

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Alta percentuale di alunni

1. interessati da provvedimento di allontanamento dal tribunale dei minori

2. all'attenzione del tribunale dei minori

3. la cui famiglia e' seguita dai servizi sociali

4. con problematiche di devianza/dipendenza documentate

5. con frequenza irregolare

6. a rischio di insuccesso formativo e a volte di abbandono scolastico.

bisogni specifici degli alunni

bisogni specifici degli alunni della secondaria

• visualizzare davanti a sé un percorso personalizzato che, al contrario di quanto il ragazzo pensi di se stesso, gli permetta di realizzare un pezzettino positivo di crescita individuale (raggiungimento della sufficienza in una certa disciplina, raggiungimento della licenza media…)

bisogni specifici degli alunni della secondaria

• ridurre il tempo di esposizione a situazioni di stress quali la lezione frontale, la verifica, il compito al fine di limitare l’adozione di comportamenti di difesa/attacco verso se stessi e gli altri e migliorare il proprio approccio alla partecipazione scolastica

bisogni specifici degli alunni della secondaria

• Bisogno di giocarsi il proprio ruolo in contesti diversi da quelli della scuola, scardinando l’obbligo per molti ragazzi di rappresentarsi al gruppo dei pari come leader o come gregario negativo

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Progettazione

• rivolta a tutto l’impianto scolastico

• azioni co-progettate in sinergia con i partner territoriali di riferimento

Prima fase – I PROGETTI PER LE

EMERGENZE

• DROP OUT”, • “IO CE LA POSSO FARE” • “PROGETTO MURALES”• altri

• Realizzati da docenti interni

• Pochi alunni 2/3 per attività, individuati tramite segnalazione del consiglio di classe

• Durante l’orario scolastico per poche ore settimanali, da 2 a 6 ore

Seconda fase – LA PERSONALIZZAZIONE

DEL PERCORSO SCOLASTICO

• A ciascuno il suo vestito

• Il consiglio di classe studia un orario personale per il ragazzo in cui si riducono alcune ore ma si potenzia la qualità dell’orario frequentato

Terza fase – I PROGETTI DI PREVENZIONE

• PROGETTO SPORTELLO DI ASCOLTO• PROGETTO ZENOBIA• UN DUE TRE…QUARTO• P.ZZA CAPUANA – CENTRO AGORA’

• Gestiti sia da docenti interni al consiglio di classe sia da operatori esterni

• Rivolti in alcuni sottoprogetti a tutti gli alunni e alle famiglie in altri a classi e alunni segnalati tramite schede specifiche

• Sia durante l’orario scolastico sia extrascolastico

Quarta fase – I PROGETTI AL DI FUORI

MA CON LA SCUOLA• PROGETTO SCUOLA POPOLARE

• PROGETTO DON MILANI

• Gestiti da operatori esterni• Rivolti ad alunni segnalati dai consigli di classe, dal monitoraggio

alunni a rischio di insuccesso formativo e tramite schede specifiche• Svolgimento al di fuori del contesto e dello spazio scuola con orario

che copre quasi completamente il monte ore annuo obbligatorio

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Condizioni che hanno reso possibile l’esperienza

• coinvolgimento di tutto il personale scolastico

• relazioni di rete costruite ormai da lunghi anni con partner del territorio

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Valutazione• Le azioni hanno dato nel complesso

risultati molto positivi, anche se non siamo stati sicuramente protagonisti di “miracoli”.

• Ma se da una parte possiamo stilare un bilancio positivo della ricaduta degli interventi sui ragazzi, dobbiamo evidenziare una forte debolezza nell’aspetto relativo al coinvolgimento delle famiglie nei percorsi indicati

La scuola da sola non ce la può fare, invece noi, le famiglie e i numerosi partner del territorio che ci affiancano possiamo costruire una “chance” reale di successo per i nostri alunni.