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mercoledi 12 febbraio 2020
Rassegna Stampa
Servizi di Media Monitoring
Time: 11/02/20 22:19 IL_MATTINO - BENEVENTO - 22 - 12/02/20 ----
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Mercoledì 12 Febbraio 2020
ilmattino.itPrimoPianoBenevento M
LA SCUOLA
AntonioN.Colangelo
«Risposte convincenti oppuresciopero degli studenti». Questol’appello lanciato dai rappresen-tati d’istituto dei licei «Gianno-ne», «Galilei» e «Alberti», riuniti-si ieri mattina presso la sede del-la Provincia per ottenere un con-fronto con il presidente AntonioDiMaria. Al centro della polemi-ca ilmalfunzionamento del siste-ma di riscaldamento, alimentatoda un’unica caldaia in comuneper le tre strutture scolastiche dipiazza Risorgimento. Stando aquanto dichiarato dai ragazzi, ne-gli ultimi mesi l’impianto avreb-be accusato una lunga serie diproblematiche, culminate in un
guasto che lunedì avrebbe lascia-to gli studenti privi di una fontedi riscaldamento ai piani supe-riori dei tre edifici. Una questio-ne di vecchia data, rimarcata an-che in occasione di precedentiproteste, su cui i rappresentantihanno deciso di fare chiarezza.«Nonostante le varie rassicura-zioni ricevute nel corso degli an-ni da dirigenti e tecnici - diceGlauco Rampone, rappresentan-te del «Galilei» e portavoce dellaprotesta - i termosifoni continua-no a funzionare a fasi alterne. Lasituazione ormai è insostenibile.Il problema è serio, si protrae dafin troppo tempo ed è ora di risol-verlo definitivamente, altrimentisaremocostretti a fare sciopero».
L’INCONTROLa delegazione studentesca ha
poi ottenuto un colloquio conl’ingegnere responsabile dell’edi-lizia scolastica Angelo D’Angelopresso la sede della Provincia invia Calandra. Un dibattito con-cluso con la promessa di inter-venti risolutivi a breve termine.«I ragazzi hanno chiesto spiega-zioni con educazione e maturità,ottenendo le risposte che cerca-vano - dice D’Angelo - Nei nostriprogrammi figura l’installazionedi una singola caldaia per ognu-no dei tre edifici, in modo da evi-tare che un singolo guasto possacompromettere il sistema di ri-scaldamentodi tutti gli istituti. Incalendario c’è una serie di inter-venti strutturali già finanziati dalMinistero che gradualmente con-tribuiranno a rendere l’ediliziascolasticaancorapiù sicura».
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LA VERTENZA
PaoloBontempo
Ancora un sit-in permanente deilavoratori Samte che protestanoper i ritardi nei pagamenti e lamancata riattivazione dello Stirdi Casalduni. Un gruppo di lavo-ratori ha così deciso di continua-re la battaglia e di collocare ungazebo sotto lemura della Roccadei Rettori che sarà attivo tutti igiorni dalle 9 alle 18, fino a chenonci sarannorisposte concrete.Sono tornati, dunque, in piazza ilavoratori che hanno accettatol’accordo delle 12 ore settimanalima che non vengono retribuitiperché la Samte non può proce-dereai pagamenti poiché le cassesono vuote. «I sindaci non ci so-stengono – dice Nicolino De Cic-co, rsu della Cgil – e poi ancoranon c’è un cronoprogramma cer-toper la riattivazionedello Stir diCasalduni. Devono rispettare ildiritto allo stipendio e soprattut-to chiediamo certezze per il futu-ro. Vogliamo conoscere anche ildestino dello Stir, l’unico impian-to produttivo del ciclo dei rifiutidel Sannio, fermo dall’incendiodalll’incendio di due estati fa».«Passano imesi – dice CosimoPa-gliuca della Uil –ma la problema-tica è sempre la stessa e lo Stir èancora fermo, infatti, nessunohaavuto il coraggio di affrontare se-riamente la questione». In sinto-nia Mimmo Merolla della Fials:«È una protesta sacrosanta e tar-diva enondeve essere soloper glistipendi ma per la salvaguardiadei livelli occupazionali». I lavo-ratori chiedono un intervento ur-
gente al presidente della Provin-cia Antonio Di Maria e all’ammi-nistratore unico della Samte, Car-mineAgostinelli.
L’INVITOProprio ieri mattina, intanto, so-no state inviate dalla Samte ai Co-muni morosi le nuove diffide peril pagamento della tariffa 2019.Sono 75 le note inviate poiché so-lo i Comuni di San Bartolomeo,Baselice eSantaCrocedel Sanniohanno provveduto al pagamen-to. «Ho scritto ancora una voltaai Comuni – dice Agostinelli –con note indirizzate ai sindaci, airesponsabili dei settori economi-co-finanziario e ai revisori deiconti nonché al prefetto Cappet-ta e al direttore generale dellaProvincia Boccalone. Ho inviatol’ultimo avviso per sollecitare lespettanze relative alla tariffa peril 2019». La Samte deve incassareper il 2019 più di 2,1milioni di eu-ro. Con la richiesta la società pro-vinciale invita i Comuni a provve-dere ai pagamenti con la massi-maurgenza entro enonoltre il 21febbraio poiché la mancata cor-responsione produce effetti disa-strosi per il mantenimento inesercizio delle attività aziendali,con riflessi sull’interruzione del-le attività. «Decorso – è scrittonella nota - inutilmente il termi-ne, non si esiterà ad avviare leazioni di recupero, gravando diinteressi di mora e ristoro deidanni subiti e subendi, oltre allespese di procedura. Con partico-lare riferimento al revisore lega-le dei Conti, si chiede di conosce-re se la struttura di bilanciodell’ente include la posta contabi-le relativa alle spettanze della so-cietà, avendo cura di indicare i ri-ferimenti contabili». Così Di Ma-ria: «Ribadisco che la Provinciaha fatto tutto quello che doveva epoteva fare, anzi è andata ben ol-tre i propri compiti e questo risul-ta dagli atti, compreso il ruolo disupplenza sia al sistema localeche regionale. In particolare, ab-biamo messo in campo tutti gliatti che cercano di perseverare i
posti di lavoro della Samte e ab-biamo fatto grandissimi sforzi af-finché fosse ridotto il costo per iconferimenti dei Comuni dai14,50 a 7,85 euro ad abitante. Al-tri sforzi sono stati fatti antici-pando risorse finanziarie del bi-lancio provinciale a favore dellaSamte e per la gestione dei siti didiscarica post-mortem in partico-lare per quanto concerne la rac-colta del percolato per evitare ildisastroambientale».Di Maria aspetta che la Regionedia finalmente risposte concrete
riguardo alla perequazione dellediscariche che sono cariche qua-si al 100% di rifiuti provenientidal napoletano e comunque dafuori provincia e si augura che leistituzioni competenti, Regione eAto, sappiano trovare la quadradi una situazione, oggettivamen-te delicata e difficile, ma che ne-cessitadi essere affrontata al finedi risolvere il problema rappre-sentato dai lavoratori in questeore.
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Èstatopresentato inProvinciailprogrammadi tirociniformativipromossidallaconsiglieradiparitàRocchinaStaianoecuratidaUnisannioeProvincia inmateriadiparitàdigeneresui luoghidi lavoro. Sitrattadellaprima iniziativa inCampaniaesi rivolgea studentiuniversitariche frequentanocorsidi laurea,didottoratodiricerca,dimasterediperfezionamento. «Il tirociniodell’Unisannioèsignificativo -diceDiMaria - ancheperchéavvicina igiovanialleistituzioni».Per ildigìNicola
Boccalone«così le istituzioni siapronoaigiovaniperaprireconfronto inter-generaziona-leavantaggiodi tutti».Perl’Unisanniopresente ladocenteLerinaAversano, chehaannunciato il via liberaa30borsedi studioper i tirociniformativi inmateriegiurisprudenziali, e idocentiRosarioSantuccieMarioCerbone.PerStaiano«occorrelavorare insiemetra leistituzioneperportareaconcretezza labuonavolontàdatuttimanifestatasul temadellepariopportunità».
L’ambiente, i nodi
Caldaie a singhiozzo, i liceali: «Interventi o scioperiamo»
L’AMBITO
Preliminare di piano industria-le dei rifiuti, l’Ato lavora perdefinire la proposta. Ancoraun tavolo tecnico, svoltosi nel-la sede dell’Ato di via Torretta,per elaborare il piano, com-prensivo dell’impiantistica aservizio del ciclo provincialedei rifiuti, da sottoporre al va-glio dei consiglieri dell’Ato epoi dell’assemblea dei sindaci.Hannopreso parte ai lavori Pa-squale Iacovella, presidentedell’Ato rifiuti e sindaco di Ca-salduni, il digìMassimo Romi-to e i consiglieri Fabrizio D’Or-ta, Rossano Insogna, Ivan Zul-lo e Antonio Panarese. I tavolidi lavoro proseguiranno, concadenza settimanale, anche laprossima settimana quando cisarà un nuovo appuntamentodel gruppo di lavoro per acce-lerare la stesura del piano in-dustriale. L’obiettivo è renderel’Ato operativo al più presto co-sì come impone la legge regio-nale. Si intensificano gli incon-tri e si definiscono agli aspettiprincipali della nuova pro-grammazione per rendere ilSannio finalmente autonomonella gestione del ciclo integra-to dei rifiuti. «Stiamo lavoran-do alla definizione della propo-
sta di preliminare del piano in-dustriale – dice Pasquale Iaco-vella, presidente dell’Ato rifiu-ti e sindaco di Casalduni – per-ché costituisce il punto di par-tenza per aprire la discussionecon i consiglieri e poi con i sin-daci per condividere le scelteper rendere operativo il ciclointegrato dei rifiuti nel San-nio». Entromarzo dovrebbe es-seredefinita la proposta.
LE STRATEGIEPreliminarmente, si è partiti
focalizzando l’attenzionesull’effettiva condizione in cuiversano gli impianti presentisul territorio, sulle criticità ditipo tecnico e ambientale e sul-le priorità, al fine di definire lestrategie in grado di determi-nare a stretto giro un rilanciodel ciclo provinciale dei rifiuti.«Nel piano in corso di redazio-ne – ha ribadito Iacovella - loStir diCasalduni costituisceunimpianto strategico per il terri-torio,ma va riqualificato e ade-guato alla normativa». Il piano
comprende anche la discaricadi Sant’Arcangelo Trimonteche se utilizzata è solo per il ci-clo dei rifiuti del Sannio.Nell’eventualità di una riaper-tura della discarica devono es-sere preventivati i costi di ge-stione operativa e, più precisa-mente, deve essere aggiornatoil piano di gestione. Gli incon-tri presso la sede dell’Ato, inol-tre, sono stati indetti ancheperuna verifica dello stato dell’ar-te dei lavori allo Stir e per defi-nire il piano strategico com-plessivo di nuova gestione. Sista procedendo, intanto, allosvuotamento delle ecoballe.La Regione, infatti, sta eva-cuando dall’edificio stabilizza-zione, denominato Mvs, la fra-zione umida tritovagliata sta-bilizzata e va avanti anche la ri-mozione delle ecoballe di Sap-na. Per il digì della provinciaNicola Boccalone l’ente di Am-bito nella definizione del pia-no industriale deve tener con-to del piano regionale. «Unaprogrammazione di secondolivello, come quella dell’Ato, -dice - deve rispettare la pro-grammazione di primo livello,ossia quella regionale. Lunedìsi terrà un incontro a Napolicon la Regione proprio sullaprogrammazione».
pa.bo.
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Rifiuti, la Provinciadiffida 75 Comuni:«Pagare la tariffa»`La Samte deve incassare 2,1 milioniAgostinelli: pronte azioni di recupero
Parità di genere, via ai tirocini formativi
L’iniziativa
Ato, focus sulle criticitàdel ciclo integrato:piano industriale vicino
IL VERTICE Il tavolo tecnico di ieri all’Ato
LAVORATORI ANCORASENZA STIPENDISIT-IN DI PROTESTAPERMANENTE«STIPENDI E STIRI SINDACI CI AIUTINO»
SOS DEGLI STUDENTIDEGLI ISTITUTI ALBERTI,GIANNONE E GALILEI:«COSÌ È INSOSTENIBILE»D’ANGELO: «IMPIANTOPER OGNI PLESSO»
IL CONTENZIOSO Agostinelli, Di Maria (a destra) e il gazebo FOTO MINICOZZI
`Di Maria: «Dalla Provinciatanti sforzi per salvare i posti»
Time: 11/02/20 22:19IL_MATTINO - BENEVENTO - 23 - 12/02/20 ----
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Mercoledì 12 Febbraio 2020
ilmattino.itPrimoPianoBenevento M
L’AMBIENTE
PaoloBocchino
Arriva un nuovo stop al traffi-co. La firma in calce all’ordi-nanza per il blocco del trafficoè prevista in giornata, tra i pri-mi atti di Clemente Mastella alritorno dal break fuori città. Lagiornata sarà quella già previ-sta dal calendario delle chiusu-re approvate in commissioneAmbiente, domenica 16, mal’estensione riguarderà unaporzione di città ben più ampiadel solo quartiere Capodimon-te. I dettagli si conoscerannooggi quando l’ordinanza saràresa pubblicama l’orientamen-to prevalente a Palazzo Mostiera quello di attuare una chiu-sura integrale riguardante l’in-tero centro urbano secondo lemodalità ormai tradizionali.L’incedere incalzante delle pol-veri sottili del resto consiglia
l’adozione di provvedimenti apiù ampio raggio della chiusu-ra limitata a un solo ambito rio-nale. Venti giorni oltre i limitidi legge in cinque settimanerappresentano il record storicoper Benevento. La deroga da 35giornate ammessa dalla normain un anno è già all’orizzonte.Numeri che parlano da soli.
LA REPLICAE i temi ambientali tengonobanco anche nella dialettica po-litica. Alla consigliera del M5SAnnamaria Mollica che ha evi-denziato le deficitarie politichedell’amministrazione sulla ge-
stione del verde urbano replical’esponente di maggioranza Re-nato Parente: «Con il passaredegli anni i temi ambientali del-la “verde” Mollica si sono note-volmente affievoliti fino a stin-gersi completamente, perfinonei colori di riferimento deisuoi partiti. Da ex Verde è infat-ti passata, per decisione telema-tica, prima a sostenere un Go-verno giallo-verde, poi uno gial-lo-rosso. Oggi la sua visioneecologista, tutta da dimostrare,e il suo pollice verde, ammessoche lo abbia, sono sacrificatisull’altare dell’incoerenza. Ri-cordo, infatti, che in commis-sioneAmbiente è stata l’unica avotare contro la proposta di de-libera “Un albero per ogni nuo-vo nato e minore adottato”. Iltesto consente l’individuazionedei luoghi ove effettuare lapiantumazione di circa 400 al-beri l’anno. La pentastellata,probabilmente presa dalle suestrumentali e incoerenti posi-zioni, una delle poche che anco-
ra crede alla favola delle deci-sioni on line che le hanno rac-contato, non ha compreso chevotare contro quella delibera si-gnificava unicamente non darel’assenso per discuterla in con-siglio comunale dove avrebbepotutomotivare il suo dissensoo fornire, laddove l’avesse volu-to, il suo contributo ecologi-sta». «Un maldestro tentativo -conclude il fiduciariomastellia-no - fallito grazie ai tanti consi-glieri comunali, di maggioran-za e di opposizione, che hannoa cuore i temi ambientali. Que-sti, piuttosto che annunciarlisulle pagine dei giornali comefa la consigliera Mollica, purcon qualche legittimo distin-guo, li sostengono realmente eli affrontano nel massimo luo-go del dibattito o del confrontocittadino».
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Smog, arriva stop alle automa non solo a Capodimonte
LE INIZIATIVE
GianniDeBlasio
Riprende il pressing sul sindacoda parte degli aderenti al «parti-to del non voto». Il rientro diMa-stella in città ha registrato un rin-vigorirsi delle iniziative da partedi quei consiglieri sostenitoridella necessità di provare a evita-re l’interruzione anticipata dellaconsiliatura. Iniziative, ovvia-mente, assunte nel perimetrodella maggioranza o ex maggio-ranza se non si vuole intrupparetra i sostenitori del sindaco l’ulti-mo gruppo sorto a palazzo Mo-sti, ossia «Cittadini protagoni-sti». Che, va ribadito, ha sempredichiarato di non volersi disco-stare dalla maggioranza. Fattosta che la costituzione di talegruppo ha fatto da detonatoreall’esplodere della crisi, in ag-giunta a quella del «Patto civi-co». Ma se l’andirivieni dei patti-sti era statomesso nel conto, an-che perché 3 su 4 dei componen-ti sono consiglieri eletti tra igruppi di minoranza, la necessi-tà dell’ultima formazione è statainterpretata solo come tesa acondizionare la vicenda provin-ciale, vale a dire indurre Mastel-la a chiedere a DiMaria di aprireuna trattativa con i 4 dissidenti.Anche perché lemotivazioni irri-nunciabili di costituireunnuovogruppo non sono state esplicita-te. Che la maggior parte dei con-siglieri sui 32 voglia scongiurarele urne anticipate è noto a tutti,ma il destino è appeso alle scelteche farà il sindaco, sempre piùconvinto dell’ineluttabilità del ri-corso al voto con un anno di anti-cipo, non volendo ulteriormentetollerare i tentativi di condizio-namento denunciati. Tra i suoi,però, si spande sempre di piùl’orientamento contrario, alletta-ti dalla prospettiva dei numerosicantieri da aprire, peraltromoltidei progetti in itinere vanno con-cretizzati a breve, pena la perdi-ta dei finanziamenti europei as-segnati. Pertanto, il bilancio dapresentare agli elettori tra un an-no sarebbealquanto arricchito.
LE MANOVRETra gli assertori più convinti, daannoverare Giovanni Quaran-tiello, instancabile tessitore diuna rinnovata maggioranza. Mac’è sempre il problemadei nume-ri. Per ora, la maggioranza nonc’è, avrebbe risposto il sindaco:si è in 15, nemancano almeno al-
tri 2, quindi le urne ravvicinatenon possono essere eluse. Qua-rantiello non si sarebbe dato pervinto, spuntando, pare, l’apertu-ra di uno spiraglio: se coagula 17firmatari che aderiscano a unpatto di fine consiliatura si ve-drà.Mastella non potrebbe evita-re di tenerne conto ancheperchéchi quel patto dovesse tradirecon un qualsiasi pretesto sareb-be additato come un irresponsa-bile avendo causato una lunga edannosa gestione commissaria-le. Questo, registra il taccuinodella crisi al Comune a undicigiorni allo showdown. Quante lechance di Quarantiello di centra-re l’impresa? Non tante, ristrettii margini di manovra. Pur tutta-via il capogruppo mastelliano èconvinto di dover perseguire ilsuo disegno, incentivato da mol-ti altri consiglieri. Per ora, unapiccola breccia è riuscito a smuo-verla. Le prossime ore sarannodecisive.
LA PROVINCIAHa auspicato che possa essere
sbrogliata per il meglio pure ilpresidente della Provincia Anto-nio Di Maria: «Il sindacoMastel-la deciderà nell’esclusivo interes-se della città e della collettività.Certo, pur se frenato da un disse-sto ereditato, peraltro di ampiedimensioni, la sua azione ammi-nistrativa è risultata salutareperil territorio, avviandoa soluzioniproblemi atavici e interventi digrande prospettiva, in grado dicambiar il volto della città». DiMaria, poi, ha precisato che è«inesatto affermare, comeha fat-toMolteni, che la Lega negli ulti-mi quattro anni non è stata ri-spettata a Benevento. Sino aqualche anno fa era inesistente,poi Salvini non ha esitato a ospi-tare una consigliera eletta nelleliste di Mastella, passata all’op-posizione al Comune, oltre al fat-to che pure il consigliere provin-ciale vota sistematicamente con-tro il sottoscritto alla Rocca. Sia-mo noi a non aver rispettato oquelli che non siamo stati rispet-tati?».
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LA PAURA
MarcoBorrillo
Sono stati momenti di autenticoterrore quelli vissuti ieri sera alterminal degli autobus di Bene-vento, a pochi passi dal centro.Arompere il regolare viavai degliautobus extraurbani è stata l’im-provvisa aggressione al condu-cente di un pullman dell’Etac,N.M., classe 1977, in partenzaper raggiungere Molinara, daparte di un uomo che, con il vol-to coperto da un cappello e ar-mato di bastone, si sarebbe subi-to avvicinato al mezzo sfondan-do prima il parabrezza del pull-man e finendo poi per colpire ilmalcapitato autista. Il tutto da-vanti allo sguardo attonito e cer-
tamente impaurito dei passegge-ri prima della fuga dell’aggresso-re, che si è allontanato facendoperdere le proprie tracce nono-stante il tentativo d’inseguimen-todaparte di alcunepersone cheavevanoassistito alla scena.
L’EPISODIOSul posto sono subito intervenu-ti i sanitari del 118, che hannoprestato le prime cure all’autista43enne vittima dell’aggressione,che è stato poi trasportato alpronto soccorso dell’ospedale«Rummo», anche se fortunata-mente le sue condizioni non de-stano preoccupazioni. I sanitari,infatti, hanno provveduto a me-dicare le ferite riportate dall’uo-moeadesaminare le contusioni,in gran parte provocate dai colpiinferti e anche dalla rottura del
vetro del pullman, per escluderela possibilità che abbia potuto ri-portare eventuali traumi gravi.Allertate le forze dell’ordine, sulposto sono arrivati gli agenti del-la Volante per cercare di rico-struire l’accaduto e raccogliereda subito i primi elementi utiliall’identificazione dell’aggresso-
re. Ma la sua identità resta anco-ra ignota anche se le indagini,condotte dagli agenti della Que-stura (coordinati dal vice questo-re Flavio Tranquillo) e dai cara-binieri della compagnia di Bene-vento, procedono inmaniera ser-rata per cercare di chiudere ilcerchio sull’episodio e dare unnomeeunvolto all’aggressore.
IL TRASPORTOIeri sera, intanto, nonostante iltrambustoper l’accaduto, chehagenerato paura e qualche «ritar-do» ai passeggeri, il pullmandell’Etac danneggiato è stato po-co dopo sostituito da un altrobus per consentire la normalecontinuazione della tratta e ri-portare dunque i passeggeri a de-stinazione.
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La città, la politica
Crisi, partito del «non voto» in pressing`Quarantiello incontra il dimissionario MastellaL’ipotesi della firma di un patto con 17 adesioni
Follia al terminal, aggredito conducente busl’esercizio da parte del Procu-ratore delle proprie attribu-zioni, evitando richieste di in-tegrazioni che rallenterebbe-ro l’esercizio dei diritti delleparti; al Procuratore di adot-tare tempestivamente i prov-vedimenti di competenza nel-la piena conoscenza di tuttigli elementi utili per la deci-sione.«La Procura e il Consiglio
dell’Ordine - è scritto in unanota - ritengono che costitui-sca un valore comune condi-videre linee guida dirette arendere più agevole l’attivitàdell’Avvocatura e della Procu-ra nel procedimento in esa-me, e, in definitiva, di sempli-ficare l’esercizio e meglio ga-rantire i diritti di tutte le partiinteressate in un settore incui l’accordo investe diritti diestremorilevo».
©RIPRODUZIONERISERVATA
LA MEDIAZIONE Ieri tentativo di Quarantiello; sopra Mastella e Di Maria
TERRORE IN SERATAUOMO CON IL VOLTOTRAVISATO E ARMATODI BASTONE SFONDAPARABREZZA E FERISCEAUTISTA DELL’ETAC
`Di Maria: «Il sindaco deciderà nell’interesse dei cittadiniLa Lega? Molteni sbaglia, sono loro a non rispettarci»
ATTESA L’ORDINANZADOMENICA IL BLOCCOPARENTE A MOLLICA:«GLI ALBERI?LA CONSIGLIERA M5SÈ INCOERENTE»
POLITICA8MERCOLEDÌ 12 FEBBRAIO 2020
(ant.tret) Non c’è pace per ilconcorso che metteva in palio ilposto di capo della Ragioneria alComune di Benevento e che giàall’epoca provcò una bufera traricorsi e un duro esposto dell’as-sociazione Altrabenevento. Ildirigente alle Finanze tuttora èRaffaele Ambrosio, assunto dopoche rinunciarono la prima classi-ficata (Marzia Bardascino) eanche il secondo, ossia CarloGiliberti.
Quest’ultimo però in un espo-sto contestava l’impianto stessodel concorso. E ora l’appendice alveleno di quella procedura. LaProcura regionale della Corte deiConti ha spedito un invito adedurre al dirigente di Palazzo
Mosti (oggi capo dell’Avvoca-tura, allora dirigente al Personale)Vincenzo Catalano. Il danno era-riale contestato dalla Procura è dipoco superiore ai ventiduemilaeuro. Secondo il viceprocuratoreregionale della Corte MarcoCatalano, la procedura che haportato all’assegnazione del postoad Ambrosio non è legittima. Aviziarla il mancato rispetto dellenorme in vigore sull’obbligo diindire, prima di qualsiasi assun-zione, procedure di mobilità. Ildirigente comunale si era giustifi-cato asserendo che gli iter per lamobilità erano stati avviati tra il2013 e il 2014 e si erano conclusicon esito negativo. Per la Procuradella magistratura contabile però
troppo tempo prima dell’espleta-mento del concorso.
“Affinchè non risulti svilita lafunzione della norma occorre che– scrive il viceprocuratoreCatalano – la richiesta di mobilitàalla Presidenza del Consiglio siaimmediatamente antecedente allaindizione della procedura concor-suale”. Tutto questo, secondo laProcura campana della Corte deiconti, ha portato a portare a termi-ne una procedura “errata e nulladi diritto”. Ricevuto l’invito adedurre, ora il dirigente diPalazzo Mosti potrà produrre leproprie controdeduzioni perdifendersi dall’addebito che gli hamosso la magistratura contabileinquirente.
«La filiera bufalina rap-presenta una grossa oppor-tunità economica e occupa-zionale per il nostro Paese.Per questo è fondamentalegarantire la sanità degli alle-vamenti in modo da impedi-re una brusca frenata dellacrescita economica del com-parto». Lo dichiara la sena-trice di Forza Italia, SandraLonardo, che è intervenutain commissione Agricolturaa conclusione delle audizio-ni nell’ambito dell’indagineconoscitiva sulle problema-tiche della filiera bufalina.«Dal confronto con gli ope-ratori del settore - spiega lasenatrice - è emersa lanecessità di mettere incampo interventi che hannocome obiettivo il risanamen-to e lo sviluppo della filiera.Innanzitutto attraverso l’era-dicazione che permetterebbedi bloccare le malattie chedecimano gli allevamenti eottenere un territorio uffi-cialmente indenne. Nonsolo. Le audizioni sono statefondamentali per stabilire lepriorità di intervento. Acominciare dall’applicazio-ne delle misure di biosicu-rezza nelle aziende in cui sisono verificati casi di bru-cellosi o tubercolosi, dallacreazione di un unico indicegenetico utile per la salva-guardia del patrimonionazionale, dalla creazione diconsorzi o cooperative chepossano gestire in manieraconsortile gli effluenti diallevamento. Infine sarebbeauspicabile un interventopubblico quantificabile incirca 6 milioni di euro utilialla realizzazione di 2 biodi-gestori con relativi separato-ri e attività di compostaggioda dislocarsi nelle aree amaggiore densità zootecni-ca. Solo mettendo in campointerventi mirati - concludela senatrice Lonardo - sipotrà garantire la risoluzionedelle criticità che ormai datroppo tempo colpisconouna filiera come quellabufalina che è patrimoniodell’Italia».
«Progetto terminal-piazza Risorgimento: preliminare fu firmato da me»
La senatrice Lonardo
Il dirigente all'UrbanisticaIadicicco, reduce da un interven-to chirurgico in Liguria, interi-vene energicamente sul casoPiano periferie. Scrive in unpost social: "Cari amici , graziedella solidarietà che mi manife-state.
L’operazione è riuscita e final-mente si vede la luce in fondo altunnel.
Qui dall’ospedale di Albengatramite i social ed internet (ilprogresso e’ meraviglioso!)leggo della animata discussioneche si sta sviluppando sul temadel trasferimento del terminalbus extraurbani dalla sede attua-le alla Stazione Ferroviaria.
Premesso che circa 4 anni fa ,quando svolgevo la professionedi architetto libero professionista, ho elaborato la progettazionepreliminare proprio di questoprogetto.
Premesso che oggi da dirigen-
te del settore Urbanistica misono dimesso da quell’incarico(rinunciando ad una parcellasignificativa)...
Premesso che , considerato ilruolo che oggi svolgo all’internodell’amministrazione comunale ,
ho delegato le mie funzionirispetto a questo progetto, perevitare qualsiasi conflitto diinteressi;
Tutto quanto premesso vi invi-to a leggere con attenzione l’ul-timo comunicato dell’assessore
all’urbanistica Reale.Ci sono le ragioni di una scel-
ta che vengono oscurate da chila vuole gettare in contrapposi-zione politica.
Mi direte: sei di parte .Si in questo caso , siccome si
tratta di una scelta che condizio-nerà il futuro e lo sviluppo dellacittà, sento il dovere di esserlo.
Il mio è un invito all’informa-zione senza pregiudizi e schiera-menti ma non può essere uninvito alla discussione. Il mioruolo attualmente non me lopermette, tra l’altro abito a 200m dall’attuale terminal. A mepersonalmente converrebbe cherimanesse lì dov’è!"
Piano periferie, la versione del dirigente Iadicicco
Filiera bufalina«subito 6 milioni per il comparto»
(ant.tret) Si avvicinano imomenti topici della crisi politi-ca a Palazzo Mosti. Ieri il ritornoin città del sindaco Mastella. Cheperò ha trascorso la giornata intranquillità senza segnali politicidi rilievo. Soprattutto, seppurecercato da chi non vede l’ora diriaprire una trattativa per salvarela consiliatura, per ora ha conti-nuato a non aprire tavoli veri ditrattativa politica. Ha avuto peròun colloquio col capogruppo dimaggioranza Giovanni Quaran-tiello. Gli esiti sono stati chiari.
Per persuaderlo a ritirare ledimissioni, Mastella vuole unacristallina ricomposizione dellamaggioranza, attraverso un pattodi fine consiliatura sottoscrittoda almeno diciassette consiglieri.Solo a questo punto la partita perevitate l’interruzione anticipatadel mandato, si riaprirebbe dav-vero e il Sindaco valuterebbe ilritiro delle dimissioni. E’ pro-prio questa è la traccia che stan-no seguendo coloro che puntanoa ricucire. E’ riapparsa dunquel’idea di un documento, un patto
appunto, che contenga un accor-do di fine consiliatura per evitarelo spettro del voto anticipato. Ildocumento sarebbe in fase distesura, prima di essere sottopo-sto ai gruppi consiliari.
Una strada tracciata ma checertamente nasconde insidie.Scartate le opposizioni Pd eCinque Stelle, senza appigli dalGruppo misto, occorre battere lesolite strade.
Da Patto civico hanno lasciatochiaramente intendere che lamassima concessione è la non
belligeranza e la garanzia sulnumero legale. Ma per ora nonsono arrivati spiragli per unaricmposizione politica vera epropria.
Assai più aperto al dialogo èinvece il regista della formazio-ne ‘Cittadini protagonisti’Claudio Principe. Questi sarebbepienamente disponibile a lavora-re ad una ricomposizione politi-ca. Ma su questo finora Mastellaha messo una pregiudiziale. Perquesto il tentativo dei capigrup-po e di altri pretoriani di
Mastella ha ancora esiti incerti: èperò in corso. Sul piano del voto,invece, è nel centrosinistra che siregistrano movimenti. A sonda-re il terreno in maniera forte invista del voto anticipato èErminia Mazzoni che davvero hainiziato a muoversi per preparareuna candidatura a Sindaco.Mentre il Partito democraticofinora ha fissato solo due paletti:nessun aiutino all’amministra-zione in carica e costruzione diun’alternativa con apertura allasocietà civile.
Crisi, si prova il pattosalva-consiliatura
Si lavora alla stesura, Mastella ha avuto un colloquio col capogruppo Quarantiello
Palazzo Mosti
I pretoriani mastelliani ricominciano a lavorare al documento da sottoporre al sindaco per indurlo a ritirare le dimissioni
Concorso alle Finanze, irrompe la Corte dei ContiProcura regionale Contestato al dirigente Catalano l’iter procedurale del concorso
CRONACHE 7MERCOLEDÌ 12 FEBBRAIO 2020
San Pio, assunzioni alle porteConvenzione con l'Aorn Cardarelli per utilizzare una graduatoria per assumere trenta infermieri
Sanità
Indette procedureper arruolare
sette medici, due biologi e uno psicoterapeuta
Accelerazione presso l'a-zienda ospedaliera San Pioper il programma di assun-zioni di medici e infermieriper rafforzare l'operativitàdel nosocomio con l'attiva-zione di più procedure diconcorso e di convenzioni.
Più procedure per assumeresette medici, due biologi, unopsicoterapeuta e trenta in-fermieri.
Tra le procedure attivate la
stipula di una convezione conl'Asl di Caserta per l'utilizza-zione della graduatoria delConcorso pubblico, per titolied esami per la copertura didue posti di Medico di Onco-logia.
Altra convenzione conl'Aorn Cardarelli per per l'uti-lizzazione della graduatoriadel Concorso pubblico, pertitoli ed esami per la copertu-ra di due posti di Medico di
Neurologia. Altro atto analo-go sempre con l'AornCardarelli per l'assunzione atempo indeterminato di unmedico di Urologia.
Convenzione con la stessaazienda ospedaliera per assu-mere tramite utilizzazionedella graduatoria concorsopubblico per trenta infemieri.
Indetto concorso pubblicoda parte dell'azienda ospeda-liera San Pio per titoli ed
esami per la copertura atempo indeterminato di dueposti di Medico disciplina diOrtopedia e Traumatologia econtestuale indizione avvisopubblico, per soli titoli, perassumere due posti di Di-rigente Medico disciplina diOrtopedia e Traumatologia.
Altra procedura concorsopubblico per titoli ed esami,per la copertura di due postidi Biologo disciplina di
Patologia Clinica. Altra procedura di concor-
so pubblico per titoli edesami per assumere uno psi-coterapeuta. Procedure divario genere ma tutte acco-munate da una decisa accele-razione per irrobustire i ran-ghi del personale sanitariodell'azienda ospedaliera SanPio, guidata dal direttoregenerale Mario Vittorio Ni-cola Ferrante.
LA VERTENZAADDETTI STIR, C’È IL PRESIDIO PERAMENTE
Presidio permanente da ieri matti-na dei lavoratori ex addetti dello Stirdi Casalduni, chiuso dal drammati-co rogo dell'agosto 2018 e da alloraalle prese con una seria vertenzaoccupazionale, aggravatasi dopo laliquidazione della Samte. Il presidiopermanente ribadisce le richiestedei 52 addetti sugli arretrati e sullareimmissione nel ciclo lavoro pres-so lo Stir di cui chiedono la riaper-tura.
Il presidio partito ieri segue all’as-semblea di protesta che si era svol-ta l'altro ieri presso la sede Samtedi via Mazzoni con i lavoratori inassemblea permanente per chiederegli arretrati dalla Samte, che è inliquidazione. Una situazione estre-mamente difficile quella dei lavora-tori che adesso sono impiegati atempo parziale presso i siti discari-ca gestiti dalla Samte in liquidiazio-ne ma con un magrissimo guada-gno mensile.
La loro sollecitazione è sugli arre-trati e al tempo stesso su un ritornoalla normalità allo Stir di Casalduni,da qui le rivendicazioni rispetto allaProvincia, e segnatamente il presi-dente Antonio Di Maria e la Samtein liquidazione e dunque il liquida-tore Carmine Agostinelli.
PROVINCIASCUOLE AL GELO PROTESTADEGLI STUDENTI
Gelo - o viceversa - caldo a inter-mittenza negli istituti superiori diPiazza Risorgimento, dove si alter-nano giorni in cui si battono i dentie altri in cui tutto è normale: il moti-vo della protesta di una delegazionedegli studenti dell'Istituto ‘Alberti’,dell'Istituto ‘Galilei’ e del Liceo‘Giannone’.
Sono stati accolti dall'ingegnereD'Angelo che ha spiegato loro lasituazione, comunque tornata allanormalità, e la prospettiva imminen-te di un intervento di riattazioneradicale per efficientare i riscalda-menti presso i tre istituti che oggisono in rete con una unica centraletermica e che invece presto potreb-bero contare su soluzioni autonomee maggiormente efficienti.
IN BREVE
"Non solo l’Acer, in difetto del pareredei Revisori dei Conti, non ha approvato ilbilancio ma non ha neppure attivato il ser-vizio di tesoreria. Questo spiega dunque ilmancato pagamento degli stipendi di gen-naio ai lavoratori delle ex Iacp di Avellino,Benevento e Caserta ma non a quelli diNapoli e Salerno i cui Istituti erano riuscitia far fronte in extremis ricorrendo al vec-chio servizio di tesoreria non ancora chiu-so. Un disastro che adesso potrebbe peròripresentarsi per tutti e 250 lavoratori ditutti gli ex Iacp campani che, senza unintervento tempestivo dell’azienda e della
Regione, rischiano di non vedersi accredi-tato neppure quello di febbraio".
Lo afferma il capogruppo regionale cam-pano di Forza Italia Armando Cesaro cheha depositato oggi un’interrogazioneurgente a risposta scritta per sapere leragioni per le quali oltre 150 lavoratori exIacp non hanno ricevuto lo stipendio delmese di gennaio.
"Ci chiediamo con quale faccia laRegione abbia intanto affidato all’Acer,azienda in pieno caos ed ancora senzabilancio, il bando per i contributi agli affit-ti: hanno ragione gli inquilini ad andare sulpiede di guerra - la conclusione di Cesaro.Il silenzio di De Luca su queste vicende,che la dicono tutta sull’inadeguatezza delsuo governo regionale, è gravissimo. Loinvito ad intervenire immediatamente:continuare a lasciare nel disagio economi-co oltre 250 famiglie dei lavoratori Acernon è tollerabile, tanto più se gli si chiededi assumersi la responsabilità di un impe-gno anche su di un bando delicatissimo daben 13 milioni di euro". Solidarietà ai lavo-ratori Acer da parte del segretario territo-riale aggiunto della Uil Avellino Be-nevento, Giovanni De Luca, che ha sottoli-neato l'impegno del sindacato per esprime-re il massimo impulso possibile per la riso-luzione della vertenza.
Grande la preoccupazione per la situa-zione degli ex Iacp campani e di quellosannita in particolare da parte delle asso-ciazioni degli inquilini tra Uniat, Sicet eSunia. Non solo c'è il problema dei lavora-tori senza stipendio, presto potrebbeaggiungersi quello di un vero e proprioblocco dei servizi e degli interventi di ripa-razione su un patrimonio immobiliare chea Benevento e provincia concerne circa4.500 unità abitative.
«Acer, si assicurino gli stipendi»Ex Iacp Armando Cesaro di Forza Italia sollecita il governatore De Luca a trovare soluzioni
In agitazione i lavoratori. Preoccupati i sindacati e le associazioni degli inquilini per i servizi
Allarme rilanciato dall’Istat per l‘intera ripartizione Mezzogiorno
Popolazione in calo in Italia acausa del calo delle nascite, nel 2019persi 113mila abitanti, con gli italianiche sono 60 milioni e 137mila. Unadinamica ancora maggiormenteaccentuata nel beneventano dove neiprimi mesi del 2019 ci sono state1.439 nascite e 2.495 decessi con unsaldo negativo di 1.056 residenti.Calo anche per i trasferimenti di resi-denza con 1.024 abitanti persi e dun-que calo complessivo per 2.080 resi-denti.
In Italia Continua a diminuire lapopolazione: al 1° gennaio 2020 iresidenti ammontano a 60 milioni317mila, 116mila in meno su baseannua. Aumenta il divario tra nascitee decessi: per 100 persone decedute
arrivano soltanto 67 bambini (diecianni fa erano 96). Ulteriore rialzodell’età media: 45,7 anni al 1° genna-io 2020. Gli indicatori demograficinel beneventano sono ancora peggio-ri e il declino demografico ben piùaccentuato della media nazionale.
Nel Mezzogiorno il bilanciodemografico complessivo presentaper l’ennesima volta (dal 2014)segno negativo (-129mila residenti,pari al -6,3 per mille abitanti). A talesituazione concorrono sia le postedemografiche relative alla dinamicanaturale (-2,9 per mille), sia soprat-tutto quelle relative alle migrazioniinterne (-3,8 per mille). Si conta,infatti, che nel corso del 2019 circa418mila individui abbiano lasciato
un Comune del Mezzogiorno qualeluogo di residenza per trasferirsi inun altro Comune italiano (eventual-mente anche dello stesso Mez-zogiorno, ma in ogni caso diverso daquello di origine), mentre circa341mila sono gli individui che hannoeletto un Comune del Mezzogiornoquale luogo di dimora abituale(eventualmente anche provenienti daaltro Comune dello stesso Mez-zogiorno). Tale dinamica sfavorevo-le ha generato,quindi, un saldo nega-tivo pari a -77mila unità per il com-plesso della ripartizione, risultandoperaltro accresciuto rispetto al -73mila occorso nel 2018. Dinamicheanche queste accentuate nel bene-ventano.
Sannio, peggiorano gli indicatori demografici
Time: 11/02/20 23:01 IL_MATTINO - NAZIONALE - 2 - 12/02/20 ----
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Mercoledì 12 Febbraio 2020
ilmattino.itPrimoPiano M
LA RICERCA
MILANO Culle vuote, popolazioneanziana, solo 67 bimbi che na-scono (dieci anni fa erano 96)ogni 100 decessi. Di questo pas-so, gli italiani sono una popola-zione in via di estinzione. Lo sce-nario tracciato dall’Istat nel rap-porto sugli indicatori demografi-ci del 2019 infila una serie di re-cord negativi. Non solo si è regi-strato il minor numero di nasci-te di sempre, appena 435 mila,ma si è toccato anche «il più bas-so livello di ricambio naturaledal 1918», con saldo negativo di212 mila unità considerati i 647miladecessi.
MENO FAMIGLIEIn un Paese con 60,3 milioni diabitanti, di cui 5,4 milioni stra-nieri, per il quinto anno consecu-tivo la popolazione diminuisce:al 1 gennaio 2020 i residenti era-no 60 milioni 317 mila, 116 milain meno. «Il 2019 è un anno nel
quale le tendenze demograficherisultano da un punto di vistacongiunturale in linea con quel-lemediamente espresse negli an-ni più recenti. Le evidenze docu-mentano ancora una volta bassilivelli di fecondità, un regolarequanto atteso aumento della spe-ranza di vita, cui si accompagnacome ormai di consueto una vi-vace dinamica delle migrazioniinternazionali», si legge nel dos-sier. Ciò che emerge, soprattut-to, è che l’Italia è un Paese doveavere figli è sempre più difficile.E i contraccolpi sociali sono al-larmanti. «Come conseguenzadell’abbassamento di natalità viè un abbassamento del numerodelle famiglie. Questo significache il tessuto del nostro Paese siindebolisce e va assunta ogni ini-ziativa per contrastare il fenome-no», afferma il presidente dellaRepubblica Sergio Mattarella.L’etàmediadellemadri si attestaa 32,1 anni, con tassi di feconditàche «continuano a mostrare unsostanziale declino nelle età gio-vanili, fino a circa trent’anni, eun progressivo rialzo dopo i tren-
ta», rileva l’Istat. Fanno più figlile donne ultraquarantenni ri-spetto alle giovani sotto i vent’an-ni, precarietà occupazionale edifficoltà a svolgere il doppioruolo dimamma lavoratrice spo-stano sempre più avanti l’asticel-la. «Dati preoccupanti. La solu-zione c’è, ma costamolto. In Sve-zia la spesa per natalità è il dop-pio della nostra.Ma loro spendo-no un sesto dell’Italia per interes-si sul debito», rileva Carlo Cotta-
relli, direttore dell’Osservatoriosui conti pubblici italiani. Il calodella popolazione si concentraprevalentemente nelMezzogior-no (-6,3 permille) e inmisura in-feriore nel Centro (-2,2 per mil-le), mentre prosegue il processodi crescita al Nord (+1,4 per mil-le), dove nascono anche più bam-bini: 1,36 figli per donna, contro1,26 del Sud e 1,25 del Centro. Ilprimato della zona più prolificaspetta alla provincia di Bolzano
con 1,69 figli per donna, segueTreno con 1,43, dati che - si leggenel rapporto - «evocano una cor-relazione tra intenzioni riprodut-tive e potenzialità garantite daunmaggior sviluppo economicoe socialedi tali regioni».
MIGRAZIONIMa lo scenario complessivo re-sta desolante. «Il divario tra na-scite e decessi, nonché il calo deinuovi nati, conferma come nelnostro Paese sia in atto un vero eproprio smottamento demogra-fico, che procede sempre più spe-dito. Solo negli ultimi dieci annil’Italia ha perso quasi 134 milaneonati e rispetto al baby boomdegli anni Sessanta registriamooltremezzomilione di nascite inmeno», sottolinea Save the chil-dren. Un tasso di denatalità chesarebbe ancora più marcato senon ci fosse il contributo alle na-scite da parte delle donne immi-grate: circa un quinto di bimbinati nel 2019, infatti, ha madrestraniera. Nel contempo l’Istatsegnala un aumento anche degliitaliani che vanno all’estero: nel2019 sono stati 120 mila, tremilain più dell’anno precedente.L’unica buona notizia è che in
Italia si vive più a lungo: in gene-rale, la speranza di vita al mo-mento della nascita si è allunga-ta di un mese, passando a quasi81 anni per gli uomini e 85,3 perle donne. Al Sud si abbassa ri-spettivamente a 80,2 e 84,5, nelNord est arriva a 81,6 e 85,9,mentre al Centro è di 81,3 per gliuomini e di 85,5 anni per le don-ne. Il record di sopravvivenzafemminile spetta a Trento, conuna speranza di vita che arriva a86,6 anni, livello più altomai toc-cato nella storia del Paese peruna singola regione. Anche ilMezzogiorno però si aggiudicaun primato: nonostante si stiaspopolando, i suoi abitanti sonomediamente più giovane rispet-to a quelli del Centro-Nord.
ClaudiaGuasco
©RIPRODUZIONERISERVATA
67ibambinichenasconoognicentodecessi:diecianni faerano96
116inmigliaia, ilnumerodiresidenti inmeno,incalodacinqueanni
32,1èl’etàmediadellemadriquandohannoilprimofiglio
NandoSantonastaso
È la parola “fiducia” quella cheAntonio Patuelli, presidentedell’Abi, l’Associazione tra leban-che italiane, pronuncia più voltein questa intervista. Fiducia, so-prattutto, comenecessitàdi rispo-staal climadi incertezzachecon-tinua a caratterizzare questacomplicata stagione del Paese,cui ora si aggiunge l’emergenzacoronavirus. Perché, spiega Pa-tuelli, «si è esaurita ormai la fasedegliultimi 3-4anni in cui lepoli-tiche assistenziali producevanocospicui consensi. Oggi si deveprendere atto che le garanzie so-ciali nonmettono le ali alla ripre-sa e che la povertà si vince pun-tando sullo sviluppo, natural-mente senza mai rinunciare aldovere di sostenere chi vive incondizionididisagio».Redditod’inclusioneprimae
Redditodi cittadinanza poi, an-chealleurnenonpaganopiù…«Sonomisurechecorrispondo-
noaperiodidicrisi incuibisognadarsida faredipiùper chi è indif-ficoltà. E bene fa la Guardia di fi-nanza a controllare per evitareabusi.Ma, ripeto, nonmettono in
moto la ripresa che rimane il pre-supposto per il lavoro: possono,al più, generare un aumento dispesa. Io sono preoccupato so-prattuttoper igiovani: quandove-do lapredisposizionea fare i lava-piatti a Londra piuttosto che inItalia, significa che esiste unadis-safezioneversoilnostroPaese.Seimigliori laureati, specie in disci-pline scientifiche, vanno all’este-ro a lavorare mentre in Italia sicercano ingegneri qualificatissi-mi e non li si trova, vuol dire chec’è un problema. Non di doman-da e di offerta, perché qui la pri-ma è superiore alla seconda: è un
problemadi fiducianelleprospet-tivedelPaese».InEuropanonvameglio.«L’Europanonhapiù l’ombrel-
lo protettivo americano se nonper le questionimilitari ed è arri-vata al bivio: o cresce o aumente-rà la conflittualità tra gli Stati. Ebadi bene che i nuovi conflitti so-no soprattutto sulle politiche fi-scali, diverse da Paese a Paese.Chi ha minori livelli di tassazio-ne,undirittopenalemenoseveroeundirittocivilepiùrapidoattiraicapitali».Il “New greendeal” può esse-
reunaprima, forte risposta an-cheperl’Italia?«Anche,manon solo. La soste-
nibilità ambientale è unaprecon-dizione. Servono infrastrutture,innanzitutto di carattere cultura-le e formativo. Inoltre, ogni partedel Paese deve essere collegata alcentro Europa con le stesse op-portunità tecnologiche. E biso-gna ammodernare le infrastrut-ture fisiche: l’incidente ferrovia-rio di Lodi dimostra anche chel’Alta velocità sarebbe stata me-no intasata se fossero state am-modernate altre linee di comuni-cazione tra Nord e Sud continen-
tale come l’Adriatica e la Tirreni-ca. Fiducia vuol dire puntare su-gli investimenti. Ma il pubbliconondeveaspettarecheafarloperprimisianosempreiprivati».La fiducia non si compra dal
droghiere,però…«Nonc’èdubbio. Per costruirla
occorre intervenire sulle compa-tibilitàfiscali tra iPaesieuropei.Esulla competitività dei tempi del-la giustizia civile che peraltro, vadettocon lamassimaonestà intel-lettuale, si stanno riducendo an-che da noi. E poi servono politi-che pubbliche a favore dei fattoriproduttivi: e cioè, tempi certi perle autorizzazioni burocratiche,un clima accogliente per lo svi-luppo delle imprese in termini disostenibilità ambientale e socialeeunacertezzaprospetticadi indi-rizzo strategico. Chi viene a inve-stire in Italia, deve sapere che in-dipendentementedachigoverne-
rà il nostro Paese nei prossimidieci anni, alcune decisioni re-steranno irreversibili. E soprat-tutto che la retroattività dellenormenonsaràmaipossibile».Ma a proposito di fiducia, le
banche non sembrano essereriuscite a recuperare ancoraquella della maggior parte dei
risparmiatori, vicende comequella della Popolare di Barihanno riaperto ferite mai deltuttorimarginate.«Unicuique suum, dicevano i
latini, a ciascuno il suo. Ogni vol-tachec’èun’ulteriorecrisi banca-ria tornanoallamentenotiprece-denti e si sommano. In realtà i de-positi bancari sono assai cresciu-ti negli ultimi anni e quindi la fi-ducia c’è. Il problema non è neidepositanti, il problemaènegli in-vestimenti. Le famiglie stannousufruendo da anni di tassi infi-mima fra le imprese prevale unostato d’animo di incertezza chevasuperato».Mafabene il governoacerca-
re di affidare le piccole banchedel Sud ad un istituto a parteci-pazione pubblica? Non si ri-schia di rinunciare all’autono-mia del rapporto tra banche eterritori?«Iopensoche,aldi làdellecose
che si dicono e leggono, quelloche conta è la volontà degli azio-nisti delle singole banche. Sonoloro a decidere cosa fare, non al-tri. E ognuno decide per sé, oltretutto non c’è alcun incentivo aspingerli in questa o quella dire-zione.Di sicurononsipuòpensa-re ad un istituto pubblico che re-gali soldi perché questo è vietatodalle norme europee sulla con-correnzaesugliaiutidiStato».
©RIPRODUZIONERISERVATA
Intervista Antonio Patuelli
Il rapporto Istat sul 2019
`L’età media delle madri è salita a 32,1 annipesa la difficoltà di conciliare lavoro-famiglia
`Sempre più largo il divario nascite-decessiNell’ultimo decennio “persi” 134.000 neonati
IL CALO DELLAPOPOLAZIONE SICONCENTRA AL SUDIN MISURA MINOREAL CENTRO, MENTRECRESCE AL NORD
SONO PREOCCUPATOPERCHÈ VEDO CHEI NOSTRI MIGLIORILAUREATI PREFERISCONOANDARE ALL’ESTEROPER CERCARE LAVORO
Culle sempre più vuotenati solo 435mila bimbiMattarella: «Intervenire»
«Labassanatalità registratain Italia, con lamediadi 1,29figliperdonnaeunsaldonegativodi212milaunità tranasciteedecessi, è il sintomodiunprogressivoindebolimentodel tessutodelnostroPaese.Così comehadettoanche ilPresidenteMattarella. IlGovernohastanziato600milionidieuro
nel2020eoltre 1miliardonel2021peraiutare le famiglie.Interventi chesi sommanoaquelli, già intrapresio inprogramma,sia sotto ilprofiloeconomicoeoccupazionalechesociale».Lohasottolineato ilministroper i rapporti con ilParlamentoFedericoD’IncàsuTwitter.
D’Incà: fondi del governo per la natalità
L’annuncio
LA SPERANZA DI VITASI ALLUNGA DI UN MESE,QUASI 81 ANNI PER GLIUOMINI E 85,3 PER LEDONNE. SPICCA TRENTOCHE VANTA 85,5 ANNI
SERVONO NUOVEINFRASTRUTTURELO STATO DEVEFARE INVESTIMENTIE NON ASPETTAREIL SETTORE PRIVATO
Il presidentedell’AbiAntonioPatuelli
«Il Paese deve ritrovare la fiducia
la misura assistenziale non serve»
Fonte: Istat
Gli indicatori demograficiCosì nel 2019
8,9%stranieri
Popolazione residenteal 1º gennaio 2020
Speranza di vita alla nascita
91,1%italiani
60,3milioni
Età media45,7 anni
straniere
italiane
80,4%
19,6%
Uomini
Donne
85,3 anni
81,0 anni
FECONDITÀ
1,29 32,1 anni
FLUSSI MIGRATORICON L’ESTERO
POPOLAZIONERESIDENTE
SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA
647.000 decessi
-116.000rispetto all’1/1/2019
+1 MESE rispetto al 2018
numero mediodi figli per donna
età media al parto
307.000 164.000iscrizionianagrafiche
cancellazionianagrafiche
Ricambio naturaleIl livello più bassodal 1918
IN CALO da 5 anni consecutivi 435.000 nati vivi da madri
(C) Ced Digital e Servizi | ID: 01086800 | IP ADDRESS: 79.10.24.73 carta.ilmattino.it
7e9426c16e9a53a48a837e956fc73efc
Time: 11/02/20 23:00IL_MATTINO - NAZIONALE - 3 - 12/02/20 ----
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Mercoledì 12 Febbraio 2020
ilmattino.itPrimoPiano M
IL FOCUS
MarcoEsposito
«Non ci sono significativi cam-biamenti», dice l’Istat raccontan-do il 2019.Ma in tale caso nessu-na nuova non vuol dire buonanuova. Perché la cattiva notiziaè proprio che continuiamo apre-cipitare senza che si intravedaalcuna scossa per invertire iltrenddemografico. L’Italia si stafacendo ogni giorno più piccola:nascono 1.020 italiani e ne muo-iono 1.750 con gli stranieri checorreggonodipoco lo squilibrio;mentre il Mezzogiorno, un tem-po riserva di energie giovani, stasparendo ancor più velocemen-te, con il Molise e la Basilicatache in dodici mesi hanno persooltre l’1% della popolazione.All’estremo opposto ci sono ledue province autonome di Bol-zano e di Trento, dove l’aumen-to dei residenti nel 2019 è dello0,5%edello0,36%.Unsegnale disperanza ma comunque la cre-scita si è dimezzata rispetto aunadecinadi anni fa.Perché il Sudperde abitanti?DalMezzogiorno si emigra, certo.Però nella storia dopo l’unità
d’Italia questa non è una novità.Il fenomeno inatteso eun tempoimprevedibile è la drammaticaflessione della natalità. Ognidonna (ma forse sarebbe preferi-bile iniziare a dire ogni coppia)al Sud nella sua vita ha appena1,26 figlimentre alNord si arrivaa 1,36 con un picco a Bolzano di1,69. La minore fecondità delMezzogiorno è anche dovuta al-la presenza ridotta degli stranie-ri (il 4,4% della popolazione con-tro l’11% del Centronord) e perònon sidevepensare che ledonnestraniere abbiano chissà qualepropensione a far figli: l’indicenel 2019 si è attestato all’1,89 perdonna contro l’1,94 del 2018 conun’età al parto che l’Istat curio-samente definisce «precoce» co-me ad accettare l’idea che primadei trent’anni non si debba pen-sare ai figli visto che il dato è 29,1anni, nonmolto sotto i 32,6 annidelle italiane.
Sono tutti valori, quelli della fe-condità, inferiori a quello idealedi 2 figli per coppia che in Euro-pa si registra soltanto in Fran-cia; tuttavia nel Mezzogiorno,uniti alla migrazione e al flussomodesto di stranieri, portano al-lo spopolamento e all’invecchia-mento della popolazione che re-sta.L’età media, nota l’Istat, nel
Mezzogiorno è ancora relativa-mente più giovane, con 44,6 an-ni contro 46,2 anni del Centro-
nord tuttavia la forbice si sta perchiudere e il Sud va «a grandipassi verso un profilo di età piùanziano». La sintesi dell’Istitutodi statistica? «Bassa natalità, re-lativo minor impatto delle mi-grazioni con l’estero, fuga deigiovani verso il Centronord stan-no alimentando oltre misura ilprocesso di invecchiamento».Non siamo ancora al punto dirottura, quindi,ma ci siamo vici-ni. Il tempoper reagire è adesso.Maperché il Sudha smessodi
fare figli? Una spiegazione ricor-rente è che ci sono meno oppor-tunità di lavoro e minori servizisociali. Tuttavia i tassi di fecon-dità nel Mezzogiorno sono trop-po simili a quelli di aree ricchedel Nord per potersi giustificarecon la mera spiegazione econo-mica. Per esempio il tasso di fe-condità è di 1,34 figli per coppiaa Milano e di 1,36 a Napoli; di1,34 a Reggio Emilia e di 1,31 aReggio Calabria. C’è insommaun fenomeno sociale, diffuso e
trasversale, che spinge le giova-ni generazioni in Italia come inmolti paesi europei a rinviare ilmomento della responsabilitàfamiliare, dimenticando che lafecondità di una coppia dipendenon poco proprio dall’età: nellenascite si può programmare ilno,manonsi puòavere certezzadel sì.Tuttavia neppure si può affer-
mare che sostegni economici eservizi per l’infanzia come gliasili nido non contino nelle scel-
te di una coppia. E la contropro-va arriva proprio dall’Alto Adi-ge, dove il tasso di fecondità è inripresa, all’1,69 figli per coppiarispetto all’1,57 di dieci anni fa.La Provincia autonomadi Bolza-no ha dato vita a una vera e pro-pria Agenzia per la famiglia cheprende permano i genitori infor-mandoli su tutte le agevolazionicui hanno diritto, sia nazionali,sia locali, molto sostanziose. Cisono iniziative se si vuolebanali,come un numero verde che ri-sponde a questioni del tipo «Ilmio bambino a volte mi dà suinervi!» come si legge nell’opu-scolo «Ben arrivato bebè». E cisono interventi concretissimi. Ilpiù generoso è un assegno di200 euro mensili per figlio pertutte le famiglie con reddito finoalla soglia di 80mila euro annui.Una soglia altissima, se si consi-dera che l’analogo sostegno pre-visto a livello nazionale si perdeoltre i 17mila euro annui di Isee.Il bonus di 200 euro vale fino ai36mesi del piccolo, quindi 7,200totali, tuttavia quando il bambi-no cresce lo strumento si trasfor-ma e resta fino ai diciotto anni,sia pure con importi più mode-sti e con una soglia di redditomeno elevata ma comunque de-cisamente alta: 48mila euro condue figli.
LA DISCRIMINAZIONEGli incentivi sono così generosida far venir voglia di trasferirsiin Alto Adige. Ma, attenzione, laProvincia autonoma ha decisoche le agevolazioni spettano so-lo dopo «cinque anni ininterrot-ti di residenza in Alto Adige an-tecedenti alla presentazione del-la domanda». Una regola che le-de il diritto di libertà di circola-zione per cui l’Unione europeaha imposto che per i cittadini dialtri Paesi Ue sia sufficiente «di-mostrare di avere un rapportodi lavoro in Alto Adige» per ave-re il bonus. Perciò un tedesco,un portoghese o un bulgaro cheva a lavorare inAltoAdige è trat-tato da subito comeun sudtirole-se,mentre un veneto, un campa-no o un calabrese è un extraco-munitario. Fino al primo ricor-so.
©RIPRODUZIONERISERVATA
QUI BOLZANO
Il tasso difecondità èin crescitaed èpassato da1,57 a 1,69figli percoppia nelcorso didieci anni
`In Basilicata e Molise lo spopolamentoha superato l’1 per cento in dodici mesi
`La lezione dell’Alto Adige: informazionie bonus da 200 euro mensili per ogni bebè
Mezzogiorno a grandi passiverso il collasso demografico
QUI NAPOLI
InCampaniacontinua aridursi lapropensio-ne a farefigli, scesadal 2009 al2019 da 1,47a 1,31
IN CAMPANIA NON SI FERMAIL CALO DELLA NATALITÀANCHE A CAUSA DEL BASSONUMERO DI STRANIERIE SULL’INVECCHIAMENTO PESALA FUGA DEI GIOVANI AL NORD
A BOLZANO LE AGEVOLAZIONIVALGONO FINO AL REDDITODI 80 MILA EURO ANNUIE SI SOMMANO A QUELLE STATALISERVE LA RESIDENZA DA 5 ANNIMA NON PER I CITTADINI UE
Il confronto
SPERANZA DI VITA ALLA NASCITASALDO MIGRATORIOETÀ MEDIADELLA MADREAL PARTO
CAMPANIA
2009
77,3
2019
79,4
Provincia
di Bolzano
2009
79,9
2019
81,8
CAMPANIA
2009
82,4
2019
83,6
Provincia
di Bolzano
2009
85,2
2019
86,1
MASCHICAMPANIA
2009
30,6
2019
31,7
Provincia
di Bolzano
2009
31,2
2019
31,8
INTERNO
CON L’ESTERONUMERO MEDIO FIGLI PER DONNA
Provincia di Bolzano CAMPANIA
1,47
2009
1,31
2019
1,57
2009
1,69
2019
CRESCITA NATURALE PER MILLE RESIDENTI
Provincia di Bolzano CAMPANIA
1,6
2009
-1,4
2019
2,9
2009
1,3
2019
Provincia di Bolzano CAMPANIA
2
2009
3,4
2019
2,7
2009
0,8
2019
Provincia di Bolzano CAMPANIA
2,1
2009
1,1
2019
FEMMINE
-2,4
2009
-4,4
2019
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2RELAZIONI INDUSTRIALI
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Sezione:RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio:2/2Estratto da pag.:1,21
Edizione del:12/02/20Rassegna del: 12/02/20
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3RELAZIONI INDUSTRIALI
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4RELAZIONI INDUSTRIALI
Tiratura: 173.364 Diffusione: 131.844 Lettori: 744.000Dir. Resp.:Fabio Tamburini
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5RELAZIONI INDUSTRIALI
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Sezione:RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio:2/3Estratto da pag.:1,30
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6RELAZIONI INDUSTRIALI
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Sezione:RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio:3/3Estratto da pag.:1,30
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9RELAZIONI INDUSTRIALI
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10POLITICA INDUSTRIALE
Tiratura: 173.364 Diffusione: 131.844 Lettori: 744.000Dir. Resp.:Fabio Tamburini
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Sezione:POLITICA INDUSTRIALE Foglio:1/1Estratto da pag.:11
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11POLITICA INDUSTRIALE
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12POLITICA INDUSTRIALE
Tiratura: 130.946 Diffusione: 102.704 Lettori: 1.031.000Dir. Resp.:Virman Cusenza
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Sezione:POLITICA INDUSTRIALE Foglio:1/2Estratto da pag.:3
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13POLITICA INDUSTRIALE
Servizi di Media Monitoring
Sezione:POLITICA INDUSTRIALE Foglio:2/2Estratto da pag.:3
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14POLITICA INDUSTRIALE
Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d.Dir. Resp.:Roberto Napoletano
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Edizione del:12/02/20Rassegna del: 12/02/20QUOTIDIANO DEL SUD L'ALTRA VOCE DELL' ITALIA
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15POLITICA INDUSTRIALE
Servizi di Media Monitoring
Sezione:POLITICA INDUSTRIALE Foglio:2/2Estratto da pag.:1,3
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16POLITICA INDUSTRIALE
Tiratura: 173.364 Diffusione: 131.844 Lettori: 744.000Dir. Resp.:Fabio Tamburini
Servizi di Media Monitoring
Sezione:FISCO Foglio:1/2Estratto da pag.:25
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17FISCO
Servizi di Media Monitoring
Sezione:FISCO Foglio:2/2Estratto da pag.:25
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18FISCO