PROGETTO ITACA NEWS – Periodico semestrale della ... · 2016 progetto itaca lecce 2017 progetto...

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1999: NASCE PROGETTO ITACA

I QUATTRO PILASTRI DELLA NOSTRA AZIONE

Una forte comune convinzio-ne ha determinato noi sette Soci Fondatori a costituire l’Associazione Progetto

Itaca il 29 ottobre del 1999, 20 anni fa.Ci stavamo affacciando al Terzo millennio; si stavano aprendo le porte degli ultimi Istituti psichiatrici manicomiali, sostituiti dai servizi territoriali; dai primi anni Novanta nuovi farmaci di seconda generazione, molto più mirati e ben tollerati, portavano speranza per le persone colpite da malattie psichiatriche.Ma tutti noi sette avevamo sperimentato per-sonalmente quale enorme catastrofe colpisce un’intera famiglia nella quale una persona, quasi sempre molto giovane, si ammala di un disturbo mentale, e come un grave ritardo nella diagnosi e nella cura, dovuto a mancan-za di informazione, porti un danno grandis-simo; le malattie della mente coinvolgono e sconvolgono moltissimi aspetti della vita; soprattutto quando la persona è colpita negli anni più importanti per la sua formazione, per l’ingresso nella vita adulta e nel mondo del lavoro, per la costruzione dei rapporti affettivi, della consapevolezza del proprio valore e immagine di sé.Non è pensabile che una sola Istituzione

riesca a rimediare a questa catastrofe; deve mobilitarsi tutta la società! È fondamentale la competenza dei professionisti che possono combattere con i farmaci i sintomi della ma-lattia ma ancora più importante è prendersi cura della persona, focalizzarsi sulle sue ri-sorse che possono essere state compromesse, ma non annullate, dalla malattia e possono essere riattivate per permetterle di realizza-re le sue speranze e desideri. Accanto alle terapie farmacologiche sono molto importan-ti per il recupero del benessere un ambiente favorevole e una società più accogliente, sensibile e informata, che possa attivare una forte rete di supporto.Tutte le iniziative di Progetto Itaca sono focalizzate su questo obiettivo. Restare al fianco di persone che giorno per giorno provano a ricostruire la loro vita, dopo un difficile percorso di malattia, è un’esperienza che ci gratifica, anche se è una sfida difficile che a volte si confronta con l’impotenza; oggi ti chiediamo di condividerla con noi soste-nendo i nostri progetti, anche con una piccola donazione, per diventare “Amico di Proget-to Itaca”, perché la malattia di una persona riguarda tutti noi! Ughetta Radice Fossati Orlando

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MISSIONESensibilizzare la comunità

per superare stigma e pregiudizioInformare per

prevenire le malattie e per orientare alla diagnosi e alla cura

Sostenere i malati e le loro famiglie nel percorso di recupero

del benessere e della pienezza della vita

VISIONECrediamo che i disturbi mentali siano vere malattie e che ogni

persona colpita da una malattia della psiche debba ricevere un aiuto tempestivo, una diagnosi corretta e una cura efficace per condurre una

vita piena e soddisfacente, libera dal pregiudizio e

dallo stigma

METODOChiarezza della struttura organizzativa

Divisione dei compitiCollaborazione tra i progetti

Supporto tra pariEccellenza dei partner

Attenzione all’innovazioneVerifica dei risultati e valutazione

di efficaciaCollaborazionen con la rete

del territorio

VALORIIndipendenza da qualsiasi schieramento

politico o confessionaleTrasparenza dei bilanci e della gestione

dei fondi raccoltiAttenzione ai costi e alla destinazione dei fondi

Chiarezza degli obiettiviLinee guida definite dei progetti

Formazione ben strutturata, sistematica e continuaValorizzazione del volontariato

Gratuità dei serviziAttenzione alle relazioni, fondate su ascolto,

rispetto e valorizzazione della personaEntusiasmo e positività

Progetto Itaca promuove programmi di informazione e formazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie. Per Progetto Itaca i disturbi mentali sono vere malattie, con una componente biologica; ogni per-sona colpita deve ricevere un aiuto tempestivo, una corretta diagnosi e una cura efficace per poter condurre una vita piena e soddisfacente. La missione di Progetto Itaca è di sensibilizza-re la comunità per superare lo stigma e il pregiudizio che ancora gravano sui disturbi mentali, fare informazione per prevenire e orientare alla diagnosi e alla cura e sostenere i malati e le loro famiglie nel percorso di recupero del benessere e di una migliore qualità di vita.

I Soci FondatoriUn drappello di sette coraggiosi dà inizio all’avven-tura di Progetto Itaca ispirata alla bellissima poesia Itaca del poeta greco Kostantinos Kavafis e, con una certa dose di incoscienza ma molta determinazione e coraggio, decide di creare l’Associazione che vie-ne costituita il 29 ottobre 1999. Obiettivo primario l’attenzione per i disturbi della Salute Mentale e un aiuto a coloro che ne soffrono. Ognuno dei sette ha delle competenze specifiche e delle risorse che mette a disposizione per creare una squadra coesa.

1. Armando d’Agostino: è il primo Presidente. Con la sua preziosa esperienza di manager di azienda profit affronta tutti gli aspetti burocratici e gestionali per costituire il nuovo Ente no profit in un campo così delicato e difficile.2. Anna Segala Reinhold: laureata in Psicologia e gran-de spirito pratico trova la prima sede di Progetto Itaca a Milano e la finanzia per oltre 10 anni. Già coordina-trice di una Linea di Ascolto per disturbi psichiatrici si dedica con competenza a formare i primi 21 volontari che già l’1 giugno 2000 avviano il servizio di Ascolto che diventerà in brevissimo tempo il primo e unico Numero Verde a estensione nazionale specifico per la Psichiatria.3. Adele Conti: ideatrice e prima coordinatrice dei Gruppi di Auto-Aiuto: uno splendido strumento che, affiancando le terapie farmacologiche e psicologiche, offre un supporto a chi soffre di disturbi dell’Umore e dell’Ansia.4. Francesca Torrani Fiocchi: un passato con una valida esperienza nel campo delle associazioni e professionalmente esperta di giovani con problemi psicofisici avvia il Progetto di prevenzione per la Salute Mentale nelle scuole, “Progetto Scuola”, con la collaborazione gratuita dei Dipartimenti di Salute Mentale degli Ospedali milanesi.5. Margherita Lo Monaco d’Agostino: si impegna con grande competenza e sensibilità nei primi Gruppi di Auto Aiuto.6. Rita Scognamiglio Pasini Clivio: grande esperta di organizzazione Eventi avvia una efficiente raccolta fondi, indispensabile per realizzare con serenità tutti i progetti, e grazie alla sua grande simpatia crea subito un piacevole affiatamento nella sede di Via Nirone. 7. Ughetta Radice Fossati Orlando (detta Gughi): Pre-sidente del Comitato Esecutivo, poi Segretario Gene-

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rale di Progetto Itaca e ora Segretario Generale della Fondazione nazionale, instancabile motore dell’As-sociazione, si dedica con impareggiabile dedizione alla formazione dei volontari e alla diffusione e alla crescita delle sedi in Italia.

Altre colonne portanti della prima oraL’amica Nora Parini con Parini & Associati crea gratuitamente il logo di Progetto Itaca; l’insostituibi-le Paolo Biancardi entra come semplice volontario della Linea di Ascolto e assume poi grandi respon-sabilità come Tesoriere e Presidente del Comitato Esecutivo dando all’Associazione, con grande rigore, la solida struttura organizzativa che ne permetterà lo sviluppo; Giorgio Viganò e Mario Fioruzzi portano il loro prestigio come Consiglieri; i grandi Presiden-ti Roberto Pancirolli e Luigi de Vecchi rendono possibile la sfida dei Concerti alla Scala; Beatrice Bergamasco, il braccio internazionale dell’Associa-zione, porta il contatto con Fountain House e l’Asso-ciazione americana NAMI, oltre alla forza dei suoi contatti personali e alla potenza organizzativa; Elena Porta, sempre disponibile alla collaborazione, oltre alle grandi capacità organizzative e tecniche porta anche la grande passione per l’Arte Contemporanea e il contatto con Bianca Tosatti, competente collabo-ratrice delle nostre iniziative di Outsider Art e insupe-rabile animatrice dei Viaggi Culturali; Marzia Pietra, con il dono della sua creatività, sostiene il grande im-pegno della comunicazione di tutti i progetti ed eventi; Anna Riva, primo Tesoriere, con grande dedizione ha affrontato i mille problemi pratici e amministrativi dell’avvio dell’Associazione; Bice Invernizzi prende in pugno la direzione del notiziario “Progetto Itaca NEWS”; Silvana Benaglia inizia come volontaria della Linea di Ascolto e poi viene coinvolta a fare le ore piccole per la presentazione della domanda di finanziamento al Bando della Comunità Europea per l’avvio di Club Itaca; Lina Dalpiaz, prima volontaria della Linea di Ascolto, è ancora inossidabilmente sulla breccia; Francesco Baglioni, primo direttore di Club Itaca; Mary Candela, prima Socia di Club Itaca; e non dimentichiamo la terribile Fiorella, volontaria della segreteria, implacabile nel bacchettare i volonta-ri inaffidabili!

I primi progetti:Formazione dei Volontari Linea di AscoltoProgetto ScuolaGruppi di Auto Aiuto

INIZIA L’AVVENTURA IL VIAGGIO CONTINUA

1999PROGETTO

ITACAMILANO

2010PROGETTO

ITACAROMA

2011PROGETTO

ITACAPALERMO

2013PROGETTO

ITACAGENOVA 2013

PROGETTOITACA

PARMA

2014PROGETTO

ITACANAPOLI

2015PROGETTO

ITACAPADOVA

2016PROGETTO

ITACALECCE

2017PROGETTO

ITACACATANZARO

LAMEZIA

2018PROGETTO

ITACATORINO

2019CLUBITACARIMINI

2011PROGETTO

ITACAFIRENZE

UN MODELLO CHE SI PUO’

COPIARE

LE SEDI DI PROGETTO ITACA

I NOSTRI PROGETTI ISTITUZIONALI

2000 – FORMAZIONE DEI VOLONTARI2000 – LINEA DI ASCOLTO 2000 – GRUPPI DI AUTO AIUTO 2001 – PROGETTO SCUOLA 2005 – CLUB ITACA 2006 – ROTTA VERSO CASA2009 – CORSO FAMIGLIA a FAMIGLIA2009 – ITACAINCONTRA2012 – AREA PONTE 2013 – TRA CASA E CITTÀ 2014 – CORSO PARI a PARI 2016 – CORSO PROVIDER EDUCATION2017 – ITACA ONLINE

Oltre 4.700 persone sostenute

866 volontari attivi formati per fornire servizi di qualità

12 sedisul territorio nazionale

50 progettidi prevenzione, formazione e riabilita-

zione avviati e attivi

6 Club Itaca, progetto di riabilitazione socio-lavorati-

va per chi soffre di disagi psichici

411 Socie una frequenza media giornaliera

di 82 giovani

50 contratti di lavoro promossi nell’anno

21 aziende partner

5.600 studenti delle scuole superiori coinvolti in

progetti di prevenzione

180 classi raggiunte in oltre 55 scuole

15.830 chiamate e risposte telefoniche che offrono

ascolto e orientamento

ALCUNI NUMERI

1999 2019

In un mio zigzagare curiosamente al computer alla ricerca di idee nuove mi colpì questo nome e questo programma: Fountain House, nato a New York negli

anni Cinquanta. La decisione fu immediata: partimmo. La nostra prima visita a questo enorme centro ispiratore del modello chiamato Clubhouse fu quasi uno shock e risale ormai a sedici anni fa. L’idea, semplice e rivoluzionaria, di quel modello era che il paziente non veniva più definito per la sua ma-lattia ma per la parte sana della persona, quella su cui appunto si lavora nella Clubhouse dove il personale non è sanitario né è presente per giudicare o definire la ma-lattia, ma per rispondere alle esigenze del malato e af-fiancarlo nel percorso di cura.

GLI STANDARD INTERNAZIONALILa Clubhouse, o Club Itaca come si chiama in Italia, è un circolo dove persone con disturbi psichici trovano opportunità e differenti proposte per riallacciare legami sociali, trovare lavoro per gestire la loro vita. Club Itaca è un’organizzazione di appartenenza inserita nella co-munità: nessuno è un paziente o un utente, ma un Socio, un membro attivo che si iscrive e aderisce a un circolo assumendone proprietà e responsabilità. È la persona af-fetta dal disturbo psichico che deve capire le sue capa-cità e potenziarle, accettare i suoi limiti e lavorare sulle sue qualità. I Soci gestiscono Club Itaca insieme a poche persone di staff, attraverso un concetto chiamato “gior-nata organizzata sul lavoro”. Al suo interno si stabilisco-

Il percorso della formazione di Progetto Itaca, serio e rigoroso, si è sviluppato negli anni in parallelo alla crescita dell’Associazione e al moltiplicarsi

dei progetti. Articolato in successivi step, parte da un corso base (che segue un colloquio individuale) com-posto da 12 riunioni didattiche tenute da psichiatri, psicoterapeuti, assistenti sociali scelti nei Dipartimenti di Salute Mentale e nei servizi pubblici. Dopo circa un anno i volontari così preparati iniziano la loro attività in autonomia. La formazione continua con periodiche supervisioni con specialisti e incontri bimensili di ag-giornamento. A questa specifica preparazione, che si ripete ogni anno da settembre ad aprile/maggio per i nuovi volon-tari, si accompagnano i corsi NAMI (National Alliance for Mental Illness), importante associazione america-na che ha elaborato precisi manuali che vengono se-guiti nei corsi dedicati proprio a famigliari, pazienti e operatori della cura in America. Per conoscere in modo diretto il funzionamento e le modalità di svol-gimento dei corsi, i volontari di Milano sono stati in America abilitandosi a diventare formatori e Progetto Itaca ha stipulato un preciso contratto di uso esclusivo dei manuali NAMI. Da diversi anni questi corsi han-no coinvolto centinaia di famigliari (corsi Famiglia a Famiglia), diverse decine di persone malate (corsi Pari a Pari) e decine di operatori della Salute Mentale ope-ranti nelle strutture della cura (corsi Provider) in tutte le sedi territoriali dell’Associazione. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che lenta-

ALLEANZE INTERNAZIONALI: CLUBHOUSE INTERNATIONAL E NAMI L’ECCELLENZA DELLA FORMAZIONE: UN RAPPORTO TRA PARI

Clubhouse International è la più importante associazione mondiale con programmi comunitari: coordina la formazione e l’accreditamento di più di 300 centri in 30 differenti Paesi, con circa 100.000 persone che accedono ogni anno alle sue Clubhouse

no vincoli affettivi e impegni personali e l’idea fonda-mentale è che il lavoro promuove il recupero aiutando a rompere l’isolamento e costruire l’autostima: nel lavoro ci sono dignità e scopo. Tutte le Clubhouse adottano gli Standard Internazionali: 37 norme perfezionate nel tem-po e centrali per il successo di questo modello. In Italia sono sei i Club Itaca funzionanti: i primi, nati a Milano e Roma, sono stati certificati dal lungo e impegnativo processo di Clubhouse International. I Club Itaca di Fi-renze, Palermo, Napoli e Parma hanno già compiuto o hanno in programma la formazione internazionale che li porterà al consolidamento con programmi di inseri-mento lavorativo a tempo determinato e indeterminato, colonna portante e grande sfida del programma.

Da NAMI (National Alliance for Mental Illness), Pro-getto Itaca ha adottato tre corsi tenuti da volontari esperti che hanno seguito una formazione specifica. Il principio innovativo di questi corsi è che i formatori non sono pro-fessionisti, ma persone che hanno esperienza personale del problema “formazione tra Pari”. Il primo si chiama Famiglia a Famiglia: è gestito direttamente da fami-gliari opportunamente preparati, informa, aggiorna e fornisce tecniche focalizzate a gestire stress, comunicare e risolvere problemi nell’ambito familiare. Il secondo è Pari a Pari: indirizzato a coloro che soffrono di disagio psichico è tenuto da persone con esperienza personale della malattia, formate per gestire le difficoltà e suppor-tare con informazioni e strategie efficaci il superamento delle crisi. Anche nel terzo corso, Provider Education Program, indirizzato agli operatori dei servizi di psichiatria, i For-matori sono persone con esperienza di malattia psichia-trica e famigliari. È il primo corso in Italia a proporre un metodo pratico di collaborazione tra gli operatori della Salute Mentale, chi è colpito dalla malattia e i famigliari per affrontare insieme il percorso di recupero del benes-sere nel modo più efficace e produttivo.

Sia Clubhouse International sia NAMI sono centrali per Progetto Itaca perché propongono un metodo strut-turato e continuamente aggiornato e sono supportati da una ricerca scientifica basata su grandi numeri che ne garantisce l’efficacia. L’accreditamento internazionale verifica la conformità dei nostri processi agli standard internazionali in linea con la ricerca di Progetto Itaca sempre impegnata ad affiancare chi soffre con i migliori programmi selezionati nel mondo. Beatrice Bergamasco

L’esperienza americana è alla base delle attività di Progetto Itaca Essere dalla parte di chi vive il disagio psichico è l’insegnamento più importante che viene fornito dai corsi NAMI

Come formatrice dei volontari di Progetto Itaca ho subito apprezzato il modello proposto da que-sta Associazione che trasforma le difficoltà legate ai disturbi mentali in un punto di partenza per la realizzazione di un sogno. Un sogno che, condiviso con altre persone, i volontari, si trasforma in un aiuto concreto. Nel corso degli incontri di forma-zione ho imparato ancora di più nel tentativo di spiegare la complessità dei disturbi mentali, quan-to questi impattano non solo su chi ne soffre ma anche su quanti stanno loro vicino. Dagli sguardi dei volontari e dalla loro partecipazione attiva ho capito quanto fossero curiosi di sapere di più sulle

mente sta cambiando la mentalità degli operatori e il loro modo di entrare in relazione con pazienti e fami-gliari. Non mancano corsi specifici per coloro che sono ritenuti idonei a guidare le sedi dell’Associazione. Lo sviluppo vertiginoso, la molteplicità dei progetti, i rap-porti sempre più stretti con le strutture della cura, con le università, gli enti pubblici, dalle Asl ai Comuni, ri-chiedono figure specifiche ben preparate e con una for-te motivazione.Ma quello che vorrei sottolineare, essendo stata refe-rente della formazione per ben nove anni, è il profondo mutamento che ho visto avvenire nelle persone, fami-gliari, persone malate, semplici volontari che si avvici-nano ad Itaca e ai nostri corsi. Uomini, donne di ogni età, persone ancora in attività che dedicano all’Asso-ciazione e ai diversi progetti le ore di tempo libero e la domenica. E ancora giovani specializzandi in psichia-tria e meno giovani operatori che vengono a seguire i corsi per meglio conoscere i malati e i famigliari stando dalla loro parte e considerano la loro formazione pro-fessionale “incompleta” perché priva del punto di vista dei diretti interessati. Ho toccato con mano la conso-lazione, la nuova serenità, il rinascere della speranza in centinaia di famigliari e persone malate che grazie ai corsi NAMI hanno con fiducia ripreso la loro lotta tenace contro la malattia. Ho ascoltato direttori di di-partimento, professori e personale di ogni livello impe-gnati a fianco dei malati esprimere ammirazione per il nostro sistema di formazione, constatando come i corsi Provider da noi diffusi negli ospedali stiano cambiando negli operatori lo sguardo sulla malattia, sui famiglia-ri, sugli ammalati e sulla loro stessa professione. Dopo tanti anni ho lasciato l’incarico a una nuova referente a cui è affidato il compito di proseguire, sempre alla luce dei principi e degli obiettivi dell’Associazione.

Felicia Giagnotti Tedone

malattie che avevano sconvolto le loro vite, di poterne parlare insieme, di essere accolti, sentirsi parte di un gruppo che soffriva nello stesso modo e aveva uguali e legittimi bisogni. Loro, i volontari, sentivano tutto lo sconcerto e il dolore delle loro vite. Ma mi apparivano comunque persone piene di motivazione e speranza, che si mettono in gioco e cercano di cambiare ciò che non va. E il senso di accoglienza che i volontari riescono a trasmettere a quanti sono in difficoltà è la più efficace lotta contro lo stigma che i disturbi mentali ancora portano con sé. Dott. Maria Isabella Greco

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LINEA DI ASCOLTOIl Numero Verde ad estensione nazionale specifico per la Psichia-tria è nato vent’anni fa per dare ascolto alla sofferenza, alla solitu-dine, al bisogno di co-municare di persone isolate dalla malattia o ai loro famigliari e per orientare alla diagnosi e alla cura. Al volontario che rispon-de spetta il compito (non facile) di capire il biso-gno che c’è dietro a quel-la telefonata. Spesso è un bisogno di solidarietà e di conforto, di essere ascol-tato senza essere giudica-to, di rompere la barriera di isolamento e di senso di colpa che accompagna chi soffre di disturbi men-tali. A volte è la ricerca di un percorso di assistenza e di sostegno nella spe-ranza di recuperare una qualità di vita accettabile.Il volontario, grazie a una banca dati nazionale, può informare e suggerire le strutture pubbliche e as-sociative dove chi chia-ma può trovare ciò di cui ha bisogno sul proprio territorio. In questa rete hanno un ruolo impor-

tante Progetto Itaca Milano e tutte le

altre sedi oggi attive.

GRUPPIDI AUTO AIUTOSono composti da pic-coli gruppi di persone che hanno in comune l’esperienza del disagio psichico, vissuto sia in prima persona sia, in-direttamente, come fa-migliari.I Gruppi di Auto Aiuto nascono con Progetto Itaca nel 2000 per le persone che soffrono di disagio psichico e, 10 anni dopo, si costi-tuiscono anche i grup-pi per famigliari che quotidianamente con-vivono con questo pro-blema.Confrontarsi con altre persone che stanno vi-vendo la stessa esperien-za aiuta a uscire dall’i-solamento che allontana sempre più dal resto del mondo. Vedere che al-tri sono stati in grado di affrontare e risolvere le innumerevoli problema-tiche associate alla ma-lattia mentale è motivo di speranza. Il percorso che le perso-ne compiono all’interno del Gruppo, incontran-dosi ogni settimana per un periodo di due anni, è tale da rendere i parte-cipanti consapevoli delle proprie risorse, in grado di mobilitarle nel supe-ramento del dolore e del-la disperazione per rin-novare la speranza di un percorso di cura e riabi-litazione che coinvolga e includa tutti: professio-nisti e strutture dedicate, servizi sul territorio, ma-lati e famigliari.

PREVENZIONENELLE SCUOLEProgetto Scuola svolge dal 2001 un’importante opera d’informazione e prevenzione del distur-bo psichico per illustra-re sintomi e fattori di rischio organizzando incontri con studenti, genitori e professori del-le scuole superiori a cui la collaborazione di psi-chiatri dei Dipartimenti di Salute Mentale degli Ospedali del territorio aggiunge un valore me-dico scientifico. Iniziativa non facile, per un argomento che 18 anni fa era un tabù: ma, anno dopo anno, grazie a un lavoro molto finalizzato, siamo riusciti a ottenere da parte di tutti un rico-noscimento della validità dei nostri interventi con un numero sempre cre-scente di scuole coinvolte e, da parte dei giovani, grande interesse e parteci-pazione. Con la collabo-razione di neuropsichiatri e psicologi dell’età evo-lutiva stiamo studiando una nuova tipologia d’in-tervento rivolta ai ragazzi delle scuole medie.

CLUB ITACAClub Itaca è un centro a frequenza diurna per l’autonomia socio-lavo-rativa di persone con disagio psichico. Chi aderisce alla Clubhou-se diviene Socio di un Club: non è utente di un servizio, né pazien-te di un centro di cura, e lavora fianco a fianco con lo staff in un clima di rispetto reciproco e di fiducia.Il cuore del modello è il “Work-Ordered-Day” ossia “La Giornata Or-ganizzata dal Lavoro”, che si sviluppa in diversi ambiti: segreteria e am-ministrazione, cucina, formazione, comunica-zione, giardinaggio, ri-cerca e preparazione al lavoro, con specifici corsi di lingua inglese e di in-formatica base e avanza-ta. Numerose le attività culturali e per il tempo libero: realizzazione del magazine interno, parte-cipazione a concerti, visi-te a mostre, musei e mo-numenti, corsi di nuoto, di tennis, viaggi... I Soci scelgono libera-mente le attività a cui dedicarsi e lo staff con il quale collaborare. Tutto è finalizzato a recuperare ritmo di vita, ad acquisire o a valorizzare competen-ze sociali e specifiche e a migliorare il benessere della persona.Numerosi i Soci che sono riusciti ad accedere al mondo del lavoro, e che Club Itaca con il suo staff assiste e “accompagna”: esempio di punta ed ec-cellenza è Job Stations.

ROTTA VERSO CASADal 2017 Rotta verso Casa prosegue l’esperien-za decennale di Progetto Ulisse: supporto e rein-serimento abitativo che dal 2006 ha ospitato in 4 appartamenti 15 Soci di Club Itaca per circa 4 anni, consentendo a 10 di loro di vivere poi in una propria casa. Rotta verso Casa, grazie al generoso sostegno del-la Fondazione Pasquinelli, che ha condiviso i principi del progetto di autonomia abitativa, promuove con Club Itaca il suo modello ri-abilitativo e di reinserimen-to sociale in collaborazione con i Servizi di cura. Il pro-getto ha ottenuto il patroci-nio del Comune di Milano - Area Domiciliarità e Cul-tura alla Salute e partecipa al confronto con le ASST e gli altri enti interessati all’e-laborazione di risposte più efficaci nell’ambito “dell’a-bitare supportato”. Inoltre sostiene all’interno di Pro-getto Itaca la riflessione sul tema del Dopo Di Noi.

TRA CASA E CITTÀ Attivo dal 2013 con Pro-getto Itaca Milano come capofila in partenariato con le onlus Aiutiamoli, Diver-samente e Cooperativa So-ciale Amenano, è finanziato dall’Assessorato alle Politi-

ITACAINCONTRA Itacacounseling, nato 10 anni fa e diventato ora ItacaIncontra, of-fre accoglienza e ascolto alla persona in difficol-tà, spesso incompresa e lasciata sola, per farla uscire dall’isolamen-to grazie a un incontro senza giudizio e senza barriere, condotto da volontari adeguatamen-te preparati.In due colloqui di 50-60 minuti ognuno, sostenuti da due counselor, viene affrontata la situazione principale che ha spinto la persona a chiedere l’ in-contro e successivamente si discutono le riflessioni maturate nel frattempo e si decide come è meglio affrontare il problema. Il punto di forza di ItacaIn-contra è vedere al di là della storia personale che viene raccontata per aiu-tare la persona a costruire un percorso verso il cam-biamento.

AREA PONTE È un servizio di accom-pagnamento, in accordo con i servizi territoriali, volto a sostenere la per-sona in attività quotidia-ne e occasioni ludiche come sport, tempo libe-ro e socializzazione.Area Ponte, progetto nato nel 2012 come Ponte di Ulisse, ha l’obiettivo “largo” di accompagnare “fuori” persone con disa-gio mentale: persone che facilmente, per la natura della malattia, tendono a chiudersi in solitudine in un “dentro” che talvolta non lascia spazio alle cure mediche, all’affetto della famiglia e ai contatti con il mondo esterno. Un pon-te che può rappresentare un contributo positivo a una riabilitazione o aiu-tare a portare la persona a piccoli miglioramenti del-la propria qualità di vita, perseguendo di volta in volta micro obiettivi con-cordati con il medico cu-rante e gli operatori esper-ti. Importante il supporto offerto in collaborazione con il Centro Psiche Don-na dell’Ospedale Mace-donio Melloni di Milano, per seguire, sostenere e offrire una presenza posi-tiva a mamme con depres-sione Post Partum. Lo stesso servizio negli ultimi anni è stato adotta-to con i Soci di Club Itaca Milano, per permettere di dare vita ad attività inter-ne, come il Corso Excel, e soprattutto esterne, come i Corsi di Nuoto, il Corso di Tennis e il Banco Alimen-tare, o per partecipare a eventi culturali e sportivi.

ITACAONLINE ItacaOnline nasce nel 2017 come laboratorio per estendere al mon-do digitale il servizio di ascolto già svolto dalla Linea di Ascolto.Il servizio è seguito dal gruppo di Facebook “Ita-caOnline”. Gli utenti che ne fanno parte godono di uno spazio “chiuso” in rispetto della privacy dei partecipanti e della deli-catezza degli argomenti. I contenuti dei post, che trattano tematiche lega-te ai problemi di Salute Mentale e ai disagi socia-li che ne derivano, sono visibili esclusivamente agli iscritti. Il gruppo è moderato da 5 volontari, adeguatamente formati, con il compito di dare in-formazioni corrette, pro-porre argomenti, attivare riflessioni, fare rispettare le regole del gruppo e fa-cilitare la comunicazione tra i partecipanti.

Numero verde: 800274274.

Da cellulare: 02.29007166.

Linea nazionale attiva dalle 9 alle 22,30 (sabato escluso).50 volontari 15.000 telefonate annue

800274274da cellulare: 02.29007166

numero verdegratuito

MILANOClassi coinvolte 112Studenti 3.500Volontari 12Psichiatri/neuropsichiatri 16NAPOLIScuole coinvolte 18Totale stimato studenti 1.100FIRENZE, LAMEZIA, LEC-CE, PADOVA, PALERMO, PARMA, ROMA, TORINO raggiungono circa 1.000 studenti

che Sociali e Cultura della Salute. Promuove percorsi di inclusione sociale attra-verso attività o laboratori alternativi ai consueti ser-vizi riabilitativi socio sani-tari: palestre, centri sportivi, scuole di ballo e teatri, par-chi pubblici. Vi partecipano in media 70 persone e circa 35 volontari l’anno.

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PROGETTI ISTITUZIONALI

L’incontro tra Fondazione Italiana Accenture, Ac-centure e Progetto Itaca nasce nel 2011 “quando,

insieme, abbiamo promosso il concorso Give Mind a Chance”, spiega il dottor Diego Visconti, presidente della Fondazione. L’obiettivo era d’informare, far co-noscere la malattia mentale e, soprattutto, sfatare la paura e i preconcetti che ancora oggi l’accompagnano. “Con un bando sul web invitavamo chi era interessato ad inviare idee progettuali per dare un ruolo nel mon-do del lavoro a giovani, uomini e donne con disabilità psichica”, prosegue Visconti.La responsabilità sociale d’impresa è da sempre nel Dna di Accenture, azienda globale leader nell’inno-vazione tecnologica, tanto che Fondazione Accenture nasce proprio per portare nel terzo settore nuove idee, utilizzando gli strumenti elaborati in azienda. “In sintesi”, aggiunge il dottor Visconti, “con le stesse modalità siamo passati dal profit al non profit, lanciando sul web il bando di concorso Give Mind a Chance”. Il successo è stato immediato. In breve tempo sono state postate oltre un centinaio d’idee. Una giuria qua-lificata, di cui ha fatto parte Diego Visconti, ha dichiarato vincente Mo-nica Perego con il suo progetto Job Stations, una rete di Centri di Smart Working, cioè di lavoro a distanza, dedicato a lavoratori iscritti alle ca-tegorie protette.L’avventura di Job Stations nasce proprio dalla con-statazione che, se aiutate in maniera opportuna, per-sone con abilità diverse possono essere davvero in-tegrate nel mondo del lavoro, valorizzando le loro competenze. Per le aziende, i vantaggi sono notevoli: dall’occasione di trovarsi ad assumere giovani formati per ricoprire ruoli richiesti effettivamente dal datore di lavoro, alla possibilità di assolvere agli obblighi di legge di assunzione di persone con disabilità psichica, usufruendo degli incentivi e delle facilitazioni offerti in questi casi. “La sfida che abbiamo oggi davanti”, interviene Aldo Pozzoli, project manager di Job Stations, “è far capire alle aziende quanto Job Stations sia una realtà con-creta e alla portata di chiunque voglia avviare prati-che inclusive nei confronti di persone con disabilità.” Oggi, a distanza di 8 anni dall’avvio, il successo di Job Stations si può riassumere in quattro numeri, come

dichiara Pozzoli: 5 Job Stations attive in 4 città italia-ne (Milano, Roma, Pavia e Monza), 71 persone con disagio psichico inserite con successo nel mondo del lavoro in più di 18 aziende. Non solo. Job Stations ha vinto l’edizione 2017 del Greater Than Award, pre-mio globale di Accenture, come miglior progetto ri-volto alle comunità in cui l’azienda opera. Di fronte a risultati di questa portata, non si può che auspicare che altre aziende decidano di sperimentare il format Job Stations. “In questo modo”, sostiene Pozzoli, “le aziende trovano già pronta la soluzione di cui hanno bisogno per assolvere agli obblighi di legge, ma anche e, soprattutto, per essere aziende inclusive, che valo-rizzano la diversità.”

Ruolo fondamentale in Progetto Itaca per il successo di Job Stations è rico-perto dai tutors. Sono loro le persone competenti nel campo della gestione delle disabilità psichiche e dell’inseri-mento lavorativo, che assistono i lavo-ratori (Job Stationers) e li aiutano sia nell’affrontare e gestire le attività di tutti i giorni che nel processo di evo-luzione personale. Il loro ruolo è fon-damentale fin dall’inizio. Infatti, nelle fasi d’incontro, che portano ad una pos-sibile assunzione di un Job Stationer, il futuro datore di lavoro discute con il

tutor una serie di mansioni interessanti per l’azienda e adatte a essere svolte da persone con disabilità. Tocca, quindi, al tutor aiutare l’azienda nell’individuare chi potrebbe essere in grado di svolgerle, dopo un training opportuno. Assunta la persona, il tutor non l’abbando-na, ma continua il suo ruolo di supporto, assicurando l’esecuzione e la qualità del lavoro.Le mansioni più adatte? Quelle da svolgere dal desk, a tu per tu con il computer: gestione di archivi, creazio-ne e aggiornamento di database aziendali, redazione di controllo di note spesa, solo per fare qualche esempio.Si tratta di attività adatte a essere svolte da remoto, in un ambiente stimolante, ma protetto, senza lo stress di doversi relazionare con colleghi in un’atmosfera com-petitiva, non sostenibile data la fragilità psichica del lavoratore. “Fino a oggi”, conclude Pozzoli, “abbia-mo ottenuto risultati più che incoraggianti: alcuni Job Stationers, in base alle esigenze aziendali e alla natura delle attività, sono in grado di lavorare anche presso la sede stessa dell’azienda, alternando la propria pre-senza nella Job Station.” Silvana Rizzi

IL LAVORO: LA CONQUISTA PIÙ IMPORTANTEFondazione Italiana Accenture e Job Stations: Smart Working per il reinserimento professionaleÈ rivolto a chi vive accanto a

persone colpite da disturbi psi-chiatrici, per aiutare a gestire più adeguatamente la comples-sità delle situazioni che le fami-glie si trovano ad affrontare di fronte al problema della malat-tia mentale.Durante gli incontri, che si svilup-pano seguendo le regole NAMI, si avviano i famigliari alla cono-scenza delle principali patologie cliniche, si trattano temi impor-tanti come imparare ad affronta-re le complesse situazioni che si creano e la necessità di avere un fronte famigliare coeso per risol-vere i problemi con metodo effica-ce, per raggiungere empatia grazie alla comprensione di esperienze vissute dalla persona con malattia mentale e migliorare la comunica-zione in famiglia e il rapporto con le istituzioni.

I corsi sono tenuti da persone che hanno avuto una malattia mentale e che ora sono in una buona recovery, che condivido-no le loro esperienze personali con altre che hanno una dia-gnosi psichiatrica.Durante il corso vengono forni-te informazioni aggiornate sui farmaci e i loro effetti secondari, sono illustrate e discusse strategie per la continuità terapeutica e per gestire paure, stress, sovraccarico emotivo, crisi e ricadute. Al grup-po che interagisce durante il cor-so, si aggiunge la possibile aper-tura verso la rete di supporto dei servizi e delle comunità esistenti sul territorio.Essere “alla pari” è il punto di for-za del corso; i suoi risultati sono molto efficaci e incisivi proprio grazie alla condivisione delle esperienze personali.

Il Provider Education Program è un corso diretto agli opera-tori della Salute Mentale. I do-centi non sono professionisti: il team di formazione è composto da due formatori dei corsi Pari a Pari, due dei corsi Famiglia a Famiglia e un operatore dei Ser-vizi di Salute Mentale con espe-rienza di disturbo psichiatrico, personale o come famigliare.Il corso rappresenta una vera e propria svolta nel migliorare il si-stema di cura e combattere il pre-giudizio alla fonte, a cominciare proprio dagli Ospedali (Aziende Socio Sanitarie). Il fatto innovati-vo è che i formatori non sono pro-fessionisti, ma famigliari e pazien-ti già accreditati come formatori dei Corsi NAMI “Famiglia a Fa-miglia” e “Pari a Pari” che hanno seguito a loro volta una formazio-ne specifica. Con questo percorso si vuole favorire una maggiore co-noscenza dell’esperienza sogget-tiva della malattia mentale negli operatori dei Servizi per permet-tere la creazione di una migliore rete di supporto per le persone coinvolte nel problema. Il Corso ECM (Educazione Con-tinua in Medicina), approvato dal Ministero per dare crediti formati-vi agli operatori, si svolge presso le Aziende Socio Sanitarie Terri-toriali (ASST) e prevede 5 incon-tri di 3 ore.

Il corso si sviluppa in 12 incontri settimanali.A Milano si sono svolti 36 corsi con un totale di650 partecipanti

I corsi sono già stati attivati a Milano, Genova, Lecco e Torino. Ogni corso si sviluppa in 10 lezioni

Molti corsisti dello staff ospe-daliero dichiarano che il corso li aiuta moltissimo nello svolgi-mento del loro lavoro per avere una visione più chiara e umana nei confronti di chi soffre di malattia mentale.

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PROGETTI NAMI

MILANO Dal 1999 testa e cuore uniti

Fiera dei risultati raggiunti, Progetto Itaca Milano cele-bra i suoi 20 anni ben determinata a proseguire la dif-

ficile lotta contro lo stigma che ancora circonda la malattia psichiatrica grazie all’avvio dei numerosi Progetti di in-formazione, prevenzione, supporto e riabilitazione, alcuni adottati tra i modelli migliori a livello internazionale, per sostenere i malati e le loro famiglie. Grazie all’impegno dei volontari milanesi, nel 2012 è nata anche la Fondazione con l’obiettivo di potenziare lo svi-luppo nazionale, sia disegnando le linee guida per le As-sociazioni regionali che via via nascevano, sia impostan-done la formazione e verificandone la fedeltà al modello originale. Con questo lavoro ventennale, oggi Progetto Itaca Milano si è affermata come realtà apprezzata sul nostro territorio con il riconoscimento ufficiale da parte delle Istituzioni: grazie a un accordo di partenariato con CeLav, il servizio del Comune di Milano per la mediazione al lavoro per per-sone con fragilità, due nostri importanti Progetti, Linea di Ascolto e Job Stations, dal 2018 hanno potuto usufruire di spazi comunali presso la Casa delle Associazioni del Co-mune di Milano. I due ampi locali, resi adatti al lavoro con un importante investimento di Fondazione De Agostini e Fondazione Banca Popolare Commercio e Industria, sono stati inaugurati alla presenza dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino. I risultati di questa collaborazione fra pubblico e privato non si sono fatti attendere: la nuova sede consente di avere 20 postazioni disponibili per Job Stations, il centro di Smart Working assistito per i Soci di Club Itaca, con 9 nuovi con-tratti di lavoro e 2 nuove aziende partner. Di grande rilie-vo, ai fini di questi risultati, il lavoro svolto dal Presidente Luca Franzi de Luca, che ha posto l’accento sulle proble-matiche della Salute Mentale, tuttora largamente ignorate nel mondo del lavoro e delle aziende. Inoltre, in forza della convenzione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Job Stations accoglie anche cittadini dell’Area Metropolitana di Milano, aprendo le porte al territorio e favorendo l’integrazione. È recente la richiesta fatta a Progetto Itaca da parte di alcuni Dipartimenti di Sa-lute Mentale di Milano di partnership per un importante progetto sulla Salu-te Mentale, per rispondere a un bando di Fondazione Cariplo. Intanto anche i Progetti hanno conti-nuato a moltiplicarsi, non solo in ter-mini numerici, ma anche in un’ottica di crescita e di approfondimento dei temi. Ai tradizionali corsi di forma-zione - Volontari, Famiglia a Fami-glia, Pari a Pari e quello destinato a operatori della Salute Mentale, frutto

CATANZARO - LAMEZIA TERME Largo ai giovani

Costituita alla fine del 2017 da 11 soci fondatori, oggi ne conta 33 con i quali stiamo strutturando una si-

stematica attività formativa, coinvolgendo volontari giovani. Non è facile, perché i nostri ragazzi sono com-pletamente assorbiti dalla ricerca di lavoro e stabilità esistenziale. Per questo ci prefiggiamo un giro di incon-tri con parrocchie e associazioni giova-nili. Potrà essere utile anche a questo scopo il Progetto Scuola, che ci stiamo preparando ad avviare. Dall’estate 2018 abbiamo attivato un Ponte Telefonico (tel. 353 3842125) operante sul territorio di Lamezia Ter-me, con la partnership del locale Cen-tro di Salute Mentale.

Nel 2011 sei soci fondatori danno vita all’Associa-zione con un totale di 12 volontari. Oggi siamo at-

tivi in 25.Ogni progetto per noi è importante e contribuisce a dare impulso all’intera Associazione. Il corso Famiglia a Fa-miglia arriva nel 2019 alla sua dodicesima edizione con un totale – dal suo inizio – di molti partecipanti. Lo stes-so interesse per il Gruppo di Auto Aiuto. Il Corso For-mazione Volontari è pronto per la sua settima edizione. Club Itaca oggi conta 71 Soci con una media mensile di 37 partecipanti. Il rilancio della Linea di Ascolto “Faro Itaca”, rivolta ai famigliari di persone che soffrono di malattie psichiatriche, ha coinvolto i volontari in un’im-

di un accordo con NAMI (National Alliance for Mental Illness) - si è affiancato il Corso per Organi Direttivi e per l’avvio di nuove Associazioni: un’importante esperienza formativa che, oltre a fornire informazioni sul funziona-mento sinergico dell’Associazione e del Club, rafforza la motivazione dei partecipanti e offre un quadro chiaro delle prospettive nazionali e internazionali di Progetto Itaca e delle future linee di sviluppo. Oltre alla Linea di Ascolto, che nell’ultimo anno ha ricevuto più di 12.000 chiamate e più di 200 mail, continua il Progetto ItacaOnline con più di 150 iscritti al gruppo.Il Progetto Prevenzione nelle Scuole, sostenuto da AIG Assicurazioni, ha raggiunto 22 istituti per un totale di 3500 ragazzi con il supporto di 16 psichiatri. I Gruppi di Auto Aiuto hanno coinvolto 330 persone con 6 gruppi per fa-migliari e 8 per utenti, mentre i counselor volontari di Ita-caIncontra hanno supportato 310 persone con colloqui di orientamento e analisi del bisogno.Oltre alla crescita di Job Stations, sempre più intense anche le altre attività di Club Itaca – forte di 193 Soci - potenziate dai volontari dell’Area Ponte con numerose iniziative di gruppo, dallo sport all’arte, molto apprezzate dai Soci che hanno così l’opportunità di entrare appieno nello spirito del modello Clubhouse basato sul lavoro e il tempo libero condiviso con lo staff.La collaborazione tra pubblico e privato ha ottenuto un altro risultato positivo per Club Itaca e Rotta verso Casa: l’ampio appartamento concesso dal Comune di Milano e ristrutturato con il sostegno di Fondazione Pasquinelli ha avviato all’autonomia abitativa 3 dei nostri Soci, consen-tendo loro di raggiungere una nuova indipendenza. Molte nostre attività non sarebbero possibili senza la ge-nerosità dei nostri sostenitori. Pensiamo all’evento “Ani-ma e Suoni” al Pirelli HangarBicocca, con il supporto di Fondazione Clerici, della famiglia Tronchetti e di Vher-nier: quest’ultimo, marchio di alta gioielleria, a sostegno di Progetto Itaca ha creato la serie Mini-Calla, tre bracciali in edizione limitata. Tante altre sono le iniziative di raccolta fondi organizzate dal mitico gruppo manifestazioni.Nell’ambito della comunicazione, così importante per combattere stigma e pregiudizio nei confronti della malat-tia mentale, abbiamo ampliato la nostra community online, aumentata del 52 per cento. Abbiamo anche realizzato una partnership con la testata Vice Italy e un video speciale:

i protagonisti Luis Sal, youtuber molto seguito dagli under 30, e lo psichiatra dottor Armando De Agostino hanno dialogato facendo emergere l’ansia da social network e i nuovi problemi che la realtà virtuale sta presentando alla psichiatria. Per il futuro vogliamo coinvolgere sempre più le fasce più giovani della società per individua-re al più presto i primi sintomi della malat-tia che, se trascurati, portano le persone e le loro famiglie a una vita densa di difficoltà per molti anni, gravando inoltre enormemente sul bilancio dello Stato. Elena Moresi Porta

pegnativa opera di comunicazione. Il Progetto Scuola ha svolto molti incontri negli istituti della città, oltre a collaborare con il progetto App to Young (foto in basso): il primo servizio pubblico nazionale di ascolto e coun-seling gestito da adolescenti e rivolto ai loro coetanei.Facciamo parte della Consulta della Salute Mentale e dell’Associazione Toscana Coordinamento Salute Men-tale. Siamo apparsi 335 volte sui mezzi di comunicazio-ne. Siamo sostenuti dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Firenze, Charlemagne, Polli Stoppani, Fiorenzo Fra-tini, Il Cuore si Scioglie Onlus, Prosolidar, PrimaSpes e dagli Enti 8xMille Chiesa Valdese, Regione Toscana e Comune di Firenze.

Infine, alcuni risultati a noi molto cari: la pubblicazione del libro “A Tavola con Ita-ca. 36 Ricette per il Buonumore”, pensato e realizzato dai Soci del Club. Poi, l’evento di raccolta fondi Red Passion Party, a Forte dei Marmi, quest’anno alla quinta edizione. E infine l’inaugurazione della nuova sede più ampia in comodato gratuito e l’inizio del progetto di autonomia abitativa Casa Itaca, un grande appartamento dove un gruppo di Soci potranno sperimentare un percorso di crescita e conquista dell’indipendenza.

FIRENZE All’insegna dello sviluppo

Vicepresidente: Elena MoresiProgetti: Formazione Volon-tari, Famiglia a Famiglia, Pari a Pari, Gruppi di Auto Aiuto, Prevenzione nelle Scuole, For-mazione per Organi Direttivi, Linea di Ascolto, ItacaOnline, ItacaIncontra, Club Itaca, Rotta verso Casa, Tra Casa e Città, Progetto Aziende, Area Ponte, Provider Education

Presidente: Pasquale GaetanoProgetti: Corso Forma-zione Volontari, Corso Famiglia a Famiglia, Linea Ascolto Ponte (tel. 353 3842125)

Presidente: Francesco SalesiaProgetti: Corso Formazione Volontari, Cor-so Famiglia a Famiglia, Gruppo di Auto Aiu-to per Famigliari, Prevenzione nelle Scuole, Linea Ascolto “Faro Itaca”, Club Itaca

A fine 2018 abbiamo tenuto a Lamezia Terme il primo Corso Famiglia a Famiglia coordinato da tre nostri vo-lontari formati a Milano. I familiari che vi hanno par-tecipato si incontrano ora periodicamente, allo scopo di creare un vero e proprio Gruppo di Auto Aiuto. Un obiettivo inseguito da tempo è quello della sede. Il Diret-tore dell’ASP di Catanzaro si è impegnato, firmando una lettera di intenti, a concederci il comodato d’uso gratuito di un immobile inutilizzato, ideale come sede anche di Club Itaca. Quanto alle relazioni esterne, abbiamo eccel-

lenti rapporti con il CSM e con l’SPDC di Lamezia Terme; facciamo parte del coordi-namento di associazioni per la salute men-tale e siamo rappresentati nella Consulta del DSMD. Ottimi anche i rapporti con le altre associazioni del territorio, con alcune delle quali abbiamo avviato un percorso di collaborazione. Pasquale Gaetano

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LE SEDI

GENOVACollaborando con le istituzioni

Nasce a Genova nel 2013 grazie all’impegno di 6 vo-lontari e alla consistente donazione di un generoso

benefattore.Da allora, il gruppo, composto attualmente da 15 volon-tari, ha sviluppato numerose iniziative nella nostra città, ed è attivo in una sede messa a disposizione da una fami-glia di soci sostenitori in comodato d’uso gratuito.Il primo dei progetti avviati è stato il Corso Famiglia a Famiglia, arrivato nel 2018 alla diciassettesima edizione con una partecipazione media di 15 persone e una caden-za regolare di 2-4 corsi annuali. Il secondo progetto è stato il Corso di Formazione Vo-lontari, giunto alla sua settima edizione con una media di 25 partecipanti. Nel tempo si è sempre più consolidato un rapporto di collaborazione con le Istituzioni che, oltre a intervenire ai nostri corsi con docenti specializzati, ci inviano spes-so persone in difficoltà.Tra gli eventi organizzati per raccolta fondi e per una maggiore visibilità dell’Associazione, ricordiamo il tor-neo di golf presso il Golf e Tennis Club di Rapallo, il torneo di tennis presso il Tennis Club Genova e la pre-view alla mostra del pittore genovese Domenico Piola a Palazzo Lomellino. Annacarla De Ferrari

LECCESoprattutto la prevenzione

È stata costituita nel 2016 da 20 soci fondatori che si sono dedicati come volontari utilizzando una sede

adatta avuta da un sostenitore privato in comodato d’uso gratuito. Operiamo sul territorio attraverso diverse attività: Linea di Ascolto Ponte Telefonico (4 volontarie), 1° Corso di formazione Famiglia a Famiglia (12 iscritti), Corso di Formazione per volontari (40 iscritti), Progetto Scuola (3 istituti coinvolti con la collaborazione del DSM dell’Asl di Lecce) e laboratorio di scrittura e lettura creativa ed espres-sione teatrale (20 partecipanti).Nei tre anni di attività, l’Associazione si è impegnata in raccolte fondi, campagne di sensibilizzazione e corsi per la formazione di volontari. Le collaborazioni attivate riguar-dano la ASL di Lecce, la rete “SOLO per LORO” per il Polo Pediatrico nel Salento per la prevenzione dei disturbi psichiatrici negli adolescenti e giovani, l’ Artigianato di Ec-cellenza e l’Associazione Giovani Musicisti italiani.Tra gli eventi per raccolta fondi la serata presso il castello Winspeare a Depressa, il Concerto di Roberto Vecchioni al Politeama Greco Lecce, due edizioni di “Tutti Matti per il Riso”, la serata a noi dedicata dal Rotary Lecce e gli ap-puntamenti annuali con Artigianato di Eccellenza. Prossi-mo obiettivo l’avvio di Club Itaca, per offrire al territorio attività di recupero di persone affette da disturbi mentali.

NAPOLIUn forte gioco di squadra

Nasce nel 2014 e, a oggi, con-ta circa 50 volontari attivi. Al

top di tutti i progetti c’è Famiglia a Famiglia, alla quinta edizione con grande partecipazione di pre-senze. E poi c’è il Corso Volontari: progettato con la SUN, la Seconda Università degli Studi di Napoli, approfondisce tematiche cliniche con il suo coordinatore, il profes-sor Andrea Fiorillo, vicepresidente della Società Italiana di Psichiatria e Presidente in Campania. È nato anche il Gruppo Progetti che, con riunioni settimanali, fa cir-colare le informazioni nella squadra lavorando sull’unione, l’apparte-

PADOVALa giusta direzione

Il senso dell’impegno quotidiano e del percorso di Progetto Itaca

Padova è tutto in una frase, detta a conclusione di un corso Famiglia a Famiglia: “Grazie a voi non mi vergogno più della malattia di mio figlio”. La lotta allo stigma e al pregiudizio, la corretta informazione e il sostegno che stiamo offrendo stanno avendo risonanza sul territorio. Siamo felici di avere al nostro fianco sia l’équipe del nuovissimo Ambulatorio di Pre-venzione della malattia mentale per adolescenti dell’Azienda Ospedalie-ra di Padova, che ci aiuterà nel Pro-getto Scuola, sia la Curia di Padova che, per sostenere il progetto Club Itaca, ci ha concesso un immobile nel centro storico in comodato d’uso gratuito per 20 anni. Per sostenere le spese di ristrutturazione siamo im-pegnati nella ricerca di finanziatori anche con eventi di raccolta fondi: l’ultimo ha avuto luogo lo scorso ot-tobre, con ospite Philippe Daverio. Di questi 3 anni di attività parlano i numeri: 56 volontari formati, 39 fa-miliari impegnati nei corsi Famiglia a Famiglia, 7 medici dell’ULSS 6 e dell’Azienda Ospedaliera di Padova che ci affiancano durante i Corsi, mentre un avvocato ci ha illustrato la figura dell’Amministratore di So-stegno e un insegnante di yoga offre lezioni ai gruppi di familiari. Circa 500 sostenitori hanno partecipato ai nostri eventi, ma oltre ai numeri sono i sentimenti espressi da chi ci contatta a confermarci che stiamo andando nella direzione giusta: con-divisione, sostegno, consapevolez-za, amicizia, gratitudine sono parole ricorrenti alla fine dei percorsi di formazione.

PALERMOQuestione di fiducia

In 10 Corsi Famiglia a Famiglia realizzati dal 2011, 132 famigliari

hanno conseguito l’attestato di par-tecipazione, e in 5 edizioni il Corso Formazione Volontari ha raggiunto 120 persone. Ripartirà anche il “Pro-getto Scuola” e il Gruppo di Auto Aiuto. Intense le relazioni con altre associazioni e con l’ISIL, il Centro per gli Inserimenti Sociali e Lavora-tivi dell’ASP, grazie anche alla par-tecipazione al Coordinamento “Si può fare” Sicilia, rete regionale per le Politiche della Salute Mentale. In questa veste abbiamo organizzato 3 eventi in città: “La Salute Mentale al Centro”. L’intensa collaborazione con medici, assistenti sociali e psicologi di diver-si CSM e CTA del territorio hanno comportato un aumento considere-vole delle richieste di accesso a Club Itaca Palermo. Nella magnifica sede di Villa Adriana, il Club conta 54 Soci molto attivi anche nel partecipa-re a manifestazioni cittadine: durante “Le vie dei tesori”, il festival per la promozione dei Beni culturali e stori-ci della città, hanno rivestito il ruolo di guide turistiche per Villa Adriana, accompagnando più di 1000 visitato-ri, mentre si sono guadagnati il Pre-mio Simpatia alla manifestazione na-zionale “Mediterraneo antirazzista” incentrata sullo sport come strumen-to di integrazione sociale. Ogni sabato i Soci possono parteci-pare al progetto “Io Scelgo”, nella nostra sede, su benessere e corretta alimentazione. Aspettiamo infine che riparta il Pro-getto Job Stations, attivo fino a metà del 2018, che ha aperto ad alcuni Soci speranze di inserimento lavorativo, assai difficile nel nostro contesto.

ROMANove anni di servizi umanitari

Costituita nel 2010, l’associazione è iscritta al Registro Regionale

Generale del Volontariato della Regio-ne Lazio. Le sue attività vogliono rispondere alle esigenze di disagio psichico, pur-troppo crescenti in una grande metro-poli dispersiva con servizi pubblici inadeguati. Poiché il volontariato sta divenendo un asset strategico nei servizi sociali della capitale, l’associazione è ormai un punto di riferimento per molte per-sone. In questi anni il Progetto Scuola ha raggiunto oltre 4500 giovani delle superiori; il Corso Famiglia a Fami-glia oltre 150 famiglie; i Gruppi di Auto Aiuto più di 70 giovani e adulti; i corsi di Formazione Volontari hanno accolto oltre 200 persone. Nel 2011 è stato aperto Club Itaca Roma, certificato nel 2018 secondo il modello internazionale Clubhouse International dopo un esame di valu-tazione da parte di una Commissione Internazionale. La certificazione è un attestato di grande prestigio con durata triennale e inserisce Club Itaca Roma nel nove-ro delle più di 300 Clubhouse ricono-sciute a livello mondiale. Il Club ha 92 Soci, 30 dei quali hanno già realizzato una o più esperienze di lavoro retribui-to e di questi già 15 hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato. La bella sede è contornata da un grande giardino con orto.Intensa e significativa la collabora-zione con altre Associazioni ed enti romani. In particolare, con il Centro Servizi al Volontariato e con il Forum Terzo Settore del Lazio che nel 2014 ha conferito al Club Itaca Roma il pre-mio regionale Formica d’Oro. Omar Schowich - Guido A. Valentini

nenza e l’identità di ruolo. L’altro nostro grande orgoglio è il Progetto Scuola, in cui sono stati coinvolti 20 istituti a Napoli e nel-la provincia, in collaborazione con psicologi, psichiatri e Università. Oggi il “mondo giovani”, con il suo crescente bisogno di riconoscimen-to e di identità, è una vera emergen-za per la psichiatria e la società, a cui cerchiamo di rispondere con progetti mirati.Club Itaca poi rimane sicuramente il cuore di tutte le nostre iniziati-ve. Molti Soci hanno partecipato agli stage di lavoro e tre sono oggi impiegati a tempo indeterminato. I laboratori (tra cui quello coordinato dall’artista Sergio Fermariello e il nostro magnifico orto) hanno per-messo ai Soci di misurarsi con me-

todologie diverse del fare, per rag-giungere stabilità e serenità. Sempre tutti i nostri sforzi sono tesi alla ricerca fondi. Prima di Pasqua abbiamo realizzato nelle piazze del centro una festa di primavera: ban-chetti, decorati con ortaggi, per la vendita di prodotti campani DOP. E a giugno, in collaborazione con la Fondazione Cannavaro Ferrara, abbiamo organizzato un party in un Circolo affacciato sul mare, di fron-te al Vesuvio. Esmeralda Ricci

Presidente: Annacarla De FerrariAttività: Corso Formazione Volontari, Corso Famiglia a Famiglia, Gruppo di Auto Aiuto, Gruppo Giovani (iniziati-ve socializzanti, ricreative e sportive), Linea Ascolto Ponte

Presidente: Luigi del PreteAttività: Corso Formazione Volontari, Corso Famiglia a Famiglia, Prevenzione nelle Scuole, Linea Ascolto Ponte Telefonico

Presidente: Fabio Pignatelli della LeonessaProgetti: Corso Formazione Vo-lontari, Corso Famiglia a Famiglia, Gruppi di Auto-Aiuto, Prevenzione nelle Scuole, Linea Ascolto Ponte, Club Itaca

Presidente: Francesca Papafava de’ Carraresi Progetti: Corso Formazione Vo-lontari, Corso Famiglia a Famiglia, Linea Ascolto Ponte

Presidente: Rosalia Camerata ScovazzoProgetti: Famiglia a Famiglia, For-mazione Volontari, Progetto Preven-zione Scuole, Club Itaca

Vicepresidente: Oliviero Pesce Corso Formazione Volontari, Corso Famiglia a Famiglia, Gruppi di Auto Aiuto, Prevenzione nelle Scuo-le, Linea Ascolto Ponte, Club Itaca

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LE SEDI

PARMASei anni ben spesi

Si intitola Bisognava provarci il libro presentato al Palazzo del Governatore

di Parma e all’Aranciaia di Colorno du-rante il “Festival della Lentezza” con la partecipazione del regista Marco Belloc-chio e la proiezione del suo film “Matti da slegare”.Racconta la storia della psichiatria par-mense a partire dalle vicende che porta-rono alla chiusura dell’ospedale psichia-trico di Colorno e cerca di valutare in modo critico gli sviluppi della legge Basaglia. Frutto del lavoro di ri-cerca di Valerio Cervetti, Ilaria Gandolfi e Paola Gen-nari (coordinato dal vicepresidente Giovanni Caselli), l’opera nasce da una proposta del Direttore del DSM ed è stata realizzata da Progetto Itaca Parma grazie al fecondo rapporto che si è creato in questi anni con le Istituzioni sanitarie.Un rapporto esordito sotto pessimi auspici: quando, nell’autunno 2013, Progetto Itaca si presentò al Co-mitato Utenti e Famigliari dell’ASL di Parma, fu ac-colto in modo assai tiepido. Da allora, però, la qualità della nostra proposta ha avuto la meglio sui pregiu-dizi. Grazie all’intraprendenza del primo presidente Giorgio Orlandini, al supporto di Fondazione Pro-

A proposito di anniversari: Progetto Itaca Torino ha compiuto un anno. Passato velocissimo, ci ha vi-

sto impegnati a farci conoscere nel contesto torinese. Al primo corso per Volontari, con la collaborazione della Struttura Complessa di Psichiatria a Direzione Uni-versitaria diretta dal professor Giuseppe Maina, sono seguiti il secondo Corso Famiglia a Famiglia (14 par-tecipanti) e il primo Corso Pari a Pari (13 partecipanti). Intanto ci siamo lanciati in iniziative di fund raising: “Tutti Matti per il Riso”, in ottobre, e il concerto di Natale nella splendida Cappella dei Mercanti; di nuovo il banchetto con il riso prima al Castello di Pralormo e poi a quello di Masino e, gran finale di primavera, il torneo di burraco nella villa di un socio fondatore. Nel frattempo, promettente avvio del Progetto Pre-venzione nelle Scuole: concluso il primo interven-to al Liceo Classico Alfieri (200 studenti raggiunti), altri tre istituti superiori hanno fatto richiesta per il prossimo anno scolastico. A questo proposito sono in corso contatti ufficiali anche con il Dipartimento Neuroscienze e Salute Mentale della Città della Salu-

getto Itaca, all’aiuto di numerosi amici e al lavoro competente di tanti volontari e col-laboratori siamo riusciti a realizzare 15 edi-zioni del Corso Famiglia a Famiglia, anche in provincia, con il patrocinio dell’ASL, 5 corsi per volontari, un nutrito Gruppo di Auto-Aiuto per famigliari (in ampliamen-to) e diversi interventi del Progetto Scuola, oggi integrato nel programma di prevenzio-ne del DSM. Dal 2015, inoltre, funziona Club Itaca con 36 iscritti.Da un anno circa, Club Itaca ha avviato

l’inserimento lavorativo di oltre 10 soci grazie alla collaborazione con l’ASL e con l’AUSER e, con il supporto di Fondazione Italiana Accenture, sta ora lanciando anche a Parma il programma Job Stations. L’azione di accoglienza, ascolto e consulenza si sta espandendo con una media di 90 contatti all’anno da parte di persone interessate ai nostri progetti. Progetto Itaca Parma partecipa anche ai tavoli con-sultivi della programmazione comunale nel campo socio-sanitario. Lelio Pallini

te e della Scienza di Torino, diretto dal professor Vin-cenzo Villari, per una collaborazione con il Progetto Prevenzione nelle Scuole e con il prossimo Corso per Volontari.Anche la Linea di Ascolto Ponte è attiva, gestita da quattro volontarie nel pomeriggio del martedì. Due le novità: 1. da qualche settimana è online il sito www.progettoitacatorino.org; 2. in attesa di un Club Itaca Torino, è partita l’iniziativa “Eat a ca” (si legge naturalmente Itaca): un mercoledì al mese alcuni Soci a turno preparano un pranzo riservato a Soci, a fami-gliari e volontari.Tutto procede quindi, ma purtroppo con il limite di una sede che continua a essere provvisoria. Cristina Cerchio

Presidente: Lelio PalliniProgetti: Corso Formazione Volontari, Corso Famiglia a Famiglia, Gruppo di Auto Aiuto per Famigliari, Preven-zione nelle Scuole, Linea Ascolto Ponte, Club Itaca

Presidente: Enrico RaiteriProgetti: Corso Formazione Volontari, Corso Fami-glia a Famiglia, Corso Pari a Pari, Prevenzione nelle Scuole, Linea Ascolto Ponte

TORINO Il primo compleanno

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PROGETTO ITACA RINGRAZIA PERIL SOSTEGNO ALLO SVILUPPO NAZIONALE DEI SUOI PROGETTI:

AIGBanca SellaBanco DesioChiesa ValdeseDeutsche BankElsa e Nando Peretti FoundationEnel Cuore Onlus

FONDAZIONE PROGETTO ITACA ONLUS (2012) www.progettoitaca.org - C.F. 97629720158 IBAN: IT15U0569601600000017934X22

PROGETTO ITACA MILANO (1999)Via Alessandro Volta 7/a - 20121 Milanotel. 02.62695235 - Fax 02.6552205 segreteria@progettoitaca.orgwww.progettoitacamilano.orgC.F. 97249300159 - c/c postale n.14799217 IBAN: IT12X0569601600000012510X30Club Itaca: tel: 02 83242158 - fax: 02 89404801segreteria@clubitaca.org

PROGETTO ITACA CATANZARO LAMEZIA (2015) Sede legale:Seconda trav. Viale 1o Maggio, 11 bis 88046 Lamezia Terme (CZ)tel. 353.3842102 - info.catanzaro@progettoitaca.org CF 97083840799IBAN IT15M0538704403000002370250

PROGETTO ITACA FIRENZE (2011)Via Gino Capponi, 25 - 50121 Firenzetel. 055.0672779 - info@progettoitacafirenze.org www.progettoitacafirenze.orgC.F. 94195140481 - c/c postale n.1003630801IBAN: IT98W0503402801000000001033Club Itaca: tel. 331 8265755club@progettoitacafirenze.org

PROGETTO ITACA GENOVA (2013)Via Bartolomeo Bosco, 15/9A - 16121 Genova tel. 010.0981814 - itacagenova@progettoitaca.org C.F. 95164840100IBAN: IT11C0335901600100000073735

PROGETTO ITACA LECCE (2016)Via Casotti, 23 - 73100 Leccetel. 0832.098118 - 375.5040090 info.lecce@progettoitaca.org - C.F. 93136330755 IBAN: IT11J0326816002052439709450

PROGETTO ITACA NAPOLI (2014)Via S. Luisa di Marillac, 5 - 80122 Napoli tel. 081.18962262

segreteria.napoli@progettoitaca.orgC.F. 95207070632IBAN: IT38D0623003539000035707129 Club Itaca: tel. 081.18703933 segreteria.napoli@progettoitaca.org

PROGETTO ITACA PADOVA (2015)Via Ugo Foscolo 9/A - 35131 Padovatel. 049.8755597 info.padova@progettoitaca.org CF 92273270287IBAN IT13U0103012150000005238140

PROGETTO ITACA PALERMO (2011)Via San Lorenzo, 280/282 - 90146 Palermotel. 091.6714510 - info@progettoitacapalermo.org www.progettoitacapalermo.orgC.F. 97262010826IBAN: IT69H0335901600100000062575Club Itaca: tel. 091 6717382 villaadriana@clubitacapalermo.org

PROGETTO ITACA PARMA (2013)Borgo Pipa 3/a - 43121 Parma - tel. 0521.508806info@progettoitacaparma.org - C.F. 92176670344 IBAN: IT20N0623012782000035991662Club Itaca: tel. 0521 1683497 direzioneclub@progettoitacaparma.org

CLUB ITACA RIMINI (2019)Via Graf, 14 – 47924 Rimini tel. 338.8079148 info.rimini@progettoitaca.org - C.F. 91157380402 IBAN: IT71 B062 3024 2930 0003 0414 465

PROGETTO ITACA ROMA (2010)Via Terminillo, 3 Montesacro Giardini - 00141 Roma tel. 06.87752821 - info@progettoitacaroma.org www.progettoitacaroma.orgC.F. 97601610583 - c/c postale n. 6415122IBAN: IT37U0200805340000103562163Club Itaca: tel. 06 8271843 segreteria.roma@clubitaca.org

PROGETTO ITACA TORINO (2018)Via Palmieri, 29 -10138 Torino - tel. 328.7863815 info.torino@progettoitaca.org

Città nelle quali ci si è attivati per la prossima costituzione dell’Associazione Progetto Itaca:BARI, BOLOGNA, CAMPOBASSO, PERUGIA

Fondazione Charlemagne Fondazione con il Sud Fondazione De Agostini Fondazione FerrariFondazione Polli StoppaniFondazione Summa Humanitate Fondazione Vodafone Italia JanssenPoste Insieme Onlus Vhernier

LE NOSTRE SEDI NAZIONALI

LE SEDI

Fin dall’inizio i volontari di Progetto Itaca e della Fondazione Progetto Itaca si sono dedicati attivamente a diffondere il messag-gio di lotta allo stigma, sensibiliz-zando il pubblico sulla necessità di aiutare chi soffre di disagio psichico e le loro famiglie. Negli anni, questa non facile attività di comunicazione e promozione si è svolta sotto diverse forme

LE MANIFESTAZIONI “Tutti Matti per il Riso”, la manifestazione organizzata per la Giornata Mondiale della Salute Mentale, il 10 ottobre, trova uniti i volontari di tutte le Sedi che scen-dono nelle piazze delle città con banchetti carichi di riso Carnaroli.Nata nell’ottobre 2015, è alla sua quinta edizione con risultati eccellenti grazie al supporto dei testimonial – tutti chef stellati – e all’impegno capillare di volontari e Soci di Club Itaca che partecipa-no in prima persona. Considerevo-li i numeri: 70 piazze in 19 città, oltre 300 volontari, 12.000 kg di riso distribuiti. In precedenza, dal 2012, la Giornata Mondiale della Salute Mentale era stata cele-brata a Milano con “Un minuto di rumore”, organizzata con la collaborazione di Young&Rubi-cam Group e WPP: dallo scoppio di palloncini alla hola con battito di mani collettivo, lo scopo era rompere il silenzio su un tema da sempre taciuto. Nel 2014, per la Giornata Mondia-le della Salute Mentale, si è tenuta in contemporanea a Milano, Roma e Palermo, “Slow e-motion”, marcia cittadina all’insegna del motto Keep Calm and Be Slow: una lancia spezzata in favore delle emozioni slow, per una vita da godere con calma, ma con tanta grinta.

Nel 2016, a Lecce e a Rivoli (Torino), convegno per presentare il Progetto Triathlon, promosso dall’Azienda Farmaceutica Janssen in collaborazione con Progetto Itaca, 40 Dipartimenti della Salute Mentale in Italia, la Società Italiana di Psichiatria e altri partner scientifici e sportivi. I due anni del Progetto sono sfociati a fine 2017 nel Campionato nazionale di Triathlon della Salute Menta-le, gara sportiva (corsa, bicicletta e nuoto) con partecipanti allenati da Società sportive come Nordic Walking Technogym. Nel dicembre 2016, al 37esimo congresso Internazionale SIFO (Società Italiana Farmacia Ospedaliera), Progetto Itaca è stato presentato da Paolo Orlando, vicepresidente di Progetto Itaca Firenze, con la relazione “La persona al centro e una rete per il recupero del benessere”. “40 anni dopo la Legge Basaglia. Curare la malattia mentale si può?”: a Milano ne hanno parlato nel maggio 2017 i professori Leo Nahon, Gianluca Rosso e Stefano Draghi. A Firenze, nel 2017, rassegna “Conoscere per Prevenire”, quattro conferenze di altrettanti psichiatri su: “Ansia e Stress”, “Il disturbo borderline della personalità”, “Psicoanalisi e neuroscienze del pensiero simbolico e metaforico” e “I disturbi dell’alimentazione”. A Parma il professor Vittorio Gallese con “Neuroni, corpo ed esperienza” ha illustrato i meccanismi neurofisiologici dei nostri comportamenti emotivi e affettivi.

GLI EVENTI CULTURALI Gli eventi culturali vedono impegnate tutte le Sedi. Fin dal 2000 Progetto Itaca Milano ha puntato in primo luogo sui viaggi di carattere culturale a durata variabile: da diversi giorni nelle città d’arte italiane e internazionali a gite di una giornata. Lo spunto è in genere una mostra di particolare interesse, illustrata da studiosi e critici d’arte, con visite e momenti conviviali in luoghi d’eccezione normalmen-te chiusi al pubblico, messi generosamente a nostra disposizione da amici e sostenitori. Progetto Itaca punta anche sul valore dell’arte per la comunicazione. Risale al 2003 la prima mostra-asta per valorizzare artisti sconosciuti, “Outsider Art: arte irregolare nei luoghi della cura” (curata da Bianca Tosatti, storica di Art Brut e nostra consulente d’eccezione), che si è aggiudicata nel 2005 il Premio Telecom “Contagiare Bellezza 2005” conferito da Umberto Eco, presidente della giuria, a lei e a Rita Clivio Scognamiglio. L’anno successivo Bianca ha curato, con l’Associazione Tarcisio Merati al Palazzo della Ragione di Bergamo, “Oltre la ragione. Le figure, i maestri, le storie dell’arte irregolare”, mostra storica nel panorama italiano. “Tutti matti per l’Arte” è stato invece l’evento di Progetto Itaca Padova nell’autunno 2018: una giornata di beneficenza a Villa Papafava tra arte, musica e sport, con Philippe Daverio e il suo elogio della follia a rompere i parametri della banalità.

CONVEGNI E TAVOLE ROTONDE

Qui a sinistra: “Outsider Art: arte irregolare nei luoghi della cura” ha vinto nel 2005 il Premio Tele-com “Conta-giare Bellezza 2005”. Um-berto Eco lo consegna a Bianca Tosatti e a Rita Clivio Scognamiglio

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MANIFESTAZIONI ED EVENTI

I VIAGGIFin dal 2000 Progetto Itaca Milano ha puntato la raccolta fondi sui viaggi di carattere culturale a durata variabile: da gite di una giornata, a diversi giorni nelle città d’arte italiane e internazionali, fino a veri e propri tour in zone di particolare interesse. Lo spunto è in genere la visita a una mostra d’eccezione, illustrata da studiosi e critici d’arte e ampliata con visite e momenti conviviali in luoghi esclusivi, normalmente chiusi al pubblico, messi generosamente a nostra disposizione da amici e sostenitori. Grazie al costante impegno di un piccolo ma agguerrito gruppo di volontari, abbiamo visitato tra l’altro Torino, Como, Palermo, Vicenza, Padova, Firenze, Lugano, Reggio Emilia, Bruxelles, Vienna e Milano; abbiamo scoperto Varallo Sesia, la Basilicata, i Castelli dell’Alessandrino, la Sici-lia Orientale, la Brianza, il Piacentino e le Marche.

Un sorriso e 1 kg di riso: la solidarietà ha una formula semplice ma efficace

I TORNEIDal burraco al tennis, dal golf alla bici, alle maratone: i volontari di Progetto Itaca sono infaticabili in tutta Italia nel programmare e organizzare gare e tornei sempre molto seguiti, e per noi molto importanti sia come occasioni per la promozione dell’Associazio-ne, sia come raccolta fondi. Se il burraco è ovunque diffuso, anche la maratona ha un seguito: si va dalla City Marathon a Milano, alla Padova Marathon associata al charity program Rete del Dono, alla grande Caracciolo Gold Run, sul lungo-mare di Napoli. In ogni Sede i più importanti circoli di tennis ospitano ogni anno i nostri tornei, diventati apprezzate ricorrenze: uno per tutti, la Coppa Progetto Itaca Firenze al

CONCERTI E SPETTACOLIIl debutto dei “nostri” concerti avviene al Teatro alla Scala, in collaborazione con Serate Musi-cali: nel maggio 2005 e nel dicembre 2006 Yuri Temirkanov dirige Tchaikovsky con l’Orche-stra Filarmonica di Pietroburgo, nel 2007 è la volta di Kaspar Zehnder con l’Orchestra Filarmonica di Praga e nel 2009 di Riccardo Chailly con la Gewandhausorchester Leipzig e il pianista Lang Lang. Gli appuntamenti musicali riprendono nel 2013: dal concerto straordinario di Fabio Luisi e l’Orchestra dell’Ac-cademia del Teatro alla Scala (2013) alle prove aperte al Teatro alla Scala, come il concerto della Filarmonica diretta da Marc Albrecht con la pianista Beatrice Rana (2014); da “Tosca” all’Arena di Verona (2015), all’esclusiva della prova generale di “Norma” al Teatro Lirico San Carlo a Napoli (2016) organizzata da Progetto Itaca Napoli. Ma negli ultimi tempi un’altra musica con artisti eccellenti è stata proposta con successo, sempre in collaborazione con Serate Musicali: al Teatro Dal Verme di Milano si sono esibiti per noi Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana (2014), Peppino di Capri (2015), Al Bano Carrisi e la sua orchestra (2016) fino all’attesissimo “Tri-buto ad Al Jarreau”, il 20 novembre 2019, per celebrare i 20 anni di Progetto Itaca. Nel 2016 a Lecce è stato Roberto Vecchioni a cantare per noi al Teatro Politeama Greco nel concerto “La vita che si ama”.

LE CONFERENZEInnumerevoli e illuminanti le conferenze legate al tema della Salute Mentale organiz-zate da Progetto Itaca con la collaborazione di eminenti studiosi. A Milano, alle “Cene con la Scienza” del 2008 e 2009 (guest speaker il professor Giacomo Rizzolatti sul tema “Neuroni a Specchio” e la dottoressa Cristina Alberini su “Memoria, la nostra identità fragi-le e dinamica”), sono seguiti nel 2017-’18 gli “Incontri con la Scienza”, organizzati e co-ordinati da Edilio Rusconi, sugli studi e i pro-gressi delle neuroscienze. Al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano, hanno parlato in tempi diversi su varie interessanti tematiche i professori Claudio Mencacci, Gianvito Martino e Francesco Benedetti. A Napoli, nel 2015, presso la Clinica Mediterranea era stata la volta dei “Falsi miti del disagio psichico: consapevolezza delle diversità per promuove-re la salute mentale”, e nel 2017, a Torino, di una relazione del professor Giuseppe Maina dal titolo “La Psichiatria oggi: neuroscienze, innovazione e relazione di cura”.

GLI EVENTIMolti gli eventi benefici in tutte le Sedi per divertire e conquistare il pubblico alla nostra causa: da Red Passion Party, la grande festa danzante che dalle Serre Torrigiani, nel 2016, si è spostata al Twiga Beach Club di Forte dei Marmi, fiore all’occhiello di Progetto Itaca Firenze; ai festosi party affacciati sul mare organizza-ti da Progetto Itaca Napoli coinvolgendo volenterosi ventenni. All’attività delle Sedi si è aggiunta dal 2012 quella del-la Fondazione, tesa ad aprire nuove Associazioni nelle principali città italiane anche con eventi di promozione e fundraising. A cominciare da “Win-e Itaca”, a Mila-no, party benefico con asta di prodotti gourmet e vini di alta gamma, nel 2014 a Palazzo Serbelloni e nel 2015 a Palazzo Cusani. Primo evento nazionale organizzato dalla Fondazione,

nel 2017, con la collaborazione di Progetto Itaca Roma, “Guizzi di Follia”: una cena con più di 300 persone seguita da un Incanto dei Talenti al Vyta Santa Marghe-rita di Villa Borghese. Nel 2017, durante una serata conviviale al Teatro dell’Arte della Triennale rallegrata dalla verve artistica di Teo Teocoli, Vhernier ha presentato in anteprima i braccialetti limited edition creati per Progetto Itaca. Da allora la serata “Anima e Suoni”, firmata Vhernier e Fondazione Clerici, è in primo piano nel panorama mondano milanese, facendo l’en plein all’HangarBi-cocca con musica di qualità e alta esperienza gastro-nomica sullo sfondo della spettacolare installazione I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer. Non meno in-dimenticabile il debutto di Progetto Itaca Lecce con la serata offerta da Vhernier al Castello Winspeare situato, guarda caso, a Depressa (LE).

Sempre a Milano, le “Cene con la Scienza” nel 2008 e 2009

Gli “Incontri con la Scienza” a Milano, nel 2017 e nel 2018

Nel 2014, in collaborazio-ne con Serate Musicali, al Teatro Dal Verme di Milano si sono esibiti in esclusiva per Progetto Itaca Renzo Arbore (nella foto qui accanto) e la sua Orche-stra Italiana

2009: Riccardo Chailly dirige la Gewandhau-sorchester Leipzig e il pianista Lang Lang (nella foto qui sopra)

20 novembre 2019: attesissima la serata “Tributo ad Al Jarreau”

2006: Yuri Temirkanov e la Filarmonica di Pietroburgo

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Tennis Club presso il Parco delle Cascine. E non mancano qua e là le iniziative più varie: come la Viareggio Polo Beach Cup, il gio-co del polo unito alla vela, organizzato da Progetto Itaca Firenze, e nel 2017 la parte-cipazione del Club Itaca Roma a Crazy for Football, Campionato Mondiale di Calcio a 5 per ragazzi con diagnosi psichiatrica, dedicato ai 40 anni della Legge Basaglia.

MANIFESTAZIONI ED EVENTI

AZIENDE E FONDAZIONI CHE AIUTANO A CRESCERENel suo percorso ventennale, Progetto Itaca si è più volte avvalsa del supporto

economico e operativo di fondazioni, associazioni e aziende che ne condividono valori e finalità: la centralità della persona, l’idea che la malattia mentale sia

curabile quanto qualunque altra, la necessità di contrastare stigma e pregiudizio con un’attività di informazione sempre più vasta.

Tra i molti partner, anche società che rimandano a mondi che sembrerebbero lontani da quello di cui Progetto Itaca si occupa: come Dunlop Sports, un

nome (dal 2017 fa capo alla holding nipponica Sumi-tomo Rubber Industry) familiare agli appassionati di tennis di tutto il mondo. Spiega Jason D’Alessandro, Sales & Marketing Assistant di Dunlop International Europe: “Lo sport è una delle principali fonti di benes-sere: nel combattere i disturbi mentali è un alleato fon-damentale. Uno dei punti imprescindibili della nostra mission aziendale è proprio quello di sfruttarlo per il sociale. La stessa energia positiva la ritroviamo in Ita-ca, ed è alla base di una partnership che ci rende orgo-gliosi e che portiamo avanti con gioia ed entusiasmo”.

Accanto a Itaca c’è pure Vhernier, marchio italiano le cui creazioni morbide e scultoree riflettono la passione per l’arte e l’architettura, filtrata dall’anima rigorosa e understated di Milano, la città del brand. Grazie al ge-neroso contributo di Vhernier e della Fondazione Pa-olo Clerici, nata dalla vocazione filantropica dell’im-prenditore e Presidente del Gruppo Coeclerici, Paolo Clerici, e con il contributo di Pirelli HangarBicocca,

lo scorso 29 maggio è stata organizzata, per il secondo anno consecutivo, “Anima e Suoni”, una splendida se-rata all’insegna della solidarietà a sostegno di Progetto Itaca Milano, nel suggestivo spazio dell’HangarBicoc-ca, ai piedi dell’istallazione permanente di Anselm Kie-fer I Sette Palazzi Celesti 2004-2015, coordinata come l’anno precedente dal Consigliere Matilde de’ Medici. Il Presidente di Vhernier, Carlo Traglio, spiega: “Asso-ciazioni come Progetto Itaca, alimentate dalla passione e dalla dedizione di tanti volontari, meritano di essere sostenute e incoraggiate anche dalle imprese, perché svolgono una funzione essenziale per la società. Credo sia un dovere morale, per tutti noi imprenditori, restitu-ire in opere benefiche almeno una parte di ciò che otte-niamo attraverso la nostra attività”. Vhernier ha anche creato i bracciali Mini Calla, in vendita nelle proprie boutique e in una selezione di gioiellerie multimarca, il cui guadagno va a sostenere le attività di Progetto Itaca Onlus. E, nel recente passato, ha sostenuto le attività dell’associazione in altre zone d’Italia: nel 2016 con-sentendo un prestigioso evento organizzato nell’esclu-siva cornice di Palazzo Buzzacarini, nel centro storico di Padova, a vantaggio dell’avvio delle prime iniziative

di Progetto Itaca Padova; l’anno successivo a favore di Progetto Itaca Lecce, sostenendo l’organizzazione di un party benefico al Castello Winspeare, antica dimora nei pressi della città salentina.

Come anticipato, da due anni la Fondazione Paolo Clerici si è unita all’importante missione di Progetto Itaca Milano divenendo uno dei due sponsor per la rea-lizzazione della serata benefica “Anima e Suoni”. Paolo Clerici, Presidente della Fondazione nata nell’otto-bre del 2017 che si propone di svolgere attività filan-tropiche con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, non ha avuto alcun dubbio nella decisione di affiancare la Onlus nella fondamentale attività di fun-draising: “Progetto Itaca si prende carico di persone con problematiche legate alla salute mentale, registran-do numeri sempre più importanti che, purtroppo, con-tinuano a crescere. Data la vastità di questi problemi, è probabile che, in modo diretto o indiretto, la maggior parte di noi si sia trovato a dover gestire situazioni anche molto complicate, che con l’aiuto di personale preparato e progetti di supporto si possono affrontare - e si spera anche risolvere - sentendosi capiti e non emarginati. L’importanza di Progetto Itaca nei territori dove è presente è incalcolabile: per questo va sostenuta affinché non solo continui a garantire gli attuali presidi, ma possa svilupparne di nuovi, diventando sempre più un punto di riferimento per coloro che soffrono di questi disturbi e delle loro famiglie”.

Alle sue parole fanno eco quelle di Marco Tronchet-ti Provera, amministratore delegato e vicepresidente esecutivo del Gruppo Pirelli: “Il valore umano e socia-le di questo progetto sta nel suo stesso nome, Itaca: un sicuro porto d’approdo dopo viaggi carichi di tensioni, fatiche, dolori, ma anche un buon luogo di ripartenza verso migliori condizioni di vita. Sono essenziali, le ini-ziative come questa, in tempi così difficili e conflittuali: l’obiettivo è ricostruire uno spirito di comunità fonda-to sui valori della solidarietà, dell’accoglienza, della condivisione. E bisogna impegnarsi, ognuno con i suoi modi e i suoi mezzi, per farsi carico delle sofferenze di chi rischia di soccombere al dolore e alla solitudine”.

Il panorama delle collaborazioni tra Itaca e il mondo della solidarietà, però, si estende a 360 gradi. Tra le partnership più collaudate c’è quella con la Fondazione Charlemagne, nata nel 1998 con l’intento di contrasta-re l’esclusione sociale, le difficoltà sanitarie, la povertà: in 20 anni, ammontano a più di 1.000 i progetti sostenu-ti dalla Fondazione, che oggi ha tra i suoi obiettivi an-che la creazione di un sistema di partenariato strategico con associazioni italiane e straniere che condividano gli stessi valori. A cominciare dalla dignità della persona,

un principio che ha giocato un ruolo importante nell’in-contro tra Progetto Itaca e la Fondazione, nel 2002: “Nelle iniziative di Progetto Itaca vediamo un profondo rispetto per la dignità della persona, che compensa e riscatta il difficile cammino dei soci dei Club di Pro-getto Itaca”, conferma Stefania Mancini, Consigliere della Fondazione. E ricorda: “Abbiamo iniziato con il progetto Linea di Ascolto e Numero verde: obietti-vo, dare a chi soffre di disturbi di Salute Mentale e ai loro familiari conforto e solidarietà, ma anche informa-zioni, consigli e indicazioni per individuare difficoltà e bisogni. Con una particolare attenzione ai problemi di depressione, ansia, anoressia e bulimia”. Charlemagne non si limita a erogare risorse economiche, ma a queste aggiunge servizi di supporto che mettono a disposizio-ne know-how e competenze preziose. Ancora Stefania Mancini: “Progetto Itaca è stata tra le prime associa-zioni verso cui abbiamo attuato la nostra strategia: ac-compagnare un’iniziativa con la creazione di una vera e propria “cordata di solidarietà”. Per l’apertura della sede di Roma abbiamo coinvolto una serie di fondazio-ni che sono divenute sostenitrici dell’iniziativa. Men-tre, per l’apertura a Napoli, ponendo a disposizione di Itaca le relazioni di Charlemagne abbiamo agito con l’approccio del co-finanziamento con altre fondazioni in squadra”.

Non sono poche le aziende che hanno capito l’impor-tanza del messaggio di Progetto Itaca. Ha avuto inizio nel 2010 la collaborazione della Fondazione Vodafone Italia: nove anni durante i quali la Fondazione ha sup-portato progetti di riabilitazione e inclusione sociale a Milano, Roma, Firenze e Palermo; l’apertura (in parte-nariato con Fondazione per il Sud e Fondazione Char-lemagne) del Club Itaca di Napoli; lo sviluppo dell’atti-vità di telelavoro Job Stations a Milano, Roma, Firenze e Palermo, oltre alla creazione di AIR Job, piattaforma per la gestione di cinque centri Job Stations che hanno promosso più di 70 inserimenti al lavoro in quattro città. “Sviluppare azioni concrete di sostegno alla persona, attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro e quindi nella vita sociale – afferma Maria Cristina Ferradini, Consigliere Delegato di Fondazione Vodafone Italia – è uno degli elementi che ci hanno spinto a sostenere la crescita di questo progetto. Fondazione Vodafone Italia da anni è impegnata nel promuovere il digitale come strumento integrante di innovazione sociale; la scalabilità dell’iniziativa promossa da Itaca nei diver-si territori e la solidità dei risultati ottenuti nel tempo, confermano l’importanza della direzione intrapresa, fa-vorendo l’uso delle nuove tecnologie come elemento di inclusione sociale”.

Anche la società di assicurazioni AIG ha deciso un fi-

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I PARTNER

nanziamento a Progetto Itaca per salvaguardare la salute psichica dei ragazzi: aggiun-gendo a questo la pubblica-zione, sulla propria rivista RAS dedicata a figure pro-fessionali del settore della scuola, di articoli mensili sui differenti problemi psichici per contribuire alla forma-zione dei professori. Mentre, per il lancio dell’iniziativa di AIG per promuovere la pre-venzione del disturbo psichia-trico nelle scuole, i volontari del Gruppo Scuola Milano e alcuni esperti di AIG stanno organizzando un importante convegno cui saranno presenti psichiatri che collaborano con Progetto Itaca, professori e genitori. Un’iniziativa di suc-cesso, che smuove non solo il mondo delle assicurazioni ma anche una onlus privata fiorentina che raccoglie fondi per eventi: l’Associazione Fiorenzo Fratini, che ha de-ciso quest’anno di finanziare con un contributo Progetto Scuola Firenze. Collaborazioni e sostegni concreti che sono anche un riconoscimento al lavoro dei tanti vo-lontari impegnati in questo progetto: a Milano, Firenze, Napoli, Palermo, Parma, Padova, Roma e Lecce.

È comunque ampio il panorama delle fondazioni che hanno deciso di affiancare Progetto Itaca nelle sue nu-merose e diverse attività. Ha sostenuto fin dall’inizio lo sviluppo nazionale dei progetti la Nando and Elsa Peretti Foundation, fondazione filantropica privata, creata nel 2000 per iniziativa di Elsa Peretti in memoria di suo padre Nando, imprenditore: lavorando su proget-ti in ambito umanitario, educativo, sanitario, ambien-tale e culturale. Nell’arco di quasi 19 anni di vita, ha finanziato oltre 900 progetti senza fini di lucro in più di 80 paesi, per un totale di oltre 50 milioni di euro. Stefano Palumbo, Direttore generale e Consigliere d’amministrazione della NaEPF: “Il rapporto tra la nostra Fondazione e Progetto Itaca ha mosso i primi passi nel 2010. Siamo sempre particolarmente interes-sati a contribuire alla nascita e alla crescita di start-up: nel caso di Itaca, abbiamo potuto sostenere anzitutto la creazione della sede di Roma, poi di quelle di Firenze (2012), Palermo (2013), Napoli (2014) e Parma (2015), con un’erogazione complessiva di 225.000 euro. Con Progetto Itaca condividiamo, tra le altre, l’idea che la

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malattia mentale sia curabile come quelle che aggrediscono il resto dell’organismo, e so-prattutto il desiderio di fornire a chi ne è colpito strumenti e speranza di una via d’uscita da un problema che, agli occhi di molta parte dell’opinione pubblica, appare invece senza possibilità di soluzione. Ma di Progetto Itaca apprezziamo molto anche l’attività rivolta al creare informazione e a spo-stare l’attenzione del pubblico sulla malattia mentale, e su quanto il settore pubblico non riesce a fare in proposito”.

Risale allo stesso anno anche la collaborazione con Enel Cuore Onlus: creata nel 2003 da Enel Spa e da Società del Gruppo, nella forma di Asso-ciazione senza scopo di lucro, per esprimere l’impegno di Enel nella filantropia istituzio-

nale, sostiene iniziative per il benessere della persona e della famiglia, focalizzando l’azione verso ambiti specifici quali l’infanzia e la terza età. Dal 2003 a oggi sono più di 600 i progetti seguiti in Italia e nei Paesi in cui Enel opera. La presidente di Enel Cuore, Patri-zia Grieco, spiega le sinergie nate con Progetto Itaca. “La centralità dell’essere umano e del suo benessere è il valore portante che abbiamo in comune, perché Enel Cuore è da sempre attenta a dare risposte positive a chi è in difficoltà, agendo concretamente per contrastare la solitudine e guardando a tutti come a risorse preziose per la società. Siamo rimasti colpiti, in particolare, dal modello innovativo delle Clubhouse: dal principio se-condo cui le persone affette da malattie psichiatriche non sono utenti o pazienti, ma soci delle comunità, che all’interno delle Clubhouse portano le proprie risorse e contribuiscono alle attività quotidiane. Questo con-sente loro di scoprire potenzialità inespresse, di rico-struire relazioni positive con le famiglie e gli amici, di acquisire nuove abilità per raggiungere più facilmente un’autonomia economica”. Il primo incontro ha aperto la strada a una collaborazione che si è sviluppata ne-gli anni. Conferma Patrizia Grieco: “Il nostro sostegno riguarda interventi strutturali, come il rinnovamento e l’arredo dei luoghi di apprendimento e di relazione: migliorare la qualità degli ambienti significa accre-scere il benessere di coloro che li abitano, favorendo-ne la socializzazione. Dopo la realizzazione del primo

Club Itaca del Centro Sud Italia, a Roma, nel quartiere Montesacro, abbiamo sostenuto la nascita di altre tre Clubhouse: a Firenze, Napoli e Palermo”.

Analoghe considerazioni sono alla base anche del rap-porto che lega Progetto Itaca alla Fondazione De Ago-stini. Spiega Chiara Boroli, Segretario Generale della Fondazione: “Abbiamo iniziato a collaborare con l’As-sociazione Progetto Itaca nel 2012 in occasione della nascita della Clubhouse di Palermo, sostenendone, as-sieme ad altre fondazioni d’impresa, la fase di start-up gestionale. La nostra Fondazione ha una spiccata voca-zione verso tutti i progetti e le iniziative che hanno come scopo il benessere delle persone con disabilità fisica e/o intellettiva, pertanto – a seguito del mio incontro con Bea Bergamasco, Presidente di Progetto Itaca Milano - abbiamo subito condiviso questa stessa finalità e, dopo l’intervento su Palermo, nel 2018 Fondazione De Ago-stini ha sostenuto la fase di sperimentazione e il conso-lidamento del primo anno di attività del centro di smart working per giovani con disagio psichico a Milano. Ciò che più mi ha colpito lavorando con Progetto Itaca è il suo impegno per portare una visione innovativa nel campo della salute mentale. Grazie all’ispirazione del modello di integrazione sociale americano, Club Itaca vuole abbattere i pregiudizi che spesso invadono questo campo sia per quanto riguarda la malattia, sia per le persone che ne sono colpite. L’idea del Club favorisce l’attivazione di opportunità lavorative e la valorizzazio-ne delle competenze delle persone con disagio psichico che sono soci di questa comunità. Diventano risorse per l’associazione che li accompagna nella sperimentazio-ne del lavoro e fornisce un costante supporto per una piena realizzazione personale e professionale. Questo è anche uno degli obiettivi principali della Fondazione De Agostini che da oltre dieci anni si impegna per mi-gliorare la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie e per favorirne l’autonomia sociale, lavorativa e il benessere psico-fisico. Ricordo con particolare piacere un viaggio fatto a Palermo nel 2012 con Bea Bergamasco, Novella Pel-legrini, Marco Gemelli, Rosaria Bennardo, Rosanna Cammarota e Rosalia Camerata Scovazzo mentre si andava alla ricerca della nuova sede di Progetto Ita-ca a Palermo. Abbiamo visitato luoghi della città che mi sono rimasti nel cuore per la loro bellezza e, uniti dall’unico scopo di trovare la sede più adeguata per un’iniziativa di questo tipo, siamo giunti alla casa del-le Suore Francescane Missionarie di Assisi che hanno concesso un immobile in comodato d’uso per dare vita alla Clubhouse Villa Adriana, un posto incantevole di-ventato luogo d’incontro, di relazioni e di opportunità, a partire dalla sua inaugurazione avvenuta nel mese di novembre del 2013”.

Più recente la collaborazione con la Fondazione Pa-squinelli, riconosciuta dalla Regione Lombardia, nata a Milano alla fine del 2011 per ricordare attraverso atti-vità benefiche e di sostegno alla promozione sociale la poliedrica figura di Francesco Pasquinelli, imprendito-re milanese che ha saputo coniugare l’attività lavorativa con la passione per la cultura.La Fondazione Pasquinelli sostiene dal 2017 Rotta ver-so Casa, il progetto di residenzialità abitativa rivolto a persone con disturbi psichiatrici cronici: con l’obiettivo di fornire loro un approccio di responsabilizzazione e un’attitudine alla valorizzazione e allo sviluppo delle abilità personali, residue e potenziali. Le opportunità abitative proposte alle persone con disabilità non posso-no ridursi a soluzioni di alloggio sociale: devono invece prevedere il loro inserimento in un piano educativo di crescita, basato sull’individuazione di aree di migliora-mento e su programmi di sostegno articolati in diffe-renti ambiti e realizzati entro una rete sociale integrata.Non meno importante la partnership con la Fondazio-ne UBI-Banca Popolare Commercio e Industria, onlus che include (nella più ampia sfera delle sue atti-vità) la contribuzione a Enti che prestino la propria at-tività in favore di persone svantaggiate, di ogni età, tra le quali anziani e disabili. Le attività di solidarietà so-ciale che la Fondazione può sostenere con il suo con-tributo riguardano esclusivamente l’ambito territoriale della Regione Lombardia, con particolare attenzione alle provincie di Milano e Pavia. Nel 2018, grazie a un importante investimento sostenuto (oltre che dal-la Fondazione De Agostini) proprio dalla Fondazione UBI-Banca Popolare Commercio e Industria, Linea di Ascolto e Job Stations (due nostri progetti tra i più importanti) hanno potuto usufruire di spazi comunali presso la Casa delle Associazioni del Comune di Mi-lano: il trasferimento è stato reso possibile grazie a un accordo di partenariato sottoscritto con il CeLav, il servizio del Comune di Milano per la mediazione al lavoro per persone con fragilità. Due ampi locali sono stati offerti in uso a Progetto Itaca, che li ha resi adatti al lavoro delle due unità operative. Il 30 maggio 2018 l’inaugurazione degli spazi ha visto la partecipazione di oltre 100 persone: ospite d’onore l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, Pierfrance-sco Majorino. Con questo accordo, Progetto Itaca ha potuto consolidare la sua presenza sul territorio mila-nese, affermandosi come realtà conosciuta e apprezza-ta per il ventennale lavoro svolto per il sostegno a chi è colpito dalla malattia mentale.

Infine, dal 2015 si è aggiunta alla squadra dei Sosteni-tori anche la Fondazione con il Sud che ha promosso l’avvio dell’Associazione di Napoli per tre anni con un importante cofinanziamento.

I PARTNER

MILANO CI ADOTTAIntervista a Pierfrancesco MajorinoQuali sono le politiche sociali attive per il sostegno e l’aiuto a chi soffre di un disturbo di Salute Mentale?“Il nostro nuovo Piano di Sviluppo del Welfare recen-temente approvato dalla Giunta ha lo scopo di eviden-ziare gli obiettivi raggiunti e delineare quelli futuri. Da qui è scaturita la redazione di un primo “Patto Cittadino Salute Mentale”, tradotto in azioni per l’inclusione, il sostegno all’abitare, l’inclusione lavorativa, la lotta allo stigma, la prevenzione e le nuove emergenze. Il primo Patto è stato elaborato da un apposito Tavolo cittadino costituito con le Aziende Socio Sanitarie Territoriali, l’ATS Città Metropolitana di Milano, il Terzo Settore, con un suo rilancio durante i lavori per il nuovo Piano di Sviluppo per nuove strategie e programmi attuativi da sviluppare nella Città di Milano. Sia il Tavolo cittadino della Salute Mentale sia i Tavoli Tematici hanno indi-viduato nuovi obiettivi in funzione del miglioramento dell’interazione tra interventi, servizi e progetti dei di-versi soggetti, pubblici e privati, per promuovere rispo-ste adeguate ai bisogni presenti sul territorio”.Considerando gli ultimi dati, allarmanti, dell’OMS entro il 2020 la depressione sarà la prima causa di assenteismo sul posto di lavoro. “L’istituzione competente in materia sanitaria è la Re-gione Lombardia, ma l’interesse del Comune di Milano riguardo ai temi della Salute Mentale ha permesso la creazione di una rete di associazioni attive sul territorio che consentono: prevenzione e lotta allo stigma, soste-gno al lavoro e aiuto all’abitare. Milano è in prima fila nella battaglia per il riconoscimento e la tutela dei di-ritti di tutti, a partire da chi è più in difficoltà. Quindi, nei limiti delle nostre competenze, appoggeremo tutti le iniziative che vadano nella direzione di assicurare una vita dignitosa a chi è affetto da disagio mentale.Alla col-laborazione con Progetto Itaca siamo arrivati in primo luogo per la serietà e affidabilità dell’Associazione e per la sua tenacia nel richiedere il supporto del Comune. Quando, il giorno di Ferragosto dell’anno scorso, sono stato a Club Itaca, mi è sembrato il posto giusto cui indi-rizzare persone amiche che avessero bisogno di un aiuto per un disturbo mentale. Per questo abbiamo stretto una convenzione tra il Comune e l’Associazione per la ge-stione in partnership di due progetti: Job Stations, centro di Smart Working per la disabilità psichica, e la Linea di Ascolto, mettendo a loro disposizione locali in uso esclusivo nel contesto della Casa delle Associazioni”.

LA ROMAGNA È AVANTIUn esempio a disposizione di tuttiInaugurato a Rimini il primo Club Itaca finanziato dalle istituzioni: unire le risorse e l’impegno di una Onlus come Progetto Itaca a quelle dell’istituzione sanita-ria pubblica è stata la visione chiara e determinata del dottor Claudio Ravani, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche della AUSL Romagna. Obiettivo comune: un aiuto concreto alle persone con disagio mentale. “Abbiamo valutato che le iniziative e le metodologie di Progetto Itaca, soprattutto quelle dei corsi di formazio-ne NAMI per familiari, persone malate e operatori, e il modello Clubhouse fossero estremamente utili e im-portanti per il nostro servizio. Nel 2018 l’Associazione di utenti e familiari ‘Noi Libera Mente Insieme’, già impegnata a Rimini nello stesso campo, ha contattato la Fondazione Progetto Itaca. È bastato un incontro a Milano tra la nostra équipe e i responsabili di Progetto Itaca per capire che ci saremmo intesi benissimo.”Gli obiettivi erano gli stessi: prendersi cura delle per-sone, valorizzare le loro risorse e quelle della loro rete naturale, accompagnarle ad un migliore recupero e un maggiore benessere, aiutarle nell’ inserimento sociale e nella riabilitazione lavorativa. È evidente che pur con competenze diverse lo scambio di esperienze, il con-fronto e la verifica delle rispettive metodologie e prassi consolidate si traducono in positivo per le persone, ma anche in una diminuzione delle ricadute e dei ricoveri, quindi in un risparmio di risorse del Servizio Sanitario Nazionale, a tutto vantaggio della collettività. In giugno abbiamo inaugurato la bella sede di Club Itaca, donata e perfettamente ristrutturata dal Comune di Rimini, una magnifica realtà di cui siamo orgogliosi. Nell’ambito di questo modello innovativo di integrazione socio-sani-taria, l’impegno del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche della AUSL Romagna è quello di dedicare al Centro un operatore che sarà selezionato dagli stessi Soci (che a Club Itaca non sono mai definiti utenti o pazienti!) e un tutor per Job Stations, oltre alla consulenza scientifica gratuita della équipe dipartimen-tale che, secondo le linee guida di Progetto Itaca, si oc-cuperà della formazione e supervisione dei volontari, e all’informazione e prevenzione nelle scuole, per noi fondamentali. La Romagna, col suo carattere positivo e fattivo, la capacità di coniugare il fattore umano e pro-fessionale con una visione ampia e libera dei problemi, ha ancora una volta dato un grande esempio.

Compleanno im-portante, quello di Progetto Itaca.

Vent’anni di impegno e di lavoro in un settore, la sa-lute mentale, che ha visto nello stesso periodo grandi cambiamenti: le possibi-lità di cura e di recupero delle persone con disagio psichico hanno fatto decisi passi avanti. Molto c’è an-cora da fare naturalmente, soprattutto per combattere lo stigma e il pregiudizio dell’opinione pubblica, che Progetto Itaca consi-dera una delle sue priori-tà. Gli stessi operatori dei Centri di Salute Mentale potrebbero e dovrebbero fare di più in questa dire-zione. “Aprire l’istituzione non è aprire la porta, ma la testa della gente di fronte a ‘questo’ malato…” scri-veva Franco Basaglia, padre della famosa legge n.180 che di fatto faceva cadere l’istituzione dei ‘ma-nicomi’, nella sua Lezione agli in-fermieri, nel lontano 1979. “Parole che dovrebbero essere scolpite in tutti i nostri dipartimenti e che per quanto ci riguarda cerchiamo di se-guire ogni giorno.” Il dottor Antonio Lora, direttore del Dipartimento Salute Mentale di Lecco, è uno degli interlocutori del mondo scientifico più prestigiosi di Progetto Itaca. “La collaborazione tra pubblico e privato, tra profes-sionisti e volontari è un pilastro dell’organizzazione sociale e il la-voro di questi anni lo dimostra. Noi avevamo visto che era importante intervenire sulla psicoeducazione. Insomma, conoscevamo la materia. Nel nostro territorio e all’interno della nostra struttura avevamo in-

LA COLLABORAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO UNIRE LE FORZE: PROFESSIONISTI E VOLONTARIAntonio Lora (Dipartimento Salute Mentale di Lecco) sulle sinergie pubblico-privato

contrato non pochi casi in cui un supporto formativo sarebbe stato più che utile, ma era difficile imple-mentarlo. L’incontro con Progetto Itaca è stato risolutivo. La sua espe-rienza metodologica, in particolare quella dei corsi per familiari e per volontari che si avvicinano al mon-do del disagio mentale, è di altissi-ma qualità.”In particolare, di che cosa vi siete occupati? “Abbiamo iniziato con il trattamen-to ostetrico dei consultori, nella convinzione che l’attenzione che si dà al corpo femminile nel periodo fondamentale della gravidanza e del parto non possa essere scisso dall’attenzione alla mente, all’u-more e spesso al disagio che una responsabilità come quella mater-na comporta. Abbiamo tradotto un volume dell’Organizzazione Mon-

diale della Sanità per la for-mazione del personale che fa assistenza domiciliare (home visiting) alle donne che vivono momenti deli-cati intorno alla maternità e hanno difficoltà a frequen-tare le struttura pubbliche. Nel 2015 con il coordina-mento di Francesca Fiocchi di Progetto Itaca, il nostro CPS, con l’indispensabi-le sostegno economico di istituzioni e sponsor della zona lecchese, ha realizzato un progetto di prevenzione e trattamento della depres-sione in gravidanza e post partum, attraverso corsi pre-parto e poi colloqui con la neomamma o la cop-pia, della durata di almeno 6 mesi. Il sostegno è stato poi esteso anche a Merate. Responsabile è la Dott.ssa Cinzia Galletti, psicologa

presso il nostro Polo Ospedaliero. Con risultati molto positivi”.Quanto ha inciso, nella collabora-zione con Itaca, il ‘fattore umano’, la corrente che si stabilisce fra parti diverse come le istituzioni e il vo-lontariato? “Nel caso di Itaca l’incontro con Ughetta Radice Fossati è stato stra-ordinario. La sua passione, la sua forza, la sua preparazione sono fan-tastiche, uno stimolo per tutti. La responsabilità primaria della rispo-sta ai diritti delle persone e al loro benessere spetta alle istituzioni, ma proponendo soluzioni innovative e servizi mirati, il volontariato, a que-sto livello, testimonia una dimen-sione ideale nella prassi quotidiana della solidarietà capace di incidere anche sui vuoti e le carenze del si-stema. E questo fa la differenza.” Mariarosa Schiaffino

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LAVORARE INSIEME

A Milano e a Rimini, iniziative-pilota che possono essere replicate in molte Regioni italiane

L’importanza della continuità delle cure in psichiatria interessa trasversalmente tutte le discipline mediche ma in psichiatria rappresenta uno degli aspetti fondamentali del cammino di cura.Come in cardiologia è necessario che il paziente assuma la terapia antiipertensiva per periodi di tempo protratti per ottenere un adeguato e costante controllo della pres-sione arteriosa, allo stesso modo è talora necessario che le persone curate per disturbi psichiatrici proseguano i trattamenti (farmacologici/psicologici) per periodi di tempo maggiori di quelli attesi dal paziente al momento dell’inizio della terapia. Numerose sono le evidenze che supportano l’importanza della continuità delle cure in determinati disturbi psichiatrici. In alcuni disturbi, ad esempio, ad ogni successivo episodio di malattia, in as-senza di un’adeguata terapia di mantenimento e di pre-venzione, aumenta la probabilità che si verifichi un’ul-teriore fase di scompenso, più grave rispetto a quella precedente e che presenterà una minor probabilità di ri-spondere ai trattamenti disponibili. L’ipotesi esplicativa suggerita dai ricercatori è che un disturbo psichiatrico non adeguatamente trattato provochi delle alterazioni neurobiologiche, la cui progressione può indurre, tal-volta, danni irreversibili, che compromettono la rispo-sta alle cure e il raggiungimento di un pieno recupero clinico.

Alcuni dati di letteratura (ormai storici) sottolineano come i pazienti affetti da Schizofrenia al primo episo-dio di malattia presentino una probabilità di rispondere al trattamento dell’83% e che questa scenda al 70% in caso di multiple ricadute. Inoltre, con l’aumentare del numero degli episodi di scompenso aumenta proporzio-nalmente il tempo necessario per raggiungere una con-dizione di piena remissione e si riduce la probabilità che questa si verifichi completamente. Altro caso è quello del Disturbo Depressivo Maggiore: un paziente trattato per episodio depressivo e che ri-sponde bene alle cure, quanto deve proseguire la terapia di mantenimento? Dipende. Dovranno essere valutati,

Eravamo una piccola, concorde squadra e siamo diventati un esercito di più di 800 volontari in Italia, con dodici sedi nelle

principali città italiane … Certamente ancora troppo poche, ma con progetti e linee guida ben definite per rispondere al grande bisogno di informazioni e di aiuto delle persone affette da disturbi della salute mentale e delle loro famiglie. Un piccolo esercito determinato e mol-to agguerrito per combattere un nemico subdolo, silenzioso e temibile. E con un chiaro obiettivo: la lotta allo stigma, al pregiudizio e all’ignoranza che ancora circondano i disturbi psichiatrici avvolti nella paura e nella vergogna. Mentre, non ci stanchiamo di ripeterlo, sono una malattia, come le altre. Da individuare, accettare e curare con pazienza, costanza e professionalità.L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) lancia preoccupanti segnali di allarme prevedendo che nel 2030 per costi diretti (ricoveri e terapie) e indiretti (perdita di giorni di lavoro e produttività) l’impegno economico per i disturbi della Salute Mentale potrà raggiungere i 16 trilioni di dollari nel mondo; disturbi che hanno un preoccupante esordio, nel 75% dei casi, tra i 15 e i 25 anni!Per questo Itaca, sempre attenta a valuta-re la validità dei suoi progetti, si è posta

l’obiettivo di stabilire con le Istituzioni Pubbliche e i Servizi Sanitari dei territori una collaborazione più strutturata per costruire insieme il miglior percorso per il recupero di una buona qualità di vita per le persone che soffrono di queste malattie.E qualcosa incomincia a muoversi. All’i-nizio del 2018, infatti, grazie all’interesse di Pierfrancesco Majorino, Assessore alle Politiche Sociali, Salute e Diritti, il Comune di Milano ha sottoscritto una convenzione con Progetto Itaca per la gestione in partenariato di due impor-tanti progetti: Job Stations – centro di smart working per la disabilità psichica – e la celebrata Linea di Ascolto, da 18 anni numero verde gratuito di ascolto e di informazione sui disturbi psichici ad estensione nazionale (n. verde 800 274 274 – per chiamate da cellulari 02 29 007 166) mettendo a disposizione due ampi locali in uso esclusivo nella Casa delle Associazioni. Un altro modello replicabi-le: a Rimini la sede di Club Itaca, prima in Italia, è stata donata e ristrutturata dal Comune di Rimini e con fattivi propo-siti di collaborazione anche dall’AUSL Romagna, per avviare anche Job Stations con un tutor dedicato. Un ottimo esempio di unità di intenti tra pubblico e privato! Bice Invernizzi

IL BENESSERE: UNA META DA CONQUISTARE

per ogni singolo caso, gli eventuali fattori di rischio di ricaduta e il principale elemento di rischio è la presenza o meno di precedenti episodi depressivi in anamnesi. Infatti, la probabilità di ricorrenze affettive cresce con l’aumentare del numero di precedenti EDM: dopo il primo EDM è del 50%, dopo due episodi la probabili-tà di averne un terzo sale al 70% e dopo tre episodi la probabilità sale al 90%. Dopo la remissione dei sintomi depressivi, il trattamento deve continuare a seconda dei casi per ulteriori 6 mesi oppure fino a 2 anni o anche per periodi ancora più protratti.

Nel Disturbo Bipolare le linee guida più recenti racco-mandano una terapia a lungo termine, anche qualora sia presente un unico episodio ipo/maniacale in anamnesi. Viene, inoltre, consigliato di proseguire la terapia in atto anche in pazienti in buon compenso psichico da molto tempo, poiché i rischi di ricaduta rimangono elevati.Nonostante la presenza di un robusto corpus di evidenze a favore della continuità delle cure sul lungo termine, spesso i clinici devono affrontare il problema della scar-sa aderenza alle terapie. In tal senso, l’integrazione del trattamento con approcci psicoeducativi che aumentino la consapevolezza di malattia e sottolineino i benefici delle terapie sul lungo termine, unita all’impiego di trat-tamenti più innovativi (ad es. farmaci a formulazione long acting) che riducono la probabilità di effetti col-laterali, sono utili strategie a risoluzione di questa pro-blematica.Tuttavia, essendo la terapia sempre e solo secondaria ad un attento e raffinato processo diagnostico, è impor-tante sottolineare che, a differenza di quanto avviene in ambito medico-internistico, i pazienti affetti da disturbi psichiatrici attendono spesso troppo tempo prima di ar-rivare all’attenzione specialistica, ad una diagnosi cor-retta e quindi ad un percorso di cura appropriato.

Professor Giuseppe Maina e Dottor Stefano BramanteDipartimento di Neuroscienze, Università di Torino, Polo didattico San Luigi Gonzaga

DOVE VOGLIAMO ARRIVARE

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Possono le cure diventare un percorso di speranza concreta con esiti duraturi? Per questo Progetto Itaca lotta dalla sua nascita contro la disinformazione e il pregiudizio che circonda la malattia mentale, per convincere le persone che ne soffrono che la prima cura è la volontà di affrontare il problema, di iniziare

e di perseverare nel percorso di cura fino al recupero del benessere e di una soddisfacente pienezza di vita

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Fondazione Progetto Itaca Onlus

SedeVia Alessandro Volta, 7/a20121 MILANOTel. 02 62695235Fax. 02 6552205

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Organi della FondazioneConsiglio DirettivoPresidenteFelicia Giagnotti TedoneSegretario GeneraleUghetta Radice FossatiTesoriereFrancesco Gavazzeni

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Comitato consultivoNe fanno parte i legali rappresentanti delle Asso-ciazioni regionali di Progetto Itaca

Progetto Itaca NewsPeriodico Semestrale della Fondazione Progetto Itaca Onlus

EditoreFondazione Progetto Itaca OnlusVia A. Volta, 7/a20121 MilanoDirettoreResponsabileBice InvernizziRedazioneProgetto Itaca - Via A. Volta, 7/a 20121 MilanoStampaGrafiche Logos srls Registrazione pressoil Tribunale di Milano n. 715 del 1/12/2003

Hanno collaboratoMaria Luisa Bonacchi, Filippo Piazzi, Silvana Rizzi, Angelo Salvioni, Mariarosa SchiaffinoInoltre:Beatrice Bergamasco,Stefano Bramante, Felicia Giagnotti Tedone, Maria Isabella Greco, Giuseppe Maina, Carola Moretti, Ughetta Radice Fossati OrlandoPer i ProgettiIstituzionali: Luigi Ajroldi,Francesco Baglioni, Silvana Benaglia,

Rosa Campana, Walter Cibrario, Nicoletta Frangi, Letizia Lampertico, Marina Leonelli, Paolo Meroni, Cristina Migliorero, Angelica Orlando, Betty Queirolo, Andrea Rovere, Paola Sangalli;Per le Sedi di Progetto Itaca: Cristina Cerchio, Annacarla De Ferrari, Pasquale Gaetano, Elena Moresi Porta, Lelio Pallini, Esmeralda Ricci, Omar Schowich, Guido A. Valentini