Paola Galimberti: Via il velo - la trasparenza dei dati nella produzione scientifica del paese.

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Slides presentate nel convegno ROARS "Il sistema dell’Università e della Ricerca - Fatti leggende futuro" (Istituto della Enciclopedia Italiana, 15 novembre 2012)

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Via il velo: La trasparenza dei dati nella produzione scientifica del paese

P. Galimberti

Convegno organizzato da ROARS. Il sistema dell’università e della ricerca – Roma 15 novembre 2012

Perché l’opinione pubblica ha l’impressione che la ricerca in Italia vada male?

Piè

Perché si pensa che i professori italiani siano dei fannulloni superpagati?

Piè di

Perché la ricerca italiana viene accusata di provincialismo?

•  Non c’è mobilità •  Non si scrive abbastanza in inglese •  Non si ottengono finanziamenti a livello europeo •  Non siamo competitivi •  … •  … •  …

Piè di p

•  Spesso nelle affermazioni di scienziati, politici e giornalisti manca una contestualizzazione

Piè di

Su quali fonti si basano il Ministero e l’opinione pubblica?

Le banche dati commerciali sono affidabili?

Errori Di affiliazione, di omonimia, sdoppiamento di DOI,

Limiti Solo lavori di lingua inglese, solo articoli, solo un numero

limitato di riviste, numero di anni coperti limitato, per alcune tipologie di lavori copertura a macchia (ad esempio i supplementi)

La copertura riguarda solo una parte dei lavori scientifici

E l’altra fonte dei dati?

Il sito docente del Ministero

•  Non è validato •  Non è stabile (le registrazioni possono essere

cancellate e modificate senza che ne resti traccia) •  Non è deduplicato (lo stesso oggetto può apparire

sotto tipologie diverse o sotto la stessa tipologia più volte)

•  Non è completo •  Manca totalmente di una policy •  E’ estremamente rigido •  I dati raccolti (quelli obbligatori) sono potenzialmente

anche molto pochi

Piè di pag

E inoltre…

La banca dati che raccoglie la produzione scientifica del Paese è inaccessibile al Paese

Il Paese necessita dunque di una base di dati

•  Affidabile •  Completa •  Accessibile a tutti

Di più

•  Il Paese necessita di un SISTEMA di gestione dei dati sulla ricerca che sia in grado anche di collegare input e output

Il primo tassello: L’anagrafe della ricerca

•  La progettazione dell’anagrafe della ricerca è fatta da specialisti dell’informazione in collaborazione con specialisti della valutazione

•  Il primo passo è quello di tracciare una policy: •  Chi •  Cosa (pubblicazioni scientifiche/divulgative che siano

però chiaramente distinguibili) •  Quando vanno aggiornati i dati •  Quale modello di validazione(centrale/decentrato)

Chi?

•  Deve essere definito chi ha il diritto/dovere di registrare i propri lavori nell’anagrafe

•  Dovrebbe essere fatta una scelta univoca a livello nazionale rispetto a quale ID adottare

•  ORCID?

Cosa?

•  E’ necessaria una definizione chiara di lavoro scientifico e di lavoro divulgativo, e delle diverse tipologie di lavori di ricerca

•  In un recente meeting di Eurocris si diceva che un buon sistema di gestione dei dati deve potersi adattare velocemente ai mutamenti che avvengono nelle modalità di comunicazione dei risultati della ricerca (e non viceversa)

L’anagrafe nazionale

I metadati descrittivi dei lavori di ricerca

•  Devono essere sufficientemente specifici (gli stessi metadati non possono andare bene per tutte le tipologie di lavori)

•  Ma anche sufficientemente flessibili per potersi adattare alle nuove forme

Gli strumenti a supporto della anagrafe

•  Authority file delle strutture (affiliazioni) •  Authority file delle riviste •  Authority file degli editori Gestiti e tenuti aggiornati da personale esperto e messi a

disposizione dell’intera comunità

Quando?

•  L’aggiornamento dovrebbe essere effettuato in maniera tempestiva, possibilmente anche attraverso meccanismi di import dalle banche dati o dai siti degli editori contestualmente alla pubblicazione

Il modello di validazione

•  Si può scegliere un modello decentrato in cui ogni ateneo valida e certifica i propri dati e poi li invia all’anagrafe centrale (possibile se tutti gli atenei utilizzano sistemi interoperabili indipendentemente dal fornitore) – Il sistema Olandese

•  Oppure un sistema centralizzato certificato che va ad alimentare i database dei singoli atenei – Il sistema Norvegese

In entrambi i casi non è necessario che tutti i dati siano visibili. Una parte di dati può ad es. essere tenuta interna alle istituzioni

La ricerca finanziata con fondi pubblici deve essere pubblicamente accessibile

•  Non solo i dati relativi alla produttività scientifica devono essere aperti, ma anche i lavori stessi.

•  I lavori andrebbero tutti archiviati nelle anagrafi locali con diversi gradi di apertura a seconda degli accordi con gli editori

•  Non è solo una questione di trasparenza. Fornirebbero materiale per ricerche approfondite sul sistema della ricerca italiano, sulle aree di ricerca, sulle reti di collaborazione ecc.

L’anagrafe della ricerca deve essere connessa…

•  Ai sistemi che gestiscono e descrivono i progetti di ricerca finanziati dal Ministero e al loro interno descrivono chi ha fatto cosa (posti e borse finanziati e loro contributo alla ricerca)

•  Ai sistemi che gestiscono i dati grezzi utilizzati a supporto delle ricerche

Valutazione impossibile con gli strumenti attualmente a disposizione

L’Italia è in ritardo su questi temi rispetto agli altri paesi europei, può però ispirarsi alle best practices di altri paesi, può contare su professionalità specifiche di buon livello E’ arrivato il momento di avviare una progettazione seria di un sistema di gestione dei dati, aperto e accessibile a tutti, regolato da norme trasparenti e condivise, che permetta di effettuare valutazioni credibili e affidabili Tutto ciò ha un costo in termini di personale e di strumentazioni

Arnold (2011)

•  Building trust in government and among members of the R&D&I community is a precondition for successful performance of the National Research and Innovation System. Such trust is based on fair principles trasparently and impartially implemented combined with conspicuous punishment for those at any level who break the rules