Post on 15-Feb-2019
Indicazioni
• Garantire corretto apporto nutrizionale, o somministrazione di farmaci, o di acqua, a pazienti con apparato gastro intestinale funzionante e non in grado di mantenere adeguato apporto per os
• A scopo decompressivo in pazienti con ostruzione non correggibile chirurgicamente o con gastroparesirefrattaria
Chi necessita della NE
• Chi non puo’ mangiare
• Chi non deve mangiare
• Chi non vuole mangiare
• Chi mangia troppo poco
Vie di accesso per la nutrizione
enterale1. SONDE (intubazione naso enterica), tra cui:
� sondino naso gastrico� sondino naso-duodenale� sondino naso-digiunale
2. STOMIE� faringostomia� esofagostomia� gastrostomia� digiunostomia
Infusione nutrienti:- Continua (24 ore su 24)- Discontinua (somministrazione frazionata o a bolo)
Pazienti a rischio aspirazione di nutrienti nelle vie aeree
• Stato di coscienza alterato
• Alterazioni della deglutizione
• Pregressa aspirazione
• Grave reflusso gastroesofageo
• Ostruzione pilorica
• Paresi gastrica
Il fattore di rischio maggiore è probabilmente
l’alterato stato di coscienza: controindicazione nei
pazienti in coma
Fattori che riducono teoricamente il rischio di aspirazione
• Nutrizione pre pilorica continua anziché in bolo
• Nutrizione post pilorica piuttosto che quella pilorica
• Utilizzo delle stomie piuttosto delle sonde
• La presenza di tracheostomia o tubo endotracheale cuffiati
• La infusione di nutrienti con pazienti in posizione seduta o semiseduta
Criteri di scelta nutrizione per
sonda/stomia
• Durata prevista della nutrizionesino ad un periodo di 30 giorni � SONDAoltre i 30 giorni � STOMIA
• Nel post operatoriosecondo la scelta in sede intraoperatoria
• Intolleranza del paziente per la sonda
• Elevato rischio di aspirazione nelle vie aeree
• Difficile gestione della sonda(ripetuti episodi ostruttivi)
Scelta della via di accesso per
NEA) Nutrizione enterale a breve termine
• Nel paziente acuto grave in terapia intensiva
- sondino naso digiunale
• Nel paziente in ambito medico o neurologico
- sondino naso gastrico
• In caso di paresi gastrica o di alto rischio di
aspirazione nelle vie aeree
- sondino naso digiunale
Scelta della via di accesso per
NE
• Nel paziente chirurgico (nutrizione post
operatoria)
- digiunostomia eseguita durante l’intervento
oppure sondino naso digiunale apposto
nel post operatorio
SONDE
La sonda o sondino è inserita per via nasale. La sua estremità distale può essere posizionata:
in sede prepilorica � sondino naso gastrico
in sede postpilorica � sondino naso duodenale
o naso digiunale
Caratteristiche delle sonde• Materiale: poliuretano (rigidità e resistenza)
silicone (comfort e morbidità)
• Calibro: il calibro espresso in French* si riferisce al diametro esterno della sonda, da 8 a 14 Fr
• Lunghezza
• Eventuale presenza di peso distale (per facilitare il passaggio transpilorico ed il mantenimento in sede
• Eventuale autolubrificazione (interna ed esterna)
* 1 French = 0.33 mm
Caratteristiche delle sonde (II)• Forma e dimensioni dell’estremità distale es.
sonda di Bengmark, con estremità distale tipo pigtail, per progressione autopropellentespontanea in sede post pilorica
• Tipo di adattatori all’estremità prossimale
• Eventuale coesistenza di lumi multipli, es. sondino di Moss per decompressione gastrica + NE digiunale
• Eventuali tubi coassiali (esterno in PVC per inserzione + interno in silicone, per NE)
Sondino Naso Gastrico (SNG)Consente la nutrizione pre-pilorica
Metodi di inserzione:
a) mediante apposizione diretta
b) mediante endoscopia (su filo guida) in caso di:- stenosi esofagea- stenosi anastomotiche- situazioni post chirurgiche complesse
c) mediante tecniche radiologiche (filo guida +mdc)- in caso di stenosi complesse della via digestiva
Corretta inserzione diretta del SNG
• Paziente seduto, capo lievemente flesso
• Invitare il paziente, se possibile, ad ingerire acqua
• Dopo inserimento di sondino, controllo della posizione intragastrica mediante aspirazione di materiale gastrico ed auscultazione durante immissione di aria
• Es. radiografico in caso di dubbio
• Fissare la sonda in modo adeguato
Sondino Naso Duodenale o Naso Digiunale (SND)
Consente la nutrizione post-pilorica
Si inserisce con tecniche simili al SNG
Per il passaggio trans pilorico:• Metodo passivo (attesa di 12-24 ore, paziente
preferibilmente in decubito laterale dx; talora trattamento con metoclopramide o eritromicina
(meglio utilizzare il sondino autopropellente di Bengmark)
• Metodo endoscopico
• Metodo radiologico (uso di catetere angiografico + aria + filo guida)
Complicanze associate all’uso delle
sonde
All’inserzione:
• Intubazione accidentale delle vie aeree(rischio di polmonite ab ingestis)
• Traumi meccanici al passaggio del tratto gastroenterico (naso-faringe-trachea-esofago-stomaco)
• Malposizione: nelle vie aereein faringein esofago (sondino arrotolato)
Complicanze associate all’uso delle
sondeNel mantenimento:
• Estubazione accidentale (volontaria o involontaria)
• Dislocazione secondaria in esofago
• Annodamento/attorcigliamento
• Fastidio da corpo estraneo/intolleranza da parte del paziente
• Danni meccanici da erosione e/o decubito: erosione nasale, necrosi del setto, epistassi, rinofaringite, otite media, sinusite, faringolaringite.
• Ulcerazioni e stenosi laringee, esofagite, ulcere esofagee
• Rottura varici esofagee, perforazioni esofagee
• Reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica, ecc.
STOMIE
Secondo il livello di accesso al tubo
digerente possiamo distinguere tra:
• Faringostomie
• Gastrostomie
• Digiunostomie
FaringostomiaPoco utilizzato
Introduzione di sonda sottile direttamente nel faringe, estremità in sede pre o post pilorica
Inserimento: via chirurgica o percutanea
Criticità: rischio di ostruzione dovuto al piccolo calibro, indaginosità nel posizionamento
GastrostomiaNutrizione pre pilorica
Posizionamento: via chirurgica o percutanea
• Gastrostomia chirurgica
• Gastrostomia laparoscopica
• Gastrostomia percutanea � metodica più
utilizzata, effettuata con 2 modalità
• a) metodo endoscopico (PEG)tecnica pulltecnica push
b) metodo radiologico (sonda + aria)controllo fluoroscopicocontrollo ecografico
Gastrostomia chirurgica
Un tempo la metodica più utilizzata.
Incisione xifo-ombelicale o trasversale sopraombelicale sinistra.
Generalmente si esegue ancoraggio dello stomaco al peritoneo parietale e si fa fuoriuscire la sonda in ipocondrio sinistro.
Complicanze possibili
• Emorragia
• Peritonite (da contenuto gastrico)
• Malposizione della sonda
• Erosione cutanea (da succo gastrico)
• Ostruzione intestinale da migrazione della sonda
• Infezione/deiscenza della ferita
• Fistola enterica
Gastrostomia laparoscopica
Più costosa e relativamente più invasiva.
Si utilizza questa metodica in casi particolari, quali apposizione di gastrostomia in interventi laparoscopici per patologie che richiederanno una NE post operatoria.
Gastrostomia percutanea
E’ la metodica preferita per
• bassa invasività
• esecuzione in anestesia locale e sedazione cosciente
• buon rapporto costo/efficacia
La tecnica più usata è quella della gastrostomia percutanea endoscopica (PEG)
Controindicazioni alla gastrostomia
percutanea
• Pregresso intervento chirurgico gastrico (non
sempre)
• Cancro gastrico o ulcera gastrica
• Carcinosi peritoneale
• Ascite
• Obesità
• Varici esofagee
• Mancata transilluminazione della parete
addominale
Possibili complicanze della PEG
• Emorragia
• Peritonite (da succo gastrico)
• Malposizione della sonda
• Erosione cutanea (da succo gastrico)
• Ostruzione intestinale da migrazione della sonda
• Fistola enterica residua (dopo rimozione della stomia)
• Fistola gastrocolica
• Fistola colo-cutanea
• Pneumoperitoneo
• Infezione/deiscenza della parete
• Ostruzione della sonda PEG
• Intrappolamento del fermo nella parete gastrica
Gastrostomia diretta
• In pazienti con impossibilità ad eseguire PEG per impossibilità di transito dell’endoscopio
• Stenosi del faringe
• Stenosi esofagea
• Neoplasie del cavo orale
Gastrostomia diretta
• Posizionamento utilizzando fluoroscopia
• Per puntura diretta della cute, su filo guida, utilizzando introduttore
Digiunostomia percutanea
• PEJ indiretta (la più utilizzata)
apposizione della sonda per via transgastrostomica, mediante tecnica tipo PEG
• PEJ diretta , tecnicamente difficile che prevede la puntura percutanea diretta dell’ansa digiunale
Scelta della via di accesso per
NE
• Nel paziente chirurgico (nutrizione post
operatoria)
- digiunostomia eseguita durante l’intervento
oppure sondino naso digiunale apposto
nel post operatorio
Digiunostomia
Nutrizione transgastrostomica• digiunostomia transgastrostomica
- per via endoscopica (transpyloric PEJ)
• digiunostomia chirurgica
- digiunostomia classica sec. Witzel e Stamm
- digiunostomia di minima sec. Delaney(mediante agocannula)
Digiunostomia
• digiunostomia laparoscopica(solo in corso di altri interventi per vialaparoscopica)
• digiunostomia percutanea (tecnicamente complessa)
- per via endoscopica (direct PEJ)
- per via radiologica
Digiunostomia chirurgica
Impiegata in corso di interventi chirurgici nei quali si prevede la necessità di NE post operatoria.
Complicanze
Più frequenti per la digiunostomia su tubo, meno per quelle di minima:
da angolatura ansa digiunale
• occlusione intestinale da stenosi del lume digiunale
• ematomi intraluminali
• fistola digiunale residua
• dislocazione della sonda ed infusione accidentale
della miscela in peritoneo