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MondiRiemersi 2013
Messico protagonista a
dossierSpazio alle famiglienella XII edizione di Mondi Riemersi
attualitàP. Louis Lougen OMI incontra OMI e famigliaoblata a Cosenza
fattiP. Dino Tessari OMI visita i seminaridel sud Italia
MISSIONIOMI
RIVISTAMENSILEDI ATTUALITÀ MISSIONARIA
n. 06 GIUGNO-LUGLIO 2013
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SOMMARIOTour de force, ricco di sorprese 06di Tonino Garro
I poveri al centro della Chiesa 10di Luigi Mariano Guzzo
Notizie in diretta 22 dal mondo oblatoa cura di Elio Filardo OMI
Mgc news 25
Radicalismo evangelicoper la missione 30di Dino Tessari OMI
America Latina, una Chiesa viva 34Agenzia Fides
Lettere al direttore 02
Storia di storie 13
Lettere dai missionari 37
Qui Uruguay, Qui Senegal 39
DOSSIER
14UNA FOTO
PERPENSARE
28
attualità
news
fatti
missioni
MISSIONI OMIRivista mensile di attualitàAnno 20 n.6/7 giugno-luglio 2013
La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250
EDITOREProvincia d’Italia dei MissionariOblati di Maria ImmacolataVia Egiziaca a Pizzofalcone, 3080132 Napoli
REDAZIONEVia dei Prefetti, 3400186 Romatel. 06 6880 3436fax 06 6880 5031pasquale.castrilli@poste.it
DIRETTORE RESPONSABILEPasquale Castrilli
REDAZIONESalvo D’Orto, Elio Filardo,Gianluca Rizzaro, Adriano Titone
COLLABORATORINino Bucca, Claudio Carleo, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris,Sergio Natoli, Luca Polello, Claudia Sarubbo, Giovanni Varuni
PROGETTO GRAFICOE REALIZZAZIONEElisabetta Delfini
STAMPATipolitografia AbilgraphRoma
FOTOGRAFIESi ringrazia Olycomwww.olycom.it
UFFICIO ABBONAMENTIVia dei Prefetti, 34 - 00186 Romatel 06 9408777 - Valentina Valenzieditrice.missionari.omi@omi.it
Italia (annuale) 17 euroEstero (via aerea) 37 euroDi amicizia 35 euroSostenitore 65 euro
Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a:Missioni OMI - Rivistadei Missionari OMIvia Tuscolana, 73 - 00044 Frascati (Roma) Finito di stamparemaggio 2013Reg. trib. Roma n° 564/93Associata USPI e FESMI
www.missioniomi.itwww.facebook.com/missioniomi
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Al grido di “Que viva Mexico!” si è conclusa la dodicesima edi-zione di Mondi Riemersi, l’ormai storica manifestazione inter-culturale promossa dai Missionari Oblati di Maria Immacolata
nel territorio del Castelli romani, dedicata quest’anno al Paese dell’A-merica Latina. Cinque giorni trascorsi al ritmo della cucaracha che ha fatto ballare e cantare a squarciagola giovani e non arrivati alle Scuderie Aldobrandini di Frascati (Rm) per prendere parte al fitto programma di appuntamenti alla scoperta del Messico e non solo. Dal 17 al 21 aprile, infatti, numerose possibilità di incontro e di approfondimento si sono av-vicendate per rispondere alla curiosità e agli interessi dei destinatari più diversi ed eterogenei.
di Angelica Cicconeangelica.ciccone@gmail.com
dossier
Un progetto lungo un anno che coinvolge centinaia di persone alle porte di Roma
Mondi Riemersi Messico OCCASIONI D’INCONTRO
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una foto per pensare
Il ricordoRapisce il pensier
o,strappa
un sorriso, ruba un po ' di tempo
al presente.
È il rifugio di un attimo dalle fatiche,
l'incanto di una certezza
che non abbandona.
Tra pensieri che si rincorrono come
onde gentili si riprende il cammino
custodendo nel cuore quell'istante
vissuto,imperniato di eterno.
foto Alessandro Milella, alessandro.milella@alice.ittesto Claudia Sarubbo, claudia.sarubbo@yahoo.it
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In Messico la violenza sembra es-sere di casa. Omicidi, rapimenti e sparizioni sono eventi all’ordi-
ne del giorno. Secondo i dati dell’A-genda nazionale dei diritti umani, nel solo 2011 gli omicidi nel Paese sono stati 10961. E nel periodo che va dal 2005 al 2012 sono scomparse 48.300 persone e 48.750 sono stati gli omici-di violenti. Dati presentati dalla Com-missione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH) lo scorso aprile.Per discutere sul presente e sul futuro della nazione i vescovi del Messico si sono riuniti, sempre nel mese di aprile, sul tema: Le sfide della Chiesa in Mes-sico in questi prossimi tre anni. Han-no chiesto alcune chiavi interpretative della situazione sociale ed economica della nazione a tre esperti: Luis Erne-sto Derbez Bautista, rettore dell’U-niversità de las Américas de Puebla (UDLAP); Luis F. Aguilar Villanue-va, direttore di ricerca delle politiche pubbliche e di governo dell’Università di Guadalajara (UDG), e María Luisa Aspe Armella, docente della Univer-sità Iberoamericana. Ne è emerso un quadro complesso e impegnativo per le istituzioni statali ed ecclesiali.Il Messico, naturalmente non è sola-mente questo. Ma una nazione viva, con una storia di conquiste ed eroi. Lo testimonia anche un saggio di Massi-mo De Giuseppe, pubblicato recen-temente per “Il Mulino” dal titolo La
rivoluzione messicana. Zapata, Pan-cho Villa, Madero, Carranza, furono solo alcuni dei protagonisti di quel momento storico definito da alcu-ni storici “la prima guerra civile del ‘900”. Ha presentato le bellezze artistiche e naturali del Messico, Mondi Riemer-si, il progetto che si svolge alle porte di Roma, che ha provato a far riemer-gere la verità e la bellezza di questa nazione insieme alle sue tradizioni musicali, gastronomiche e letterarie. Missioni OMI riserva il dossier di questo numero proprio al Messico e alla XII edizione di Mondi Riemersi che ogni anno propone, a chi vi parte-cipa, una visione completa e invertita di una nazione dove operano i Mis-sionari Oblati di Maria Immacolata. In questi anni hanno avuto spazio il Senegal, la Corea del Sud, il Venezue-la, l’Uruguay, Sri Lanka e altri Paesi. Mesi di preparazione in alcune scuo-le superiori del territorio, laboratori, ricerche, incontri istituzionali e con la comunità messicana in Italia, per tentare di incontrare la verità e la ric-chezza di questo popolo.Allargare i confini, condividere, apri-re gli orizzonti, incontrare i popo-li, sono valori alla base del progetto Mondi Riemersi. Un messaggio deci-samente controcorrente in un’epoca difficile che produce ripiegamenti e chiusure. n
editoriale
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MondiRiemersi 2013
Messico protagonista a
dossierSpazio alle famiglienella XII edizione di Mondi Riemersi
attualitàP. Louis Lougen OMI incontra OMI e famigliaoblata a Cosenza
fattiP. Dino Tessari OMI visita i seminaridel sud Italia
MISSIONIOMI
RIVISTAMENSILEDI ATTUALITÀ MISSIONARIA
n. 06 GIUGNO-LUGLIO 2013
La verità di un popolodi Pasquale Castrilli OMI
pasquale.castrilli@poste.it
MISSIONIOMI
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lettereal direttore
Grazie p. Mario!Nel numero di novembre di Missioni OMI, ho letto con grande interesse la testimonianza di Miriam Lenzi. Ho trovato molto in comune, le sensazioni che ho provato io nel leggere il “Diario di un uomo felice”
di p. Mario Borzaga. Non è una semplice lettura, ma ci si immerge in quella realtà. Ti fa sentire così viva e presente la persona, perché è lui stesso che parla dell’intimità del suo cuore. A me ha dato tanto! Ho sentito affetto e
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tenerezza, come se fosse uno di famiglia. Al punto che quando ho finito di leggere ho sentito la voglia di scrivere una lettera. Spero che il calore che mi ha dato sbirciando nella sua quotidianità, mi aiuti a vivere la mia. Riconoscendo, come lui, i miei limiti, ma forte nella fede certa dell’aiuto di Dio.
Luisa CuomoNapoli
Speranza italianaNel n. 11/2012 di Missioni OMI sono stata attratta dall’articolo di Andrea Cuminatto, dal titolo Speranza italiana. Una storia drammatica, una storia vera, se non erro, ambientata nel periodo post-bellico del Vietnam, nel 1975, quando i comunisti si insediarono al potere. Ricordo che io in quell’anno emisi i voti perpetui e qui in Italia si viveva bene, nella pace, nel benessere economico, nella serenità di professare la propria fede religiosa. E pensare che sullo stesso pianeta, tanti nostri fratelli pativano l’invivibile, a causa di un socialismo assurdo e disumano. Un regime terribile che era riuscito a far temere la delazione e il tradimento perfino dentro la famiglia, tra consanguinei, come
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confessa il protagonista, il quale temeva che il padre potesse denunciarlo. Fuggiti, depauperati di tutto su di un barcone, eccoli schiavi dei pirati della Malesia: uccisioni, abusi, sporcizia fino all’eccesso, fame fino ad indurli al cannibalismo. Altro che isole da sogno! Perché Speranza italiana? Perché fu una delegazione italiana a salvare quei poveri fratelli che, per disperazione, stavano conoscendo ogni abiezione.L’uomo quando si allontana da Dio giunge alle più efferate brutalità, perde il bene della ragione. Ancora risuona valida l’esortazione di Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”
(Divina Commedia, Inferno, canto XXVI). Un invito alla preghiera perché l’uomo, creato ad immagine di Dio, venga dalla fede portato alla consapevolezza della sua grandezza e al rispetto della vita e del prossimo. Mi è caro ringraziarvi anche per l’inserto sul Diario di p. Mario Borzaga, che a me ha fatto tanto bene. Grazie, cari missionari OMI, per la vostra missione ad gentes.
Sr. Maria Teresa N., fsmp
Gli articoli su p. Mario Borzaga sono tra i più letti su Missioni OMI. La testimonianza semplice e forte allo stesso tempo, di questo giovane missionario Oblato di Maria Immacolata scomparso in Laos nel 1960 non cessa di colpire. Tante persone trovano in p. Mario un
amico, un compagno di viaggio, un intercessore. L’Associazione “Amici di p. Mario” di Trento, insieme alla sorella Lucia e a p. Angelo Pelis OMI, portano avanti da anni con tenacia il lavoro che un giorno porterà p. Mario agli altari. Sarebbe significativo che fosse proprio un papa venuto da lontano, come l’attuale, a proclamare l’eroicità delle virtù di Borzaga.
Consensi per Missioni OMIApprezzo moltissimo la rivista. Ormai è il mezzo che mi permette di avere un pò di comunione con la congregazione. Vi ammiro tutti, davvero!
Pasquale PasseggioSiena
In questo primo semestre dell’anno sono arrivati,
da alcuni lettori, messaggi di apprezzamento per la rivista. Uniti ai complimenti per la nuova impostazione grafica. Ringrazio quanti si sono fatti presenti, anche a nome della redazione. Cerchiamo di fare un prodotto gradevole, sia dal punto di vista dei contenuti che della presentazione. Con la redazione riflettiamo ogni mese sulle possibilità di mettere in pagina notizie significative del mondo oblato, della provincia mediterranea OMI e dell’impegno per l’evangelizzazione che vede protagonisti quanti vivono il carisma oblato da religiosi e da laici.
Il ricordo di RaffaellaNata da genitori credenti, Raffaella ha iniziato il suo percorso scolastico con le Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena, nell’istituto Santa Caterina di Aversa (Ce). E’ in questo istituto, dove si è formata la nostra comunità, che Raffaella ha conosciuto i Missionari Oblati di Maria Immacolata. Infatti, nel 1988, sia Raffaella che diversi suoi compagni di scuola, formarono uno dei gruppi di preadolescenti della comunità di Aversa, al quale venne dato il nome
Oblati italiani già missionari in Laos
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di Tonino Garro
attualità
P. Louis Lougen, superiore generale OMI ha visitato la comunità oblata di Cosenza nel mese di febbraio
Tour de forceNella mente e nel cuore di quanti, a Cosenza,
frequentano la chiesa di S. Domenico rimar-rà impressa in maniera indelebile la visita del
superiore generale dei Missionari Oblati di Maria Im-macolata, p. Louis Lougen.Il superiore generale ha presieduto una serie di riti in quello che è uno dei più antichi luoghi di culto della città dei Bruzi, costruito dai Predicatori sei secoli ad-dietro. Ha inoltre partecipato a un ricco programma di incontri, riunioni, dibattiti, momenti di festa attra-verso i quali ha avuto modo di saggiare l’azione porta-ta avanti, sul territorio, dai confratelli ai quali cinque
ricco di sorprese
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Tour de force anni fa l’arcivescovo Salvatore Nunna-ri ha affidato la rettoria.E la visita a Cosenza ha preso il via proprio con un omaggio a mons. Nun-nari, in episcopio, la sera del 15 feb-braio, nel corso del quale p. Lougen ha ringraziato il presule della fiducia accordata alla congregazione. Il vesco-vo ha espresso, dal canto suo, apprez-zamento per l’apostolato che i religiosi portano avanti tra i giovani, ma anche al servizio di coppie, famiglie, laici del cosentino, del catanzarese, della valle dell’Esaro, della costa tirrenica…Sono stati proprio i giovani del Mo-vimento giovanile Costruire del Tir-reno a dare il benvenuto in Calabria
a p. Lougen: alla stazione di Paola, dov’egli è arrivato in treno, c’erano ad attenderlo tanti ragazzi e ragazze con cartelli e striscioni che gli hanno ricor-dato l’incontro con quanti, provenien-ti dalla terra bruzia, l’estate del 2011, furono ospiti degli Oblati, a Malaga e Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù con papa Benedetto XVI.L’apertura ufficiale della visita a Co-senza è avvenuta, il 15 sera, con la celebrazione eucaristica, a S. Dome-
Rimarrà impressa in modo indelebile
la visitadel superiore generale dei
Missionari OMI
Alcune testimonianze“La più grande gioia è stata capire che p. Louis sentiva la presenza di Dio tra noi, e che eravamo anche noi con le nostre esperienze ad arricchirlo! Porto nel cuore anzitutto la veglia, le esperienze raccontate sabato da alcuni di noi e le parole p. Louis sul fatto che Dio mi ama non perché io sia perfetta, ma perché sono sua creatura”. (Aurora)
“Quando sono arrivato in chiesa è come se ci fossimo accolti a vicenda, o meglio come se lui avesse accolto me. È stato bello l’incoraggiamento che ci ha fatto quando ci ha detto con gioia e meraviglia: “Vedo la potenza di Dio che opera qui ed in voi”, ma anche con che amore di padre abbracciava chi raccontava la propria esperienza e con quale memoria si ricordava il mio nome e quello degli altri”. (Vittorio)
“Abbiamo avuto ‘concretamente’ S. Eugenio tra noi. Mi sono sentita privilegiata dalla sua visita; una predilezione che non si è fermata al “che bello c’è il personaggio famoso”, ma che è andata oltre, riportandomi alle radici e all’inizio della mia vocazione di figlia di Eugenio e di appartenenza al Movimento. Penso che la visita di p. Louis non sia stata casuale nell’anno del venticinquesimo dell’MGC”. (Irene)
“Sono stati giorni intensi che mi hanno permesso di ritornare al cuore del carisma. P. Louis mi ha aiutato a riscoprire quanto sono importante per la missione e quanto fondamentale sia il sentirmi corresponsabile del progetto missionario che la comunità di Cosenza porta avanti. Una cosa che mi porto dentro è una sua frase che mi ha ricordato quanto ciascuno di noi può essere utile alla missione pur non avendo tanti talenti, ma semplicemente cercando si essere strumento di Dio”. (Antonio)
P: Lougen accolto da numerosi giovani e famiglie a Cosenza
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di Angelica Cicconeangelica.ciccone@gmail.com
dossier
Un progetto lungo un anno che coinvolge centinaia di persone alle porte di Roma
Mondi Riemersi Messico OCCASIONI D’INCONTRO
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Al grido di “Que viva Mexico!” si è conclusa la dodicesima edi-zione di Mondi Riemersi, l’ormai storica manifestazione inter-culturale promossa dai Missionari Oblati di Maria Immacolata
nel territorio del Castelli romani, dedicata quest’anno al Paese dell’A-merica Latina. Cinque giorni trascorsi al ritmo della cucaracha che ha fatto ballare e cantare a squarciagola giovani e non arrivati alle Scuderie Aldobrandini di Frascati (Rm) per prendere parte al fitto programma di appuntamenti alla scoperta del Messico e non solo. Dal 17 al 21 aprile, infatti, numerose possibilità di incontro e di approfondimento si sono av-vicendate per rispondere alla curiosità e agli interessi dei destinatari più diversi ed eterogenei.
Mondi Riemersi Messico OccasiOni d’incOntrO
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A d Eriste, al confine con la Francia, 55 giovani del
gruppo di Rasal si sono riuniti per vivere e celebrare i più importanti misteri della fede
cristiana. “Il Triduo Pasquale”, tema della convivenza, è stato
approfondito con l’aiuto di don Hugo, sacerdote diocesano di Barbastro-Monzon, e da due Oblati, p. Ismael García e p. David López. Al centro dell’esperienza è stato posto, quindi, il mistero dell’amore
che rompe l’oscurità della notte del Sabato santo illuminando la fede e la speranza dell’umanità, specialmente dei giovani.Il gruppo Rasal, nato da un sacerdote diocesano circa quaranta anni fa, attualmente formato da una cinquantina di giovani e adolescenti, ha una sua autonomia, un carisma e mira al riconoscimento ufficiale del proprio statuto.Il rapporto con gli Oblati è nato circa sette anni fa in occasione di una missione. Il gruppo ha anche collaborato
Mercoledì 3 aprile alla Saint Paul University, l’ex vescovo di Ottawa, John Baycroft ha ricevuto la medaglia Eugenio
de Mazenod 2013 nel corso della cerimonia che si è svolta nella cappella De Mazenod.La medaglia Eugenio de Mazenod è conferita ad una persona che ha dato un contributo significativo per lo sviluppo del capitale umano nel suo ambiente o nella società. Questa medaglia, che porta il nome del fondatore dei Missionari Oblati di Maria Immacolata,
mette in evidenza l’adattamento alle reali situazioni delle persone, la dimostrazione di coraggio e zelo per
questioni sociali urgenti.Mons. Baycroft ha trascorso la maggior parte del suo ministero nella
diocesi anglicana di Ottawa dove è stato decano e rettore in diverse chiese. Per molti anni è stato teologo canonico della diocesi, dal 1985 vescovo suffraganeo e poi titolare dal 1993.
Notizie in diretta dal mondo oblato
news
Convivenza pasqualeSpagna
Il vescovo anglicano John Baycroft riceve la medaglia Eugenio de Mazenod
Canadamessaggie notizie dalle missionia cura di Elio Filardo OMIeliofilardo@omimissio.net
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In queste pagine di notizie e in generale nella nostra rivista sono spesso presenti delle abbreviazioni che può essere utile conoscere meglio.
OMI. È una delle sigle che ricorre con più frequenza. Sta per “Oblati di Maria Immacolata”, ”Missionari Oblati di Maria Immacolata”.La congregazione religiosa fondata nel 1816 da S. Eugenio de Mazenod a Aix en Provence. Due sitidi riferimento: www.omiworld.org e www.omi.it.
AMMI. È la sigla dell’”Associazione Missionaria Maria Immacolata”. Laici che, in tutti i continenti, partecipano al carisma demazenodiano e alle opere dei Missionari OMI.Il sito è www.ammi.it
MGC. Il “Movimento giovanile Costruire” è ben noto ai lettori di Missioni OMI. Recentemente il Movimento ha celebrato il suo 25°. Oltre a trovare una sezione nel sito www.omi.it segnaliamo la pagina “Movimento giovanile Costruire”su Facebook.
COMI 1. Le “Cooperatrice Oblate Missionarie dell’Immacolata” sono un istituto secolare fondato da p. Gaetano Liuzzo OMI.Il sito è www.istitutocomi.com.
COMI 2. Si tratta dell’organizzazione non governativa “Cooperazione per il mondo in via di sviluppo”, compostada volontari (www.comiong.it).
OMMI. L’Istituto secolare delle Oblate Missionarie di Maria Immacolata, fondato da p. Louis-Marie Parent OMI (www.ommi-is.org).
GLOSSARIO
Ordinato sacerdote nel 1955 nella diocesi di Ontario dove è stato rettore di Loughborough, il vescovo Baycroft è stato cappellano e docente alla Carleton University nella facoltà di religione e di storia, ed ha insegnato presso la facoltà di teologia della Saint Paul University di Ottawa. Durante la sua lunga carriera di insegnamento ha cercato di espandere l’orizzonte della fede cristiana della gente e di indicare ciò che umanizza la società. È stato anche cappellano delle carceri e cappellano militare. Ha viaggiato molto come animatore di ritiri, conferenziere e responsabile di convegni. È membro della Anglican Roman Catholic International Commission (ARCIC) e co-presidente del Canadian Anglican Roman Catholic Dialogue. (fonte: ustpaul.ca)
alla preparazione della ‘Giornata mondiale oblata della gioventù’ a Malaga nell’estate 2011. Gli Oblati offrono al gruppo un servizio di accompagnamento spirituale e confessione durante i momenti formativi più importanti come le convivenze di Natale, Pasqua ed il campeggio estivo.
(fonte: nosotrosomi.org)
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TAILANDIA
Intercapitolo OMI 2013
Dal 21 aprile al 3 maggio circa settanta Oblati di tutto il mondo si sono riuniti a Baan Phu Wan Samphran presso il Centro pa-
storale dell’arcidiocesi di Bangkok, per la riunio-
ne intercapitolare 2013. Vi hanno preso parte il Consiglio generale, i provinciali, tutti i superiori delle delegazioni della Congregazione ed i tre superiori delle missioni della re-gione Asia-Oceania. La delegazione di Thailandia-Laos ha organizzato una celebrazione di accoglienza con danze tradizionali.P. Paolo Archiati, vicario Generale, il 22 aprile ha presentato il tema dell’incontro, “Missionari Oblati, che tipo di uomini?”, che si rifà agli ap-pelli alla conversione dell’ultimo Ca-pitolo generale dei Missionari OMI svoltosi a Roma nel 2010. Un argo-mento che p. Louis Lougen, superio-re generale, ha trattato anche in una lettera indirizzata alla Congregazio-ne nel mese di febbraio.In un clima di condivisione e di ascolto comunitario dello Spirito Santo è stata valutata l’attuazione del mandato del precedente Capitolo generale, ma è anche iniziata la pre-parazione remota del prossimo.Durante l’Intercapitolo è stato de-dicato tempo ad una presentazione della vita dei martiri Oblati di Laos e Spagna. Due storie che, anche se lontano nel tempo e nello spazio, richiamano al radicalismo oblativo vissuto nella vita quotidiana.
(fonte: omiworld.org)
news
Dal 12 al 14 aprile 2013 un gruppo di 45 persone, Oblati degli Stati Uniti e
della Provincia canadese di Lacombe, responsabili nazionali, partner ed amici, si sono ritrovati presso l’Oblate Renewal
Center di San Antonio e la nuova Whitley Center della Scuola Oblata di Teologia per
il 4° appuntamento annuale della De Mazenod Conference: “Scoprire e praticare la presenza di Dio: la spiritualità cattolica per la vita quotidiana”.I Missionary Oblate Partners, insieme al presidente Arthur Pingolt e a p. Tom Singer, assistente spirituale, nel 2010 hanno lanciato una serie di conferenze per promuovere una più ampia cooperazione e comprensione intorno a questioni di fede e di promozione umana. P. Tom Singer ha ricordato che le precedenti Conferenze de Mazenod si sono concentrate su Chiesa comunicazione ed evangelizzazione. «Per la conferenza di quest’anno - ha detto p. Tom - abbiamo pensato che essere stato utile condividere con i nostri partner alcuni temi di spiritualità oblata». P. Jim Deegan, ha tenuto tre interventi su L’unica cosa essenziale proponendo esercitazioni pratiche su Lectio Divina ed esame di coscienza. P. Frank Santucci ha tenuto due incontri sulla Visione e spiritualità di Eugenio de Mazenod.Fin dall’inizio Arthur Pingolt ha auspicato che la conferenza offrisse “ossigeno spirituale” ai partecipanti. L’obiettivo è stato centrato, i partecipanti si sono ritrovati d’accordo sul fatto di aver avuto una bella spinta accompagnata da una ventata di aria fresca. Un associato ha commentato: «Ho ricevuto più da questa conferenza che in tutti i precedenti undici anni come socio!»
(fonte: oblatepartnership.org)
I Missionary Oblate Partnerspartecipano alle Conferenze de Mazenod
Texas
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Memori delle due esperienze vissute lo scorso anno tra le mura del carcere di Rebibbia, i
ragazzi dell’MGC di Roma hanno voluto tornarci per la terza volta, approfittando dell’opportunità offerta loro dagli scolastici OMI impegnati in questo campo, sulle orme del fondatore Eugenio de Mazenod, che aveva tanto a cuore questa missione. Domenica 3 Marzo, si è partiti alla volta di Rebibbia, insieme ad un gruppo di ragazzi della parrocchia di S. Rita da Cascia di Tor Bella Monaca, con l’intento di animare una messa in carcere e incontrare i detenuti.I ragazzi hanno avuto la possibilità di porgere ai detenuti delle domande e ascoltare le loro esperienze, che raccontano la difficile vita che
si conduce in questo luogo, la convivenza forzata tra persone diverse in uno spazio ristretto, la solidarietà che porta a condividere, la speranza di ritrovare fuori quello che si è lasciato entrando dentro, la voglia di riscatto e di perdono. “Questa era la prima volta che entravo in un carcere e non nascondo una certa tensione, aggiunta all’entusiasmo. Non saprei come descrivere quelle ore passate fra la messa e le chiacchiere con i carcerati, se non usando gli aggettivi “pienissime” e “interessanti”. Pienissime per il carico emotivo, dovuto alle testimonianze dei ragazzi del carcere. Inoltre è stato interessante uno scambio con don Roberto, il cappellano responsabile, che con la sua esperienza ventennale a Rebibbia, ci ha confessato come il carcere sia un luogo difficile e inutile, in quanto non è teso al recupero della persona, ma solo a punirla”. (Greta)“Era la seconda volta che andavo a Rebibbia. La prima volta ero pieno dei pregiudizi che si possono avere sul luogo o sulle persone; questa volta è stato diverso. La mia testa era libera, nessun pregiudizio o pensiero, solo la voglia di stare un po’ con i detenuti. Un signore che mi ha riconosciuto, dopo quasi un anno, mi ha ringraziato per il servizio che stavamo facendo. E’ stato il momento in cui ho capito che il ‘dare’, quando è sincero, non può che essere ricchezza per l’altro e per te!”. (Pierluigi)
mgc news
Visita al carcere di RebibbiaRoma
I giovani al mondo: “È buono seguire Gesù!”“Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro! Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità, perché quell’incontro sia un segno di fede per il mondo intero. I giovani
devono dire al mondo: è buono seguire Gesù; è buono andare con Gesù; è buono il messaggio di Gesù; è buono uscire da se stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù!“
papa Francesco, domenica delle palme 2013
28MISSIONI OMI · 06/07_13
una foto per pensare
Il ricordoRapisce il pensier
o,strappa
un sorriso, ruba un po ' di tempo
al presente.
È il rifugio di un attimo dalle fatiche,
l'incanto di una certezza
che non abbandona.
Tra pensieri che si rincorrono come
onde gentili si riprende il cammino
custodendo nel cuore quell'istante
vissuto,imperniato di eterno.
foto Alessandro Milella, alessandro.milella@alice.ittesto Claudia Sarubbo, claudia.sarubbo@yahoo.it
29MISSIONI OMI · 06/07_13
Il ricordo
30MISSIONI OMI · 06/07_13
di Dino Tessari OMI
fatti
I missionari di ieri e di oggi per la Calabria. Visita ai seminari della regione
Radicalismo evangelico
Ciò che più mi ha incantato della Calabria è stato l’altopiano della Sila (dal greco hyle che significa “selva”) dove stupendi laghi
artificiali oltre ad essere utilizzati per la produzio-ne elettrica, contribuiscono ad abbellire il paesaggio e dove un’ottima rete stradale facilita magnifiche escursioni in località ancora vergini e uniche. Oc-corre passeggiare in quei boschi montani dove tutto è oggetto di stupore. E sono gli alberi a stupire di più: si tratta di faggi, di pini larici, diritti come una colonna, e di abeti bianchi. E se arrivi in autunno, camminando nei vari sentieri senti forte una imper-turbabile calma e resti stupito ammirando il man-tello rosseggiante delle foglie dei faggi che divampa come fuoco maestoso. Si resta incantati poi dai pa-esaggi e dalle magnifiche vallate delle Serre (dall’e-braico ser che significa “monte”) poste tra la Sila e l’Aspromonte. Nella più ampia di esse, alla fine del XI secolo, S. Bruno fondò la Certosa che ancor oggi affascina per il suo misterioso e orante silenzio.
per la missione
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laboriosità, ospitalità, gioia della vita comunitaria e una... gentile rudezza e caparbietà che li porta a momenti di intenso radicalismo. Queste caratteri-stiche le troviamo incarnate nei grandi santi della storia della Calabria. Ricor-diamo il beato Cassiodoro di Squilla-ce, ministro di Teodorico (VI secolo), fervente cristiano ed appassionato di
Incanto “interiore”Stupenda e interessante la fierezza e l’orgoglio del buon calabrese quando dice con tutto se stesso: Sugnu cala-brisi e mi nde vantu (“Sono calabrese e me ne vanto”). È una significativa espressione che indica la bellezza in-teriore dei calabresi, bellezza che ri-chiama forza d’animo, ingegnosità,
cultura che fonda a Vivario un mona-stero come centro di vita ascetica, di lavoro e di studio; S. Nilo da Rossano (IX secolo) che invaghiva per la sua prestanza e bellezza e che al richia-mo possente del Signore lascia tutto, compresa moglie e figlia, per entrare in monastero e scegliere, con evange-lico radicalismo, la vita solitaria fatta di forte ascesi, preghiera, studio, peni-tenza e accoglienza dei poveri e delle persone che volevano condividere la sua vita e che, al termine della sua esi-stenza, è guidato dal Signore verso il luogo della sua sepoltura a Grottafer-rata, vicino Roma. Anche S. Bruno ha parte importante nella vita della Chie-sa che è in Calabria fondando nel 1091 l’eremo di S. Maria, futura Certosa di Serra S. Bruno, centro di silenzio, me-
Radicalismo evangelicoper la missione
Una statua di S. Bruno che lo raffigura in un momento
di preghiera. l’opera è situata nella Cartosa
a lui dedicata
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Agenzia Fides
fatti
Malgrado la situazione difficile di alcuni Paesi, la chiesa latinomaericana è viva. Intervista a mons. Carlos Aguiar Retes, presidente del Celam
America Latina
Ottobre dello scorso anno. I membri della presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), guidati dal loro presidente, mons. Carlos Aguiar
Retes, arcivescovo di Tlalnepantla (Messico), sono a Roma per incontrare il Santo Padre ed i responsabili dei diversi di-casteri vaticani. A loro hanno presentato il piano pastorale del quadriennio 2012-2015 e gli aspetti principali della vita della chiesa in America Latina. Il presidente del Celam ne ha parlato con l’Agenzia Fides.Il documento di Aparecida ha proposto la missione con-tinentale come guida per le comunità di tutto il continen-te, Come viene considerato questo impegno nel piano globale di lavoro per i prossimi quattro anni?Alcuni dei punti principali sono stati proposti per il piano pastorale del nostro mandato, cioè fino al 2015. Per il piano globale dei prossimi quattro anni abbiamo preso come guida di lavoro la seconda parte dello slogan di Aparecida: “Per-ché i nostri popoli abbiano vita in Lui” (Para que nuestros pueblos en El, tengan vida). Dal momento che l’attuazione della prima parte dello slogan, discepoli missionari, vale a dire come far diventare i cristiani delle nostre comunità autentici discepoli di Cristo, è già arrivata al suo traguardo, adesso dobbiamo “dare testimonianza”, perché quando dia-
una chiesa viva
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lettere dai missionari
La festa di Pasqua è la festa per eccellenza nella quale ritroviamo il fondamento della nostra fede. E’ la festa di tutti coloro che sono sconfitti, maltrattati, giudicati, sfruttati, torturati ed uccisi; é la festa degli ultimi, dei falliti, di coloro che non osano più sperare e che hanno perso la fiducia nella vita, di coloro che sono stati traditi e anche di coloro che non credono più a niente. A Pasqua le contraddizioni si incontrano, gli opposti si toccano, le parallele sono convergenti. Non si tratta di teorie. Quel Gesù ridotto a nulla sulla croce, quell’uomo sconfitto e deriso, quell’essere privato della dignità, quel figlio
dell’uomo che nessuno vuole riconoscere Figlio di Dio, assume sulla Croce tutte le nostre di contraddizioni e risorgendo dai morti “libero e vincitore”, ci insegna il vero valore della vita e della morte, il senso delle cose e delle persone, ci apre orizzonti nuovi.Pasqua é veramente la ‘festa delle feste’, nella quale attraverso i simboli della liturgia possiamo entrare in un’altra dimensione, spesso rischiamo di vivere tutto questo da consumatori e non da attenti osservatori delle cose di Dio. Che la Pasqua rappresenti un autentico “passaggio”, perché ognuno di noi sa per dove deve passare per liberarsi di ciò che é già vecchio, di ciò che é già morto; passare dall’io al noi; passare dal mio al nostro; passare dall’incertezza alla certezza, dal dubbio alla verità; passare... non restare sulle proprie posizioni, ma andare oltre, diventare un nomade della libertà, un cercatore di tesori nascosti. “Alleluia” deve diventare il nostro grido, quella luce che la chiesa accende deve poter diradare le tenebre del tuo cuore, quell’acqua che sgorga dal tempio deve purificare ciò che c’é di
sporco nella tua vita ed irrigare i deserti del tuo mondo interiore.Non aspettarti quindi dei miracoli, se non vuoi morire al vecchio, non potrai risorgere; se non vuoi perdere, difficilmente potrai trovare; se sei attaccato al vecchio, il nuovo con fatica potrà aprirsi un cammino. Risorgere significa rinascere!
Bruno Favero OMISenegal
Sentinella, quanto rimane della notte?
Molti di quanti visitano Roma restano ammirati dalla grandezza di questa città. Il Colosseo impressiona per la sua bellezza, ma basta anche dare uno sguardo alla campagna romana con i suoi acquedotti ancora lì con i loro archi sospesi. L’arco ha la capacità di sostenere la struttura distribuendone il peso in maniera uniforme. Capacità di collegare due punti opposti e sostenere la pesante struttura distribuendo il peso in maniera uniforme: ecco l’arco. “Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo... Mai dimenticherò
MISSIONIOMI
P. Brino Favero OMI saluta con allegria
Pasqua fondamento della fede
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i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni” (Elie Wiesel). La lettura di questo brano mi ha stimolato a fare una riflessione sull’importanza della memoria, specialmente in contesto biblico.La memoria come capacità di tenere insieme punti opposti creando un arco sospeso che dà solidità al tutto. Ecco allora l’esperienza del popolo di
Israele nel vivere la sua notte (quella in terra di Egitto fatta di umiliazione e schiavitù) e l’invito-comando a mai dimenticare, perché attraverso quella notte si è arrivati alla luce del giorno (terra promessa e libertà). Così sarà anche del loro padre Giacobbe che nel passare il guado per tutta la notte si trova a lottare con un qualcuno (se stesso, il fratello e Dio stesso) ed è
nella notte generato a vita nuova (non più Giacobbe il suo nome, ma Israele, padre di un nuovo popolo). E le notti si susseguono inseguite dalla luce del nuovo giorno; ecco il popolo in esilio (nuova notte con crisi di identità)
e la domanda struggente che invoca speranza (“Sentinella, quanto rimane della notte?”); ed ecco la nuova liberazione (ritorno in patria e ricostruzione del tempio). L’arco si allunga a coprire tutta la Bibbia fino alla sua conclusione (nell’Apocalisse si dice della nuova creazione dove “la notte non sarà più, perché Dio sarà la sua luce”).Esperienza di un popolo questa che viene rivissuta da un suo figlio, Gesù. Tutta la sua vita tra due notti madri; quella della nascita (ai pastori che vegliano nella notte una luce rifulse) e quella della morte, i tre giorni incorniciati dalla consegna di Giuda (“Usci, ed era notte”), notte vissuta sulla croce (“Dio mio... perché mi hai abbandonato?”) Ed ecco puntuale come sempre la luce, quella della nuova vita (“ le donne si recarono al sepolcro di buon mattino, quando il sole sorgeva”). Di nuovo l’arco a mettere insieme morte e vita. Quante notti vissute insieme... e l’invocazione ad un qualcuno: “Sentinella, quanto rimane della notte?”, che dice la sofferenza della notte e allo stesso tempo grido di speranza. Vita, la nostra, che trova nella croce del Risorto il suo arco.
Giovanni Zevola OMI
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