Post on 18-Apr-2020
Manutenzione dei rotabiliprocedure e impianti per lo
svolgimento delle operazioni
Alessandro Sasso
Manutenzione dei rotabili
Argomenti trattati
1. Bibliografia
2. Definizione di manutenzione
3. Manutenzione come processo
4. Ciclo di vita (vero) di un rotabile: gli attori della manutenzione
5. ECM – Entity in Charge of the Maintenance
6. Manutenzione e impianti sul territorio
7. Politiche di make or buy,
8. Flussi della manutenzione
9. Ingegneria di manutenzione (cenni)
10. Sistemi informativi di manutenzione
11. Manutenzione e sicurezza
12. Formazione
13. Domande & risposte
Manutenzione dei rotabili
Bibliografia
• Reference books sulla manutenzione (McGraw-Hill)
• Gestione delle flotte di veicoli (Pitagora)
• Presentazioni AIMAN
• Presentazioni ManTra
• Documenti e presentazioni ANSF
• Documentazione Gruppo FS
Manutenzione dei rotabili
Definizioni
Manutenzione:
"combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali,
previste durante il ciclo di vita di un'entità, destinate a mantenerla o
riportarla in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta"
UNI EN 13306
Manutenzione dei rotabili
Il processo di manutenzione
Progettazione e costruzione
Esercizio e mantenimento
in efficienza
Aggiornamento tecnologico
Fiction Reality
KEYWORDS: Attori
Manutenzione dei rotabili
Il veicolo ferroviario
KEYWORDS: Pezzi di ferro, nolo, disponibilità, flotte pubbliche e private
Manutenzione dei rotabili
Trasporto merci: filiera di riferimento
Le considerazioni qui sviluppate hanno validità generale, costituendo i
diversi tipi di trasporto passeggeri (finanziato da Contratto di Servizio,
Open Access, Charter) semplici sotto-casi di quello qui presentato, e
dunque quanto presentato può essere applicato ad ogni tipo di rotabile
ferroviario.
Quale che sia il settore di riferimento, va tenuto conto che il
medesimo soggetto può svolgere uno o più fra i compiti descritti.
Manutenzione dei rotabili
Un momento di contraddizioni
Regolamentazione con
imposizione di norme il
più possibile rigide e
comuniOggi
Paradosso:
la massima sicurezza si
ottiene per traffico = 0
Obiettivo:
massimizzare il
traffico ferroviario
Liberalizzazione del
settore e
proliferazione di
soggetti
Fase del processo
Soggetto 2
Soggetto 1
Documento
Processo
Legenda
Manutenzione dei rotabili
Manutenzione
Fornitore
componenti
Certificazione dell’officina
Redazione documentazione
Omologazione
Certificato STI
Costruttore
Ammissione T.
Dossier di M.
NoBo
NSA
VIS
RoSCo
Immatricolazione
Numero NVR
Messa in esercizio
CUU
Terminal
Cliente
Manovra
Certificato di Sicurezza
Condotta e scorta
Impresa
Ferroviaria
Manovra
Terminal
Scarico
Cliente
OfficinaEtichetta ISM All. 6
Contratto di M.
Certificato dell’off.
Certif. dell’off.
Esercizio
Circolazione
Revamping
Demolizione
Utilizzo per altri scopi
Destinazione museale
Ricollocazione
Certificazione dell’officina
Vendita
Contratto
Vendita
Contratto
Noleggio
Contratto
Noleggio
Contratto
Area Officine
Area Scali e Terminal
Area Ferrovia
CdT
DDT
Consegna
Ord. di manovra
Composizione
Carico
CIT 14
Autorizzazione di Sicurezza
Manovra
Formazione
Verifica
M 18
Circolazione
Licenza
Gestore
infrastruttura
Circolazione
Licenza
Consegna
Modulo Cons.
Nuovo servizio
Smistamento
Ordine
Capitolato
Operatore
logistico
Operatore
logistico
Detentore
Ciclo di vita di un
carro ferroviario
Impresa
lavoriManutenzione
Impresa
FerroviariaServiceImpresa
Ferroviaria
Gestore
infrastruttura
Elenco
Manutenzione dei rotabili
Considerare IF e GI non basta
Per comprendere come è regolato il ciclo di vita di un rotabile rispetto
alle esigenze di sicurezza della circolazione non basta analizzare i
processi relativi ai Gestori dell’Infrastruttura (GI) e alle Imprese
Ferroviarie (IF), per due fondamentali motivi:
• Le scelte fondamentali relative all’esistenza stessa di un rotabile, dalla
costruzione ed alla gestione della flotta cui appartiene dipendono dal
Detentore del rotabile e dall’Operatore Logistico che ne richiede
l’utilizzo. Sono questi due soggetti che supportano economicamente
l’intero ciclo di vita e possono sostenere i costi relativi.
• Una parte significativa della vita utile del rotabile avviene esternamente
dalla rete ferroviaria, e dunque fuori dalle competenze di GI e IF.
Manutenzione dei rotabili
Manutenzione
Fornitore
componentiCertificazione dell’officina
Redazione documentazione
Omologazione
Certificato STI
Costruttore
Ammissione T.
Dossier di M.
NoBo
NSA
VIS
RoSCo
Immatricolazione
Numero NVR
Messa in esercizio
CUU
Terminal
Cliente
Manovra
Certificato di Sicurezza
Condotta e scorta
Impresa
Ferroviaria
Manovra
Terminal
Scarico
Cliente
OfficinaEtichetta ISM All. 6
Contratto di M.
Certificato dell’off.
Certif. dell’off.
Esercizio
Circolazione
Revamping
Demolizione
Utilizzo per altri scopi
Destinazione museale
Ricollocazione
Certificazione dell’officina
Vendita
Contratto
Vendita
Contratto
Noleggio
Contratto
Noleggio
Contratto
Area Officine
Area Scali e Terminal
Area Ferrovia
CdT
DDT
Consegna
Ord. di manovra
Composizione
Carico
CIT 14
Autorizzazione di Sicurezza
Manovra
Formazione
Verifica
M 18
Circolazione
Licenza
Gestore
infrastruttura
Circolazione
Licenza
Consegna
Modulo Cons.
Nuovo servizio
Smistamento
Ordine
Capitolato
Operatore
logistico
Operatore
logistico
Detentore
Ciclo di vita di un
carro ferroviario
Back
Impresa
lavoriManutenzione
Impresa
FerroviariaServiceImpresa
Ferroviaria
Gestore
infrastruttura
Manutenzione dei rotabili
Tutti gli “attori” della Ferrovia
• Il costruttore di materiale rotabile
• Fornitori di componenti
• Officine e provider di manutenzione
• Le Rolling Stock Company
• National Safety Autority e VIS
• I “keepers” (detentori)
• Operatori logistici e clienti
• Terminal e scali ferroviari
• La manovra
• L’impresa ferroviaria
• Il Gestore dell’Infrastruttura
• Le imprese lavori all’armamento
Grafico
FINE
Manutenzione dei rotabili
Il Costruttore di materiale rotabile
Il ruolo del costruttore di rotabili in Europa è cambiato negli ultimi 20
anni: da assemblatore per conto di uffici di progettazione delle imprese
ferroviarie nazionali, è diventato un produttore autonomo e completo.
L’aumentata competitività dovuta commesse maggiormente orientate al
mercato ha portato a fenomeni di aggregazione, di specializzazione,
alla chiusura di numerose realtà locali, alla nascita di rotabili realizzati
sulla base di “piattaforme standard”.
Alcuni esempi - parliamo di:
• Veicoli merci (Legios, Tatravagonka, Astra Arad…)
• EMU/DMU (Bombardier, Alstom, Siemens, CAF, Stadler…)
• Carrozze (Astra Vagoane, Bombardier, CAF…)
• Locomotive (Siemens, Bombardier, Vossloh…)
Grafico
Indice
Manutenzione dei rotabili
Fornitori di componenti
Alcuni componenti del rotabile, di solito quelli con elevato grado di
standardizzazione, sono forniti da parti terze rispetto al costruttore,
seguono un ciclo di vita differente e la loro manutenzione è spesso
affidata a società «autorizzate» dai rispettivi produttori.
Alcuni esempi - parliamo di:
• “Bordo” ATC (Ansaldo STS, Alstom…)
• Sistemi frenanti (Knorr-Bremse, Dako, Faiveley…)
• Motori termici (Caterpillar, MTU…)
• Cambi e trasmissioni (Voith, ZF…)
Grafico
Indice
Manutenzione dei rotabili
Officine e provider di manutenzione
Alcuni esempi - parliamo di:
• Officine di proprietà di IF (Tiberco, Serfer…)
• Officine indipendenti (ODA96, Carrozzeria Nuova S. Leonardo, CIMA Riparazioni…)
• «Point of Presence» di costruttori (Verona/Bombardier…)
I luoghi fisici nei quali sono effettuate le operazioni manutentive dei
rotabili (manutenzione correttiva e preventiva) sempre meno sono i «depositi»
che fanno capo alle IF, oggi non a caso denominati in altro modo: quanto più
cresce l’efficienza d’uso dei veicoli, e dunque il loro raggio di azione, tanto più
nasce l’esigenza di ricorrere a «reti» di strutture in grado di operare per conto
dei soggetti responsabili di manutenzione di ciascun parco veicoli.
Grafico
Indice
Manutenzione dei rotabili
Le Rolling Stock Company (“RoSCo”)
Di chi sono i rotabili? Se le IF «tradizionali» hanno sovente capacità di
investimento sufficienti al rinnovo del parco e le Regioni provvedono
all’acquisto di rotabili per il trasporto locale, i nuovi operatori spesso
preferiscono ricorrere a formule di noleggio a breve, medio o lungo termine
presso società finanziarie di scopo.
Sono altresì presenti fenomeni di lease back e di utilizzo in pool, soprattutto
per le locomotive elettriche.
Alcuni esempi - parliamo di:
• Mitsui Rail Capital Europe (ex Dispolok)
• Alpha Train (ex Angel Train Cargo)
• Railpool
• Akiem
Grafico
Indice
Manutenzione dei rotabili
National Safety Autority, VIS e NoBo(s)
Le Direttive 2004/49/CE e 2004/51/CE relative alla sicurezza e allo
sviluppo delle ferrovie comunitarie, hanno gettato le basi per l’istituzione
delle National Safety Autorities, riunite nell’ERA (Railway European
Agency). In Italia l’ANSF, attiva dal 2009, opera in maniera «snella»,
servendosi sul territorio dei «Verificatori Indipendenti di Sicurezza» (VIS).
Alcuni esempi - parliamo di:
• NSA (ANSF, Italia; EBA, Germania; EPSF, Francia…)
• VIS (Italcertifer, BV, RINA, ISA Rail…)
Grafico
Indice
Manutenzione dei rotabili
Il Keeper (“Detentore”)
Definizione Assoferr: «Soggetto o entità che utilizza il veicolo come mezzo di
trasporto ed è iscritto in quanto tale nel Registro di Immatricolazione
Nazionale (RIN). Può essere il proprietario o avere il diritto di utilizzarlo».
Alcuni esempi - parliamo di:
• Veicoli merci (TOUAX, AAE, GATX, Ambrogio…)
• Veicoli passeggeri e mezzi di trazione (IF nazionali, IF regionali, RoSCo(s)…)
Grafico
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Manutenzione dei rotabili
Operatori logistici e clienti
Il trasporto per ferrovia esiste solo se chi organizza lo stesso ritiene l’opzione
ferroviaria economicamente conveniente.
Sono dunque gli operatori logistici i principali driver del trasporto, coloro che
hanno la possibilità/necessità di scegliere tra ferrovia ed autotrasporto per
soddisfare i propri clienti. Da essi dipende la destinazione d’uso dei parchi
rotabili, il loro utilizzo, le loro caratteristiche tecniche.
Alcuni esempi - parliamo di:
• Operatori puri (Italcontainer, Shuttelwise, Sogemar…)
• Anche IF (GTS, Shenker, Geodis…)
• Anche IF e/o detentori (Hupac, Ambrogio …)
Grafico
Indice
KEYWORDS: €€€€€
Manutenzione dei rotabili
Terminal e scali ferroviari
Se i «punto di accesso» alla ferrovia per i viaggiatori sono stazioni e
fermate, nel caso delle merci si parla si «scali» e/o «terminal».
E’ nei «terminal» che gli operatori logistici («utilizzatori»)
ritirano/consegnano/smistano/immagazzinano le merci per conto dei propri
clienti. Da un punto di vista prettamente ferroviario, tali entità sono viste
come semplici impianti raccordati.
Alcuni Esempi – Parliamo di:
• Terminal interni ad interporti (CIM Novara, Verona QE, …)
• Terminal «pubblici» RFI (Alessandria, Orbassano…)
• Terminal privati (Candiolo, Busto Arsizio…)
• Terminal portuali (VTE, LSCT, …)
Grafico
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Manutenzione dei rotabili
La manovra
La manovra non è una funzione specifica delle Imprese Ferroviaria; tuttavia
molte IF operano in autoproduzione.
La manovra provvede alla formazione «fisica» dei convogli, allo smistamento
dei veicoli merci, alle tradotte interne agli impianti, al trasferimento dei
convogli dagli scali privati agli impianti del GI.
In Italia, la manovra è
• RFI, in località “pubbliche” indicate nel PIR (es. Brescia)
• Società che operano in service per RFI (es. Segrate con SerFer)
• Autoproduzione, anche in scali pubblici dove non è presente RFI
• Società private in scali e raccordi privati (es. Melzo Scalo)
Grafico
Indice
Manutenzione dei rotabili
L’Impresa Ferroviaria
Anche il ruolo storico delle Imprese ferroviarie (IF) è cambiato, a partire
dall’emanazione della 440/91.
Qualcuno ha detto: “oggi l’Impresa Ferroviaria può essere formata da due
macchinisti in pensione con una locomotiva a noleggio”. Con riferimento al
proprio core business, l’IF viene anche definita “trazionista puro”.
L’Impresa Ferroviaria si occupa:
• Formazione
• Verifica
• Condotta
• Scorta
Grafico
Indice
Manutenzione dei rotabili
Il Gestore dell’Infrastruttura
Tradizionalmente, pur con qualche eccezione, l’infrastruttura ferroviaria è
sempre stata di proprietà pubblica e gestita da un gestore nazionale o da
operatori cui veniva affidata in concessione «per la costruzione e l’esercizio».
La riforma ha mutato questo stato di cose, e a tendere si distinguono gestori
nazionali e gestori regionali, talora sottoposti a discipline differenti.
Il tema della separazione rispetto al servizio è ancora attuale per i secondi,
mentre per i primi il dibattito verte sull’effettiva terziarietà rispetto alle IF.
Qualche esempio. – Parliamo di:
• GI «nazionali» (RFI, RFF, DB Netze, ADIF, …)
• GI «locali» (FERROVIENORD, LFT, BLS, …)
• Autorità di controllo (ANSF, USTIF, …)
Grafico
Indice
Manutenzione dei rotabili
Le imprese lavori all’armamento
Detentrici anch’esse di materiale rotabile, le numerose imprese private che
operano sull’armamento ferroviario (la maggior parte delle operazioni di
manutenzione è esternalizzata dai GI nazionali) hanno fino ad ora goduto di
uno status che consentiva un controllo maggiormente «rilassato» rispetto alla
manutenzione del proprio parco.
Analogamente a quanto accaduto nel settore della manovra, alcune realtà
geografiche, le imprese per lavori all’armamento sono evolute in vere e proprie
Imprese Ferroviarie.
Alcuni esempi – Parliamo di:
• CLF, CEMES, Salcef, Valditerra
• COMSA, Colas-Rail
Grafico
Indice
Manutenzione dei rotabili
La dismissione del rotabile
Determinare la vita utile (concetto diverso dalla vita tecnica) di un rotabile nonè agevole, poiché essa può risultare molto elevata. In generale si può definire“vita utile” il periodo trascorso il quale non è più possibile attuare un passaggiodi proprietà senza interventi che ne modifichino in maniera sostanziale lafunzione originaria.
Interventi di profonda trasformazione risultano peraltro convenienti quando illoro costo è inferiore a quello di acquisizione di un rotabile equivalente.
KEYWORDS: Corea
Manutenzione dei rotabili
La dismissione del rotabile
La demolizione interviene allorquando per lungo tempo non risultanodisponibili soggetti interessati all’acquisto del rotabile usato (ancorchéteoricamente ancora idoneo all’utilizzo) o per obsolescenza, ovvero quando lostesso possiede caratteristiche che lo rendono non più idoneo allacircolazione o a soddisfare le richieste del mercato.
Possibili destini: rivendita ad altri detentori, altri usi (magazzini, parchi,storici…), revamping, demolizione.
Manutenzione dei rotabili
Intervallo
Manutenzione dei rotabili
La sicurezza nelle ferrovie
Qualche suggestione da non dimenticare fra «tecnici»:
Detto ciò, gli investimenti in sicurezza vanno oggi in tre direzioni:
• La ferrovia è il mezzo di trasporto più sicuro
• Nell’autotrasporto esiste la «zona» (che si chiama cronotachigrafo),
ma non esiste un «SCMC»!
• Sistemi attivi di controllo (ATC), «teoricamente» interoperabili
(ETCS/ERMTS)
• Politiche di BBS (questa sconosciuta, in ferrovia)
• Manutenzione come processo ECM
Manutenzione dei rotabili
Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie
Gestore Infrastruttura
Imprese Ferroviarie
Direzione Generale per le Investigazioni
Ferroviarie
Certificati di sicurezza
Indagine
Norme e standard
Organismi notificati
Raccomandazioni di esercizio
Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti
Indirizzo e Vigilanza
Altri Operatori settore ferroviario
Autorizzazione di sicurezza
valutazione componenti
verifica sottosistemi
ECM Detentori
KEYWORDS: Altri operatori, ECM
Il sistema ferroviario italiano post d.lgs.162/2007
Manutenzione dei rotabili
Direttiva 2008/110/CE
• Modifica in più punti la direttiva 2004/49/CE
• Introduce le seguenti nuove figure:
Detentore
Soggetto Responsabile della Manutenzione
• Definisce le relative responsabilità del Detentore e del Soggetto
Responsabile della Manutenzione
• Introduce il concetto di veicolo (prima solo materiale rotabile)
KEYWORDS: Marcatura USA
Manutenzione dei rotabili
Nuovi soggetti con compiti di sicurezza (1/3)
Detentore: il soggetto o l'entità' che utilizza il veicolo come mezzo ditrasporto ed è iscritto in quanto tale nel registro di immatricolazione nazionale(RIN) di cui all’articolo 33 del decreto legislativo 8 ottobre 2010, n. 191; puòessere il proprietario o avere il diritto di utilizzare il veicolo.
• Ciascun detentore deve essere registrato presso l’ERA ed a seguito di taleregistrazione gli verrà attribuito un codice “Vehicle Keeper Marking( VKM)”;
• Il codice VKM del detentore del veicolo dovrà essere appositamente riportatoin ciascun veicolo per il quale nel RIN risulta associato quel detentore;
• Il detentore dovrà disciplinare appositamente tutti i rapporti con gli altrisoggetti con cui si interfaccia (imprese ferroviarie, Gestore Infrastruttura,ECM, etc..)
Manutenzione dei rotabili
Nuovi soggetti con compiti di sicurezza (2/3)
Soggetto Responsabile della Manutenzione (ECM): Soggetto Responsabiledella Manutenzione di un veicolo registrato in quanto tale nel registro diimmatricolazione nazionale (RIN).
Gli ECM dei carri merci devono essere certificati nel rispetto di quanto previstodal decreto legislativo 24 marzo 2011, n. 43 e del Regolamento europeo (UE)n. 445/2011 della commissione del 10 maggio 2011.
• per ciascuno veicolo è individuato l’ECM, che deve essere indicato dalTitolare della Registrazione nel RIN all’atto della registrazione del veicolostesso, conformemente all’articolo 33 del decreto legislativo 8 ottobre 2010,n. 191;
• L’ECM può essere, tra gli altri, un’impresa ferroviaria, un gestore dellainfrastruttura o un detentore;
• L’ECM effettua direttamente la manutenzione o la affida ad officine dimanutenzione qualificate dall’ECM stesso, nell’ambito della propriacertificazione qualora prevista.
continua
Manutenzione dei rotabili
Nuovi soggetti con compiti di sicurezza (3/3)
Il Soggetto Responsabile della Manutenzione assicura che i veicoli possanocircolare in condizioni di sicurezza mediante un sistema di manutenzione,composto dalle funzioni seguenti:
a) la funzione di gestione, che consiste nel sovrintendere e coordinare lefunzioni di manutenzione di cui alle lettere da b) a d) e garantisce lecondizioni di sicurezza dei veicoli nel sistema ferroviario;
b) la funzione di sviluppo della manutenzione, che è responsabile dellagestione del piano di manutenzione, inclusa la gestione dellaconfigurazione, sulla base dei dati di progetto e operativi nonché delfunzionamento e dell’esperienza maturata;
c) la funzione di gestione della manutenzione della flotta, che gestisce larimozione dall’attività del veicolo per essere sottoposto a manutenzione e ilsuo successivo ritorno in esercizio; nonché,
d) la funzione di esecuzione della manutenzione, che consiste nell’eseguirela necessaria manutenzione tecnica di un veicolo o di sue parti, inclusa ladocumentazione per la reimmissione in servizio.
Manutenzione dei rotabili
Relazioni fra le parti coinvolte nei processi di manutenzione:
il Detentore
I differenti ruoli nei processi manutentivi possono essere assunti da unsingolo soggetto oppure suddivisi fra diversi soggetti. Comunque, ciascunsoggetto deve assumere la propria responsabilità del ruolo che assume:
• Detentore
La Direttiva Sicurezza (Articolo 4 comma 4) definisce le responsabilità deldetentore. Essenzialmente, il detentore deve assicurare che i prodotti ed iservizi offerti soddisfano i requisiti di sicurezza. Il contratto stipulato fra ildetentore e l’IF/GI/ECM deve coprire tutti i requisiti rilevanti, incluso almeno:responsabilità e ruoli relativamente agli aspetti di sicurezza, l’obbligo relativoal trasferimento delle informazioni rilevanti, la tracciabilità dei documenti disicurezza ed il possibile rispetto di specifiche regole di manutenzione (p.e.standard nazionali).
Almeno se diversamente specificato nel RIN, il detentore dei veicoli èconsiderato anche il “titolare della registrazione” secondo il significatodato nell’ Articolo 33(3) della Direttiva Interoperabilità 2008/57/CE (Vediallegato 3.2.3 della Decisione 2011/107/EU). Un detentore può esserel’ECM o il “titolare della registrazione” del veicolo ma non è obbligatorio.
Manutenzione dei rotabili
Relazioni fra le parti coinvolte nei processi di manutenzione:
Impresa Ferroviaria/Gestore Infrastruttura
La direttiva Sicurezza Articolo 4(3) stabilisce che le IF o GI devonoessere responsabili della propria parte di sistema e del relativofunzionamento sicuro e richiede che essi definiscano un Sistema diGestione della Sicurezza. Le IF o GI sono responsabili delle operazionidi sicurezza e quindi devono verificare che i veicoli siano sottoposti alledovute attività manutentive in modo che possano essere usati insicurezza.
Le IF o GI devono assicurare, attraverso il loro SGS, il controllo deirischi derivanti dalla loro attività, compresi i servizi di manutenzione, lafornitura del materiale e il ricorso ad imprese appaltatrici.
A tal fine una IF o GI deve stipulare appositi contratti con l’ECM deiveicoli utilizzati nei propri treni. Potrebbe essere un contratto fra IF o GIe direttamente l’ECM oppure una catena di contratti che coinvolge altrisoggetti come il Detentore. Questo contratto deve essere coerente conle procedure stabilite dalla IF o GI nel proprio SGS, incluso l’aspettorelativo allo scambio delle informazioni.
1/3
Manutenzione dei rotabili
Relazioni fra le parti coinvolte nei processi di manutenzione:
l’Officina di manutenzione
Un’officina di manutenzione è un’organizzazione mobile o fissa composta dapersonale, incluso quello con responsabilità direttive, strumenti e impianti finalizzata aeffettuare la manutenzione di veicoli, parti, componenti o sub assemblaggi di veicoli.
• assicura l’esecuzione tecnica delle attività definite nel “maintenance file” ed ordinatedall’ECM;
• deve essere competente per eseguire le attività di manutenzione richieste dall’ECM.Generalmente l’officina di manutenzione fornirà all’ECM che ha ordinato l’attività dimanutenzione un report con riportate tutte le attività di manutenzione effettuate. Vi èultimamente sempre di più la tendenza nei contratti fra ECM e officina di manutenzionedi inserire nei report non solo le attività di manutenzione effettuate ma anche leinformazioni in merito ai ritorni di esperienza;
• la manutenzione è generalmente effettuata dalle officine per quanto riguarda i livelli da2 a 5. La manutenzione può essere effettuata in differenti locations: stabilimentiindustriali equipaggiati con le necessarie apparecchiature, binari attorno aglistabilimenti appartenenti allo stesso soggetto, binari sotto la responsabilità del GI(stazioni o linee) /IF/Keepers/altre organizzazioni (p.e. stabilimenti industrialiappartenenti a clienti);
• la manutenzione può essere effettuata permanentemente, temporaneamente adintervalli regolari, on-condition o una volta ogni tanto (p.e. un contratto fatto da un ECMche non intende considerare l’officina come un usuale fornitore) in ciascuna location.
Manutenzione dei rotabili
Relazioni fra le parti coinvolte nei processi di manutenzione:
il “titolare della registrazione”
•L’articolo 33 della Direttiva Interoperabilità stabilisce che il “registrationholder” è responsabile di fornire tutte le informazioni (incluso l’incaricoassegnato ad un determinato ECM, chi è il detentore ed il proprietario)per la registrazione dei veicoli nel Registro Nazionale diImmatricolazione. Il titolare della registrazione del veicolo può essere fragli altri un detentore o un ECM (pure registrati nel RIN).
Il titolare della registrazione del veicolo è responsabile della veridicitàdei dati forniti all’entità di registrazione nazionale (ANSF in Italia) e dieventuali modifiche di tali dati che devono essere immediatamentecomunicate all’entità di registrazione nazionale.
In caso di cambio dell’ECM, il titolare della registrazione al momentodella comunicazione deve dare evidenza del nuovo ECM che haaccettato l’incarico e finché non vi è tale evidenza la registrazione delveicolo è sospesa.
Manutenzione dei rotabili
Relazioni fra ECM- detentore -IF/GI
IF / GI DETENTORE ECM
Relazione più comune fra IF/GI, Detentori ed ECM
IF / GI = ECM DETENTORE
IF / GIECM
= DETENTORE
Altre possibili relazioni fra IF/GI, Detentori ed ECM
contratto contratto
contratto
contratto
p.e. per i carri GCU
p.e. per i carri GCU
p.e. per i carri GCU
Manutenzione dei rotabili
ECM: Funzione di gestione
La funzione di gestione deve garantire il coordinamento ed il
monitoraggio di tutte le attività di manutenzione dell’ECM:
• la gestione dei processi che sono comuni a tutte le certificazioni dei
sistemi di gestione ma mirati ai seguenti specifici aspetti: leadership,
analisi dei rischi, monitoraggio, organizzazione della formazione.
L’implementazione dei CSM risk assessment è obbligatorio.
• I processi che sono comuni a tutte le certificazioni dei sistemi di
gestione ma ottimizzati per le specifiche applicazioni: struttura e
responsabilità, competence management, information management,
documentation management.
• I processi relativi alle attività assegnate all’esterno. Questo è un punto
cruciale perché gli ECM devono richiedere “expertise” tecniche
esterne e gestire le funzioni di gestione della manutenzione della flotta
e di esecuzione della manutenzione, spesso assegnate all’esterno,
attraverso specifici contratti con detentori e IF/GI.
Manutenzione dei rotabili
ECM: Funzione di sviluppo della manutenzione
Questa funzione dell’ECM deve garantire il rispetto delle regole di
interoperabilità e l’impostazione, costituzione e continuo aggiornamento
del “maintenance file”, introdotto dall’articolo 14a della Direttiva
Sicurezza. Uno dei compiti dell’ECM è proprio quello di sviluppare e
gestire (aggiornamento continuo) il “maintenance file”.
Lo sviluppo iniziale del “maintenance file” è basato sul cosiddetto
“technical file” e sull’Autorizzazione di messa in servizio del veicolo. Lo
sviluppo iniziale del “maintenance file” dovrà tenere conto anche del
profilo di esercizio previsto per il veicolo.
Manutenzione dei rotabili
Il “maintenance file”
Il “maintenance file” è unico per ciascun veicolo e contiene tutte le informazioni edocumenti necessari per effettuare la manutenzione:
• Documentazione generale (disegni e descrizioni delle varie parti e componenti,tutti i requisiti legali per la manutenzione dei veicoli, disegni dei sistemi,descrizione organica/funzionale per ciascun veicolo - pezzi di ricambio e listadei materiali) che garantisca (in particolare ma non solo) la tracciabilità delleparti e l’effettuazione delle attività di manutenzione. Questa documentazionedeve essere aggiornata periodicamente dall’ECM.
• Il piano di giustificazione del progetto di manutenzione che esplicita come leattività di manutenzione sono state definite, progettate e aggiornate in mododa assicurare che le caratteristiche del veicolo saranno mantenutecoerentemente con i limiti di utilizzo ammessi durante la sua vita e daassicurare che il veicolo è sicuro per effettuare l’esercizio previsto.
• Il fascicolo con la descrizione degli interventi di manutenzione descrive comele attività di manutenzione devono essere eseguite. Le attività di manutenzioneincludono, fra le altre cose, ispezioni, monitoraggio, test, misure, sostituzioni,modifiche e riparazione.
• La registrazione delle attività di manutenzione effettuate.
Manutenzione dei rotabili
Impianti di manutenzione
Officine sociali• Specializzate per famiglie
di rotabili• Specializzate per
lavorazioni• Specializzate per
territorio
Grandi officine esterne
Costruttori
Officine non ferroviarie
Point of PresencePresso impianti terzi
Officine materiale rotabile
Riparatori di componenti
Officine mobili
Manutenzione dei rotabili
Intervallo
Manutenzione dei rotabili
Ferrovia vs Strada
KEYWORDS: Sicurezza, shift modale, pedaggi, operatori
Manutenzione dei rotabili
Un’altra definizione
La gestione delle flotte di veicoli è costituita da un lungo insieme di
attività, integrate e complesse orientate al lungo periodo, che riguarda sia
aspetti di tipo tecnico che aspetti di tipo soggettivo legati alle persone che
operano all’interno delle specifiche organizzazioni.
L’attività di gestione delle flotte di veicoli è finalizzata alla
massimizzazione della disponibilità di una flotta specifica di veicoli.
Tale disponibilità di veicoli deve essere assicurata nello specifico ambito
di sostituzione periodica dei veicoli (…) e in un definito budget di costi,
stabilito dal top management, per mezzo delle diverse competenze
relativa alla gestione delle flotte. Tali competenze devono essere
costantemente sviluppate, memorizzate e socializzate.
Manutenzione dei rotabili
Acquisto di un veicolo ferroviario
Costo d’acquisto
• Sistema
operativo
• Logistica
• Sistema
informativo
• Manutenzione
• Attrezzature di
supporto e
collaudo
• Training
• Supporto alla
supply chain
• Radiazione
• Dati tecnici
Manutenzione dei rotabili
Make or buy
Modello di Williamson
€
Specificità delle risorse
Insourcing
Outsourcing
Azioni volte al cambiamento
Mercato esistente e sviluppato
Sforzi dedicati al mantenimento
delle competenze
Manutenzione dei rotabili
Make or buy
Modello di Butler
Misurabilità delle performance
Bassa TeamMedia Gerarchia
Alta MercatoBassa Media Alta
Congruenza dei fini (acquirente vs fornitore)
KEYWORDS: Ntv
Manutenzione dei rotabili
Scelte di posizionamento strategico
Costruire Costruire Mietere
Lavorazioni interne Lavorazioni esterne
Make or buy
Manutenzione dei rotabili
Metodologia LCC nelle flotte (cenno)
Muri cognitivi
Definizione strategia di sviluppo del sistema
Procedura d’acquisto
Gestione
Manutenzione dei rotabili
Ingegneria di manutenzione (cenni)
• Teoria della affidabilità, manutenibilità, disponibilità (cause comuni di
guasto)
• Politiche e strategie di manutenzione (RCM, TPM, preventiva,
correttiva, predittiva, migliorativa)
• Modelli teorici (LCC analysis, FMEA, FMECA etc…)
Manutenzione dei rotabili
Flusso di manutenzione
RDI Richieste di InterventoManutenzione a guasto, su richiesta, preventiva
Scadenziario e Programmazione Manutenzione Programmata e Predittiva
ODLORDINE DI LAVOROSLA e Consuntivazione competa lavori
Manuale Call Center Automazione Codifica anagrafica lavori
Web
Manutenzione dei rotabili
RDI manuale(conduttori/manutentori)
RDI automatica(da integrazione condiagnostica – SCADA)
Emissione
Richiesta di
Intervento
Procederecon attività?
Emissione Ordine diLavoro
SI
NOArchiviazioneRDI
Chiusura tecnicaChiusura contabile
Carichi di lavoroMDO interna
Consuntivazione ODL
Scarico Parti di Ricambioda magazzino
Valutazione
Richiesta di
Intervento
SchedulazioneIntervento
Fattibilità ODL
Disponibilità materiali
Valutazione Tempi/costi terzi
Disponibilitàattrezzature
EsecuzioneIntervento
Consuntivazione ODL
Acquisto diretto delleParti di Ricambio
Consuntivazione ore diMDO interna
Acquisto prestazionedi servizio
Gestione Stati ODL
Da fareIn corsoSospesoConclusoConsuntivato
Manutenzione correttiva
Manutenzione dei rotabili
Dettami costruttore(Manuali officina, manualiuso e manutenzione, ecc.)
Esperienza aziendale
Ingegneria di
Manutenzione
SI NO
Codifica standardlavori
Chiusura tecnicaChiusura contabile
Carichi di lavoroMDO interna
Consuntivazione ODL
Scarico Parti di Ricambioda magazzino
Approvvigionamenti
Fattibilità ODL
Disponibilità materiali
Valutazione tempi/costi terzi
Disponibilitàattrezzature
EsecuzioneIntervento
Acquisto diretto delleParti di Ricambio
Consuntivazione ore diMDO interna
Acquisto prestazionedi servizio
Gestione Stati ODL
Da fareIn corsoSospesoConclusoConsuntivato
Analisi guasti
Scadenziario di Manutenzione Programmata
Fattibilità ODL
RDA materiali
RDA servizi
Richiesta fermomacchina
Ferma?SI NO
Manutenzione preventiva
Manutenzione dei rotabili
CMMS
Un Computerized Maintenance Management System, o "Sistema
computerizzato della gestione della manutenzione«, è il termine con il
quale si identifica una applicazione software che supporta il sistema
informativo per la gestione della manutenzione aziendale.
È importante non confondere il Sistema Informativo di Manutenzione,
con l'applicazione sottostante che lo supporta. L'applicazione si può
acquistare, il sistema informativo è il frutto del lavoro quotidiano dei
tecnici, senza il quale nessun risultato atteso di miglioramento è
raggiungibile.
Il Sistema Informativo di Manutenzione "è un insieme di norme e
procedure (…) che può essere supportato in diverse forme" (UNI
10584)
Manutenzione dei rotabili
CMMS
Manutenzione dei rotabili
CMMS in ferrovia
€
Target / compliance
EAMs
Manutenzione dei rotabili
1) Controllo del processo di manutenzione
2) Supporto al change management
3) Ausilio per gestione della sicurezza
Le funzioni coperte dal Sistema Informativo di Manutenzione sono numerose e
variegate, in accordo con quanto riportato dalla bibliografia del settore. Esse sono
accomunate dalla caratteristica di risultare trasversali rispetto all’organizzazione
aziendale: il SIM è lo strumento per il governo di processi che risultano ormai
vitali non solo per ottimizzare il business, ma per la gestione stessa dell’azienda.
Sono però quattro le principali motivazioni in base alle quali un’azienda si deve
dotare di un SIM:
4) Aumento dell’appeal e della competitività commerciale
(per aziende che fanno service)
Principali motivazioni per l’introduzione di un SIM
Manutenzione dei rotabili
1) Controllo del processo di manutenzione: monitoraggio delle performance
E’ molto difficile pensare di fare miglioramento economico senza comprendere il fenomeno tecnico e
quindi le cause che generano i costi.
In questo senso infatti miglioramento non è un sinonimo di riduzione di costi, perché non è detto che, a
meno che non si conosca il contesto tecnico, si possa ottenere il miglioramento tagliando il budget di
manutenzione. Non è ovvio che a una riduzione in termini di costi corrisponda immediatamente un
miglioramento generale; tale situazione a volte può portare a una anticipata usura dei macchinari, creare
indisponibilità degli impianti alla produzione e a generare un peggioramento nelle condizioni lavorative.
Parallelamente, la parte amministrativa necessita di uno strumento più analitico e oggettivo per controllare e
monitorare la fase di budgeting e consuntivazione dei costi di manutenzione, che vada oltre al controllo
degli scostamenti per macro destinazione di spesa o macro natura ma entri di più nel merito del come e
perché si spende, si spenderà o si è speso.
Gli aspetti economici e tecnici sono fortemente correlati e
vanno ben conosciuti entrambi
Controllo processo - monitoraggio performance
Manutenzione dei rotabili
“Misurare per conoscere, conoscere per migliorare”
Quanto spendo? Dove spendo? Spendo il giusto?
Solo con un monitoraggio dei processi continuo ed automatico è possibile ottenere un reale
controllo delle performance e conseguentemente operare la loro ottimizzazione attraverso la reiterata
ricerca dell’efficacia/efficienza dell’operato.
Il SIM assume dunque il ruolo di vero e proprio Decision Support System (DSS)
Una cattiva manutenzione comporta:
• Costi elevati (interni, esterni, …)
• Indisponibilità degli impianti (costi aggiuntivi e mancata
produzione)
• Life Cycle basso di impianti e componenti
1) Controllo del processo di manutenzione: monitoraggio delle performance
Controllo processo - monitoraggio performance
Manutenzione dei rotabili
Supportare il change management significa:
La Manutenzione è una attività specialistica - human intensive – e multi-disciplinare con
implicazioni: economiche, ingegneristiche, metodologiche, tecnico-operative ....
La Manutenzione è un servizio tradizionalmente conservatore eppure deve innovare. La gestione del
cambiamento è un fattore critico. Bisogna prestare attenzione alla “cultura aziendale” ed evitare
formule rigidamente precostituite.
• Preservare il know how aziendale durante il ricambio
generazionale, per evitare fughe di esperienze e conoscenza
(professionalità sia interne che esterne)
• Affidare a terzi lavorazioni e contratti mantenendo il pieno
controllo dei processi (e dunque la capacità di valutare la qualità
di ciò che si compra)
• Diffondere conoscenza, procedure, documentazione a tutti i
livelli aziendali
Supporto al change management
Manutenzione dei rotabili
Preservare la conoscenza
Un buon SIM favorisce la “confidenza” nei confronti della esplosione della informazione e
della conoscenza, in tutte le direzioni e a tutti i livelli (Totem in fabbrica, disponibilità
immediata di dati e documentazione di ogni genere, lettura dei risultati in tempo reale,
ecc.) senza imporsi agli operativi come un “corpo estraneo” causa di maggiori
compiti/oneri/responsabilità.
DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA, ANALISI DEI RISULTATI, PARTECIPAZIONE
NELLE SCELTE, CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI
come
MEZZO PER INNALZARE IL LIVELLO QUALITATIVO DELLE PRESTAZIONE E DEI
RISULTATI
Supporto al change management
Manutenzione dei rotabili
Compito delle aziende è dimostrare di possedere
un’organizzazione e il controllo dei meccanismi di
governo della sicurezza.
I processi di outsourcing / service si portano dietro, oltre
alle problematiche sopra esposte relative al controllo e al
presidio del Know How, le questioni inerenti la sicurezza
(vedi cronaca).
Controllo: la sola via alla sicurezza
DLGS 81/08. Art. 30. Modelli di organizzazione e di gestione
1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità
amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità
giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente
attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici (…)
Gestire la sicurezza
Manutenzione dei rotabili
CMMS in ferrovia
• Copertura dei flussi operativi sia make che buy
• Analisi di ingegneria di manutenzione
• Analisi economiche con dati in tempo reale (trend)
• Reporting relativo agli organi di sicurezza
• Mantenimento delle competenze
KEYWORDS: Sarbans & Oxley, lavori su RFI
Manutenzione dei rotabili
Organi di sicurezza
1. Sistema tecnologico di bordo
2. Rodiggio;
3. Carrelli;
4. Trazione e repulsione;
5. telaio - cassa;
6. circuiti elettrici;
7. Impianto Pneumatico e freno;
8. Porte;
9. Impianto Antincendio.
KEYWORDS: COCS 30
Manutenzione dei rotabili
Formazione
• UNI 11420 - norma generalista, 3 livelli, certifica competenze di chi già
opera
• Responsabile del servizio di manutenzione (manager)
• Supervisore dei lavori e/o Ingegnere di manutenzione
• Specialista di manutenzione
• Decreto ANSF 04/2012 – cogente, per personale operativo che fisicamente
opera sui veicoli ferroviari
• Esistono centri di formazione che erogano corsi abilitanti e utilizzano già
ora la 11420 (per tecnici, ingegneri e manager di manutenzione non
cogente)
• Non esistono corsi per ingegneri da inserire nel sistema (ma ci stiamo
lavorando…)
Manutenzione dei rotabili
Domande & Risposte
?
Manutenzione dei rotabili
Grazie
Alessandro Sasso