LETTERATURE COMPARATE · 2020. 12. 30. · Livro do desassossego, 1982 (postumo) Bernardo Soares...

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LETTERATURE COMPARATE

2020-2021

P R O F. S S A S E R G I A A D A M O

UN PERCORSO STORICO: CASI DI STUDIO

PESSOA BORGES CALVINO

9 , 1 2 , 1 6 D I C E M B R E 2 0 2 0

Fernando Pessoa1888-1835

Fernando Pessoa1888-1935

Jorge Luis Borges1899-1986

Italo Calvino1923-1985

Livro do desassossego[1982]

Pierre Menard , autor del Quixote1939

Se una notte d’inverno un viaggiatore1979

Fernando Pessoa1888-1935

Fernando Pessoa1888-1935

LisbonaGiovinezza a DurbanRientro a Lisbona nel 1905Corrispondente commerciale in ditte di import-exportOpera pubblicata a partire dal 1942Livro do desassossego, 1982 (postumo)

Bernardo Soares

Livro do desassossego 1982

Eteronimi

Bernardo SoaresAlberto CaeiroRicardo ReisAlvaro de Campos

Bernardo Soares

Contabile di LisbonaAlla finestra Autore di un journal intime Libro-progettoWork-in-progress

F. Pessoa su Bernardo Soares

Pur non essendo la sua personalità la mia, dalla mia non è diversa, ma ne è una semplice mutilazione: sono io senza il raziocinio e l’affettività

Jorge Luis Borges1899-1986

Pierre Menard , autor del Quixote1939

Italo Calvino1923-1985

Se una notte d’inverno un viaggiatore1979

Ipertesti

Gli ipertesti sono testi registrati su memoria magnetica, in cui le singole sotto-unità (che possono essere indifferentemente pagine, capitoli, paragrafi, frasi, brani, ecc.) non sono disposte, e quindi leggibili, secondo un ordine sequenziale (come le pagine, o i paragrafi, o i capitoli, all'interno di un libro), bensì secondo un ordinamento reticolare: in questo modo, da ogni sotto-unità di un ipertesto - che viene chiamata nodo - si può accedere direttamente a qualsiasi altra sotto-unità ad essa collegata. I collegamenti tra le sotto-unità sono gestiti mediante links, legami arbitrari che l'utente istituisce liberamente, e che possono venir modificati ad ogni uso successivo del testo.

IpertestiCaratteristiche

Mancanza di linearità sequenzialeOrganizzazione reticolare delle unità testualiPossibilità di infinite lettureLabilità della distinzione autore/lettorePossibilità di espansione del testo

Ipertesti e autorialità

Bachtin sul romanzo moderno come luogo della plurivocità, come contenitore di generi, di voci, di culture; attraversando la nozione di intertestualità, intesa come interazione testuale che si verifica all'interno di un solo testo (Kristeva 1969, 1970)architesto di Genette (1979)concetto di testo (Lotman 1981: 252) come produttore di significati all'interno della semiosfera:

"... un testo è fatto di scritture molteplici, provenienti da culture diverse e che intrattengono reciprocamente rapporti di dialogo, parodia o contestazione; esiste però un luogo in cui tale molteplicità si riunisce, e tale luogo non è l'autore, come sinora è stato affermato, bensì il lettore: il lettore è lo spazio in cui si inscrivono, senza che nessuna vada perduta, tutte le citazioni di cui è fatta la scrittura; l'unità di un testo non sta nella sua origine ma nella sua destinazione... prezzo della nascita del lettore non può essere che la morte dell'Autore."

Naturalmente l'indebolimento dell'autore è una prospettiva destinata a suscitare perplessità e interrogativi, soprattutto riguardo alla tenuta letteraria della narrativa basata su procedimenti combinatori: proprio in quanto è la presenza dell'autore a garantire invece un percorso, il percorso all'interno dell'opera, e quindi la presenza del tempo nella storia (Nota 32).D'altra parte i periodici preannunci di Morte (dell'Autore, del Romanzo, della Letteratura, ecc.) andrebbero considerati senza eccessivi allarmismi: di solito non sono altro che spie della difficoltà, che tutti abbiamo, di capire e accettare fino in fondo le situazioni di mutamento; e nella dimensione ipermediale l'indebolimento della figura dell'autore non è un postulato astratto, filosofico o ideologico, è piuttosto un fenomeno percepibile, da interpretare in quanto legato alle mutate condizioni di organizzazione materiale dei testi. Anche Socrate si lamentava del fatto che la scrittura provoca la Morte dell'Autore, in quanto separa il testo dal suo locutore, allontana l'autore dalla realtà della situazione comunicativa, toglie la possibilità di discutere faccia a faccia del contenuto dell'opera. Adesso però sappiamo che non di morte si trattava, ma di una ridefinizione delle funzioni dell'autore: anzi, sappiamo anche che la scrittura ha potenziato la figura dell'autore, pur modificandone i contorni rispetto alle coordinate della cultura orale.Nelle pagine precedenti abbiamo tentato di seguire questa strada, di illustrare cioè il fenomeno degli ipertesti (o di come vorremo chiamarli un domani) come strettamente legato alle possibilità di lettura offerte dalle memorie ad accesso casuale. Questo è un dato di fatto, è un portato dell'innovazione tecnologica, a partire dal quale, e non in alternativa al quale è opportuno pensare ai futuri sviluppi della lettura e della scrittura. Il supporto esiste, e offre rispetto al libro a stampa determinate possibilità: l'autore, lungi dal dover morire per questo, è libero di usarle o non usarle per quello che sono, e di metterci dentro quello che il talento, il mestiere, la voglia di sperimentare o altro gli suggeriranno di metterci.In questa prospettiva, allora, la Morte dell'Autore andrebbe vista piuttosto come una necessità - sentita dell'autore stesso - di ripensarsi, di vedersi nella sua stratificazione interna, di accettare insomma una sorta di "io multiplo" come quello evocato da Calvino nell'ultima delle sue Lezioni americane, dedicata appunto alla Molteplicità:

"Qualcuno potrà obiettare che più l'opera tende alla moltiplicazione dei possibili più s'allontana da quell'unicum che è il self di chi scrive, la sincerità interiore, la scoperta della propria verità. Al contrario, rispondo, chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d'esperienze, d'informazioni, di letture, d'immaginazioni? Ogni vita è un'enciclopedia, una biblioteca, un inventario d'oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essre continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili." (1988: 120).

Questa molteplicità, che caratterizza il testo letterario anche quando non è percepibile a livello superficiale, provoca un rovesciamento dei ruoli tra autore e lettore: se il testo è molteplice, stratificato, allora la decisione sui percorsi da compiere spetta al lettore, non dipende soltanto dalla strategia dell'autore. Per questo secondo aspetto, e cioè lo spostamento dell'attenzione sulla figura del lettore, sarà allora da considerare il filone dell'ermeneutica dell'interpretazione fino alle posizioni di Iser (1976), accanto al decostruzionismo e a tutto il post-strutturalismo americano, e alle proposte di Eco (1979) nel Lector in fabula. Entrambi questi aspetti, molteplicità del testo e attenzione alla figura del lettore, portano indubbiamente verso un indebolimento della figura dell’autore.

Lezioni americaneMolteplicità

"Qualcuno potrà obiettare che più l'opera tende alla moltiplicazione dei possibili più s'allontana da quell'unicum che è il self di chi scrive, la sincerità interiore, la scoperta della propria verità. Al contrario, rispondo, chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d'esperienze, d'informazioni, di letture, d'immaginazioni? Ogni vita è un'enciclopedia, una biblioteca, un inventario d'oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili." 

Ipertesti letterariLetteratura elettronica

Opere fondanti:

Michael Joyce, Afternoon, 1987

Judy Malloy, Uncle Roger (1986)

John McDaid, Uncle Buddy's Phantom Funhouse (1993)

Shelley Jackson, Patchwork Girl (1995)

Bill Bly, We Descend (1997)

https://directory.eliterature.org/works/by-year

https://vimeo.com/363445600

https://www.artaigallery.com/products/it-is-all-here