La struttura a piloni cavi in muratura portante descrive ... parte.pdf · Dal sistema a setti...

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Strutture a piloni cavi in muratura portante La struttura a piloni cavi in muratura portante descrive una tecnica costruttiva che si pone in modo equidistante tra il sistema trilitico e quello murario, tra il principio di distribuzione concentrata dei carichi – i piedritti compressi che sostengono l’architrave - e il principio di distribuzione lineare dei carichi –il muro omogeneamente compresso a sostegno dell’impalcato. La disposizione sul piano di base dei “monoliti” è libera: tuttavia essa è regolamentata da una maglia geometrica di riferimento, all’interno della quale vengono disposti “liberamente” i piloni in modo tale da rispettare sia l’organizzazione tipologico-spaziale –un organismo centralizzato, lineare, a pettine a griglia etc- sia l’equilibrio della struttura. I sostegni verticali sono sinteticamente descritti come pilastri “megalitici” a sostegno di una struttura sovrastante orizzontale : una lastra rigida monolitica con tessitura bidirezionale. Una tettonica così concepita caratterizza la spazialità interna mediante una chiara dialettica tra gli opposti: volumi materici e l’“immateriale vuoto”, lo spazio libero. La dialettica tra spazi serviti e serventi, tra spazialità libera e spazialità conclusa . Le masse murarie -i piloni - in relazione alla sovrabbondante quantità di materia , si modificano, trasformandosi da piloni pieni a piloni cavi : delle stanze murarie chiuse, introverse, elementi portanti della struttura architettonica. Sul piano funzionale esse si identificano come spazi “specializzati”: strutture “serventi” ,- stabili ed invarianti, contrappunti visuali e materici rispetto alle fluide dinamiche che caratterizzano la libera spazialità degli ambiti compresi.

P. Zumthor Terme di Vals , 1997

Struttura a piloni cavi (abitati)

P. Zumthor Terme di Vals , 1997

P. Zumthor Terme di Vals , 1997

P. Zumthor Terme di Vals , 1997

P. Zumthor Vals , 1997

P. Zumthor Terme di Vals , 1997

P. Zumthor Terme di Vals , 1997

Strutture a telaio Il principio del telaio si basa sul fatto che il piedritto e “l’architrave” ovvero il pilastro e la trave sono collegati tramite vincoli d’incastro più o meno perfetti oppure a cerniera sfruttano le loro proprietà elastiche. La ripetizione dei piedritti (pilastri) in verticale e degli architravi (travi) in orizzontale genera dei telai tridimensionali : schemi strutturali a gabbia o ascheletro indipendente. Nelle strutture elastiche a scheletro indipendente le murature di chiusura dell’edificio, l’involucro, sono necessariamente di tamponamento e svolgono una funzione portante non principale dando solo un contributo alla rigidezza orizzontale.

Struttura a scheletro indipendente in c.a. Genova 1906

Le Corbusier La maison Dom-ino 1914

Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1926/27 La casa unifamiliare e la casa collettiva alla esposizione del Weossenhof di Stoccarda

Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1926/27 La casa unifamiliare alla esposizione del Weossenhof di Stoccarada

Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1926/27 La casa unifamiliare alla esposizione del Weossenhof di Stoccarada

Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1926/27 La casa unifamiliare alla esposizione del Weossenhof di Stoccarada

Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1926/27 La casa collettiva alla esposizione del Weossenhof di Stoccarada

I cinque punti per una nuova architettura:

1 I pilotis L’ossatura a scheletro in c.a. indipendente 2 I tetti terrazzo Il tetto giardino; guardare e vivere il paesaggio dall’alto 3 La pianta libera Una organizzazione di spazi svincolata dalla struttura ; 4 La finestra a nastro Osservare il paesaggio in una sequenza senza fine; 5 La facciata libera Comporre il rapporto tra interno ed esterno in assenza di vincoli strutturali.

Le Corbusier, i quattro tipi di composizione: Si possono riconoscere : Villa La Roche 1923-25; Villa Baizeau 1928-30; Volla Stein 1926-28 Villa Savoye a Poissy 1928_1931 Le Corbusier, la terrazza coperta di villa Baizeau 1928

Le Corbusier, La villa La Roche 1923-25 Una articolazione spaziale continua e fluida. L’ossatura in c.a riduce al minimo i confini spaziali tra gli ambienti interni ed interni / esterni.

Le Corbusier, La villa La Roche 1923-25

La galleria d’arte su pilotis

Le Corbusier, La villa La Roche 1923-25

Le Corbusier Villa Stein a Garches, 1926-28 L’ossatura dom.ino come soggeto. Una casa difficile.

Le Corbusier Villa Stein a Garches, 1926-28 L’ossatura dom.ino come soggeto. Una casa difficile.

L e Corbusier afferma che questa casa rappresenta una vera sfida alla propria abilità di progettista: “ la compressione dei diversi elementi all’interno di un involucro rigido, assolutamente puro. Problema complesso , può rappresentare un piacere per lo spirito..” La facciata libera, la pianta libera e conseguentemente l’ossatura portante in c.a. ,o pilotis. Composizione cubica , dentro ben compressi e liberi seguendo gli andamento più convenienti gli spazi, le stanze, e fuori un prisma puro. L.C. distingue fra forme prossime al nostro corpo , organiche soggette alla biologia dell’abitare, e forme più distanti , disposte alla contemplazione della ragione. In sintesi la dualità tra la forma nella sua dimensione pubblica, istituzionale e quella privata dell’abitare. “ Due fattori indipendenti convivono simultanei, inseparabili: un fenomeno biologico e un fenomeno plastico.

Il sistema di proporzionamento geometrico. Un rettangolo suddiviso in una successione ABABA e un rettangolo aureo di base definiscono la pianta e gli alzati . Tutti gli elementi , strutturali e di ripartizione interna ed esterna , seguono questa impostazione ordinatrice. La geometria, la struttura , la pianta.

5 2.5

Le Corbusier purista: Un dualismo tra fenomeno plastico e fenomeno biologico. “Il biologico influenza il buon senso , il plastico la sensibilità e la ragione” Natura morta 1957

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Una composizione del fronte Nord composto da uno schermo sottile, leggero e sospeso alla struttura la cui orditura risulta arretrata dal fronte di 1,25 in modo tale da liberare l’angolo. Finestre in lunghezza a nastro sintetizzano in una decisa figurazione la complessità dell’organismo abitativo. “ la facciata non è altro che un velo di vetro o di muratura che chiude la casa”. La sezione aurea regolamenta la composizione degli elementi architettonici ( finestre, porte, logge, pensiline ecc.)

“ Ampie zone abitative fluiscono l’una nell’altra, e zone compresse al minimo” si posizionano rendendo le rigorose geometrie dei reticoli distinguibili.

Reticoli murari a cellule chiuse

Sintesi sui principi costruttivi

Sintesi sui principi costruttivi

Dal sistema a setti paralleli al telaio

Sintesi sui principi costruttivi

Dal sistema a setti paralleli al telaio

Sintesi sui principi costruttivi

Sistema portante a setti irregolari

Sintesi sui principi costruttivi

Sistema murario a cellule chiuse. Solaio bi-direzionato

Sintesi sui principi costruttivi

Sistema murario a setti paralleli. Solaio mono-direzionato ed aperture

Sintesi sui principi costruttivi

Il telaio

Sintesi sui principi costruttivi

Struttura a telaio con tessitura del solaio mono direzionato

Sintesi sui principi costruttivi

Struttura a telaio con tessitura del solaio mono direzionato

Sintesi sui principi costruttivi

Struttura a telaio con tessitura del solaio bi- direzionato