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Martedì 14 luglio 2015IV I Martedì 14 luglio 2015 I VLECCE PRIMO PIANO LECCE PRIMO PIANO

AMBIENTELA GUERRA AI COLOSSI DEL PETROLIO

L’INCONTRO DI POLICOROTelefoni bollenti ieri per raccoglierela partecipazione degli enti locali in vistadell’appuntamento di domani in Basilicata

LA PIATTAFORMASi chiede la totale revoca dellelicenze che prevedono ben noveprospezioni fra Adriatico e Jonio

Trivelle, il fronte dei sindaciincassa l’adesione del SalentoPronti alla trasferta in pullman quasi tuti i primi cittadini o i loro rappresentanti

MAURO CIARDO

l I sindaci salentini si pre-parano alla trasferta anti-trivel-le in Basilicata mentre ricevonoun assist alla protesta dal mondoecolo gista.

Per tutta la giornata di ieri iprimi cittadini del Capo di Leu-ca, che nei giorni scorsi hannoportato avanti uno sciopero del-la fame poi sospeso dopo l’in -tervento dei vertici della Regio-ne, sono stati impegnati in unaserie di telefonate per raccoglie-re le adesioni in vista della ma-nifestazione di domani a Poli-coro, quando si ritroveranno in-sieme agli altri rappresentantidelle istituzioni di tre regioni delSud (Puglia, Basilicata e Cala-bria) per dire no alle prospezionipetrolifere nei mari. Da giornichiedono di incontrare i verticidel Ministero dell’Ambiente e senon otterranno risposta sonopronti a riprendere lo sciopero ea protestare davanti a PalazzoChigi. «Ci stiamo organizzandoper andare in pullman – ha fattosapere il sindaco di Salve, Vin -cenzo Passaseo – in queste orestiamo raccogliendo le adesionidei sindaci salentini che vorran-no unirsi a noi. Molti verrannodi persona – anticipa – altri cheavevano già assunto impegni in-vieranno un delegato che saràautorizzato a indossare la fasciatricolore in rappresentanza del

proprio municipio. Speriamo diessere in tanti a far sentire lavoce del nostro territorio. Già lamanifestazione di Leuca doveben 22 sindaci hanno costituitoun fronte unitario è stata per noimotivo di successo e di ulteriorecarica a ribadire il nostro nodeciso. Stiamo ultimando i pre-parativi – ha poi aggiunto – fa -remo tutto a nostre spese senzapesare sulle tasche dei cittadini,portando le istanze dell’interapopolazione salentina».

Plauso dagli ecologisti chesperano nel risultato di Polico-

ro. «Ci sembra una barzelletta ilsostegno ad alcuni partiti che alivello nazionale autorizzanoscempi ambientali e a livello lo-cale sono contrari – tuona Cor -rado Russo, presidente dell’as -sociazione ambientalista“Gaia” – noi siamo ovviamentecontrari alle trivellazioni e vo-gliamo alzare quel velo che stan-no cercando di stendere gli StatiUniti, che tendono a destabiliz-zare quelle aree produttrici diidrocarburi per sostenere legrandi compagnie petrolifere.Basti pensare – argomenta Rus-

so – che il costo del petrolio èsceso ai minimi mentre in Italiai costi del carburante sono an-cora elevati. Sul tema delle tri-velle il mondo politico e asso-ciazionistico salentino e puglie-se si è dimostrato unito – pro -segue – dovrebbe avvenire lastessa cosa su altre questioniscottanti come la Tap e la ce-mentificazione con la statale275. Speriamo che la manifesta-zione di Policoro sortisca i suoieffetti – è l’augurio degli espo-nenti di Gaia – e che il risultatosia lo stop alle trivellazioni».

AT T I V I S T IA destra,il sindacodi SalveVincenzoPa s s a s e o ;a sinistra,CorradoRusso,presidentedell’associazioneambientalista«Gaia».

ALLARME FRA GLI OPERATORI TURISTICIDa sinistra a destra Vito Vergine, presidente del sindacato balnearidella Confcommercio, a destra Erminia Licchelli, presidentedi Confturismo Lecce; entrambi convergono sulla necessità della revocadi tutte le autorizzazioni alle compagnie petrolifere.

l SANTA MARIA DI LEUCA. Ambienta -listi e operatori turistici scendono in campoal fianco dei sindaci per dire no alle tri-vellazioni in mare.

Il primo effetto sortito dalla manifesta-zione “Laudato si, trivelle no” di domenicascorsa, quando sul lungomare CristoforoColombo si sono ritrovati 22 primi cittadinisu invito di Italia nostra e del comitato “Notrivelle Capo di Leuca”, è stato quello diaprire una discussione molto ampia tra glioperatori del settore turistico-balneare e trail mondo ambientalista. Si tratta di dueventagli della società che già da tempo sierano espressi contro le prospezioni in ma-re a caccia di idrocarburi, ma che ora so-stengono apertamente l’iniziativa portataavanti dalle fasce tricolori che domani siritroveranno a Policoro (Matera) per unamarcia organizzata dalle regioni Puglia, Ba-silicata e Calabria.

«Condividiamo in pieno la protesta deisindaci – è il commento di Erminia Lic-ch e l l i , presidente di Confturismo Lecce –era ora che si prendessero iniziative cosìimportanti e rumorose per far sentire lavoce del territorio. A questo punto gli am-ministratori devono insistere e cercare difarsi ascoltare da chi finora si è dimostratosordo e ha cercato di tenere il più possibilenascosto quanto stava avvenendo nelle stan-ze della burocrazia romana. Possibile – stig -matizza – che si sia arrivati a questo punto,con ben nove prospezioni autorizzate neimari Ionio e Adriatico e altre quattro daesaminare, senza che nessuno, al di là disporadiche proteste e manifestazioni orga-nizzate sotto diversi vessilli, abbia fattoqualcosa di concreto? Finalmente la ma-nifestazione di Italia nostra è riuscita a uni-re tutti, è questa la forza che viene dal basso.U n’eventuale notizia di piattaforme petro-lifere impiantate davanti alle nostre coste –è il suo allarme – desterebbe particolarepreoccupazione tra i tour operator, che po-trebbero decidere di cambiare per sempre ledestinazioni da proporre, causando un verodisastro economico per la nostra zona. Noncomprendiamo come mai, in un’era in cui sipunta verso innovazioni tecnologiche cheutilizzano sempre più energie rinnovabili –prosegue – si vada ancora alla ricerca dirisorse inquinanti. Naturalmente noi sa-remo accanto ai sindaci, non fisicamenteperché in questi giorni siamo impegnatis-simi, ma moralmente».

Sulla stessa linea Vito Vergine, presi-dente del sindacato balneari della Confcom-m e rc i o.

«Sono convinto che in questo momento ilruolo maggiore lo debbano giocare le isti-tuzioni intermedie come le regioni – è ilparere di Vergine – ora più che mai l’Ente èlegittimato dal popolo e da tutti gli stratidella società civile a interloquire al Mini-stero e farsi dare risposte concrete che nondevono essere semplici rassicurazioni sullivello di rischio delle piattaforme offshore,ma veri e propri “mea culpa” che dovrannoportare ad annullare le autorizzazioni ri-lasciate. L’obiettivo deve essere solo e sol-tanto questo. Come operatori – ricorda ilpresidente Sib – ne abbiamo discusso a li-vello regionale e non è escluso che l’ar -gomento sia trattato da Confcommercio alivello nazionale. Il nostro è un settore che fada traino all’economia locale ed è l’unicoper cui non occorreranno nel futuro bo-nifiche o riqualificazioni come succederàper l’Ilva o per le altre industrie inquinanti.La Basilicata è stata trivellata ma le ri-cadute economiche per il suo territorio so-no state pochissime e i costi di riqualifi-cazione forse saranno maggiori dei ricaviottenuti vendendo i barili di petrolio. Chiopera nel turismo promuovendo coscien-temente il territorio – conclude – non hacosti ambientali ma porta solo migliora-menti». [m.c.]

OTRANTO NELLA TAPPA PUGLIESE DI GOLETTA VERDE, LEGAMBIENTE SPINGE SULL’ISTITUZIONE DI UN PARCO CHE TUTELI LA BIODIVERSITÀ DELLA ZONA

La penisola salentina area marina protettaper fermare gli assalti delle multinazionali

MAURO BORTONE

l OT R A N TO. No alle trivelle, sìall’area marina protetta: è questo ilmessaggio che arriva forte e chiaroda Legambiente, nella tappa otran-tina di Goletta Verde, nell’ambito del-la campagna trentennale di monito-raggio dello stato dei mari e litoralinazionali.

L’associazione ambientalista hasottolineato l’importanza strategicadi istituire subito l’Area marina pro-tetta della penisola salentina, riba-dendo il «no» alle trivellazioni petro-lifere in Adriatico e compiere così unulteriore passo verso la tutela dellapreziosa biodiversità di questi luo-ghi, ridando slancio allo sviluppo eco-nomico e sostenibile del territorio.Del progetto e della necessità di ri-lanciarlo si è discusso più dettaglia-tamente nel corso dell’incontro al ca-stello aragonese, “Otranto, tra vele ep a rch i ”, tenutosi ieri mattina, al qua-le hanno preso parte Luciano Ca-riddi, sindaco di Otranto, il suo pre-decessore Francesco Bruni, oggi se-natore, Maurizio Manna, direttoredi Legambiente Puglia, Michele Te-nore, assessore alle Politiche am-bientali di Otranto e Laura Bram-billa, portavoce di Goletta Verde, ol-tre al rappresentante di circolo, Gior -gio Miggiano e al presidente del cen-tro di educazione ambientale “Ter redi Enea”, Elio Paiano. Poco prima,invece, a bordo della Goletta Verde siè svolto un flash mob con i ragazzi delcampo di volontariato di Legambien-te, proprio per rilanciare l’ap p e l l o#StopSeaDrilling che l’associazionesta portando avanti dall’inizio del suotour 2015 per fermare la corsa all’o ronero nel mar Adriatico. Quanto allearee marine protette, Legambiente,attraverso il direttore regionale Man-

na, ha sottolineato come possono que-ste rappresentare “una delle maggio-ri difese della nostra costa e del nostromare di fronte al rischio devastanterappresentato dall’assalto delle com-pagnie petrolifere che minaccianoconcretamente di annientare la qua-lità ambientale e le prospettive tu-ristiche ed economiche di una regio-ne”. Per l’occasione sono state ancheconsegnate al sindaco di Otranto le “5ve l e ” della Guida Blu di Legambientee Touring Club: la cittadina salen-tina, infatti, ha messo in piedi in que-sti anni numerose iniziative nell’am -bito di un’offerta turistica che rispet-ti l’ambiente e valorizzi il territorio.Il Centro di educazione ambientaledel Comune gestito dal circolo di Le-

gambiente ha realizzato un progettosul tema dell’acqua, dal titolo “l ' o robl u ”, e uno sulla biodiversità (”g redon green”). Altre iniziative hanno ri-guardato il riciclo premiante: “piùdifferenzi più risparmi”; è stata an-che installata una macchinetta in cuismaltire bottiglie di plastica e lattinein cambio di punti e sconti commer-ciali; è prevista la realizzazione della“Casa del riuso” e sono state instal-late due fontane con l’”acqua del sin-daco”. Inoltre, l’amministrazione hapromosso numerose giornate ecolo-giche e di pulizia delle spiagge e deifondali organizzate di concerto con levarie associazioni del territorio. Tut-to ciò, in attesa dell’istituzionedell’Area Marina Protetta.

Pagliaro (Forza Italia)«La Sinistra di Renzi

svende il nostro mare»«Sulle trivelle stiamo assisten-

do a un paradosso storico. Renzi ele multinazionali sono pronti a di-struggere il territorio italiano».Paolo Pagliaro, responsabile deldipartimento regionalismo dell’uffi -cio di presidenza di Forza Italia, in-terviene in polemica con il Gover-no sulla questione della autorizza-zioni alle prospezioni rilasciate allecompagnie.«A differenza del Pd e della sinistrain generale – commenta Pagliaro -Forza Italia non ha mai ceduto ilpasso, nell’analisi delle questioni enelle scelte conseguenti, a pregiu-dizi ideologici di sorta. Eppure, og-gi ci troviamo in un paradosso sto-rico, che ribalta tutte le tendenzevaloriali tra schieramenti: Renzi èstretto a doppio filo alle multinazio-nali che vorrebbero annientare inostri mari per pochissime goccedi petrolio, mentre il centrodestradifende il diritto dei territori ad au-todeterminarsi, nella più eroica tu-tela del paesaggio. Quello delle tri-velle non è un problema solo delleregioni coinvolte - sottolinea - maun nodo nazionale. Abbiamo unavisione diversa dei territori perchéla bellezza delle coste italiane rap-presenta una fonte economica, tu-ristica e non solo, inestimabile. Pe-raltro, nei nostri fondali il petrolio,oltre a esserci in quantità ridottissi-me, è anche di pessima qualità.Anche se il Governo dovesse deci-dere di non calpestare la voce dellecomunità – conclude - il problemanon sarebbe affatto risolto perchéè necessario stringere accordi bila-terali con i Paesi che si affaccianosul Mediterraneo». [m.c.]

Politiche superate

Allarme-turismo«Sarebbe la fine»I tour operator non proporrebbero più queste destinazioni

Il flashmob sulla Goletta Verde

ALLEANZA AMPIAIl dissenso ambientalista si saldacon quello degli operatorieconomici che temono un tracollo

«Per la centraledi Cerano44 morti l’anno»

l «No alla riconversione a gas della centrale diCerano per risparmiare il Tap a San Foca».

Il Movimento 5 stelle replica al consigliere re-gionale Sergio Blasi del Pd, che aveva lanciato l’ideadi eliminare la fonte combustibile del carbone in-troducendo il gas naturale per la produzione di ener-gia elettrica.

«Un nuovo studio del Cnr di Lecce e Bologna pub-blicato sulla rivista “International journal of en-vironmental research and public health” – ripor tanoil consigliere brindisino Gianluca Bozzetti e altrisette consiglieri regionali pentastellati - confermache la centrale Enel provocherebbe fino a 44 mortiall’anno nei territori tra Brindisi, Lecce e Taranto.Quattro morti ogni 100mila abitanti che si potrebberocertamente evitare se solo ci fosse la reale volontà diinvertire quella politica fossile divenuta ormai ob-soleta e insostenibile. La centrale è tra le più grandid’Europa e quindi tra le più inquinanti - ricordano -non è certo riconvertendola a gas e predisponendolaall’approdo di Tap che il problema inquinamento aBrindisi può essere risolto. Questa sembra più chealtro essere la solita soluzione di comodo adottata dalPartito democratico, che risparmierebbe le coste diSan Foca ma andrebbe a colpire ancora una volta unterritorio già martoriato dal punto di vista ambien-tale, pur di preservare in toto il volere del Pd na-zionale e di Renzi».

Il M5s ha preparato la richiesta per una com-missione speciale. «Ribadiamo il nostro no Tap ovun-que - concludono gli otto consiglieri regionali - stiamostilando una richiesta ufficiale per una commissionespeciale che studi un piano di riconversione eco-nomica per queste aree in cui i cittadini sono ancoracostretti a scegliere tra salute e lavoro». [m.c.]

BOERO

>> CONTINUA DALLA PRIMA

Se si trovasse il petrolio, poi,ci sarebbero i rischi di in-cidente, per non parlare del-

le perdite fisiologiche. In un marechiuso come il Mediterraneo, unincidente come quello della Flo-rida sarebbe di proporzioni quasiirrimediabili. Ma il problema piùgrave non è quello dei rischi edegli impatti di queste attività. Ilproblema è che il nostro governoha scelto la strada della combu-stione anche per il futuro. Il che èalquanto strano. Nell’ultimo G7, lariunione dei sette paesi più in-dustrializzati del mondo (di cuifacciamo parte), è stato elaboratoun documento che impegna tutti adiminuire il nostro impatto sulclima. E l’impatto più grande sulclima deriva dalla combustione dicombustibili fossili. Insomma,dobbiamo smettere di bruciare!!!Perché i combustibili sono a basedi carbonio e per bruciare uncombustibile ci vuole l’ossigeno (ilcomburente) e il risultato è l’ani -dride carbonica che, poi, va nell’at -mosfera e provoca l’effetto serrache provoca il cambiamento cli-matico. Le piante sequestranol’anidride carbonica e il petrolionon è altro che anidride carbonica

dalle foreste del passato, seque-strata nel suolo nel corso di mi-lioni di anni. Noi la tiriamo fuori ela bruciamo, in tempi rapidissimi.Le foreste di oggi non ce la fanno asmaltirla. Dobbiamo smetterla. Edobbiamo produrre energia in mo-do diverso. Stiamo cominciando afarlo. Il gas è un combustibile piùpulito, ma è solo unatransizione. Dobbia-mo smettere di bru-ciare, quante volte lodobbiamo ripetere?E la Puglia ha datoun esempio mirabilenella produzione dienergia pulita (a par-te qualche truffetta).Quella è la direzione,e noi stiamo dando ilbuon esempio. Pos-siamo anche sacri-ficarci per il bene del Paese eaccettare un gasdotto (a patto chevenga fatto con tutti i crismi e cisiano opportune compensazioni).Ma le trivellazioni no. Il petrolionon rientra nella via che tuttidicono si debba intraprendere. Lamia curiosità è: ma come si fa adire certe cose durante la riunionedel G7 e poi a firmare atti che sonoesattamente il contrario di quelche si è firmato? I nostri rap-

presentanti in Parlamento che di-cono? Ma poi, dato che abbiamogià avuto troppi esempi di questotipo, mi viene un dubbio. E se fossesolo una truffa? Mi spiego. Leaziende che ora cercano il petrolio,a seguito di miracolose conces-sioni contrarie ad ogni logica,venderanno azioni. E dato che

dicono che ora tro-veranno il petrolioc’è da attendersi cheil valore delle loroazioni salga. Gli in-vestitori si affrette-ranno a comprareazioni (che sono deipezzi di carta incambio di danaro so-nante). Se poi il pe-trolio non si trova…p e c c at o … l’investi -mento è andato ma-

le. Il valore del pezzo di carta siazzera, ma quello dei soldi “in -ve s t i t i ” rimane… nelle tasche dichi ha venduto le azioni. Questigiochetti li fanno le banche che,ovviamente, guadagnano anche lo-ro, comprando e vendendo per gli“i nve s t i t o r i ”. E nessuno vi ga-rantisce che l’investimento andràa buon fine. Non per niente sichiama “giocare in borsa”. Chigioca sa che può anche perdere e,

comunque, ci saranno di sicurodelle clausole scritte piccolo pic-colo che vi impediranno di ri-chiedere i vostri soldi. Questa del-la truffa agli investitori è l’in -terpretazione che mi piace di più,dopotutto punirebbe solo l’av i d i t àdi chi vuol fare soldi con i soldi.Nel caso non corrispondesse averità, però, c’è da preoccuparsimolto per questa politica ener-getica del paese. E’ una politicafuori dalla realtà, completamenteinsostenibile e nel disprezzo dellegenerazioni future. Stiamo la-sciando un brutto mondo ai nostrifigli e pare che non riusciamo acapire che la distruzione del ca-pitale naturale in nome della cre-scita del capitale economico sia unperfetto suicidio. Lo dice ancheFrancesco, nella sua EnciclicaLaudato si. Lo spiega con doviziadi particolari, in modo inoppu-gnabile. L’ecologia ha supremazialogica sull’economia, e invece av-viene esattamente il contrario. So-no molto possibilista per alcuneimprese. Mi vanno bene le con-dotte a mare, mi va bene il ga-sdotto (se fatti con i criteri dovuti),ma le trivellazioni no. No. No. Nonvotate più i partiti che sostengonoqueste politiche. Basta!

*(Università del Salento, Cnr-Ismar, Wwf)

Ferdinando Boero

Proposta del Movimento 5Stelle«Si faccia un referendum abrogativo»Il Movimento 5stelle invita le regioni a presentare la

richiesta di referendum abrogativo contro le trivelle entroil 30 settembre. L’iniziativa parte dai consiglieri regionalipentastellati Antonella Laricchia, Viviana Guarini, MarioConca, Cristian Casili, Marco Galante, Grazia Di Bari, Gia-nluca Bozzetti e Rosa Barone, che hanno accolto la richie-sta avanzata dal Coordinamento nazionale “No Triv” edall’associazione “A Sud”«E’ necessario che la richiesta referendaria venga deposi-tata entro il prossimo 30 settembre – spiegano i consiglie-ri - affinché si possa andare al voto nella primavera del2016 ed evitare che i procedimenti per progetti di prospe-zione, ricerca e coltivazione di idrocarburi riavviati dall’ar -ticolo 35 del “Decreto Sviluppo”, arrivino rapidamente aconclusione, anche grazie all’accelerazione impressa dal-lo “Sblocca Italia”. Il referendum abrogativo presupponeun coordinamento urgente delle Regioni». [m.c.]