La gestione dei rifiuti delle attivitá di manutenzione

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How to manage waste from building sites in Italy

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La gestione dei rifiuti delle attivitá di manutenzione

Loro Francesco – Treviso 13 Febbraio 2014

Gli articoli di riferimento/1Art. 230 «Rifiuti derivanti dalle attivitá di manutenzione delle infrastrutture»

1. Il luogo di produzione dei rifiuti derivanti da attività di manutenzione alle infrastrutture, effettuata direttamente dal gestore dell'infrastruttura a rete e degli impianti per l'erogazione di forniture e servizi di interesse pubblico o tramite terzi, può coincidere con la sede del cantiere che gestisce l'attività manutentiva o con la sede locale del gestore della infrastruttura nelle cui competenze rientra il tratto di infrastruttura interessata dai lavori di manutenzione ovvero con il luogo di concentramento dove il materiale tolto d'opera viene trasportato per la successiva valutazione tecnica, finalizzata all'individuazione del materiale effettivamente, direttamente ed oggettivamente riutilizzabile, senza essere sottoposto ad alcun trattamento.

1-bis. I rifiuti derivanti dalla attività di raccolta e pulizia delle infrastrutture autostradali, con esclusione di quelli prodotti dagli impianti per l'erogazione di forniture e servizi di interesse pubblico o da altre attività economiche, sono raccolti direttamente dal gestore della infrastruttura a rete che provvede alla consegna a gestori del servizio dei rifiuti solidi urbani.(comma introdotto dall'art. 2, comma 30-quinquies, d.lgs. n. 4 del 2008)

2. La valutazione tecnica del gestore della infrastruttura di cui al comma 1 è eseguita non oltre sessanta giorni dalla data di ultimazione dei lavori. La documentazione relativa alla valutazione tecnica è conservata, unitamente ai registri di carico e scarico, per cinque anni.

3. Le disposizioni dei commi 1 e 2 si applicano anche ai rifiuti derivanti da attività manutentiva, effettuata direttamente da gestori erogatori di pubblico servizio o tramite terzi, dei mezzi e degli impianti fruitori delle infrastrutture di cui al comma 1.

4. Fermo restando quanto previsto nell'articolo 190, comma 3, i registri di carico e scarico relativi ai rifiuti prodotti dai soggetti e dalle attività di cui al presente articolo possono essere tenuti nel luogo di produzione dei rifiuti così come definito nel comma 1.

5. I rifiuti provenienti dalle attività di pulizia manutentiva delle reti fognarie di qualsiasi tipologia, sia pubbliche che asservite ad edifici privati, si considerano prodotti dal soggetto che svolge l'attività di pulizia manutentiva. Tali rifiuti potranno essere conferiti direttamente ad impianti di smaltimento o recupero o, in alternativa, raggruppati temporaneamente presso la sede o unità locale del soggetto che svolge l'attività di pulizia manutentiva. I soggetti che svolgono attività di pulizia manutentiva delle reti fognarie aderiscono al sistema SISTRI ai sensi dell’articolo dell’art. 188-ter, comma 1, lettera f). Il soggetto che svolge l'attività di pulizia manutentiva è comunque tenuto all’iscrizione all’Albo dei gestori ambientali, prevista dall’articolo 212, comma 5, per lo svolgimento delle attività di raccolta e trasporto di rifiuti.(comma così sostituito dall'art. 33 del d.lgs. n. 205 del 2010)

Art. 266. Disposizioni finali

…Omissis…

•4. I rifiuti provenienti da attività di manutenzione o assistenza sanitaria si considerano prodotti presso la sede o il domicilio del soggetto che svolge tali attività.

…Omissis…

Gli articoli di riferimento/2

Art. 230 c.1 «i luoghi di produzione»

• Regolamentazione speciale per infrastrutture a rete ed impianti di erogazione di forniture e servizi di interesse pubblico

• Il luogo di produzione del rifiuto puóessere fatto coincidere con:

• Il cantiere stesso

• La sede locale del gestore

• Un punto di concentramento in attesa di valutazione tecnica (vedi c.2)

Art. 230 c.1 bis «Rifiuti delle strutture a rete»

• Per i soli rifiuti prodotti lungo le infrastutture a rete

• Derivanti dalle operazioni di pulizia

• La raccolta puó essere fatta dal gestore della rete o dal gestore del servizio di raccolta (per le autostrade)

• NON SI APPLICA AD AUTOGRILL e STAZIONI DI SERVIZIO

Art. 230 c.2 «la valutazione tecnica»

• Il materiale tolto d’opera (lampioni, luci, guard-rail, cavi, tubazioni….) non diviene automaticamente un rifiuto

• Il gestore ha 60 giorni dalla conclusione dell’opera per una valutazione tecnica

• Deve essere conservata la documentazione unitamente ai Reg. C/S per 5 anni

• Materiale «effettivamente, direttamente, oggettivamente»riutilizzabile, senza essere sottoposto ad alcun trattamento (comma 1)

Art. 230 c.3 «i beneficiari»

• Possono usufruire delle speciali disposizioni dell’art. 230:

• Direttamente i gestori erogatori del servizio

• Soggetti terzi delegati

• I rifiuti prodotti dai mezzi e dagli impianti che usufruiscono del servizio

Art. 230 c. 5 «rifiuti degli spurghisti

• Introdotto con il D.Lgs. 205/2010

• Si applica ai rifiuti prodotti dalle «attivitá di pulizia manutenziva» delle reti fognarie

• Sia pubbliche, sia private

• I rifiuti prodotti possono:• Essere conferiti direttamente agli impianti

• Raggruppati temporaneamente presso la sede o U.L. del produttore

Art. 266 c.4 «manutenzioni generiche ed attivitá sanitarie

• Si applica ai rifiuti prodotti dalle attivitá di manutezione (tutte)

• Alla assistenza sanitaria (domiciliare o distretti dislocati)

• Si CONSIDERANO come prodotti presso la sede del soggetto che svolge tale attivitá

Un quadro variegato

• Attivitá di manutezione

• Attivitá sanitarie (alcuni tipi)

• Infrastrutture a rete

• Pulizia manutentiva delle fogne

Finalizzato a semplificare gli adempimenti

In primo luogo la tenuta dei registri di carico e scarico

Una deroga all’istituto del deposito temporaneo

(art. 183 c. 1 lett. bb) Jackson Pollok (1912-1956)

Un po’ di definizioni

• Manutenzione = complesso di azioni finalizzato al mantenimento dell’efficienza e della funzionalitá di qualsiasi opera umana o naturale (vedi anche DPR 380/01 Definizioni)

• Attivitá = «esplicazione delle proprie capacitá» correlata alla definizione di imprenditore data dal C.C. individua l’attivitá di impresa.

L’oggetto della semplificazione

• Oggetto della semplificazione sono gli adempimenti correlati alla gestione del deposito temporaneo.

• Il deposito temporaneo è stato oggetto di prolifica giurisprudenza sia a livello europeo (Sentenza Corte di Giustizia del 05/10/99, punto 49) sia nazionale ( sentenza Corte di Cassazione 9856 del 29/1/09 e 17460/2012 )

• La giurisprudenza individua come indirizzo generale che l’unica deroga concessa all’istituto del deposito temporaneo sia quella prevista dall’art. 230 c.1.

Tre situazioni, tre predicati diversi…• Art. 266 c.4

• I rifiuti … si CONSIDERANO prodotti presso la sede….

• Art. 230 c. 1• I rifiuti provenienti da attivitá di manutenzione

alle infrastrutture…puó COINCIDERE con la sede del cantiere …o con la sede locale del gestore

• Art. 230 c.5 • I rifiuti potranno essere…RAGGRUPPATI

TEMPORANEAMENTE presso la sede

Secondo la Corte di Cassazione solo l’art. 230 c.1 costituisce una deroga al regime del

deposito temporaneo.

Applicazione dell’Art. 230 c.1

• Alle infrastrutture a rete

• Ai materiali tolti d’opera che possono essere recuperati

• Possono viaggiare senza FIR

• La compilazione del Reg. C/S avviene in modo centralizzato

Il comma 3 estende la deroga ai rifiuti prodotti dalle manutenzioni agli impianti fruitori delle reti ed ai mezzi usati per le manutenzioni.

Il caso spurghisti

• «Pulizia manutentiva» su «reti fognarie di qualsiasi tipologia, sia pubblica che asservita ad edifici privati»

Il «raggruppamento temporaneo» è sinonimo di «deposito temporaneo»?

Lo svuotamento della vasca Imhoff ?

Valgono le stesse deroghe del art. 230 c. 1?

Costituisce una deroga alla fase del trasporto?

La manutenzione generica

• Impossibile avere un elenco esaustivo

• Puo’ comportare la rimozione di pezzi (materiale tolto d’opera)

• Appare applicabile la «fictio juris» prevista anche all’art. 230 c1

• Al materiale tolto d’opera puónon applicarsi la definizione di rifiuto in attesa di valutazione tecnica ad opera del titolare dell’impresa

• Registro unico presso la sede operativa

• FIR Comunque?

• I rifiuti «strictu senso» rimangono in deposito temporaneo presso il sito e vanno gestiti come tali

La questione sanitari (rifiuti)

• Oltre a quanto previsto all’art. 266 c.4 si deve tenere in considerazione quanto previsto dal DPR 254/03 Art.4 cc. 2 e 3\

• Le strutture decentrate sono identificabili con i Distretti oltre alle Assistenze Domiciliari (ADI)

• E’ possibile centralizzare il Reg. C/S ma il deposito temporaneo rimane in situ

• FIR Vedi Sentenza C.C. 17640/12

Thanks for the attention

Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi…

…ma almeno sforziamoci di non complicarle

intenzionalmente...