Il San Salvatore ci svela la leggenda del Bafalòn · la leggenda del Bafalòn di Ivana Aldi...

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Il San Salvatore ci svela la leggenda del Bafalòn di Ivana Aldi Molgora

UN'ANTICA LEGGENDA CHE AFFONDA LE RADICI IN TEMPI REMOTI, NAR­RA DELL'ESISTENZA SUL MONTE SAN SALVATORE DI UN ESSERE MO­STRUOSO CHE ABITAVA UNA CAVERNA A GUARDIA DI UN PREZIOSO TESO­RO E DALLA CUI CAVITÀ SI SPRIGIONAVANO, COL CALAR DEL SOLE, URLA TERRIFICANTI, FIAMME E VAPORI. QUEST'OSCURA PRESENZA - UOMO O BESTIA NON SI SA DI PRECISO - INFONDEVA IL TERRORE TRA LE GENTI CHE RISIEDEVANO NEI VILLAGGI AI PIEDI DEL MONTE. IL BAFALÒN, così ERA CHIAMATO DA TUTTI, NESSUNO LO AVEVA MAI INCONTRATO E CHI AVEVA AVUTO IL CORAGGIO DI INOLTRARSI NEL FITTO DEI BOSCHI PER AF­FRONTARLO, NON AVEVA PiÙ FATTO RITORNO. SARANNO DUE BAMBINI, DAFNE E TIMO, GRAZIE AL LORO CORAGGIO E ALLA VOGLIA DI CONO­SCENZA, A SCOPRIRE I SEGRETI DELLA MONTAGNA E DEL MISTERIOSO BA­FALÒN.

Il tesoro del Monte

San Salvatore e la misreriosa grotta del Bafalòn

Questa fiaba, ricca testimonianza delle tra­dizioni e della cultura del nostro territorio, è stata re cupe rata e riproposta attraverso una pubblicazione promossa dalla Società funicolare San Salvatore. Un'iniziativa editoriale che vuole avvicinare i più picco­li alle meraviglie del nostro «Pan di zuc­chero» facendo rivivere il fascino di un lontano passato. . «Din dan din don quand che a sòna 'l campa­nòn turnì a cà fiori t che va ciapa ul Bafalòn»: questa filastrocca è sopravvissuta nel tem­po fino ai giorni nostri a mo' di ninna nan­na, in ricordo di questa antica leggenda. Tramandata oralmente per generazioni, di essa si trova testimonianza scritta all'inter­no di una pubblicazione risalente al 1843 ad opera dello scrittore tedesco Franz Krug von Nidda. Testimonianza che ha ispirato la Società San Salvatore per un progetto editoriale nell'ambito delle numerose ini­ziative proposte in occasione del 125.mo anniversario della funicolare.

Consegna ufficiale del primo esemplare

della fiaba. Da sinistra: Eugenio Brianti ,

Giovanna Masoni Brenni, Renata Fogi ia

e Felice Pellegrini.

Dedicata al San Salvatore con le sue grot­te e le risorse naturali, le storie e tradizioni, la vicenda del Bafalòn è stata scelta per av­vicinare i più piccoli, e non solo, alle bel­lezze e alla cultura della nostra terra, in particolare al meraviglioso monte che sor­ge maestoso sopra Paradiso. Il volume «Il tesoro del Monte San Salva­tore e la misteriosa grotta del Bafalòn» è stato presentato lunedì 26 ottobre nella suggestiva cornice del ristorante Vetta. A fare gli onori di casa, il direttore Felice Pellegrini e il presidente Eugenio Brianti, cui hanno fatto seguito gli interventi delle vicesindaco di Paradiso, Renata Foglia, e di Lugano, Giovanna Masoni Brenni. La pubblicazione, realizzata con il sostegno delle Ail, oltre a inserirsi nel quadro del­l'ampio programma di offerte a carattere storico-naturalistico già presenti in vetta, è stata concepita per essere divulgata nelle scuole del Luganese. Scritto da Paola Ro­velli e Cristiano Iannitti con le illustrazio­ni di Simona Meisser, il volume, stampato in 5mila esemplari da Fontanaprint, verrà inizialmente distribuito in omaggio agli al­lievi delle elementari di Paradiso e Lugano in occasione delle prossime festività nata­lizie. Inoltre sarà disponibile in libreria in versione con copertina cartonata e a tira­tura limitata di mille esemplari, al prezzo speciale di 15 franchi. «È questa la prima fase di un progetto Più am­pio, che prevede il coinvolgimento di altri isti-

tuti scolastici - annuncia Felice Pellegrini -e che dovrebbe sfociare successivamente in una Pièce teatrale realizzata proprio dai bam­bini delle elementari». Il progetto, che denota chiaramente le in­tenzioni di investire nelle nuove genera­zioni sensibilizzandole verso aspetti legati alla cultura del proprio territorio, affian­cherà in tal modo altre iniziative di succes­so rivolte proprio ai bambini, come la «Scuola natura scuola avventura», che va­lorizza un percorso naturalistico presente in vetta attraverso laboratori dedicati alle scolaresche. Questa nuova iniziativa è sta­ta accolta con entusiasmo e fiduciosa posi­tività anche dalle autorità di Lugano e Pa­radiso, che ribadiscono l'importanza di tra­smettere ai più piccoli cittadini i valori le­gati alla natura e alla cultura, due grandi risorse da tutelare e tramandare alle nuove generazioni. Aspetto su cui punta molto la funicolare San Salvatore, perché i bambini, citando le parole di Eugenio Brianti, sono «i tra­smettitori della cultura del futuro». La storia del Bafalòn sarà così un'occasione per ad­dentrarsi nel meraviglioso mondo delle fiabe di casa nostra, scoprendo i segreti le­gati al monte e conoscere i suoi veri tesori: il Timo e la Dafne, le due specie vegetali che crescono sulle sue pendici e da cui prendono il nome i due piccoli protagoni­sti del libro, e soprattutto la castagna, il prezioso frutto della nostra terra.

iVista di Lugano 11