Il magico mondo del sapone.def

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Il magico mondo del sapone naturale

ISIS Mariagrazia MamoliLiceo delle Scienze Sociali

Indirizzo Asclepio (sanitario)Classe 2 A L

Prof.ssa Liliana FamosoAnno 2009/10

I vantaggi di un sapone “naturale”

• LA SALUTE: dermatologi ed esperti di tutto il mondo si trovano ad affrontare negli ultimi 20 anni una crescita esponenziale di malattie ed irritazioni cutanee; fra i vari sospetti vengono citati anche i saponi e i detersivi (nonché le creme di bellezza);

• L’AMBIENTE: il sapone fa bene all’ambiente? Quello naturale sì! Le materie prime sono naturali, non hanno bisogno di estrazione e trasporto petrolio, sintesi, confezionamento…;

• il sapone naturale è biodegradabile e le sostanze residue sono non tossiche (a differenza dei saponi industriali

Il sapone Dal punto di vista chimico il sapone,

che fa parte della grande famiglia dei tensioattivi, è un sale ottenuto dalla reazione tra una base alcalina (l'idrossido di sodio o NaOH) e un acido (gli acidi grassi dei grassi animali o vegetali).

Il processo di saponificazione

Il processo di saponificazione  - cioè la reazione chimica che trasforma il grasso in sapone  - viene innescata dall'aggiunta della sostanza caustica ( la cenere o la soda) sciolta in acqua sulla massa della sostanza grassa, ad una temperatura ben definita; tutto ciò per ottenere delle molecole (i saponi) che contengano al loro interno una parte idrofila (polare) ed una idrofoba (apolare)

CH3

COO-

Na+

parte lipofila (idrofoba)

parte idrofila o salina

Azione detrgente del sapone

Questa particolare composizione dei saponi permette l’azione detergente che consiste in pratica nella “interazione” del sapone con lo sporco, che essendo una sostanza grassa interagirà con la parte lipofila della molecola secondo la figura sottostante;

macchia

Quando verrà effettuato il risciacquo, la parte salina (rivolta verso l’esterno nella figura) si legherà all’acqua che trascinerà via così il complesso formatosi fra sapone e sporco. (micella)

ACQUA

parte idrofila o polare

La storia del sapone• Il sapone è stato inventato 3000 anni fa in Siria. I primi saponi

erano ottenuti dall‘olio di oliva (acido oleico) e dalla soda vegetale.

• Il sapone, in seguito, è stato utilizzato come shampoo dai Galli, che lo fabbricavano con la cenere e il sego.

• A partire dal XV secolo, nella regione di Marsiglia, il sapone è stato prodotto con l‘olio di oliva. La soda (all'epoca la parola «soda» indicava il carbonato di sodio) inizialmente proveniva dalle ceneri ottenute dalla combustione di alcune piante

• Nel 1791, Nicolas Leblanc ha inventato un processo che permette di ottenere la soda a partire dall'acqua di mare.

• Nel 1823, il chimico francese Eugène Chevreul ha spiegato la reazione di saponificazione e ha dimostrato che i corpi grassi sono formati da una combinazione di glicerolo e di acido grasso. Nel XIX secolo, gli oli di cocco e di palma, che arrivavano da oltre oceano, vengono usati nei saponi.

• A partire dal XX secolo, i tensioattivi sintetici, utilizzati nei detergenti, nei gel doccia e nei «saponi senza sapone», fanno concorrenza al sapone.

Produrre un sapone naturale

Per produrre un sapone naturale è importante procurarsi 3 ingredienti fondamentali: olio d’oliva, l’acqua e la soda caustica

Occorrente

Per realizzare il sapone naturale servono questi semplici oggetti:

• Bilancia• Pentola in acciaio• Contenitore in pirex• Fornello• Frullatore ad immersione

Ingredienti fondamentali del sapone di Castiglia:

1) OLIO D’OLIVA: 1000 g

2) H2O: 300 g

3) NaOH: 128 g

Precauzioni importanti

Poiché la soda caustica (NaOH) è corrosiva è necessario utilizzare dei dispositivi di sicurezza e rispettare delle semplici norme di sicurezza

 Il camice, i guanti in lattice: servono per proteggerci dalla soda caustica, presente nel composto, per evitare ustioni della cute;

 La mascherina : la soda caustica rilascia vapori che causano irritazione alle vie respiratorie; 

Dispositivi di sicurezza

Norme di sicurezza

• versare lentamente la soda caustica nell’acqua:

• per evitare schizzi di soluzione caustica

• il contenitore deve essere “PIREX”: se fosse di vetro scoppierebbe per l’alta temperatura che raggiunge la soda caustica mentre si mescola ; 

• il contenitore deve essere messo nel lavello: per evitare che in caso di rottura o rovesciamento del contenuto si rovinino gli interni

;NON alzare mai il mixer quando si mescola: per evitare schizzi vari;  

usare bacinelle di plastica per contenere il sapone: perché altri materiali potrebbero rompersi.

Fasi di realizzazione

Dopo aver preso conoscenza delle norme di sicurezza, aver preparato gli ingredienti e il materiale occorrente si può procedere a preparare il sapone seguendo le seguenti 8 fasi

Fase 1: preparare l'area di lavoro

Il posto ideale per fare il sapone è la cucina perché c'è a portata di mano tutto quello che serve. Sgombrate il piano di lavoro, copritelo con vecchi giornali o con strofinacci. Indossate i guanti e tenete a portata di mano la mascherina e gli occhialini. Tirate fuori tutte le attrezzature e gli ingredienti, disponendoli sul piano di lavoro

Fase 2: preparare la soluzione caustica

• In una tazza larga pesate con assoluta precisione la soda caustica.

• Mentre in una caraffa di pirex l'acqua.

• Mettete la caraffa sul fondo del lavello, versate poco a poco la soda nell’acqua, mescolando in modo che si sciolga bene. Attenzione perché la temperatura

della soluzione caustica salirà rapidamente sino ad 70/80 gradi. Infine riponete il contenitore coperto in un luogo sicuro a raffreddare

Fase 3: preparare i grassi

· Mettete la pentola di acciaio sulla bilancia e, con assoluta precisione, pesate l'olio. Mettete la pentola sul fornello. Fate scaldare a fuoco bassissimo, mescolando di tanto in tanto. L'olio non deve scaldarsi troppo.

Fase 4: versare la soluzione caustica nei grassi

Con il termometro controllate la temperatura del grasso e della soluzione caustica.

Quando entrambe sono a 45 gradi, versate dolcemente la soluzione caustica nel grasso, mescolando bene col cucchiaio di legno.

• Ora è il momento di passare al frullatore a immersione; fate attenzione agli schizzi e mescolate pochi secondi per volta, alternando pause per controllare lo stato del sapone e per evitare che il motore si scaldi.

Fase 5: il nastro• · Questo è un punto cruciale

! Mentre frullate, il sapone cambierà colore e consistenza, diventando sempre più cremoso.

• Ad un tratto, togliendo il frullatore e facendo colare un po' di miscela nella pentola, vedrete che resterà in superficie per qualche secondo prima di affondare. Questa "traccia" è il nastro

Aggiunta degli ingredienti facoltativi

Adesso potete aggiungere tutti gli ingredienti facoltativi che avete previsto: posate il frullatore, prendete il cucchiaio e mescolate piano mentre versate gli ingredienti

I nostri ingredienti facoltativi

Cacao in polverePeperoncionoMieleBuccia di arancia grattuggiata

Fase 7: il gel

• Dopo aver aggiunto velocemente gli ingredienti facoltativi, versate il sapone fresco nello stampo.

· Isolate bene con coperte perchè stia caldo. Dopo qualche ora il calore prodotto dalla reazione chimica trasformerà il sapone in una massa traslucida e gelatinosa: è la cosiddetta "fase del gel".

Lasciate il sapone coperto nello stampo per 48 ore. Dopo sformatelo e lasciatelo maturare all'aria in un ambiente asciutto e fresco. La saponificazione si completa nel giro di un paio di settimane ma la stagionatura ottimale di un sapone di olio di oliva è di 6-8 settimane. Stagionando il sapone migliora in compattezza, tenuta e delicatezza. Il sapone è come il vino, più invecchia e meglio è!

Ecco alcuni dei nostri saponi

Bibliografia

• “Il tuo sapone naturale” Patrizia Garzena, Marina Tadiello Ed. FAG Milano

• Corso Rapido “Saponi e saponette.” Paola Romanelli. Fabbri Editori

Siti internet• www.ilmiosapone.it• www.saicosatispalmi.it