Post on 12-Jun-2015
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“Gli occhiali magici”
Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine, pittura ad
acquarello.
free ebook Lapappadolce
C’era una volta un giovane piccolo albero: era nato in
primavera, tra il tepore dell’aria e il canto degli uccelli.
Viveva felice: aveva foglie bellissime, e fiori colorati che si
trasformavano in grandi frutti dolci e tondi.
Ma d’un tratto cominciò a sentirsi stanco: era settembre.
I frutti si staccarono, le foglie cominciarono a perdere il loro
colore e addirittura, di tanto in tanto, il vento se ne portava
via qualcuna.
Venne la pioggia, e poi l’aria fredda: l’albero si sentiva
sempre peggio. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Nel
giro di pochi giorni si trovò spoglio, solo, infreddolito.
Decise di andare per il mondo a cercare tutto quello che
aveva perduto.
Corse da Mattino d’Inverno:
<<Sono solo, infreddolito, ho perso tutte le mie foglie. Sai dove
le posso trovare?>>
<<Ci sono ancora alberi che ne hanno tante, prova a
chiedere a loro…>>
Corse dagli alberi, ma quelli gli risposero:
<<Noi le foglie non le perdiamo, non sappiamo cosa dirti.
Prova a chiedere a quelli uguali a te!>>
Il giovane albero cercò allora dei rami spogli simili a lui, ma
anche loro erano soli e infreddoliti, proprio come lui, e non
avevano risposte da dargli.
“Se mai risolverò il mistero, tornerò ad aiutarvi”, pensò, e
riprese il suo viaggio.
Andò dal Vento.
<<Io le foglie le porto solo via, è la Pioggia che le fa
crescere>>.
Andò dalla pioggia.
<<Le farò crescere solo a suo Tempo>>.
Andò dal Tempo.
<<Io so tante cose>> gli disse <<il Tempo aggiusta tutto. Non ti
preoccupare, occorrono solo tanti giorni e tante notti…>>
Andò dalla Notte, ma la notte era silenziosa, e l’albero molto
stanco…
Sul punto di addormentarsi, vide una fata avvicinarsi a lui.
Portava dei piccoli occhiali d’oro sul naso.
Lui le raccontò la sua storia, e lei lo capì.
Sorrise, si tolse gli occhiali, e glieli diede:
<<Sono occhiali magici, con questi potrai guardarti
dentro…>>.
E il giovane albero vide…
Dentro di lui c’era movimento e musica. Linfa.
<<Vedi caro?>> disse la fata <<Le tue foglie ricresceranno: le
hai già dentro di te…>>
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