Gli occhiali magici

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Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine, pittura ad acquarello.

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“Gli occhiali magici”

Un lavoro sul ciclo delle stagioni e l’albero per arte e immagine, pittura ad

acquarello.

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C’era una volta un giovane piccolo albero: era nato in

primavera, tra il tepore dell’aria e il canto degli uccelli.

Viveva felice: aveva foglie bellissime, e fiori colorati che si

trasformavano in grandi frutti dolci e tondi.

Ma d’un tratto cominciò a sentirsi stanco: era settembre.

I frutti si staccarono, le foglie cominciarono a perdere il loro

colore e addirittura, di tanto in tanto, il vento se ne portava

via qualcuna.

Venne la pioggia, e poi l’aria fredda: l’albero si sentiva

sempre peggio. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Nel

giro di pochi giorni si trovò spoglio, solo, infreddolito.

Decise di andare per il mondo a cercare tutto quello che

aveva perduto.

Corse da Mattino d’Inverno:

<<Sono solo, infreddolito, ho perso tutte le mie foglie. Sai dove

le posso trovare?>>

<<Ci sono ancora alberi che ne hanno tante, prova a

chiedere a loro…>>

Corse dagli alberi, ma quelli gli risposero:

<<Noi le foglie non le perdiamo, non sappiamo cosa dirti.

Prova a chiedere a quelli uguali a te!>>

Il giovane albero cercò allora dei rami spogli simili a lui, ma

anche loro erano soli e infreddoliti, proprio come lui, e non

avevano risposte da dargli.

“Se mai risolverò il mistero, tornerò ad aiutarvi”, pensò, e

riprese il suo viaggio.

Andò dal Vento.

<<Io le foglie le porto solo via, è la Pioggia che le fa

crescere>>.

Andò dalla pioggia.

<<Le farò crescere solo a suo Tempo>>.

Andò dal Tempo.

<<Io so tante cose>> gli disse <<il Tempo aggiusta tutto. Non ti

preoccupare, occorrono solo tanti giorni e tante notti…>>

Andò dalla Notte, ma la notte era silenziosa, e l’albero molto

stanco…

Sul punto di addormentarsi, vide una fata avvicinarsi a lui.

Portava dei piccoli occhiali d’oro sul naso.

Lui le raccontò la sua storia, e lei lo capì.

Sorrise, si tolse gli occhiali, e glieli diede:

<<Sono occhiali magici, con questi potrai guardarti

dentro…>>.

E il giovane albero vide…

Dentro di lui c’era movimento e musica. Linfa.

<<Vedi caro?>> disse la fata <<Le tue foglie ricresceranno: le

hai già dentro di te…>>

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