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Gli archivi d’impresa della Fondazione Legler

Università degli studi di Bergamo, 18 dicembre 2017

Lavinia Parziale, Chiara Perico, Roberta Capelli

Gli archivi d’impresa

• Rientrano di massima nella categoria degli archivi privati

• In anni passati (soprattutto in concomitanza periodo fascista) alcune imprese semi-pubbliche o con partecipazione pubblica

Le evoluzioni• Forte commistione tra archivi d’impresa, storia e

storia delle istituzioni

• Fino agli anni ’80 ci si è limitati a segnalare la presenza di archivi storici d’impresa

• Dalla metà degli anni ’80 l’attenzione si è spostata anche all’organizzazione degli archivi, fino a quelli correnti

• Questo spostamento è favorito indubbiamente dalla diffusione dell’informatica nella gestione archivistica dei documenti

L’introduzione dell’informatica• Proprio nel settore degli archivi d’impresa sono

stati attuati i primi interventi di natura tecnologica da parte del Ministero delle finanze

• Le banche rappresentano l’istituzione in cui si è verificata una precoce e razionale introduzione dell’informatica. Molta l’attenzione delle istituzioni bancarie ai loro archivi. Es. Intesa, Credito hanno archivi interni

• La necessità probabilmente è legata alla necessità di confrontarsi con realtà anche estere

La conservazione

• Non va dimenticato inoltre quanto questa tipologia di fonti sia ad alto rischio di dispersione soprattutto quando un’impresa cessa, ma anche durante i diversi passaggi societari. Importante quindi l’attività di vigilanza e il recupero degli archivi storici sostenuta dalle competenti Soprintendenze – per gli archivi di enti pubblici e di archivi d’impresa dichiarati di notevole interesse storico

Il fallimento

• L’iter è quello di individuare la responsabilità del curatore fallimentare fino all’esaurirsi del procedimento, mentre una parte viene conservata dal Tribunale. Al termine del procedimento l’archivio nella maggior parte dei casi è a rischio dispersione. Eccezioni: Es. Archivio storico Crespi d’Adda, Cotonificio Honegger, Manifattura valle Brembana

La salvaguardia• Al fine di tutelare gli archivi di impresa una delle

soluzioni è quella di censirli. Ci sono esempi su tutto il territorio nazionale di censimenti a livello regionale: Toscana, Lazio, il milanese…

• Altra soluzione quella di creare punti di raccolta e tutela. Alcuni Es. Centro per la Cultura d’impresa, Isec, per il nostro territorio: FFL

• Ci si è poi orientati verso rapporti diretti con il mondo dell’impresa: puntare sulla valorizzazione e il ritorno di immagine

• Dichiarazione di notevole interesse storico: impone la conservazione, l’ordinamento e l’inventariazione, e soprattutto l’accesso agli studiosi

SU COSA PUNTAREVantaggi dell’organizzazione razionale in archivio

Ottemperare agli obblighi di legge

Risparmio di tempo e riduzione dei costi aziendali

Risparmio dello spazio mediante scarti oculati

Migliore impiego del personale

Organizzazione più funzionale del lavoro

Tutelarsi giuridicamente in caso di controversie

Conservazione della memoria storica

Organizzazione razionale dello spazio

Conservare in modo appropriato i documenti Carucci-Messina, Manuale di

archivistica per l’impresa, p. 50

SU COSA PUNTARE: Costituire rete

• Importante stabilire rapporti tra :‒ soprintendenze archivistiche, ‒ camere di commercio‒ con l’Unioncamere / Confindustria,

ma anche con

‒ organizzazioni, centri e fondazioni presenti sul territorio possibilità di sensibilizzazione e di corsi di formazione professionale.

• Da non trascurare la funzione degli archivi di Stato

Gli archivi d’impresa – le fonti• Se ci si vuole occupare di archivi d’impresa

bisogna rivolgersi ai soggetti che hanno operato nei secoli: economici, finanziari e legati alla produzione

• Le fonti per la storia economica si ricollegano‒ Corporazioni d’arte e mestieri‒ Camere di commercio‒ Opere pie ed enti assistenziali (monti di pietà, monti

frumentari, istituzioni religiose, etc.‒ Società di mutuo soccorso

Gli archivi d’impresa – le fonti

• Per trovare traccia delle imprese più antiche ci si può rivolgere agli archivi famigliari, dove si possono individuare fonti per‒ Aziende agricole‒ Aziende commerciali‒ Attività imprenditoriali

• Spesso le carte tra impresa e famiglia sono frammiste

ENTRIAMO NELLO SPECIFICO

Le competenze• Per riordinare e inventariare la

documentazione delle imprese è necessario conoscere la storia economica, la storia di diritto commerciale, etc.

• Infatti, sotto il profilo metodologico l’approccio ai documenti è il medesimo, può variare invece il complesso delle conoscenze necessarie, che mutano se ci si rivolge a un archivio storico o a uno corrente. Soprattutto con l’introduzione del digitale

Gli archivi d’impresa –i documenti

• Va tenuto presente che originariamente quando si parlava di archivio si intendeva una scrittura o un disegno, ora si tende ad includere anche fotografie, microfilm, video cassette, dvd, e - parlando di impresa -l’intero archivio di prodotto

• Tornando al cartaceo le tipologie che si conservano – come in tutti gli archivi –sono: originali, minute e copie

Le tipologie documentarie• Ogni impresa produce i documenti che ne rappresentano

l’origine e l’attività. Per lo svolgimento delle proprie attività un’impresa produce documenti di carattere interno, corrispondenza, o altra documentazione relativa ai rapporti intercorsi con altri soggetti.

• Semplificando la tipologia documentaria può essere raccolta in tre grossi macrogruppi: - autogoverno, - gestione economico-patrimoniale - missiono se vogliamo pensare ai documenti: - scritture societarie, - documentazione amministrativa e contabile (compresa quella patrimoniale), - l’attività aziendale

Schema di classificazione

• La differenza rispetto all’archivio di un ente pubblico è che non esistono strutture già precostituite come per i comuni, le università/scuole e per gli enti sanitari.

• In un archivio d’impresa la struttura va costituita in base all’attività svolta, tenendo sempre presente le macropartizioni a cui si è accennato prima

Gli strumenti di corredo

• Censimento

• Elenco di consistenza

• Inventario sommario o analitico

LE IMPRESE TESSILI DELLA BERGAMASCA

Censimento descrittivo e guida settoriale degli archivi storici

CENTRO RETE BIELLESE ARCHIVI TESSILE E MODA

http://www.archivitessili.biella.it/site/home.html

• progetto pilota a livello nazionale (2009-2014)

• capofila Provincia di Biella + Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e di Regione Piemonte

• obiettivo primario: valorizzazione e salvaguardia

FASI DEL PROGETTO

1. definizione e individuazione del campione

2. individuazione partner3. stesura progetto4. fundraising5. contatti con le imprese6. sopralluoghi7. redazione schede storiche e archivistiche

FINALITÀ PROGETTUALI

• indagine

• recupero

• salvaguardia

• comunicazione

• rete

DEFINIZIONE E INDIVIDUAZIONE DEL CAMPIONE

• operare nel settore tessile – cotonifici, opifici, tessiture, filature, maglifici …

• essere attivi prima del 1976 • essere registrati alla Camera di

commercio di Bergamo

IL CAMPIONE

Strumenti di indagine preliminare: • IMBERG - banca dati delle imprese

storiche bergamasche CCIAA Bg• censimento del Centro cultura d’impresa di

Milano

oltre 400 aziende tessili cessate circa 30 imprese attive

I PARTNER

• Camera di commercio di Bergamo: ricerche storiche Archivio storico

• Archivio di Stato di Bergamo: ricerche storiche Archivio storico CCIAA

• Museo delle storie di Bergamo: fasi di valorizzazione

• Fondazione per la storia sociale ed economica di Bergamo: partner economico

IL PROGETTO

• Redatto di concerto con i partner• Stesura di: obiettivi e finalità, modalità di

lavoro, risorse professionali da impiegare, tempi e costi, …

• Approvazione dalla Soprintendenza archivistica della Lombardia

FUNDRAISING

• DGA - Servizio per il patrimonio archivistico: finanziamenti per i progetti di ricerca scientifica

• Regione Lombardia: invito a presentare progetti per la valorizzazione di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale (l.r. 25/2016 art. 14-15)

• Fondazione della Comunità Bergamasca: bando tutela e valorizzazione dei beni storico-artistici (cod. Urbani)

• Fondazione Cariplo: bandi area Arte e cultura

CONTATTO CON L’IMPRESA

• lettera di presentazione (e-mail)• contatto telefonico• studio preliminare vicende aziendali

(fascicoli CCIAA) in vista del sopralluogo e prima redazione scheda storica con Archimista

• ragione sociale

• proprietari e soci

• sedi

• oggetto d’esercizio

• data inizio

• successione a ditta preesistente

• gestione, firma e rappresentanza

• personale tecnico dirigente

• deposito delle firme

• …

[…] Ha infatti n. 4 telai per lana (meccanici), 2 a mano

[…] Impiega 2 tessitori e 2 filatori totale 4 operai con lavoro saltuario e non fisso stante la minima attività svolta. Il lavoro quando c’è si svolge a sezioni per economia di forza motrice che è disponibile in 4 HP elettrici […]

Trasformazione della ditta per associazione dei figli del titolare […] dal 1 marzo 1946

SOPRALLUOGO IN AZIENDA

• raccolta informazioni storiche sull’azienda (a integrazione dei dati reperiti dai fascicoli CCIAA Bg) e sulle vicende archivistiche del fondo (scarti, dispersioni, …)

• rilevazione dell’archivio storico conservato

Linificio Canapificio Nazionale, Villa d’Almè

Gusmini S. Lanificio feltrificio, Cene

Martinelli Ginetto, Casnigo

Europizzi, Urgnano

Torri Lana 1885, Gandino

Santini maglificio sportivo, Lallio

RISULTATI

• mappatura aziende tessili del territorio con approfondimento su quelle ancora attive/cessate con archivio

• creazione portale web • valorizzazione progetti legati al tessile

degli aderenti al progetto • convegno in occasione della settimana

della Cultura d’impresa (novembre 2018)

L’archivio storico Legler

Cotonificio Legler di Ponte San Pietro

Archivio Legler

• Esempio di archivio azienda tessile • Archivio di prodotto• 79 ml tra documentazione, campionari e

attività di promotion• 19 ml di fotografie, tra negativi e positivi• 9 ml di bobine cinematografiche, VHS e

DVD

Archivio Legler• L'archivio storico del Cotonificio Legler è prettamente un archivio di

prodotto, conservando per lo più campionari, tessuti, bozzetti e fotografie di moda, oltre alla corrispondenza legata all’attività di Promotion. La documentazione cartacea conservatasi raccoglie per lo più documentazione amministrativa, verbali e registri, e la documentazione contabile degli ultimi anni prima del passaggio di proprietà, avvenuto alla fine degli anni Ottanta.

• La sezione cinematografica raccoglie, invece, soprattutto bobine di pellicole, qualche super otto, VHS e DVD recenti su cui sono stati riversati alcuni filmati degli anni Settanta. I soggetti delle bobine vanno dai corsi di formazione per i venditori a manifestazioni sportive d'epoca, sponsorizzate dalla famiglia Legler.

• La sezione fotografica è rilevante e raccoglie soprattutto immagini di moda dagli anni '60 agli anni '90, vedute aeree dello stabilimento, eventi celebrativi e attività dopolavoristiche.

Archivio Legler

• Sezione fotografica � condizionata e descritta, alcune immagini digitalizzate

• Sezione audiovisivi � conservata ancora nei supporti originali, monitorata, oggetto di un prossimo intervento di digitalizzazione

• Sezione documentale� inventariata dalla Fondazione Famiglia Legler nell’ambito del progetto che ha previsto anche il riordino dell’archivio di Crespi d’Adda

Il cotonificio Legler• 1875: La società Legler Hefti & C

acquista i primi terreni e crea la diga con canale di derivazione sul fiume Brembo . L’anno successivo da’ inizio alla costruzione dello stabilimento vero e proprio. Già nel 1877 fu possibile filare e tessere tessuto, utilizzando 7.000 fusi, 200 telai e impiegando 200 operai. Produzione iniziale: tele grezze �in seguito della richiesta di mercato ed alla loro buona remunerazione anche prodotti tinti e candeggiati.

• Anni successivi �graduale ampliamento della superficie aziendale (su entrambe le rive del Brembo) e della attività produttiva

Il cotonificio Legler • 1890: Uscita dall’azienda

del socio accomandante Becker-Hefti; la famiglia Legler acquisiva la piena proprietà � Legler & C.

• Decenni successivi: periodi difficili (prelievo di manodopera maschile a causa della guerra, la crisi economica mondiale degli anni ’30, l’autarchia imposta dal fascismo, nuovamente la II guerra mondiale) � l’azienda riesce comunque a mantenere costante la propria solidità produttiva e finanziaria.

Il cotonificio Legler• Secondo dopoguerra (1950-1970)

�sviluppo della produzione ed ilmercato dei tessuti di qualità perl’alta moda femminile ;specializzazione nel mercato ditessuti per camiceria misto-cotone,con la collaborazione di produttori difibre chimiche.

• Dagli anni ’70 � ricerca di un nuovoprodotto da vendere sui mercatinazionali ed europei: su tutti il denim

• Acquisizione di nuovi stabilimenti(Crespi d’Adda e la svizzera Stoffel)

• La Legler si amplia pertrasformandosi in un gruppo tessile.

• 1989: Cessione al gruppo Polli

I tessuti Legler• Nell’ archivio della famiglia Legler

sono depositate alcune migliaia dicampioni (tirelle) di tessutorelativo alla produzione deglistabilimenti Legler nel corso deglianni:

• Tele (tessuti ad armaturaelementare, senza rovescio)

• Saie (tessuti con effetti diagonali,con evidenza in rilievo dei fili diordito)

• Rasi (tessuti lucidi o brillanti fracui la flanella, i garzati e gliscamosciati)

• Velluti (tessuti ad effetto trama,con superficie liscia o a coste )

• Operati o Jacquard (tessuti conriproduzione di disegni perl’arredamento)

I tessuti Legler • Negli anni 70-80 il gruppo Legler

si specializzò nella produzione sularga scala di tre tipologie ditessuto:

• Denim tessuto ottenuto con unprocesso produttivo particolare,intreccio d’ordito dal colore blue-indaco e trama grezza,conosciuto in tutto il mondo per laconfezione dei blue jeans.

• Flat tessuto identico al denim,ma completamente grezzo, tintosuccessivamente in più colori.

• Cord (velluto a coste) variantedel velluto unito che presenta suldiritto una densità varia di coste apelo fitto e tagliato.

Archivio fotografico

• Circa 70.000 immagini fotografiche (di cui 40.000originali) in bianco-nero e colori, relative afotografie su carta e cartone (più i negativi ),positivi e diapositive su pellicola, lastre di vetro eriproduzioni a stampa

• Soggetti: legati all’utilizzo e promozione dei tessutiLegler in molti settori della confezione, fra cui l’altamoda italiana (anni 50-60), la camiceria, tessutispeciali e per la casa e soprattutto l’abbigliamentocasuals del jeans (anni 70-80)

Archivio fotografico

• Soggetti: processo produttivo d’azienda, dalla costruzione e ampliamento degli stabilimenti di gruppo ai reparti di produzione, dagli eventi, i congressi, gli anniversari fino alle sfilate di moda ed il marketing pubblicitario in generale, dalle attività dopo-lavoristiche e sociali per i dipendenti, fino ad una sezione storica del territorio e della famiglia Legler

Sezione cartacea

• Nell’ archivio della famiglia Legler è raccolta anche una ampia serie di documenti cartacei , nonché raccoglitori di campionatura per la vendita, depliantspubblicitari, riviste di moda e pubblicazioni varie, marchi per tessuto in metallo, oggettistica varialegata alla attività aziendale ed altro ancora.

• Tra la documentazione cartacea presente in archivio si evidenzia una serie di faldoni e raccoglitori relativi a dati di produzione, marketing, amministrazione e contabilità dell’azienda, una raccolta di documenti e lettere di corrispondenza varia ed una sezione dedicata a disegni e planimetrie dello stabilimento e degli immobili di proprietà, adiacenti

Mastro clienti

Etichette Cotonificio Legler

Sezione cartacea

• Tra le pubblicazioni, interessante è la raccolta completa della rivista interna bimestrale “Tessilegler”, una preziosa fonte di cronaca delle attività e degli eventi legati alla vita dello stabilimento di Ponte San Pietro, dei suoi dipendenti ed del territorio, dal 1958 al1970

Sezione audiovisivi

• Soprattutto «pizze» con pellicole 16 e 35 mm relative agli anni ‘50 e ’60;

• Materiale più recente, dagli anni ‘70 in avanti, in originale o riversato dalle pellicole, su diversi supporti (VHS, nastro magnetico, DVD)

• Filmati promozionali dei prodotti, eventi sponsorizzati dal Cotonificio Legler, filmati privati della famiglia Legler

Archivio storico Crespi d’Adda

• Conservato presso la palazzina delle ex scuole STI di Crespi d’Adda

• Archivio tecnico • Inventariato dalla Fondazione Famiglia Legler

nell’ambito del progetto che ha previsto anche il riordino dell’archivio del Cotonificio Legler

• Documentale e fotografico• 110 ml di documentazione tra cui 220 faldoni, 705

fascicoli, 246 registri e altro materiale sciolto• ca. 800 lastre fotografiche in vetro

Archivio storico Crespi d’Adda La storia del Cotonificio di Crespi d'Adda inizia nel gennaio del 1877, quando Cristoforo Benigno Crespi, acquistava 85 ettari di terreno boschivo, situato tra i comuni di Canonica d'Adda e di Capriate d'Adda. Idea del Villaggio sociale: nel 1892, fu ultimata la costruzione delle prime quattro villette di via Marconi; sette anni dopo, nell'89 l'agglomerato di case otteneva il riconoscimento ufficiale di "frazione". Nel 1931 ci fu la fusione con il Cotonificio veneziano e le Manifatture toscane riunite, con il cambiamento di ragione sociale in Stabilimenti tessili italiani. Dagli anni ‘40 subentra la procedura di Amministrazione controllata, seguita a partire dal 1970, da numerose fusioni che di fatto portarono nel 1972 alla vendita dello stabilimento a Addafilo e Inditex, che nel 1982 cambiò la ragione sociale in Legler industria tessile spa di Ponte S. Pietro

Archivio storico Crespi d’Adda• Documentazione afferente a diverse imprese che si sono

avvicendate nella gestione del sito industriale• Di fatto l'attività produttiva è sempre continuata indipendentemente

dalla ragione sociale che mutava per ragioni amministrative, tanto che documentazione in serie continuative

• Per lo più documentazione legata all'attività produttiva, ai macchinari e ai reparti, le carte dell'ufficio tecnico e la corrispondenza tra la produzione e la sede amministrativa e legale di Milano.

• Documentazione più antica è quella relativa ai verbali e ai registri, mentre la documentazione contabile è quella degli ultimi anni prima del passaggio di proprietà, avvenuto alla fine degli anni Ottanta.

• Rilevante, sia dal punto di vista quantitativo che dell'effettivo contenuto, la serie dei disegni tecnici di edifici e macchinari.

• La raccolta fotografica è di notevole interesse e conserva, a parte le stampe fotografiche, anche oltre 800 lastre che raffigurano immagini di vedute aeree dello stabilimento, dei reparti e dei macchinari, del Villaggio in ogni sua parte, delle manifestazioni all'interno e all'esterno di Crespi e delle attività dopolavoristiche.

Archivio storico Crespi d’Adda

Archivi aggregati:• Circolo

ricreativo• Cooperative

sociali• Raccolta

Emilio Crespi

Applicativo Archimista

• Distribuito da Regione Lombardia • Gratuito ed open source• Pensato fondamentalmente per le

esigenze descrittive di archivi storici

http://www.archimista.polimi.it/