Post on 15-Feb-2019
SOMMARIO
PRESENTAZIONE____________________________________________________3
INTRODUZIONE______________________________________________________5
1. LE RISORSE FINANZIARIE _______________________________________91.1. Le risorse per l’emergenza e la gestione commissariale__________________________ 91.2. Le risorse per la ricostruzione ____________________________________________ 101.2 Le risorse statali _______________________________________________________ 11
1.2.2 Le risorse comunitarie _______________________________________________ 12
2. LA RICOSTRUZIONE ____________________________________________ 142.1. I percorsi della ricostruzione _____________________________________________ 142.2. I danni minori e l’ordinanza n. 61/97 _______________________________________ 182.3. I danni maggiori _______________________________________________________ 22
2.3.1. I danni maggiori fuori P.I.R. __________________________________________ 222.3.2. I Programmi Integrati di Recupero (P.I.R.)_______________________________ 28
2.4. Le attività produttive ___________________________________________________ 332.4.1. Interventi commissariali in emergenza __________________________________ 332.4.2. Gli interventi di ricostruzione _________________________________________ 34
2.5. Le opere pubbliche_____________________________________________________ 362.6. I beni culturali ________________________________________________________ 412.7. Il programma straordinario di edilizia residenziale pubblica _____________________ 432.8. I dissesti _____________________________________________________________ 44
5. GLI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO_______________ 47
Allegati
I contributi da donazioni e liberalità_____________________________ 52
La microzonazione sismica _______________________________________ 58
PRESENTAZIONE
Un anno fa la ricostruzione delle zone terremotate dell’Umbriamuoveva i primi passi: avevano preso avvio alcuni lavori diriparazione dei danni meno gravi attraverso l’ordinanza 61/97 e gliinterventi più urgenti sugli edifici pubblici e sui beni culturali.
Nel primo anno dopo il terremoto iniziato il 26 settembre1997, dopo aver fatto fronte alle enormi difficoltà dell’emergenza, ilproblema era essenzialmente quello di predisporre gli strumentinormativi e i criteri tecnici della ricostruzione.
Ora, dopo un altro anno di intenso lavoro, la ricostruzione èpienamente avviata. Gli interventi di riparazione dei danni menogravi sono quasi tutti in corso (sono aperti più di 3.400 cantieri) eper circa 250 edifici i lavori si sono conclusi. Sono stati, inoltre,avviati quasi 400 interventi di riparazione di edifici e infrastrutturepubbliche e di beni culturali (di cui più di 50 conclusi), nonché 50interventi sui dissesti. È in corso di realizzazione un programmastraordinario di edilizia residenziale pubblica per 900 alloggi dadestinare ad abitazione provvisoria per una parte delle famiglieattualmente nei container (circa la metà degli interventi previsti èavviata da tempo).
Nel complesso, sono dunque quasi 4.000 i cantieri in pienaattività. Non è certo poco, a due anni dall’inizio del terremoto e apoco più di un anno e mezzo dalla fine dell’emergenza. E tuttaviasiamo consapevoli che il più è ancora da fare, specialmente nellelocalità dove il sisma ha colpito più duramente e la ricostruzione èpertanto affidata in gran parte alle procedure più complesserelative agli edifici maggiormente danneggiati, in particolare aiprogrammi integrati di recupero.
Oltre all’avvio di 4.000 cantieri, questo secondo anno di lavoroper la ricostruzione ha visto ancora un grande impegno in duedirezioni: da un lato, la predisposizione dei progetti di ricostruzioneo di riparazione degli edifici più danneggiati (circa 2.000, relativiagli edifici isolati fuori dai programmi integrati di recupero, giàconsegnati ai Comuni, che stanno procedendo alle relativeconcessioni contributive e alle autorizzazioni di inizio dei lavori), edall’altro l’elaborazione dei 184 programmi integrati di recupero,con la relativa costituzione di centinaia di consorzi obbligatori tra iproprietari, strumento individuato dalla legge per realizzareinterventi unitari. Molti di questi interventi più complessi sono orain fase di progettazione e in qualche caso sono iniziati o stanno periniziare i lavori.
Nel corso di questo 1999 è stato dunque messo in moto tuttoil complesso meccanismo della ricostruzione prioritaria, quella cioèche riguarda in primo luogo le abitazioni di tutte le oltre 9.000
famiglie che hanno dovuto abbandonare la propria casa, ma anchele attività produttive, gli edifici e le infrastrutture pubbliche, i beniculturali di cui più urgente è la ricostruzione.
In particolare, per le famiglie che sono fuori dalle proprieabitazioni abbiamo voluto in ogni modo evitare le graduatorie dipriorità che hanno caratterizzato altre esperienze di ricostruzionepost-sismica. Ciò è stato possibile perché, per la prima volta, ilGoverno e il Parlamento hanno assegnato all’Umbria e alle Marche,prima con la legge 61 del 1998 e poi con l’ultima legge finanziaria,le risorse sufficienti a programmare l’avvio, parallelamente e dasubito, di tutti gli interventi necessari. Per la nostra regione sonodisponibili, nell’arco del triennio 1999-2001, ma già da oraimpegnabili, circa 6.000 miliardi di lire.
Il processo di ricostruzione è dunque in piena attività in tuttele sue componenti ed è destinato nei prossimi mesi a produrre unulteriore sensibile incremento del numero dei cantieri, quandoandrà progressivamente a pieno regime anche la ricostruzione piùimpegnativa.
Questo è dunque il momento di porre la massima attenzionenon soltanto sugli aspetti problematici che possono frapporsiall’ulteriore accelerazione della ricostruzione, ma anche al correttofunzionamento di quanto è già in atto, a partire dal problemafondamentale della qualità dei progetti e dei lavori, della regolaritàdelle imprese e dei rapporti di lavoro, della sicurezza nei cantieri.
Siamo ad un nuovo cambio di fase, al momento del concretoavvio dei lavori della ricostruzione più impegnativa. È necessarioche tutte le componenti del sistema facciano al meglio la loro parte,dai professionisti alle imprese. Il ruolo delle Istituzioni, e inparticolare della Regione, si fa ora ancora più impegnativo edelicato, dovendo assicurare le condizioni perché il processo diricostruzione possa ulteriormente accelerare, come è necessario, edovendo rafforzare l’impegno per garantire una ricostruzionerispettosa di tutte le regole, come è nella tradizione di civiltàdell’Umbria.
Perugia, 26 settembre 1999
Bruno BracalentePresidente della Regione dell’Umbria
INTRODUZIONE
A due anni dall’inizio della crisi sismica del 26 settembre 1997è ormai possibile fornire il quadro pressoché definitivodell’ampiezza e della gravità degli effetti subiti da una vasta areadel territorio umbro.
Sono più di 20.000 gli edifici privati danneggiato, con oltre9.000 nuclei familiari sgomberati, e circa 2.000 le aziendeproduttive danneggiate. Gravi danni hanno inoltre subito gli edificipubblici, le infrastrutture ed il patrimonio culturale.
Per quanto riguarda la quantificazione dei costi diricostruzione, deve essere notato come la progressiva presentazionedei progetti esecutivi di ricostruzione e di riparazione degli edifici edelle infrastrutture danneggiate consenta una sempre più accuratadefinizione del fabbisogno economico e finanziario, rivedendo lastima iniziale basata essenzialmente sulle schede compilate daitecnici in sede di sopralluoghi.
La stima complessiva dei costi della ricostruzione, per grandisettori di intervento come da Accordo di Programma Quadro sullaricostruzione, allegato all’Intesa istituzionale raggiunta con ilGoverno ai sensi della legge 61/98, è illustrata al quadro 1.
Quadro 1Quadro finanziario riassuntivo dei costi della ricostruzione
(importi in miliardi di lire)
InterventiStima del costodi ricostruzione
Ricostruzione danni minori(ordinanza 61/97)
508
Ricostruzione danni maggiori fuoriP.I.R.
4.655
Programmi Integrati di Recupero(P.I.R.)
4.500
Opere Pubbliche 1.744
Beni Culturali 2.707
Dissesti 316
Edilizia Residenziale Pubblica 398
Attività produttive 140
TOTALE 14.968
Il quadro 2 mostra invece la ripartizione, per comune, deinuclei familiari e della popolazione che hanno dovuto abbandonarela propria abitazione, a seconda della loro sistemazione:
Quadro 2Situazione nuclei familiari e popolazione in sistemazione temporanea
Nuclei familiari Popolazione
Comune Beneficiaricontributo
per autonomasistemazione
Alloggiatiin moduliabitativi
Totale
Beneficiaricontributo
per autonomasistemazione
Alloggiatiin moduliabitativi
Totale
Assisi 529 150 679 1.594 414 2.008
Bastia Umbra 126 1 127 362 5 367
Cerreto di Spoleto 54 10 64 115 23 138
Foligno 2.116 1.294 3.410 4.929 3.361 8.290
Gualdo Tadino 646 404 1.050 1.490 1.040 2.530
Gubbio 49 36 85 143 115 258
Massa Martana 77 54 131 198 125 323
Montefalco 48 19 67 138 59 197
Nocera Umbra 796 1.020 1.816 1.940 2.528 4.468
Perugia 62 17 79 161 73 234
Preci 56 35 91 113 67 180
Sellano 82 204 286 188 449 637
Spello 148 23 171 366 61 427
Spoleto 102 - 102 229 - 229
Trevi 69 7 76 174 21 195
Valtopina 98 185 283 232 496 728
Altri Comuni 447 96 543 1.066 307 1.373
Totale 5.505 3.555 9.060 13.438 9.144 22.582
Superata la fase dell’emergenza, durata alcuni mesi e nelcorso della quale sono stati avviati tutti gli interventi necessari perrestituire accettabili condizioni di vita alle popolazioni colpite econsentire la ripresa delle attività produttive, è stato dato inizio alprocesso di ricostruzione.
Tale processo si è articolato a partire dall’emanazione dellalegge 30 marzo 1998, n. 61, con la quale sono stati individuati gliinterventi da realizzare e sono stati dettati i principi ed i criterigenerali per la loro attuazione, demandando alla Regionedell’Umbria il compito di fissare le norme di dettaglio circa lepriorità e le norme tecniche, amministrative e finanziarie daseguire per la realizzazione degli interventi stessi.
La Regione dell’Umbria, nell’esercizio delle competenzepreviste dalla legge 61/98, ha codificato il quadro delle “regole”nelle leggi regionali nn. 29, 30 e 32, emanate il 12 agosto 1998.
La legge regionale 29/98 ha fissato criteri e modalità peragevolare la ripresa produttiva delle aziende operanti nel settoreagricolo (attività zootecniche, agrituristiche, agroindustriali, diitticoltura e di trasformazione dei prodotti agricoli) ed extra-agricoli(attività turistiche, artigianali, commerciali, industriali);
La legge regionale 30/98 ha disciplinato l’attuazione degliinterventi su edifici pubblici, infrastrutture e dissesti idrogeologici,gli interventi singoli di edilizia privata e e quelli complessi su centrie nuclei urbani rurali e su centri storici, mediante lapredisposizione di programmi di recupero.
La legge regionale 32/98 ha definito le modalità di attuazionedegli interventi sui beni culturali, ricomprendendo in tale tipologia,oltre ai beni culturali pubblici, quelli privati, quelli ad usopubblico, ivi compresi gli archivi, le biblioteche, i musei e le chiese.
Alla Regione è stato affidato il compito di programmare ecoordinare l’intera attività di ricostruzione, mentre sono demandateagli Enti locali le singole fasi attuative.
Per la realizzazione delle diverse tipologie di intervento laRegione ha fissato priorità e tempi compatibilmente con le risorsefinanziarie disponibili derivanti dalle autorizzazioni di spesapreviste dall’art. 15 della legge 61/98. In sede di prima attuazione,attraverso il Programma finanziario approvato dal Consiglioregionale con deliberazione n. 575 del 29 luglio 1998 tali risorsesono state destinate:- al completamento degli interventi già avviati dal Commissario
delegato,- agli interventi pubblici più urgenti ed a quelli privati con priorità
per il recupero del patrimonio edilizio esistente,
- agli interventi volti ad assicurare il rapido rientro nelleabitazioni principali, privilegiando i nuclei familiari alloggiati inmoduli abitativi mobili,
- alla ripresa delle attività produttive,- al recupero della funzionalità delle strutture pubbliche e del
patrimonio culturale,- a favorire la ripresa e lo sviluppo degli insediamenti abitativi e
produttivi nelle zone collinari e montane.
1. LE RISORSE FINANZIARIE
1.1. Le risorse per l’emergenza e la gestione commissariale
L’ordinanza del Ministro dell’Interno n. 2668 del 28 settembre1997 ha incaricato il Presidente della Regione dell’Umbria,nominato Commissario delegato per la Protezione Civile, diprovvedere alla realizzazione di tutti gli interventi urgenti necessaria fronteggiare la situazione di prima emergenza conseguente allacrisi sismica iniziata il 26 settembre: dall’urbanizzazione delle areeper i villaggi temporanei ai contributi per l’autonoma sistemazione,agli interventi per la ripresa delle attività produttive, alla riduzionedei dissesti, all’avvio della ricostruzione delle abitazioni (ordinanzan. 61/97) e delle opere pubbliche (ordinanza n. 61/98).
L’art. 17, comma 3, dell’ordinanza ministeriale n. 2668/97 hainoltre disposto l’apertura di una contabilità speciale intestata alCommissario delegato in cui far affluire le risorse necessarie per larealizzazione degli interventi indicati: tali risorse sono ammontate a239,7 miliardi di lire, in parte provenienti dal bilancio statale (76miliardi) e in parte reperiti attraverso il mutuo attivato dallaRegione dell’Umbria (per un importo di 163,7 miliardi) ai sensidell’art. 13 dell’ordinanza ministeriale n. 2694 del 15 ottobre 1997(con oneri per il 75% a carico dello Stato e per il 25% a carico dellaRegione).
Alle risorse sopra ricordate si deve infine aggiungere unulteriore importo di 2 miliardi di lire derivante dall’utilizzo di unaquota parte delle liberalità affluite nella contabilità speciale delCommissario delegato, il che porta il totale delle disponibilitàfinanziarie commissariali nella fase dell’emergenza alla cifra di241,7 miliardi di lire.
La ripartizione dell’insieme delle risorse disponibili è stataeffettuata dapprima sulla base di una prima valutazione delleesigenze inerenti il pronto intervento e poi di una quantificazionedei costi effettivi degli interventi già avviati e del perdurare dellacrisi sismica. Con l’ordinanza commissariale n. 205 dell’8settembre 1999 è stato approvato il più recente piano di ripartodelle risorse commissariali, da cui emerge la situazione riportata intabella 1.1, che illustra anche lo stato delle erogazioni sin quieffettuate.
Tabella 1.1Ripartizione risorse commissariali e stato di erogazione (in miliardi)
StanziamentiImporti
assegnati conordinanza
ErogazionieffettuateInterventi
(a) (b) (c)
%(c)/(a)
Opere di urbanizzazione delle aree pervillaggi temporanei
36,5 36,0 35,7 97,8%
Contributi per l’autonomasistemazione di nuclei familiari
27,8 27,8 27,8 100%
Contributi per la ripresa delle attivitàproduttive agricole
24,3 24,1 11,1 45,7%
Contributi per la ripresa delle attivitàproduttive extra agricole
36,0 36,0 33,5 93,1%
Interventi per la riduzione del dissestoidrogeologico e per il ripristino dellestrade provinciali
29,7 29,7 27,7 93,3%
Contributi ai privati per la riparazionedi unità immobiliari destinate adabitazioni principali
16,0 16,0 16,0 100%
Interventi per opere pubbliche 60,0 59,9 18,7 31,2%
Altri interventi 11,4 9,7 9,0 78,9%
TOTALE GENERALE 241,7 239,2 179,5 74,3%
Dai dati della tabella precedente emerge con chiarezza che leerogazioni disposte rappresentano per la maggior parte dei settoridi intervento oltre il 90 per cento delle assegnazioni effettuate, fattaeccezione per quanto riguarda i contributi per la ripresa delleattività agricole, dove si registra un ritardo nella rendicontazioneda parte dei beneficiari, e per gli interventi su opere pubbliche, peri quali le erogazioni avvengono per stralcio sulla base dello stato diavanzamento dei lavori.
1.2. Le risorse per la ricostruzione
Il Programma finanziario 1999-2001, conseguenteall’assegnazione degli ulteriori finanziamenti disposti dalla legge448/98, ridefinisce il quadro complessivo delle risorse da destinareai vari settori di intervento, ivi comprese quelle previste nel primo
Programma Finanziario, approvato con atto del Consiglio Regionalen. 575 del 29 luglio 1998.
La riallocazione della globalità delle risorse disponibili si rendenecessaria per far fronte a nuove tipologie di intervento, allepriorità fissate dalla L.R. 30/98 e da successive ordinanzeministeriali e per tenere conto delle diverse fonti di finanziamento,comunitarie e statali, che rispondono a proprie regole diammissibilità e diversi tempi di impiego.
Il vincolo del rispetto dei tempi di spesa e di destinazione dellerisorse contenute nelle Misure del DOCUP, che possono essereutilizzate esclusivamente per interventi compatibili con ifinanziamenti dei fondi strutturali (FESR, FEAOG), impone direndere flessibile la destinazione delle risorse per consentire larealizzazione degli interventi prioritari e, nello stesso tempo, pervelocizzare il processo di ricostruzione e di spesa.
1.2 Le risorse statali
Le autorizzazioni di spesa per la contrazione dei mutuiregionali sono state previste dall’art. 15 della legge 61/98 e dalcomma 1 dell’art. 50, lett. d) della legge 448/98.
Il comma 1 dell’art. 15 della legge 61/98 prevedeautorizzazioni di spesa ventennali annue per 120 miliardi di lire, dicui 100 miliardi con decorrenza dal 1999 e 20 miliardi condecorrenza dal 2000, mentre il comma 2 autorizza le Regioni, insede di prima attuazione, a contrarre mutui nel limite di contributodi 80 miliardi di lire, di cui 52 miliardi (pari al 65%) per la Regionedell’Umbria e 28 miliardi (pari al 35%) per la Regione Marche,rinviando la ripartizione delle rimanenti disponibilità di 40 miliardidi lire all’accertamento definitivo dei danni.
Il comma 1 dell’art. 50 lett. d) della legge 448/1998 prevede,per il triennio 1999-2001, autorizzazioni di spesa per 450 miliardidi lire, di cui 100 miliardi nel 1999, 150 miliardi nel 2000 e 200miliardi nel 2001, per la contrazione di mutui ventennali da partedelle due Regioni.
Con DPCM del 3 giugno 1999 la ripartizione definitiva delledisponibilità residue di cui al comma 1 dell’art. 15 della legge61/98 è stata fissata nella misura del 65% a favore della Regionedell’Umbria e del 35% a favore della Regione Marche. Le risorsestanziate dall’art. 50, comma 1 lett. d) della legge 448/98 sonostate ripartite nelle stesse proporzioni ad eccezione di una quotaparte pari a 100 miliardi di lire del limite di impegno di 250miliardi di lire autorizzato a partire dal 2001, che verrà ripartita
successivamente in modo da compensare eventuali squilibririsultanti dal costo effettivo degli interventi.
La Regione dell’Umbria, con il contributo ventennale di 52miliardi di lire di cui al comma 2 dell’art. 15 della legge 61/98 hastipulato un mutuo dell’importo di 635 miliardi di lire, mentre sullabase della ripartizione di cui al DPCM del 3 giugno 1999 è stataautorizzata a contrarre mutui nel limite di 26 miliardi di lire sulleresidue disponibilità dell’art. 15 della legge 61/98 e di 292 miliardidi lire sulle disponibilità della legge 448/98.
Le predette autorizzazioni, al tasso stimato del 5,50%,consentono di contrarre ulteriori mutui per complessivi 3.852miliardi di lire.
Le risorse complessivamente derivanti dai mutui, determinatein via provvisoria in quanto subordinate alla definizione degliimporti dei mutui che effettivamente contrarrà la Regionedipendenti dai tassi di interesse applicati e dalla ripartizione dellaquota di limite di impegno di 100 miliardi di lire di cui all’art. 3 delDPCM del 3 giugno 1999, vengono pertanto stimate in 4.908miliardi di lire, così distinti:
Mutuo contratto 635Mutui da contrarre art. 15 legge 61/98 (stima) 315Mutui da contrarre legge 448/98 (stima) 3.537Totale 4.908
A tale importo si devono aggiungere le risorse destinate aduno specifico programma straordinario di edilizia residenzialepubblica per 265,5 miliardi di lire, di cui 233 miliardi assegnati dalCIPE ai sensi dell’art. 7 della legge 61/98 e 32,5 miliardi di lireassegnati dal C.E.R. ai sensi dell’art. 3, lett. q) della legge 457/78.
1.2.2 Le risorse comunitarieIl sostegno dell’Unione Europea alla ricostruzione deriva dal
presupposto che gli eventi sismici verificatisi in Umbria hannoprofondamente colpito e danneggiato un ampio territorio ricadentenell’area operativa dell’Ob. 5b.
Il progressivo abbandono di questo territorio, a prevalenteconnotazione rurale, e la prospettiva di una ulteriore accentuazionedel fenomeno, ha imposto di ricreare accettabili condizioni disostenibilità economica e sociali tali da garantire il necessariosostegno alle popolazioni residenti per una concreta e rapidaricostruzione e favorire la possibilità di continuare a vivere neiterritori di origine.
Per soddisfare tale esigenza, la riprogrammazione del DOCUP1994-1999, approvata dalla Commissione C(98) 2335 del 4 agosto
1998 e recepita dalla Giunta Regionale con delibera n. 4905 del26/8/98, prevede azioni di ricostruzione, risorse aggiuntive perregimi di aiuto, assistenza tecnica, nonché specifiche azioni diformazione, aiuti all’occupazione e di sostegno alle popolazioniterremotate.
Le risorse delle Misure che prevedono interventi diricostruzione ammontano a 1.133 miliardi di lire, di cui 739miliardi per la Misura 3.5 (Azioni di ricostruzione in territori colpitida catastrofe naturale), 289 miliardi per la Misura 4.3 (Azioni diricostruzione e recupero del tessuto infrastrutturale e urbano neiterritori colpiti dal sisma) e 100 miliardi per la Misura 5.7 (Azioni diricostruzione delle strutture per attività economiche extragricole).
La tabella 1.2 illustra il quadro riassuntivo del totale dellerisorse disponibili, alle quali vanno peraltro aggiunti 14,7 miliardida donazioni e liberalità (vedi Appendice A).
Tabella 1.2Quadro riassuntivo delle risorse finanziarie (in miliardi di lire)
Risorse per l'emergenza e la gestione commissariale 241,7
Risorse per la ricostruzione
Mutuo Regione (L. 61/98, art. 15):• già contratto 635• da contrarre (stima) 315
950,0
Mutuo Soprintendenza BB.CC. (L. 61/98, art. 8) 117,0
Programma E.R.P. (L. 61/98, art. 7) 265,5
Riprogrammazione DOCUP Ob5b:• Misura 3.5 742,5• Misura 4.3 290,0• Misura 5.7 100,5
1.133,0
Mutuo Regione (L. 488/98)• da contrarre 3.537
3.537,0
6.002,5
Totale 6.244,2
2. LA RICOSTRUZIONE
2.1. I percorsi della ricostruzione
La ricostruzione degli edifici danneggiati o distrutti dal sismaavviene secondo tre diverse procedure in relazione alla gravità deidanni e alla tipologia degli insediamenti abitativi.
Per la riparazione dei danni minori lo “strumento” dellaricostruzione è l’ordinanza commissariale n. 61 del 1997, in unaprima versione emanata subito dopo l’inizio del sisma esuccessivamente più volte integrata e modificata; per i danni dimaggiore entità sono invece previste due procedure diverse aseconda che gli interventi rientrino o meno nell’ambito deiprogrammi integrati di recupero (P.I.R.).
La tabella 2.1 descrive la distribuzione dei nuclei familiari insistemazione temporanea, in quanto a suo tempo interessati adordinanza di sgombero della propria abitazione, secondo laprocedura che hanno attivato per la ricostruzione della propriaabitazione.
Per 1.775 dei 9.065 nuclei familiari in sistemazionetemporanea l’attribuzione all’una o all’altra di tali procedure non èal momento possibile, in parte perchè si tratta di affittuari diabitazioni la cui procedura di ricostruzione fa capo al proprietario ein parte perchè le informazioni sull’ordinanza 61/97 riportate nellatabella riguardano soltanto i nuclei con ordinanza di sgomberototale, mentre la stessa ordinanza si applica anche ai soggettiinteressati ad ordinanza parziale di sgombero, diversi dei qualisono anch’essi in sistemazione provvisoria. Da una stima effettuatasi può ritenere che circa la metà dei 1.775 nuclei non classificati èda attribuire all’ord. 61/97, mentre per i restanti al momento non ènota la procedura di ricostruzione che li riguarda o la stessa non èstata ancora attivata.
Più complete risultano le informazioni sui 3.555 nuclei e sulle9.144 persone alloggiati in moduli abitativi temporanei (tabb. 2.2,2.3); più del 40% ricostruirà la propria abitazione attraverso i pianiintegrati di recupero, il 25% circa attraverso l’ordinanza 61/97, il22% attraverso la procedura per i danni maggiori fuori dai P.I.R.,mentre per il 9% circa l’informazione attualmente disponibile nonconsente di identificare con esattezza il percorso avviato.
Tabella 2.1Nuclei familiari in sistemazione temporanea, classificati per Comune e
procedura amministrativa di ricostruzione
ComuneOrdinanzan.61/1997
Dannimaggiori
fuori P.I.R.P.I.R.
Proceduranon definita
Totale
Assisi 212 224 150 93 679
Bastia Umbra 61 30 - 36 127
Cerreto di Spoleto 10 28 6 20 64
Foligno 1.079 295 1.255 781 3.410
Gualdo Tadino 131 285 370 264 1.050
Gubbio 20 53 1 11 85
Massa Martana 54 23 48 11 136
Montefalco 34 32 - 1 67
Nocera Umbra 206 534 712 364 1.816
Perugia 59 14 - 6 79
Preci 9 37 14 31 91
Sellano 46 53 151 36 286
Spello 106 19 26 20 171
Spoleto 57 31 4 10 102
Trevi 50 13 - 13 76
Valtopina 67 73 90 53 283
Altri Comuni 297 202 19 25 543
Totale 2.498 1.946 2.846 1.775 9.065
Tabella 2.2Nuclei familiari alloggiati in moduli abitativi temporanei, classificati
per Comune e procedura amministrativa di ricostruzione
ComuneOrdinanzan.61/1997
Dannimaggiori
fuori P.I.RP.I.R.
Proceduranon definita
Totale
Assisi 61 43 2 44 150
Bastia Umbra 1 - - - 1
Cerreto di Spoleto 1 9 - - 10
Foligno 403 89 652 150 1.294
Gualdo Tadino 100 105 119 80 404
Gubbio 9 23 - 4 36
Massa Martana 22 10 11 11 54
Montefalco 10 9 - - 19
Nocera Umbra 124 304 577 15 1.020
Perugia 6 7 - 4 17
Preci 8 17 7 3 35
Sellano 24 48 131 1 204
Spello 16 3 - 4 23
Trevi 2 2 - 3 7
Valtopina 43 67 67 8 185
Altri Comuni 43 47 1 5 96
Totale 873 783 1.567 332 3.555
Tabella 2.3Popolazione alloggiata in moduli abitativi temporanei, classificata per
Comune e procedura amministrativa di ricostruzione
ComuneOrdinanzan.61/1997
Dannimaggiori
fuori P.I.RP.I.R.
Proceduranon definita
Totale
Assisi 171 123 3 117 414
Bastia Umbra 5 - - - 5
Cerreto di Spoleto 3 20 - - 23
Foligno 1.175 209 1.591 386 3.361
Gualdo Tadino 252 271 306 211 1.040
Gubbio 24 80 - 11 115
Massa Martana 58 26 27 14 125
Montefalco 23 36 - - 59
Nocera Umbra 343 800 1.335 50 2.528
Perugia 30 29 - 14 73
Preci 19 31 9 8 67
Sellano 62 87 298 2 449
Spello 44 6 - 11 61
Trevi 5 5 - 11 21
Valtopina 104 195 175 22 496
Altri Comuni 143 154 3 7 307
Totale 2.461 2.072 3.747 864 9.144
2.2. I danni minori e l’ordinanza n. 61/97
Superata la fase dell’emergenza, l’obiettivo principale è statoquello di garantire nel più breve tempo possibile la ripresa dellenormali condizioni di vita delle popolazioni colpite dall’eventosismico, attraverso una serie di interventi che avviasserorapidamente l’opera di ricostruzione.
E’ in questo ambito che va collocata l’ordinanza commissarialen. 61 del 18 novembre 1997 e sue successive modificazioni edintegrazioni, che regola la riparazione delle abitazioni danneggiatein modo non grave dagli eventi sismici.
Il contributo massimo concedibile fissato in 60 milioni perunità immobiliare (più eventuali 30 milioni per finiture interne, inrelazione al reddito del proprietario), elevato a 120 milioni per lesedi di comunità, per le attività turistico-ricettive e di agriturismo,è stato pertanto finalizzato alla riparazione ed al miglioramentosismico di edifici compresi entro determinate soglie didanneggiamento e vulnerabilità in cui sia presente almeno unaunità immobiliare adibita, al momento del sisma, ad abitazioneprincipale, occupata da un nucleo familiare residente e oggetto diordinanza sindacale di sgombero ovvero di dichiarazione di agibilitàcon provvedimenti.
Come mostra la tabella 2.4, gli interventi da realizzare, relativiad altrettanti edifici, sono 4.416. Le unità immobiliari interessatesono complessivamente 12.039 di cui 6.480 (pari al 53.8 % deltotale) destinate ad abitazioni principali di residenti oggetto diordinanza sindacale di sgombero parziale o totale, ovvero didichiarazione di agibilità con provvedimenti.
Le concessioni contributive attivate dai Comuni sono 4.209pari al 95,3 per cento degli interventi da realizzare; l’importocomplessivo dei contributi concessi è di 450,5 miliardi di lire, di cui279,5 miliardi già erogati dalla Regione (tab. 2.5)
A fronte delle 4.209 concessioni contributive rilasciate i lavorisono iniziati su 3.400 edifici (80,8%) ed interessanocomplessivamente 9.163 unità immobiliari, di cui 6.294 abitazioniprincipali e 670 unità immobiliari destinate ad attività produttive.
Tabella 2.4Ordinanza n.61/1997
Riepilogo avanzamento interventi per destinazione d’uso(al 18 settembre 1999)
Destinazione d’usoInterventi da
realizzareLavoriiniziati
Lavoriultimati
Totale Edifici 4.416 3.400 242
Unità immobiliari 12.039 9.163 438
di cui:
Prime abitazioni 8.195 6.294 367
Totalmente inagibili 2.498 2.067 173
Parzialmente inagibili 3.046 2.283 147
Agibili con provvedimenti 936 603 19
Agibili 1.715 1.341 28
Attività produttive 919 670 28
Totalmente inagibili 157 116 10
Parzialmente inagibili 107 80 6
Agibili con provvedimenti 89 44 -
Agibili 566 430 12
Altre unità immobiliari 2.925 2.199 43
Totalmente inagibili 666 519 21
Parzialmente inagibili 341 245 7
Agibili con provvedimenti 194 142 1
Agibili 1.724 1.293 14
Tabella 2.5Ordinanza n.61/1997
Riepilogo avanzamento interventi per Comune
Concessioni contributive
Importo (in Mld)Comune
Interventi darealizzare
(n. edifici) n.Totale
Erogazioniregionali
Lavoriiniziati
Contrattidepositati
Lavoriultimati
Assisi 382 374 38,9 25,2 337 47 47
Bastia Umbra 57 52 7,6 5,0 48 3 7
Cerreto di Spoleto 22 22 1,7 1,0 22 - 6
Foligno 1.391 1.318 169,4 100,8 1.015 259 45
Gualdo Tadino 505 431 44,2 28,0 343 20 40
Gubbio 82 81 11,5 7,5 72 16 2
Massa Martana 69 69 4,7 3,9 64 4 7
Montefalco 106 106 9,5 6,0 64 6 -
Nocera Umbra 223 219 22,4 14,6 206 12 30
Perugia 114 104 14,0 8,7 77 2 4
Preci 27 23 1,6 1,1 20 1 1
Sellano 45 45 3,7 2,4 42 2 1
Spello 217 211 18,3 12,6 168 39 15
Spoleto 207 204 21,0 11,0 118 50 1
Trevi 185 185 16,9 11,1 163 22 8
Valtopina 85 85 7,9 5,1 82 3 2
Altri Comuni 699 680 57,2 35,3 559 88 26
Totale 4.416 4.209 450,5 279,5 3.400 574 242
L’andamento temporale della ricostruzione degli edifici menodanneggiati, attraverso l’ordinanza n. 61/97, è descritto dal graficodi fig. 2.1 che evidenzia come le concessioni contributive el’apertura dei cantieri si sia concentrata nella primavera diquest’anno e abbia ormai interessato la quali totalità degli edificicon danni minori.
I lavori ultimati riguardano 242 edifici, comprendenti 438unità immobiliari, di cui 339 abitazioni principali inagibili o agibilicon provvedimento.
Figura 2.1Ordinanza n.61/1997
Andamento temporale delle concessioni contributivee dell’avvio degli interventi
Numero concessioni contributive
Numero interventi avviati
Totale interventi
2.3. I danni maggiori
La legge 30 marzo 1998, n. 61 rappresenta l’atto fondamentalecon il quale è stato dato avvio alla ricostruzione degli edificimaggiormente danneggiati.
Per quanto riguarda il patrimonio edilizio privato, la leggedisciplina due distinte linee di intervento:
! interventi sui centri storici e sui centri e nuclei urbani erurali gravemente danneggiati da attuarsi a mezzo diprogrammi integrati di recupero (P.I.R.);
! interventi su edifici singoli non ricompresi nei programmidi recupero.
Fissati i principi fondamentali ed i criteri generali, la Regionedell’Umbria, d’intesa con la Regione Marche, ha poi provveduto adefinire nel dettaglio il quadro normativo di riferimento per lediverse fasi della ricostruzione.
2.3.1. I danni maggiori fuori P.I.R.Nel caso degli edifici isolati il quadro normativo è composto,
nei suoi contenuti essenziali, dai provvedimenti sotto elencati:
PROVVEDIMENTO OGGETTO
D.C.R. 29 luglio 1998, n. 575Programma finanziario di ripartodelle risorse disponibili.
L.R. 12 agosto 1998, n. 30Norme per la ricostruzione dellearee colpite dalle crisi sismiche.
D.G.R. 14 settembre 1998, n. 5180D.G.R. 14 ottobre 1998, n. 6091
Modalità e procedure per laconcessione dei contributi.
D.G.R. 17 febbraio 1999, n. 194Approvazione schede diaccompagnamento dei progetti.
D.G.R. 20 gennaio 1999, n. 41D.G.R. 24 febbraio 1999, n. 231D.G.R. 31 marzo 1999, n. 415
Finanziamento priorità.
D.G.R. 12 maggio 1999, n. 689Nota di indirizzo per la demolizione,il recupero e la ricostruzione degliedifici danneggiati dal sisma.
D.G.R. 14 luglio 1999, n. 971Finanziamento delle demolizioninecessarie per gli interventi diricostruzione.
D.G.R. 14 luglio 1999, n. 997
Disposizioni attinenti l’erogazionedei fondi ai Comuni e la lororendicontazione; termini per laconcessione dei contributi.
Le domande presentate ai sensi dell’art. 3 della D.G.R. n.5180/98 sono state 18.161, che riguardano 28.684 unitàimmobiliari, per un importo stimato del contributo massimoconcedibile pari a 4.918,2 miliardi di lire (tab. 2.6).
Gli edifici danneggiati sono stati classificati nelle classi dipriorità riportate nella legenda a margine di tabella 2.6.
Tabella 2.6Danni maggiori fuori P.I.R.
Riepilogo domande presentate e stima contributo massimoper classe di priorità
Numero nuclei familiari insistemazione temporaneaClasse
dipriorità
Numerodomande(edifici)
Numerounità
immobiliariAlloggiatiin moduliabitativi
In autonomasistemazione
Totale
Stima delcontributomassimo
(Mld)
1 175 339 2 8 10 52,4
2 28 56 4 8 12 11,9
a 1.241 1.765 569 745 1.314 484,2
b 430 1.409 148 234 382 240,2
c 1.144 1.336 - 1 1 347,9
d 680 1.276 60 167 227 300,9
e 4.628 7.527 - - - 977,0
f 197 232 - - - 163,1
g 9.638 14.744 - - - 2.340,6
Totali 18.161 28.684 783 1.163 1.946 4.918,2
Legenda classi di priorità
1Edifici pericolanti individuati dal Comune come interventi prioritari al fine di conseguire lapiena utilizzazione delle strade statali, provinciali e comunali
2Edifici in cui siano state rilasciate concessioni contributive conseguenti a precedenti eventisismici e siano iniziati i lavori
aEdifici in cui sia prevalente il numero delle unità immobiliari adibite ad abitazioni principalidistrutte, demolite o dichiarate totalmente inagibili
bEdifici in cui siano presenti unità immobiliari adibite ad abitazioni principali distrutte,demolite o dichiarate totalmente inagibili
cEdifici in cui siano prevalenti unità immobiliari destinate ad attività produttive di cui all’art.8dell’ordinanza ministeriale n.2668/97 che risultino distrutte, demolite o inagibili
dEdifici in cui siano presenti unità immobiliari adibite ad abitazioni principali dichiarateparzialmente inagibili
eEdifici in cui siano prevalenti unità immobiliari adibite ad abitazioni principali danneggiatedagli eventi sismici
fEdifici in cui siano prevalenti unità immobiliari destinate ad attività produttive di cui all’art.8dell’ordinanza ministeriale n.2668/97 che risultino parzialmente inagibili
g Altri edifici comunque danneggiati da eventi sismici
Le domande collocate nelle classi di priorità a), b) e d) riferitead edifici con abitazioni principali distrutte, demolite o dichiarateinagibili sono 2.351, pari al 13% del totale, per un importopresunto del contributo concedibile pari a 1.025,3 miliardi di lirecon un’incidenza sull’importo totale del 21%.
Le domande collocate nelle classi di priorità c) ed f) riferite adedifici in cui sono prevalenti unità immobiliari destinate ad attivitàproduttive dichiarate rispettivamente totalmente o parzialmenteinagibili sono complessivamente 1.341, pari al 7,4% del totale, perun importo presunto del contributo concedibile pari a 511 miliardidi lire, con un’incidenza sull’importo totale del 10,4%.
Le restanti domande si riferiscono, infine, per il 25,5% adedifici nei quali sono prevalenti unità immobiliari destinate adabitazioni principali danneggiate ma non dichiarate inagibili e per ilrestante 54,1% ad altri edifici comunque danneggiati dagli eventisismici per un importo presunto del contributo concedibilerispettivamente di 977 miliardi e di 2.404,9 miliardi.
Nella tabella 2.6, oltre agli edifici distinti per classe di priorità,è riportato il numero dei nuclei familiari sgomberati per tipo disistemazione transitoria interessati a questa procedura diricostruzione. Si tratta di 1.946 nuclei, di cui 783 in moduliabitativi e 1.163 beneficiari di contributi per l’autonomasistemazione, quasi tutti appartenenti alle classi di priorità a), b) ed).
L’individuazione degli interventi finanziabili in priorità è stataeffettuata dalla Giunta regionale.
In particolare si è stabilito di procedere al finanziamento degliinterventi collocati nell’ambito delle sotto elencate priorità di cuiall’art. 7 della D.G.R. n. 5180/98:
! priorità a), b) e c) del comma 3;
! priorità d) del comma 3, limitatamente:
− agli edifici che comprendono unità immobiliaridestinate ad abitazioni principali dichiarateparzialmente inagibili ed evacuate dai nucleifamiliari che le abitavano, i quali hanno trovatoalloggio in moduli prefabbricati o in autonomasistemazione;
− agli edifici, ubicati nell’ambito del territoriodell’area di operatività Ob. 5b, in cui sonoricomprese le abitazioni principali degli agricoltori;
! priorità f) del comma 3, limitatamente alle attivitàturistico-ricettive comprese nel territorio Ob. 5b;
! priorità 2) di cui al comma 4 riferita agli edifici giàdanneggiati da precedenti eventi sismici, oggetto di
concessioni contributive, per i quali erano in corso, almomento del sisma del 1997, i relativi lavori diripristino;
! priorità 1) di cui al comma 9, limitatamente agli edificipericolanti che hanno comportato l’emissione diprovvedimenti sindacali di limitazione al pieno utilizzo distrade statali, provinciali e comunali.
Sono pertanto finanziati 3.126 interventi su altrettanti edificicon 5.020 unità immobiliari, di cui 2.597 prime abitazioni e 1.529attività produttive inagibili o distrutte per un importo presunto delcontributo concedibile di 1.249,4 miliardi di lire.
Tabella 2.7Danni maggiori fuori P.I.R.
Riepilogo domande finanziate in priorità
Destinazione d’usoDomandefinanziatein priorità
Totale Edifici 3.126
Unità immobiliari 5.020
di cui:
Prime abitazioni 2.597
Totalmente inagibili - Distrutte 2.147
Parzialmente inagibili 349
Agibili 101
Attività produttive 1.529
Totalmente inagibili - Distrutte 1.434
Parzialmente inagibili 46
Agibili 49
Altre unità immobiliari 894
Totalmente inagibili - Distrutte 586
Parzialmente inagibili 64
Agibili 244
Tabella 2.8Danni maggiori fuori P.I.R.
Domande presentate e stima contributo massimo per Comune
Domande presentate(n. edifici)
Stima contributo massimo(in Mld)
Comune
In totaleFinanziatein priorità
In totaleFinanziatein priorità
Assisi 1.617 358 508,3 195,5
Bastia Umbra 284 36 130,4 16,4
Cerreto di Spoleto 309 54 60,3 14,9
Foligno 1.465 353 426,8 124,9
Gualdo Tadino 1.490 378 463,3 138,5
Gubbio 1.233 187 359,5 65,5
Massa Martana 258 31 51,5 11,7
Montefalco 410 72 115,9 22,0
Nocera Umbra 1.235 612 425,0 299,5
Perugia 630 50 232,5 20,7
Preci 334 54 80,1 19,9
Sellano 405 132 93,7 37,7
Spello 306 48 78,8 18,4
Spoleto 1.053 74 277,9 30,8
Trevi 295 47 78,0 19,7
Valtopina 206 112 67,7 36,9
Altri Comuni 6.631 528 1.468,5 176,4
Totale 18.161 3.126 4.918,2 1.249,4
I tempi previsti per la realizzazione degli interventi sono illustratinel grafico seguente:
Le scadenze per la presentazione dei progetti sono statescaglionate nel tempo e diversificate per i vari Comuni, indipendenza dalla pubblicazione delle graduatorie dei beneficiari deicontributi. Alla data del 30 agosto 1999, i progetti di cui eraprevista la presentazione erano 2.129; ne sono stati presentati1.934, parte dei quali sono tuttavia incompleti.
I Comuni stanno procedendo all’istruttoria dei progettipresentati e alle relative concessioni contributive (tab. 2.9).
Tabella 2.9Danni maggiori fuori P.I.R.
Situazione presentazione progetti per Comune
ComuneProgetti da
presentare finoal 30 agosto ‘99
Progettipresentati
Assisi 296 253
Bastia Umbra 27 26
Cerreto di Spoleto 30 30
Foligno 265 234
Gualdo Tadino 279 254
Gubbio 65 56
Massa Martana 30 30
Montefalco 37 36
Nocera Umbra 462 462
Perugia 33 30
Preci 82 73
Sellano 102 99
Spello 30 30
Spoleto 46 42
Trevi 15 13
Valtopina 89 79
Altri Comuni 241 187
Totale 2.129 1.934
2.3.2. I Programmi Integrati di Recupero (P.I.R.)Il terremoto ha colpito una vasta area del territorio regionale
creando un grave e diffuso danneggiamento in molti centri abitati.Da ciò è nata la necessità di dare un ordine programmatico agliinterventi ed ai relativi finanziamenti, al fine di realizzare nel modopiù organico possibile il ripristino e la ricostruzione di edifici einfrastrutture.
Il mezzo con cui si è voluto garantire questo ordine per i“centri e nuclei di particolare interesse maggiormente colpiti” sono iProgrammi Integrati di Recupero (P.I.R.) istituiti dall’art. 3 dellalegge 61/98, che sono essenzialmente strumenti snelli dicoordinamento programmatico finanziario.
I criteri di scelta delle località, nonché i contenuti e lemodalità redazionali dei P.I.R., sono stati normati dalla Regionedell’Umbria, d’intesa con la Regione Marche, mediante ilRegolamento Regionale n. 15 del 20 maggio 1998 e le deliberazionidi Giunta Regionale n. 2608 del 27 maggio 1998 e n. 4718 del 5agosto 1998.
I Programmi prevedono in maniera integrata la ricostruzione oil recupero, oltre che delle abitazioni, di strutture (pubbliche o diuso pubblico, ecclesiastiche, urbanizzazioni secondarie, attività)distrutte o danneggiate e il ripristino e la realizzazione delle operedi urbanizzazione primaria connesse agli interventi da realizzarenell’area.
La normativa ha dato ai Comuni la possibilità di sviluppare,nell’ambito dei programmi, anche dei piani attuativi in variante aglistrumenti urbanistici generali, finalizzati al miglioramento e allosviluppo delle località interessate.
Gli interventi previsti dai P.I.R. vengono attuati per unitàminime di intervento per garantire le esigenze di unitarietà dellaprogettazione e dell’intervento sotto il profilo strutturale, tecnico-economico, architettonico e urbanistico. L’individuazione della“giusta dimensione” delle Unità Minime di Intervento (U.M.I.), hacostituito una delle parti più delicate dei programmi di recupero,perché ad essa concorrono elementi tra loro spesso in conflitto.
Ciò che ha fortemente condizionato la definizione della giustadimensione dell’U.M.I. è la fattibilità del Consorzio, con laconseguenza di far coincidere l’oggetto dell’intervento unitario conl’unità strutturale, spesso intesa come l’unità conclusa tra settimurari continui da terra a tetto.
L’attuazione degli interventi mediante U.M.I. piccole, ossia conproprietà poco frammentate, porta a Consorzi più facilmentefattibili e di più semplice gestione. Tuttavia, identificandosi conogni singolo consorzio un unico progetto ed un unico appaltolavori, la scelta della dimensione ottimale della “U.M.I.-Consorzio”
determina, in fase esecutiva, difficoltà sia alle AmministrazioniComunali per l’eccessivo numero di concessioni edilizie daesaminare, sia all’esecuzione materiale dei lavori per laframmentazione dell’ambito urbano interessato in una miriade dipiccoli cantieri autonomi, affidati a ditte diverse e che rischiano diinterferire l’uno con l’altro. A questi problemi si è cercato di daresoluzione imponendo di aggregare le UMI ammesse al primostralcio di finanziamento in interventi aggregati. Dove le UMIpossono aggregarsi in un unico consorzio, oppure coordinarsi traloro in un unico intervento progettuale esecutivo.
Va osservato che l’obbligo di costituirsi in consorzio esiste soloper la singola UMI, mentre è consentito che, ai fini dell’interventounitario, ogni singolo consorzio e UMI appartenente ad un unicoproprietario, mantengano la propria individualità, con l’obbligo diaggregarsi tra loro in quella che è stata definita l’Aggregazione diConsorzi.
Le UMI sono state classificate in cinque fasce, di cui le primequattro con priorità di intervento (D.G.R. n.4718/98):
! la 1° Fascia Prioritaria, che è quella attualmentefinanziata, comprensiva di unità immobiliari con nucleifamiliari residenti sgomberati;
! la 2° Fascia Prioritaria, comprensiva di attività produttiveinagibili;·
! la 3° Fascia Prioritaria, comprensiva di edifici pubblici ebeni culturali inagibili;
! la 4° Fascia Prioritaria, comprensiva di nuclei familiariresidenti ancora occupanti gli immobili danneggiati;
! la fascia con Nessuna Priorità, comprensiva di tutto ilresto, ad eccezione delle UMI oggetto dell’ordinanza 61/97che costituivano intervento a parte.
La fase di programmazione degli interventi è stata verificatadalla Regione relativamente alle finalità enunciate dalle legginazionali e successive disposizioni regionali, al rispetto deglistrumenti urbanistici vigenti, alle procedure di approvazione eall’ammissibilità a contributo degli interventi.
Notevole impegno ha richiesto in particolare il coordinamentofra la pianificazione finanziaria, le priorità stabilite dai Programmidi Recupero e le esigenze delle urbanizzazioni ricomprese inquest’ultimo.
La Regione ha individuato le fasi operative e i relativifinanziamenti provvisori per strutture, infrastrutture econsolidamenti terreni; ha fissato prescrizioni tecniche e geologicheed elaborate raccomandazioni con l’obiettivo di rendere piùfunzionali, sicuri e di migliore qualità urbana i nuclei abitatirecuperati.
Si illustra di seguito graficamente, un programma integrato direcupero all’interno del quale sono indicate le relative U.M.I..
La fase di attuazione è partita con la costituzione dei consorzifra i proprietari degli immobili in prima fascia di priorità, e quindioggetto di finanziamento, e con la realizzazione di tutte o di partedelle urbanizzazioni previste dai vari Programmi.
Notevole sforzo ha richiesto il raccordo fra la programmazionedei finanziamenti con quanto stabilito nei Programmi di Recuperoapprovati e con le esigenze infrastrutturali primarie del nucleourbano perimetrato, in maniera tale da organizzare il “cantiereurbano” nel modo più funzionale.
La redazione dei P.I.R. è avvenuta ponendo particolareattenzione alla situazione geologica dei centri oggetto diprogrammazione attraverso studi di microzonazione sismica (vediAppendice B) e indagini specifiche, che in alcuni casi hannodeterminato l’esigenza di interventi di consolidamenti terreni eregimazione acque.
Complessivamente sono stati presentati 183 Programmi diRecupero da parte di 19 Comuni (resta da presentare ancora unprogramma da parte del Comune di Nocera Umbra), il cui costo intermini di contributi pubblici è stimato in 3.773 miliardi di lire perle opere di ripristino e ricostruzione di edifici, infrastrutture econsolidamento terreni, di cui 1.471 miliardi di lire relativi allefasce di priorità (tab. 2.10)
Dei 183 P.I.R. ne sono stati approvati dalla Regione 178, neiquali sono ricompresi 676 interventi unitari da realizzare, costituitiin genere da aggregazioni di unità minime di intervento. Sono stateavviate le procedure per la concessione del contributo per 355interventi unitari, per i quali sono stati costituiti 486 consorzi, per iquali è in corso la fase di progettazione.
Ai citati 183 programmi integrati di recupero regolamentatiessenzialmente dal Regolamento Regionale n. 15/1998 e dallaD.G.R. n. 4718/1998 e successive modifiche e integrazioni, vaaggiunto il programma unitario di recupero del centro storico diMassa Martana, colpito dal sisma del 12 maggio 1997, inprecedenza regolato e finanziato attraverso apposita legge regionale(L.R. n.8/98).
Il controllo dell’attuazione degli interventi previsti da ogniP.I.R. relativamente alla ricostruzione o recupero degli edificidanneggiati, viene attuato mediante monitoraggio grafico realizzatosulla base dei dati e delle cartografie fornite dai Comuni utilizzandoun programma di tipo GIS.
Nel monitoraggio l’attenzione è posta soprattutto sullo statodegli interventi unitari (aggregazioni di UMI, costituzione diconsorzi, concessioni ed erogazioni contributive, …) e del “disagioabitativo” (nuclei familiari sgomberati in moduli abitativi o in
sistemazione autonoma e loro progressivo rientro nelle abitazionirecuperate o ricostruite).
Tabella 2.10Riepilogo stato di attuazione P.I.R. per Comune
ComuneP.I.R.
PresentatiP.I.R.
approvati
Interventiunitariprevisti
Interventiunitariattivati
Consorzicostituiti
ImportoProgramma
(Mld)
Totalefinanziato
(Mld)
Assisi 5 5 30 15 22 264 94
Campello S.C. 3 3 7 7 10 23 16
Castel Ritaldi 1 1 2 2 2 5 2
Cerreto diSpoleto
2 2 3 - - 49 10
Foligno 63 63 330 201 296 1747 664
Fossato di Vico 1 1 - - - 6 3
Gualdo Tadino 21 21 72 40 66 369 146
Gubbio 1 1 1 - - 16 10
Nocera Umbra 40 38 136 52 57 653 319
Norcia 2 2 - - - 15 1
Preci 8 7 12 2 2 53 24
S.Anatolia diNarco
1 1 - - - 3 1
Scheggia ePascelupo
2 1 1 - - 8 2
Scheggino 1 1 - - - 3 1
Sellano 11 11 50 35 31 207 106
Spello 2 2 10 - - 150 27
Spoleto 6 6 2 - - 111 6
Vallo di Nera 2 1 - - - 15 1
Valtopina 11 11 20 1 - 76 40
Totale 183 178 676 355 486 3.773 1.471
2.4. Le attività produttive
2.4.1. Interventi commissariali in emergenzaIn attuazione dell’art. 8 dell’ordinanza ministeriale n.
2668/97, il Commissario delegato ha emanato due distinteordinanze (n. 40 e n. 41, entrambe del 23 ottobre 1997), dirette adefinire le modalità di accesso ai contributi per la ripresa delleaziende extra-agricole ed agricole costrette alla sospensione delleattività produttive a seguito del terremoto.
I contributi erano diretti alla copertura delle spese relative allarealizzazione di interventi connessi al riavvio immediato (entro 60giorni dall’erogazione dell’anticipo sul contributo concesso)dell’attività produttiva oppure al suo trasferimento temporaneo inaltra sede.
Il contributo concedibile è stato fissato in misura nonsuperiore al 30% del danno dichiarato, con un tetto massimo di lire300 milioni per ogni singola impresa beneficiaria.
Con successive ordinanze sono stati poi definiti i criteri divalutazione da utilizzare dagli Uffici regionali per l’istruttoriatecnico-amministrativa sulle domande pervenute.
A seguito degli ulteriori eventi sismici dei giorni 3 e 5 aprile1998 (che hanno colpito principalmente il Comune di GualdoTadino), sono stati riaperti i termini di presentazione delledomande di contributo per la ripresa dell’attività delle aziendecostrette alla sospensione per l’aggravamento dei danni giàregistrati oppure per nuovi danni prodotti dalla nuova crisisismica.
Nella tabella 2.11 viene illustrato lo stato di attuazione degliinterventi messi in atto attraverso i provvedimenti e con leprocedure sopra ricordate.
I dati sono stati raggruppati secondo il settore produttivo delleaziende interessate; al fine di una maggiore comprensionedell’andamento temporale degli interventi, per le attività extra-agricole sono state distinte due fasi: la prima relativa al sisma del26 settembre 1997, la seconda comprendente i contributi concessia seguito degli eventi sismici del 3 e 5 aprile 1998.
A ulteriore chiarificazione della tabella deve essere sottolineatoche nella colonna “Contributi da rendicontare” sono indicati gliinterventi non ancora completati a seguito di proroghe concesse dalCommissario delegato a favore di aziende che, per comprovatecause di forza maggiore, non sono state in grado di riprendere lapropria attività entro il termine previsto di sessanta giornidall’erogazione dell’anticipo del contributo.
Tabella 2.11Attività produttive
Stato di attuazione interventi in emergenza
Contributi (in milioni)
Settore di attivitàNumeroaziende
interessate Assentiti RendicontatiDa
rendicontare
Economieaccertate
(in milioni)
Artigianato 297 9.669 8.715 296 658
Prima fase 259 8.782 8.153 208 420
Seconda fase 38 887 562 88 238
Commercio 427 13.042 11.848 814 380
Prima fase 387 10.995 10.280 336 380
Seconda fase 40 2.047 1.568 478 -
Industria e servizi 281 10.274 9.314 759 201
Prima fase 249 8.757 8.171 388 198
Seconda fase 32 1.517 1.143 371 3
Turismo 77 3.536 2.517 993 26
Prima fase 74 3.107 2.504 577 26
Seconda fase 3 429 13 416 -
Agricoltura 688 24.418 11.438 12.980 In corso diaccertamento
Totale Aziende 1.770 60.939 43.832 15.842 1.265
Deve essere infine notato che le “economie accertate”, indicatenell’ultima colonna, corrispondono a somme recuperate rispetto aicontributi inizialmente concessi, ciò a seguito di rinunce da partedei beneficiari, di revoche da parte del Commissario su propostadegli Uffici competenti, della impossibilità dei beneficiari apresentare documenti di spesa pari al contributo concesso(principalmente in conseguenza di una iniziale sovrastima deldanno dichiarato).
2.4.2. Gli interventi di ricostruzioneCon gli interventi finanziari disposti e attuati dal Commissario
delegato già nella fase dell’emergenza, la stragrande maggioranza
delle aziende colpite dal terremoto è stata posta nelle condizioni diriprendere la propria attività produttiva.
A tali interventi si sono successivamente aggiunti quellidisciplinati dall’art. 5 della legge 61/98, le cui procedure, criteri emodalità di accesso sono state approvate dalla Giunta regionalecon la deliberazione n. 6250 dell’11 novembre 1998:
! contributi in conto capitale, fissati nella misura del 30% delvalore del danno subito, al netto della franchigia di legge, daattrezzature, macchinari, infrastrutture aziendali specifichee scorte. È comunque previsto un tetto massimo di 300milioni di lire per ciascuna impresa richiedente;
! contributi in conto interessi su mutui e prestiti, determinatinel loro importo in misura tale da porre a caricodell’impresa beneficiaria un onere pari al 2%. I mutui e iprestiti debbono comunque essere stati contratti per leseguenti finalità:! finanziamento di un ulteriore 45% del danno subito
relativamente alle voci oggetto del contributo in contocapitale
! finanziamento del 45% dei maggiori costi degli interventidi riparazione della struttura, compreso il miglioramentosismico
! finanziamento del 45% dei costi per rifiniture interne edimpianti dell’immobile ricostruito o ripristinato.
Gli Uffici regionali competenti hanno istruito le domandepresentate, pervenendo alla definizione degli importi dei solicontributi in conto capitale concedibili.
La graduatoria delle aziende extra-agricole ammesse aicontributi in conto capitale è stata approvata il 6 agosto 1999 eprevede il finanziamento di 30 aziende e la concessione dicontributi pari a 752 milioni di lire, di cui circa 623 milioni a valeresul Docup Ob. 5b Misura 5,7 e circa 129 milioni a valere sullerisorse di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 575/98.
Per quanto concerne invece le imprese del settore agricolo, checonfluiranno in una graduatoria a sé stante, è attualmente in fasedi completamento la relativa procedura: sulla base dell’istruttoriaeffettuata è tuttavia possibile individuare 6 domande ammissibiliper un totale di 87 milioni di lire di contributi concedibili.
La definizione dei contributi in conto interesse è stata invecerinviata all’adozione da parte dei Comuni competenti degli atti diconcessione relativi alla ricostruzione delle strutture danneggiate.
2.5. Le opere pubbliche
L’ordinanza ministeriale n. 2668/97 ha disposto l’attuazionedi interventi necessari a salvaguardare l’incolumità pubblica eprivata e a garantire l’avvio della ripresa delle normali condizioni divita delle popolazioni colpite dal sisma.
A tal fine il Commissario delegato con proprie ordinanze n.59/97 e n. 66/97 ha provveduto ad approvare il programma diinterventi urgentissimi ed indifferibili. Il programma è finalizzato arestituire, nei Comuni maggiormente danneggiati, l’agibilità ancheparziale di edifici pubblici, con priorità per municipi, scuole estrutture sanitarie, nonché a ripristinare infrastruttureindispensabili, a scongiurare pericoli incombenti collegati a frane ea recuperare spazi per aule scolastiche e uffici pubblici.
Il 3 marzo 1998, con ordinanza n. 61, il Commissario delegatoha approvato, sulla base delle richieste presentate dagli Entiinteressati, un Piano Stralcio di interventi di Opere Pubbliche voltoal miglioramento sismico e al completo ripristino funzionale degliimmobili finanziati.
Con i suddetti Piani, disposti tenendo conto della necessità diristabilire in tempi brevi lo status quo ante, sono stati finanziati100 interventi.
La legge 30 marzo 1998 n. 61 ha dettato le disposizioni volte adisciplinare gli interventi necessari per la ricostruzione e ilripristino degli immobili danneggiati.
In attuazione di quanto stabilito dall’ art. 2, comma 3, p.to e),della legge 61/98 e dalla legge regionale 12 agosto 1998 n. 30, èstato predisposto il Programma delle Infrastrutture, con valenzatriennale, approvato dalla Giunta Regionale con atto n. 6219 del 4novembre 1998, nel quale sono censiti tutti gli edifici pubblici e leinfrastrutture puntuali o a rete danneggiati, per un totale di 1.978.
Con deliberazione n. 6220 del 4 novembre 1998 è stato inoltreapprovato il “Piano Annuale delle Infrastrutture per il 1998”, con ilquale sono stati finanziati 96 interventi, il che porta a 196 gliinterventi sulle opere pubbliche complessivamente finanziati.
L’obiettivo perseguito con i programmi sopra ricordati, sianella primissima fase di emergenza che subito dopo la crisisismica, è stato quello di avviare interventi su strutture edinfrastrutture nella prospettiva del completo ripristino funzionaledelle attività strategiche di pubblica utilità.
Come risulta dalla tabella 2.13, su 196 interventi ne sonoiniziati 168 e di questi 24 sono stati conclusi, in gran parte scuole.
Tabella 2.13Opere Pubbliche
Progetti finanziati e stato di avanzamento per tipologia di opera
Progetti finanziati Stato dei lavoriTipologia
NumeroImporto
(Mld)Non iniziati
In corso diesecuzione
Conclusi
Municipi 22 22,0 5 16 1
Scuole 49 26,9 9 23 17
Edifici sanitari 20 17,7 2 16 2
Edifici pubblici 39 28,4 6 33 -
Cimiteri 17 4,8 3 14 -
Acquedotti 13 2,9 1 9 3
Fognature 5 0,7 1 4 -
Viabilità 15 6,7 - 15 -
Altre OO.PP. 16 6,5 1 114 1
Totale 196 116,6 28 144 24
La tabella 2.14 descrive invece la distribuzione per comunedegli interventi e dei relativi finanziamenti.
Dei 116,6 miliardi di finanziamento assegnati, ne sono staticoncessi 107,5 miliardi ed erogati, secondo lo stato di avanzamentodei lavori, 21,7 miliardi di lire (tab. 2.15).
L’andamento temporale dell’apertura dei cantieri è statopiuttosto costante durante tutto il periodo post-terremoto, persubire un’improvvisa impennata in particolare nello scorso mese diluglio (fig. 2.2).
Analogo andamento ha caratterizzato l’erogazione deifinanziamenti (fig. 2.3).
Tabella 2.14Opere Pubbliche
Progetti finanziati e stato di avanzamento per Comune
Progetti finanziati Stato dei lavoriComune
NumeroImporto
(Mld)Non iniziati
In corso diesecuzione
Conclusi
Assisi 12 13,5 - 9 3
Bastia Umbra 4 0,8 - 4 -
Cascia 6 0,8 - 6 -
Foligno 40 24,2 9 22 9
Gualdo Tadino 13 10,7 2 6 5
Gubbio 7 5,2 1 6 -
Montefalco 6 2,8 1 5 -
Nocera Umbra 15 14,7 2 8 5
Perugia 14 9,2 3 11 -
Preci 9 2,5 - 9 -
Sellano 5 2,3 - 5 -
Spello 8 5,6 1 7 -
Trevi 5 3,2 - 5 -
Valfabbrica 6 1,0 1 4 1
Valtopina 6 2,0 2 4 -
Altri Comuni 40 18,1 6 33 1
Totale 196 116,6 28 144 24
Tabella 2.15Opere Pubbliche
Progetti finanziati e stato di avanzamento finanziario
Finanziamenti (in Mld.)Tipologia
AssegnatiConcessi
Erogati
Municipi 22,0 21,5 3,0
Scuole 26,9 26,6 6,7
Edifici sanitari 17,7 16,5 4,1
Edifici pubblici 28,4 24,6 4,7
Cimiteri 4,8 4,0 0,4
Acquedotti 2,9 2,9 0,7
Fognature 0,7 0,7 0,1
Viabilità 6,7 5,0 1,3
Altre OO.PP. 6,5 5,7 0,7
Totale 116,6 107,5 21,7
Fig. 2.2 – Numero degli interventi iniziati.
Sep
-97
Oct
-97
Nov
-97
Dec
-97
Jan-
98
Feb
-98
Mar
-98
Apr
-98
May
-98
Jun-
98
Jul-9
8
Aug
-98
Sep
-98
Oct
-98
Nov
-98
Dec
-98
Jan-
99
Feb
-99
Mar
-99
Apr
-99
May
-99
Jun-
99
Jul-9
9
Data
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
Num
ero
Inte
rven
ti
110 13 16 19 21 26 30 33 34 40 40 42 42 43 46 49 53
62 65 7078
168
Fig
.2.3
–Im
porti
erogati
(inm
iliard
idi
Lire).
Sep-97Oct-97
Nov-97Dec-97Jan-98Feb-98Mar-98Apr-98
May-98Jun-98Jul-98
Aug-98Sep-98Oct-98
Nov-98Dec-98Jan-99Feb-99Mar-99Apr-99
May-99Jun-99Jul-99
Data
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22
Importi Erogati
0.311
2.553.55
5.47
10.81
14.5 16.2 20.5
2.6. I beni culturali
Sulla base delle schede I.C.R. compilate nei giorniimmediatamente successivi gli eventi sismici e dei progettipreliminari pervenuti, è stato predisposto l’elenco dei beni culturaliinagibili o danneggiati, il cui numero ammonta a 2.494.
I progetti finanziati sono complessivamente 305 per unimporto di 241,7 miliardi di lire, derivanti da vari programmiattuativi.
! Integrazione Giubileo 2000-Terremoto.
È un programma stralcio definito ai sensi dell’art. 8 dellelegge 61/98 per finanziare i danni da terremoto su edifici giàoggetto di finanziamento tramite la legge 270/97 - Giubileo.Il finanziamento previsto è di 62,9 miliardi di lire.
! Secondo programma soprintendenza ed enti proprietari.
Riguarda opere urgenti finanziate dai commi 6 e 7 dell’art. 8del D.L. 11 giugno 1998 n. 180 convertito nella legge 3agosto 1998 n. 267 per interventi di ripristino e recuperofunzionale. Il finanziamento è di 2,5 miliardi di lire.
! Piano Regionale finanziato con risorse Ob. 5b.
È un piano di interventi indifferibili ed urgenti per i beniculturali colpiti dal sisma, finanziato con fondi dell’UnioneEuropea, DOCUP Obiettivo 5b sottoprogramma 4, misura4.3, legge 61/98, L.R. 12 agosto 1998, n. 32. Tale piano haun finanziamento di 80 miliardi di lire.
! Piano Regionale finanziato con legge 61/98.
È un piano di interventi indifferibili ed urgenti per i beniculturali finanziato dal comma 4 dell’art. 8 della legge 61/98e L.R. 12 agosto 1998, n. 32. Tale piano ha un finanziamentodi 79,9 miliardi di lire.
! Ordinanza ministeriale n. 2877 del 20 ottobre 1998.
L’ordinanza ministeriale assegna i fondi al Vicecommissariodelegato per i beni culturali per l’esecuzione di indagini el’avvio degli interventi di consolidamento riguardanti ilDuomo di Spoleto e il protomonastero di Santa Chiara inAssisi. L’ordinanza ha un finanziamento di 1 miliardo di lire.
! Fondi gioco del lotto.
Si tratta di un primo stralcio della quota derivante dal giocodel lotto per una programmazione triennale 1998-2000, comeprevisto dall’art. 3, comma 3, legge 23 dicembre 1996 n. 662.Tale programma stralcio ha un finanziamento di 7,3 miliardidi lire.
! Sponsorizzazioni
Interventi finanziati da sponsorizzazioni effettuate da enti ofondazioni, per un totale di 7,9 miliardi di lire.
Dall’esame della tabella 2.16 si desume che dei 305 interventifinanziati (per un totale di 241,7 miliardi di lire) ne sono statiavviati 200, di cui 28 conclusi.
Tabella 2.16Beni culturali inagibili o danneggiati
Stato di avanzamento per Comune dei progetti finanziati
Progetti finanziati Stato dei lavori
Comune
NumeroImporto
(Mld)Non
iniziati
In corsodi
esecuzioneConclusi
Assisi 40 75,1 8 30 2
Bastia Umbra 2 1,5 - 2 -
Cerreto diSpoleto
5 2,4 3 1 1
Foligno 35 41,6 5 28 2
Gualdo Tadino 11 4,7 6 5 -
Gubbio 8 10,3 3 5 -
Massa Martana 5 2,2 3 2 -
Montefalco 7 3,7 2 2 3
Nocera Umbra 22 16,5 10 8 4
Perugia 16 14,0 8 6 2
Preci 9 3,1 5 4 -
Sellano 20 6,7 6 9 5
Spello 12 8,2 6 6 -
Spoleto 11 13,5 5 6 -
Trevi 7 4,7 3 4 -
Valtopina 6 1,9 2 3 1
Altri Comuni 89 31,7 30 51 8
Totale 305 241,7 105 172 28
2.7. Il programma straordinario di edilizia residenzialepubblica
In attesa della ricostruzione delle abitazioni danneggiate, perfar fronte al disagio abitativo delle aree maggiormente colpite, con ilfinanziamento 233 miliardi di lire assegnato dal CIPE ai sensidell’art. 7 della legge 61/98 il Consiglio Regionale con deliberazionen. 563/98 ha approvato il Programma straordinario di interventi diedilizia residenziale pubblica, successivamente integrato dallaGiunta regionale con il finanziamento straordinario di 32,5 miliardidi lire assegnato dal C.E.R. si sensi dell’art. 3 - lett. q) della legge457/78.
Le risorse sono state ripartite tra varie tipologie di interventoprivilegiando comunque il recupero del patrimonio comunaledisponibile, la riqualificazione urbana, l’acquisto e recupero delpatrimonio edilizio esistente e la realizzazione di alloggi per lalocazione convenzionata alla fascia sociale media.
Con successive deliberazioni la Giunta Regionale halocalizzato gli interventi nei comuni in relazione alla gravità deidanni ed al numero delle famiglie alloggiate provvisoriamente.
Tali interventi consentono la realizzazione di 465 nuovi alloggied il recupero o l’acquisto e il recupero di ulteriori 435 per untotale di 900 alloggi. Ad oggi circa il 50% degli interventi sonoiniziati.
Inoltre, per risolvere il problema abitativo della popolazionesistemata nei moduli abitativi le cui abitazioni sgomberate sarannoriparate in più lungo periodo (abitazioni ricomprese nei ProgrammiIntegrati di recupero), il 4 agosto 1999 la Giunta regionale haassegnato ai Comuni di Assisi, Foligno, Gualdo Tadino, NoceraUmbra, Sellano e Valtopina un finanziamento complessivo di 34miliardi di lire con il quale, in relazione alle diverse necessità, glistessi Comuni potranno incrementare il patrimonio di ediliziaresidenziale pubblica attraverso i tradizionali interventi di acquisto,nuova costruzione o recupero, oppure sostituire i moduli abitativimobili installati nelle aree appositamente attrezzate o nelle zoneclimaticamente più ostili, con case prefabbricate da assegnareprioritariamente ai nuclei familiari con presenza di anziani o dihandicappati.
2.8. I dissestiFenomeni franosi e dissesti idrogeologici si ripresentano
puntualmente al ripetersi di intensi eventi idrologici o di terremotie si manifestano con varia intensità, gravità e distribuzione indipendenza sia della situazione geologica-geomorfologica locale edelle caratteristiche geotecniche dei terreni che della sequenza eintensità delle cause scatenanti (ad es. terremoti di elevatamagnitudo, sequenze di terremoti a più bassa magnitudo, intenseprecipitazioni susseguenti a terremoti, intense precipitazioniconcentrate nello spazio e nel tempo, ecc.).
Le frane indotte dalla crisi sismica sono state nella maggiorparte "cadute massi e crolli", e più limitatamente ribaltamenti. Inalcune aree note per essere in frana si sono avuti evidenti segni diriattazione e aggravamento dei fenomeni di dissesto idrogeologico.
Il danno più evidente prodotto dalle frane ha riguardatoimportanti vie di comunicazione, ed in particolare strade statali,provinciali e comunali con interruzione della viabilità e rischi per lavita umana.
Il quadro della situazione è stato inventariato, censito evalutato da un gruppo misto di tecnici (REGIONE -CNR.IRPI diPerugia), e riguarda un totale di 281 eventi segnalati, di cui 251direttamente collegati con le sequenze sismiche (costo stimato231,2 miliardi di lire) e 30 indirettamente collegati (costo stimato20,3 miliardi di lire) per un totale di circa 251,5 miliardi di lire.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 4568 del 5 agosto1998 è stato approvato il Programma generale sui dissesti per unimporto totale corrispondente al costo stimato di 251,5 miliardi dilire.
Il primo Piano attuativo annuale ha stanziato un importo di55,1 miliardi di lire, finanziando 82 interventi. A tale finanziamentova aggiunto l’importo di 30 miliardi di lire concesso con ordinanzedel Ministro dell’Interno n. 2706/97 e n. 2717/97 per interventiurgenti sulle S.S. 320 e 209, chiuse al traffico per cadute massi ecrolli a seguito del sisma. L’importo complessivo dei finanziamentidisponibili ammonta a 85,14 miliardi di lire, di cui 84,84 miliardiper l’esecuzione degli interventi e 300 milioni per le competenzespettanti ai consulenti del C.N.R.-I.R.P.I..
Nell’ambito della rimodulazione degli interventi di competenzadegli Enti attuatori, per un più razionale utilizzo delle risorse e peruna loro ottimizzazione, gli stessi Enti, in alcuni casi, hannoproceduto a raggruppare gli interventi nell’ambito di un unicoprogetto; in altri casi, vista la gravità della situazione, hannorealizzato dei pronti interventi, scorporando il progetto in piùstralci esecutivi. In seguito ad indagini approfondite, in qualchesituazione è emersa un’accentuata complessità dell’intervento, con
aggravio dei costi, per cui gli Enti attuatori hanno concentrato inunico intervento le risorse disponibili, rinviando a successivi pianil’attuazione degli altri interventi assegnati, ma ormai privi difinanziamenti.
In tabella 2.17 è riportato lo stato di attuazione dei 56 progettidi cui al Primo piano annuale, nonché degli interventi urgenti sulleS.S. 320 e 209, dei quali 5 sono già conclusi, 42 risultano essere incorso di esecuzione e 9 devono ancora iniziare.
A seguito dell'assegnazione delle risorse per il secondo Pianoannuale si procederà contestualmente:
! alla rimodulazione del Programma generale, in quanto sonopervenute ulteriori segnalazioni di fenomeni collegabiliall’evento sismico, ma all'epoca non proposti dagli Entiinteressati;
! alla redazione del secondo Piano annuale che dovrà tenereconto dell'esigenza di completare alcuni interventi avviatisolo come prima sistemazione.
Tabella 2.17Dissesti
Stato di avanzamento dei progetti finanziati
Progetti finanziati Stato dei lavoriLocalizzazione
interventiEnte attuatore
NumeroImporto(milioni)
Noniniziati
In corsodi
esecuzioneConclusi
Castel RitaldiGiano dell’UmbriaMontefalco
1 400 - 1
Cerreto di SpoletoVallo di Nera
1 350 - 1
Cerreto di Spoleto1° Stralcio
1 400 - 1
Cerreto di Spoleto2° Stralcio
1 523 - 1
Foligno 1 150 - 1
Fossato di VicoGubbioGualdo Tadino
1 550 - 1
Nocera Umbra 1 190 - 1
Preci 1 137 - 1
Sellano 1 150 - 1
Vallo di Nera
Provincia diPerugia
1 150 - 1
Assisi Comune 1 400 1
Cerreto di Spoleto Comune 5 6.000 - 5
segue Tabella 2.17
Progetti finanziati Stato dei lavoriLocalizzazione
interventiEnte attuatore
NumeroImporto(milioni)
Noniniziati
In corsodi
esecuzioneConclusi
Ferentillo Comune 2 640 - 1 1
Foligno Comune 2 6.000 1 1
Gualdo Cattaneo Comune 1 300 1
Gualdo Tadino Comune 2 2.200 1 1
Gubbio Comune 1 150 - 1
Massa Martana Regione 1 9.000 1
Nocera Umbra Comune 3 9.150 2 1
Norcia Comune 1 500 - 1
Preci Comune 2 1.000 - 2
Scheggia ePascelupo
Comune 1 200 - 1
Scheggino Comune 2 450 - 2
Sellano Comune 1 600 - 1
Valfabbrica Comune 2 500 1 1
Vallo di Nera Comune 2 800 - 2
Valtopina Comune 3 650 - 3
Nocera UmbraConsorzioAcquedotti
1 250 - 1
NarniPrefettura di
Terni1 500 - 1
S.S. 320 e 209 ANAS 1 6.414 - 1
Cerreto di SpoletoPreci
Regione 1 306 - 1
Norcia Regione 1 1.130 - 1
AssisiProvveditorato
OO.PP.1 5.000 1
Regione 4 27.126 - 1 3Riduzionerischio crolliS.S. 320 e 209 Provincia di
Perugia4 2.574 - 4
Totale 56 84.840 9 42 5
5. GLI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO
Gli eventi sismici, sia per la natura dei danni economiciarrecati alle aree interessate che per le caratteristiche di debolezzastrutturale e marginalità delle aree stesse, hanno immediatamenteindotto la Giunta regionale ad affrontare nel modo più organicopossibile le problematiche di sviluppo economico connesse alprocesso di ricostruzione.
Le finalità di questa azione sono così sintetizzabili:! favorire il recupero del rallentamento della crescita
conseguenti agli effetti del terremoto;! recuperare l’accresciuto deficit di fattori e risorse prodotto dal
sisma in un’area già strutturalmente penalizzata;! reinserire a pieno titolo l’economia dell’area in un percorso di
sviluppo che ne rispetti le potenzialità nel quadro di ungenerale sforzo teso a colmare i tradizionali ritardidell’economia regionale rispetto alla situazione media dellezone più avanzate del Paese.L’obiettivo della Regione dell’Umbria non è mai stato solo il
ripristino delle condizioni esistenti prima del terremoto, ma quello,più ambizioso ma comunque non eludibile, di fare del necessarioprocesso di ricostruzione anche una decisiva occasione diriqualificazione e rilancio dello sviluppo complessivo delle areesinistrate.
Una strategia, questa, dettata da una giusta valutazione dellasituazione e resa indispensabile da una corretta impostazione dellapiù complessiva azione di aggiustamento strutturale dell’interaregione, il cui perseguimento sarebbe impossibile senza ilqualificato concorso di una parte così significativa del suopatrimonio territoriale, sociale ed economico.
Questo orientamento, oltre ad aver trovato da subito espressoriconoscimento nella stessa legge 61/98, che ha sancito l’intreccioprogrammatico tra ricostruzione e sviluppo, e nei criteri per latrattativa con il Governo sull’Intesa istituzionale di programma, hatrovato concreta applicazione in una serie di provvedimentifondamentali, gran parte dei quali fortemente voluti e negoziati, aivari livelli istituzionali competenti (comunitario e nazionale, inparticolare), dalla Giunta regionale.
Le linee portanti di questa azione a favore dello sviluppopromossa dalla Regione dell’Umbria vengono di seguito descritte,sia sotto il profilo delle misure che le stesse comportano, sia degliobiettivi che si intendono perseguire.
a) Emanazione di un bando speciale della legge 488/92 per lezone terremotateQuesto provvedimento, varato dal Ministero dell’industria
all’indomani del sisma del 26 settembre 1997, prevedeva unaspecifica dotazione di risorse per Umbria e Marche (50 miliardi dilire) per contributi a sostegno delle imprese che desiderasserolocalizzarsi o ampliare i propri stabilimenti nei comunimaggiormente toccati dal sisma. La Regione dell’Umbria haattivamente contribuito al negoziato con l’Unione Europea perfissare un tasso di aiuto superiore a quello normalmente vigente inquelle aree: il tasso ammesso in deroga è stato fissato pari al 30%degli investimenti ammissibili.
La fase di attuazione è stata caratterizzata dai seguentirisultati:
− quota di risorse attribuite all’Umbria 25 miliardi di lire− numero di domande presentate 382− numero di domande ammesse 375− numero di domande finanziate 77
Di fronte alle esigenze espresse dagli operatori economici emanifestate dalle risposte al bando, la Regione ha già chiesto alGoverno il rifinanziamento del provvedimento.
b) Definizione di specifiche procedure agevolative nell’ambito dellemisure a sostegno dello sviluppo del DOCUP Obiettivo 5 b 1994-99Al momento della riprogrammazione del DOCUP Obiettivo 5b
per inserire specifiche misure per la ricostruzione finanziate con ilcontributo di solidarietà delle Regioni, la Regione dell’Umbria haintrodotto anche modifiche sostanziali allo stesso DOCUP, al fine dirafforzare l’azione di sostegno allo sviluppo nei comunimaggiormente colpiti dal sisma.
L’azione regionale si è esplicata su tre livelli:− aumento della dotazione di risorse finanziarie di specifiche
misure con priorità data alle imprese localizzate nei 7 comunimaggiormente colpiti
− incremento, in quelle stesse misure, del livello dei contributi(fino al 50% dell’investimento in regime de minimis) alleimprese localizzate nei comuni maggiormente colpiti
− creazione di nuove azioni a sostegno dello sviluppo perparticolari settori.Le principali misure interessate ai primi due tipi di modifica
sono state quelle rivolte al sostegno degli investimenti delle piccoleimprese (artigianali e turistiche), mentre le nuove azioni hannoriguardato un progetto speciale di promozione turistica e interventivolti al rafforzamento e qualificazione delle filiere agricole.
L’ammontare complessivo di risorse interessate a questaoperazione è stato pari a:
− 50 miliardi di lire in aumento, per le azioni riguardanti lepiccole imprese e la promozione turistica
− 77,5 miliardi di lire per le azioni riguardanti le filiere agricole.Le imprese finanziate, nel solo comparto industriale e
artigianale, sono per ora 114; le relative procedure sono tuttaviaancora in corso e, una volta concluse, consentiranno a breve laconcessione di ulteriori benefici.
c) Misura di risarcimento del cosiddetto “danno indiretto”, in basealla legge regionale 12 agosto 1998, n. 29Il provvedimento era finalizzato ad aiutare la ripresa
economica delle imprese regionali che avessero registrato, a causadel sisma, una riduzione significativa della propria attività nelperiodo 12 maggio 1997 – 31 maggio 1998, pari almeno al 30%della media dei fatturati degli stessi periodi del biennio precedente.Il contributo concedibile è pari al 20% di tale riduzione, per unimporto massimo di 100 milioni di lire a impresa e con ulterioriagevolazioni nel caso di situazioni di inagibilità aziendale che nepossano aver impedito la riattivazione entro il 19 agosto 1998.
I risultati dell’attuazione del provvedimento sono:− numero di domande presentate 1.366− numero di domande ammesse 1.151− contributi in via di concessione 19,3 miliardi di lire
La ripartizione per settori è la seguente:− artigianato 209 imprese 3,1 miliardi di lire− commercio 608 imprese 8,7 miliardi di lire− industria 34 imprese 1,5 miliardi di lire− turismo 219 imprese 6,0 miliardi di lire
d) Progetto integrato di sviluppo delle aree maggiormente colpitedal terremoto, con particolare riguardo alle zone montane ecollinariSi tratta dell’azione più organica e significativa per la
qualificazione e il rilancio dello sviluppo nelle zone terremotate. Laregione, nell’ambito dell’Intesa istituzionale di programma perl’Umbria, stipulata con il Governo il 3 marzo 1999, ha negoziatol’elaborazione (cofinanziata dal Governo stesso) di un progetto disviluppo specifico delle zone terremotate e la successivadefinizione, sulla base di questa elaborazione, di un Accordo diprogramma quadro tra Governo, Regione e Istituzioni locali per lasua attuazione.
L’area interessata al progetto comprende il territorio delleComunità montane del Monte Subasio, dei Monti Martani e del
Serano e della Valnerina, nonché i comuni di Foligno e di GualdoTadino. L’elaborazione attualmente in corso coinvolge, attraversospecifiche procedure organizzative e concertative, le struttureoperative della Giunta regionale, le strutture tecniche e istituzionalidegli Enti locali e le organizzazioni degli operatori economici.
Il progetto, che dovrà definire le linee strategiche e gliinterventi “chiave” di rilancio dello sviluppo nelle aree terremotate,con particolare riguardo alle zone montane, permetterà inparticolare:
− di negoziare, nell’ambito della trattativa sull’Intesaistituzionale di programma, specifici impegni delleAmministrazioni centrali dello Stato in quei territori
− di contribuire a strutturare i vari programmi comunitari diprossima definizione nel quadro dell’Agenda 2000, conindirizzi e interventi di maggior pertinenza riguardo alle areeinteressate
− di delineare un percorso programmatico condiviso in grado diorientare efficacemente le scelte correnti dell’attività regionalee degli Enti locali, offrendo inoltre un quadro di maggiorcertezza e stabilità alle decisioni degli operatori economici edelle popolazioni.
e) Patto territoriale delle aree maggiormente colpite dal terremotoLa Regione dell’Umbria ha aderito all’azione di promozione di
un patto territoriale riguardante le stesse aree interessate alProgetto integrato di sviluppo e che coinvolge gli stessi soggettiistituzionali e le Organizzazioni degli operatori economici.
Il Patto rappresenta una significativa componente diintegrazione del Progetto di sviluppo, in quanto:
− determina un processo qualificato di auto-organizzazionelocale per la valutazione delle risorse locali e la definizionedegli indirizzi di valorizzazione
− costituisce uno degli strumenti più adeguati per stimolare esostenere la progettualità imprenditoriale particolarmentevitale nelle zone meno marginali di questo territorio
− rappresenta una fonte finanziaria aggiuntiva sulla quale ilGoverno ha affermato una priorità d’accesso per le zoneterremotate.Il Patto sarà quindi promosso ed elaborato di concerto e
nell’ambito del Progetto integrato di sviluppo, che ne costituirà ilquadro di riferimento strategico e l’ossatura programmatica.
f) Accordo di programma quadro sulla viabilità stataleNell’ambito dell’Intesa istituzionale di programma, la Regione
dell’Umbria ha negoziato uno specifico Accordo (con risorse pari a
581 miliardi di lire) per la realizzazione di fondamentali opere viariein grado di ridurre in modo significativo il deficit di collegamentiregionali. Le opere più rilevanti riguardano collegamenti trasversaliche interessano direttamente le aree danneggiate dal terremoto. Inparticolare, l’Accordo prevede la copertura dei costi relativiall’adeguamento della S.S. 77 - Val di Chienti con risorseaggiuntive a valere sulla legge 61/98.
L’insieme dell’iniziativa regionale articolata nelle azioni sopradescritte, sebbene a tutt’oggi non completata in tutte le suecomponenti per l’evidente complessità tecnica e istituzionale deiprovvedimenti più organici previsti, rappresenta un impegnocoerente e sistematico per consentire una sostanziale sinergia traprocesso di sviluppo e processo di ricostruzione.
Le risorse ricevute
A pochi giorni dall’inizio della crisi sismica del 26 settembre1997, con ordinanza del Ministro dell’interno il Commissariodelegato è stato autorizzato ad aprire e gestire propri conti correnti,postali o bancari, nei quali far affluire risorse finanziarie messe adisposizione per “liberalità” da soggetti pubblici o privati.
Con la stessa ordinanza ministeriale è stato inoltre previstoche le somme così ottenute dovessero venire riversate nellacontabilità speciale intestata al Commissario delegato. per esseredestinate alla realizzazione di interventi a sostegno dellepopolazioni colpite dal sisma.
Sull’insieme dei conti di competenza commissariale sono adoggi confluite risorse pari a 14,7 miliardi di lire. Questa cifra ècomprensiva anche dei fondi autonomamente raccolti dalla Regionedell’Umbria attraverso un proprio conto corrente bancario, per untotale di circa 900 milioni di lire, e dalle Poste Italiane S.p.A. chehanno attivato un conto corrente postale sul quale è stata versatauna cifra di circa 2 miliardi di lire.
Va inoltre sottolineato il fatto che, a due anni dalla crisisismica, nei conti correnti commissariali continuano ad affluireversamenti, specie attraverso piccole contribuzioni provenienti dasingoli cittadini.
Nell’ambito delle risorse ricevute per liberalità un capitolo aparte va infine dedicato ai fondi ricevuti direttamente da soggettipubblici diversi dal Commissario delegato, fondi dei quali l’art. 15della legge regionale n. 30/98 ha previsto venisse data formalecomunicazione alla Regione dell’Umbria.
La tabella A.1 dà conto di tali risorse, sulla base dei datiforniti direttamente dagli enti pubblici interessati.
L’utilizzo delle risorse
Fino all’entrata in vigore della legge regionale 12 agosto 1998,n. 30, la destinazione delle risorse provenienti da liberalità è statadisposta direttamente dal Commissario delegato, il quale nei propriprovvedimenti di assegnazione ha seguito due diversi criteri, aseconda che si trattasse di fondi di cui il donante già indicavamodalità e forme di utilizzo (liberalità “finalizzate”) oppure disomme spendibili liberamente e, in genere, destinate alfinanziamento di interventi urgenti per i quali non erano disponibilialtre risorse.
Tabella A.1Liberalità direttamente ricevute dagli Enti locali umbri
Ente beneficiario Importo (milioni)
Comune di Assisi 2.115
Comune di Bastia Umbra 31
Comune di Bevagna 206
Comune di Campello sul Clitunno 35
Comune di Foligno 3.109
Comune di Fossato di Vico 101
Comune di Gualdo Tadino 1.125
Comune di Massa Martana 48
Comune di Montefalco 256
Comune di Nocera Umbra 3.356
Comune di Preci 1.354
Comune di Scheggia e Pascelupo 86
Comune di Sellano 2.123
Comune di Sigillo 33
Comune di Spello 1.530
Comune di Trevi 1.000
Comune di Valfabbrica 45
Comune di Vallo di Nera 340
Comune di Valtopina 1.152
Comunità Montana “Alto Chiascio” 83
Comunità Montana “Monte Subasio” 279
Provincia di Perugia 2.074
Altri Enti locali 105
Totale 20.586
Il dato di sintesi dell’assegnazione dei finanziamenti in talmodo disposti dal Commissario delegato, per complessivi 5,8miliardi di lire, di cui 2,7 finalizzati dal soggetto donante.
Successivamente all’approvazione della legge regionale n.30/98, l’utilizzo delle liberalità è stato invece vincolatoall’approvazione da parte dalla Giunta regionale di un appositoprogramma di destinazione, adottato dalla Giunta regionale condeliberazione n. 827 del 2 giugno 1999 e con il quale sono stateassegnate ulteriori somme per un importo totale di 7,1 miliardi dilire. Di questi, 2,8 finalizzati e 4,3 non finalizzati, assegnati inrelazione alle richieste pervenute alla Regione dai Comuniterremotati.
Restano da assegnare, attraverso un ulteriore programma infase di definizione, 1,8 miliardi di lire.
Le tabelle seguenti illustrano invece il dettaglio degli interventifinanziati con le risorse da liberalità nelle due successive fasi,
distinte per provenienza delle risorse (finalizzate o meno) e perdestinazione.
Tabella A.2Destinazione delle risorse finalizzate con provvedimenti
attuativi del Commissario delegato (in milioni)
Beneficiario Tipo intervento Importo Donante
Comune di AssisiRistrutturazione Istituto per bambinidisabili "Padre Ludovico da Casoria"gestito dalle Suore Francescane
1.000Banco AmbrosianoVeneto
Comuni della Valnerina
Interventi di carattere scolastico per ilrecupero della scolarità e di tipoassistenziale a favore di portatori dihandicap gravi
750Regione Autonomadella Sardegna
Tutti i ComuniApertura libretti di risparmio postale afavore di bambine/i alloggiati in tendae roulotte
415Fondi raccolti da Strisciala notizia – Il Gabibbo
Comune di GualdoTadino
Intervento per la ristrutturazione diuna scuola
500Sindacati nazionalidei bancari
Totale 2.665
Tabella A.3Destinazione delle liberalità non finalizzate dispostadirettamente dal Commissario delegato (in milioni)
Beneficiario Tipo intervento Importo
Comune di BevagnaAcquisto prefabbricato per sede comunale(quota)
105
Comune di Gualdo TadinoAcquisto prefabbricato di tipo pesante persede scolastica (quota)
1.100
Comune di Nocera UmbraInterventi d’urgenza sulla rete idricacomunale (quota)
200
Comune di SellanoAcquisto prefabbricato per servizi pubblicied attività economiche private (quota)
425
Comune di Sellano Acquisto prefabbricato mensa scolastica 109
Comune di Sellano Acquisto prefabbricato per sede comunale 378
Comune di SellanoAcquisto prefabbricato per sede casermaCarabinieri
117
Comune di Trevi Acquisto prefabbricato scolastico 218
Comune di SpelloAcquisto prefabbricato di tipo pesante persede scolastica (quota)
469
Totale 3.121
Tabella A.4Destinazione delle liberalità finalizzate recepita nel programma
di utilizzo adottato dalla Giunta regionale (in milioni)
Tabella A.5Destinazione delle liberalità non finalizzate individuata nel programma
di utilizzo adottato dalla Giunta regionaleProgetti regionali (in milioni)
Progetto Importo
Attività di monitaraggio di competenza dell’Osservatorio sulla ricostruzione,previste dall’art. 18, comma 2, L.R. n. 30/98
400
Attività di informazione e di comunicazione da e verso le areemaggiormente colpite dal terremoto, anche attraverso la realizzazione e lasperimentazione di strutture informatiche "a rete"
300
Campagna di informazione per la sicurezza dei cantieri della ricostruzione 22
Totale 722
Beneficiario Tipo di intervento Importo Donante
Comune di Preci, consoggetto attuatore laSoprintendenza aiBeni AA.AA.AA.SSdell’Umbria
Ripristino della Chiesa madre di S.Maria della Pietà
400 Regione Basilicata
Comune di Preci Edificio comunale 203 ANCI Nazionale
Comune di GualdoTadino
Edificio comunale 203 Idem
Comune di Bevagna Edificio comunale 203 Idem
Anziani bisognosi deiComuni più colpiti
Progetto mirato di carattere socio-assistenziale
40Associazione NazionaleCentri Sociali perAnziani
Regione dell'UmbriaInvestimento per implementazioneattrezzature del Dipartimento regionaledella protezione civile
250 Regione Toscana
Comune di FolignoRiparazione edificio scuole materna,elementare e media di Piazza Garibaldi
1.500 Camera dei Deputati
Totale 2.799
Tabella A.6Destinazione delle liberalità non finalizzate individuata nel programma
di utilizzo adottato dalla Giunta regionaleProgetti di Enti locali, altri Enti pubblici e Comunità (in milioni)
Soggetto beneficiario Intervento Importo
Comune di Campello sul Clitunno Prefabbricato uso palestra di 70 mq 120
Comune di Giano dell'UmbriaInterventi per il miglioramento sismicodell'edificio sede degli Uffici comunali
350
Comune di MontefalcoRealizzazione nuova scuola materna nellaFraz. S. Luca
982
Comune di SellanoCompletamento dell’intervento finanziatocon O.C. n. 78/97
250
Comune di Trevi Prefabbricati ad uso scolastico 227
Comune di Valfabbrica Prefabbricato ad uso scolastico 120
Comune di Vallo di NeraRiattamento prefabbricati 1979 conpannelli di legno per uso sociale e socio-sanitario
200
Comune di Valtopina Completamento ripristino impianti sportivi 200
Casa Serena di Capodacqua diFoligno
Completamento della ricostruzione dellaCasa di Riposo
1.000
Beneficiari diversi Interventi vari 159
Totale 3.608
Le caratteristiche geologiche del suolo che ospita le strutturee le infrastrutture causano talvolta, in caso di forti terremoti, unampliamento degli effetti del sisma e quindi un incremento deidanni.
Prima di procedere alla ricostruzione è pertanto necessarioeseguire una serie di indagini geologiche finalizzate allacaratterizzazione morfostratigrafica e geotecnica dei terreni.
Le crisi sismiche del 1997-1998 hanno in primo luogoevidenziato la pericolosità per frana, principalmente associata afenomeni di crollo, sulle infrastrutture e subordinatamente sugliedifici.
I numerosi sopralluoghi effettuati in Umbria in fase diemergenza da parte dei geologi hanno permesso di controllare, oltrealle situazioni con rischio di crollo, i dissesti già noti e in granparte dovuti all’emergenza idrogeologica del dicembre 1996 egennaio 1997.
Nello stesso periodo sono state svolte, in collaborazione con ilDipartimento della protezione civile, le indagini geologiche disuperficie per l’individuazione delle aree da adibire a campi peralloggi provvisori.
Successivamente, in stretta connessione con la ricostruzione,sono state avviate le operazioni di microzonazione sismicaattraverso l'esecuzione di un complesso di indagini geologiche efisiche finalizzate all’individuazione di zone sulle quali per motivimorfostratigrafici e geotecnici possono prodursi effetti diamplificazione del moto sismico o deformazioni permanenti deiterreni.
Oltre al personale del Settore Geologico regionale, hannopartecipato all’operazione i tecnici del Consiglio Nazionale delleRicerche - Istituto Ricerche sul Rischio Sismico di Milano (CNR-IRRS), quelli dei Servizi Tecnici Nazionali, in particolare del ServizioSismico, i geologi delle Comunità Montane coinvolte, quelli dellaRegione Emilia - Romagna e molti professionisti iscritti all’Ordineregionale dei geologi. In particolare quest'ultimo ha siglato con laGiunta Regionale dell’Umbria un protocollo d’intesa permettendo losviluppo dell’attività di microzonazione in maniera diffusa e rapida.
Il CNR-IRRS e il SSN hanno eseguito le modellazioni sui profiligeologici delle località campione, fornendo poi i coefficienti diamplificazione delle forze sismiche per effetti di sito relativi allevarie situazioni indagate. Hanno inoltre fornito una tabella dicorrispondenza tra situazioni geomorfologiche tipo e valori delcoefficiente di amplificazione (Fa) in maniera che successivamentesi potessero eseguire le correlazioni su casi analoghi.
La microzonazione sismica speditiva si è svolta in due fasi, nelperiodo 1998-1999, ed ha coinvolto circa 130 geologi professionistie 50 geologi appartenenti alle varie amministrazioni.
Tab. B.1Numero dei siti indagati nei 36 Comuni distribuiti tra la Catena
Appenninica Umbro-Marchigiana e la dorsale dei Monti Martani.
COMUNE n° siti indagati1 ACQUASPARTA 152 ASSISI 463 BASTIA 174 BEVAGNA 105 CAMPELLO 136 CANNARA 57 CASCIA 318 CASTEL RITALDI 19 CERRETO DI SPOLETO 18
10 COSTACCIARO 611 FOLIGNO 11612 FOSSATO DI VICO 913 GIANO 1714 GUALDO CATTANEO 2115 GUALDO TADINO 5616 GUBBIO 1917 MASSA MARTANA 918 MONTEFALCO 2119 MONTELEONE DI SPOLETO 420 NOCERA UMBRA 6721 NORCIA 3222 PERUGIA 423 POGGIODOMO 424 PRECI 2125 S. ANATOLIA DI NARCO 726 SCHEGGIA 1327 SCHEGGINO 728 SELLANO 3929 SIGILLO 430 SPELLO 931 SPOLETO 1932 TODI 3833 TREVI 2634 VALFABBRICA 2435 VALLO DI NERA 836 VALTOPINA 26
TOTALE 782
Fig. B.1Distribuzione dei centri abitati oggetto di indagini urgenti di
Microzonazione Sismica Speditiva.
I rilievi geologici di superficie sono stati in alcuni casi integraticon indagini geognostiche le cui tipologie e quantità sono di seguitoriportate:
! 75 sondaggi per complessivi metri 1.000;! 301 prove penetrometriche per complessivi metri 2.400;! 273 prove geofisiche per complessivi metri 19.400.
In totale l’area indagata con le indagini di microzonazionesismica speditiva si aggira sui 40.000 ettari (400 Km2).
Nelle aree sottoposte a microzonazione sismica speditiva sonostate individuate zone a diversa pericolosità sismica locale e areeove fare ulteriori indagini mirate allo studio delle frane e dellacomprimibilità dei terreni. Sono state eseguite microzonazionisismiche di dettaglio a Nocera Umbra, centro storico e centriminori (Nocera scalo, Isola, Le Molina, La Costa, Pascigliano, Bagnidi Stravignano); a Sellano da parte del G.N.D.T.; a Folignocapoluogo da parte della stessa Regione (Settore Geologico) incollaborazione con il CNR-IRRS. I risultati hanno permesso in molticasi di ottenere un fattore di amplificazione delle forze sismiche dautilizzare nella redazione dei progetti di ricostruzione. In definitivasi può affermare che più della metà dei territori microzonati sonosoggetti ad amplificazioni del moto sismico di base od a possibiliinstabilità dinamiche (cedimenti, frane).
Fig. B.2Distribuzione dei fattori di amplificazione (Fa)
sulle aree capoluogo di Comune.
Distribuzione degli Fa per i capoluoghi
0
5
10
15
20
25
30
35
40
1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 2,0
Fa
Numero totale dei casi= 89Valore medio di Fa =1,42
Fig. B.3Distribuzione dei fattori di amplificazione (Fa)
sulle località non capoluogo di Comune.
Per i programmi integrati di recupero (PIR) è stata poiorganizzata l'esecuzione di indagini geognostiche in sito e inlaboratorio al fine di caratterizzare dal punto di vista geotecnico iterreni di appoggio degli edifici per i quali la microzonazionesismica speditiva aveva previsto indagini mirate.
Gli elaborati geologici redatti per i PIR hanno inoltre permessodi associare alle UMI (unità minime di intervento) il fattore diamplificazione del moto sismico definito dalla microzonazione.
In totale le prove geognostiche finalizzate alla redazione deiPIR sono state le seguenti:
! 319 sondaggi per complessivi metri 6.300;! 61 prove penetrometriche per complessivi metri 1.000;! 162 prove geofisiche per complessivi metri 8.700.
Complessivamente sono state istruite relazioni ed elaborati per184 programmi integrati di recupero. In circa i 3/4 dei PIR sonostate apportate modifiche e formulate prescrizioni direttamente daigeologi regionali.
In prosecuzione degli studi di microzonazione sismicaspeditiva già eseguiti ed al fine di coprire tutto il territorio deicomuni maggiormente colpiti dal sisma è in corso di realizzazionela Carta Geologica in scala 1:10.000 finalizzata all’individuazione
Distribuzione degli Fa per le località non capoluogo
0
50
100
150
200
250
300
350
400
1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 2,0
Fa
n°
casi
Num ero totale dei casi= 645Valore m edio di Fa =1,35
della pericolosità sismica locale. Saranno rilevati circa 1.700 Km2
impiegando nel complesso oltre al personale interno (10 geologi)almeno 40 geologi esterni tra esperti e rilevatori.
Le carte geologiche di pericolosità potranno essere utilizzatenell’ambito della programmazione urbanistica dei comuni.
Sempre per finalità di programmazione urbanistica sono inelaborazione dei criteri per lo svolgimento di indagini dimicrozonazione sismica in attuazione dell’art. 20 della L.R. 30/98.
Tutti i dati derivanti dalle indagini eseguite confluiranno inun'apposita banca dati che sarà progressivamente integrata.