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Frontespizio

ALICE RUIZ

UN GIORNO LEI SI TOCCÒ

Traduzione di Massimiliano Damaggio

Fotografia di José Vieira ©

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La dimora del tempo sospeso

Colophon

Quaderno di traduzioni, LIV, Giugno 2020Alice RUIZ / Massimiliano DAMAGGIO

Testi forniti dall'autrice.

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Strumento dell'arteIntervista ad Alice Ruiz pubblicata su Sesc il 03.05.2010

Le prime poesie

I miei inizi in letteratura sono stati un poco frustranti. Uno deimiei zii, fra l'altro nato lo stesso mio giorno, era poeta e pittoreUnico della famiglia con questa vena artistica,morì precocementeper problemi di alcol quando avevo appena due anni. E la mia fami-glia attribuì questa tragedia all'arte. Quando videro la mia propen-sione per la letteratura, cominciarono a farmi pressioni perché mene allontanassi. Tant'è che l'unico libro che avevamo in casa era laBibbia, che io, per mancanza di alternative e mossa da un'intensasete di lettura, finii per leggere molte volte.

Questa situazione si prolungò fino al ginnasio, quando scoprii labiblioteca del collegio. Là, alla fine, mi consegnai a questa passione,forse anche dovuta alle proibizioni. Me ne stavo sempre in bibliote-ca. Ero una lettrice estremamente avida. Mi ricordo che quandoavevo undici anni una professoressa mi diede un libro di MonteiroLobato, “A chave do tamanho”: da lì in poi, mi avventurai in tuttala sua produzione, e poi, cominciai a interessarmi anche ad altrecose, romanzi…

È interessante notare che il mio avvicinamento alla poesia nonsia stato immediato. Forse perché il contatto che ne ebbi a scuolaera molto distante dalla mia realtà di giovane adolescente. Credoche la poesia sia molto legata al momento. Penso che, perché ci siaempatia, abbia bisogno di dialogare con il reale. E allora come puoivolere che un ragazzo o un adolescente sia interessato a una poesiache non dialoga con la sua realtà?

Proprio per questo, a quell'epoca c'era una relazione addiritturaparadossale fra me e questo genere letterario. Facevo poesia ma pen-savo che mi piacesse. E succedeva anche, allo stesso tempo, che nonriuscissi mai a smettere di scrivere. Scrivevo il mio diario, come tut-ti, fra quei ricordi dell'adolescenza già sbocciavano delle poesie. Epoi, avevo un'intensa necessità di esprimermi. In fondo, penso chein qualche modo tutti facciano così. Ma chi è scrittore continua enon si ferma mai.

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Genesi poetica

Questo “rendersi conto” della mia inclinazione alla poesia co-minciò a prendere forza quando entrai in contatto con scrittori diCuritiba, come Wilson Bueno e Jamil Snege. Cominciai a mostrarea poche persone le cose che scrivevo, sempre legate alla natura.

Molto tempo dopo conobbi lo haiku, verso i 22 anni, quandoPaulo [Leminski, ndt] me lo fece conoscere. Rimasi senza parole,perché già scrivevo poesie brevi sulla natura, senza seguire le regolegiapponesi, ne permeate di quegli elementi stilistici specifici, ed eracurioso che già avessi questa propensione.

L'embrione era lì ma lo capii solo quando Paulo me lo fece ve-dere. Fu divertente quando gli feci leggere le poesie e lui disse:“Gesù, tu già scrivi haiku!”, e io pensavo: “Non ho la più pallidaidea di cosa sia uno haiku!”, ma fu quello il momento in cui ne haipresi coscienza è questo finì per essere una felice coincidenza.

Verso e musica

Stessa cosa per il mio rapporto con la musica. Credo che la com-positrice di testi sia nata in me a causa del rock, è stato nella mia ge-nerazione che la cosa è scoppiata. Per divertimento tentavo di tra-durre le canzoni, e quando il mio inglese non bastava inventavo. Malo facevo avendo ben presente gli elementi caratteristici di un testomusicale; inventavo, ma in metrica, con la rima, e con l'accento to-nico giusto. E così, incoscientemente, già a quell'epoca stavo prati-cando la scrittura per canzone. Solo non avevo un'idea che lo fosse.

Ed è proprio per questo che sto bene attenta a distinguere il ver-so per canzone da quello per poesia. Sono manifestazioni artistichedifferenti. Nel mio processo creativo percepisco che il testo per can-zone è maggiormente determinato o dai collaboratori che mi passa-no una composizione per farci un testo, o proprio dal fatto di stareinsieme a loro. Molte volte è una cosa fatta a due. Quindi, una sti-molazione che viene da fuori.

Lo haiku, invece, è uno stato molto speciale di distacco da mestessa, un esercizio di distanziamento per poter far parte del tutto.

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Percepisco che la poesia, infine, dà molto più lavoro, un lavoro dilettura, un intenso lavoro per tentare una universalità ogni volta piùgrande, per esprimere ciò che interessa il maggior numero di perso-ne.

E poi credo che questa sia la più sofferta delle creazioni, non peril momento del fare poetico in sé ma per tutto ciò che sta dietro auna poesia. A volte passano anni di gestazione di una poesia, primache nasca. In generale, ho un rapporto molto intenso con le parole,le vedo, non solo le sento. qualcuno dice qualcosa e io sto già gio-cando con loro. Vedo le allitterazioni, le combinazioni. Vedo le pa-role e penso che questo insegnamento mi è stato dato dalla poesia.

Arte marginale

Penso che, fra le arti, quella di minor “status” sia la letteratura.perché ha meno a che fare con i soldi. Il cinema lavora con vari lin-guaggi, le arti plastiche si mostrano alle esposizioni, il musicista ha ilpalco come spazio di espressione. Ma la letteratura è un universomeno attraente, o con meno attrattive e, di conseguenza, di uno“status” più basso.

All'interno della letteratura, giustamente succede che il più po-vero dei generi sia la poesia. Tanto che circola la leggenda che nonvenda. Non è vero. Ma ammetto che forse vende a meno della pro-sa, perché la prosa è più digeribile. Nel suo mestiere, il poeta di soli-to ha a che fare con cose tanto intime e personali che è quasi comefare terapia senza terapeuta. E così, chi vede la letteratura come in-trattenimento non sceglie la poesia.

In questo contesto è interessante osservare come all'interno dellapoesia la più povera di tutte le forme sia lo haiku, perché non ènemmeno occidentale. Mettiamoci anche che la sua tematica, la na-tura, è di una semplicità toccante ma difficile da raggiungere. È unaforma, lo haiku, per cui non c'è ancora una “alfabetizzazione” in oc-cidente. Ma allo stesso tempo è impressionante il numero di perso-ne che scrivono haiku in Brasile. Indipendentemente dallo statusche occupa nel contesto letterario, quando penso alla mia arte non

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la vedo con l'assillo di occupare un “posto” nella cultura. Io facciopoesia perché lei vuole che io lo faccia, perché lei comanda su dime. E io obbedisco. Io sono soltanto un suo strumento.

Per approfondire, sito di Alice Ruiz

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Un giorno lei si toccò

Alice Ruiz

Un giorno lei si toccò

Fotografia di Estrela Ruiz Leminski ©

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Texto para iniciados não pode ser acabado.

1 achar a palavra que reverbera a aura das coisas. Palavra flor, pala-vra cor, palavra luz. Um som total num só tom, em todas as línguas.Palavra poema, um verbo que seja, por exemplo, verbena.

2 precisa-se da palavra que seja precisa, mais que casa, teto, lar,porta, madeira, que seja fogueira em brasa.

3 procurar a palavra exata que encontre a veia aberta e a violênciado seu silêncio atravesse como um grito o verso certeiro.

4 grafar só o momento ou, talvez, a eternidade, sempre que ela sefor com o vento.

Un testo per iniziati non può essere terminato.

1 trovare la parola che riverbera l'aura delle cose. Parola fiore, pa-rola colore, parola luce. Un suono totale in un tono solo, in tutte lelingue. Parola poema, un verbo che sia, ad esempio, verbena.

2 c'è bisogno della parola precisa, più che casa, tetto, focolare, por-ta, legno, che sia falò di braci.

3 cercare la parola esatta che trovi la vena aperta e la violenza delsuo silenzio attraversi come un grido il verso preciso.

4 grafare solo il momento o, forse, l'eternità, quando il vento laporta con sé

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Vara o diavarrendo a noitecata um sonhosonha um ventoalgo que fiquePor poucopor muito poucoum cisco que sejaalgo que signifique

Scorre il giornoscaccia la nottecoglie un sognosogna un ventocosa che stiaPer pocoper molto pocogranello che siaqualcosa che significhi

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arde a vontadealguma coisadifusa e vagaalga marinhasombra na lua

algo que surgesonho e magiaum longo logoum pra semprede repenteum quase ontemOnde?

arde la vogliaqualche cosadiffusa e vagaalga marinaombra sulla luna

cosa che sorgesogno e magiaun lungo subitoun per semprerepentinoun quasi ieriDove?

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Setembro

Não quero rosaMil floresMil vezesMil ventosPerfeita

Por você gira terra sol GirassolMaio junho julho agostoPor pouco não abril

Settembre

Non voglio rosaMille fioriMille volteMille ventiPerfetta

Per tegira terra soleGirasole

Maggio giugno luglio agostoPer poco non aprile

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Hoje sou uma das coisas raras do planetacapaz de dar à vidatudo que ela tem de luz

Flor que abertatraria da água escurao pólen, a fruta

Dia que tirariade dentro da noiteo lado oculto da lua

Tão rarae como eu todas as sementesque o vento arranca do tudoe atira no nada

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Oggisono fra le cose rare del pianetache può dare alla vitaquel che di luce la vita ha

Fiore che apertoavrebbe dell'acqua oscurail polline, la frutta

Giorno che leverebbeda dentro la notteil lato oscuro della luna

Tanto rarae come metutte le sementiche il vento strappa dal tuttoe sparge nel nulla

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De que seda é tua pele?De que fogo minha sede?De que vida tua vinda?

Pedaço que padeçoSonho que teçoQue jogo nos vence?

Cedo, mais cedoDo que penso

Di che seta la tua pelle?Di che fuoco la mia sete?Da che vita il tuo venire?

Frammento mio tormentoSogno che agognoChe gioco ci soggioga?

In fretta, più in frettaDi quanto ci si aspetta

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depois do beijoa dor na bocadá saudade

agoraa saudadeda dor na boca

depoissaudade da saudade

dopo il baciola fitta alle labbraè nostalgia

adessola nostalgiadella fitta alle labbra

doponostalgia della nostalgia

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Noite e dia

não me agradamessas coisas que despertambarulho, susto, água friatudo na minha caramais nenhum sonho por perto

não me agradamessas coisas que adormecemvazio, escuro, calmariatudo que lembra mortequando nada mais dá certo

não me agradamessas coisas sem poesiauma noite só noiteum dia só dia

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Notte e giorno

non mi piaceciò che risvegliatrambusto angustia acqua freddadritto giusto in facciae sogni attorno niente

non mi piaceciò che addormentail vuoto lo scuro la quietequanto rammenta mortee non riesce più niente

non mi piacela cosa senza poesiauna notte notte e bastaun giorno giornoe via

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da sensação de exílioque recebiao nascerresta aindauma vaga saudadedo dia em que eu morrer

della sensazioned'esilioavutanascendoresta ancorauna vaganostalgiadi quandomorirò

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no princípio era o silênciosó quebrado pelas marésno princípio eram as marése seu ritmo

no princípio era o ritmoe o ritmo transformou-se em some fez-se o verboe o verbo viu que o som era bom

no princípio o ritmo serviupara que todos juntosconduzissem melhorsua embarcaçãodepois virou cançãoe poesia, por princípio

in principio era il silenziorotto soltanto dalla mareain principio era la mareae il suo ritmo

in principio era il ritmoe il ritmo divenne suonoe si fece verboe il verbo vide che il suono era buono

in principio il ritmo servìperché tutti insiemeconducessimo megliola nostra barca

dopo divenne canzonee poesia, per principio

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Lembra o tempoem que você sentia

e sentir era a formamais sábia de saber

E você nem sabia?

Ricordi il tempoin cui sentivi

e sentireera la formapiù saggia di sapere

E nemmeno lo sapevi?

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pessoas com suas malasmochilas e valiseschegam e se vãose encontramse despedeme se despemde seus pertencescomo se pudessemchegar a algum lugaronde elas mesmasnão estivessem

gente con valigesacche e borseviene e vas'incontrasi lasciasi spogliadegli accessoriquasi potessearrivare in qualche postodove non fosse

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Enchemosa vidade filhosque nos enchema vida

Um me enchede lembrançasque me enchemde lagrimas

Outro me enchede alegriasque enchemminhas noites de dias

Outro me enchede esperanças e receiosenquanto me inchamos seios

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Riempiamola vitadi figliche ci riempionola vita

Uno mi riempiedi ricordiche mi riempionodi lacrime

L'altro mi riempied'allegriache mi riempiela notte e il giorno

L'altro mi riempiedi speranza e batticuorementre il senosi riempie

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era uma vezuma mulherque via um futurograndiosoparacada homemque a tocava

um diaela se tocou

c'era una voltauna donnache vedevaun futurograndiosoperogni uomoche la toccava

un giornoleisi toccò

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Tem os que passame tudo se passacom passos já passados

Tem os que partemda pedra ao vidrodeixam tudo partido

Mas tem, ainda bem,os que deixama vaga impressãode ter ficado.

C'è chi passae ne passiamocon passi già passati

C'è chi ci lasciain pezzi dalla pietraal vetro lascia

Ma c'è, meno malechi ha lasciatola vaga impressioned'esser restato

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Sim.Todos os poemassão de amor.Pela rima,pelo ritmo,pelo brilhoou por alguém,alguma coisaque passavana horaem que a vidavirava palavra.

Sì.Tutte le poesiesono d'amore.Per la rima,per il ritmo,per lo sfavillioo per qualcuno,qualche cosache passaval'orain cui la vitasi faceva parola.

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Na esquina da Consolaçãocom a Paulistame perdi de vistavirei artistaequilibristameio mãemeio meninameio meia-noitemeio inteirainteiramente alheiaToda lua cheia

All'angolo fra la Consolazionee la Paulistami sono persa di vistadiventata artistaequilibristaun po' madreun po' bambinaun po' mezzanottemezzo interainteramente alienaTutta luna piena

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Penso e passo

Quando pensoque uma palavrapode mudar tudonão fico mudoMUDO

Quando pensoque um passodescobre um mundonão paroPASSO

e assim quepasso e mudoum novo mundo nascena palavra que penso

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Penso e passo

Quando pensoche una parolapuò mutare tuttonon resto mutoMUTO

Quando pensoche un passoscopre un mondonon stoPASSO

e come passo e mutonasce un nuovo mondonel verso che penso

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mar bravio

a cada onda

novo silêncio

mare furioso

ad ogni onda

nuovo silenzio

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manhã de outono

o verde do mar

também amarela

mattina d'autunno

è giallo anche il verde

del mare

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manhã de primavera

para todas as flores

dia de estreia

mattina di primavera

per ogni fiore

giorno di debutto

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fim de tarde

depois do trovão

o silêncio é maior

imbrunire

dopo il tuono

silenzio più grande

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gota de suor

rola pelo rosto

lágrima sem dor

la goccia di sudore

scivola sul viso

lacrima senza dolore

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cinzeiro incensário

o espírito é o corpo

pelo contrário

cinerario

lo spirito è il corpo

all'incontrario

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entre uma estrela

e um vaga-lume

o sol se põe

fra una stella

e una lucciola

il sole

scende

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noite escura

a lesma na porta

guarda a casa

notte scura

alla porta

la lumaca vigila

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pensar letras

sentir palavras

a alma cheia de dedos

pensare lettere

sentire parole

l'anima piena di dita

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primavera

até a cadeira

olha para a janela

primavera

perfino la sedia

guarda la finestra

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nada como a noite

escurece

e tudo se esclarece

niente come la notte

scurisce

e tutto si chiarisce

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sem saudade de você

sem saudade de mim

o passado passou

enfim

senza nostalgia di te

senza nostalgia di me

il passato è passato

infine

41

à sombra de outra

pequena árvore cresce

para onde o sol nasce

all'ombra d'un altro

un alberello cresce

verso il sole che nasce

42

chuva no lago

cada gota

um lago novo

pioggia sul lago

ogni goccia

un lago nuovo

43

rede ao vento

se torce de saudade

sem você dentro

l'amaca al vento

si torce di rimpianto

senza te dentro

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começo de outono

cheia de si

a primeira lua

primi d'autunno

piena di sé

la prima luna

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por uma só fresta

entra toda a vida

que o sol empresta

da una fessura sola

entra tutta la vita

che il sole presta

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o relógio marca

48 horas sem te ver

sei lá quantas para te esquecer

l'orologio segna

48 ore senza vederti

chissà quante per scordarti

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Nota biografica

Alice Ruiz Scherone (Curitiba, 1946). A 26 anni comincia apubblicare su riviste culturali e giornali le sue prime poesie. Nel1968, si sposa con il poeta Paulo Leminski (1944-1989) da cui hatre figli. Agli inizi degli anni '70, Paulo Leminski collaborava con ilgruppo rock “A chave”, ed è allora il primo testo di Alice per can-zone, in collaborazione con il marito. Sempre in questo periodoscrive testi di stampo femminista. Nel 1980 Alice pubblica il suoprimo libro, “Navalhanaliga”, Seguono “Paixão Xama Paixão”(1983), “Pelos pelos” (1984), “Hai-Tropikai” (1985) e molti altri.Nel 2005 pubblica il suo primo cd, “Paralelas”, in collaborazionecon Alzira Espindola, e la partecipazione speciale le cantanti ZéliaDuncan e Arnaldo Antunes. Come autrice di canzoni ha al suo atti-vo più di 50 composizione, incise dai più svariati interpreti, fra iquali Adriana Calcanhoto, Cássia Eller, Gal Costa e Ney Matogros-so. Vincitrice di vari premi letterari, fra cui, nel 1989 e nel 2009, ilpiù importante del Brasile: il “Jabuti”, per i libri “Vice-Versos” e“Dois em um”.

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