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Martedì 13 febbraio 2007 10MEDITERRANEO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 1

Rania di Giordania: Vivere da buoni vicini

Grazie mille, onorevole Casini eprofessor Capasso, per il vostrocaloroso benvenuto e per que-sto prestigioso Premio, e, cosaancora più importante, per tut-to ciò che la Fondazione Medi-terraneo fa per promuovere lapace, sostenere la comprensio-ne e favorire i rapporti di buonvicinato tra i popoli nella re-gione mediterranea così comealtrove.Sono tornata in Italia da solidue giorni, ma devo confessaredi essere già pervasa dalla dol-ce vita! Essere qui con voi oggiin questo meraviglioso scena-rio aggiunge a tutto ciò un sen-so di gioia.È per me un grande onore rice-vere questo Premio dalla Fon-dazione Mediterraneo che, ne-gli ultimi dieci anni, si è affer-

mata in quanto istituzione diriferimento rispettata a livelloglobale: sinonimo degli sforziprofusi per rafforzare il dialo-go, la giustizia e la coesistenza.Vi ringrazio inoltre per l’impe-gno nel sollecitare l’opinionepubblica sul bisogno di unamaggiore solidarietà sociale inquesto momento cruciale per lenostre vite.Mentre le migrazioni accelera-no il passo, i rapporti di vici-nato si trasformano e le societàsi stanno diversificando: perquesto la sfida al mantenimen-to dell’armonia sociale ed a sta-bilire pari opportunità è piùgrande che mai. Non c’è dubbio che il mondostia affrontando una stagionedi conflitti, dal terrorismo al-l’estremismo, alla guerra, a ten-sioni all’interno e all’esternodelle nostre società: tutto que-sto genera paura e sta allonta-nando la gente.

Istituzioni come la FondazioneMediterraneo, al contrario,operano per riavvicinarla: manon possono assolvere da soleun compito così difficile ed im-pegnativo.Per assicurare il successo diquesta azione, dobbiamo ten-dere loro la mano, dobbiamosostenere la loro azione finaliz-zata a conoscerci a vicenda,dobbiamo supportarci l’un l’al-tro e restare uniti da buoni vi-cini: non solo a casa, a scuola enelle nostre comunità, ma oltrei confini dei nostri Stati, dellenostre culture, delle età e dellerazze.Dobbiamo dimostrare conesempi concreti che ciò che l’u-manità ha in comune è moltopiù forte di ciò che ci divide. Eciò significa azioni e non sem-plici parole: ciò significa dareforza e sostanza alle voci dellamoderazione e del dialogo.Oggi siamo ispirati da questo

splendido palazzo Montecito-rio, con i suoi ricchi graniti ela famosa facciata del Bernini,la sua volta di vetri colorati e isimboli araldici nascosti. Inquanto sede di eventi impor-tanti nel corso della storia, èuna costruzione in cui la gra-zia e la gloria trascendono leepoche.La nostra generazione è an-ch’essa chiamata a costruire.

E mentre i progetti del nostroedificio sono ancora in conti-nuo cambiamento, sappiamoche se il nostro palazzo devedurare ed essere fonte di ispi-razione, come questo in cui sia-mo oggi, deve essere un luogoin cui tutti si sentano benvenu-ti e bene accolti. così come io misono sentita benvenuta e beneaccolta oggi da voi.

Rania Al-Abdullah

“Dobbiamo cercare dicapirci, sostenerci ed esserebuoni vicini. Perché tensio-ni crescenti e la lotta alterrorismo allontanano lepersone l’una dall’altra.Dobbiamo essere capaci ditravalicare le differenze dietà, di appartenenza etnicae religiosa. L’umanità è lacosa più importante. Sevogliamo durare dobbiamocostruire un edificio in cuitutti si possano sentirecome a casa propria nelrispetto delle diverse iden-tità e culture”. Questa lasintesi del discorso diringraziamento delle reginaRania Al-Abdullah di Gior-dania in occasione dellacerimonia di attribuzionedel “Premio Mediterraneoper la solidarietà sociale elo sviluppo sostenibile”svoltasi a Roma venerdì 3febbraio 2007 nella SalaGialla del Palazzo Monteci-torio. Di seguito si riporta-no i punti salienti del suointervento.

IL DENARO

Un momento della cerimonia. Dasinistra: la regina di Giordania RaniaAl-Abdullah, l’ambasciatore Wijdan Al-Hashemi, il presidente dellaFondazione Mediterraneo (FM)Michele Capasso, il presidentedell’Unione InterparlamentarePierferdinando Casini, il presidentedella Commissione Esteri della Cameradella Camera dei Deputati e membrodella FM Umberto Ranieri, l’onorevoleClaudio Azzolini membro dellaCommissione Esteri e responsabilerapporti istituzionali della FM, lavicepresidente della FM CaterinaArcidiacono, il presidente delConsiglio scientifico della FM PredragMatvejevic’

Lo scorso venerdì 9 febbraio, laFondazione Mediterraneo haattribuito alla regina di Gior-dania Rania Al-Abdullah il“Premio Mediterraneo per lasolidarietà sociale e lo svilup-po sostenibile”. La cerimonia siè svolta nella Sala Gialla di Pa-lazzo Montecitorio e la reginaè stata accolta dal Presidentedell’Unione interparlamentarePierferdinando Casini, dall’on.Claudio Azzolini, e dal Presi-dente della Fondazione Medi-terraneo arch. Michele Capas-so. Il riconoscimento è statoattribuito per la sua azione infavore dei diritti delle donne edell’infanzia, dimostratasi an-cora una volta nella sua con-cretezza lo stesso giorno di ve-nerdì quando la regina Raniaha sostenuto - a Roma con ilministro italiano dell’econo-mia, i rappresentanti dei go-verni di vari Paesi, la Bill &Melinda Gates Foundation epoi in un incontro con il papaBenedetto XVI - uno dei piùimportanti interventi di vacci-nazione a livello mondiale. Su questi temi e su aiuti speci-fici all’infanzia abbandonata –

quali il sostegno ad un centrodi piccoli lebbrosi al Cairo ge-stito dalla Caritas – la Fonda-zione Mediterraneo è forte-mente impegnata.Il palazzo di Montecitorio èquello delle grandi occasioni:tutto è pronto per ricevere laregina di Giordania che giungepuntuale alla cerimonia edesprime il proprio apprezza-mento per il lavoro svolto dal-la Fondazione Mediterraneo,ricordando gli oltre dieci annidi collaborazione con il RegnoHashemita di Giordania e, spe-cialmente, la tenacia e la pas-sione con cui vengono supera-te le difficoltà. A questo pro-posito il presidente Capassoelenca alcuni episodi inerentiattività svolte congiuntamentetra la Fondazione ed il RegnoHashemita di Giordania sotto-lineando, solo come esempio,alcune delle tante difficoltà su-perate: è il caso della Confe-renza euromediterranea del 10ottobre 2000, alla quale parte-cipò tra gli altri il direttore de“Il Denaro” Alfonso Ruffo, chesi svolse nonostante le forti ten-sioni causate dalla nuova inti-

fada e la presenza di ospitiisraeliani. Furono molti, adesempio, i problemi generatidalla Mostra “Stracciando iveli: donne artiste dal Mondoislamico” che provocò il vetodi svizzeri, tedeschi e francesiirremovibili nell’impedire l’ac-cesso a “quadri islamici” daltitolo “stracciando i veli”: lasoluzione, allora, fu di farviaggiare le opere sotto cestidi frutta e verdura per farlegiungere in tempo all’inaugu-razione della mostra a Lus-semburgo in presenza del reAbdullah II. Ascoltando consimpatia e apprezzamento que-sti “dietro le quinte” di even-ti ed attività, la regina giungenell’Aula di Montecitorio, do-ve un gruppo di insegnanti ebambini delle scuole elemen-tari romane la riconosce e gri-da “Viva la regina Rania!”.

E i bambini in aula gridarono: Viva la Regina!

Ecco le motivazioni del premio attribuito alla regina Rania Al-Ab-dullah di Giordania:Per la Sua azione costante a difesa dei diritti dell’infanzia e per la salva-guardia delle generazioni future.Per il Suo impegno a favore della promozione del ruolo delle donne nel-la società a difesa dei loro diritti civili e legali.Per il Suo impegno per l’educazione delle giovani donne.Per la Sua costante azione destinata ad integrare le diverse componen-ti delle società arabe nel processo globale.

Le motivazioni del Premio

La regina circondata da bambini

11Martedì 13 febbraio 2007MEDITERRANEOIL DENARO

FONDAZIONE MEDITERRANEO. 2

Casini e Capasso: Diritti garantiti per tuttiDiritti garantiti per tutti, a comincia-re dalle donne e dai bambini per unfuturo di dialogo tra i popoli. A in-vocarlo sono stati PierferdinandoCasini, presidente dell'unione inter-parlamentare, e Michele Capasso,presidente della Fondazione Medi-terraneo, nell'ambito della cerimoniadi consegna del premio Mediterra-neo alla regina Rania di Giordaniasvoltasi in presenza di Casini e altrideputati, tra cui il presidente dellaCommissione Esteri Umberto Ranie-ri. Alla cerimonia erano presenti mem-bri e rappresentanti delle sedi dellaFondazione Mediterraneo, gli am-basciatori di Giordania, Egitto, Ma-

rocco, Pakistan, Tunisia, il direttoregenerale per la promozione cultura-le del Ministero degli Affari esteri LaFrancesca, il coordinatore euromedRisi ed altri esponenti della politica,della cultura e della diplomazia. Alla regina, ha detto Casini - che direcente ha inaugurato ad Ammanuna sede della Fondazione Mediter-raneo - si riconosce "l'impegno perl'infanzia sfruttata e abbandonata, eper i diritti delle donne". L'ex Presi-dente della Camera ha poi ricordatoche "in questo Parlamento si coltivail valore del dialogo interreligioso checi porta ad avere grande rispetto pertradizioni e identità di ciascun popo-lo. Nessuno - ha sottolineato - puòpensare di imporre modelli culturaliad altri. L'Europa stessa nasce sullacomprensione delle diverse identità enella richiesta di diritti per tutti, inparticolare per le donne. Questo non ci impedisce di essere ri-gidi nel chiedere diritti garantiti pertutti. Casini ha sottolineato anche"l'impegno esemplare" dei sovranidi Giordania "sulla Palestina", per"un futuro di convivenza pacifica conIsraele". E ha sottolineato l’impor-tanza per il popolo palestinese del re-cente accordo tra Hamas e Al Fatah,per un governo di unità nazionale,quale premessa per un futuro di tran-quillità e stabilità e allo stesso tempoper realizzare quello stato palestine-se che generazioni di giovani atten-dono. Il presidente della Fondazione Medi-terraneo, Michele Capasso, ha spie-gato la decisione di attribuire il Pre-mio Mediterraneo per la promozio-ne e lo sviluppo sostenibile alla regi-na Rania. Di seguito si riportano ipunti salienti del suo intervento.

Rania di Giordania e Michele Capasso

Un momento della cerimonia di premiazione

Sua Maestà la Regina Rania Al-Abdullahdel Regno Hashemita di Giordania, Signor Presidente dell’Unione Interparla-mentare on. Pierferdinando Casini,Signor Ambasciatore del Regno Hashemi-ta di Giordania Altezza Reale Wijdan Al-Hashemi,Signori Ambasciatori dei Paesi euromedi-terranei,Onorevoli Deputati e Senatori,Signori Membri della Fondazione Medi-terraneo e rappresentanti delle sedi neiPaesi mediterranei,Signore e Signori,

anzitutto desidero ringraziare la regina Rania Al-Abdullah per essere presente oggi alla cerimoniadel “Premio Mediterraneo” che la FondazioneMediterraneo ha voluto attribuirle.La Fondazione Mediterraneo opera per l’intera-zione culturale e sociale nell’area del Grande Me-diterraneo e costituisce, con le sue reti e le sedi neivari Paesi, una “grande famiglia euromediterra-nea” che agisce per un concreto dialogo e lo svi-luppo condiviso nella regione, in sinergia con leprincipali istituzioni internazionali: tra queste viè l’Unione Interparlamentare presieduta dall’on.Pierferdinando Casini, che ringrazio per averciospitato in questa stupenda Sala Gialla, i cui ar-redi provengono, Maestà, dalla magnifica Reggiadi Caserta.Tra le attività principali, la Fondazione Mediter-raneo promuove e realizza, dal 1997, il “PremioMediterraneo” articolato in più sezioni. In prece-denza questo riconoscimento è stato attribuito aPersonalità quali Leah Rabin, re Hussein di Gior-dania, re Hassan II del Marocco, Recep Tayyp Er-dogan, Naguib Mahfouz, Mohamed Bedjaoui, Su-zanne Mubarak. Il “Premio Mediterraneo” – con nostro legittimoorgoglio – è stato riconosciuto da autorevoli isti-tuzioni, organismi internazionali ed organi diinformazione – cito solo come esempio “Le Mon-de Diplomatique” ed i quotidiani arabi “Al-Ah-

ram” ed “Al-Hayat” - come il “Nobel del Mediter-raneo”, per l’autorevolezza delle giurie e la se-rietà delle attribuzioni: la stessa Commissione Eu-ropea si è associata alla Fondazione Mediterraneoal fine di costituire un’apposita sezione denomi-nata “Premio euromediterraneo per il dialo-go tra le culture”, che dal 2006 viene assegna-to dalla Fondazione Mediterraneo congiunta-mente alle Reti nazionali della Fondazione “An-na Lindh”, nella quale la nostra istituzione ha ilruolo di Capofila della Rete italiana. Il Consiglio della Fondazione Mediterraneo, do-po aver attribuito nel 1997 il “Premio Speciale delDecennale” al Presidente della Repubblica di Ma-cedonia Kiro Gligorov ed al re di Spagna Juan Car-los I, ha deliberato di assegnare il Premio Spe-ciale per la Promozione Sociale e lo Sviluppo So-stenibile a Lei, Maestà, in quanto la Sua azione èfondamentale in un momento in cui il Nostro Ma-re appare sempre di più diviso “da noi” e non “tranoi”. L’anno che si è concluso, il 2006, è stato ca-ratterizzato da nuove guerre che, specialmentenel Mediterraneo, hanno riaperto vecchi conflit-ti e provocato una nuova deriva: il Libano."Basta con questa corsa sfrenata verso l’abisso". Sono le parole che avrebbe di nuovo detto Pier-re Vidal-Naquet, se la morte non gli avesse toltola voce. Uomo di libertà e di giustizia, che ha vis-suto di persona, con la disparizione dei genitoriad Auschwitz, la tragedia degli ebrei europei, im-pegnato per Israele ma sempre con lucidità e sag-gezza, come avrebbe reagito di fronte a questaderiva rappresentata dal conflitto in Libano e danuove vittime innocenti?La promozione sociale e lo sviluppo sostenibile di-pendono oggi, essenzialmente, dal dialogo co-struttivo tra culture, civiltà e religioni. Ed è propriolo studio dei principi caratterizzanti le tre religio-ni monoteistiche del Mediterraneo, tanto nellaloro originaria formulazione quanto nella valen-za che essi assumono nel corso del tempo e deivari ambiti, che ci permette di leggere le essen-ziali chiavi di lettura delle principali identità reli-giose e culturali dei popoli dell’area euromedi-

terranea. Tali chiavi di accesso, studiate compa-rativamente, possono aiutare a comprendere ciòche accomuna e ciò che differenzia le diverseidentità e culture dell’area euromediterranea. At-traverso questo esercizio è possibile identificarele parti comuni alle diverse identità e culture co-stituendo la base fondante per una “grande coa-lizione di valori ed interessi condivisi”.Il superamento di stereotipi e pregiudizi vale neiriguardi della religione ma anche rispetto alle bar-riere create da particolarismi, storie, origini e cul-ture differenti. Il dialogo, sia esso interreligioso, in-teretnico o interculturale, deve permettere di an-dare al di là della semplice tolleranza: deve inclu-dere uno spirito di accoglienza, di ascolto e diapertura verso l’Altro: la Sua azione, Maestà, haaiutato questo processo e siamo tutti convintiche continuerà a farlo in maniera sempre di piùfinalizzata per permettere l’indispensabile inte-grazione delle società arabe nel processo globa-le. Il dialogo - inteso non come fine ma come mez-zo per trovare ulteriori motivazioni che portino al-la convivenza e alla cooperazione - è oggi crucia-le per l’area del Grande Mediterraneo, che com-prende non solo i Paesi euromediterranei ma an-che quelli del Medio Oriente, la Libia e i Balcani.Se il nostro fine è un mondo in cui regni la convi-venza pacifica, se pensiamo che nessuna guerrao azione contro i diritti umani possano essere cal-deggiate, allora il dialogo è indispensabile: undialogo che significa comunicazione tra simili,che vuol dire non solo “parlare” ma, soprattutto,“ascoltare “ il prossimo con rispetto e con atten-zione, imparando a capirlo e cercando di farsi ca-pire. Con parole semplici. Come quelle che la giu-ria del Premio a Lei attribuito ha voluto utilizza-re scrivendone la motivazione alla fine di no-vembre dello scorso anno. Questo riconoscimento rafforza ulteriormente ilsodalizio tra la Fondazione Mediterraneo ed ilRegno Hashemita di Giordania iniziato già nel1995 attraverso molteplici iniziative che sarebbetroppo lungo ed ingiusto riassumere. Desidero so-lo ricordare, era il 1999, la cerimonia di attribu-

zione del Premio per la Pace a Sua Maestà il com-pianto Re Hussein di Giordania: ricordiamo tuttile Sue parole sofferenti ed affettuose che ci per-vennero via telefono dagli Stati Uniti. E poi anco-ra le tante iniziative con la nostra sede di Ammanche, grazie ad una sinergia difficilmente ripetibi-le con la principessa Wijdan Al – Haschemi, ci haconsentito di produrre azioni concrete nell’ambitodella formazione, del cinema, delle pubblicazio-ni e, non ultima, la bellissima Mostra “Breaking theVeils” che abbiamo portato, con il Suo messaggio,Maestà, in tante città euromediterranee e chefarà tappa la prossima settimana a Latina.La Fondazione Mediterraneo è particolarmentecompiaciuta che quest’anno il Premio Mediter-raneo sia stato dalla giuria attribuito a due don-ne del Medio Oriente: a Lei Maestà ed al PremioNobel Shirine Ebadi, che sarà a Napoli il 5 marzoper un’analoga cerimonia. A nome dei membri della Fondazione desidero ri-volgere a Lei ed a Sua Maestà Abdullah II forma-le invito a visitare la sede di Napoli della nostra isti-tuzione per inaugurare la Sala Amman: è la salaprincipale di uno storico edificio che ha ospitatograndi personalità del secolo scorso ed è l’unicaa non essere stata ancora ufficialmente inaugu-rata. Un altro Premio Nobel, il grande scrittoreegiziano Naguib Mahfouz di recente scomparso,non ritirò il Premio Nobel perché ritenuto fruttodi un “sistema di misure”: mentre invece ha riti-rato, all’età di 93 anni e molto malato, lo stessoriconoscimento che conferiamo oggi a Lei. Concommozione ancora viva ricordiamo le paroleche Naguib formulò in quell’occasione: “sono fe-lice per questo Premio perché a darmelo sonodei veri costruttori di pace che cercano, senza re-torica, di trasformare l’Amore per il Potere – cheormai invade oggi ogni nostro spazio vitale – nel-l’indispensabile Potere dell’Amore”.E’ con questi sentimenti che le consegniamo ilPremio Mediterraneo 2007 per la solidarietà so-ciale e lo sviluppo sostenibile.

Michele Capassopresidente della Fondazione Mediterraneo

Il dialogo strumento fondamentale per la convivenza

Seria, semplice, sobriamente ed elegantementevestita, con i capelli lunghi legati sulle spalle: uni-co vezzo scarpe dal tacco alto portate con disin-voltura. Non un gioiello, non un fronzolo, non unorpello, Rania, regina di Giordania nel ricevereun premio per il suo impegno sociale a favore dibambini e donne rientra nei panni della studen-tessa di college, brillante esperta e competente.La laureata in business administration, che ha la-vorato in aziende d’informatica, si affaccia com-punta nella Sala Gialla di Montecitorio come unadottoranda per l’ esposizione della tesi .Magra, magra, magra, parla con proprietà, sorri-de con semplicità. Una donna schiva, che nell’ac-cettare un premio rivolto a se stessa, non indul-ge: ridiventa la timida, la brillante studentessache parla con calda veemenza della necessità dialzare il tono della moderazione per superare lavoce dei terrorismi e dei fondamentalismi. Un im-magine che mi colpisce, la cui magrezza mi in-

quieta; pur nella sua compostezza regale mi ri-chiama le tante giovani che combattono controla propria fame per affermare la propria identità.E’ segno dei tempi: moglie e madre, così come ilruolo sociale e gli affetti le richiedono, animatadalla voglia di essere una in se stessa così comel’antica Afrodite ha insegnato. Gli uomini di ogni età si dichiarano colpiti dallasua bellezza, le sue linee minute parlano del bi-sogno di esistere, dell’urgenza dell’esistenza: ciavvicinano al senso più profondo della vita. AdAntonio Ferrari, giornalista del Corriere della se-ra e membro del Consiglio scientifico della Fon-dazione, ha dichiarato che non bisogna farsi fuor-viare dalle apparenze esteriori, né giudicare ledonne per quello che hanno sulla testa, bensì perquello che è nella testa. La sua è sicuramente una testa attiva e pensante.

Caterina Arcidiaconovicepresidente della Fondazione Mediterraneo

Una giovane donna semplice e competente