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La forza medicatricedella Naturapiccolo pronto soccorsoper il pellegrino della Via Francigena
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Le Erbedel Viandante
La forza medicatrice
della Naturapiccolo pronto soccorso
per il pellegrino della Via Francigena
Testi: Giovanni Gorgone Pelaya
Illustrazioni: Rossella Faleni
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CopyrightStudio
Guidotti
Progetto grafco e illustrazioniRossella Faleni
TestiGiovanni Gorgone Pelaya
Redazione grafcaGiancarlo Vitali
StampaCentro Stampa Giunta Regione ToscanaVia di Novoli 73/A - 50127 Firenze
Pubblicazione realizzatain collaborazione con la Giunta Regionale Toscana
Stampato su carta certificata FSC
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Ritengo che la Francigena, come le vie storiche, rivesta un ruolo
importante non solo per motivi storici e culturali, ma anche per
la gestione del territorio, delle colline, delle zone montane, delle
risorse ambientali e per la salvaguardia della biodiversit della
nostra Regione.La Toscana, con i suoi luoghi storici, da considerarsi il
cuore della via Francigena e delle Romee, e oggi, con piacere,
constatiamo che il progetto in essere stato riconosciuto come
Grande Itinerario Culturale dal Consiglio dEuropa.
con queste premesse e con lo spirito di voler favorire la
conoscenza e stimolare la curiosit su tutto ci che orbitaintorno ai cammini storici che attraversano la Toscana, che
pubblichiamo questo originale lavoro accuratamente illustrato:
La forza medicatrice della Natura per il pellegrino della Via
Francigena, una ricerca sulluso di piante ofcinali delle
nostre zone e su come queste venissero utilizzate nel medioevo
dai nostri antenati. Spero che il signicativo segnale dato
con questa pubblicazione, possa essere ripreso, ampliato edapprofondito, no a divenire un vero e proprio compendio
scientico della Francigena, utile a censire e illustrare le
preziose specie che si incontrano negli ambienti di questo
percorso.
Marco Betti
Assessore alla Difesa del Suolo e Servizio Idrico,Protezione Civile e Politiche per la Montagnadella Regione Toscana
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Presentazione
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Introduzione
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La Francigena una greenway, una vera e propria infrastruttura europea,una grande opera a totale compatibilit ambientale, un motore di sviluppoeconomico sostenibile.La Francigena la chiave per aprire un percorso virtuoso, un progetto
complesso, una sorta di scatola cinese senza ne che, se usata nel modo giustoed intelligente, apre una nestra dopo laltra.
Da queste nestre guardiamo la nostra storia, le tradizioni, la cultura,
lagricoltura, lambiente; si affacciano sul paesaggio, sulla sua biodiversit e suimodi di conservarli, attraverso uno sviluppo sostenibile, un lavoro di qualit, euneconomia ecocompatibile.Con questo volume, gli autori e la Regione Toscana aprono una piccola nestra
sulla biodiversit vegetale e sulla storia, descrivendo e illustrando come ipellegrini utilizzavano le erbe ofcinali che trovavano lungo il percorso dellaVia Francigena e le Romee in Toscana, per un primo pronto soccorso utile ad
alleviare le fatiche e i disturbi a cui andavano incontro nel loro lungo cammino.
Mario LupiConsigliere Regione ToscanaMembro dellUfcio di PresidenzadellAssociazione Europea delle Vie Francigene
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Chiamata anticamente anche Via Romea, era litinerario di
pellegrinaggio che, in epoca medievale, collegava Canterbury a
Roma, sede della tomba dellapostolo Pietro. Pi che una via vera
e propria, si trattava di un sistema viario con molte alternative, un
percorso di 1600 km, ben descritto nel diario di viaggio da Sigerico,
vescovo di Canterbury, che lo percorse in 79 tappe nel 994.
Nella maggior parte dei casi i pellegrini percorrevano le strade
consolari romane, entrando in Italia principalmente attraverso il
passo del Monginevro, da cui il nome francigena (proveniente dalla
terra dei Franchi).
Con le Crociate, divenne anche il tragitto percorso dai pellegrinidiretti in Terra Santa e dai Cavalieri di Cristo, nonch dai fedeli
italiani diretti a Santiago di Compostela.
Flusso di genti, circolazione delle idee e scambi commerciali, la via
fu un fattore di sviluppo economico e di quelle interrelazioni che
portarono alla sostanziale unit culturale europea tra lXI e il XII
secolo.
Dichiarata nel 1994 Itinerario Culturale Europeo dal Consiglio
dEuropa, al pari del Cammino di Santiago di Compostela, la Via
Francigena oggi simbolo di unEuropa senza barriere, unita nella
valorizzazione dei suoi diversi patrimoni culturali, artistici
e paesaggistici.
La Via Francigena
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Il Pellegrino
Pellegrino era colui che per devozione partiva per i luoghi sacri, in cercadi conversione, oppure colui che per penitenza, per espiazione, eracondannato a vagabondare, vivendo di elemosine. Entrambi erano lostraniero, che viveva ai margini della civilizzazione (per agros=esternoalla citt), il diverso che veniva da lontano e diretto altrove, soggetto allosmarrimento e bisognoso di aiuto e ospitalit. Vestito dellessenziale: unmantello, un bastone e una bisaccia sempre aperta a ricevere e a donare.Forse oggi siamo pi viator, percorriamo vie ben tracciate, ma larco checongiunge i due punti di partenza e arrivo fatto di piccoli segmentioccasionali, non anticipati, dove il senso di uno spaesamento, di un
possibile smarrimento delle sicurezze, di un confondere i conni, ciavvicina ad unaltra relazione con la vita.Viandare, partire senza misurare il tempo, senza fretta, senza saperecosa e chi incontreremo nel cammino. Andare con la disponibilit danimoallaccoglienza. Accogliere lo splendore di un prato orito e lo scrosciodi un temporale, la sorgente che ristora la sete e la fatica che fa sudare,
lincontro amichevole e la durezza della solitudine. Sapendo che tuttoci che trovi non pu essere trattenuto, tutto gratuito, non posseduto.Non ci sono distinzioni, i pellegrini sono accomunati dallo stesso modo disentire quella vita, fatta di semplicit ed essenzialit.Il senso pi profondo di appartenenza quello di sentirsi membro di unacomunit che non ha legami. C la felicit di un incontro, di una cena eun rifugio condivisi, di un dialogo inaspettatamente profondo da cui cicongederemo, per continuare ognuno il proprio cammino.Passo dopo passo, riconoscere i segni della natura e le tracce di vicendeumane, prendere condenza con il proprio limite, che d il ritmo al corpo,ascoltare il silenzio che fa il vuoto nella mente e i pensieri scorrono senzaordine, senza attaccamento.Ci sar una meta, quella che ha dato un senso al cammino intrapreso,ma i modi e i tempi sono una costruzione lenta e in questo transitare di
luoghi, abitati e insieme abbandonati, si scopre che il senso di questocammino non il nire, ma laccadere, non larrivare, ma il viaggiare,che la terra promessa, il luogo sacro, la nostra anima.
Rossella Faleni
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Le SchedePresentiamo una piccolaselezione delle piante utili al
pellegrino per le loro proprietmedicinali. Notizie sulloriginedei nomi, sulla loro specicaazione curativa,
la preparazione dei rimedi,
alcune notizie storiche e,talvolta, un pizzico di... magia!
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EtimologiaDal latino equus (cavallo) e sta(crine)= coda o crine di cavallo.Nomi dialettaliAsperella, codine, coda di gatto,setolone, rasparla, setoli,bar bistt,spila, cue dasein, sdla, sprela,zeolta, peciola, mulinara.Fr.: prle, queue de cheval - Sp.: cola de
caballo - Td.: zimkraut, schachtelhalm -Ing.: shave-grass, horsetail
Distribuzione e habitatEuropa centrale e orientale, Balcanie da noi comune nei prati umidi,presso i corsi dacqua, dal mare allazona submontana.Parti usate
La pianta intera, da raccogliere ingiugno-agosto.ComponentiAcido salicico, tannino, equisetina,resine, silice colloidale.AzioneDiuretica, emostatica,remineralizzante, colagoga (azioneincerta).
PrescrizioniAnemie, arteriosclerosi, cistite,emorroidi, emottisi, epitassi,idropisia, metrorragie, tubercolosi,ritenzione idrica, ulcerazioniinterne.UsoDecotto di pianta: 100 gr in 1 litrodacqua, 3-4 tazze al giorno.
Estratto uido: 2-5 gr (comediuretico),5-20 gr (comeemostatico).
Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 20, 20-30 gr al giorno.Sciroppo: 10 gr di estratto in 90gr di sciroppo di zucchero, 2-4cucchiai.
Vino: 30 gr di pianta macerata per2-3 giorni in 1 litro di vino bianco,1 bicchiere ogni mattino a digiuno(contro le emorragie interne,emorroidi, emottisi, ecc.).Polvere: ottenuta pestando bene irami secchi, 5 gr al giorno durante ipasti (come rimineralizzante).Uso esterno: decotto con 600-1000
gr di pianta fresca (1/3 se secca)per 1 litro dacqua (per impacchi olavature sulle piaghe).
Equisetum arvenseL.
Equisetacee
Coda cavallina
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NotiziePadre Taddeo di Wisentmonaco cappuccino1899, Santiago del Cile
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Purica il sangue, pulisce lo stomaco,
il fegato e i reni; arresta le emorragie,
cura le ferite recenti e antiche, le ulcere
maligne.
Ai tubercolotici e agli anemici sisomministrano il succo e la polpa fresca due/tre volte al giorno per aumentare
il numero dei globuli rossi.
Diamo il primo posto a questa pianta perch, senza dubbio alcuno, tra le
pi efcaci e di grande valore.
Se con il decotto di coda cavallina si lava e si cura una ferita, per quanto
antica essa sia, si rimane sbalorditi nel vedere con quale meravigliosafacilit cicatrizza, al contrario di ci che avviene con i disinfettanti che
per ammazzare i microbi distruggono pure le deboli cellule dei tessuti in
formazione, prolungandone pertanto il processo curativo.
Inne per le infermit dei reni, del fegato, della milza, della vescica, per
le ostruzioni delle vie urinarie, dei calcoli, arenella, emorroidi, ristagni di
sangue, alitosi, puricazione dello stomaco si ottengono effetti pi che sicuri,
con lacqua , il vapore e le compresse di coda cavallina.La coda cavallina si prepara in decotto, con un tempo di ebollizione che va dai
cinque ai quindici minuti (trenta grammi in un litro dacqua).
Per uso lavanda e lavaggio si impiegano cento grammi di pianta fresca per
litro dacqua.
La stessa erba maciullata in un mortaio serve per i cataplasmi.
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EtimologiaDal latino laus (lode), per le prorietcurative gi lodate dagli antichi, peri quali simboleggiava la sapienza ela gloria.Nomi dialettali e sinonimiMelauro, laverno, orbano, addauru,tivolar, lavrano, alor, laor, oraro,oribca, orbco, lavro, laverno,
amlori, oribo.Fr.: laurier - Sp.: lauel - Td.: lorbeer -Ing.: laurel
Distribuzione e habitatOriginario dellAsia Minore, coltivato nellarea mediterraneaeuropea, da noi comunissimo comepianta ornamentale e aromatica.
Parti usateLe foglie, da raccogliere in estatee le bacche, da raccogliere inautunno.ComponentiDelle foglie: eucaliptolo, eugenolo,linalolo, terpineolo. Dei frutti:grasso caratteristico, olio etereo,canfora.
AzioneDelle foglie: sudorifera ecarminativa. Dei frutti: stimolantedel calore, calmante dei dolorireumatici e gottosi.PrescrizioniReumatismi, gotta, contusioni,cattiva digestione, aerofagia.Uso
Uso internoInfuso di foglie: 5 gr per 100 grdacqua, 2-3 tazzine al giorno.
Essenza: 10-30 gocce in poca
acqua tiepida (come sudorifero edigestivo).Uso esternoOlio ottenuto macerando perpressione le bacche in olio di oliva(per frizioni sulle parti doloranti dareumatismo, torcicollo, lombaggine,ecc.).Infuso: 500 gr di bacche in 10-15
litri dacqua (per bagni ad azionestimolante, sudorifera, calmante deidolori e della stanchezza).
Laurus nobilisL.
Lauracee
Alloro o Lauro nobile
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NotizieLe corone di lauro servirono in ogni
tempo ad adornare il capo dei vincitori.
Le foglie dellalloro coronavano pure la
fronte delle Muse Calliope e Clio, era
sacro ad Apollo e a Marte.
La leggenda racconta che la vezzosa
Dafne fu perseguitata a lungo da
Febo Apollo, il quale la voleva sedurre.Spossata, e vedendosi prossima a soccombere, la ninfa invoc il padre, il dio
Perseo, il quale, per sottrarla ai tentativi di Febo, la trasform in lauro.
Anche tra i romani lalloro era il simbolo della massima onoricenza:
consoli, imperatori, uomini di valore ricevevano come premio il ramoscello
dalloro. Pi tardi anche i poeti come il sommo Dante, Petrarca e tanti
altri si cinsero il capo con le fronde dellalloro, simbolo di grande fama.
Nel Medioevo si usava il decotto di due manciate di bacche come pediluvio
per i piedi doloranti e affaticati. Il Valnet lo consiglia come digestivo e per
uso esterno contro le angine e le infezioni bucco-faringee. Sempre secondo il
Valnet: si prenda una certa quantit di olio ottenuto
dalla distillazione delle foglie, o dalla spremitura
delle bacche (Burro dalloro) e si utilizzi
contro i dolori reumatici. Esso entra nellacomposizione del Balsamo del Fioravanti.
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EtimologiaDal greco arctium = orso, perlaspetto ispido e villoso della pianta;dal greco labein = attaccarsi (il fruttosi attacca ai peli degli animali e aivestiti).Dal portoghese barda = sella, per laforma della foglia.Nomi dialettali e sinonimi
Lappa, lappola, cappellacci, lappolaccio, lappolone, attacca lana,lappalana, lappone, rizzi, petasac,stalass, nappo,lavaste, spalpanazz,grapla, lappua, tignunseri, cardutignosi, sparpacaplaz, grappelle,erba petolara, capelazi, botton,grapeie, radise de cabelazzi, slavaz,attacca, scarpiona-cavi, gerbolia,
giarete, giutte, taccam, lov, lovet,luvein, zecchitella, zecchetielli,dapazza, ingaizzi, cappeddu duporcu, cima de rani, cardu tignousu,tigiunseri, guddizzuni.Fr.: bardane - Sp.: bardana,lampazo -Td.: klette Ing.: burdock
Distribuzione e habitatEuropa centrale e meridionale,
Balcani e da noi nei luoghi incolti esterili un po umidi, lungo le strade,tra le macerie, dal mare alla zonamontana.Parti usateLe radici fresche, da raccoglierein primavera, e le foglie (per usoesterno).Componenti
Inulina, tosterina, zucchero,mucillagine, tannino.
AzioneDiuretica, sudorifera, depurativa delsangue.
PrescrizioniAcne, eczema, foruncolosi,prurigine, rosolia, scorbuto, scrofola,tosse.UsoDecotto: 50 gr in 1 litro dacqua,3-4 tazzine al giorno.Estratto uido: 3-4 cucchiaini algiornoSciroppo: 10 gr di estratto in 90gr di sciroppo di zucchero, 3-4cucchiai al giorno.Uso esterno: macerare, per unanottata, le foglie fresche in acetosalato; applicandole al mattino sulleparti reumatizzate, si ottiene unarevulsione cutanea assai efcace.Dosi eccessive provocanounattivit stimolante delle
pareti uterine: se ne sconsiglialuso in gravidanza.
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Arctium lappaL.
Asteracee
Bardana
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Notizie
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I nomi latini di questa pianta si
riferiscono al suo aspetto esteriore
e signicano pelosa come lorso e
appiccicosa, evidentemente per la
caratteristica dei suoi frutti che si
impigliano nel vello delle pecore e nelle
vesti. Non si sa bene invece quale sia
letimologia della parola Bardanache fu data nel Medioevo; forse deriva dal francese barde, che la fetta di
lardo con la quale si avvolgono gli uccelletti da mettere allo spiedo e che si pu
ricollegare come forma alle foglie larghe e spesse della pianta. Ancora secondo
alcuni deriva dal portoghese barda che signica sella dalla forma della
foglia. Ha soprattutto propriet depurative e cicatrizzanti. Virgilio, nelle sue
Bucoliche, accenna al fatto che la bardana si moltiplica con enorme facilit
al punto da soffocare lerba da foraggio e ne ricorda contemporaneamente le
qualit terapeutiche. Fu per lungo tempo lunico rimedio contro la silide,
tanto che riportato in documenti storici lepisodio di re Enrico III di
Francia, guarito da questa infezione mediante somministrazione di bardana.
Lo stesso medico di corte, come riportano documenti di sicura origine,col
medesimo vegetale ottenne in seguito pi di una guarigione da silide.
Per la stessa ragione la bardana la medicina per eccellenza contro iforuncoli e lacne.
Anche questo suo impiego di antica data; usata regolarmente nel corso dei
secoli, la ritroviamo nel prezioso ricettario delle nostre nonne.
In Giappone, le radici, bollite nellacqua salata e preparate come sassifraghe,
sono consumate come verdura. Ottima come lozione per la testa e massaggio
contro la caduta dei capelli (J.Valnet).
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EtimologiaDal greco krtaigos = forza erobustezza, oxy = punta e akantha=spina.Nomi dialettali e sinonimiAzzaruolo selvatico, acanta dasiepi, spino alba, prun bianco,russulidda, spinazzo, cerasedda,pignatine, pom d la Madona,
spinapolice, calavrign, russuliddu,brissulin, prisset, cagaboi, azaroloselvatico, spin giancu, beccab,glog, bagaboi, spina pedice, boce,bucciu, bruzzulino, ciprauno,bruscolino, pettaro, calavughe,brussarina, spinaplici, pappa devolp, spinapuci, paroliner, spinblanc.
Fr.: aubpin - Sp.: espino albar - Td.:veissdorn Ing.: hawthorn
Distribuzione e habitatEuropa centro-meridionale, da noicomune nelle macchie boschive.Parti usateI ori, da raccogliere in aprile-maggio, prima della completaoritura.
ComponentiAcido crategico, quercetina,trimetillammina.AzioneFebbrifuga, ipotensiva, sedativanervosa, tonico-cardiaca.PrescrizioniAngina pectoris, debolezza di cuore,insonnia, pressione sanguigna alta,vertigine, caldane della menopausa.
UsoInfuso di ori: 3 gr per 100 grdacqua, 2-5 tazzine al giorno.Estratto uido: 15-40 gocce (1gr =42 gocce)Sciroppo: 5 gr di estratto in 95gr di sciroppo di zucchero, 5-10
cucchiaini.Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 20, 20-40 gocce per 3 volteal giorno.La dose di tintura pu arrivareanche a 60 gocce (3 volte al giorno)per 15-40 giorni, secondo i casi;leffetto si protrae dai 12 ai 20giorni dopo la somministrazione,con una diminuzione di 20-110 mm
di mercurio.
Crataegus oxyacanthaL.
Rosacee
Biancospino
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Notizie
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Del biancospino vengono usati i ori,
che sbocciano a maggio, e che vanno
raccolti quando non sono ancora del
tutto dischiusi, in aprile.
Fin dalla met del secolo scorso
era riconosciuta a questa pianta
la propriet di moderare lattivit
cardiaca e di regolare la pressionesanguigna.
I pi recenti studi hanno confermato queste ipotesi, riconoscendo al
biancospino un posto di primaria importanza tra i farmaci che regolano
lequilibrio circolatorio.
Il Weiss ne descrive le virt terapeutiche: il prototipo di tutti i rimedi
per la piccola terapia cardiaca. Non comporta il pericolo di effetti tossici,
nemmeno in caso di somministrazioni eccessive o prolungate. Leffetto si
manifesta dapprima in un senso di sollievo quasi inconcepibile. La gente si
sente pi capace, pi efciente, spariscono sia il senso di oppressione alla
regione cardiaca, sia la tendenza a provare un senso di angoscia.
Leffetto complessivo di questa pianta si fa sentire soltanto dopo una
somministrazione di settimane e mesi. Chi ladotta, pu essere certo di
aver preso le migliori misure preventive contro le malattie del cuore e dellacircolazione. Secondo lantica magia naturale rappresenta la Speranza, le
Care sensazioni, la Prudenza. Quando orisce il biancospino, tutto orisce e
tutto canta nelle campagne: per cui esso lemblema della pi bella idea del
cuore, quella che noi chiamiamo speranza o fede nella felicit. Ma anche
il simbolo della prudenza, in quanto bisogna andar cauti nel coglierne il
ramoscello orito, ricco di spine e di aculei poderosi.
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Borago officinalisL.
Boraginacee
Borragine
EtimologiaDal basso latino burra = stoffagrossolana a lunghi peli.Dal francese bourre = la peluria cheriveste le foglie.Dall arabo abou rach = padre delsudore, per l effetto sudorifero dellasua essenza.In arabo lisam-atstaur= lingua di
boveNomi dialettali e sinonimiCavallina, borraccia, burraina,vorragina, burs, burana, burazna,burasc, burraccio, limbda,burazen, napotara, burraccia,burrascia, burrxi, lingua rada,borrsene, boraso, borsene.Fr.: bourrache - Sp.: borraja - Td.:
boretsch, gurkenkraut, beielichrut -Ing.: borage
Distribuzione e habitatFrequente lungo i viottoli, neirudereti e siepi, dal mare al pianosubmontano. Anche coltivata negliorti.Parti usateLe foglie e le sommit orite, da
raccogliere in aprile-luglio.ComponentiMucillagini, resine, nitrato dipotassio.AzioneEmolliente, sudorifera, pettorale,diuretica, depurativa, moltorinfrescante e calmante degli spasminervosi.PrescrizioniLeggere forme artritiche e
reumatiche (azione sudoriferae depurativa del sangue), tossie catarri bronchiali (azioneespettorante e sudorifera). Comeblando depurativo pu essere usatoda tutti in qualsiasi momento.
UsoInfuso: 10-15 gr di sommit oritein 1 litro dacqua, 4-6 tazzine algiorno o 20-60 gr di foglie in 1 litrodacqua.Uso esterno: le foglie fresche,pestate e applicate sulle parti,maturano gli ascessi e i foruncoli,leniscono il dolore delle scottature.
Le foglie, cotte in poca acqua eapplicate calde come cataplasmisul calcagno, calmano i dolori acutidella gotta.Attualmente sconsigliato ilconsumo alle donne in gravidanzae a chi presenta problemi dinatura epatica, poich le foglie ei petali contengono alcaloidi chepotrebbero avere effetti epatotossicie cancerogeni. Questi alcaloidinon sono invece presenti nellolioottenuto dalla spremitura dei semi.
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Pianta originaria della Siria.
Cresce spontaneamente lungo le siepi, i
muri, i ruderi.
Conosciuta n dallantichit per la
bont delle sue foglie, che si mangiano
in insalata, crude o fritte.
assai conosciuta per le sue virt
medicinali, nelle campagne di ogniregione dItalia. In realt la Borragine un rimedio assai efcace contro
tutte le malattie da raffreddamento ed un ottimo coadiuvante nella cura
delle inammazioni vescicali ed intestinali.
Appunto nella cura di inuenze e raffreddori, venne usata nellantichit come
potente sudorifero.
La Scuola di Salerno prima ed il medico Mattioli, nel Rinascimento, la
prescrivevano per il mal di cuore.
Nella farmacopea delle nostre nonne era, a ben proposito, usata in decotto per
risolvere tossi e bronchiti e per combattere nefriti e gotta.
Per uneccellente cura disintossicante, sarebbe ottima cosa raccogliere le
foglie tenere in primavera e preparare con esse, mescolate al crescione ed al
radicchio, un succo depurativo. In alcuni paesi si aggiungono ori e foglie al
vino, che acquista un sapore fragrante e rinfrescante.Secondo lantica magia naturale, bench le foglie siano aspre e coperte di
un pelo pungente, non di meno i suoi ori rossi, bianchi e azzurri appaiono
graditi e salutari, somigliando un po alluomo burbero ma buono e beneco.
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EtimologiaDal greco chamai(piccolo, umile)e melon (mela), per lodore di meladei ori.Matricaria deriverebbe dallatino matrix (utero), perch stimolail usso mestruale.
Nomi dialettali e sinonimiCapomilla, camla, cacumidda,camma, comiddu.Fr.: camomille, matricaire - Sp.:camomila - Td.: kamille, garmille Ing.: camomile
Distribuzione e habitatEuropa centro-meridionale,Penisola Balcanica, Russia e danoi frequente nei luoghi secchi, neicampi di grano, lungo le strade dicampagna e le siepi, dal mare allazona submontana.Parti usateI ori, da raccogliere in maggio-agosto (tradizionalmente vieneraccolta per S. Giovanni, 24giugno).ComponentiApigeina, sostanze amare diverse,azulene, erziarina.AzioneAntispasmodica, calmante,sudorifera, emolliente, pettorale,stomachica, emmenagoga, nervina.PrescrizioniColiche epatiche, debolezzanervosa, stanchezza, insonnia,isterismo, mestrui dolorosi,nervosismo, gastralgie e gastriti.UsoInfuso: non bollire i ori nellacqua,
ma versare lacqua bollente sui oricontenuti nella tazza, dosando unbuon cucchiaio di ori per ogni
tazza, lasciando riposare linfuso(per alcuni almeno 8 ore), da beretiepido. In alternativa abbondarenella dose dei ori, lasciar riposarealmeno 15-20 minuti, premendo oltrando bene.Per un uso frequente dellacamomilla, sono consigliati lestrattouido (1-2 cucchiaini in pocaacqua tiepida) o la tintura (20 gr di
estratto in 80 gr di alcool a 70, 2-3cucchiaini per volta).Sciroppo: 10 gr di estratto in 90gr di sciroppo di zucchero, 3-4cucchiai.Liquore: 80 gr di ori macerati per8 giorni in 1 litro di marsala, 2-3bicchierini.Polvere (attenzione alla purezza del
prodotto!): in dose di 4 gr per volta.Nelle gastralgie e gastriti assumere3-4 ore dopo i pasti.
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Matricaria chamomillaL.
Asteracee
Camomilla
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Diffusa in Europa e in Asia; assai
comune in Italia, forse la pi
conosciuta di tutte le erbe medicinali.
Il nome camomilla, coniato nel tardo
latino, deriva da una parola greca che
signica mela nana, perch lodore
dei ori ricorda quello di un certo tipo
di mele. Contiene un olio essenziale,lazulene o essenza di camomilla, di colore verde-azzurro, composto da diversi
eteri. Due sono le variet di camomilla che conosciamo: quella Romana
(Anthemis nobilis), che oltre a crescere spontanea si coltiva, e quella
Germanica che cresce selvatica in tutti i paesi a clima temperato. Ambedue
hanno qualit e propriet quasi simili.
I primi a cantarne le lodi furono gli Egiziani.
Questi grandi dottori, che poggiavano il loro sapere sulla conoscenza della
Natura, ebbero un tale ampio concetto delle qualit farmacologiche di questa
pianticella, soprattutto per abbassare e far sparire la febbre, che lavevano
dedicata al Dio Sole.
In Grecia, i pi celebri medici la consideravano prezioso rimedio per una
innit di malanni e di disturbi. Nel Medio Evo e nel 1500 la si indicava
come specico antinevralgico e tonico ideale, facendo sparire la stanchezzasica e lindolenzimento in generale. In pediatria era la bevanda alternativa
al latte e la prima medicina dei bambini.
Della camomilla rimangono in valore oggi le propriet antispasmodiche e
sedative, antinammatorie e antinevralgiche che le nostre nonne mettevano a
protto.
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EtimologiaDal greco drys (quercia) eptery(felce)= felce che cresce ai piedidella quercia.Dal latino flicem (li sottili).Nomi dialettali e sinonimiFelcio, felcis, fles, Flza, licia,fugera, licicchia, feldja, lise.Fr.: fougre male - Sp.: helecho macho
- Td.: gemeiner wurmfarn, farnkraut -Ing.: male fern
Distribuzione e habitatEuropa centro- meridionale,Balacani e da noi nei boschi umidisubmontanie montani, menofrequente nellAppennino e nelleisole.
Parti usateIl rizoma, da raccogliere inautunno-inverno.ComponentiAcido lico e lmaronico, lmarone.
AzioneVermifuga.PrescrizioniContro la tenia e il botriocefalo
(verme piatto simile alla tenia, lungoda 4 a 8 metri).Labate Giovanni Kunzle consigliadi applicarne le foglie per calmarei dolori causati da reumatismi,lombaggini, sciatica. Inoltre,materassi e cuscini fatti con foglie difelce maschioSono utili ai ragazzi sofferenti dirachitismo, scrofola e incontinenza.UsoEstratto uido: 10-15 gr per volta.
Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 60, a cucchiai.Un classico rimedio si preparacon 8 gr di estratto uido di felce,8gr di gomma arabica in polvere,100 gr di acqua di menta, 40 gr disciroppo detere: un cucchiaio ogni10 minuti. Fare sempre seguire un
purgante salino (non olio di ricino!)Incompatibilit:olio e liquidi oleosi.
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Dryopteris filix-mas(L.) Schott
Aspidiacee
Felce maschio
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Il suo rizoma noto dai tempi pi
lontani per le sue propriet vermifughe.
Della felce, infatti, gli antichi avevano
un sommo rispetto; ne conoscevano
tutte le virt positive, in gran parte
riconosciute anche oggi dalla medicina
ufciale.
La pianta ha indubbie proprietvermifughe, in particolare contro il verme solitario o tenia. Gi Luigi XIV,
il Re Sole, fece uso del vegetale per guarire da questa infestazione e tale fu il
successo della cura, che diede ordine di svelare il segreto a tutto il popolo.
La felce maschio, cos chiamata dagli antichi per il grande vigore della sua
crescita e la resistenza alle intemperie, fu addirittura considerata la pianta
delle streghe adoperata, si diceva, per i loro magici ltri e opportunamente
manipolata per rendere invisibile una persona.
Secondo il grande medico Jean Vannet, con le foglie secche si fanno pagliericci
vivamente consigliati per i bambini gracili, rachitici, enuresici e reumatizzati
e per i soggetti affetti da crampi e cefalee.
Le foglie di felce allontanano le mosche, le pulci e le cimici.
La felce nelle scarpe fa scomparire la fatica e riscalda i piedi.
Le algie reumatiche scompaiono applicando localmente alcune foglie di felce.Nei casi di crampi ai piedi e ai polpacci, avvolgere la parte con una foglia di
felce.
Contro lipoacusia dovuta a raffreddamento dormire sopra unorecchia
riempita di foglie verdi di felce.
Secondo lantichissima magia naturale la felce serviva da giaciglio agli
amanti e agli ubriaconi.
... Ognuno sa che lamore e il vino rendono sinceri.
Simbolo antico di sincerit e franchezza.
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Una famosa ricetta araba peringrassare: 20 gr di polvere, 20 gr
di olio, 20 gr di miele, da assumereogni mattina (per i primi 3-4 giornimet dose).Uso esterno: con la farina sipreparano pappette e cataplasmi,come emollienti su piaghe o ascessiche non maturano.Controindicato in gravidanza,perch stimola la contrattilit
uterina.
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Trigonella foenum-graecum L.
Fabacee
Fieno greco
EtimologiaDa trigonella, per i semi a tre angoli.Nomi dialettali e sinonimiCaff del Messico, fen grech, fingrech, fenu grecu, pisu molentinu,fenu gregu.Fr.: fenugrec, foingrec, trigonelle - Sp.:heno griego, alholva - Td.: fenugrak,bockshornklee - Ing.: fenugreek
Distribuzione e habitatOriginario dellAsia occidentale,coltivato e spontaneo nel NordAfrica, India e da noi nelle zonecostiere e submontane.Parti usateSemi completamente maturi.Componenti
Colina, trigonellina, mucillagine,sostanze proteiche, fosfati organici.AzioneRicostituente, tonica, forticante,stimolante dellappetito,leggermente afrodisiaca.PrescrizioniIndebolimento organico, anemia,convalescenze, apporto di energia
allorganismo debilitato da fatichesiche o intellettuali.UsoEstratto uido: 2-5 gr al gorno.Sciroppo: 15 gr di estratto in 85 grdi sciroppo semplice, 2-4 cucchiaini.Polvere: 2-3 cucchiaini insieme adun po di marmellata o in pocaminestra, per mitigare il sapore
sgradevole.
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Il eno greco di origine orientale,
cresce in clima temperato, da noi si
coltiva nei prati e nei giardini, ma lo si
pu trovare anche allo stato selvatico,
nelle vicinanze dei borghi. La pianta
ha uno stelo un po ramicato con
foglie trifogliate e produce ori gialli
e biancastri; le sue sementi ridotte inpolvere hanno un odore sui generis.
Con la polvere ricavata con queste sementi e combinata con lacqua del
decotto di coda cavallina, si prepara una pomata di incomparabile efcacia
come emolliente e risolutiva di ascessi esterni e gonori.
Il eno greco estrae gli umori corrotti e produce la cicatrizzazione dei tessuti
solo ad avvenuta eliminazione totale delle sostanze malsane, impedendo in
tal modo lavvelenamento del sangue. La pomata di eno greco si prepara
riducendo in polvere le sementi e impastandola con lacqua del decotto di coda
cavallina.
Si porr al calore del fuoco per due o tre minuti, mescolando sempre no
a darle una consistenza di crema non troppo dura, e si applica come una
pomata qualsiasi.
La polvere di eno greco disciolta in acqua pure un eccellente preparato pergargarismi, specie nei bruciori e irritazioni della gola.
Si prepara sciogliendo un cucchiaio di polvere in una tazza dacqua
previamente bollita e per aumentarne l efcacia si aggiunger un po di
miele.
Il tempo dellebollizione sar di mezzo minuto circa.
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Gentiana luteaL. e Gentiana acaulisL.
Genzianacee
Genziana e Genzianella
EtimologiaDa Gentius, utlimo re illirico, o dalnome di un medico dellanticaRoma che scoprirono per primi levirt medicinali della pianta.Luteaderiva dal latino luteus (giallo) per ilcolore dei ori.Acaulis per lo stelo(caule) poco sviluppato.Nomi dialettali e sinonimi
Genziana maggiore: genzianagialla, inzana, giansana, gensara,radis gialda, anziana, ensiana.Genzianella: inzanella, gensanla,cischtte, tersanina, erba cuca,campanele blue, sciopt, gensanina,anzianela.Fr.: gentiane jaune - Sp.: genciana -Td.: enzian - Ing.: yellow gentian
Distribuzione e habitatEuropa centro-meridionale e da noicomune nei prati e nei pascoli delleAlpi e Appennini.Parti usateLa radice, da raccogliere inautunno.ComponentiGlucosidi amri, genziopicrina,genziogenina, genziotannina.AzioneDigestiva, stomachica, tonica,febbrifuga, depurativa.PrescrizioneAtonia gastrica, inappetenza,debolezza, per favorire la digestione.Uso
Estratto uido: 2-4 gr (1 gr=53gocce).
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Tintura: 20 gr di radice in 100gr di alcool a 60 oppure 20 gr diestratto in 80 gr di alcool a 60, 1-2cucchiaini.Sciroppo: 10 gr di estratto in 90gr di sciroppo di zucchero, 2-4cucchiaini o cucchiai.
Vino: 30 gr di pianta macerata per2-3 giorni in 1 litro di vino bianco, 1bicchiereogni mattino a digiuno (controle emorragie interne, emorroidi,emottisi, ecc.).In polvere o in ostia: 0,5-3 gr.Uso esterno: decotto con 600-1000gr di pianta fresca (1/3 se secca)
per 1 litro dacqua (per impacchi olavature sulle piaghe).
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NotizieAl nome di Genziana rutti ricordano
il grazioso ore azzurro che
divenuto, assieme alla stella alpina e
al rododendro, quasi il simbolo della
montagna; la genzianella azzurra in
realt solo una variet della genziana
maggiore pi conosciuta e usata a
scopo medicinale; bench tutte le specie,in maggiore o minore misura, contengano gli stessi principi e abbiano le
stesse propriet. Secondo gli antichi latini essa prese il nome dal re illirico
Genzio che ne scopr le qualit. Il nome dotto di lutea si riferisce al colore
giallo dei suoi ori.
Dalla lunga radice si estrae una droga che si vende a pezzi, amara ma
gradevole ed usata in medicina n dai tempi antichi, come eupeptico
(facilita la digestione) e antipiretico (controlla la febbre).
Racconta Dioscoride che il primo a servirsi della genziana come medicinale fu
Genzio, re dellIlliria.
Plinio, nel suo trattato di botanica, ne elenca le principali indicazioni:
elimina il veleno del morso dei serpenti, preserva dalle epidemie di peste e di
febbre malvagia.
Alla ne del 300, un medico la raccomanda per puricare il fegato erafforzare lapparato digerente e nel 1600, in Germania, si consigliava
di masticare ogni giorno un pezzetto di radice di genziana fresca, per
conservarsi in buona salute no a tarda et. Secondo linsigne Paquez il
suo uso indicato sia prima dei pasti per stuzzicare lappetito, sia dopo per
favorire la digestione.
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EtimologiaDal latinojunix (giovenca) eprio(partorisco), perch la specie dettasabina veniva somministrata allemucche per facilitarne il parto,oppure perch produce sempregiovani germogli.Nomi dialettali e sinonimiGinepro, coccole, gengive,
scruppitillo, zenivre, zanneiver,agasciu, sciniepro, anipru, zanevar,innibolo, brinje.Fr.: genivre - Sp.: enebro - Td.:wacholder - Ing.: juniper
Distribuzione e habitatEuropa centrale e meridionale, danoi nelle boscagli e nelle macchie,sui pendii, dal mare alla zonaalpina.Parti usateI frutti o galbule (coccole), daraccogliere ben mature alliniziodellautunno, al terzo anno di etdella pianta.ComponentiCanfene, cadinene, terpineolo,canfora di ginepro, acido juniperico.AzioneBalsamica, carminativa, sudorifera,diuretica.PrescrizioniAsma, catarro bronchiale, cistitevescicale, ritenzione idrica, aciditdi stomaco.Uso
Infuso: 20 gr in 1 litro dacqua, 3-4tazzine al giorno.
Estratto uido: 4-8 gr (1 gr=33gocce).Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 70, a cucchiai.Sciroppo: 25 gr di estratto in 75gr di sciroppo di zucchero, 2-4cucchiai.Macerazione: 100 gr in 1 litro divino bianco, a bicchierini.
ogni mattino a digiuno (controle emorragie interne, emorroidi,emottisi, ecc.).Nellacidit di stomaco: masticare6-10 bacche e sputarne i semi.Uso esterno: frizioni di alcoolatoo spirito di ginepro contro ireumatismi.Controindicato nelle malattie
renali, gastriche, enteriche e ingravidanza.
Juniperus communisL.
Cupressacee
Ginepro comune
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NotizieLa pianta comune in tutto lemisfero
boreale; in Italia cresce nei luoghi
selvatici e nei boschi.
Nella variet nana, a fusto meno
strisciante, con foglie meno pungenti,
si trova anche nei pascoli alpini,
talvolta ad altitudini superiori ai 3000
metri. La pianta orisce da febbraioad aprile, le bacche si raccolgono secondo laltitudine da met settembre a
met novembre. Le coccole del ginepro contengono una sostanza resinosa
aromatica, usata per diversi scopi, tra cui produrre il gin, lacquavite di
ginepro e lessenza di ginepro medicinale. Inoltre le coccole entrano come
ingredienti in molti piatti gastronomici, soprattutto di selvaggina.
Le propriet diuretiche, balsamiche e diaforetiche del ginepro sono
universalmente riconosciute, tanto che non vi fu mai antitesi fra la scienza
ufciale e la medicina popolare.
Nel Medio Evo era addirittura considerato panacea universale e pi tardi
gi in pieno Rinascimento, quando molti rimedi popolari erano disprezzati
e guardati con sospetto, lesimio Mattioli ne raccomandava luso interno
ed esterno per guarire le malattie delle membra. Tutta lantichit classica
fece uso del ginepro, non solo come medicinale, considerandolo quasi unerbamagica, che serviva ad allontanare i serpenti e gli insetti dalle case, ma anche
a mantenere acceso il fuoco per lintera notte e a respingere le malattie.
Secondo lantica magia naturale rappresenta simbolicamente lAsilo ed
il Soccorso. Gli antichi lavevano consacrato alle Eumenidi ed offrivano il
fumo dei suoi rami verdi agli Dei Infernali; se ne ardevano poi le bacche per
allontanare i malezi. Il contadino delle nostre campagne crede ancora che il
profumo delle bacche bruciate purichi laria e allontani gli spiriti maligni
della sua casa.
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EtimologiaIl nome specico si riferisceallantico uso nella costruzione discope per i forni da pane.Nomi dialettali e sinonimiAmaracciola, scornabecco, estrici,amero, scove, visusa, ginester,zenestra, scopiglio, inesta, janesta,fringu, ferula, scopella, monacaro,
inestra.Fr.: genet balais, spartier balais,genettier - Sp.: hiniesta, retama - Td.:ginster - Ing.: broom
Distribuzione e habitatPaesi dellarea mediterranea, suimonti e brughiere silicee.Parti usate
I ori, da raccogliere in maggio-luglio. Leclerc consiglia diraccogliere e usare solo ori appenasbocciati.ComponentiSparteina, genisteina, sarotamnina,scoparina, quercetina.AzioneDiuretica, ipotensiva, leggermente
lassativa.PrescrizioniAcido urico, albuminuria, bilescarsa, debolezza di cuore, idropisia,nefrite, mornismo.
UsoInfuso: 2-3 gr in 100 gr dacqua, 2-3tazzine al giorno.Estratto uido: 1-3 gr (1 gr=33
gocce).Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 20, 3-4 cucchiaini.
Sciroppo: 5 gr di estratto in 95 gr disciroppo di zucchero, 4-5 cucchiai(o pi secondo leffetto desiderato).
Macerazione: 60 gr di pianta in1 litro di vino bianco o marsala,mezzo bicchiere 3 volte al giorno.
Cytisus scoparius(L.) Link
Fabacee
Ginestra dei carbonai
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I nomi vari dati a questa pianta si
riferiscono tutti alla grande essibilit
dei suoi rami, che per la loro
pieghevolezza e tenacit sono anche
impiegati per formare legacci o scope.
Non si deve confondere questa variet
con la ginestra pi nota che cresce sulle
rupi prospicienti il mare; oltre a essereprofumatissima ed elegante viene anche usata come bra tessile. La ginestra
dei carbonai un arbusto che talvolta raggiunge anche i due metri daltezza.
Contrariamente alla pi nota ginestra questa cresce nelle brughiere, nelle
radure dei boschi cedui, in collina e in bassa montagna.
Generalmente si suole distinguere lazione dei vari preparati a base di
ginestra da quella del suo principio attivo principale, la sparteina, che
generalmente si somministra sotto forma di iniezioni e sotto stretto controllo
medico e che non possibile isolare con mezzi empirici.
Varie sostanze contenute nella ginestra dei carbonai esercitano unazione
diuretica, oppure i suoi preparati si usano come coadiuvanti nelle malattie
dellapparato respiratorio, quando si dimostri dalle analisi delle urine
uninsufciente eliminazione dei cloruri.
Le morsicature delle vipere non sono pericolose per le capre che hannomangiato ginestra. G.Billard ha dimostrato che mescolando una soluzione
di solfato di sparteina (principio della ginestra) al veleno di vipera, si rende
inattivo il veleno.
L.Binet e G.Wellers hanno potuto trarre analoghe conclusioni con il veleno
di cobra. Gli stessi ori hanno in vitro unazione atossica nei confronti di
questo veleno.
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EtimologiaDal greco agrios (selvaggio) epyros(frumento).In sanscritogrs (cibo del bestiame).Nomi dialettali e sinonimiGramaccia, gramegna, ramaccia,palo, erba peste, ramine,granaccia, lora, ramaccio, gramn,grem, grame, mulaccia, falasco,
ramigna, cannajone.Fr.: chiendent, crampon, bl ramapant -Sp.: grama - Td.: schliessgras, quecken- Ing.: couch, quitch, twitch
Distribuzione e habitatFrequentissima ovunque.Parti usateRadici, da raccogliere a met
autunno.ComponentiTriticina, mucillagine, salepotassico.AzioneDiuretica, emolliente, ad alte dosisudorifera.PrescrizioniAlbuminuria, calcoli del fegato
e reni, cistite, foruncolosi,inammazioni renali, vescicalie intestinali, nefrite, blenorragia(come diuretico), depurativo ingenerale delle vie urinarie (mista adorzo mondo).UsoDecotto: 20-25 gr in 1 litro dacqua,2-4 tazze al giorno.
Estratto uido: 5-10 gr al giorno.Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 20, 25-50 gr.
Sciroppo: 5 gr di estratto in 95 gr
di sciroppo di zucchero, a cucchiaio bicchierini (secondo leffettodesiderato).
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Agropyrum repens(L.) Beauv.
Graminacee
Gramigna
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Detta anche gramigna dei medici per
le notevoli qualit terapeutiche, una
pianta robustissima malgrado lesile
apparenza ed nota n dallantichit.
Gi nella Grecia Classica era il
rimedio comune per curare la febbre e
la gotta e, in seguito, le si riconobbero
altre propriet contro i reumatismi , leinammazioni ai reni e alla vescica.
La parte della pianta da usare per decotti o infusi il rizoma, fresco o
essiccato. Prima di adoperarlo consigliabile raschiare la pellicina che lo
ricopre, perch conferirebbe alla preparazione un sapore acre e amaro, poco
gradevole.
La pianta fu battezzata da Dioscoride come depurativo della vescica e le
stesse qualit le furono riconosciute pi avanti nei secoli, quando si scopr che
dissolveva i calcoli vescicali e la litiasi renale.
Allepoca delle nostre nonne si usava, in primavera, mescolare questerba
tagliata molto ne a tutte le insalate stagionali come depurativo generale,
diuretico e disintossicante per lorganismo.
Oggi che si vuole riscoprire lefcacia dei rimedi naturali, bene mettere la
gramigna nei primi posti di quei medicamenti che sono sempre utili alluomoe che possiamo trovare con facilit, si pu dire, alla porta di casa.
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EtimologiaDal grecopyl(porta, meato) peri forellini che vi sono nelle foglie(perforatum).Nomi dialettali e sinonimiPilatro, caccia diavoli, tmolo,rotolavento, erba di San Giovanni,fumulu, pirinconi, janeza rosa,pericone, perico, erba per
scottature, piric, erba trona,diavulaire, mille buchi, erba pertus,plico, ippricu, erba pirico, erbadellolio rosso, pirico.Fr.: millepertuis, herba a mille trous,herbe da Saint Jean, chasse diable - Sp.:corazoncillo - Td.: hartheu, Johanniskraut - Ing.: hypericum, aarons beard,hardhay, Johns wort, klamath weed
Distribuzione e habitatAsia, Africa del nord, Europa, danoi nei cespuglietti, luoghi freschi epresso i corsi dacqua, dal mare allazona submontana.Parti usateLe sommit orite, da raccogliere inautunno.ComponentiTannino, brina, colina.
AzioneVermifuga, eupeptica, cicatrizzante,emmenagogo.PrescrizioniCatarri bronchiali e vescicali,mestruazioni dolorose, piaghe.Uso
Infuso: 2-3 gr in 100 gr di acqua,4-5 cucchiai al giorno.
Estratto uido: 5-10 gr (1 gr=34gocce) secondo leffetto desiderato.Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 20, 5-10 gr.Sciroppo: 5 gr di estratto in 95 gr disciroppo di zucchero, 3-5 cucchiai.Uso esterno: infuso con 50-60 grin 100 gr di olio doliva e 50 grdi vino bianco, macerare per 3-4giorni, bollire a bagno maria o a
evaporazione totale del vino (perimpacchi o lavature sulle piaghe etagli che stentano a cicatrizzarsi).Questultimo preparato pu essereusato per clistere contro i vermi.Possibile tossicit in individuicon sensibilit specifca allaluce solare o se in cura confarmaci foto sensibilizzanti.
Riduce leffetto deicontraccettivi orali.
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Hypericum perforatum L.
Clusacee o Guttifere
Iperico
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Le sue foglie contengono un olio
volatile trattenuto da minuscole
ghiandole che si trovano nel tessuto
fogliare. Fiorisce da giugno ad agosto.
Cresce ovunque fuorch in alta
montagna ed estremamente comune.
Liperico, citato dai Greci soprattutto
per guarire le pi profonde ferite, ebbenel Medio Evo la singolare nomea di erba fatata. Serviva per cacciare il
demonio dal corpo degli indemoniati e per allontanare gli spiriti maligni dal
focolare.
Nella festa di S. Giovanni si usava appenderne un rametto alla soglia di
casa per cacciare via qualsiasi demone o genio maleco. Infatti liperico
chiamato popolarmente anche erba di S.Giovanni.
Finito il Medio Evo, tocc alla medicina enumerare e dichiarare le non poche
propriet di questa pianta.
A cominciare dallAbate Kneipp, alliperico vennero confermate le preziose
qualit di cicatrizzante delle ferite da taglio (come dicevano gli antichi), e
in pi ne vennero riconosciute le propriet di calmare il sistema nervoso, di
curare, oltre alle ferite, le contusioni e di dar sollievo negli attacchi di sciatica.
Il tannino e lolio essenziale che contiene sono due eccellenti rimedi esternicontro linammazione e lirritazione della pelle.
Delliperico rimangono valide, oggi, le propriet anti ustioni, quelle
bioattivanti e vulnerarie sulla pelle. Nellantica magia naturale
rappresentava lOblio dei tormenti della vita e lOriginalit.
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EtimologiaDal greco malssein (mitigare,rendere molle), per le prorietemollienti, o malach(lumaca) per lavischiosit dei succhi.Nomi dialettali e sinonimiMarva, malvuccia, riondela, mlva,varma, marvuni.Fr.: mauve - Sp.: malva - Td.: malve -
Ing.: common mallowDistribuzione e habitatOvunque nei luoghi erbosi, aimargini delle strade o tra lemacerie.Parti usateFiori e foglie, da raccogliere inestate.
ComponentiDelle foglie: mucillagine, tannino,olio.Dei ori: mucillagine, malvina,glucosio.AzioneLassativa, emolliente, pettorale,antiinammatoria.
Prescrizioni
Catarri bronchiali, inammazioniintestinali, vescicali e del cavoorofaringeo, catarri vescicali,ritenzione idrica, stitichezza.UsoInfuso di ori: 10-15 gr per 1 litrodacqua.Infuso di foglie: 20 gr per 1 litrodacqua.
Estratto uido: a cucchiaini.Sciroppo: 5 gr di estratto in 95 gr disciroppo di zucchero, a cucchiaini.
Per clistere, infuso di 40 gr per 200gr dacqua (contro la stitichezza).In caso di stitichezza consigliatomangiare per cena le foglie frescheo i germogli, cotti per pochi minutie conditi con olio e limone.Uso esterno: impacco di foglie
cotte e applicate tiepide sulle parti(favorisce la maturazione di ascessi eforuncoli).
Malva sylvestrisL.
Malvacee
Malva
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Cresce in Europa e in Italia, nei
campi incolti. Nota da secoli come
espettorante, la malva fu tenuta in
grande considerazione anche come
lassativo, soprattutto per i bambini e i
vecchi.
Con laltea, la parietaria e il tasso
bardasso, la malva era una dellequattro erbe che gli antichi usavano mescolare per risolvere i casi ostinati di
tosse.
Sembra essere stata, per una serie di coincidenze, lerba preferita dai dotti
e dai sapienti, che la mangiavano in primavera, in insalata, convinti che
questa preparazione li preservasse da molti malanni.
Pitagora insegnava ai discepoli a nutrirsi di malva, perch sosteneva che
moderasse le passioni e tenesse intestino e cuore liberi da ogni fastidio.
Orazio e Marziale la credevano capace di acuire tutte le propriet medicinali.
Poi la moda decadde; le piante, cos utili e modeste, furono abbandonate per
fare posto a pillole e confetti, ma stranamente la malva continu ad essere
utile, se non necessaria e ancora oggi le si d ducia per la sua qualit
principe: emolliente delle vie respiratorie, gastriche ed urinarie.
In lavaggi e impacchi esterni, dopo che averla preparata in decotto, curalirritazione degli occhi e della pelle in generale.
Inne, stronando le sue foglie sui denti, questi acquistano un insolito
splendore.
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EtimologiaDal latinoJovis glans (ghianda diGiove), perch albero consacratoa Giove e dal latino regia (regale),perch introdotto in occidente daire di Persia.Dal latino nucem =tenere insieme.Nomi dialettali e sinonimiNoghr, nos cucher, nuxe.Fr.: noyer - Sp.: ngal - Td.: nussbaum -Ing.: nut, walnut tree
Distribuzione e habitatOriginario dellAsia occidentale,diffuso nellEuropa centro-meridionale, da noi presente neiboschi della regione submontana,no a circa 1000 metri.
Parti usateLe foglie, da raccogliere in maggio-giugno.Componenti
Juglandina, acido nucitannico, acidogallico.AzioneAstringente, detergente, tonica,depurativa, vermifuga.
PrescrizioniItterizia, erpete, scrofola,foruncolosi, leucorrea,vulvovaginite, catarro dellutero,linfatismo, vermi intestinali (esclusotenia e ossiuri).UsoInfuso: 10-20 gr in 1 litro dacqua,3-4 tazzine al giorno.
Estratto uido 60 gr, glicerinaPolvere: 1 cucchiaino in poco vinobianco.
Mescolare bene agitando 60 gr diestratto uido, 120 gr di glicerina,120 gr dacqua (3-4 cucchiai algiorno).Uso esterno: decotto di 50 grdi foglie in 1 litro dacqua (perirrigazioni vaginali e lavature controi geloni, piaghe e sudore ai piedi).
Liquore digestivo: macerare percirca un mese 15 noci, un pizzicodi cannella, di chiodi di garofano edi noce moscata in mezzo litro digrappa; ltrare e aggiungere 20 grdi sciroppo di zucchero.Il decotto di mallo di noce dona aicapelli una tinta bruna.Possibile interazione con
antidiabetici, da usare concautela in gravidanza eallattamento.
NoceJuglans regiaL.
Juglandacee
7/31/2019 Erbe Fieno Greco Ed Altri
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Lalbero, che era ben noto e
minutamente descritto nei primissimi
trattati di botanica, ha seguito una
parabola curiosa. Apprezzato per
la bellezza, la bont dei frutti, la
qualit del legno, pass molto tempo
perch fossero riconosciute, studiate e
catalogate le sue qualit terapeutiche.Pur crescendo con facilit e in abbondanza (forse per questo) la medicina
ufciale lo ignorava, mentre la farmacopea casalinga e la medicina pratica
vi ricorrevano ampiamente. La storia ci parla anche della guerra delle
noci cos chiamata perch in un luogo piantato a noci, vicino a Trento, si
riunivano in assemblea gli abati della val Giudicaria, ribelli agli Asburgo,
conti del Tirolo.
Nel 1579 i contadini decisero di difendere la loro libert minacciata da un
accordo stipulato tra il vescovo di Trento e il conte del Tirolo, accordo che
metteva tutto il territorio sotto la dominazione degli Asburgo. Il conitto
purtroppo si concluse con la vittoria del casato asburgico e la sottomissione
dei contadini, ma il nome di guerra delle noci rimase a riconoscimento dello
sfortunato valore di quelle popolazioni.
La liquoreria prepara il ben noto nocino su ricette che sono in praticatrasmesse dalle nostre nonne, a base di mallo di noce raccolto nel giorno di
S.Giovanni. Esse usavano anche i decotti di mallo di noce per tingere i capelli
(20 gr di mallo in 100 cl dacqua e 30 cl dalcool). I giovani sposi romani,
il d delle nozze, buttavano noci al popolo per annunciare che da quel giorno
sarebbero diventati seri ed avrebbero abbandonato i giochi dellinfanzia.
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EtimologiaDal latino urere (bruciare), perlirritazione provocata dai suoi peli.Nomi dialettali e sinonimiOrtrighe, orticone, ortiga,ortia, erba ca foura, erba dijborgnou,vertiga, ortiga garganella,otign, ardica, reddica, rittica,agenita, sclidra, ginita, ardicula,
ortija mascu, uria, occiau,pistidduri, pustica, pizzanti mascu,pitiga.Fr.: ortie - Sp.: ortiga - Td.: nessel,brennessel - Ing.: nettle
Distribuzione e habitatLa pianta intera, soprattutto lefoglie, da raccogliere in giugno-settembre.Parti usateLa pianta intera, soprattutto lefoglie, da raccogliere in giugno-settembre.ComponentiAcido gallico e formico, lecitina,calcio, potassio, ferro, tannini.Azione
Diuretica, astringente, emostatica,stimolante del sistema nervoso,antidiabetica, galattofora,ricostituente.PrescrizioniAcne, emorragie interne, emorroidi,foruncolosi, gotta, incontinenza,latte scarso, renella, rosolia, scrofola,ulcere dello stomaco e intestino,metriti.
Uso
Succo fresco: 30 gr in poca acquazuccherata.Decotto di pianta: 30-60 gr in 1 litrodacqua, 3-4 tazzine al giorno.Estratto uido: 2-5 gr (1 gr=31gocce).Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 20, 10-30 gr.Sciroppo: 10 gr di estratto in 90 gr
di sciroppo di zucchero, 30-50 gr.Uso esterno: il succo, frizionato sulcuoio capelluto, contro la forfora eper rinforzare il bulbo dei capelli.100 gr di estratto uido, 5 gr diacido salicico, 5 gr di acido boricoin 1000 gr di alcool a 25(perfrizioni contro forfora e alopecia).Decotto di 300 gr in 5 litri dacqua(per rinforzare i capelli).
OrticaUrtica dioicaL.
Urticacee
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NotizieLe punture dellortica producono sulla
pelle unirritazione che sostituisce tutti
i vescicatori e senapismi.
La sua azione revulsiva la rende
efcace per combattere le congestioni
interne e i dolori reumatici.
Come dice padre Taddeo di Wisent,
tutti conoscono questa umile erba, checresce abbondantemente in tutte le parti, per non tutti sanno no a dove
arriva la sua virt curativa, soprattutto nei casi di reumatismo.
Il caratteristico pizzicore che produce questa pianta, se posta a contatto con
la pelle, causato dal succo caustico che si trova nei peli delle sue foglie.
Orticare la pelle prima di ogni frizione, o fregagione, il mezzo pi sicuro per
ottenere una buona reazione. Si raccomanda alle persone dalla pelle anemica
come gli anziani, i tisici, gli asmatici (padre Taddeo di Wisent).
Ottimo il succo per frizionare il cuoio capelluto, non ha controindicazioni.
In primavera, per puricare il sangue, pu essere consumata fresca, come
succo, o come ortaggio bollito.
Linfusione delle foglie secche ottima per dissolvere le mucosit del petto
(bronchi e polmoni) e per pulire lo stomaco dalle sostanze in esso ritenute.
Cotta fa bene allo stomaco e al ventre secondo il grande Maurice Messegue.Grandel (citato dal Weiss) ha riscoperto un antico impiego dei semi di ortica
(semen urticae). Nella medicina medievale popolare essi erano molto noti,
ma poi caddero completamente in disuso.
I semi maturi contengono dal 30 al 33% di un olio giallo/verde contenente
clorolla ed unelevata quantit di tocoferolo.
Altre sostanze individuate appartengono agli stimolanti vegetali e ai
tormoni. Lazione tonica, stimolante ed utile negli stati di debilitazione e
come geriatrico erboristico.
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EtimologiaDal sanscritopapavara= succopernicioso.Nomi dialettali e sinonimiRosolaccio, serchione, rosetta delfrumento, reas, bubbolina, bombacella, papavero erratico, fantina,done, papvar, rosola, grisuledda,mapol, paparin.Fr.: pavot rouge, coquelicot - Sp.:adormidera, ampola - Td.: klatschrose- Ing.: red poppy, corn poppy
Distribuzione e habitatComunissimo e spontaneo neicampi e rudereti.Parti usateI petali, da raccogliere in maggio-
giugno.10 kg di petali freschi danno circa800-850 gr di prodotto secco.
ComponentiReadina, acido readinico,mucillagini, tannini, zuccheri.AzioneSedativa, calmante, emolliente,espettorante, leggermente narcotica
in bambini e vecchiPrescrizioniTossi nervose, catarro bronchiale,bronchiti, inuenza, insonnia.
UsoInfuso: 5-10 gr in 1 litro dacqua,o un pizzico di ori in 1 tazzinadacqua bollente.Estratto uido: 40 gocce in poca
acqua zuccherata (1 gr=37 gocce).Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr
di alcool a 20, 1-2 cucchiaini pervolta.Sciroppo: 10 gr di estratto in 95 grdi sciroppo di zucchero, a cucchiaini(molto indicato per i bambini).Decotto di 8-10 capsule in 1 litro
dacqua, 3-4 cucchiaini alla sera(per i bambini).
Papaver rhoeasL.
Papaveracee
Papavero rosso
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Il nome del papavero era gi usato
al tempo di Virgilio e probabilmente
deriva dal celtico papa pappa, allusione
ad unantica usanza di mischiare
linfuso dei petali di questa pianta alla
pappa, per fare dormire i bambini.
Secondo altre fonti deriverebbe
invece dal sanscrito papavara (succopernicioso). Questa pianta, chiamata anche rosolaccio, cresce comunemente
nei campi, specialmente tra il grano, dove talvolta tanto copiosa da formare,
con il colore dei suoi ori, intere distese rosse. Nelle immortali opere di
Omero, Dioscoride, Ippocrate, Teofrasto, Galeno, Virgilio e Orazio si trova
menzione del papavero.
Tito Livio ci racconta la feroce e silenziosa risposta data da Tarquinio il
Superbo allambasciatore di suo glio Sesto: Tarquinio, senza parlare,
decapit i pi alti papaveri del suo giardino, volendo dire con ci che bisognava
eliminare i personaggi pi importanti di Gabio, afnch quella citt cadesse
del tutto in suo potere. Ancor oggi, col termine papaveri ci si riferisce ai
grossi personaggi del potere politico ed economico.
Era inoltre sacro a Cerere, perch allo stato selvatico (rosolaccio) nasce
nei campi di grano e anche perch Giove ne fece mangiare a questa Deaper procurarle calma e riposo, quando le fu rapita da Plutone la glia
Proserpina.
Secondo lantica magia naturale, rappresenta la Belt efmera, perch la
sua esistenza di un giorno o due, a causa dellazione dei venti, fugace come
la bellezza.
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EtimologiaDal latino primus (primo), per laprecocit della sua oritura.
Nomi dialettali e sinonimiFior di primavera, primola,primaverula, or d cuch, pan cuct,blin, ladora, trombete, pestelacie,pestelazz, gialut, margarita zala,cucumi, conterba, sciuri a scocca,
quinterba.Fr.: coucou odorante, primevre- Sp.: primula, primoor - Td.:schalusselblume - Ing.: primrose, keyore, fairy cups
Distribuzione e habitatNei campi, e luoghi incolti eboschivi intorno ai 700 metri.
Parti usateI ori, da raccogliere in aprile-giugno. La radice, da raccoglierepreferibilmente prima dellaoritura.
ComponentiPrimaverina, primulaverina,saponina, mucillagine.Azione
Calmante, sedativa, espettorante,leggermente sudorifera,antispasmodica, pettorale.PrescrizioniEmicrania, insonnia, nervosismo,vertigini, catarri bronchiali.UsoInfuso di ori: 10-15 gr in 1 litrodacqua, 2-3 tazze al giorno (come
calmante e sedativo).Decotto della radice: 30-35 gr in1 litro dacqua, 3 tazze al giorno
(come diuretico).Uso esterno: decotto di radici,80-100 gr in 1 litro dacqua (perimpacchi contro le contusioni,ecchimosi, lividi). La radice seccagrattugiata, da utare contro il maldi testa (sternutatoria).
Nel Nord Europa si consumano lefoglie tenere in insalata, per la loroazione depurativa e rinfrescante.
Primula verisL.
Primulacee
Primula odorosa
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Delle primule si impiega per prima
cosa la radice, radix primule.
La raccolta della primula con la
radice permessa solo con una speciale
autorizzazione, invece i ori possono
essere raccolti senza restrizione, perch
sono esclusi dalle norme protettive;
esse hanno per dal punto di vistaerboristico solo un ruolo secondario: Il Valnet, ne decanta, forte della sua
decennale esperienza sul campo ( stato medico militare in varie guerre)
le sue propriet antispasmodiche , espettoranti, diuretiche.Secondo il Weiss
(Trattato di toterapia) come espettorante indicata in tutte le forme di
bronchite cronica, soprattutto delle tossi semplici,che si trascinano a lungo
con insufciente espettorazione.
Secondo lantica magia naturale rappresenta la prima giovent e la
speranza.
Lapparire delle primule annunzia il cambiamento dallinverno alla
primavera; non pi la stagione dei geli ma neppure quella dei bei giorni
caldi e soleggiati.
Allo stesso modo una ragazza pende incerta fra linfanzia e la giovinezza;
ella ha sentito dire che, come la primavera, succede allinverno, cos come ipiaceri dellamore succedono a quelli dellinfanzia.
Il comparire della primula annuncia i prossimi amori , ma dice anche che
il tempo dellinfanzia non torner pi, e trascorsi ancora altri anni essa
torner a dire che lamore e la giovent se ne sono fuggiti per sempre.
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EtimologiaDal celtico kaer quer(bellalbero), dalsanscrito kharas (essere duro) e dallatino robur(forza) , per il vigore esolidit del suo legno.Nomi dialettali e sinonimiFarnia, eschio, fargna, borgogna,rol, rogola, pedal, querza, esca,cerqua, cercola, ghianna, arrvolo,
cerza, orrli .Fr.: chene - Sp.: encina, carballo, jaro- Td.: traubeneiche, stieleiche - Ing.:chestnut oak
Distribuzione e habitatDiffusa nei boschi del pianosubmontano in tutta Europa.Parti usate
La corteccia dei rami di piante nonpi vecchie di 2 anni, da raccoglierein primavera.ComponentiAcido gallico e tannico.AzioneAstringente e corroborante.PrescrizioniDissenteria, emorroidi, metrite,
uterite, leucorrea, emorragie interne(in particolare polmonari).UsoDecotto: 30 gr in 1 litro dacqua,4-5 cucchiai al giorno.Estratto uido: 20-50 gocce.Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 20, 20-30 gr al giorno.
Sciroppo: 10 gr di estratto in 90gr di sciroppo di zucchero, 2-4cucchiai.30 gr di corteccia, 10 gr di acidocloridrico, macerare per 1 settimana
in 1 litro di vino rosso; 3-6 cucchiaial giorno.Uso esterno: decotto di 10 grin 1 litro dacqua (per lavaturecontro geloni, scottature, ragadi,screpolature della pelle, emorroidiesterne, irrigazioni vaginali).Incompatibilit: acido tannico.
Quercus roburL.
Fagacee
Quercia o Farnia
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Secondo antichissime tradizioni,
rappresentava simbolicamente
lospitalit, lamore della patria, la
forza, la protezione.
Gli antichi credevano che la quercia,
nata con la Terra, avesse offerto ai
primi uomini lalimento ed il ricovero.
Questalbero, sacro a Giove,ombreggiava la culla del possente nume, quando nacque in Arcadia, sul
Monte Liceo.
La corona di quercia, stimata dai Greci pi della corona doro, era
considerata un premio inestimabile.
In Epiro, le querce di Dodona pronunziavano oracoli, i Celti veneravano
questalbero come lemblema dellospitalit.
La corteccia delle querce in genere, ricca di calcio e di tannino che la rendono
utile per tutte le condizioni di accidit e di usso per esempio diarrea,
leucorrea.
Rinvigorisce e rafforza tutti i tessuti, specialmente le ossa, inoltre favorisce la
guarigione delle ferite.
Le ghiande, raccolte, arrostite e macinate, costituiscono un eccellente
surrogato del caff.Inne, il musco della quercia, nellantico Egitto, serviva da lievito per la
panicazione.
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EtimologiaDalla radice indo-europea vrod=essibile.
Nomi dialettali e sinonimiRosa maggese, rosa ortense, rosamistica, roesa mingalle, rosa deglispeziari, garful di spine, rosa dimis, rosiello, rosa carmusina.
Distribuzione e habitatLuoghi boscosi, dal mare allamontagna. Particolarmentecoltivata nella riviera ligure.Parti usateBocci oreali e petali, da raccoglierein maggio-giugno.ComponentiTannino, quercitrina, olio
essenziale.AzioneAntisettica, astringente, tonica.PrescrizioniDiarree infantili, come collutoriocontro le inammazioni della gola(faringiti, laringiti, ecc.).UsoInfuso: 2 gr in 100 gr litro dacqua,
3-4 tazzine al giorno.Estratto uido: 5-10 gr (1 gr=37gocce).Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 40, 5-6 cucchiaini.Sciroppo: 5 gr di estratto in 95 gr disciroppo di zucchero, 3-5 cucchiai.Miele rosato: 10 gr di estratto in 90gr di miele depurato, 3-6 cucchiai.
Miele rosato (nella Farmacopeagermanica): macerare per 1 giorno10 gr di petali, pestati, in 50 gr di
alcool a 50-60; agitare spesso in unrecipiente chiuso,spremere, ltrare,aggiungere 90 gr di miele depuratoe 10 gr di glicerina; evaporare afuoco lento no ad ottenere 100 grdi prodotto.Conserva di rose (Dott. Leclerc):pestare i petali freschi, senzalunghietta (parte giallastra delpetalo); aggiungere il triplo delloro peso di zucchero e gocce diidrolato di rose; 50-100 gr al giornodella pasta ottenuta (per diarree
croniche).Uso esterno: pomata di rose perumettare labbra secche e screpolate.
Rosa gallicaL.
Rosacee
Rosa rossa
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NotizieFiglia del cielo, ornamento della terra,gloria della primavera, regina deiori, la rosa sembrata in ogni tempotale complesso di belt che si voluto
attribuirle unorigine divina, origineche i poeti hanno cantato in ogni modo.I Greci, persuasi che le coseeminentemente belle non potevano avereuna provenienza comune, supposero che
la rosa fosse nata nello stesso giornonel quale Venere apparve sulle schiume marine.Unantica leggenda invece narra che la rosa nacque dal sangue di un usignolo
che si era ferito con il proprio becco, mentre al chiaro di luna, scioglieva i suoicanti damore.I Greci dopo aver fatto della rosa il simbolo della bellezza e della grazia,accortisi che questo ore durava assai poco, ne fecero lemblema dellafragilit della vita.Una massima biblica dice che la rosa invecchi nascendo.
Alle diverse variet di rose sono attribuiti vari simboli, la rosa bianca esprimecandore ed innocenza, ma il simbolo pi importante quello del mistero edel silenzio.Quando si voleva che nulla si sapesse di quanto detto in una festa, in unbanchetto o in una adunanza, si sospendeva al palco una rosa bianca.Da ci ebbe origine la formula di giuramento sub-rosa ed in tempi pimoderati il costume di incidere una rosa sui timbri con i quali si calca laceralacca sulle lettere, per rammentare quanto gelosamente si debbonocustodire i segreti in essa nascosti.Altri simboli: rosa bianca con una rosa rossa= fuoco del cuore;rosa canina=indipendenza-poesia; bottone di rosa=io vi attendo;rosa gialla=infedelt, rosa multiora=fecondit; rosa muscata=posa-accettazione-belt capricciosa; rosa Thea=gentilezza.
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EtimologiaDal latino ros (rugiada) e marinus(marino)= rugiada del mare, per ilcolore azzurro dei ori.
Nomi dialettali e sinonimiRamerino, rosamarina, usmaren,osmarin, tris omarino, rumarinu,stammerino, erba delle corone,rsmarin, usmari, osman,
gusmarn, sgulmarin, rusmarn,tresomarino, trosamarina, landola,romaninu, rumanu, arromanu,rumasnu, zpiri.Fr.: romarin - Sp.: rosmarino, romero -Td.: rosmarin - Ing.: rosemary
Distribuzione e habitatEuropa continentale e meridionale,da noi comunissimo e coltivato.Parti usateLe foglie e i ori, da raccogliere inprimavera-estate.ComponentiCanfene, pinene, cineolo, acetato dibornile, essenze.AzioneStomachica, digestiva,
antispasmodica, emmenagogo.PrescrizioniDispepsia atonica, catarrogastrointestinale, gastralgia,colecistite cronica.UsoInfuso di ori e foglie: 2 gr in 100 grdacqua, 3-4 tazzine al giorno.Estratto uido: 3-5 gr (1 gr=37
gocce).Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 60 ( 1-2 cucchiaini) o 20 gr
di foglie e ori freschi macerati per5-6 giorni in 100 gr di alcool a 60(15-30 gocce).Sciroppo: 20 gr di estratto speciale
per sciroppi in 80 gr di sciroppo dizucchero, 2-4 cucchiaini.Vino diuretico: 30 gr di foglie e orimacerati per 1 giorno in 1 litro divino, 3-4 cucchiai al giorno.Uso esterno: bagni nellacquadi bollitura di 100 gr di ramiper ogni litro (stimolanti neicasi di stanchezza, spossatezza e
debolezza).Controindicato in persone chesoffrono di epilessia.
Rosmarinus officinalisL.
Lamiacee
Rosmarino
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NotizieDagli antichi Greci, il rosmarino era detto il ore per eccellenza ed eratenuto in grande considerazione; i Romani incoronavano con il rosmarino le
statuette dei Lari, divinit tutelari della casa, come ricorda il poeta Orazio:i piccoli Dei che tu coroni di rosmarino e di mirto. Il nome ha un suonovagamente musicale e signica esattamente rugiada di mare. La leggenda,
che spesso pi vicina alla realt della cronaca, ci racconta che il rosmarinoera il principale componente di una famosissima lozione di bellezza usatadalla regina Isabella dUngheria, che regn sul quel paese nel corso del XIVsecolo, moglie del re Carlo I. Si tratta probabilmente di un facsimile del
alcolato di rosmarino che oggi si distilla senza difcolt in laboratorio;vale la pena di sapere quello che la regina stessa in punto di morte dett nelsuo testamento: io D.Isabella, Regina di Ungheria, di anni 72, inferma nellemembra e affetta da gotta, ho adoperato per un anno intero la presente ricettadonatami da un eremita mai da me conosciuto, la quale produsse su di me untal salutare effetto che sono guarita e ho riacquistato le forze sino al punto dasembrare bella a qualcuno. Il Re di Polonia mi voleva sposare ma io riutaiper amore di Ges Cristo. Ho creduto che la ricetta mi fosse donata da unangelo: prendete lacqua distillata 4 volte 30 once (una oncia = un grammo),
venti once di ori di rosmarino e ponete tutto in un vaso ben chiuso per lospazio di 50 ore. Filtrate e poi distillate con lambicco a bagno maria; prendeteuna volta alla settimana una dramma (un cucchiaio) di questa pozione conqualche altro liquore o bevanda o anche con la carne.Lavate con essa il viso tutte le mattine e stropicciate con essa le membramalate. Questo rimedio rinnova le forze, solleva lo spirito, pulisce le midolla,d nuova lena, restituisce la vista e la conserva per lungo tempo; eccellenteper lo stomaco e per il petto.Pianta gi conosciuta dai nostri avi, fu particolarmente apprezzata daiRomani, che la consideravano di origine divina, perch portava la felicit aivivi ed assicurava un aldil sereno e senza pene ai defunti. Tale fama veniva
certamente dalle propriet del rosmarino, che hanno notevole potere eccitantesul sistema nervoso, stimolante della secrezione gastrica e biliare e azionetonica in generale.Oggi la scienza fa uso dei preparati a base di rosmarino, soprattutto
per curare gli stati di depressione e ridare forza e vigore intellettuale allepersone indebolite. Per via esterna la tocosmesi impiega il rosmarino quale
stimolante e bio-attivante cutaneo, mentre la toterapia gli riconosce levirt aperitive, antispasmodiche, digestive e salutari per il fegato, virt chesfruttavano ampiamente gi anche le nostre nonne.
Notizie
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EtimologiaDal latino salus (salvezza, salute), perle virt salutari della pianta.Nomi dialettali e sinonimiErba sacra, alvia degli uccelli,t di Grecia, selvia, slevia, erbasalvia, erba gobba, erba moscatella,gintilgalla, savia bastarda, harvia,sarvia.Fr.: sauge - Sp.: salvia - Td.: salbei -Ing.: sage
Distribuzione e habitatEuropa meridionale, da noi neiluoghi asciutti, sassosi, dal mare allazona submontana.Parti usateLe foglie e le sommit orite, da
raccogliere in giugno-luglio.ComponentiAcido malico, olio essenziale,terpeni, tannino.AzioneCarminativa, diuretica,emmenagogo, emostatica,stimolante, tonica, astringente.Prescrizioni
Atonia gastrica, inappetenza,difcolt di digestione, dispepsia,gastralgia, mestruo doloroso, sudorifreddi notturni, tosse, enterocolite.UsoInfuso di foglie e ori: 50 gr in 1litro dacqua, 2-3 tazzine al giorno.Estratto uido: 2-3 gr (1 gr=39gocce).
Tintura: 20 gr di foglie in 80 gr digrappa, 1-2 cucchiaini.Sciroppo: 5 gr di estratto in 95 gr di
sciroppo di zucchero, 3-5 cucchiai.Uso esterno: infuso di 50 gr per 1litro dacqua (per gargarismi controafte, angina di gola, stomatite,gengive deboli e sanguinolente).Nel 1938, Ferrarini ha dimostrato
che il decotto di 100 gr in 1 litro divino (1 dl al giorno) abbassa il tassozuccherino nei diabetici.
Salvia officinalisL.
Lamiacee
Salvia
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NotizieNon occorre descrivere lungamente
la pianta della salvia che tutti
conoscono: un arbusto legnoso che
pu raggiungere anche laltezza di
un metro ed i suoi ori sono raccolti
in piccoli gruppi a formare delle
pannocchiette di color azzurrognolo.
Cresce anche spontaneamente inItalia nei luoghi sassosi e secchi, dal mare alla collina. A dimostrare la
grande ducia che gli antichi ponevano nelle virt medicinali di questa
pianta, basti ricordare che il nome viene dal latino salvus (salvo), datale
appunto in riconoscimento dei suoi innumerevoli beneci. Era addirittura,
un tempo, considerata la pianta medicinale per antonomasia ed i romani
la raccoglievano con un cerimoniale speciale di cui stata tramandata la
cronaca. Alla ne dellimpero Romano, quando la magia si confuse con la
medicina, la salvia divenne non solo il rimedio per eccellenza che curava la
maggior parte dei disturbi che sfuggivano allesame del medico, ma era un
ingrediente comune nei ltri e negli incantesimi. Ancora oggi, come allora,
considerata un tonico ed uno stimolante di primo ordine per il cuore e il
sistema nervoso. Le nostre nonne tenevano sempre a portata di mano le foglie
di salvia; le pulivano accuratamente con un panno morbido, senza bagnarle,e le chiudevano in barattoli di vetro o di ceramica a chiusura ermetica.
Le usavano poi per preparare bevande digestive e diuretiche, per lenire i
reumatismi, regolare la funzione del fegato e ridare forza allorganismo.
Il dentifricio pi usato dalle nostre nonne era costituito da fragranti foglie
di salvia che, frizionate sui denti, li detergeva e li lasciava gradevolmente
profumati.
Tutti questi suoi usi farmacopeici, sono risultati, allesame delle moderne
tecniche farmacologiche, di effettivo valore.
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EtimologiaDallarabo tarakhchakon (pianta dainsalata).Dal greco taraxis (sconvilgimento) eakas (rimedio) per le sue proprietmedicinali.Nomi dialettali e sinonimiDente di leone, capo di frate,grugno di porco, ingrassa porci,pisciacane, piscialetto, sofone,stella gialla, giras, sicria servaja,pessalt, uci, virasul, zangume,fogda, brusa oci, sufon, cascigno,maroglia, patanzom, sciuscium,insalata de pra, leveza, radic, zicoriaburda, zangume riestu, erva dipirnici, denti di liuni, zenzalion,piumin, buff, caterinett, vescarola,
aciciola, bambagia.Fr.: pissenlit, dent de lion - Sp.:taraxacon - Td.: lowenzhan - Ing.:dandelion
Distribuzione e habitatEuropa, da noi abbondante neiprati, rudereti, dal mare alla zonaalpina.Parti usate
La radice, da raccogliere in maggio-giugno e in autunno, quando piricca di inulina.ComponentiInulina, levulina, tarassicina,sostanze amare.AzioneAperitiva, colagogo, depurativa,diuretica, leggermente lassativa.PrescrizioniIdropisia epatica, itterizia,stitichezza e, secondo Leclerc,
angiocolite cronica, congestioneepatica, colelitiasi.UsoDecotto: 5-10 gr in 1 litro dacqua,2-4 tazzine al giorno.Estratto uido: mezzo-1 cucchiaino.Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 20, 3-4 cucchiaini.Sciroppo: 10 gr di estratto in 90gr di sciroppo di zucchero, 3-5
cucchiai.Succo spremuto da radici fresche, 3cucchiai al giorno.
TarassacoTaraxacum officinaleWeber ex F. H. Wigg.
Asteracee
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Notizie
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Il Tarassaco diffuso in quasi tutto
il mondo; in Italia frequente nelle
colline ed in montagna.
Ricco di vitamina C, il Tarassaco
ha propriet rinfrescanti ed
antiscorbutiche.
La conoscenza di questa pianticella e
delle sue propriet medicinali sembraessere piuttosto recente. Se ne parla per la prima volta in un trattato francese
del 1300; poi, dopo un lungo periodo di silenzio, il Tarassaco alla ne del
400 viene citato soprattutto come depurativo. Via via che passano gli anni,
il Tarassaco viene impiegato per curare le malattie del fegato (in particolare
litterizia e le diarree epatiche) per aumentare la secrezione biliare, per
vincere i disturbi dei reni e la stitichezza e per le malattie del ricambio.
Il siero latteo che scorre nel fusto sembra aver dato il nome ufciale alla
pianta; infatti specico per le malattie della vista ed in greco queste malattie
sono chiamate taraxis. Poich i suoi ori si aprono al levare del sole e si
chiudono al tramonto, lo si dice nato dalla polvere sollevata dal carro di Elios,
il carro solare, nel suo cammino ricorrente attorno alla Terra.
I leggerissimi piumini sembrano anchessi appartenere ad un mondo assai
poco terrestre; in certe regioni servono da oroscopo alle fanciulle da marito: sidice infatti che quanti sono i sof necessari per disperdere i piumini, tanti
saranno gli anni che si dovr attendere un marito.
I suoi ori, che si chiudono e si aprono a certe ore, servivano da orologio ai
pastori, ed i suoi occhi piumati predicevano loro il temporale o la bonaccia.
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EtimologiaDal greco thymon (profumo).Nomi dialettali e sinonimiTimo comune: amorino,mazurana, tumetti, erba pepetem,timu, poeriu,peparello, tumaru,capucustri.Del timo serpillo: pepolino,serpolino, serpollet, sarapullo, timo
selvatico, armudda, riganedduservaggio, sepulet, pluvie, serpo,puieul, timo cedrato, sentaredda,sarpol, peris, sepinna.Fr.: thym, serpolet - Sp.: tomillo, serpol- Td.: thymiane, quendel - Ing.: thyme,wilde thyme
Distribuzione e habitatTimo comune: Europa e Africa delNord, da noi comune nelle collinearide della zona montana, anchecoltivato.Timo serpillo: nei luoghi sabbiosie secchi, dal mare alla zonasubalpina.Parti usateFoglie e ori, da raccogliere ingiugno-luglio.ComponentiOlio essenziale, timolo, carvacrolo,cimolo.AzioneAntisettica, balsamica,antispasmodica, sedativa.PrescrizioniTosse canina o convulsiva, catarrobronchiale, tosse, febbri tifoidi,afte della bocca, fermentazioniintestinali acide.
UsoInfuso: 10-15 gr in 1 litro dacqua,2-3 tazzine al giorno.Estratto uido: 5-15 gr.Tintura: 20 gr di estratto in 80 gr dialcool a 60, 3-4 cucchiai.Sciroppo: 10-15 gr di estratto in 85-90 gr di sciroppo di zucchero, 3-5cucchiai.
Timo comune e Timo serpilloThymus vulgarisL. e Thymus serpillum L.
Lamiacee
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Notizie
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Gli Egiziani sono stati i primi a
riconoscerne lutilit, i Greci ne
crearono la leggenda , che vuole sia
nato dalle lacrime della sfortunata
Arianna, abbandonata da Teseo; i
Romani, e prima di loro gli Etruschi,
lo adoperarono per preparare il corpo
dei defunti al viaggio nellaldil.Tutti lo usavano in cucina per dare sapore ad alcune vivande. Ci dimostra
come il timo serpillo, fosse ben noto agli antichi, ed , in effetti, una delle
erbe aromatiche di montagna pi attive e indicate per curare molti disturbi e
malattie, tanto che le sue propriet sono state sfruttate dai medici pi famosi.
Gi Teofrasto, nel IV sec.a.C, ne indicava uno dei tanti usi consigliando
di introdurlo nei giacigli per rendere il sonno pi tranquillo e riposante;
Dioscoride ne vantava le virt diuretiche e depurative; mentre labate Kneipp
lo consigliava per guarire la debolezza in generale e la stanchezza alle
gambe in particolare; inoltre balsamo e tonico per le affezioni catarrali e le
dispesie; un tonico del sistema nervoso, ed un calmante della tosse. Per uso
esterno, utilizzando lolio essenziale che contiene, il timo si adopera in frizioni
contro reumatismi e dolori artritici, nelle nostre campagne si usa ancora,
come facevano le nostre nonne, quale antiparassitario, talora mescolato conori di lavanda per le lane e la biancheria.
Secondo lantica Magia naturale rappresenta lAttivit perch insetti di ogni
genere,formano intorno al timo nella bella stagione, una vera girandola di
febbrile attivit. Lattivit una virt guerriera che si associa sempre al vero
coraggio. Cos un tempo le dame ricamavano sulla sciarpa dei loro cavalieri
unape ronzante attorno ad un ramoscello di timo.
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Bibliografia
Manuel Lezaeta Acharan, La medicina naturale alla portata di tutti,Edizioni di Medicina Naturale, 2002 Edizioni Lezaeta, Conegliano, 1984
Francesco Borsetta, Per curarsi con le erbe, Ferraguti, Modena, 1950
Jean Valnet, Cura delle malattie con le piante,Giunti Editore, Firenze, 2004
Diana Calcagno, Le medicine della nonna,De Vecchi Editore, Milano, 1997
Rudolf Weiss, Trattato di Fitoterapia, Aporie Edizioni, 1996
Heinz Sponsel, Le virt terapeutiche della natura,Mondadori, Milano, 1977
Valerio Lupano, Luso delle erbe nella magia,Orsa Maggiore Editrice, Milano, 1991
Maria Zamolo, Le erbe della salute, De Vecchi Editore, Milano, 1977
Franca Neri, Sani e giovani con le erbe medicinali, 1988
Giovanni Negri,Nuovo erbario fgurato,Ulrico Hoepli Editore, Milano, 1979
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Glossario
Albuminuria: presenza patologica di albumina (proteina del sangue) nelleurine, per cattivo funzionamento dei reni. I liquidi, trattenuti nei tessuti,causano rigonamenti, con edemi pi o meno estesi.
Angiocolite (o colangite): inammazione delle vie biliari, che causa
aumento di volume del fegato.Astringente: sostanza che contrae tessuti e capillari, riducendo lesecrezioni.Blenorragia (o gonorrea): infezione acuta delle mucose genitali che sitrasmette per via sessuale, il cui principale sintomo sono le perdite uretrali.Carminativo: rimedio che lenisce i dolori delle coliche dovute allariaaccumulata nello stomaco e nellintestino.Colagogo: sostanza che facilita lespulsione della bile, permettendo il giustofunzionamento del fegato.Colecistite: inammazione della colecisti (o cistifellea, organo posto sotto
il fegato, il cui compito quello di immagazzinare la bile), dovuta allapresenza di un calcolo che impedisce il deusso della bile, causando forti
dolori addominali.Colelitiasi: malattia dovuta alla presenza di calcoli nella colecisti o neidotti biliari, che ostacolano il deusso della bile, causando coliche.
Decotto: le parti della pianta utilizzata vengono bollite in acqua, vino, latteper 10-30 minuti, ltrando il tutto al termine della bollitura.
Depurativo: sostanza che favorisce leliminazione di sostanze tossiche perdiuresi, sudorazione o defecazione.Dispepsia: sindrome accompagnata da persistente dolore o fastidiogastrico, gonore, eruttazione, nausea o bruciore di stomaco; disturbo nella
digestione.Emmenagogo: sostanza che aumenta il usso mestruale.
Emolliente: sostanza che distende i tessuti e calma le inammazioni.
Emostatico: sostanza che arresta le emorragie.Emottisi: espulsione orale, con la tosse, di sangue proveniente dalle vierespiratorie.Enterico: relativo allintestino; intestinale.Enterocolite: processo inammatorio della mucosa dellintestino tenue e
del colon, che provoca dolori e crampi addominali, diarrea.
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