Art Bonus - l'Unità, 11.6.2014

Post on 20-Mar-2016

220 views 5 download

description

 

Transcript of Art Bonus - l'Unità, 11.6.2014

«AVREBBEPOTUTAFARLABONDIUNACOSADELGENE-RE»,DICONOSCUOTENDOLATESTA.IPRIMIADALZAREla voce contro il Decreto Art Bonus in materia diBeni e Attività Culturali sono i sindacati delle Fon-dazioni Lirico Sinfoniche, i nostri grandi teatrilirici. E non sono i soli a credere che questo prov-vedimento emanato in forma urgente il 31 mag-gio, segni un cambio di direzione nelle politicheculturali del Governo, mentre la strada per la suaconversione in legge appare irta di difficoltà.

«Anche in fatto di risorse il decreto lascia mol-to a desiderare – esordisce Maria Pia Guermandidi Italia Nostra –, tra la prima versione, che abbia-mo ricevuto come conferenza Stato Regioni e ladefinitiva c’è un drastico taglio dei fondi: peresempio si è passati da i 2,5 mln di euro per illavoro giovanile a 1,5, e sono anche scomparsi isoldi che sarebbero dovuti arrivare alla culturadai sequestri alla mafia, una decisione che avreb-be avuto un valore simbolico. Perfino alla defisca-lizzazione delle donazioni di privati per lavori direstauro o realizzazione di nuove strutture nei be-ni o nelle attività culturali c’è stato un taglio».

La defiscalizzazione, cui si deve il nome di ArtBonus è il fiore all’occhiello di questo provvedi-mento ed è positiva sul piano delle procedure fino-ra draconiane per poter «donare» soldi alla cultu-ra, ma altri aspetti restano dubbi. Viene concessoper tre anni un credito di imposta, del 65% per il2014 e dopo del 50, dunque una misura tempora-nea e non strutturale. Attualmente invece il credi-to è del 19 per le persone fisiche e per le impresevale il regime della deducibilità: un intrico di cifreche rammenta come già esista una normativa perla defiscalizzazione, in cui questo decreto si inseri-sce senza però ridisegnare complessivamente lamateria rischiando di complicare un quadro non

semplice.Sulle Fondazioni Lirico Sinfoniche i sindacati

non hanno dubbi: «Questo decreto ha smentitogli accordi stabiliti dal precedente decreto Bray–insiste Silvano Conti della Cgil–, con una inver-sione di rotta di 180 gradi che porterà a licenzia-menti, con dubbia garanzia di riassunzione e per-dita dei diritti dei lavoratori. Se da una parte sistanziano altri 50 milioni di euro per risanare iteatri, dall’altra le condizioni che il decreto poneporteranno alla liquidazione di quegli stessi tea-tri». I sindacati ritirano la loro firma dagli accordiin essere e chiedono un incontro con il ministro.

Il nodo è soprattutto la messa in mobilità degliesuberi attraverso Ales, ma non piace anche adaltri: «Ales è un carrozzone sociale –sbotta SalvoBarrano dell’Associazione NazionaleArcheologi–, una raccolta indifferenziata di esu-beri che sono messi a lavorare al ministero nonper concorso come di legge, ma senza alcuna com-petenza, con contratti precari risibili. Oltretuttosi profila un obbrobrio normativo, cioè la mobili-tà tra due enti privati, Ales e le fondazioni liriche,con scopi e statuti diversi: in mezzo i prossimiesodati».

Proprio sui nostri grandi teatri lirici, affossatidai debiti e spesso anche da una scadente condu-zione, tra il precedente decreto Bray e questo èstato fatto un notevole investimento, 150 milionidi euro per risanarli, cui probabilmente si aggiun-gerà una forte spesa in ammortizzatori socialiper gli esuberi. Uno sforzo encomiabile, ma sen-za che l’intero settore sia ridisegnato come meri-terebbe e come questo investimento avrebbe per-messo.

Altre misure che stanno creando malumori ri-guardano l’occupazione giovanile, con assunzio-ni in deroga, contratti flessibili e malamente re-munerati: «Sono iniziative già viste e che non han-no portato risultati concreti, ma solo a pessimaoccupazione e precarietà–conclude Barrano–, ol-

tretutto giocate sulla pelle dei giovani».In questa normativa spicca la possibilità per

«Gli istituti e i luoghi della cultura dello Stato,delle Regioni e degli altri Enti pubblici territorialidi istituire elenchi di giovani di età non superioreai 29 anni (…), da impiegare…»: in definitiva mi-gliaia di elenchi, probabilmente gestiti in manie-ra localistica e clientelare e che velenosamenteAssotecnici sottolinea essere in contrasto con laLegge Madia sulle professioni della cultura ora-mai alla fine del suo iter di approvazione, e cheprevede un solo elenco nazionale, dunque più tra-sparente e controllabile.

Piace assai poco anche la creazione nelle so-vrintendenze dotate di autonomia dell’ammini-stratore unico, da affiancare al sovrintendente,ma con competenze anche sulla promozione.Una figura che instaura una diarchia foriera diconflitti, e su questo ha tuonato dalle pagine di LaRepubblica Salvatore Settis, così come tuona ItaliaNostra Campania sulle deroghe alla normativaper il grande progetto Pompei paragonato a unnuovo Mose. Un super-commissariamento conmano libera al direttore del progetto che non ri-guarda solo il sito archeologico, ma l’intero inter-land degli scavi, coinvolgendo parecchi comuni.

In definitiva defiscalizzazione, lavoro flessibilecioè precario, manager nei grandi musei, commis-sariamenti, deroghe, licenziamenti non sono cer-to le piattaforme del centrosinistra in fatto di poli-tiche culturali.

E mentre si affilano le lame per la battagliasulle modifiche da apportare al decreto nelle aulee nelle commissioni parlamentari, è il caso Mosedi Venezia a entrare a gamba tesa nell’iter di con-versione in legge: ad horas il parlamento si espri-merà sulla richiesta di arresto per Giancarlo Ga-lan, che della commissione cultura della Cameraè presidente.

ROMA

Sono la coppia più «nominata»della danza contemporanea (l’ultima è

quella di direttori artistici del CCN BalletNational de Marseille), Emio Greco e PieterC. Scholten debuttano giovedì al NapoliFestival con «Addio alla fine», celebrando inrealtà un ritorno al principio che fu pocoteatrale e molto carnale. L’appuntamentoè per il 13 replica il 14 a Pietrarsa.

CULTURE

Nelmirinodeisindacatiancheladefiscalizzazionedelledonazioniasostegnodelleopered’arte:unamisurasolotemporanea

CONLASTORIADISAMIA,UNARAGAZZINADIMOGADI-SCIO CHE INSEGUE IL SOGNO DI VINCERE LE OLIMPIADIDI LONDRA 2012, ma il suo viaggio finisce tragica-mente a Lampedusa, Giuseppe Catozzella è statoproclamato, oggi a Montecitorio, dalla presiden-te della Camera Laura Boldrini vincitore della pri-ma edizione del Premio Strega Giovani. Il suo ro-manzo «Non dirmi che hai paura» (Feltrinelli),che ha venduto oltre 30mila copie , ha avuto 93voti dei 353 espressi dalla giuria formata da ragaz-zi delle scuole secondarie superiori distribuite intutta Italia e anche all'estero. E arriverà anche alcinema: Leone Film Group ne ha acquisito i dirit-ti.«È un onore particolare per la storia che raccon-ti e per come la racconti» ha detto la presidenteBoldrini a Catozzella nel conferirgli il premio (3mila euro) che ha il valore di un voto che si aggiun-ge a quelli della giuria dei 400 amici della Dome-nica, degli istituti di Cultura e dei lettori forti. Og-gi la premiazione ufficiale dello Strega.

BeniculturalisenzapaceUncorodinoaldecretoArtBonus: troppi tagli

● MA ALLORAÈPROPRIO ARRIVATO ILMOMENTODIRIFLETTERE SUQUESTA

ITALIAESU QUESTA SINISTRA E diriflettere non solo sullo sfarinamentodi alcune roccaforti storiche(Livorno,Perugia) ma anche sull’astensione cheinsidia in sottofondo il brillantissimorisultato europeo di Renzi. Infatti ilsuo 40%, sul 58% di votanti, equivale aun 30, 31% se commisurato al Veltronidel 2008 (33, 2% sull’ 81% di votanti) ea un 29-30% rispetto al 25% del Pd2013 (75,12% di votanti). Benché l’averpreso Renzi 2 milioni e 400mila votipiù di Bersani sia dato incontestabile.

Insomma il punto è questo: Renzi èincalzato dalle stesse mine vaganti chehanno colato a picco Bersani.Ovverosia la sfiducia, l’astensione,l’antipolitica. Il populismo selvaggioche frammenta il sistema politico e iblocchi sociali, ricomponendoliparadossalmente contro Il Pd, come aLivorno. Con la destra e l’estremasinistra a gonfiare il M5s.

Perciò che fare e come non finire dinuovo sconfitti, nella vertigine delsuccesso? Lo ripetiamo: occorreripartire da tutti gli errori commessifin qui. In primo luogo dalla reiteratasubalternità negli anni al mercatismo,ai giochi della finanza e almonetarismo tecnocratico (Ciampi,Prodi). Combinati con la rinuncia adogni disegno di politica industriale. A uncerto punto la sinistra di governo èstata più realista del Re capitalista:invece di cambiare il capitalismo si èillusa di cambiare i capitalisti o di farsiamico il «parterre» (i capitanicoraggiosi anche a sinistra,ricordate?). Ma c’è dell’altropurtroppo: il fallimento sullo stato enello stato. E cioè l’aver perpetuatodopo Tangentopoli lo statalismo privato:imprenditori cleptocrati all’ombra delpubblico. E ceto politico affaristico aspartirsi privilegi e intermediarerisorse. Ai lati e in mezzo funzionari,magistrati e brasseurs. Si dovevasbaraccare tutto questo. Provarcialmeno. E invece all’ombra delfederalismo e dei post-partiti personali èstato peggio del 1992.

Statalismoprivato:il vero scaccodella sinistra

TOCCO&RITOCCO

CatozzellavinceloStregagiovanieguardaalcinema

PAULMCCARTNEY,CHESISTARIPRENDENDODAUNAT-TACCOVIRALECHELOHACOSTRETTOa cancellare tut-ti i suoi concerti in Giappone, ha rinviato l'iniziodel suo tour negli Stati Uniti. Lo ha annunciatol'ex componente dei Beatles, con una notizia pub-blicata sul suo sito internet. «Dispiaciuto, ma civorrà ancora qualche settimana prima di farerock di nuovo negli Stati Uniti. Mi sento moltobene, ma i medici mi consigliano di rimanere tran-quillo per qualche giorno ancora», ha dichiarato ilcantante che ha 71 anni, in un messaggio pubblica-to lunedì notte sul suo sito internet. Prevista saba-to 14 giugno a Lubbock in Texas, la partenza deltour «Out There» negli Stati Uniti è stata rinviataal 5 luglio ad Albany, nello stato di New York. Al-tre sei date previste a giugno, a New Orleans, Dal-las, Atlanta, Nashville, Jacksonville e Louisville,sono state posticipate a ottobre. A Tokyo, doveavrebbe contratto l’attacco virale, Paul è stato ri-coverato per qualche giorno in una clinica.

PaulMcCartneydopoilGiapponerinvia il tourUsa

Emio Greco e Scholtenil 13 al Napoli Festival

...Altrimalumori riguardanol’occupazionegiovanileconassunzioni inderogaecontratti flessibili

U:18 mercoledì 11 giugno 2014