Post on 07-Jul-2020
Approfondimento clinico del tumore
della mammella, nuove linee di
indirizzo per la diagnosi, la stadiazione
e la cura
Michela DonadioResponsabile SSCVD
Oncologia Medica Senologica
Breast UnitAOU Città della Salute e della Scienza
DIAGNOSI
RADIOLOGICA ISTOLOGICA
Cardoso F, Eur J Cancer 2012
Mammografi Digitali
Mammografo digitale Selenia Hologic
con detettore a pieno campo (Full-Field
24x29cm) Istallazione Giugno 2008
Mammografo digitale Selenia Dimensions
con funzionalità doppia: bidimensionale e
tridimensionale con TOMOSINTESI
Istallazione Ottobre 2009
Ecografi
Esaote MyLab 25
Logos Hitachi EUB
Esaote Technos
Elastosonografia
Agobiopsia percutanea con sistema MAMMOTOME
In uso nella nostra struttura dal 2004
Dispositivo per l’aspirazione forzata
e movimento della sonda
Tavolo Fischer ® con braccio
dedicato per la guida stereotassica
[VACUUM-ASSISTED CORE BIOPSY]
Caso #1: storia clinica (2014)
ANAMNESI FAMILIARE:
• Zia paterna carcinoma della mammella a 45 anni.
ANAMNESI GINECOLOGICA
• PARA 2002, menarca a 12 anni. Cicli sempre regolari. EP per 18 anni. IUD per 2 anni. UM: 01/11/2010.
ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA:
• Tonsillectomia; Appendicectomia, Non fumo, non alcol, non stupefacenti, Mutazione del fattore V di Leiden in eterozigosi.
ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA :
• 28/09/2014: Mammografia bilaterale: microcalcificazioni su area di 2 cm Q2 mammella destra meritevoli di agobiopsia vacuum-assisted (VAAB)
• 13/10/2014: Agobiopsia VAAB in Q2 mammella destra: DIN3 e DIN1B
• 12/12/2014: Visita senologica: Si programma intervento chirurgico di ampia resezione Q2 mammella destra su repere con BNLS previa esecuzione di RMN mammaria bilaterale
RISONANZA MAGNETICA
Nuovo tomografo per Risonanza Magnetica PHILIPS Achieva da 1,5 Tesla
con bobina dedicata multicanale, con dispositivo per agobiopsie
mammarie Rm guidate. Installazione in Giugno 2009
Caso #1: RM della mammella, stadiazione locale prechirurgica (12/12/2014)
RM della mammella: In corrispondenza delle microcalcificazioni note in Q2 di dx si osserva un'area di impregnazione segmentaria ed asimmetrica, del diametro di 25mmx25mm. Non si osservano segni di interessamento del piano profondo e del complesso areola-capezzolo. A carico del cavo ascellare bilateralmente non si rilevano linfonodi di dimensioni patologiche. CONCLUSIONI: reperto compatibile con lesione evolutiva in Q2 di dx. INDICAZIONI: escissione chirurgica
Work up iniziale
Visita Clinica
Mammografia ed ETG mammaria + biopsia e AA
(fattori prognostici)
Malattia operabile
Se cN0: Stadiazione preoperatoria: RX
Torace ed ETG addome, no scintigrafia ossea in pz asintomatiche
(valutaz. fattori prognostici)
Se cN1: Stadiazione con RX Torace, ETG addome,
Scintigrafia ossea
Malattia localmente avanzata
TC total body, scintigrafia ossea
NON INDICATA LA PET NEL WORK UP INIZIALELE Schnipper JCO 2012; 30:1715
Percentage survival at 5 years by size of
primary tumor and number of nodes involved
La scelta della terapia dalla combinazione di molteplici elementi
FASI DI MALATTIA e OBIETTIVI TERAPEUTICI
Neoadiuvante Adiuvante Metastatica
Ricaduta di malattia dopo
chirurgia radicale
Malattia mammaria con
mts sincrone
OBIETTIVI
1. Controllo dei sintomi
e miglioramento QoL
2. Ottenimento risposta
(RP – RC - SD)
3. Miglioramento in OS
4. Miglioramento del
TTP
Ca localmente avanzato non
operabile o per donne
con diametro tumorale
che controindica una
chirurgia conservativa
OBIETTIVI
1. Migliorare opzioni
chirurgiche
2. Migliorare
sopravvivenza
3. Ottenere Risposta
Patologica Completa:
Endpoint predittivo di
vantaggio in
sopravvivenza
Paziente operata
radicalmente
OBIETTIVO
Migliorare la
sopravvivenza
Carcinoma della mammella
Prevenzione, terapie adiuvanti
e riduzione della mortalità
Berry D.A. NJEM 2005
Carcinoma della mammella
Donne operate e potenzialmente guarite:
Si assume che:
- esista residuo di malattia microscopica
- residuo con le stesse caratteristiche del primitivo
che ne riflettono la responsività ai trattamenti
Fattori prognostici
Fattori predittivi di risposta : HER2 e RE
STIMA DEL RISCHIO INDIVIDUALE
ARMI A DISPOSIZIONE
Chemioterapia Ormonoterapia Herceptin
La scelta della terapia
TRATTAMENTO ADIUVANTE
Fattori Prognostici e Predittivi
Fattori Prognostici Sopravvivenza Fattori Predittivi
Numbero di linfonodi ↓ N/A
Dimensioni Tumorali ↑ ↓ N/A
Grado istologico ↑ ↓ N/A
Attività proliferativa (Ki67) ↓ Migliore risposta alla CT
ER ± PR + ↑ Ormonoterapia
HER2 + ↓ Targeted therapies
Età ↑ ↑ N/A
Invasione vascolare ↑ ↓ N/A
Micrometastasi ↑ ↓ N/A
I Recettori ormonali e l’ HER2 sono fattori prognostici E predittivi
Chemioterapia Chemioterapia e ormonoterapia
Proposta trattamento adiuvante
GIC POST operatorio
Ormonoterapia
Follow-up
RT se indicata
GIC «POST»
Ruolo del patologo
TRATTAMENTO MEDICO ADIUVANTE NEL CARCINOMA MAMMARIO
INIZIALE
La biologia del tumore diventa sempre più importante e sembra
sovrastare il panorama dell’anatomia patologica
Il patologo deve saperla fare bene: controlli di qualità
Il patologo deve saperla interpretare bene: patologo dedicato
Deve saperla usare bene:
RICERCARE L’ APPROPRIATEZZA: NON SPRECARE TEST MOLECOLARI PER
NULLA
ESSERE IMPRESCINDIBILI DAL CONFRONTO MULTIDISCIPLINARE CONTINUO
Il trattamento adiuvante del carcinoma
della mammella
L’ORMONONOTERAPIA
ADIUVANTE
Tra più di un milione di donne con cancro della mammella diagnosticato ogni anno,
circa 700.000 hanno una malattia a recettori ormonali positivi
La gestione ottimale di queste pazienti è un obiettivo
significativo della ricerca clinica
Neoplasie ormono - dipendenti
Parliamo di circa il 70% delle nostre pazienti
VARIABILITA’ Età
Rischio iniziale di ricaduta
Tolleranza al trattamento
Terapia ormonale adiuvante:
Trattamento irrinunciabile per queste
pazienti
Neoplasie ormono - dipendenti
Esposte ad un rischio di recidiva che persiste
ELEVATO per anni dopo la diagnosi iniziale
Nella gestione delle pazienti endocrino responsive ci si
pongono domande anche sulla esecuzione del follow-
up
E’ necessario porre molta attenzione a sintomi sospetti
anche dopo anni dalla diagnosi
La terapia ormonale adiuvante incide profondamente
sulla Qualità di vita della paziente con durate di
trattamento sino a completare 5-10 anni di terapia con
impatto fisico e psicologico dei trattamenti
Neoplasie ormono - dipendenti
Neoplasie ormono - dipendenti
Analisi condotta su 3585 pazienti
affette da carcinoma della
mammella nell’ambito di 7 Trial
clinici ECOG
Saphpner JCO 1996
Intervallo anni 0-12-year, HR per
ricaduta maggiore per le pazienti
ER-negative rispetto alle ER-positive
(P < .00001)
Picco di ricadute precoce nella
malattia a recettori negativi
Intervallo anni 3-4 il rischio si
sovrappone per i due gruppi ed
oltre il 5° anno si mantiene
maggiore per le pazienti a recettori
ormonali positivi (P = .00002)
Recettori positivi
Recettori negativi
Ormonoterapia adiuvante
• Ormonoterapia adiuvante in premenopausa
• Durata del trattamento ormonale adiuvante
• Prevenzione della perdita della funzione ovarica indotta da chemioterapia
• Ormonoterapia adiuvante in postmenopausa
Ormonoterapia adiuvante:opzioni di trattamento
1. TAMOXIFENE per 5 anni2. TAMOXIFENE per 5 anni seguito da TAMOXIFENE per ulteriori 5 anni3. TAMOXIFENE per 5 anni seguito da INIBITORE AROMATASI per ulteriori 5 anni4. TAMOXIFENE + LH-RH ANALOGHI per 5 anni5. EXEMESTANE + LH-RH ANALOGHI per 5 anni
Valutazione basale:• Stato menopausale• Profilo di rischio• Comorbilità
Dopo 5 anni valutazione:• Effetti collaterali• Stato menopausale• Profilo di rischio
Studi SOFT e TEXT
Ruolo di Exemestane (EXE) e Soppressione Ovarica
(OS) in adiuvante in premenopausa
TEXT + SOFT
(EXE vs TAM) + OS
SOFT
TAM vs TAM + OS
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
Disegno degli studi
R
A
N
D
O
M
• Premenopausa
• ≤12 sett da chirurgia
• Indicazione a OFS
•CT oppure no CT
programmata
SOFT (N=3066))
TEXT (N=2672)
Trial multicentrici US, arruolamento 11/2003-04/2011
completo disegno statistico
•Premenopausa
• ≤12 sett da chirurgia
• No CT
Oppure
Premenopausali a ≤ 8 mesi
dal termine CT
R
A
N
D
O
M
Tamoxifene+OFS x 5 anni
Exemestane +OFS x 5 anni
Strata N e CT
Tamoxifene x 5 anni
Tamoxifene+OFS x 5 anni
Exemestane +OFS x 5 anni
Strata N, CT e modo OFS
Pubblicazione n. 1TEXT + SOFT, analisi congiunta (N=4690)
EXE vs TAM
Pubblicazione n. 2SOFT, ruolo LHRH-a
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
N. E. Davidson; St Gallen 2015. P.A. Francis; NEJM 2015
Età mediana 43 anni
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
> 95% OverallSurvival
N. E. Davidson; St Gallen 2015. P.A. Francis; NEJM 2015
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
N. E. Davidson; St Gallen 2015. P.A. Francis; NEJM 2015
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
1000 pazienti , età mediana 40 aa N. E. Davidson; St Gallen 2015. P.A. Francis; NEJM 2015
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
N. E. Davidson; St Gallen 2015. P.A. Francis; NEJM 2015
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
A tutte le donne in premenopausa dovrebbe essere proposta la soppressione ovarica?
La soppressione ovarica con LH RH analoghi ha un valore aggiuntonel ridurre il rischio di recidiva nelle situazioni a maggior rischio,specie in pazienti di età inferiore a 35 anni e in pazienti trattate con chemioterapia adiuvante
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
N. E. Davidson; St Gallen 2015. O. Pagani; NEJM 2014
TEXT + SOFT
(EXE vs TAM) + OS
EP1
DFS
Follow-up 5,7 anniVantaggio in DFS (differenza del 3,8% a 5 anni) per
EXEMESTANE +SOPPRESSIONE OVARICANon beneficio in sopravvivenza
Non sottogruppi differenti
TEXT + SOFT
(EXE vs TAM) + OS
SOFT
TAM vs TAM + OSSafety
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
Conosciamo le tossicità e gli effetti tardivi dei trattamenti ormonali ?
Negli studi TEXT e SOFT dall’analisi dei patient reported outcome (questionari di QoL comprendente vari indicatori relativi ai sintomi al basale, ogni 6 mesi per 2 anni e ogni anno negli anni da 3 a 6) non emergono sostanziali differenze tra Tamoxifene ed Exemestane associati alla soppressione ovarica con LH RH analoghi.Mancano informazioni sugli effetti a lungo termine
Farmaci innovativi e rilevanza clinica
Il carcinoma della mammella
Nella pratica clinica…. nelle donne con ca
mammario ormonoresponsivo
• La combinazione OS+ IA rappresenta una possibile e
valida opzione terapeutica basata sull’evidenza
• Attenzione alle tossicità e alla salute dell’osso!
• Valutazione del rapporto rischio- beneficio nella
singola paziente: «personalizzazione!»
• Indispensabile un follow-up più lungo per verificare il
beneficio della OS+IA sulle ricadute a distanza, sulla
sopravvivenza e per valutare la tossicità a lungo
termine in queste giovani donne
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
Ormonoterapia adiuvante
• Ormonoterapia adiuvante in premenopausa
• Durata del trattamento ormonale adiuvante
• Prevenzione della perdita della funzione ovarica indotta da chemioterapia
• La qualità di vita delle pazienti: obesità, dieta ed attività fisica
Ricaduta dopo 5 anni di Tam
Neoplasie ormono - dipendenti
Analisi condotta su 3585 pazienti affette da carcinoma della mammella
nell’ambito di 7 Trial clinici ECOG
Saphpner JCO 1996
Intervallo anni 0-12-year, HR per ricaduta maggiore per le pazienti ER-negative rispetto alle ER-positive (P < .00001)
Picco di ricadute precoce nella malattia a recettori negativi
Intervallo anni 3-4 il rischio si sovrappone per i due gruppi ed oltre il 5° anno si mantiene maggiore per le pazienti a recettori ormonali positivi (P = .00002)
Recettori positivi
Recettori negativi
Accrual dal 1996 al 2005 da 36 Paesi
12894 donne randomizzate a continuare TAM fino a 10 aa o stop
6486 donne con RE positivi (solo 10% in premenopausa)
Lancet, 2012
Lancet, 2012
Riduzione delle recidive e della mortalità per tumore nelle donne trattate per 10 anni
Conclusioni
practice-changing
Letrozolo dopo 5 anni di TAM più efficace nelle donne in premenopausa
Differenza in DFS a 4 aa 10% in pre vs 3,3 % in postmenopausadi
Goss PE, Ann Oncol 2013
• Qual è la durata del trattamento ormonale adiuvante ?
• Prolungare la terapia ormonale per un totale di 10 anni dovrebbe essere un’opzione da considerare per pazienti in premenopausa con linfonodi ascellari positivi o con altre caratteristiche biologiche sfavorevoli
– Inibitori delle aromatasi dopo 5 anni di tamoxifene nelle donne post-menopausali al termine del tamoxifene
– Considerare TAM per 10 anni nelle donne pre-menopausali al termine del tamoxifene
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN PRE-MENOPAUSA
Ormonoterapia adiuvante
• Ormonoterapia adiuvante in premenopausa
• Durata del trattamento ormonale adiuvante
• Prevenzione della perdita della funzione ovarica indotta da chemioterapia
• Ormonoterapia adiuvante in postmenopausa
1. TERAPIE GONADOTOSSICHE
1. Età
< 40 anni22-61%
> 40 anni60-97%
2. Ormonoterapia
Tam > 40 anni↑22-61%
Analoghi GnRH > 40 anni30%
3. Chemioterapia
Classe e dosaggio del farmaco9-75%
Induzione diretta
dell’apoptosi di follicoli e
ovociti
Danno vascolare
RISCHIO DI AMENORREA PERMANENTE
AMENORREA PERMANENTE
La fertilità può essere compromessa pur in presenza di un’attività ciclica mestruale (pool follicolare deteriorato)
anche per la possibile insorgenzadi menopausa precoce (pool follicolare ridotto)
Crioconservazione di tessuto ovarico
Crioconservazione di ovociti maturi
Crioconservazione di embrioni
Soppressione ovarica con analoghi del GnRH
TEC
NIC
HE
CO
NSO
LID
ATE
TEC
NIC
HE
SPER
IMEN
TALI
2. TECNICHE DI PRESERVAZIONE FERTILITA’
Tipo di terapia
pianificata
Presenza di un partner al
momento della diagnosi
Tempo disponibile
prima dell’inizio del trattamento
Rischio di metastasi alle
ovaie
Età della paziente e sua riserva
ovarica
Soppressione ovarica con analoghi GnRH
• Durante il trattamento chemioterapico, anche in combinazione con altre strategie
• Metodo semplice ed economico
• Potenziale preservazione non solo della fertilità ma dell’intera funzione ovarica
• Risultati promettenti in studi clinici di fase III
Razionale: i farmaci citotossici colpiscono in particolare i tessuti a rapido turn-over cellulare
inducendo l’inibizione gonadica si protegge il tessuto ovarico
Moore, New England Journal of Medicine, 2015
218 pazienti affette da tumore alla mammella non ormonoresponsivoCT + Goserelin vs CT
FALLIMENTO OVARICO : 8% (vs 22%)(odds ratio, 0.30; 95% IC, 0.09 to 0.97; two-sided P=0.04)
GRAVIDANZA: 21% (vs. 11%, P=0.03)
MIGLIORE DISEASE-FREE SURVIVAL (P=0.04) e OVERALL SURVIVAL (P=0.05)
PZ GOSERELIN + CT:
Offrire a tutte le donne interessate alla preservazione della fertilità la possibilità di effettuare un counselling presso un centro specializzato per la riproduzione
La somministrazione di LH-Rh analogo prima della CT è una opzione «sicura» per preservare la funzionalità ovarica e la fertilità, che può essere impiegata insieme alle tecniche tradizionali (criopreservazione degli ovociti)
Può essere impiegata anche nelle donne non interessate ad una futura gravidanza per proteggere le ovaie ed evitare sintomi menopausali e perdita di BMD
PRESERVAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ OVARICA
E nella pratica clinica ?
La preservazione della fertilità è un tema di importanza fondamentale per tutte le giovani donne con diagnosi di cancro
Il clinico deve avviare con le pazienti una serena e corretta comunicazione, in collaborazione con un gruppo multidisciplinare
Un counselling precoce e adeguato dovrebbe essere garantito a tutte le pazienti a rischio di perdere la propria fertilità
Ormonoterapia adiuvante
• Ormonoterapia adiuvante in premenopausa
• Durata del trattamento ormonale adiuvante
• Prevenzione della perdita della funzione ovarica indotta da chemioterapia
• Ormonoterapia adiuvante in postmenopausa
TAMOXIFEN
ANASTROZOLE
LETROZOLE
EXEMESTAN
BIG 1-98
ABCSG-8
IES
5 years
3 years
3 years2 years
2–3 years
2–3 years2–3 years
2 years
2 years
3 years
3 years
5 years
Randomisation
3 years
3 years2 yearsARNO
ITA2–3 years
2–3 years2–3 years
5 years
5 years
PLACEBO
5 years
5 yearsMA. 17
5 years
5 years
5 years†ATAC
INIBITORI DELL’AROMATASI in postmenopausa:
Confronto con Tamoxifene
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN POST-MENOPAUSA
H. J. Burstein; St Gallen 2015
Cosa abbiamo imparato da tutti i trials
clinici di trattamento adiuvante con inibitori
dell’aromatasi ovvero qual è la strategia di
terapia endocrina più efficiente ?
Neoplasie ormono - dipendenti
ORMONOTERAPIA ADIUVANTE IN POST-MENOPAUSA
H. J. Burstein; St Gallen 2015
14° St Gallen Conference: Consensus Session
14° St Gallen Conference: Consensus Session
Qualità di vita
La terapia ormonale adiuvante può avere un importante e prolungato impatto sulla
qualità di vita delle pazienti dal punto di vista fisico e psicologico
Tra i criteri di scelta di una terapia ormonale, importante la valutazione dell’impatto
degli specifici effetti collaterali sulla singola paziente
Many of breast cancer (BC) survivors suffer from symptoms, which
result directly from BC treatment with tamoxifen, aromatase
inhibitors, ovarian suppression.
QOL after breast cancer
These women experience:
- Vasomotor symptoms
(hot flashes, night sweats, palpitations)
- Vaginal dryness
- Sexual dysfunction
- Cognitive dysfunction
- Poor sleep and tiredness
- Osteoporosis..
- Fertility problems
Up to 20% of BC patients consider stopping or actually cease
endocrine therapy. Hickey, Ann Oncol 2008
Loprinzi, Lancet Oncol 2008
Altre ragioni:
paura degli effetti collaterali convinzione di essere guarito non so
MotivazioneEarly
discontinuers (<12m)
Late discontinuers
(>12m)Significatività
Effetti collaterali
43 % 24 % P=0.0001
Altre ragioni 56 % 74 % P=0.0001
Owsu et al., JCO 2008
Terapia ormonale e compliance: perchè ha
interrotto la terapia?
Risks and benefits of endocrine therapy
Venturini M, Del Mastro L, Cancer Treat Rev 2006
TAMOXIFEN AROMATASE INHIBITORS
TERAPIA ormonale con Inibitori aromatasi
•Durante il trattamento per carcinoma mammario dobbiamo ricordarci della salute dell’osso
• Associare una terapia con bifosfonati se le pazienti presentano osteoporosi o altri fattori di rischio
•Oltre alla terapia farmacologica ricordiamoci di indagare gli altri fattori di rischio e riduciamoli
INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA
Circa il 40% delle pazienti sottoposte a
trattamento con IA andrà incontro
all’insorgenza di sintomi dolorosi
artromialgici
Sintomatologia che nella maggior parte
delle pazienti compare entro i primi mesi
dall’inizio del trattamento, con intensità da
lieve a moderata; in una minoranza di
pazienti (< 5%) può insorgere in forma più
grave con dolori spesso refrattari ai
normali trattamenti analgesici
I dolori artromialgici rappresentino la
prima causa di ridotta aderenza alla
terapia, con il rischio di una potenziale
riduzione di efficacia della terapia stessa
Al momento non sono disponibili linee guida
condivise per il trattamento di questo evento
avverso, non avendo a disposizione approcci
terapeutici efficaci e validati in studi clinici
specifici
Nelle pazienti trattate con IA, l’artromialgia si presenta in genere
bilateralmente, con dolore simmetrico nei punti di inserzione
muscolare e rigidità mattutina, che tendono ad attenuarsi con il
movimento. Al quadro si associano spesso disturbi del sonno
DA CHIARIRE
Estrogeni ad effetto antinocicettivo
periferico con ruolo nella modulazione
centrale del dolore
Con la soppressione estrogenica da IA
si modifica la soglia del dolore: ciò
comporta la percezione del tono
muscolare stesso con contratture
muscolari riflesse. Queste ultime sono
alla base della sensazione di dolore alle
articolazioni e causa della rigidità
mattutina in corso di IA
Supplementazione con vitamina D
- dose di carico pari a 300.000 UI di
colecalciferolo per os, per 2 giorni
consecutivi,
- mantenimento con 100.000 UI (1
fiala al mese) per os.La Vit D, oltre a essere indispensabile per il
mantenimento della salute ossea, potrebbe essere
di beneficio in particolare anche nelle pazienti con
dolori articolari, grazie al suo potenziale effetto
antalgico
CHEMIOTERAPIA ADIUVANTENELLA MALATTIA HER2 NEGATIVA
4 marcatori
immunocitochimici
Recettori estrogeni
Recettori progesterone
HER2
Indice di prolifer (Ki67)
500 geni
5 sottotipi
intrinseci
Il carcinoma della mammella: una malattia
biologicamente eterogenea
Perou et al. Nature 2000
51% 16% 7% 20%
Winer, Educational Book ASCO 2005
St Gallen 2011, 2013, 2015
<20%
G. Viale; St Gallen 2015
ANATOMIA PATOLOGICA: RUOLO DEL KI67
L’utilità clinica di queste firme geniche è largamente ristretta
alla malattia ER positiva
E’ possibile che diventeranno molto importanti nell’identificare
il gruppo di neoplasie a basso rischio di ricaduta , usualmente
con attività proliferativa molto bassa, usualmente non
responsive alla chemioterapia
Misura quantitativa della proliferazione
Differenziare le neoplasie Luminal A e B può consentire una più
accurata selezione delle pazienti candidate alla chemioterapia adiuvante
nell’ambito della malattia ormonosensibile
Nella pratica clinica, la possibilità di individuare queste due diverse
patologie si avvale di strumenti sub-ottimali:
- Ki-67: viene usato ma è influenzato dalla assenza di riproducibilità interlaboratorio e nella definizione dei cut-off
- Grading Tumorale: può essere utilizzato sebbene è ancora un problema classificare le neoplasie G2
Misura quantitativa della proliferazione
QAP: quality assurance programs
Chemotherapy: Yes, No or Maybe
Generally Yes
High grade
High Ki67
Weak ER and PR
Unfavorable signature
Luminal B or surrogate
Early recurrence risk
Generally No
Low grade
Low Ki67
Strong ER and PR
Favorable signature
Luminal A or surrogate
Late recurrence risk
Non dimenticare la paziente !
Età avanzata
Caratteristiche della paziente
Comorbidità importanti
Chemotherapy: Yes, No or Maybe
Preferenze della paziente
CT ADIUVANTE NELLA MALATTIA HER2 NEGATIVA
NEI CARCINOMI LUMINAL B
Antracicline e Taxani rimangono i farmaci di riferimento
NEI CARCINOMI TRIPLO NEGATIVI
Antracicline e Taxani rimangono i farmaci di riferimento
L’aggiunta del platino non andrebbe considerata per tutte le pazienti
I regimi a base di platino sono da considerare per le pazienti BRCA mutate
CHEMIOTERAPIA ADIUVANTENELLA MALATTIA HER2 POSITIVA
La scelta della terapia: SETTING ADIUVANTE
• Nel trattamento adiuvante della carcinoma mammario HER2+ , il trastuzumab è un farmaco cardine, in quanto ha radicalmente migliorato la prognosi delle pazienti con malattia HER2 +
• Il trastuzumab è approvato nel trattamento delle pazienti N+ e in quelle N0 ma con T >1 cm, sebbene il suo utilizzo debba essere valutato anche nelle pazienti N0 con T< 1 cm ma ad alto rischio di ricaduta
• I risultati dei trials HERA e PHARE hanno confermato la durata standard del trattamento, che è attualmente di 12 mesi
• Nelle pazienti anziane???
Trastuzumab nei tumori di piccole dimensioni, N0
Dimensioni Indicazione Forza/Grado
NCCN1 pT1a Considerare soprattutto se ER/PgR negativoValutare beneficio assoluto e rischio di tossicità cardiaca
II, B
SANGALLEN2
pT1mic-pT1a Generalmente non indicato sotto i 5 mm
Non definito
ESMO3 pT1a-b Da considerare, soprattuttonelle pazienti con ER/PgRnegativo
IV, B
AIOM4 pT1mic-pT1a Non indicato trastuzumab (tuttavia considerare Grading, Ki67, età e comorbidità).
Non definito
1 2 3 4
V. 3. 2013
Tolaney S, NEJM 15
Studio multicentrico su 406 pz con Paclitaxel per 12 settimane e Trastuzumab per 9 mesiFU mediano 4 anniSopravvivenza libera da ricaduta a 3 anni è stata del 98,7%Non cardiotossicità (0,5% scompenso cardiaco)
Circa 50% tumori inferiori a 1 cm
Chiara Saggia
OncologiaAOU “Maggiore della
Carità”- Novara
M. Piccart-Gebhart; St Gallen 2015
CT ADIUVANTE NELLA MALATTIA HER2 POSITIVA
CT ADIUVANTE NELLA MALATTIA HER2 POSITIVA
S.M. Tolaney NEJM, 2015; T.K. Burky , Lancet Oncol 2015
Sono state osservate solo 12 recidive di malattia di cui 2 mts a distanza
Sopravvivenza libera da malattia a 3 anni del 98,7%
Nelle pazienti in stadio I il trattamento con trastuzumab + taxolo è associato ad un rischio di recidiva precoce del 2% mentre il 6% delle pazienti hanno interrotto il trattamento chemioterapico per eventi avversi (fatigue, diarrea e neuropatia)
Questo studio sembrerebbe ovviare alle difficoltà di arruolare pazienti con basso rischio di recidiva in trial di fase III che richiederebbero migliaia di pazienti per un confronto tra chemioterapici
Tumori in stadio I
14° St Gallen Conference: Consensus Session
UNA NOVITA’:
TRASTUZUMAB SOTTOCUTE
TRASTUZUMAB SOTTOCUTE
Una novità nel setting adiuvante e anche neoadiuvante riguarda la formulazione sottocutanea del trastuzumab , i cui dati provengono dallo studio HannaH
596 pazienti
• la somministrazione SC rispetto a quella EV non è inferiore in termini di farmacocinetica ed efficacia
• il tasso di pRC è indipendente dal peso corporeo
• il profilo di tossicità è il medesimo indipendentemente dallamodalità di somministrazione e dal peso corporeo
• Tra le due modalità di sommministrazione, non vi è unadifferenza significativa in termini di costo del farmaco, ma con l’Herceptin sc si ha un risparmio di risorse
Trastuzumab sottocute: posologia e modalità di somministrazione
Trastuzumab sottocute è stato approvato da AIFA nell’Agosto 2014.
La dose raccomandata per la formulazione sottocutanea è 600 mg/5mlindipendentemente dal peso del paziente.
Non è richiesto nessun aumento della dose.
La dose di 600 mg deve essere somministrata unicamente mediante iniezionesottocutanea di 2.5 minuti.
Il sito di iniezione deve essere alternato tra la coscia sinistra e la coscia destra.
Le nuove iniezioni devono essere somministrare ad almeno 2.5 cm dalprecedente punto di iniezione.
Vacher Cancer Chemoter Pharmacol 2013
Ad un FU di 2 anni, incidenza eventi avversi G3 e G4 sovrapponibile tra Trastuzumab sottocute ed endovena
Non aumento di tossicità con Trastuzumab sc nelle pazienti con basso peso corporeo
Eventi avversi più frequenti durante il trattamentochemioterapico rispetto al trastuzumab da soloin mantenimentoEventi cardiaci sovrapponibili tra CT concomitantee sequenziale
IL TRASTUZUMAB SOTTOCUTE NELLA NOSTRA REALTA’
La scelta della terapia: SETTING NEOADIUVANTE
• Il trattamento del carcinoma mammario in fase neoadiuvante attualmente prevede l’utilizzo di chemioterapia e Trastuzumab
• Recentemente però il Chmp dell’Ema ha dato parere favorevole all’approvazione del Pertuzumab per il trattamento neoadiuvante , sulla base dei dati di risposta patologica degli studi NEOSPHERE e TRYPHAENA
ER+ and/or PgR + (%)
Operable(%)
Inflammatory(%)
Ref
NEOSPHERE 47-48 60-63 5-9 Gianni,Lancet Oncol 2012
TRYPHAENA 46-53 63-72 5-7 Schneeweiss,Ann oncol 2013
HER2
Dimerisationdomain
Cho et al. Nature 2003;421:756–760; Fendly et al. Cancer Res 1990;50:1550–1558; Franklin et al. Cancer Cell 2004;5:317–328;Nahta et al. Cancer Res 2004;64:2343–2346; Scheuer et al. Cancer Res 2009;69:9330–9336
Pertuzumab
HER3
Trastuzumab
Subdomain IV• Trastuzumab does not inhibit ligand-activated HER2
dimerisation
• Trastuzumab prevents HER2 activation by extracellular domain shedding
• Trastuzumab inhibits ligand-independent HER2 signalling and flags cells for destruction by the immune system
• Pertuzumab inhibits ligand-activated HER2 dimerisation
• Pertuzumab flags cells for destruction by the immune system
• Pertuzumab suppresses multiple HER signalling pathways, leading to a more comprehensive blockade of HER2-driven signalling
La terapia standard è da anni trastuzumab ma pertuzumab e lo studio CLEOPATRA hanno rivoluzionato la I linea di trattamento
Cosa è cambiato nella terapia di I linea ?
NEOSPHERE E TRYPHAENA
Tryphaena: study design Schneeweiss,Ann oncol 2013
Neosphere: studydesign Gianni,
Lancet Onc 2012
NEOSPHERE E TRYPHAENA: RISULTATI
Trial CT weeks Anti HER2
ypT0/is(%)
ypT0/is(%)HR+
ypT0/is(%)HR-
NEOSPHERE T 12 H 29.0 20.0 36.8 Gianni,Lancet Onc 2012
NEOSPHERE T 12 P 24.0 17.4 30.0 Gianni,Lancet Onc 2012
NEOSPHERE T 12 HP 45.8 26.0 63.2 Gianni,Lancet Onc 2012
NEOSPHERE no 12 HP 16.8 5.9 27.3 Gianni,Lancet Onc 2012
TRYPHAENA FEC/T 18 HP 61.6 46.1 79.4 Scheneeweiss, Ann Oncol 2013
TRYPHAENA FEC/T 18 HP* 57.3 48.5 65.0 Scheneeweiss, Ann Oncol 2013
TRYPHAENA TC 18 HP 66.2 50.0 83.7 Scheneeweiss, Ann Oncol 2013
Chiara Saggia
OncologiaAOU “Maggiore della
Carità”- Novara
CT NEOADIUVANTE NELLA MALATTIA HER2 POSITIVA
M. Piccart-Gebhart; St Gallen 2015
NUOVI MEDICAMENTI
UN PASSO DOPO L‘ ALTRO…
Storia clinica
Istologia
Ritratto genico
Target molecolare
Viale G.The Breast 2009
Dinh P. & Sotiriou C. Annals of Oncology 2008
Contatto… Speranza
Ascolto…Sorriso…
ILTEMPO
L’arte di curare le pazienti
con carcinoma mammario
Conoscenza
degli studi
clinici
Trattamento
‘su misura’
Dialogo
con la
paziente
Le componenti necessarie nel trattamento
del carcinoma della mammella
Grazie per l’attenzione…
Il trattamento adiuvante del carcinoma
mammario
LA CHEMIOTERAPIA
ADIUVANTE
Sviluppo della Chemioterapia Adiuvante
nel Cancro Mammario
• Pre antracicline
– CMF, CMFVP
• Con antracicline
– Combinazioni: AC, FAC, AVCMF, FEC, CEF
– Sequenziale ed alternante (INT Milano)
– Dose intensity,dose density, HDCT
Taxani
Sequenziale: AC → T
Combinazioni: AT, TAC
• Agenti Biologici: Herceptin
– Integrazione nella strategia chemioterapica
1970
1980
1990
2000
La chemioterapia adiuvante
da dove siamo partiti ….
1 3 5 7 9 11 13 15 years
LOG-RANK : P = 0.002
WILCOXON : P = 0.0001
100
50
0
% Relapse-free survivalCMF
Surgery
36%
26%
Bonadonna G. Cancer Res. 1992.
CMF adiuvante vs Sola Chirurgia
1 3 5 7 9 11 13 15 years
LOG-RANK : P = 0.02
WILCOXON : P = 0.02
100
50
0
% Overall survivalCMF
Surgery
51%
35%
Oxford Overview Analysis for Polychemotherapy in Early Breast Cancer
6 mesi di polichemioterapia con antraciclina permette di ottenere:
1. Riduzione del tasso annuale di morte per ca mammella di circa il:
- 38% per donne con meno di 50 anni
- 20% per donne di 50—69 anni
Indipendentemente da: uso di tamoxifene, status ER, stato linfonodale o altre caratteristiche tumorali
2. Regimi sono significativamente più efficaci (p=0·0001 ricaduta, p<0·00001 mortalità) del CMF
Poche donne con età > 70 anni sono state incluse nei trials valutati nella metanalisi
Opinioni di esperti e metanalisi
EBCTCG, Lancet 2005
La chemioterapia adiuvante: il passaggio
successivo con l’introduzione delle Antracicline
1^ generazione 2^ generazione
Passaggio successivo: regimi con Antracicline
con dimostrata superiorità agli schemi CMF like
1a generazione (equiefficaci)
•CMF 1°-8° giorno ogni 28 giorni x 6 cicli
(ciclofosfamide 600; methotrexate 40; 5 fluorouracile 600mg/mq)
•AC o EC 1:21 x 4 cicli
•(adriamicina 60 o 75 o epirubicina 75 o 90; ciclofosfamide 600 mg/mq)
•Schemi per lo più riservati a donne con LINFONODI
NEGATIVI - ORMONORESPONSIVITA’ ALTA e/o
INCOMPLETA117
Le generazioni di chemioterapia
Le generazioni di chemioterapia
FAC/FEC 1:21 per 6 cicli
(5 fluorouracile 600 mg/mq - adriamicina 60/75 mg/mq o epirubicina
75/90 mg/mq - ciclofosfamide 600 mg/mq)
A/E 1:21 x 4 CMF 1-8:28 x 4 cicli
(adriamicina 60-75 mg/mq o epirubicina 75-90-120 mg/mq CMF)
TC 1:21 x 4 (docetaxel 75 mg/mq-ciclofosfamide 600 mg/mq)
118
2a generazione: più efficaci di CMF o AC/EC
Le generazioni di chemioterapia
• FEC 1:21 x 3 Taxolo settimanale x 12
(5 fluorouracile 600 mg/mq - epirubicina 90 mg/mq - 5 fluorouracile 600
mg/mq paclitaxel 80 mg/mq)
• FEC 1:21 x 3 Docetaxel x3
• Ciclofosfamide 500 mg/mq - epirubicina 100 mg/mq - 5 fluorouracile 500
mg/mq docetaxel 100 mg/mq)
• AC/EC 1:21 x 4 Taxolo settimanale x 12 o docetaxel 1:21 x 4
(adriamicina 60-75 mg/mq/epirubicina 75-90 mg/mq paclitaxel 80 mg/mq
o docetaxel 100 mg/mq)
119
3a generazione: più efficaci di almeno UNA schedula di 2° generazione
EBCTCG 2005-06 , Overview Peto SABCS 2007
10
0 5 10 0 5 10 0 5 10
50
0
40
30
20
Anthra
31.0%
Taxane
25.9%
%
+ SE
15.3
12.8
YearsYearsYears
CMF
31.3%
Anthra
27.0%
Control
36.4%
CMF
32.2%
20.5
17.8
19.9
16.5
Taxanes > Anthra > CMF > No Chemo
4.2%
4.3% 5.1%
EBCTCG Metanalisi 2005-2006 dei TCR di chemioterapia adiuvante
Mortalità per BC
10-y gain 5.1%
p < 0.00001
10-y gain 4.3%
p < 0.00003
10y gain 4.2%
p < 0.00001
La scelta della terapia
TRATTAMENTO ADIUVANTE: quale chemioterapia
Chemioterapia adiuvante nel carcinoma
della mammella
Sparano JA NEJM 2008
Rochè H. JCO 2006
122
Chemioterapia: Effetti tossici su tessuti
ad elevato indice mitotico
MIDOLLO OSSEOBULBI PILIFERI SISTEMA
NERVOSO
CENTRALE
CUOREFEGATO TRATTO GI
RENI
GONADI
Istruzioni rilasciate alla paziente
Istruzioni rilasciate alla paziente
Sopravvivenza mediana: da 2 a 3 anni, con una
sopravvivenza a 5 anni di circa il 20%
Circa il 10% delle donne sono metastatiche alla nuova diagnosi di
carcinoma mammario.
La malattia metastatica è considerata inguaribile
Malattia metastatica
Prolungare la sopravvivenza
Migliorare la qualità di vita
Ridurre i sintomi correlati alla malattia (dolore, nausea, vomito,
dispnea…)
Ridurre gli effetti tossici della terapia somministrata
Terapia nella malattia metastatica
Trattamento “Tailored” per il carcinoma
mammario metastatico
Caratteristiche della patologia
Biologiche
Stato recettoriale ormonale
Stato HER2
Indici proliferativi
Caratteristiche della patologia
Sede di ricaduta
DFI
Risposta ai precedenti trattamenti
Trattamenti adiuvanti
Burden tumorale
Necessità di rapido controllo dei sintomi
Caratteristiche della paziente
Età biologica
Comorbidità
Performance status
Stato menopausale
Fattori socioeconomici e
psicologici
Preferenze della paziente
QoL
Trattamento sistemico del carcinoma mammario
metastatico
Il trattamento nella malattia metastatica ha
soprattutto finalità palliativa nella donna
anziana, con mantenimento o miglioramento
della qualità di vita
La chemioterapia dovrebbe essere
considerata nelle pazienti con tumore a
recettori ormonali negativi, oppure ormono-
refrattari e nei casi di malattia aggressiva
Non esiste uno standard terapeutico
Chemioterapia nella paziente anziana
Copyright restrictions may apply.
Klijn, J. G. M. et al. J Natl Cancer Inst 2000;92:903-911
Mean plasma estradiol levels before and during therapy with the three treatment regimens