4 sardegna romana

Post on 18-Jun-2015

473 views 2 download

description

Presentazione della quarta lezione di archeologia della Sardegna romana.Università degli Studi di Sassari. AA. 2009-2010. Docente Nadia Canu

Transcript of 4 sardegna romana

1

UNIVERSITUNIVERSITÀÀ DEGLI STUDI DI SASSARIDEGLI STUDI DI SASSARI

Archeologia della Sardegna RomanaArcheologia della Sardegna Romana

LL’’architettura della Sardegna romanaarchitettura della Sardegna romana

di Nadia di Nadia CanuCanu

2

Manuali di riferimento per le lezioni sull’architettura:

Sulle tecniche costruttive:

ADAM 1996 = J. P. ADAM, L’arte di costruire presso i romani, Milano, trad. it. 1996

C. F. GIULIANI, L’edilizia nell’antichità, 1990, Roma

Sull’architettura romana:

GROS 2001 = P. GROS, L’architettura romana: dagli inizi del III secolo a.C.

alla fine dell’alto impero: i monumenti pubblici, Milano, trad.it, 2001

Sull’architettura romana in Sardegna:

GHIOTTO 2004 = A.R. GHIOTTO, L’architettura romana nelle città di

Sardegna, Roma, 2004

3

GHIOTTO 2004 = A.R. GHIOTTO, L’architettura romana nelle città di

Sardegna, Roma, 2004

1. Le tecniche edilizie

2. Le opere difensive

3. Gli edifici sacri

4. I fori e le piazze

5. Gli edifici per spettacoli

6. I Macella e gli Horrea

7. Gli impianti termali

8. Le fontane

9. Gli acquedotti

10.Le abitazioni

11.Lo sviluppo monumentale delle città sarde

12.Aspetti della cultura architettonica sarda

11 marzo

4

GLI EDIFICI SACRI

TEMPLUM: spazio inaugurato (effatus), orientato, suddiviso (saeptus)

TEMPLA MINORA o in terris: Auguraculum

Templum di Bantia, da Roma. Romolo, Remo

e la fondazione della città, 2000

5

GLI EDIFICI SACRI

TEMPLUM: spazio inaugurato (effatus), orientato, suddiviso (saeptus)

TEMPLA MINORA o in terris: Auguraculum

Caratteri del tempio etrusco-italico

Pianta quadrangolare (più larga rispetto a quelli greci)

Zoccolo o podio

Accesso frontale con gradinata assiale

Parte anteriore profonda

Statua di culto nel fondo della cella

6

Tharros

Sugli edifici di culto della Sardegna romana: D. TOMEI, Gli edifici sacri della

Sardegna romana: problemi di lettura e di interpetazione, 2008

In Sardegna tra le classi maggiormente rappresentate

GLI EDIFICI SACRI

Nora

Sant’Antioco

Cagliari

Olbia

Porto Torres

7

Tempio di Giove, Bidonì

Sugli edifici di culto della Sardegna romana: D. TOMEI, Gli edifici sacri della

Sardegna romana: problemi di lettura e di interpetazione, 2008

Attestazioni in ambito extraurbano

GLI EDIFICI SACRI

Tempio di Giove Ottimo Massimo eretto presso Las Plassas dai Pagani Uneritani

Santuari di Cerere (generalmente rioccupazione di nuraghi)

Antas

8

Teatro-tempio di via Malta, Cagliari

Attestazioni più antiche: II secolo a.C.

GLI EDIFICI SACRI

Tempio sull’Acropoli, Sant’Antioco

Tempietto distilo, Tharros

9

Teatro-tempio di via Malta, Cagliari

GLI EDIFICI SACRI

Da ANGIOLILLO 1987,

10

Teatro-tempio di via Malta, Cagliari

GLI EDIFICI SACRI

Da GHIOTTO 2004

11

Indagata da D. Levi e P. Mingazzini tra il 1938 e il 1941

Teatro-tempio di via Malta, Cagliari

GLI EDIFICI SACRI

D: Aristo Mutumbal Ricoce

R: VenerisKarales

Da ANGIOLILLO 2008

Recinto di 120 x43 m in asse con cavea teatrale

Rinvenuti la platea di fondazione (15,75 x 10,75 m) e resti di colonne con basi attiche; la scalinata d’accesso e di raccordo alla cavea antistante

Attribuzione al culto di Venere e Adone (Angiolillo)

Appartiene alla categoria dei santuari su terrazze italici di età repubblicana, con datazione al II secolo a.C.

12

Tempio di Elat, Sulci

Attestazioni I secolo a.C.

GLI EDIFICI SACRI

Tempio Tetrastilo, Tharros

13

Tempio di Elat, Sulci

Attestazioni I secolo a.C.

GLI EDIFICI SACRI

Tempio Tetrastilo, Tharros

Tempio del Foro, Nora

14

Indagini università di Padova dal 2000

Tempio del Foro, Nora

GLI EDIFICI SACRI

da GHIOTTO 2004

Edificio di 9,45 x 18,20 m

Probabilmente racchiuso da un recinto, vi si accedeva attraverso una breve scalinata di 3 gradini

Datazione su base stratigrafica metà del I secolo a.C.

15

Tempio di Elat, Sulci

Attestazioni I secolo a.C.

GLI EDIFICI SACRI

Tempio Tetrastilo, Tharros

Tempio del Foro, Nora

Struttura templare in Piazza S. Croce, Olbia

16

Momento di scarsa vitalità per l’edilizia sacra

Attestazioni tra il I e il II secolo d.C.

GLI EDIFICI SACRI

Attestazioni epigrafiche: Tharros, S. Antioco, Bosa, Bithia

Da MASTINO 2005

Epistilio del sacello di Carere dedicato da Atte

17

Fase di netto sviluppo, molti interventi di costruzione e ristrutturazione

Attestazioni tra il II e il IV secolo d.C.

GLI EDIFICI SACRI

Tempio Romano, Nora (fine II-inizi III )

Tempio a Corte, Tharros (III)

Tempio di Sardus Pater, Antas

18

Da ANGIOLILLO 1987

Moneta del Sardus Pater, 38 a.C.Da MASTINO 2005

19

Da ANGIOLILLO 1987

20

Da ANGIOLILLO 1987

21

22

23

24

25

26

27

28

29

Ricostruzione datata tra il 213 e il 217 di un edificio di età repubblicana

Tempio di Sardus Pater, Antas

GLI EDIFICI SACRI

Pronao tetrastilo di ordine ionico

Pavimentazione musiva

Podio in opera quadrata

30

Persistenza di modelli architettonici e cultuali di tradizione punica

CONCLUSIONI

GLI EDIFICI SACRI

Assumono particolare rilievo urbanistico in relazione all’area forense

Sugli alzati permangono molte incertezze, acuite dalle discutibili anastilosi

Da GHIOTTO 2004

31

I MACELLA E GLI HORREA

La tipologia comprende una corte quadrangolare con tabernae sui lati, una tholos al centro a coprire una vasca; il lato di fondo può essere absidato

Il MACELLUM era il mercato alimentare

In genere ubicato presso il Foro, nelle città costiere era anche presso il porto (funzione di mercato ittico)

Vi si trovavano i pondera

32

In Sardegna sono attestati epigraficamente (Cagliari, Sant’Antioco, forse Tharros)

I MACELLA

da R. ZUCCA, Fordongianus, Sardegna Archeologica,1986

Zucca ha proposto di riconoscere un Macellum nell’area a est del supposto foro di Fordongianus

33

In Sardegna sono attestati epigraficamente (Cagliari, Sant’Antioco)

HORREA

A Porto Torres sono stati individuati resti presso la BNL (scavi Villedieu), al limite orientale dell’abitato antico, in prossimità del porto. Datazione tra la fine del II e il III secolo d.C.

A Nora un edificio polifunzionale (scavi Pesce, Tronchetti e successive indagini negli anni ‘90): ha pianta rettangolare ed è stato interpretato in analogia alle insulae

ostiensi, come struttura mista, a funzione commerciale e di deposito ma anche abitativa.

Prima fase (III sec. d.C)

Seconda fase (prima metà IV sec. d.C.

34

da GHIOTTO 2004

35

GLI ACQUEDOTTI

Approvvigionamento idrico: problema che caratterizzava la scelta dei luoghi

Sfruttamento dei corsi d’acqua e delle sorgenti

Costruzione di cisterne

Costruzione di pozzi

Costruzione di acquedotti

36

GLI ACQUEDOTTI

Pozzi: più diffusi nella parte settentrionale dell’impero

Cisterne: tipiche dell’area mediterranea

Principio del compluvium, raccolta e decantazione nell’impluvium, scorta nella cisterna sottostante

Dipendevano dalla disponibilità d’acqua nel territorio

37

GLI ACQUEDOTTI

La creazione di acquedotti alimentati da sorgenti permanenti permetteva di risolvere tutti i problemi legati alla raccolta, al trasporto e alla ripartizione dell’acqua in ogni punto della città

Captazione sorgente/sorgenti

Se il flusso era intermittente, creazione di dighe, in terra o in muratura (es. Kasserine)

Tracciato e costruzione

Lavoro più complesso, basato sulla topografia e le distanze da percorrere,con ricorso a soluzioni tecniche anche spettacolari per mantenere la pendenza del condotto costante

38Pont du Gard

39

GLI ACQUEDOTTI

Roma era servita da 11 acquedotti (Frontino)

Le distanze da percorrere in molti casi erano notevoli

La pendenza era variabile, fino a 34 cm al km (Nimes)

Aqua Appia (312 a.C.): 11 km

Nimes ( atà augustea): 50 km

Cartagine ( età adrianea): 132 km

La portata assicurava in genere quantità pro capite maggiori anche alle attuali

Roma: 1100 litri al giorno per abitante

Pompei 540 litri al giorno per abitante

L’acqua, giunta in città, veniva filtrata e distribuita a tutti i quartieri tramite il castellum aquae

40

GLI ACQUEDOTTI

In Sardegna

Porto Torres (età augustea)

Lunghezza 21 km

41

42

43

GLI ACQUEDOTTI

In Sardegna

Porto Torres (età augustea)

Cagliari (II d.C)

Lunghezza: 49 km a partire da Cabudacquas (Villamassargia)

Olbia (II d.C.)

Lunghezza 3,5 km a partire da Cabuabbas

44

45

46

47

48

49

50

Cisterna Sa Rughittola, Olbia

Misure circa 14 x 9 m e 3 m di profondità

51

52

GLI ACQUEDOTTI

In Sardegna

Porto Torres (età augustea)

Cagliari (II d.C)

Olbia (II d.C.)

Nora (fine II-III d.C.)

Neapolis (fine II-III d.C.)

Tharros (fine II-III d.C.)

Originato da un pozzo presso la chiesa di S. Giovanni di Sinis

Attraverso un percorso prima su arcate e poi su muro pieno, conduceva l’acqua in città

53

54

55

56

GLI ACQUEDOTTI

Tharros, castellum aquae

Da GHIOTTO 2004

Pianta rettangolare di 12,6 x 11,7 m

Comprende una camera superiore per la raccolta e una inferiore per la decantazione

Alimentava la fontana affacciata sul compitum

57

58

59

60

GLI ACQUEDOTTI

In Sardegna

Porto Torres (età augustea)

Cagliari (II d.C)

Olbia (II d.C.)

Nora (fine II-III d.C.)

Neapolis (fine II-III d.C.)

Tharros (fine II-III d.C.)

Fordongianus (III d.C.)

Cornus

61

Generale ricorso all’opera cementizia

Da GHIOTTO 2004

CONCLUSIONI

GLI ACQUEDOTTI

Captazione da sorgenti, escluso Tharros, da pozzo

Salvo quelli di Cagliari e Porto Torres, coprono brevi distanze

62

GLI IMPIANTI TERMALI

THERMAE e BALNEA

Maggiore monumentalità delle thermae, che oltre ai bagni sono dotate di annessi sportivi e culturali

I balnea possono essere anche privati

In base alla planimetria

Pianta asimmetrica

A schema semiassiale

A schema assiale e simmetrico

63

GLI IMPIANTI TERMALI

Sono la classe architettonica romana più diffusa in Sardegna, con testimonianze sia d’ambito urbano che extraurbano

Attestazioni a Cagliari, Nora, Tharros, Neapolis, Fordongianus, Olbia, Porto Torres, Bosa

Attestazioni a Uselis, Luguido, Sorabile

Nessuna testimonianza da Sant’Antioco

Fordongianus: sfrutta una sorgente di acqua calda stemperata con acqua fredda

Sulle terme in Sardegna G. Nieddu, Tiplogia delle terme romane in Sardegna

rapporti con l’Africa, in Africa Romana V

64

GLI IMPIANTI TERMALI

Fordongianus

Datazione probabilmente traianea

65

66

GLI IMPIANTI TERMALI

Porto Torres, Terme Centrali, II d.C.

Sorte su uno stabilimento di età augustea, contemporaneo all’acquedotto

67

68

69

70

GLI IMPIANTI TERMALI

Nora, Terme a Mare

Impianto di età severiana (Tronchetti)

schema di fruizione di tipo anulare

71Da ANGIOLILLO 1987

72

Da ANGIOLILLO 1987

73

Da ANGIOLILLO 1987

74

Impiego di opera cementizia per la costruzione di ambienti voltati

Da GHIOTTO 2004

CONCLUSIONI

GLI IMPIANTI TERMALI

Peculiarità delle terme naturali di Fordongianus

Non sono state individuate terme di tipo imperiale

In quelle principali si registra il percorso anulare, nelle altre la disposizione dei vani è di tipo rettilineo

La numerosità delle attestazioni e la distribuzione capillare dimostra il recepimento di modelli edilizi romani

Non sono note attestazioni evergetiche in questo ambito

75

LE FONTANE

Tra gli esempi meglio conservati, quella sulla via D-E di Nora e quella presso il compitum di Tharros

Costruita in appoggio al castellum aquae, affacciata sulla fronte stradale

Attestazione epigrafica di un Lacus da Porto Torres

Attestazione di un Lacus a Cagliari (Passio S. Saturnino)

76

LE ABITAZIONI

Numerose attestazioni da tutti i centri dell’isola, ma pochi sono conservati e indagati nella loro intera estensione

Scarsità di dati documentali, planimetrici, cronologici

Edilizia domestica di tradizione punica

da GHIOTTO 2004

77

LE ABITAZIONI

Villa di Tigellio, Cagliari

Composta da tre abitazioni risalenti alla prima età imperiale, inserite nel tessuto viario ortogonale

Apparato decorativo datato fino al IV secolo

Casa degli Stucchi: presenza di un piano superiore

da ANGIOLILLO 1987

78

LE ABITAZIONI

Fattoria di S’Imbalconadu, Olbia

A.SANCIU, Una fattoria

romana nell’agro di

Olbia, 1997da SANCIU 1997

Fattoria databile alla seconda etàdel II secolo e abbandonata all’inizio del I

Il complesso di forma quadrangolare, presenta al centro l’isolato abitativo, una corte e intorno impianti produttivi

79